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Grey Owl 07-10-2008 01.08.44

Parlando di materiali nella magia pratica mi domando se anche la pelle dell'uomo può essere annoverata nella lista dei materiali?

Mi domandavo se il tatuaggio è una sorta di amuleto, un segno indelebile fatto sulla pelle che non può essere cancellato facilmente.

In alcune cività antiche (ma anche oggi esiste questo rito) si faceva coincidere la scarnificazione della pelle a dei riti di passaggio.

Ho letto che in polinesia si praticano riti in cui i membri di una tribù si fanno tatuare simboli di appartenenza oppure per indicare il passaggio all’età adulta, il tatuaggio viene fatto con punte battute sulla pelle (una pratica dolorosa). Così pure nelle tribù maori della nuova zelanda si praticava il rito della pittura sulla pelle.

Tatuaggi terapeutici sono stati ritrovati sulla Mummia Otzi, in questo caso probabilmente il tatuaggio era l'effetto di una terapia curativa?

Quindi la pittura su pelle come veicolo d'informazione?

loryland 07-10-2008 15.18.33

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 59840)
Non ti ha preso un pezzo del post?

Hai ragione,lasciavo l'iniziativa ad Astral ma visto che l'argomento interessa anche te possiamo iniziare noi :)
poi Astral ci raggiungerà... .
Si accennava agli amuleti,con la parola amuleto si indica ogni cosa,ovvero qualunque oggetto che per una strana forma di sim-patia,ci piace il colore o la forma o l'effetto tattile che genera particolari sensazioni,fa nascere in noi la convinzione che portarlo addosso ci terrà al sicuro da spiacevoli sorprese.
Ed ecco che un semplice pezzo di legno,una pietra,un vetro colorato,una punta metallica,o la zampa di un coniglio,un dente animale,un ciuffo di capelli etc.assumono per chi li porta addosso la funzione di "protezione";generando la ferma convinzione che una specie di scudo invisibile terrà al riparo il portatore e lontano ogni cattiva "forza".Protezione dunque difesa;un immediato legame con un oggetto capace di stimolare una forte"suggestione"(il termine si presta bene anche se in realtà spesso se ne fa un uso improprio,anzi con suggestione oggidì si indica il falso,il non vero,l'illusorio,il mistificare/to;io riconosco a questo termine tutti i prodigi non dimostrabili empiricamente e percò tacciati dalla scienza moderna come superstizioni)in grado di modificare le facoltà latenti dell'uomo rendendo i suoi passi più sicuri.
I meno informati accomunano gli amuleti ai talismani.In realtà le differenze sono molteplici.
Il talismano può essere un amuleto ma non viceversa.
Un talismano opera una funzione "attrattiva",mentre per il primo la funzione è di "bando".Il talismano va preparato, a seconda di ciò che serve a chi ne fa uso.Ci si rifà alle qualità dei signori dei pianeti,tracciandone i sigilli nei giorni e nelle ore adatte con determinati aspetti planetari.Talismano diventa amuleto quando non si tratta di un sigillo ma di una rappresentazione della divinità stessa,una effige,una statuetta,che dopo essere stata consacrata con un preciso scopo,viene portata addosso.

turaz 07-10-2008 15.22.32

nei post precedenti avevo dato maggior risalto alla funzione "protettiva" (dalle energie più "basse") in effetti a mio avviso e come anticipato da altri ha funzione anche attrattiva (di energie similari, pure e incorrotte) a seconda dell'uso che ne viene fatto.

