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Il gioco dei se è splendidamente illustrato da una battuta romanesca: " Se mio nonno ciavesse 5 @@ sarebbe un flipper" icon_mrgr: Comunque si, potendo ed essendone il tipo sarebbe buona cosa buttarsi, per la serie: "se non ho nulla da perdere..." Astral hai qualcosa da perdere? Edit: 5 perchè una volta i flipper ne avevano 5, poi l'inflazione e gli ultimi ne avevano solo 3, adesso penso si trovino dei flipper solo nei musei. |
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Allora si che vale la massima ''dove vai se porti in giro te stessa '' . Invece dovrebbe essere normale fare esperienza . In realta' come dicevo ogni esperienza presa nel modo giusto puo' e deve essere utile . Anche solo imparare bene una o due lingue sarebbe un vantaggio ( dicono che ogni lingua nuova che si conosce ti fa vivere una nuova vita ) anche se poi ti accorgi che la tua vita non e' in viet nam . Ma devi avere obbiettivi minimi raggiungibili poi il resto se viene viene senno' uguale . |
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Anzi non noi ma i nostri figli , perche' li dobbiamo vedere per forza sottocasa a 2 isolati di distanza e rompergli le @@ di continuo . Quello che diceva Faltea sulle influenze familiari e' l'unica spinta interna a scappare che considero giustificata . L'unica spinta ma notevolissima . Ps . Ho corretto in spinta interna l'ultimo capoverso perche' le vere spinte a cambiare devono essere quelle esterne . |
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I "nostri" figli, si, andrebbero spediti, ma prima sarebbe più urgente insegnargli un pò di valori che oggi mancano, un pò..... quasi tutti.... Discorso però fuori tema. |
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Ne avrei da dire ma toglierei lo spazio ad Astral, mi fermo, al limite riprenderò poi. |
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Le mancano gli errori , quelli giusti, ma non c'e' problema li fara' . Ma quello che mi preoccupa non sono gli errori o i valori di cui ho gia' detto ma gli stimoli ,di questo hanno bisogno i ragazzi , se ci sono gli stimoli va bene anche essere nella provincia piu' oscura ma purtroppo non e' cosi' . Ho l'orrore di quel niente che c'e' nelle province cosi' come in certi quartieri delle citta' , per i giovani che finiscono per assopirsi del tutto . |
Accidenti fino a poco tempo fa pensavo che non avesse partecipato nessuno, ora non faccio nemmeno in tempo a rispondervi!
Dunque prendendo il discorso di Nike, mi sembra che fissare il limite di 30 anni, sia quasi qualcosa che sembra dato dalla società esterna. Un signore che conosco s'è riuscito a trasferire alla bellezza di 80 anni di età. Più che l'età, secondo me sono due cose che impediscono un serio trasferimento e sono: 1) Lavoro sicuro nella propria città 2) Felice situazione sentimentale 3) Figli adolescenti Ho pensato all'estero, ma vogliamo dircela tutta? Se guardiamo i tassi di disoccupazione in Europa, sono piu bassi dei nostri, ma comunque non è che il lavoro te lo tirano dietro, devi comunque parlare benissimo la lingua oggi giorno (cosa che non fai con un corso d'inglese) avere una professione solida che va in quel paese, e scrivere sul curriculum che sei domiciliato in quel luogo, altrimenti nemmeno lo considerano un curriculum. Poi se si hanno conoscenze nel luogo si aprono pure i portoni ma è un discorso apparte? Australia? 