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Come quando si parla di qualcuno che ha un difetto fisico e tu ti senti a disagio perché lo hai anche tu anche se è nascosto. Ti brucia ugualmente. Scopri così il difetto che ti da fastidio anche se facevi finta o credevi di averlo accettato. |
Toh.. i due specchi che riflettono... uno davanti e uno dietro... Oriente ed Occidente... Capisci di più quando usi entrambi infatti... ognuno riflette ciò che riflette l'altro, lo raddrizza ma lo "mostra", così il davanti vede il dietro e il dietro vede il davanti... cosa che un solo specchio non può fare.. e tu in mezzo ai due specchi ti scopri "doppio"...
Inoltre, non so se avete notato, ma i specchi di casa, quelli a cui siamo abituati, riflettono un immagine di noi che gli altri specchi, tipo nei negozi o in case altrui, danno in maniera differente... Sarà forse che siamo abituati al tipo di luce che abbiamo in casa, proveniente sempre dalla stessa angolazione... Seppur di poco infatti, se sposti la luce cambia l'immagine riflessa... |
Esperimento
Mi sono posto davanti ad uno specchio (non di casa) ed ho fatto questo esperimento:
Con lo sguardo osservavo il mio occhio destro allo specchio e con l'attenzione "sentivo" il mio occhio sinistro e poi ho osservato il mio occhio sinistro (riflesso nello specchio) e "sentivo" il mio occhio destro... poi ho fatto la stessa operazione con le orecchie e con le spalle e con altro della mia immagine riflessa nello specchio... Ad un certo punto ho come sentito un punto centrale tra me e la mia immagine dove confluivano tanti raggi... un punto di convergenza... invisibile all'occhio ma percepibile... strana sensazione... infine osservavo quella immagine di me come un'altro che fosse alla finestra... dietro il muro... avevo ora un'immagine di me diversa... osservavo con curiosita' quell'immagine di me che non avevo notato prima... i capelli, la fronte... gli occhi... La cosa strana e' che potevo vedere una parte della mia immagine allo specchio (parte sinistra) ed allo stesso tempo potevo portare consapevolmente attenzione nel corpo alla sua parte opposta (parte destra)... facendo questo "incrocio" dopo un po' percepivo questo punto centrale tra me e l'immagine allo specchio... Bon... mi e' venuto cosi' questo esperimento... pero' mi ha lasciato una strana sensazione... manata.gif |
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Per esempio, a me capita, soprattutto se vedo delle somiglianze con un'altra persona di cercare di osservare il più possibile se a questa persona vengono dette cose, che posso rapportare su di me.. e che non vedo o nego che ci siano.. Non riesco a vedere questo passaggio di Sole: Citazione:
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Bisogna anche notare che mettendo uno specchio dietro di noi, abbiamo anche un infinita proiezioni di specchi, poichè quello di dietro riflette l'immagine davanti, che nello stesso momento riflette quella dietro, fino a creare infinite proiezioni.
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bravi sia Red che Astral, state iniziando a tirare fuori il senso....
Non è la stessa cosa che io mi rispecchi su una sola persona o su almeno due persone.... se io Ascolto ciò che qualcuno dice ad un'altra persona lo comprendo meglio che se lo dicesse direttamente a me.... C'è quello che non trovando modo migliore chiamo effetto risonanza e che Astral ha evidenziato nella metafora... con più di due persone di raffronto si moltiplica in maniera esponenziale l'effetto di qualsiasi cosa queste persone facciano o abbiano intenzione di fare. Qui si può leggere una delle innumerevoli chiavi di Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro o nella versione di Tommaso Dove ci sono tre divinità, esse sono divine. Dove ce ne sono due o una, io sono con lei |
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Capita sovente che quando ci dicono qualcosa a noi non capiamo, poi se ascoltiamo la stessa cosa mentre viene detta ad altri, di colpo ci sembra tutto chiaro... Un Maestro quindi si trova avvantaggiato ad usare questa "tecnica"... spiegando le cose ad un allievo davanti alla classe, lo può usare un po' come "cavia"... e non solo le spiega in realtà a TUTTA la classe, ma fa anche sì che questa classe possa vedere meglio che se non le spiegasse di volta in volta ad ognuno singolarmente... Il Maestro fa da catalizzatore e in tal modo tutta la classe ha la possibilità di accelerare il processo di apprendimento... PS: A proposito di specchi... si dice che chi ne rompe uno lo aspettano 7 anni di guai... Il sette è legato all'evoluzione, e da questo punto di vista racchiude un senso profondo, anche se è "solo" un detto popolare che spesso si pronuncia senza pensarci... |
Riprovo ad esporre il mio dubbio, vuoi mai che abbia un senso.