loryland 09-10-2008 13.39.50

Per onestà intellettuale mi preme scrivere quanto segue,che vada a beneficio non solo dei cacciatori di frodo ne soltanto per i prodi paladini disarmati difensori dei miti;ma per tutti gli utenti del sito,non solo quelli attivi ma anche per i passanti,tutti coloro che non hanno mai voluto registrarsi e di tanto in tanto si soffermano a leggere incuriositi.
Non meno importante la necessità di chiarire spiegando che dietro l'apparente crudezza del mio intervento al 3D di Astral,vi era la volontà di stimolare al dialogo portando "con noi" la luce della "conoscenza" laddove quella della ragione non sarebbe bastata.
Ho già parlato delle caratteristiche salienti che differenziano gli amuleti dai talismani e,tralasciando l'asola aperta da Astral circa un eventuale "prezzo da pagare"per infondatezza della stessa emersa alla luce della disamina delle singole peculiarità degli oggetti;passiamo al secondo punto preso ad obiezione cioè:differenza tra fede e magia,poi della necessità di protezione per un mago e della inutilità della stessa per un santo.
Vorrei qui esporre in sintesi quanto segue:
La parola 'fede',esprime il significato di credenza, credo, culto, dottrina (...) e questo fa sì che non può esserci un conflitto con il termine 'magia' in quanto è essa stessa imperniata sugli stessi cardini della parola 'fede'.Anche quando le si concedessero aggiuntivi come convinzione,religione,fervore,grazia,valore morale (...) non creerebbero nulla a riguardo sulla conflittualità tra i termini.
Sulla necessità di protezione che evidenzierebbe la diversità tra "santo e mago"Bisognerebbe scrivere un trattato ma per rigore di "noia"non scriverò, posso dire che entrambi sono uomini e come tali "cadono".
Aggiungo una piccola nota per quanto riguarda il termine"superstizione".
Super-sopra e stitio-fermarsi,la paura tormentosa che fa restare dinanzi a ciò che eccede la comune credenza [Georges].
La storia insegna che ogni popolo conquistatore quando non sposava il credo religioso del popolo conquistato tacciava tale credo come "superstizione";ne consegue oggidì che l'uomo con superstizione intende stigmatizzare il credo degli altri.A buon intenditor...
In ultimo vorrei specificare la differenza tra "Alta e Bassa"magia.Non sono certo gli strumenti e gli utensili usati in passato come nel presente dai maghi o dalle streghe a differenziare i tipi di magia,tantomeno i materiali di cui sono composti.Con bassa magia viene indicata la magia degli elementi,sortilegi e riti fatti con l'ausilio della Terra;dell'Acqua,del Fuoco,dell'Aria.Anche la magia naturale viene inglobata nella bassa magia.. Con 'Alta magia' si intende la Teurgia ed ogni altra applicazione mentale spirituale avulsa al contatto elementale.

Faltea 09-10-2008 14.05.29

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 59841)
Parlando di materiali nella magia pratica mi domando se anche la pelle dell'uomo può essere annoverata nella lista dei materiali?

Mi domandavo se il tatuaggio è una sorta di amuleto, un segno indelebile fatto sulla pelle che non può essere cancellato facilmente.

In alcune cività antiche (ma anche oggi esiste questo rito) si faceva coincidere la scarnificazione della pelle a dei riti di passaggio.

Ho letto che in polinesia si praticano riti in cui i membri di una tribù si fanno tatuare simboli di appartenenza oppure per indicare il passaggio all’età adulta, il tatuaggio viene fatto con punte battute sulla pelle (una pratica dolorosa). Così pure nelle tribù maori della nuova zelanda si praticava il rito della pittura sulla pelle.

Tatuaggi terapeutici sono stati ritrovati sulla Mummia Otzi, in questo caso probabilmente il tatuaggio era l'effetto di una terapia curativa?

Quindi la pittura su pelle come veicolo d'informazione?

