Non mi sembra molto combattivo in questa immagine Michele, almeno rispetto ad altre che ho visto, qui sembra più intento a mettersi in posa, con la spada rivolta verso l'alto. :U
Forse per quello che il diavolo ne approfitta cercando di muovere i piatti, anche se non si capisce bene se per tirarli verso il basso o spingerli in alto. A me verrebbe da pensare che cerchi di tirare verso il basso il piatto, |
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In sostanza, nella nostra metafora del foglio sovrapponiamo una pellicola trasparente su cui il nero scrive e che lascia passare l'energia del nero, senza i suoi "scarabocchi" Dobbiamo ricordare che uno dal di fuori, se usiamo questo sistema (ed inconsciamente una piccola parte è usata da tutti), vedrà ciò che è scritto nella pellicola trasparente, non ciò che siamo realmente, ciò che stiamo vivendo veramente. Per far vedere quello bisogna spostare la pellicola, o colui che ci è di fronte deve essere in grado di vedere attraverso gli scarabocchi. Ovviamente la seconda modalità è molto più sicura, con la prima, se non si fa nel momento e nel posto giusto il rischio è che il nero ne "approfitti" (non c'è intelligenza cosciente in ciò) per scrivere nel nostro vero foglio tanto gelosamente custodito. E questo è un errore molto comune. Ci sono persone che riescono a tenere una strategia (quasi sicuramente perchè seguono una Via) praticamente perfetta per anni e poi si bruciano per 10 minuti. Al contrario il rischio è che per paura non ci si faccia mai vedere da chi non è in grado di andare oltre gli scarabocchi. In certi casi va benissimo, non importa se non ci vedono tutti, ma in certi casi con certe persone bisogna trovare il modo ed il tempo giusto per farlo, altrimenti ci isoleremmo perdendo lo scopo della vita. Attenzione a non dare solo un valore psicologico a quanto scritto qui, c'è anche quello, ma le cose sono ben concrete e l'aspetto psicologico è appunto solo un aspetto, neanche dei più evidenti influenti. Ah, per chi ha letto Castaneda la pellicola trasparente è ciò che potremmo dare all'Aquila morendo, per chi ha letto Gurdjieff è la vita meccanica ed attraverso la ricapitolazione (o vivendo svegli direttamente) scriviamo il foglio al di sotto. Termini e metafore diversi, alcuni punti più approfonditi altri meno, ma la sostanza è la stessa. In altri termini, il foglio interno è l'Anima, la parte subito all'interno, al di sotto della pellicola trasparente, in pratica lo spazio tra i due, è la coscienza e la parte esterna della pellicola è la vita materiale. Quando la pellicola non è abbastanza solida la coscienza si sporca e l'anima perde coesione, diventa fragile. Se passa qualcosina oltre la pellicola si può sempre ripulire, ma bisogna stare attenti a non raccontarsela: "tanto poi pulisco..." |
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Tutto ciò che è meccanico, che è bisogno, che è nero prende energia per vivere o sopravvivere. Nel momento in cui noi per scrivere la nostra vita, prendiamo energia da quei bisogni, nel passaggio attraverso la coscienza l'energia si pulisce e la acquisiamo per le nostre necessità. Come? Provo a fare un esempio di cui tra l'altro avevamo già parlato. Esempio scemo: devo lavarmi i capelli e non ho voglia. Ma la mia vanità mi fa stare a disagio all'idea che domani non sarò con i capelli a posto. Inizia un conflitto tra pogrizia e vanità. Quella vanità si sta già caricando di energia per cui io sfrutterò quell'aspetto di me e così, usando quel bisogno, trasferisco l'energia dalla vcanità alla pigrizia e posso lavarmi i capelli senza spendere energia superflua. In questo modo il Nero crede di aver scritto lui ma in realtà ho prelevato energia da lui per trasferirla sullo scopo che volevo: lavarmi i capelli. In pratica è un gioco di equilibrature energetiche tra i conflitti? Nonsono sicura di questa ultima domanda. Ammesso e nonconcesso che sia giusto quello che dico, non capisco però quando dici che una distrazione possa bruciare drasticamente tutto. Vuoi dire che per una volta che non sto attenta e non mi accorgo che mi lavo i capelli solo per la vanità sono fregata? Certo che se parliamo di vanità non è da temere, ma se parlaimo di demoni che ci dominano se si accorgono in effetti potrebbero riprenderesi tutta l'energia che gli abbiamo sottratto in una sola volta. |
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In ogni caso, in presenza di vanità e pigrizia non si scappa. Se ne sei conscia puoi almeno riuscire a lavarti i capelli e quindi l'utilizzo di energia, che comunque ci sarà, non sarà del tutto vano. In questo senso puoi, di primo acchito, trarre un po' di utile dal nero... ben sapendo però che lui comunque ti frega. Credere il contrario è a grosso rischio raccontarsela (non dico a te, dico a tutti). |