Una cosa è il meccanismo grazie al quale con due specchi vedo meglio (moltiplicato dall'effetto risonanza) ciò che potrei comunque vedere con uno solo, seppur con maggiore difficoltà e, in certi casi, invertito. Fin qui il discorso è chiarissimo. Altra cosa invece è dire, come mi sembra sia stato inteso ma forse prendo un grosso abbaglio, che grazie a due specchi posso vedere una parte di me che altrimenti è impossibile vedere. In questo caso non si tratta di raddrizzare ciò che è invertito o di godermi un'angolazione migliore (come è utilissimo ma è il caso sopra), si tratta proprio di qualcosa che resterebbe comunque nascosto, al di la della mia intenzione, della mia sincerità, del mio Ascolto e del mio Sguardo. Se non mi son preso l'abbaglio c'è quindi qualcos'altro e, in questo caso mi sfugge il meccanismo... il dove cosa quando come vedere. Ho una teoria un po' strampalata a riguardo a dire il vero... connessa con l' "io sono in mezzo a loro"... ma è strampalata parecchio e mi piacerebbe avere qualche chiarimento prima di intraprendere inutili ed illusori tentativi. |
Vorrei aggiungere il fatto che anche se abbiamo uno specchio avanti e uno indietro, ci manca sempre un punto di vista, infatti ci manca anche uno specchio in basso o uno specchio in alto, uno specchio che mi faccia vedere come appaio dall'alto, e uno come appaio dal basso.
p.s: non è ben capito cosa succede se uno rompe lo specchio? Significa che ho perso un punto di vista, e la mia visuale diviene sempre più soggettiva? |
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Spero che capiterà, perchè se lanci un discorso e poi lo ritiri, non soddisfi la mia curiosità, l'alimenti:) .
Quanto all'ultimo topic di Kael, vorrei aggiungere che è vero che molto spesso un atteggiamento che ci infastidisce di qualcun'altro, può essere una parte di noi non risolta che proiettiamo all'esterno, si tratta quindi questo di uno spunto utile. Tuttavia... Non sempre è cosi, a volte ci sono persone che a livello energetico si respingono, e se sto molto male con una persona, oltre al fatto che possono esserci dei lati non risolti devo considerare invece, che dovrei ascoltarmi ed allontanarmi da quella persona, sopratutto non forzarsi a frequentarla. Diciamo che molto spesso si può capire quando c'è qualcosa di irrisolto, perchè parte dentro di noi un energia forte dentro che si agita, mentre se io con una persona non ho nulla a che spartire, e mantengo con serenità le distanze, in questo caso non credo si tratti di specchi, si tratta semplicemente che può essere positivo proseguire su sentieri diversi. |
Si infatti Astral, nessuno dice di costringersi a frequentare per forza chi non è particolarmente in sintonia con noi... Ognuno avrà sempre le sue preferenze, ma se c'è una persona che ci stride e infastidisce in maniera particolare beh, significa che c'è qualcosa sotto... di nostro.
Una cosa è essere distaccati ma non influenzati, cioè scegliendo noi con chi vogliamo stare, altra cosa invece essere "costretti" ad evitare determinate persone, non riuscire nemmeno a salutarle o fare 4 chiacchiere per buona educazione... in quel caso allora non siamo del tutto liberi e c'è qualcosa che va sistemato in noi stessi... |
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Abbiamo parlato di risonanza e di comunanza di intenti, ed abbiamo detto che, nel caso di un indirizzo comune, chi fa parte di un gruppo( quindi tanti specchi quanti sono i componenti ) è agevolato da questo meccanismo. Ora nello specchiarsi ( all'interno del gruppo ) la dinamica, secondo me, è tale da " muovere dal basso" o meglio riporatare alla superficie, ciò che, con uno specchio, si è visto solo in maniera superficiale, non piena. Per questo verso, ad esempio , come se di un albero, dall'alto, si veda soltanto la chioma e non si riesca a vedere il tronco con le radici; oppure come se la superficie del mare fosse come uno specchio ( in presenza quindi di uno che rifletta ), nel caso di due o più vi è come una sorta di "rimescolamento" per cui ciò che si trova nel fondo torbido inevitabilmente viene alla luce, in maniera tale che lo si possa cogliere in maniera piena per valutare, in questo modo, la tridimensionalità del difetto, e della sua fonte, più che la bidimensionalità nascente dall'immagine riflessa. In questi senso è anche concepibile un movimento di punti di visione che non una statica, si fa per dire, presa di coscienza di ciò che da fastidio, nascente da un riflesso " semplice " |
