Sembra che la Meditazione sia una Espansione più che una Concentrazione.
Infatti le tecniche per la concentrazione sembra che contribuiscano a renderci più chiusi. Cioè essere capaci pure di concentrarsi ma essenzialmente procedere in un cammino di consapevolezza e di espansione della coscienza. |
Di solito si associa come idea l'espansione alla meditazione (che è evidente che siano due cose diverse perchè altrimenti non esisterebbero due parole) perchè, soprattutto nel cosiddetto occidente siamo di solito tutti contratti.. ma mica tanto concentrati... quindi chi da contratto tenta qualche tecnica meditativa (che poi sono quando va bene riflessi di una reale meditazione) sente comunque un espandersi di se...
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Se esiste un metodo ad hoc,so che tu lo sai...intanto nel mio piccolo mi sto cimentando... Aspetto senza fretta...fiori.gif |
non so se sia "attinente"
io seralmente inizio rilassandomi con musica di sottofondo, sino ad arrivare ad uno stato ove sento il corpo leggero. visualizzo luce la faccio penetrare mentalmente. poi mi concentro su un punto (in questo periodo è mia moglie) e direziono luce verso di lei. |
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L'espansione è collegata al fantasticare ed immaginare?
Quando succede che ci lasciamo andare arrivano immagini e le seguiamo e molto spesso possono risultare assurde. Tuffarci in quelle visioni può diventare davvero un mondo fantastico che in questa realtà non esiste. Razionalizzare quelle immagini è spesso difficile. Ci si perde dentro, si rischia di fare un viaggio in cui si perde completamente la percezione di dove è il corpo e di dove siamo noi. Diventiamo solo ciò che la fantasia ci sta trascianando a vedere. Se è questa l'espansione o una sua piccola parte (l'occidente è una grande culla di scrittori, artisti geni dell'arte e della scienza), mi chiedevo come si possa restare ancorati pur lasciandosi andare a lei. Sembra un controsenso perchè pur lasicandosi andare al "viaggio" si deve restare concentrati in un punto. L'unico modo che mi viene in mente è ancorarasi ad un punto da cui parte una corda capace di espandersi all'infinito. Questo punto è la percezione di noi? Quell'ancoraggio serve a non perdersi nella fantasia ma a farsi portare dove vogliamo andare. In qualche modo questo ci porterebbe a risposte che vogliamo di cose che ancora non conosciamo. Esplorando il tutto intorno a noi da dentro di noi. Come se partita la fantasia riuscissimo con la volontà, concentrata nel punto che vogliamo raggiungere, ad arrivare alla risposta.. a razionalizzarla nella fantasia stessa. |
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Mi domanda il fantasticare dove lo cataloghiamo come una linea spezzata, un cerchio aperto? Inoltre c'è uno stato ottimale in cui bisogna vivere? Oppure mi viene in mente che occorre utilizzarli a seconda delle situazioni. Mi concentro quando studio, medito quando medito. Sono domande ovviamente, perchè lo stato principale in cui penso di vivere è il fantasticare. Forse può servire per scrivere libri, per prendere ispirazioni fantastiche, oppure è uno stato che comunque dovrebbe essere evitato a propri? |
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Anche io fin'ora ho pensato che solo al corpo ci si potesse ancorare, corpo come terra, come materia. Però... comincio a valutare una cosa che mi resta ferma tra "stomaco e petto". Meditrare è sia essere concentrati che essere espansi, non è la via di mezzo tra le due ma è essere entrambe le cose. Noi fin'ora stiamo considerando la concetrazione nel e sul corpo. Ma se invece fosse che l'ancoraggio sia la stessa concentrazione laddove punto la freccia dell'arco? Provo a spiegarmi anche se penso che hai già capito. Mi ancoro alla direzione in cui Voglio andare, al bersaglio, ed intorno a quello espando tutto me stesso lasciandomi andare alla fantasia. Se mi ancoro al bersaglio la fantasia non mi fa perdere e l'espansione è proficua perchè mi porta un risultato, una conoscenza che diversamente non avrei avuto e sarebbe stata una enorme dispersione. Andando nel pratico, ho sempre pensato che meditare fosse qualcosa legato ad uno stato naturale che arriva. Invece non è affatto così è una azione appunto medit-azione. Si può meditare su un concetto fissando la direzione di ciò che vogliamo sapere e così direzionando la fantasia in quel senso. Ma è veramente difficile mantenersi concentrati in questo senza immaginare.. senza condizionare la fantasia, lasciarla libera e non perdersi. Ma aldilà del difficile sapersi concentrare su qualcosa è fondamentale è strafondamentale per non perdersi. E questa è davvero l'acqua calda. Sopra Uno parlava di non più sforzo nel mentre. Ed è così in effetti, o meglio lo sento così, puntato il bersaglio deve restare la nostra direzione ed in questo non c'è nessuno sforzo, siamo ancorati a quel bersaglio. Più sopra nel post ho detto che pensavo che ci si ancorasse al corpo come materia come terra... e pensandoci in effetti è così. Quando ci concentriamo formiamo un centro magnetico, attiriamo materia a noi. |
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Interessante la cosa del cerchio... se il quadrato è la "semplice" espansione dell'individuo normale (la linea), il cerchio è l'espansione del punto (individuo concentrato). Però questo un po' cozza con la cosa che la vera espansione parte dalla concentrazione... a meno che non basti (come se fosse poco) andare fino in fondo con la concentrazione per accedere ad un barlume di meditazione semplicemente lasciandosi andare... ancorandosi però al punto e non alla linea. |
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Si lo avevo letto e considerato il "vera".