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L'anima più leggera sembra guardare verso la spada, come se si aspettasse un suo gesto che tagli e la liberi dalla parte materiale. Se il diavolo continua a tirare (ammesso che stia tirando) rischierebbe di portarsi giù l'intera bilancia. Anche l'atteggiamento di Michele è quello di chi è pronto a colpire, con la spada sguainata e sollevata. Michele che sembra aspettare impassibile l'esito della pesata prima di agire e operare la separazione. Il dipinto comunque ha un'atmosfera angosciante, non fa presagire nulla di buono e anche lo sguardo di Michele sembra alludere ad un tragico epilogo... |
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Il trucco allora potrebbe stare nell'ispessire la pellicola, che se è troppo sottile lascia passare tutto indistintamente, e più ci si "libera" dalla meccanicità più in realtà la si "rafforza", ma non so, continua a non quadrarmi. Da come l'hai messa sembra che la bolla ce l'abbiano tutti, cosa che sappiamo non essere.. Puoi chiarire? |
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Posto che il Nero lo abbiamo e che è carico di energia e che quell'energia è utilizzabile o da l'Io o dai lui, riuscire a trasferire quell'energia da un punto ad un altro allo scopo di fare quello che io voglio non lo vedo come un doppio/triplo utilizzo ma una sorta di pulitura. Cioè sto togliendo energia ad un forza che resta tale ma senza energia, diventa passiva, così l'energia diventa energia gestibile, ripulita penso, e la do ad altro per fare. L'aspetto del risparmio energetico successivo lo trovo importante tanto che se anche sto utilizzando il triplo di energia ora, ne conservo tanta se non di più per dopo. Così fuori vedranno la mia vanità ma dentro non è lei che ho nutrito. L'unico "inconveniente" è che per far questo bisogna conoscersi abbastanza bene e se non ci si consoce in alcuni aspetti non si potrà utilizzare e ripulire. Poi immagino che una volta usciti dal Nero non serva più.. ma non lo so. Comunque se è corretto questo aspetto mi sa che è solo la puntina microscopica. |
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Quello che c'è fuori della pellicola, e che poi nella pellicola rimane impressa, è la vita meccanica. Poi potremmo vedere che l'unica vera comunicazione tra Esseri c'è quando le coscienze (e poi di conseguenza le Anime) si incontrano. Questo avviene solo quando i "tubi" della coscienza passano le pellicole trasparenti (se ci sono, altrimenti comunque arrivano a contatto tra loro) con dei flussi tanto forti da non essere influenzati dall'ambiente e di conseguenza dal Nero. Ma questo ultimo paragrafo è un pò fuori tema, giusto per cercare di chiarire i concetti. |
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Il fatto è che innanzituto tendo a raffigurarmi il discorso in chiave psicologica, ma ce ne sono anche altre, pensavo già a livello fisico/corporeo e magari anche a livello sottile. Se ho capito bene è necessario essersi dotati prima della bolla, nella quale stare in modo da lasciar entrare solo ciò che realmente serve, cioè l'energia del nero. Riguardo alla costruzione della bolla, penso anche io che il distacco sia una cosa essenziale, poi ci deve essere anche altro , credo... |
Penso di si Luke.
Abbiamo l'osservatore che tiene "attivo" il sistema e che non permette al Nero di scrivere la nostra vita e così non entrano influenze nella bolla ma solo energia da utilizzare. |
Vorrei provare a ragionare ancora sulla bolla, sempre se a qualcuno interessa. Ricordo un post di Uno dove diceva che il nero è come un vento, non è negativo di per se, ma a seconda di come siamo fatti può andare a smuovere qualcosa che ad altri magari non fa effetto.
Un esempio potrebbe essere chi si innervosisce e suona i clacson al semaforo e chi no... Se dunque ciò che arriva è neutro, qual è l'energia da far passare attraverso la bolla? Spero si capisca cosa intendo, perchè messa così sembrerebbe che l'energia (nostra e non del nero) si attiva solo una volta che l'influenza (neutra) è entrata. Se l'influenza invece si ferma sulla bolla non smuove niente all'interno e dunque non attiva nessuna energia... Ovviamente so che non è così, a intuito "vedo" bene l'immagine di come bisogna far passare l'energia del nero trattenendone però gli scarabocchi, ma non riesco a portare il tutto giù a livello razionale (ammesso che sia possibile). La razio infatti vede solo la modalità o tutta chiusa o tutta aperta, quella contemporaneamente aperta e chiusa (la bolla) fatica a comprenderla... |
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Una bolla fatta di materiale filtrante, materiale "programmato" da chi è nella bolla.
