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Non è importante sapere se il figlio abbia sperperato o meno i suoi averi, cosa conta è capire perchè il padre esulta tanto nel ritrovarlo... l'essere considerati dal figlio/a che si allontana è per i genitori motivo di gioia al pensiero di recuperare un affetto perduto, una stima mai avuta, forse il genitore si attacca di più a chi gli mostra indifferenza proprio perchè lo vuole recuperare, lo vuole amare ed essere amato, senza mai riuscire nell'intento...alla base di tutto una profonda incomprensione, rancori mai detti, odio e amore, desiderio di abbracci mai dati...mai ricevuti. Alla base uno scontro mai risolto tra personalità simili, l'intento di primeggiare l'uno sull'altro, di farsi valere prorio da chi si stima di più, da colui che alla pari fronteggia con fermezza una personalità molto simile... |
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Eppure, mi chiedo e ti chiedo: e se il figliuol prodigo non fosse tornato indietro, il padre lo avrebbe comunque accettato ed amato rinunciando così alle sue aspettative? :C: |
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anche questo che hai detto è un Giochetto per fare in modo che io agisca come tu vuoi che faccia. ciao |
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Siccome sai che ti stronco se prendi di petto qualcuno perchè non è lo scopo del forum, rimani sul vago... Lascia perdere i presenti per favore :) , non che gli assenti si possano insultare, ma se si parla in generale è un discorso, se si entra nel personale delle persone è un'altro. (adesso non alziamo un infinito O.T. qui) |
ok. ma questo non era un giudizio personale.
e non erano insulti. |
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Quanto all'autoreferenzialita' e' di chi non argomenta e ragiona ammettendo la possibilita' di sbagliare . E' di chi gia' prima di discutere di qualcosa ti fa capire di aver ragione. A mio avviso ci vogliono 2 qualita' per uscirne : L'impeccabilita' e la spietatezza anche se si tratta di aver a che fare con i genitori. Prima impeccabili poi spietati nello stroncare ''il prelievo del sangue''. Qualita' di Castaneda anzi di Don juan , che sto leggendo in questi giorni icon_mrgr: . |
Sapete come è brutto cercare inconsciamente di essere accettati e avere la sensazione di non riuscire mai? (retorica la domanda)
Beh a me succedeva da bambina con mia madre, non le andavo mai bene, persino davanti alla letterina della festa della mamma riuscì a dirmi, dopo averla letta, le promettevo di essere più buona...insomma quelle cavolate che facevano scrivere ai bambini a quei tempi, menomale oggi non si fa più. Beh mi disse una volta con sarcasmo: -ah tanto tu prometti sempre e non mantieni mai!- Beh fu per me una fulminata elettrica che mi percorse tutta, ma siccome oltretutto non le piacevano i piagnistei non mi misi neppure a piangere tenni tutto dentro. E oggi? Beh oggi è uguale nel senso che sono portata a tenere tutto dentro e a cercare di accontentare l'altro pur di essere accettata, mi parte di default, poi siccome ciò non avviene appena sento l'odore del rifiuto già io inizio ad essere acida, scontrosa ad allontare l'altro perchè mi sorge dentro una sorta di risentimento atavico che mi fa andare su tutte le furie a volte, ma il più delle volte mi vergogno di questo sentimento e lo nascondo, come facevo da bambina per non essere oltre tutto schernita. Quando poi salto e scoppio l'altro mi guarda come fossi un ufo sceso in terra perchè oltretutto non avendo manifestato niente prima, nessun segnale, pensa che sono uscita di melone. Devo dire che faccio molta fatica a tenere a bada questa meccanicità se avete consigli sono ben accetti. Ah ricordo che facevo moltissimi dispetti a mio fratello passando così anche per pestifera, perchè lui invece essendo il primo figlio e tontolone (ahahah) era accettato e benvoluto da mia madre e portato sempre come esempio. (sai che odio e gelosia ok ma sono andata OT) Per quanto riguarda i genitori e l'amore credo che prima esiste un istinto che nasce quando diventi madre poi arriva una sorta di orgoglio e questo orgoglio più è importante averlo e peggio è per il povero figlio. (tu devi diventare questo e quello perchè IO padre devo essere orgoglioso e riempirmi delle tue imprese, perchè se mi deludi mi sentirò un fallito di nuovo) :bleah: Le persone più umili che ho conosciuto sono state quelle che hanno avuto più soddisfazioni nella vita perchè non si aspettavano niente dai figli per loro erano una benedizione averli qualunque cosa facessero. Stop finish |
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Tendenzialmente cerco approvazione quando non sono così sicuro di approvarmi da solo, e soprattutto (che poi è la stessa cosa) quando voglio prendere qualcosa, nutrirmi, dell'approvazione. Voler essere accettati è voler avere rapporti, voler scambiare, voler essere approvati un po' nasconde un desiderio di non cambiamento. Mentre se scambio sono disposto anche un po' a cambiare (pur restando me stesso). Si penso che la resa alla poossibilità del rifiuto sia poossibile anche se non si è integri del tutto, e che aiuti nel processo di integrazione. Poi è una cosa che va di pari passo comunque. |