Personalmente non mi tatuerei mai un simbolo che negli anni ha acquisito una qualche forma-pensiero negativa (tipo la svastica)
Penso che tutto si basi sulla conoscenza, ossia se ritengo che la svastica sia negativa può "danneggiarmi" perché permetto al mio pensiero svastica-negativa di danneggiarmi, altrimenti se il mio pensiero si focalizza sulla svastica come simbolo runico (che non ha nullla di negativo) la stessa svastica avrebbe un'ascendente benefico...
Nel dubbio però sto ferma e non mi tatuo nullaicon_mrgr: icon_mrgr: icon_mrgr:

Ray 09-10-2008 19.13.38

Citazione:

Originalmente inviato da loryland (Messaggio 59936)
Aggiungo una piccola nota per quanto riguarda il termine"superstizione".
Super-sopra e stitio-fermarsi,la paura tormentosa che fa restare dinanzi a ciò che eccede la comune credenza [Georges].

Fai bene a mio avviso a guardare le parole con attenzione, proprio per questo specificherei meglio... trovo la definizione un po' tirata, di parte. "stitio" (perfetto di sisto) veicola si il fermarsi, l'arrestarsi come significato principale, ma allude anche chiaramente ad un costruire, consolidare, sostenere. Da un certo punto di vista cristallizzare... ma qualcosa che ha una sua forma ordinata. Tradurrei quindi "sovrastruttura".
In origine la parola aveva anche, come spesso accade, una valenza positiva... sia il verbo sisto era usato per "innalzare templi", sia la parola derivata superstitio aveva anche una valenza sacra, alludendo alla santità di un luogo come il tempio.

E' chiaro però, come se non sbaglio anche tu intendi, che tacciare un insieme di credenze come superstizione equivale a cristallizzarle, togliendo loro quella dinamicità che da all'insieme valenza e funzione di sim-bolo e relegandole in un significato letterale privo di connessioni e quindi di possibilità interpretative. Insomma equivale a toglier loro la "vita". Il meccanismo opposto di re-ligio...

Astral 09-10-2008 20.55.54

Citazione:

Originalmente inviato da loryland (Messaggio 59833)
Potresti spiegare meglio,di quale prezzo da pagare parli?



Potresti spiegare meglio cosa intendi per "fede" ed il perchè della necessità di protezione del mago e della sua differenza col santo?



Vorresti definire "superstizione"?



Astral per favore strabuzza: nun se pò!Per questa ci vuole proprio il porto d'armi!martello.:

Puoi rispondere tu ad una domanda, cos'è questa un intervista privata od un processo?


Vorrei io definire superstizione? Ma cos'è un questioniario, se te lo cerchi su Wikipedia, hai la terminologia, perdonami ma non sono il servizio informazioni, e sopratutto non mi piace che si, scrive nella discussione che "qualcosa non se po' senti, al massimo puoi scrivere che non sei daccordo su qualcosa ( ma a quanto pare ti sei limitata solo a fare domande e magari non dire la tua).
Sempre se il motivo del topic rimane quello del confronto pacifico e non dello sfoggiare le proprie conosce, perchè se è essenzialmente ti ritrovi nel secondo caso, allora partiamo da principi diversi.

Un mago ha bisogno di proteggersi un santo no, questa è la differenza, ma per santo potrei intendere anche fedele. Un mago ha bisogno di canalizzare determinate energie per proteggersi dai malefici, un fedele invece sa gia che egli è protetto, e che la sua condotta è già una protezione ( certo poi bisogna vedere).
Il mago non imprime solo Fede, il mago effettua dei rituali, si basa su dei calcoli. Il fedele semplicemente si affida, punto.

In ogni caso non voglio generalizzare, ma certe volte l'unica cosa da cui dovrebbero proteggersi certe persone sono proprio da se stesse.

:C:

Se non eri daccordo con il discorso, bastava scrivere delle informazioni ed il tuo pensiero senza sti atti di sapientismo, che possono essere antipatici a chi legge. D'altronde bastava il semplice dire:

Scusa sto pezzo non mi è chiaro, non sono daccordo

Uno 10-10-2008 21.45.44

Citazione:

Originalmente inviato da Grey Owl (Messaggio 59841)
Mi domandavo se il tatuaggio è una sorta di amuleto, un segno indelebile fatto sulla pelle che non può essere cancellato facilmente.

