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Comunque la materia è pur sempre nell'esistenza e non è più vincolante del regno delle idee per esempio: Pensa a quando il tuo corpo sarà morto, finchè qualcuno ti ricorderà un Belg continuerà a vivere in quelle menti (è solo un esempio) pur non esistendo nella materia (più densa... comunque è tutta materia ciò che esiste, cioè che emerge dal nulla) Citazione:
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Probabilmente l'etimologia è differente ma quello su cui voglio portare l'attenzione è altro. In sostanza se " vincere " determina il possedere " ciò che fa luce ", e quindi " legare " a Tizio questa Luce( bisognerebbe poi stabilire se questo legamento ad esempio tra Tizio e Caio ovvero tra vincitore e vinto, è reciproco oppure unilaterale ) sono portato a pensare, magari sbaglio, che questo "possedere" è funzione di una predisposizione la quale definita nel corso dell'esistenza - fonte del vincolo stesso come detto più su - ha la capacità di determinare, appunto, l'accogliere/ricevere di tale luce. Per questo verso, allora, si " accoglie " perchè si è fatto spazio; questo allora determina, forse per osmosi, l'identificazione con la Luce. Ora perchè si sigilla subito dopo averla accolta? Forse per non farla uscire. E' probabile che, anche, per accoglierla, vi debba essere, in via preventiva, una preparazione a monte visto che se non si possiedono le giuste capacità per " fermarla" questa potrebbe scivolare via, non vincolata. Per concludere la mia elucubrazione accenno a ciò che più potrebbe somigliare, qua in terra, ad una sorta di sigillo. Richiamando la " vittoria " e quindi il " vincere " mi vengono in mente le Olimpiadi. Attinenza col nome " Olimpo " ossia la dimora degli Dei. In sostanza chi vinceva veniva coronato con l'alloro se non sbaglio, posto sul capo a forma di cerchio, probabilmente a mo' di sigillo, appunto. |
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Spezzare un vincolo significa "morire", permettere alla luce di uscire, perdere una determinata forma (che ad esempio può essere solo mentale) ed essere pura luce, così da essere "liberi" di darsi una forma nuova (vincolarsi) a seconda dei casi e delle situazioni che la vita ci mette di fronte, se necessario. Rispettare invece un vincolo, come ad esempio il Sacro vincolo del matrimonio, significa (sempre secondo me ovviamente) imporsi di vivere quell'esperienza fino in fondo, così da permettere a quella forma di assaporare tutte le varie possibilità della sua esistenza.. Solo allora, quando una determinata forma ha vissuto tutto ciò che poteva vivere, il vincolo non ha più ragione di esistere e può essere sciolto... |
a mio avviso il matrimonio significa ben di più a livello "simbolico"
è trasposizione in terra del tuo "vincolo" allo spirito. che essendo libero di vincolarsi sciogliersi e ricostituirsi in qualsiasi forma significa a mio avviso anche assaporare "insieme" il diventare totalmente luce per poi ricostuirsi. Insomma proprio una "vita a due" in continua trasformazione, elevazione ed espansione. è la realizzazione piena del logion di Tommaso "sino a che da due non diventerete uno" trasportato dal singolo alla coppia per poi passare alla comunità. |
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lo so.
ho inteso specificare che per me appunto trattasi in un certo senso di "vincolo" a un qualcosa di libero (lo spirito) fatto insieme. pertanto è un vincolo/non vincolo |
Io credo che il vincolo non possa essere considerato come un impegno verso l'esterno ma con se stessi sempre e comunque, se abbiamo un vincolo è perchè siamo impegnati in qualcosa che abbiamo scelto (come è stato detto sopra). Quindi la porrei al riflessivo, io mi sono vincolato. Scioglier-si a volte significa fare un passo indietro rispetto alla vittoria che mi ero prefissata, oppure solvere, come mi ispira la citazione di Stella: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.
Spesso da una visione esteriore si osserva che un vincolo non è stato rispettato ma proprio perchè il legame è sempre un impegno con la propria Coscienza. Se la Coscienza è "bassa" il legame sarà relativametne debole e viceversa. Probabilmente maggiore è la determinazione, costanza che si mette nel mantenere l'impegno con la propria Coscienza, maggiore è la Luce che si riesce a catturare. In questo senso ogni vincolo diventa Sacro. |
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Certamente più la coscienza è alta più luce può catturare... Se l'anima a cui appartiene la coscienza è vincolata allo spirito allora si può parlare di vincolo sacro... Perchè sacro è tutto quello che è immutabile nel tempo e fa parte di quelle leggi universali di cui parlavo sopra relativamente a Dio.... Un vincolo che manca di questo requisito non penso possa definirsi sacro ma solo umano.... Nell'esempio del matrimonio, fatto davanti a Dio diventa sacro, altrimenti è solo un contratto che è pur sempre un vincolo con la propria coscienza, ma staccata dallo spirito... |
Eh no Stella, l'Anima è stata/è creata dotata di libero arbitrio non libera... è soggetta a molte cose... compresa la tentazione per esempio.
