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A questo punto mi verrebbe di pensare che nel corpo c'è un atto, non si sa bene da quando, se dalla nascita o prima, una possessione multipla e stratificata dove praticamente l'io o quello che di lui resta sperimenterebbe una piccola percentuale. Così non potrebbe essere |
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In parte è dopo la nascita, ma la nascita stessa ed il concepimento sono frutto anche di questi "misteriosi" influssi. In sostanza siamo dei peri, nasciamo attaccati ad un albero, cresciamo grazie al sole e quando siamo maturi plof... cadiamo dal pero possiamo finire anche al buio tanto ormai non importa, ed in sostanza la nostra vera vita è quel momento tra la caduta e il marcire o essere mangiati. In quel più o meno lungo lasso si gioca la partita. Ovviamente abbiamo qualche strumento in più delle pere, ma il concetto, l'analogia rimane efficace e potente che mai. |
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Ci sarebbe molto più da indagare già sulla vita delle pere, ma per ora non posso collegare cosa sia quel "dopo caduta" e come si differenzia o cosa è la caratteristica specifica a parità di tipologia "pera" -se viene mangiata da animali -se raccolta da persone -se lasciata sul terreno e chi più ne ha ne metta il parallelo forse l'ho capito ed è riferito a quello che di me o del se già è in maturazione ora. Ma come dovrebbe procedere dopo, ovvero si può sapere sin da ora (una proiezione possibile) oppure è prematuro per fare previsioni? In passato avevo capito che era invece importante il qui ed ora, attraverso progetti e imprese anche materiali, invece ora capisco che sono più importanti i progetti e le idee ma non necessariamente da sviluppare per l'immediato. Infatti così mi si chiarirebbero molte cose che non mi stanno tornando, anche se ho gettato i semi ora. |
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La pera non è più legata all'abero ma non è ancora nelle mani di chi la mangia o del degrado che poi inizierà. Per nostra fortuna non siamo pere e ne abbiamo più di uno di questi momenti, ma non infiniti. Citazione:
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E' inutile e tempo perso pensare alla fame nel mondo quando non si riesce a relazionarsi decentemente con il vicino (esempio). D'altro canto sarebbe uno spreco enorme un top manager con esperienza in ambito internazionale che decidesse di amministrare solo il negozietto sotto casa. Se non ha più interesse nelle cose economiche (tanto per fare un esempio) dovrebbe/potrebbe convertire la sua capacità. Comunque siamo andati un pò fuori tema, potremmo riprendere questo discorso altrove. Ritornando al discorso doppio, in realtà non è corretto dire che sia cattivo, è corretto dire negativo, ma un negativo comprensibile pensando a quello delle fotografie. Doppio nel senso di due volte, ma non nel senso della stessa cosa. Ho il computer doppio, mica due computer identici. Invece ha senso pensarlo cattivo in senso di tentazione. Se noi siamo buoni (con i limiti di queste parole messe così) e lui è cattivo sforniamo emozioni, stati d'animo ed altro che non lo sollazzano particolarmente. Viceversa se noi siamo cattivi produciamo materiale dannoso per il nostro mondo ma non per il suo. Lo so che qualche cervello adesso si arrotolerà icon_mrgr: ma intanto prendetela così, poi cercherò di renderla più chiara. |
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______________________ Sull'esempio invece in tema mi sorge un dubbio, ma il lato arimanico deve essere sempre tutto negativo? Non potrebbe essere stato domato? Dico questo perchè ci si potrebbe trovare in condizioni (sempre esempi sono) in cui c'è o si riconosce il lato arimanico ma poi non nascono emozioni diciamo rilevanti e lo stesso "lavora" per mandare avanti "la baracca" o meglio l'abitazione? |
Mi è chiaro il fatto che non sia la stessa cosa da noi ma se pensiamo al tuo esempio, ad una fotografia ed il suo negativo allora stiamo usando un esempio in cui il negativo è la stessa cosa della foto ma all'opposto. Quindi non un'altra cosa ma la cosa stessa al negativo. Per cui dall'esempio sembra che il doppio sia noi al negativo.