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Rimaniamo all'aspetto psicologico e a un singolo specchio, sei tu e una persona di fronte, cosa passa tra voi? Dipende dal tipo di rapporto... ma per quanta confidenza ci sia non potrà mai passare tutto Jez verso chiamiamolo Caio e neanche tutto Caio verso Jez. passa quello più o meno consciamente i due vogliono/possono (queste due cose poi sono molto legate) lasciar passare... quindi l'enorme complessità della personalità (strumento che utilizziamo per interfacciarci con il mondo) deve passare per uno spazio molto piccolo (anche al massimo dei rapporti è sempre comunque piccolo tranne quando... lo scrivo dopo) quello che i due si concedono per cui se visualizziamo la personalità come un palloncino questa deve comprimersi e passare in un piccolissimo spazio... ridotto poi dal passaggio dell'altra personalità... a volte una delle due "sommerge" l'altra ma lasciamo i casi limiti da parte. Dove e come cambia la faccenda? Cambia quando le due personalità vogliono cercare di passare "genuinamente"... senza calcoli preconcetti (più o meno consci)... dovremmo parlare di trasporto... e di amore, passione, allora succede qualcosa di raro alle massime intensità, i due palloncini si trovano in mezzo si mescolano si potenziano e tornano indietro... anzi per esere più precisi si espandono nell'ambiente... si irraggiano (immagina palloncini di gas senza "buccia) con raggi che contengono caratteristiche derivate dalla partenza più i prodotti di esse, quindi tornano/si irriaggiano molto più completi e "pieni" di come sono partiti, quando accade questo ci si specchia realmente. il processo sopra descritto può avvenire a diversi livelli... anche materialmente con uno specchio riflettente.... non ci vediamo sempre uguali... Scusate la lunghezza e la non completezza, ma se la griglia è larga un tot mettere troppa carne non la fa cuocere. |
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Faccio sul resto un piccolo riassunto per vedere, soffermandomi sull'aspetto psicologico, se ho capito poichè non ne sono sicuro. Hai detto che possiamo considerare la personalità come un palloncino. Questa che serve per relazionarci/interfacciarci col mondo esterno - quindi come una finestra appunto sul mondo - può restringersi o dilatarsi a contatto con altre. Lo scambio che ne deriva è conseguenza della volontà/potere di rilasciare o meno alcuni elementi che fanno parte di questa mia interfaccia. Come in un " gioco " io posso, in conseguenza di quello che voglio/posso trasmettere coscientemente, per far si che alcuni elementi della mia personalità si " confrontino " con altre. In questo gioco di confronto, proprio perchè vi è una sorta di limitazione che mi riguarda ( e che sicuramente riguarda anche gli altri con i quali vengo in contatto, sempre considerando lo specchio singolo ), questa si pone come " filtro " sia in entrata e sia in uscita( sia in ricezione e sia in trasmissione ). Diverso è invece quando questa specie di limitazione non vi è per motivi che sono riconducibili ad esempio ad una comunione di intenti o a come dici te un trasporto( come probabilmente in un gruppo ), allora la mia personalità si espande, tornando più arricchita( da qui presumo che ciò che ha " assorbito " contrasti con cio che vi era in origine). Insomma, per fare un esempio, il preconcetto che mi limita è stato, in quella occasione, eliminato e " solo " in quell'istante posso specchiarmi in maniera differente di come lo si era fatto in un singolo specchio. Mi pare di capire quindi che quello che si " vuole/può " tramettere sia la chiave. Se faccio in modo che la mia personalità si espanda senza preconcetto, abolendolo, potrebbe essere conseguenziale la "caduta ", se la si vuole certo, della limitazione che consciamente o meno riguarda anche gli altri. In questo senso le due personalità si saranno scambiate qualcosa di più. E' ovvio che si tenta di eliminare l'ostacolo perchè si parte col voler conoscere zone di se che sono occultate. |
Mettiamo che frequentanto una persona la giudichi molto rigida e questo mi dia fastidio...
Il significato è che quella rigidità è anche mia, ce l'ho anche io e quindi l'atteggiamento che devo tenere è quello di spinger fuori ciò che trattengo ovvero l'elasticità? Elloso sti specchi per me sono indigesti vedrò di diventare un po' come fa il fachiro icon_mrgr: |
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Non dovrebbe darmi fastidio, il fatto che me lo provochi vuol dire che mi ci specchio mi pare, ma poi a parte osservare la csoa non so che fare. |
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Perché se la risposta è si, sai cosa fareabbraccio: . |
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Ho confuso peggio mi sa blink.gif |
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