Per la seconda parte invece, esiste qualcosa che non è fatto davanti a Dio? :C: |
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Forse perchè se fosse veramente libera non sarebbe soggetta a nulla tantomeno alle tentazioni, quindi sarebbe superiore a tutto ciò ??? Ma in effetti l'Anima è vincolata allo Spirito, e ogni volta che se ne allontana usa il libero arbitrio.... Il libero aribitrio dovrebbe portare a una scelta consapevole, cioè fatta per mezzo dell'intelligenza... Soggetta alla tentazione l'anima deve fare una scelta consapevolmente.... perchè di una scelta inconsapevole non si può essere responsabili, quindi torna in ballo il libero arbitrio.... che dà una responsabilità delle proprie scelte... Per quanto riguarda la seconda parte, volevo distinguere il matrimonio come "sacramento" da quello civile.... Il matrimonio come sacramento è un vincolo sacro, quello civile è sempre lo stesso vincolo tra le due persone, ma senza la "Grazia" che è propria del Sacramento.... questo discorso vale per un'ottica cristiana... In generale tutto quello che si fa è sotto gli occhi di Dio, ma farlo "davanti a Dio" vuol dire chiedere la sua benedizione su quello che si fa, su ciò che si lega e su ciò che si scioglie... |
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Conosci qualcuno che si è sposato nel salotto di casa sua senza testimoni ? Per legarsi in un vincolo bisogna essere almeno in due, e alla presenza di due testimoni, uno per parte.... e di un'autorità che esegue il rito... L'espressione "davanti a Dio" è chiedere la sua benedizione e anche chiamare Dio come testimone.... questo dovrebbe rendere sacro un vincolo.... Mentre anche nel matrimonio civile ci vogliono i testimoni e chi presiede la cerimonia, ma non si chiede nulla a Dio, quindi rimane un vincolo tra uomini che non sono stati legati davanti a Dio ma solo davanti alla legge umana.... pur sempre di vincolo si tratta con tutto quello che comporta.... E questo vale quasi per tutti i vincoli... abbraccio: |
Per senza testimoni, ovviamente, intendevo io e la persona con cui mi vincolo e nessun altro. Il testimone non è l'interessato.
Mi sta bene Dio come testimone, i testimoni umani servono per le umane faccende, tu parlavi di vincolo sacro, quindi ribadisco, da come la mettevi tu, il vincolo che si crea con Dio come testimone (e basta) nel mio salotto è a tutti gli effetti sacro... poi se non riconosciuto dalle "autorità" umane è un'altra storia (che poi i testimoni servono proprio se uno dei due ad un certo punto dice ah io non c'entro nulla... se uno il vincolo lo vuole mica servono... ma il discorso/provocazione era per l'officiante) |
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ma perchè c'è bisogno di un officiante ? Perchè farebbe da tramite tra le persone e Dio..... oppure tra le persone e l'autorità...... Ma in questo modo le persone interessate delegano una terza persona a vincolarli.... Tutti sappiamo che il matrimonio per essere valido ha bisogno di un officiante, che sia civile o religioso..... Ci sarà pure un motivo.... Per quanto riguarda il matrimonio, Gesù disse: Matteo 19:6 Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi». Quindi in questo caso è Dio che ha congiunto, e nel rito del matrimonio lo fa per mezzo dei suoi ministri, appunto i sacerdoti.... |
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Dalle parole di Gesù si evince che non è l'officiante a "fare" il vincolo ma Dio (parliamo di vincolo sacro), anzi se riportiamo anche il versetto prima risulta chiaro che è l'uomo ad unirsi e Dio "congiunge"... detta in altro modo l'unione degli uomini fa si che si formi un vincolo per una Legge superiore agli uomini stessi (per questo l'uomo abbandonerà il padre e la madre e si unirà alla propria moglie e i due saranno una carne sola). La religione, nel costruire un rito, dovrebbe simboleggiare in terra ciò che avviene in cielo (avviene anche se non lo simboleggi quindi... o no?) in modo da rendere palese a chi si unisce cosa sta facendo... quel che avviene nell'invisibile. Questo può avere una funzione anche educativa (uno dei compiti di una religione). Assumersi invece il ruolo di essere gli unici a poter santificare questa unione io la chiamo usurpazione (se non c'è l'officiante non è davanti a Dio è l'atteggiamento in cui sguazzano da tempo immemore). |
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