Lui è il nostro tentatore, ci fa agire e magari anche formula pensieri che pensiamo nostri che ci inducono verso un certo comportamento (attenzioni che ciò non deve deresponsabilizzarci, tutt'altro). Ma se è il tentatore è anche la tensione che ci permette di tenderci verso una direzione, allora perchè dovremmo liberarcene così come siamo invitati a fare per evolvere? Il senso di dominarlo, governarlo, dovrebbe essere quello di poter usare le sue potenzialità, conoscerlo e sapersi muovere sulla sua forza, quella tellurica, e quindi liberarsi di lui dovrebbe voler dire morire... adesso vado troppo avanti in un campo che ancora non comprendo, ma forse ci si libera in vita di lui con la morte iniziatica? In quel senso si intende liberarsi della sua presenza. Ma se lui è il negativo non ci si può liberare da lui perchè non esisteremmo più nemmeno noi. Mi hai confuso parecchio.... riesco ad intravedere come agisce e perchè, ma il resto no. |
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Sul come fa, sarebbe interessante approfondirlo.. Altra cosa,se è un Doppio,Doppione..potrebbe agire anche da un altro posto,forse da un altro piano rispetto al nostro? Uno parla di mondi.. Che ne dite? :C: |
Stavo pensando a similitudini del tipo che ad ogni persone o insomma a più persone facenti capo una sola anima potrebbe riferirsi una Stella intesa nel senso positivo e un pianeta inteso nel senso invece negativo. Esempio della nostra Terra che è considerata la patria del Principe delle Tenebre ma questa stessa terra è fonte della nostra energia. Insomma un discorso se vogliamo moderno quanto antico, per es. Osiride e tutta la storia delle piramidi e Orione. E ci potremmo mettere anche Mosè che ha molto karma egiziano. Sono sulla strada giusta? Mi è venuto pensato dato che stavo approfondendo certi aspetti.
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Questi esseri di questo mondo aderiscono a questo e tramite questa aderenza cercano di esperire. E copiano forme... almeno grossomodo, per questo mi era venuto l'esempio degli insetti. E per questo non si tratta della nostra ombra, anche se in qualche modo di ombra si tratta. Non sono così convinto però che non cresca con noi, che resti sempre uguale. Non mi suona sta cosa, vorrei approfondire, capire meglio. |
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La questione della copia invece non mi convince. Il doppio ha una sua intelligenza e siamo noi che doppiamo lui e non viceversa secondo quello che fin'ora ho capito, perchè ci domina. Dopo, quando cominciamo a prendere coscienza dei nostri meccanismi, e di lui, cerchiamo di non copiarlo più. _________ Non so se la sparo troppo grossa ma se ho capito qualcosa mi pare che ci stia... abbiamo capito che il doppio si manifesta con le tentazioni e Gesù nel deserto affronta il tentatore, il signore della terra... era quello il suo doppio? |
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Sempre che fosse la traduzione giusta non si spiega come al termine di preghiera e digiuno nel deserto si ripresenta tale tentazione. |
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In sostanza mentre cresciamo esso manifesta la sua vera natura, se mai cresciamo non ha bisogno di opporsi e di manifestare tutto il suo potenziale. |
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Questo potrebbe dare anche qualche spunto pratico. Citazione:
Riconrdiamoci anche dell'impersonalità... per questo ho usato il nugulo di insetti e non una singola entità come la vedremmo noi che prende la nostra forma. |
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E qui mi fermo, non so andare oltre perchè non so... In effetti se parliamo di larve, di "carcasse astrali", insomma dei comuni fantasmi, possiamo dire del loro automatismo, ma se parliamo di Demoni? Non sono della stessa sostanza degli Angeli, non sono la stessa cosa opposta e contraria (72 angeli e 72 demoni)? Non è proprio lì il sottile confine? Satana è automatico o ha un'intelligenza? In fondo solo un'intelligenza può manifestare una volontà, la volontà di esperire e di spingere in una direzione, di far compiere delle azioni per soddisfare i suoi bisogni ecc ecc... e solo opponendosi ad una volontà sarebbe possibile dire che la si è sviluppata maggiormente forte. Per questo dico che fino ad un certo punto siamo noii suoi burattini. |
Mi ricordo un particolare che forse è insignificante, la vera differenza tra la luce e le ombre è data dal fatto che alla luce le cose vengono meglio e non hanno difetti, invece fatte all'ombra c'è sempre qualche magagna che portandoli sotto la luce si evidenzia. Quindi si doppione o copione come le figurine ma come una fotocopia con un puntino.