Non solo il tatuaggio, ma anche il trucco rituale, tribale o quello moderno cosmetico (anche se praticato a livello inconscio)

Anche in questo caso la durevolezza è indicativa dell'uso, il tatuaggio "a lento rilascio", invece i segni di guerra delle tribù primitive (ma pure la mimetizzazione dei moderni soldati, per quanto sia diventata tecnica) doveva essere efficace subito durante la battaglia. Anche il trucco femminile prima di una serata galante etc....


Citazione:

Originalmente inviato da loryland (Messaggio 59847)
Si accennava agli amuleti,con la parola amuleto si indica ogni cosa,ovvero qualunque oggetto che per una strana forma di sim-patia,ci piace il colore o la forma o l'effetto tattile che genera particolari sensazioni,fa nascere in noi la convinzione che portarlo addosso ci terrà al sicuro da spiacevoli sorprese.

Quelli sono gli amuleti istintivi, che psicologicamente verrebbero definiti copertina di linus, ma ce ne sono anche costruiti appositamente e con determinate forme che richiamano ed assorbono le frequenze che non desideriamo ci arrivino, una sorta di parafulmine insomma.

Sulla parola superstizione concordo con Ray stizio da sistere che è un doppio stare, stitium-statium, quindi qualcosa che è fermo e cristallizzato, sopra-super ed accresciuto dall'one finale... quindi in sintesi una sovrastruttura, ma anche di quelle pesanti, difficile da gestire e/o togliere.
Al di la dell'etimologia comunque considero tale tutto ciò che viene fatto senza sapere il perchè solo perchè lo fanno altri e/o lo si è sempre fatto e a cui si danno poteri che in realtà non ha... eventualmente ne sarebbe mezzo.

Uno 19-06-2009 01.34.36

Per continuare il discorso, sopra ho accennato alla durezza dei materiali, alla loro corruttibilità, però non è l'unica discriminante per usare un materiale per un determinato utensile magico (come anche per gli utensili di tutti i giorni)

Per esempio altre caratteristiche sono la lucidità o l'essere opaco del materiale. Ecco come le inquadrereste queste due?
Poi potrebbe esserci, di importante, la provenienza indi ciò che è memorizzato nel materiale. Se leggete qualche antico libro trovate passi tipo "devi prendere una pietra che provenga da ...." etc... non sono solo per rendere più affascinanti i testi.

nikelise 19-06-2009 09.05.52

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 70204)
Per continuare il discorso, sopra ho accennato alla durezza dei materiali, alla loro corruttibilità, però non è l'unica discriminante per usare un materiale per un determinato utensile magico (come anche per gli utensili di tutti i giorni)

Per esempio altre caratteristiche sono la lucidità o l'essere opaco del materiale. Ecco come le inquadrereste queste due?
Poi potrebbe esserci, di importante, la provenienza indi ciò che è memorizzato nel materiale. Se leggete qualche antico libro trovate passi tipo "devi prendere una pietra che provenga da ...." etc... non sono solo per rendere più affascinanti i testi.

Ma a monte come definiresti la magia ?
E se esiste dove la collochi tra i fenomeni che coinvolgono l'umano :
nell'ambito psichico , naturale o dove ancora?
Cosi' si puo' capire meglio come lavorano gli ''strumenti'' della magia.

Sole 19-06-2009 09.33.02

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 70204)

Per esempio altre caratteristiche sono la lucidità o l'essere opaco del materiale. Ecco come le inquadrereste queste due?

Tra ciò che trattiene e ciò che riflette. Se è lucido riflette e quindi mi farà una specie di barriera che impedisce il passaggio di certe forze, come lo specchio nel Feng Shui. Ma se invece è opaco trattiene ed impedisce che esca da me qualcosa?