6 mesi e se non trovi lavoro, te ne ritorni a casa, senza parlare che il lavoro li si trova nell'entroterra, perchè ormai la costa è satura (che significa una casa ogni 100 km). Poi bisogna vedere quanto uno è tagliato per l'estero ed uno no. Io per quanto mi senta Europeo sotto certi versi, mi sento Italiano, penso che ci sia del grosso potenziale, e delle grosse bellezze nel nostro paese, e se poco poco avessimo una classe politica più seria (considerazione apartitica) il paese potrebbe ritornare anche agli splendori degli anni 60. Rispondendo ad Uno: Ciò che ho da perdere è veramente poco, solo mia madre e mia sorella se vado solo, oppure nulla se dovessero decidere eventualmente di venire con me. Situazione sentimentali in corso non ce n'ho, amicizie ce l'ho, quelle più profonde ce l'ho al nord, molti miei amici sono all'estero. Mi mancheranno alcuni amici con cui canto e condivido la passione per la musica, ma non mi sembra una tragedia. I parenti? meno li vedo e meglio mi sento, tranne alcuni con cui mi trovo bene, ma ci vediamo solo 1 volta l'anno. mi mancherà la cucina romana? Forse, ma so cucinare bene e poi almeno ne gioverà anche un po' la forma :) Lavoro?Poco e nulla e quando c'è, fai prima ad arrivare a Perugia. Per me sono più i pro per andarmene che i contro, tanto è vero che se mi offrissero un lavoro in comune a Roma, o se dovessi fare il garzone di bottega, in un posto che mi piace e che raggiungo bene, scegliere la seconda opzione, anche se meno pagata e più faticosa. Forse la eredito anche un po' da mio padre, se ne sarebbe andato volentieri, (lui poi l'hanno tolto dal sud a 20 anni) ma aveva un bel lavoro, i clienti qui, la famiglia qui, e per lui era più difficile fare sta scelta. Per Edera: si Edera, l'arte e la musica mi piace, come la bellezza dei paesaggi, ma se era solo per quel motivo anche Roma almeno di arte ne ha molta. |
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Per fare certe scelte la sicurezza economica ci vuole, altrimenti la remissione è certa, e più che un esperienza diventa una ca...ta giovanile fatta. O ti trasferisci perchè puoi gia permetterti una casa e hai un lavoro, o altrimenti devi iniziare da zero ma devi avere una sicurezza, di certo non puoi andartene con due soldi. Posso darti ragione un po' sulle province, ma quello che vedo che le province in Italia si evolvono e le città invece decadono. Una domanda poi? Ma se uno c'ha un buon rapporto in famiglia, deve per forza odiarla e separarsene? Tanto se qualcuno ti asfissia può essere anche l'amico conquilino che non sa vivere senza di te, oppure la compagna, cambiano solo gli attori. |
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Chi ha un minimo di sicurezza non si schioda da dov'e' . Sono gli italiani che stanno bene che hanno inventato il posto fisso la casa fissa il quartiere fisso ed adesso non sono piu' capaci di rimettersi in gioco . Solo il bisogno e la poverta' e la voglia di cambiare spinge a certi sacrifici . . Diverso invece per i giovani uno spostamento col fine di imparare e trovare stimoli che a casa non hanno piu' proprio per colpa dei padri . |
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In ogni caso è quello, pure io dico se potessi averlo fatto prima, ma sta di fatto che prima non potevo. Mi sa troppo di rimpianto e rassegnazione, quando se uno crede veramente in qualcosa dovrebbe farlo. Anzi posso dirti di più: meno male che certe cose non le ho fatte prima, se mi fossi trasferito a 20 anni, con quello che è successo in famiglia con la morte di mio padre, sarebbe stato un gran casino gestirla da un'altra città e gestire tutte le cose burocratiche da un'altra città. Meno male che certe cose non le ho fatte prima! E' vero che se suono il pianoforte a 5 anni, a 15 anni poi sono quasi un professionista, ma è anche vero che se non ho principi (come ha detto uno) succede che a 15 anni mi fidanzo, non studio più e butto 10 anni di pianoforte, di conseguenza uno che inizia a 30 e lo fa con serietà, a 35 ha gia sorpassato il 15 enne... |
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Se, se, se, se, se...
