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Mi fa riflettere il passo in cui dici che si potrebbe ottenere comunque ciò che ci si prefigge con l'astuzia la calma, la logica.... Decisamente sarebbe più istruttivo e costruttivo... Citazione:
Diciamo che per ottenere ciò che desidero mi ostino parecchioicon_mrgr: |
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Resta comunque il fatto che una cosa e' volere ed un'altra essere ostinati cioe' volere ad ogni costo ( da ob stineo stare contro) . La volonta' meglio la Volonta' si lega all'umilta' l'ostinazione no . L'ostinazione apre il discorso al suo opposto , alla rinuncia che spesso non e' un perdere ma un continuare ad avere ad un altro livello piu' sottile ma non meno concreto . |
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Chi sceglie (scegliendo bene) realmente un percorso devozionale ha volontà da vendere, volontà che altri non avrebbero a sufficienza per scegliere lo stesso percorso. Quelli che partecipano tanto per fare, li come in altre situazioni non fanno testo. *=nota da sviluppare in altro loco, perchè usare "esso" da "essi" piuttosto che un egli?) |
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Certo ha molto a che vedere con il tipo di vita che ognuno decide di vivere. Anche la parola "devoto" ci aiuta a capirne il suo intimo significato. Devoto è il debitore,colui che deve,colui che dedica la sua vita,colui che consacra se stesso a servire,ossequiare. Ha a che fare con la dedicazione,tu che sei votata ad un santo o a una divinità: Si può parlare quindi di fede,costanza e perseveranza nel perseguire la fedeltà al giuramento,alla consacrazione al divino,qualcosa dunque di vicino alla forza nel mantenere l'impegno preso che dura tutta una vita. Dedicazione(devozione)vuol dire abbandonare l'impeto del desiderio,la capacità personale di muoversi creando da se passo dopo passo il proprio cammino,per abdicare la propria volontà a quella altrui;alla divinità. Annichilire se stessi ha poco a che vedere con la volontà,quella che arde e che crea. |
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Basta questo per ritornare a quadrare il cerchio In ogni caso sono passaggi progressivi che si ripresentano in cerchi concentrici nel corso di un percorso Come fai a divenire volitivo/a se non ti dedichi anima e corpo (con devozione) a qualcosa? Sempre li hai da passare, può essere lo studio, può essere una divinità, può essere sperimentare... dipende dalla tappa in cui ti trovi, ma devi farle tutte (o averle nel dna) altrimenti ti manca qualcosa. Come fai ad essere devoto/a a qualcosa se non hai forza di volontà? Non puoi essere devoto/a annichilendoti... come paghi se non esisti? |
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Come fai a sostenere questo? Tutti intorno a noi si dedicano agli altri senza sforzo allora visto che la volonta' non serve .E' cosi'? Sei una fans dell'arte regale, ok , ma la rinuncia e' un'altra via che ha pari dignita' ed esige volonta' ferrea . D'altra parte , ripeto quanto ho gia' detto ,a mio avviso non si puo' contrapporre l'umilta' o il coraggio alla volonta' . I primi sono stati dell'essere la seconda e' una manifestazione dell'essere nel mondo ,pertanto assolutamente necessaria a quelli . Non si puo' essere umili o devoti senza volonta' . |
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Altrimenti si direbbe morire. Allora quanta volonta ci vuole a essere nulla pur esistendo ? Moltissima mi pare. Essere nulla dunque non nel senso di non esistere ma di non tenere nulla per se' non volere nulla per se' non pensare a se' ecc. ecc. |
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Probabilmente non sono stata abbastanza chiara nell'esporre il mio pensiero;spesso la parola scritta,in assenza di altri accessori espressivi quali il tono della voce lo sguardo e la mimica facciale,è asservita alle libere interpretazioni dei lettori.
Siamo tutti d'accordo sull'umiltà come 'stato' dell'essere e la volonta come sua propria 'espressione',in aggiunta ho inteso esprimere il concetto di 'consapevolezza' quando la umiltà diventa conoscenza dei propri limiti. Ciò che aborrisco è tutta la ridda di significati e sottensioni associati allo stesso termine e abusati da certe correnti spirituali religiose tanto da farne addirittura un percorso salvifico. Questo in sintesi ciò che ho scritto negli interventi precedenti;niente altro. La volontà intesa come 'forza motrice',come mezzo creatore,è figlia della consapevolezza dei propri limiti;dell'umiltà intesa tale;verrebbe invece fiaccata nella propria efficacia qualora l'umiltà diventi simbolo di passività. |
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E' vero che può succedere, ma io avevo capito quello che intendevi, tant'è che lo stai ripetendo 8-) Quote:
E' qui il "problema", per coloro i quali sono adatte quelle correnti quelli sono percorsi salvifici a tutti gli effetti... Quote:
Non confondere gli errori di qualcuno con la solidità e/o efficacia di una o più Tradizioni |
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Copia incolla del pezzo che mi interessa: E' qui il "problema", per coloro i quali sono adatte quelle correnti quelli sono percorsi salvifici a tutti gli effetti... Infatti se uno crede profondamente che il Suo percorso sia salvifico, lo sarà. Se si vuole che sia salvifico... |
Perfettamente d'accordo :) Ognuno è libera di credere ciò che vuole,anche che i somari volano!