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Automatismo non significa assenza di volontà, anche se si tratta di volontà diversa da quella di cui cerchiamo di parlare di solito... più simile alla pervicacia con cui molti insistono nel restare più schiavi ed inconsapevoli possibile. Pensa a quanta resistenza incontri a vedere parti di te "oscure" e/o legate all'ego di bassa lega... quella resistenza è l'effetto di quel perticoalre tipo di volontà, che volontà non è ma muro. |
Scusate... prima che mi perdo del tutto per strada.
Il doppio, che poi non è un'entità unica ma un "agglomerato", è un qualcosa di esterno a noi che però aderisce a noi... ma non è la nostra ombra. Quindi dentro di noi ci sono il bene e il male e il doppio è un'altra cosa? fiori.gif |
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Detto ciò,la risposta alla domanda vien da se.. in questo senso possiamo essere noi il Doppio,il negativo (in senso fotografico) per chi,o cosa,è ad un livello più elevato del nostro;per cui non c'è cattiveria, intesa come noi siamo abituati,ma naturale spinta verso l'alto.. Come dire che l'intento è buono anche se fa male a qualcuno.. :er: |
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La metafora rende abbastanza bene la situazione, ma anche uno specchio rende se non consideriamo l'immagine che vediamo ma quella che rimane nel medesimo. Non ho mai detto che dobbiamo liberarcene, anche perchè è impossibile, senza di lui perderemmo la forma, non avremmo opposizione e diventeremmo "una gelatina" (questo lo so che è complicato lo riprenderemo), però possiamo agire per conto nostro in libertà, il che è un grandissimo risultato e questo è possibile se non gli diamo ciò che gli interessa o se glielo diamo consapevolmente, due facce della stessa medaglia. Noi non siamo sua copia e lui non è nostra copia in senso assoluto, ma da questo piano di realtà possiamo dire in un certo senso che è lui la nostra copia ricettiva, al negativo, femminile. Il doppio arimanico non si può considerare un demone o un agglomerato di demoni, semmai nell'interazione tra noi e lui scaturiscono forze demoniache o angeliche a seconda se ci connettono e ci fanno dialogare con uno o l'altro lato della creazione. Non è preciso ma per capirci un pò dobbiamo considerare questo doppio come qualcosa (uno spettatore) che ci vede alla televisione e che trae soddisfazione o altro a seconda di ciò che trasmettiamo. Ha un telecomando in mano e se non gli piace lo spettacolo cambia canale, dove il canale siamo sempre noi, ma noi comunque decidiamo (più o meno consciamente) cosa trasmettere, se trasmettiamo dei canali in cui lui trova più godimento farà di tutto per tenere sintonizzato il tv li. La trasmissione del canale tv della metafora ci farà di conseguenza comportare in un modo o in un altro, sarà questa, nel passaggio, nella trasmissione a dare forma dall'informe ai nostri demoni o i nostri angeli. Dalle manifestazioni più blande che possiamo tranquillamente associare a sentimenti e stati d'animo, fino a manifestazioni più concrete tanto più andiamo a fondo delle cose. La sua vita (parlo del doppio) è qualcosa per la nostra realtà di inconcepibile, è inutile che ne cerchiamo una logica più di tanto, se lo fa per evolvere nel suo mondo o che altro. Possiamo solo (e non è poco) capire e cercare di comprendere come funziona qui nella nostra realtà. In sostanza dovremmo studiarne gli effetti su di noi e fregarcene. Solo quelli, gli effetti, sono importanti per noi. Tanto per dare un pò di sale e pepe al discorso e stimolare un pò di sana curiosità, in certi particolari frangenti possiamo anche "vedere" questo doppio staccato da noi, anche se in realtà non vediamo nulla, è un buco detta in parole povere, gli scienziati se potessero misurarlo, vederlo, monitorarlo etc lo definirebbero buco nero, in realtà non è nero, è trasparente. Non sto parlando di quelle fantasiose definizioni con la corda d'argento etc... Adesso se cominciate a parlare e a fare domande su questo ultimo (o solo su questo) periodo faccio finta di non leggere icon_mrgr: |
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Angeli da 0 a maggiore di 0 e demoni da 0 a minore di 0 e l'uomo è nel mezzo che combatte tra queste forze di uguale natura ma diverso segno ma con una arma che loro non hanno: il libero arbitrio. L'uomo ha la possibilità di liberarsi perchè ogni cosa accade solo se lo vuole. Se apre le porte. Diversamente non accade nulla. |
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