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E' vero quello che dici sui genitori che vogliono bearsi e prendersi il merito dei successi dei figli e che subito li aggrediscono prendendone le distanze in caso di problemi coma a dire " se sei bravo è merito mio, se non lo sei è colpa tua", il tutto con i relativi danni che ci portiamo dietro da decenni non riuscendo a liberarcene, trattenendo queste sensazioni avute da bambini nemmeno si trattasse di chissà quale gemma preziosa di cui non vogliamo liberarci per niente al mondo. Uno strumento utile potrebbe essere la ricapitolazione (con la quale sono ancora in fase di work in progress) che dovrebbe permetterci una liberazione da questi retaggi del passato che ci condizionano da tutta una vita. Per come la penso io l'affeto verso i figli dovrebbe essere fatto sentire sempre e comunque incondizionatamente, poi si può criticare quando è giusto, fare i rimproveri quando è il caso ecc, ma l'affetto, per come la vedo io ora da non genitore, non dovrebbe essere legato a niente, essere un genitore dovrebbe essere diverso da essere un commissario di esame che ti giudica in base ai risultati del'interrogazione. Poi bisogna vedere se i genitori sanno dare affetto o meno in conseguenza di come lo hanno ricevuto loro nell'infanzia, magari ti vogliono bene ma non sanno trasmettertelo: in questo caso uno che ad un certo punto interrompa la catena ci vuole, è molto difficile, ma ci si deve riuscire, sia per noi stessi sia per le eventuali successive generazioni. |
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secondo me è uno degli scopi per i quali siamo qui su questa terra in questo tempo. riuscire a essere e manifestare pienamente amore per se stessi e per gli altri, pienamente liberi da condizionamenti. mica facile sia chiaro ma quantomeno ritengo quello sia l'obiettivo cui puntare |
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Se voglio approvazione la voglio così come sono: mi devi accettare come sono e se mi accetti mi approvi. Se non approvi le mie scelte non accetti che sono fatto così. Frasi comuni nei giovani figli.. che fanno sentire in colpa i genitori. |
Giusto oggi ho avuto modo di osservare un altro meccanismo, che toglie dignità a chi lo mette in pratica più di altri che posso esaminare, di come si controlla l'ambiente: il pettegolezzo.
Riportare fatti confidati o magari solo parlati o valutati ad altri secondo però il proprio comodo e versione allo scopo di controllare a proprio vantaggio l'ambiente, lavorativo in questo caso. Per proprio comodo non vuol dire a livello di tornaconto fisico, materiale o lavorativo ma proprio esercitare un atto di vittimismo mascherato da integretà morale e lealtà verso gli altri... abbastanza schifoso... eppure lo vedo fare da molto tempo e funziona benissimo. A questo livello è falsità. Il pettegolezzo o il riortare fatti con lo scopo di fare la vittima o di manipolare il pensiero altrui verso una direzione per averne in cambio un sollievo emotivo, momentaneo certo perchè poi dovrà continuamente rinnovarsi, è un controllo aggressivo applicato dalla vittima. Se vogliamo possiamo continuare specificatamte su questa discussione la falsità: http://ermopoli.it/portale/showthrea...ight=falsit%E0 |
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voler essere approvati = nasconde desiderio di non cambiamento. Nella frase le due cose le intendevo contrapposte. In effetti posso venir accettato e non approvato. Se però non vengo accettato non c'è rapporto (anche di disapprovazione) e quindi non c'è scambio. Voler venire approvati è più che voler venire accettati... è voler essere accettati e anche approvati. Se mi basta l'accettazione non sto imponendo, chiedo. Se c'è bene, se no peccato... mi dispiace ma amen. |
Vediamo se ho percepito cosa intendi, perchè mi suona difficile.
Per essere accettato posso adeguarmi e cercare un dialogo anche se in ogni caso anche il desiderio di accettazione nasconde un bisogno, una insicurezza, una non accettazione di se. Se voglio essere approvato chiaramente non mi frega niente di adeguarmi sono così e basta. Se mi approvi mi accetti in automatico ma se mi accetti mentre io mi sono adeguato in realtà non puoi approvarmi perchè sono come te.. per cui approvi te stesso. Quindi alla fin fine quando si cerca approvazione si pretende di controllare. Che caos.. forse diciamo la stessa cosa, ma da parti diverse. |
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personalmente considero il pettegolezzo una delle decadenze umane peggiori e dagli effetti a volte davvero brutti. ci sarebbe da osservare come mai la cronaca rosa è così amata dalle persone...così come la cronaca nera. invece di stimolare l'amore reciproco e per la vita... si stimola la paura e l'isolamento a mio parere |
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E' vero che la differenza è sottile, però finalmente la vedo, grazie fiori.gif |
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Nella vita mi sono capitati alcuni rapporti con persone dure, che con il senno del poi ho compreso cosa mi hanno dato, ma appunto qualcosa ha lavorato e ho visto che non hanno cercato di invadere i miei territori interni, di controllarmi a puntino quanto di darmi degli strumenti che oggi utilizzo con soddisfazione. Oggi con queste persone non è rimasto, naturalmente, nulla in sospeso. Con altre persone invece è successo il contrario hanno cercato di invadermi, magari ci sono pure riuscite per dei periodi (eoni fa, ma i fatti sono successi) e poi sono rimaste cose in sospeso finchè non ho imparato a perdonare. Con le persone del primo tipo le tensioni (in quel caso proficue) che potevano crearsi poi si dipanavano naturalmente, inevitabilmente. Queste persone sono ferme (giustamente) nei loro principi ma non hanno mai tentato di invadere la mia personalità anche qualora per ruolo (per esempio una di queste persone è stato un mio maestro delle elementari... e poi altri maestri...) dovevano impormi qualcosa. Non so se si capisce quello che volevo far notare, è ciò che rimane dopo (non l'eventuale nostalgia però) che determina cosa è successo. |
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Voglio dire , se c'e' stata durezza ma con rispetto qualcosa di buono inevitabilmente resta . Ma se si cerca di approfittare dell'altro come dici tu non resta nulla . |
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