Nel mentre che filtra si modifica per essere ciò che serve all'ospite. Però detto così... Se l'ospite crea la programmazione della bolla, la può far sbagliata e di conseguenza far entrare scarabocchi senza nemmeno accorgersene... |
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Se è vero che l'energia del Nero è neutra, dobbiamo vedere quando, in che momento avviene la sua "specificazione" cioè il suo influenzare ciascuno in modo diverso, per poter capire di conseguenza quando, dove e come catturare l'energia lasciando ch eil resto scarabocchi dove non fa danno più di tanto. Per esempio se io tendo ad essere iroso, allora arriva l'energia del nero, e quando mi colpisce andrà a stimolare la mia irosità, come facico a questo punto a succhiarmi l'energia? Il timore è che se divento iroso l'energia andrà tutta consumata e bruciata così, coem faccio ad essere sia iroso sia a prendermi cioè che mi serve? |
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Ma credo di sapere da cosa dipendono i miei dubbi. Se con quel "noi" che deve stare dentro la bolla intendiamo solo anima e coscienza allora tutto torna, la mente istintiva è fuori insieme a tante altre cose che normalmente siamo abituati a chiamare "noi", ma che di fatto è vita meccanica, ed ecco che ci arrivano le influenze pur non avendole lasciate entrare nella bolla... Questo almeno è quello a cui sono giunto ora. |
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Personalmente da quello che ho letto nel forum, vedo le due opere come le forze esterne (al nero) e la nostra forza (al bianco). Prima di passare all'Opera al bianco si è detto che bisogna completare quella al nero, ma che significa? Che dobbiamo prendere consapevolezza/coscienza dell'esistenza di queste forze esterne che tendono a farci accadere le cose? che non siamo noi a Fare?
Si può dire che chi ha compiuto l'Opera al nero è in grado di sfamare i demoni sottorrenai e di "addomesticarli" secondo la sua Volontà??? |
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Anche sei il mio pensiero è più folle del Folle, da un punto di vista energetico direi che bisogna interrompere un processo energetico simile a quelli con retroazione positiva.
Cioè nel nostro sistema (Uomo?) entra una energia al fine di causare un effetto. L'effetto porta a una fuoriuscita di energia dal nostro sistema molto maggiore di quella immessa. |
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Comunque, sinteticamente, si, esce più energia di quella immessa, il problema è in che modo questo succede. Se succede normalmente come il comune vivere, è il normale processo che porta all'invecchiamento e alla morte senza fare poi tantissimo. Se invece ad una politica di risparmio energetico (secondo le tradizioni secche) almeno prima del compimento delle tre Opere , è abbinata una politica di sublimazione dell'energia il discorso cambia. In una caldaia usando la stessa quantità di materiale di combustione puoi aumentare o diminuire la resa energetica solo variando il rapporto e/o la miscelazione con l'aria. Nella fornace Uomo, l'aria è roba (non definisco appositamente) che arriva dal mondo spirituale. Tanto per la cronaca, messa così iniziano ad essere già nozioni inerenti (seppur lateralmente) all'Opera al Rosso, è praticamente inutile pensarci prima. Per questa miscelazione abbiamo bisogno di adattarci al Nero e al Bianco, compiendo le prime due Opere. |
Ma riguardo al discorso di prendere l'energia del nero ecc, il provare sentimenti di rabbia o altro è incompatibile col suchiargli energia o no?
Nel senso, una volta che la rabbia è salita, l'avverto anche a livello corporeo, è già troppo tardi per prendere questa energia per noi o è ancora possibile? |
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Il punto è non farla ritornare da quest'ultimo. Nel caso della rabbia se la sfoghiamo (senza nessun controllo) perdiamo sicuramente energia e probabilmente se la succhia lui. Se fossimo in grado di controllarla o a dirottarla per altri scopi il discorso penso sia diverso. Per provocare una nostra reazione il nero inizialmente usa la sua energia. Se individuiamo la catena azione/reazione da lui architettata ogni volta a lui ritorna meno energia di quella che ha utilizzato per provocarci. E' più a meno la stessa cosa che succede quando iniziamo ad ignorare qualcuno che fa apposta ad irritarci, dopo un pò la smette poichè non trae più "godimento" dalle sue azioni. |
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Fin dall'antichità si credeva che lo struzzo potesse digerire il ferro (ed in effetti lo fa veramente), da cui l'espressione "avere uno stomaco da struzzo" per indicare chi mangia davvero di tutto senza discernimento. Gli struzzi selvatici infatti mangiano sabbia e sassolini per aiutare la digestione, e in quelli d'allevamento è stato trovato nel loro stomaco perfino chiodi, monete, fili metallici. Simbolicamente quindi lo struzzo è l'unico animale che si nutre di ferro. Ferro che a sua volta fra tutti i metalli è quello che contiene più elemento "fuoco", dimostrabile dal numero di scintille che produce sulla mola. Qualità questa che in qualche modo lo designa come prescelto a poter diventare la magica Fenica che si nutre di puro fuoco... |
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Attraverso il calore può assumere la forma che il fabbro vuole dargli. |
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