Se fossi giovane, possedessi una casa e volessi spostarmi sceglierei un paese turistico un po' nell'entroterra magari di un posto di mare rinomato e aprirei un bread and breakfast. (pernottamento e prima colazione)Magari penserei anche a qualche serivizio olistico. Poi ci si può specializzare.
In questo modo conoscerei anche sempre persone diverse... Anche senza agenzie penso che con annunci personali o anche passa parola potrebbe funzionare Avrei un lavoro e anche tempo libero... Non cercherei qualcosa di enorme, basterebbero un paio di camere oltre quelle della famiglia e un bel salone e chiaramente un buona cucina. La toscana non sarebbe male ma non scarterei nessuna delle altre città italiane ma sempre un po' dislocata dal centro :) Ho conosciuto delle persone che hanno fatto il passo di vendere tutto dall'attività lavorativa alla casa per andare a vivere all'estero inventandosi un'attività con quello che sapevano fare, dopo un po' di tempo hanno racimolato denaro per comprare anche una casa. Non hanno avuto problemi a lasciare l'Italia o il resto perchè si bastavano. Un'altra persona invece so che presto partirà per l'australia...ha un diploma ma non conosce la lingua eppure partirà perchè insegue l'amore. Forse è questo che ci vuole maggiormente: una spinta? Oppure il supporto di un'altra persona che condivide le nostre idee a supporto? Per farlo da soli bisogna già bastarsi penso e sentire dentro che tutto il mondo è come il nostro paese, non so perchè io ho già fatto un trasloco lontano dalla mia città e inizialmente non l'ho vissuta bene perchè tornavo là a lavorare poi quando invece ho lasciato il lavoro, mi sono adattata per obbligo e necessità, ora mi trovo bene anche se farei un altro trasloco per andare a vivere al mare o in qualche posto da cui lo si vede in lontananza, io però non ho le esigenze di vita che può avere una ragazzo la gioventù ha altre ncessità rispetto a me che amo il silenzio e la solitudine. In bocca al lupo Astral!:) |
Hai aperto un argomento che a quanto pare tocca ogni età e ogni fascia di esigenze Astral :)
Mi vien da dire beato te che sei giovane e senza responsabilità (di figli e famiglia intendo) poi m'è venuto in mente che hai scritto di tua madre e tua sorella. Sicuramente la prima se la porti con te è una responsabilità ben grande, pensaci con calma. fiori.gif Detto questo stò cercando anch'io di fare un punto della situazione della mia vita. Per fine settembre devo lasciare questa casa. Mio figlio maggiore s'è fatto bocciare e non vuole più rimettere piede nella sua scuola, quindi gli devo trovare una situazione alternativa. Il mio cuore mi porterebbe lontano, in un'altra città ma ho due figli e pochissime risorse ecomiche quindi devo impegnare quel poco cercando altro per rimanere qui. Se facessi un colpo di testa lo pagherei carissimo stavolta, ne sono certa. Se fossi sola farei stagioni a iosa. Oggi, adesso, con l'esperienza di adesso, quindi sti se non posso neanche usarli come fazzoletto diavolo.g: Come dice il mio istruttore di guida: Forza e coraggio, che il male è di passaggio. icon_mrgr: abbraccio: |
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Edera il discorso che a 30 anni non assumono è una cosa triste, che in altri paesi non funziona (se lo vuoi sapere qui non assumono manco a 20, va molto il nero).