Ma può accadere anche guardando un panorama, si può sostenere che eri concetrato sul panorama ma non stai facendo molla in quel caso, ti stai proprio godendo e poi perdendo o abbandonandoti al panorama e all'improvviso sei parte di esso ed esso è tutto intorno e dentro a te. Mi ripeto, secondo me possono esistere entrambe indipendentemente l'una dall'altra e sono vere. Altrimenti la vera concetrazione non potrebbe esistere se non ci fosse espansione che fa da resa. Possiamo anche sostenerlo in effetti, ma mentre studio (per fare un esempio) non sto partecipando anche al fuori, anzi sono tutto dentro quello che sto studiando. Si, forse c'è una minima partecipazione dell'una all'altra ma la minima partecipazione non ne fa una collaborazione determinante affinchè sia definibile vera o non vera. |
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Quel che in giro chiamano meditazione corrisponde a qualcosa del genere, sempre che abbia capito cosa intendevi, che secondo me non è ancora meditazione ma potrebbe essere una buona fonte di ispirazione. In sostanza si tratta di concentrarsi su un concetto e cercando di restare fermi su quel concetto lasciare andare la fantasia, l'immaginazione visualizzando via via il percorso che prende in immagini quel concetto che vogliamo esplorare. Si può dire che questa sia una espansione e concentrazione insieme o solo una forma evoluta di concentrazione? Non credo si possa parlare di meditazione perchè ho idea che questa passi per il "sentimento". |
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La difficoltà sta proprio nel rimanere concentrati al punto di permettere questa attenzione dell'Io esterno ma al contempo frenare la stessa per evitare di influenzare la visione/visualizzazione. Questa contrazione ed espansione continua per rimanere nel mezzo, sul filo richiede molto allenamento ma non la definirei un'evoluzione, piuttosto un'imparare a stare in equilibrio tra le due forze. Cosa intendi quando dici che la meditazione passa per il sentimento? |
Non mi è facilissimo spiegare cosa intendo, anche perchè onestamente non ho mai meditato, ho fatto altre cose che quasi tutti chiamano meditazione ma non lo era. Come faccio a sapere che non lo era? Non so neanche questo. Sono percezioni, sensazioni di qualcosa di più che va ben oltre.
Provo. Hai presente la meditazione Zazen? Quando senti parlare di quella meditazione ti dicono che quella è La meditazione. Una volta mi hanno insegnato a farla e tutto era tranne che quello che sarebbe dovuto essere per me. In pratica ti insegnano una grande profonda concentrazione. Ma la Zazen è qualcosa che non può essere definito a parole ne insegnato, io credo ci si debba arrivare per gradi comprendendo cosa è il muro bianco. Posso anche mettermi in loto e fissare un muro bianco facendo in modo che la mente non interferisca... ma sto facendo qualcosa affinchè la mente non interferisca, oppure sto osservando un muro bianco o le immagini che ne scaturiscono. Sono quindi concentrata in questo. Mentre invece tutto l'Essere dovrebbe essere... dove? Nel Cuore, percependo attraverso di esso tutto l'Essere dentro e fuori senza che la mente inferiore interferisca e ben radicati nel Corpo inteso nel senso più ampio possibile. A parole... ma se provi a farla ti rendi conto immediatametne che stai interferendo in ogni dove. Per cui penso che questo metodo di fissarsi in un punto attorno al quale fare emergere immagini controllate.. sia un punto importante per lasciarsi ispirare ma l'intuizione data dalla meditazione è ben lontana. Ma poi qui dobbiamo ancora far bene il TA, probabilmente sono problemi che ci porremo molto più avanti. |
Ci dicono che meditare è tenere fuori i pensieri, cercare di avere la mente limpida e non pensare a nulla.
Ma in realtà già il cercare di tenere fuori i pensieri oppure guardarli passare (tecniche diverse) è un'azione che se si medita non si dovrebbe fare. Considero meditazione quella dei monaci tibetani o simili, che li porta ad uno stadio così profondo da esternarsi completametne dal presente senza comunque avere pensieri (fissi o meno). Dove la mente è piatta e riescono a mantenere questo stadio anche per giorni, riducendo al minimo le funzioni vitali. Padroneggiando il corpo. Questo li porta a varcare i confini della conoscenza, li porta ad uno stadio superiore di consapevolezza. Ora voglio vedere come facciamo noi, tra lavoro, casa e tutto a pensaro solo lontanamente di poter raggiungere uno stadio simile. Certo, possiamo mollare tutto ed avventurarci verso questa strada, ma le due cose assieme sono impraticabili proprio per il tempo che una tecnica così profonda richiede. |
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Per esempio la Quarta VIa dovrebbe permettere l'evolzione proprio in condizioni di vita ordinaria. Ritengo, però, che ad un certo punto sia indispensabile avere degli "aiuti", nel senso di Scuole, Maestri , con esercizi appositi, influenze sottili ecc, che permettono l'utilizzo di centri superiori ai quali ingenere non accediamo, tutto da solo non credo sia possibile. Partiamo dalla vita ordinaria e cerchiamo di sfruttarla al meglio intanto, poi sarà quel che sarà.. |
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