RedWitch 19-06-2009 12.34.34

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 70204)
Per esempio altre caratteristiche sono la lucidità o l'essere opaco del materiale. Ecco come le inquadrereste queste due?

A me vengono in mente i due tipi di stampa delle pellicole fotografiche.. una fotografia lucida a me sembra che trattenga la luce ma che questo dia un effetto un po' respingente (le pellicole molto lucide a volte si fa fatica a guardarle), mentre una pellicola opaca si vede più facilmente ma si vedono anche le imperfezioni più facilmente.. vado a senso, perchè in realtà non lo so, ma potrebbe essere che la prima respinga e la seconda attragga?

Ray 19-06-2009 12.53.55

Concordo con Sole e RedW sul riflettere. La lucidità è una proprietà dei metalli che appunto riflettono la luce. Mentre ciò che emette luce è lucente. Opaco è invece ombroso, che non fa passare le luce... quindi la trattiene.

Grey Owl 19-06-2009 23.04.36

Un'oggetto lucido oppure opaco ha un significato analogo alla persona che ne viene a contatto, che ne entra in rapporto.

Si parla anche di lucidità mentale, inteso come chiarezza di pensiero.

Un materiale opaco presenta una superficie non liscia, a volte ruvida, in genere una superficie non lavorata.

Si dice di una prestazione opaca, ad intendere un qualcosa che ha disturbato, che ha inquinato, che ha ridotto la resa.

Ogni materiale ha una sua storia, un suo percorso di trasformazione.

Ad esempio provo ad iimmaginare come si può essere sviluppato un cristallo di rocca. In un primo tempo esso si aggrega in modo ordinato intorno ad un nucleo iniziale. Poi l'acqua funge da solvente e con l'aiuto dei sali e della temperatura formando il quarzo. La lucentezza del cristallo è ottenuta dal tempo lunghissimo e dalla tranquillità in cui esso cresce nelle viscere della terra.
L'età di un cristallo di rocca è antichissima, parliamo di molti milioni di anni. E' da considerare anche la profondità e le pressioni, leggevo ad esempio che possono corrispondere a decine di chilometri di profondità e migliaia di bars.

Un cristallo di rocca nasce nelle viscere della terra, ed è forgiato da energie titaniche, pressioni e temperature elevatissime in migliaia di anni.

Questo cristallo ha memorizzato in se tutto questo, la sua provenienza è antichissima. Porta in se le forze telluriche della terra, delle sue profondità. Raggiunta la superficie compie un'ulteriore evoluzione, quella della luce, dell'ossidazione, dell'aria, dell'uomo. La lavorazione dell'uomo permette a queste pietre di rifrangere al meglio la suce del sole.

Questo lunga digressione sui cristalli per ritornare sul discorso materiali in magia. Nella magia le origini dei materiali sono tenute molto in considerazione.

ellebi111 20-06-2009 21.14.56

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 70227)
Concordo con Sole e RedW sul riflettere. La lucidità è una proprietà dei metalli che appunto riflettono la luce. Mentre ciò che emette luce è lucente. Opaco è invece ombroso, che non fa passare le luce... quindi la trattiene.

La lucidità non è solo dei metalli. Anche il vetro, le plastiche, perfino l'acqua. Praticamente ogni superficie in grado di divenire così uniforme da far rimbalzare i raggi seguendo delle semplici leggi sono considerabili "lucide" Gli oggetti opachi invece non sono in grado di far "rimbalzare" i raggi incidenti secondo queste leggi ma li sparpagliano tutto attorno, non restituendo nessuna copia speculare dando però comunque un ritorno.

Esiste un secondo utilizzo del termine opaco ma questa volta legato all'opposto trasparente e che definisce la capacità di farsi attraversare dai raggi.

Un metallo (salvo rare eccezioni come foglie d'oro di spessori infinitesimali) non è attraversabile da un fascio luminoso; è quindi opaco ma può riflettere benissimo una immagine incidente ed è di conseguenza anche... lucido.


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