Di conseguenza va da se che sarà una cosa che dovrà cambiare, visto che c'è gente che perde il lavoro a 40, 50 anni, e qualcuno vuole pure posticipare l'età pensionabile. Quindi che fa sta gente, muore? Si Dafne, ho una grande responsabilità, più che altro perchè c'è sta tradizione che è l'uomo che deve risolvere tutti i problemi, quindi dovrei scegliere, comunque quando c'è qualche problema dovrei tornare a Roma, di conseguenza non so quanto convenga averla lontano. Inoltre c'è un altro problema, mia madre è un tipo molto giovanile, e da quando è vedova, anche lei in qualche modo dovrebbe ricostruirsi una vita indipendente. Mia sorella sta studiando e lavorando come estetista, è un settore che al contrario di quanto sembra, è molto richiesto ed in forte espansione. L'unico problema è che se vado con loro, non sarò mai indipendente al 100%, ma è anche vero, che se devo condividere un affitto con altri due sconosciuti per esempio, non è che abbia fatto tutto sto salto di qualità. In ogni caso parto dal presupposto che se dovessi vendere da qui, e dopo un periodo mi trovo bene, casa potrei comprarla, quindi a quel punto ci sarebbe solo da lavorare per mantenerla, e visto i contratti di oggi che spesso sono temporanei è più possibile mantenerla che altro. Poi voglio ricordare una cosa: la vita di chi vuole crearsi una famiglia, e di chi ha deciso come di non avere figli e probabilmente anche di essere single, è una vita differente. Comunque staremo a vedere, per quanto mi voglia trasferire, ci sono purtroppo dei se e dei ma che non si possono ignorare. |
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In ogni caso la verità è che ho 30 anni, non 20 e dovrò accettare l'idea di rimanere forse sola e mantenermi, un po' come sta succedendo a te. Non è facile, chi si appoggia da qualche parte (un uomo o una donna) fa la metà della fatica... Nel mio caso sembra che vita abbia sempre spinto nella direzione della totale autonomia, quindi non resta che rimboccarsi le maniche |
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Tra te ed Astral in teoria tu saresti più motivata a cercare di andartene, in pratica il livello non è ancora arrivato al colmo e una goccia non sarà ancora l'ultima. Comunque come ho detto a Faltea, se vuoi renderti indipendente emotivamente volendo lo puoi fare anche stando a casa, basta volerlo veramente, se non sei ancora disposta anche se te ne vai non cambia nulla, poi torni o comunque ti fai sommergere alla prima occasione. Per te Astral invece c'è più un'insoddisfazione che alla fin fine non sai motivare neanche tu precisamente. Si, puoi pensare al lavoro che manca, alle amicizie che ci sono ma non come vorresti, ma c'è altro più profondo. Se risolvi quello a quel punto puoi andare veramente anche in Vietnam a fare pizze, oppure stare dove sei ma vivere con soddisfazione. |
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Certo che voglio rendermi indipendente emotivamente, non c'è altro che voglio di più, sarei disposta più o meno a qualsiasi cosablink.gif |
Si la mia è un'insoddisfazione esistenziale, legata anche al fatto che non mi piace il caos e la sporcizia.
Forse la frase più adatta, è che mi sento un pesce fuor d'acqua. Edera, si il lavoro se l'hai fisso, non tenertelo stretto, ma molto di più. Io stesso se avessi un lavoro vicino casa e fisso, che non sia alienante, rinuncerei ad un trasferimento. Anche se capisco che è duro lavorare in famiglia, io ho lavorato coi parenti e t'assicuro che è pesante... Speriamo poi che cambi qualcosa anche a livello sociale, ma più che sperare, li bisogna darsi in qualche modo da fare. Molti dicono di andare all'estero (e mi ricollego al discorso di Nike) ma se tutti scappiamo, se tutti emigriamo, chi cambia le cose? Ricordiamo che nella storia, all'inizio eravamo tutti popoli migratori, ma poi qualcuno si stabili nella fertile mesopotamia, e le civiltà sono nate, perchè qualcuno aveva messo le radici in certi posti, aveva il lavoro fisso, la casa fissa, e nascevano la città. Emigrare va bene se uno si sente di farlo, ma poi comunque credo che sia legittimo puntare su una stabilità, sopratutto se ti piace vivere le tradizioni del luogo. |
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Vedo che ho scritto desiderato e non voluto ... |
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