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Ma io potrei per esempio pesare 150 kg e voler dimagrire, magari per far questo seguire diete o che altro. Per una persona magra (o anche grassa che però non si vede realmente) queste possono essere assurde..... Che intendi Lory per "salvifico"? Perchè la questione è tutta lì |
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In campo spirituale non posso dire qualche percorso è meglio e quale non lo è, e se una persona scegli apparentemente più percorsi in realtà non è detto che lo faccia per forza superficialmente, e non posso dire negare o affermare con sicurezza l'esistenza o meno di Dio, della vita eterna o della reincarnazione. Il discorso verge nel fatto che non tutte le credenze sono salvifiche, perchè magari c'è un indottrinamento e allora ci si rende conto che in realtà agiamo non per consapevolezza ma per condizionamento, ed anche una credenza che appare "salvifica" può in realtà essere un condizionamento. Per il fatto di credere ciò che vuoi Loryland, nessuno lo impedisce, in fin dei conti perchè devo credere a ciò che dicono gli altri. Tuttavia ti porto un esempio: Se tu hai un marito che ti mette le corna, puoi continuara a credere nella sua fedeltà, ma ciò non toglie che lui ti sta tradendo. Come vedi il credere e l'essere sono due cose diverse, forse Uno intendeva spiegarti questo con l'esempio degli asini. Io invece ho fatto un esempio un po' più concreto e attuale.icon_mrgr: Per le cose a cui non posso avere una certezza assoluta, anche io preferisco credere, ciò che sento dentro di me, senza ne se ne ma, ma per tutto il resto se posso scoprire qual'è la verità, invece che quella che mi piacerebbe sentirmi dire, lo faccio. fiori.gif |
Ehhh?? Ok Astral :) grazie per il tuo contributo,ci ho messo un pò ma alla fine credo di aver capito cosa intendevi.La tua prof di italiano avrebbe detto"...si nota l'impegno ma ti rimando a settembre" boccaccia: se non altro non ricorri ai miseri copia-incolla per darti un tono!
Uno,mi chiedi di ripetermi ancora una volta? :) Su dai,hai capito benissimo 8-) ...ti concedo il beneficio del dubbio solo "pour parler". Sopra ho più volte specificato quale tipo di volontà prendevo in esame "quella che arde,che crea";esponevo in visione la "volontà come mezzo motrice di un atto creatore", "...una azione intrapresa nella più totale esaltazione dell'ego,non potrebbe che intiepidirsi in presenza dell' umiltà,più consona ad un atto devozionale e contrastante con la superbia di un atto demiurgico". Per quanto concerne il perseguimento dell'umiltà come via di redenzione e avvicinamento al divino,facendo riferimento ad una specifica corrente religiosa ho inteso(passato prossimo prima persona singolare)sottolineare il rischio a cui potrebbe incorrere il fedele qualora decidesse di seguirla;poichè dietro il termine umiltà sono celati una serie indefinita di significati espliciti e una cascata di idee associate che si presterebbero benissimo come mirabili strumenti di assoggettamento per il prossimo. |
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In caso ti chiedevo cosa intendi con salvifico.... Il rischio che dici c'è , ma questo non ne fa una Via meno importante, meno certa, meno quel che vuoi, come ovviamente non ne fa una Via più etc.... Ci sono diversi modi per forgiare la volontà umana, ognuno ha il suo... e paradossalmente non quello che vuole, ma quello che può. |
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Perche' non ce le descrivi sarebbe interessante sapere a che ambienti ti riferisci . |
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Allora la parola mi da l'idea di "di voto" quindi faccio un voto se sono devoto. Il voto è di solito un sacrificio che faccio e dedico alla Madonna per aver ricevuto un dono da lei. Atto di devozione alla divinità. Rinuncio volontariamente a qualcosa a cui faccio fatica a rinunciare normalmente e questo è sascrificio che costa sofferenza ma che aumente al volontà. Che può essere anche mi voto a qualcosa anima e corpo come dice Uno. Mi voto allo studio di una disciplina per comprenderne i principi basilari a cui attenermi e fare questo costa fatica ed impegno quindi è votarsi a qualcosa. Uno poi dice anche che si fa atto di devozione anche quando si sperimenta anima e corpo qualcosa. Quindi quando si paga con lo sforzo penso. Dopo apro annichilirsi perchè non riesco ancora a prendere per intero la frase :) |
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