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Il fatto è che innanzituto tendo a raffigurarmi il discorso in chiave psicologica, ma ce ne sono anche altre, pensavo già a livello fisico/corporeo e magari anche a livello sottile. Se ho capito bene è necessario essersi dotati prima della bolla, nella quale stare in modo da lasciar entrare solo ciò che realmente serve, cioè l'energia del nero. Riguardo alla costruzione della bolla, penso anche io che il distacco sia una cosa essenziale, poi ci deve essere anche altro , credo... |
Penso di si Luke.
Abbiamo l'osservatore che tiene "attivo" il sistema e che non permette al Nero di scrivere la nostra vita e così non entrano influenze nella bolla ma solo energia da utilizzare. |
Vorrei provare a ragionare ancora sulla bolla, sempre se a qualcuno interessa. Ricordo un post di Uno dove diceva che il nero è come un vento, non è negativo di per se, ma a seconda di come siamo fatti può andare a smuovere qualcosa che ad altri magari non fa effetto.
Un esempio potrebbe essere chi si innervosisce e suona i clacson al semaforo e chi no... Se dunque ciò che arriva è neutro, qual è l'energia da far passare attraverso la bolla? Spero si capisca cosa intendo, perchè messa così sembrerebbe che l'energia (nostra e non del nero) si attiva solo una volta che l'influenza (neutra) è entrata. Se l'influenza invece si ferma sulla bolla non smuove niente all'interno e dunque non attiva nessuna energia... Ovviamente so che non è così, a intuito "vedo" bene l'immagine di come bisogna far passare l'energia del nero trattenendone però gli scarabocchi, ma non riesco a portare il tutto giù a livello razionale (ammesso che sia possibile). La razio infatti vede solo la modalità o tutta chiusa o tutta aperta, quella contemporaneamente aperta e chiusa (la bolla) fatica a comprenderla... |
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Una bolla fatta di materiale filtrante, materiale "programmato" da chi è nella bolla.
Nel mentre che filtra si modifica per essere ciò che serve all'ospite. Però detto così... Se l'ospite crea la programmazione della bolla, la può far sbagliata e di conseguenza far entrare scarabocchi senza nemmeno accorgersene... |
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Se è vero che l'energia del Nero è neutra, dobbiamo vedere quando, in che momento avviene la sua "specificazione" cioè il suo influenzare ciascuno in modo diverso, per poter capire di conseguenza quando, dove e come catturare l'energia lasciando ch eil resto scarabocchi dove non fa danno più di tanto. Per esempio se io tendo ad essere iroso, allora arriva l'energia del nero, e quando mi colpisce andrà a stimolare la mia irosità, come facico a questo punto a succhiarmi l'energia? Il timore è che se divento iroso l'energia andrà tutta consumata e bruciata così, coem faccio ad essere sia iroso sia a prendermi cioè che mi serve? |
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Ma credo di sapere da cosa dipendono i miei dubbi. Se con quel "noi" che deve stare dentro la bolla intendiamo solo anima e coscienza allora tutto torna, la mente istintiva è fuori insieme a tante altre cose che normalmente siamo abituati a chiamare "noi", ma che di fatto è vita meccanica, ed ecco che ci arrivano le influenze pur non avendole lasciate entrare nella bolla... Questo almeno è quello a cui sono giunto ora. |
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Personalmente da quello che ho letto nel forum, vedo le due opere come le forze esterne (al nero) e la nostra forza (al bianco). Prima di passare all'Opera al bianco si è detto che bisogna completare quella al nero, ma che significa? Che dobbiamo prendere consapevolezza/coscienza dell'esistenza di queste forze esterne che tendono a farci accadere le cose? che non siamo noi a Fare?
Si può dire che chi ha compiuto l'Opera al nero è in grado di sfamare i demoni sottorrenai e di "addomesticarli" secondo la sua Volontà??? |
1 Allegato/i
Anche sei il mio pensiero è più folle del Folle, da un punto di vista energetico direi che bisogna interrompere un processo energetico simile a quelli con retroazione positiva.
Cioè nel nostro sistema (Uomo?) entra una energia al fine di causare un effetto. L'effetto porta a una fuoriuscita di energia dal nostro sistema molto maggiore di quella immessa. |
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Comunque, sinteticamente, si, esce più energia di quella immessa, il problema è in che modo questo succede. Se succede normalmente come il comune vivere, è il normale processo che porta all'invecchiamento e alla morte senza fare poi tantissimo. Se invece ad una politica di risparmio energetico (secondo le tradizioni secche) almeno prima del compimento delle tre Opere , è abbinata una politica di sublimazione dell'energia il discorso cambia. In una caldaia usando la stessa quantità di materiale di combustione puoi aumentare o diminuire la resa energetica solo variando il rapporto e/o la miscelazione con l'aria. Nella fornace Uomo, l'aria è roba (non definisco appositamente) che arriva dal mondo spirituale. Tanto per la cronaca, messa così iniziano ad essere già nozioni inerenti (seppur lateralmente) all'Opera al Rosso, è praticamente inutile pensarci prima. Per questa miscelazione abbiamo bisogno di adattarci al Nero e al Bianco, compiendo le prime due Opere. |
Ma riguardo al discorso di prendere l'energia del nero ecc, il provare sentimenti di rabbia o altro è incompatibile col suchiargli energia o no?
Nel senso, una volta che la rabbia è salita, l'avverto anche a livello corporeo, è già troppo tardi per prendere questa energia per noi o è ancora possibile? |
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Il punto è non farla ritornare da quest'ultimo. Nel caso della rabbia se la sfoghiamo (senza nessun controllo) perdiamo sicuramente energia e probabilmente se la succhia lui. Se fossimo in grado di controllarla o a dirottarla per altri scopi il discorso penso sia diverso. Per provocare una nostra reazione il nero inizialmente usa la sua energia. Se individuiamo la catena azione/reazione da lui architettata ogni volta a lui ritorna meno energia di quella che ha utilizzato per provocarci. E' più a meno la stessa cosa che succede quando iniziamo ad ignorare qualcuno che fa apposta ad irritarci, dopo un pò la smette poichè non trae più "godimento" dalle sue azioni. |
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Fin dall'antichità si credeva che lo struzzo potesse digerire il ferro (ed in effetti lo fa veramente), da cui l'espressione "avere uno stomaco da struzzo" per indicare chi mangia davvero di tutto senza discernimento. Gli struzzi selvatici infatti mangiano sabbia e sassolini per aiutare la digestione, e in quelli d'allevamento è stato trovato nel loro stomaco perfino chiodi, monete, fili metallici. Simbolicamente quindi lo struzzo è l'unico animale che si nutre di ferro. Ferro che a sua volta fra tutti i metalli è quello che contiene più elemento "fuoco", dimostrabile dal numero di scintille che produce sulla mola. Qualità questa che in qualche modo lo designa come prescelto a poter diventare la magica Fenica che si nutre di puro fuoco... |
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Attraverso il calore può assumere la forma che il fabbro vuole dargli. |
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