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La tua idea di mente sta in piedi solo in relazione al significato comune che gli si da , è solo una definizione letteraria, ma non spiega niente. Sei tu che sei fermo su posizioni tradizionali. Per quanto possiamo "verificare" io do tante cose per scontate quante ne dai tu. La mia opinione di mente vale tanto quanto la tua , quindi è inutile che spendi più parole per smontare la mia che per affermare la tua. Anzi sono pronto a scommettere che se dovessimo fare una dimostrazione delle nostre diverse ipotesi, sarebbe molto più facile dimostrare la mia.... Che la mente sia un apparato non dice nulla.... Riguardo ad andare fuori tema non sono d'accordo se comprendere come funziona la mente mi porta a capire il significato di immortalità. |
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Quando dicevo che dai molte cose per scontate mi riferivo al fatto che non parli al singolare, ma dai per scontato che ciò che vale per te deve valere anche per gli altri. Per la definizione di mente che ho dato ho specificato che aveva il solo scopo di diversificarsi dalla tua... altre specificazioni ed eventuali tentativi di dimostrazione le collocherei altrove. In ogni caso ci sono già molti tread che parlano di mente, forse sarebbe opportuno cercarli e riprenderli... o se risulta troppo complicato possiamo ripartire da zero. |
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Riguardo al fatto di non parlare al singolare è solo una scelta stilistica, cerco di essere il più impersonale possibile. Comunque nella sostanza non cambia nulla, quello che io penso essere il modo di pensare generale, rimane lo stesso che parli al singolare o no. Dico quello che penso sia... ... arriva dalla mia osservazione, o da quello che sento, vero o falso che sia .... Tutto ciò che diciamo è solo un punto di vista, un' opinione...e la mia ovviamente vale quanto quella altrui e viceversa. Se non fosse così non ci sarebbe nulla da comunicare. |
Io farei ripartire il discorso da ciò che conosciamo meglio o almeno così dovrebbe essere.
Ci sono cose che sono accertate ed accettate da tutti, per esempio che normalmente il corpo cresce e si rigenera fino ad una certa età, poi alcune parti iniziano a decadere, cioè la rigenerazione inizia ad essere meno perfetta fino alla morte. Questo detto in sintesi senza tanto approfondire dal punto di vista biologico che ora non ci interessa ai fini del discorso. Ai fini del discorso quello che ci potrebbe interessare esplorare è perchè le cellule ad un certo punto decidono di cambiare strategia e di non riprodursi più bene. Dal punto di vista biologico ci sarà chi ci racconta dei marcatori temporali, una sorta di orologio cellulare etc... il che è pure vero. Da questo punto di vista nasciamo con un certo potenziale, come la molla di un orologio, e quando questo si esaurisce pouf... quindi seguendo questo filo possiamo pure dire che la vita è conseguenza di quella mortalità già determinata, ma ci sono altri punti di vista da valutare... Qui si potrebbe aprire un interessante discorso (rimanendo nell'ambito filosofico, altri ambiti dovrebbero essere esplorati altrove) sul fatto che se un orologio può essere caricato e riparato perchè non si dovrebbe poter fare la stessa cosa con un corpo umano. Si potrebbe discutere sul fatto che l'orologio non si autoripara ma occorre un ente superiore (l'uomo) e che l'uomo è diverso da un orologio quindi valutare se comunque potrebbe autoripararsi da solo etc... Però ritengo che sia più utile prima provare ad osservare altre cose. Il periodo in cui le cellule di un corpo iniziano a decadere coincide grosso modo con il periodo di fine dell'adolescenza, cioè quando una persona dovrebbe iniziare ad essere matura, ad avere delle esperienze, a prendere delle posizioni (la società per esempio concede il voto, la patente etc..). E torniamo al discorso causa-conseguenza. Che siano il "blocco" delle cellule a condizionare il "blocco" dell'individuo o viceversa poco conta, anzi io direi che le due cose vanno avanti di pari passo in una mutua relazione, soltanto che mentre sulle cellule, teoricamente, non abbiamo potere diretto, sulla nostra vita, sui comportamenti, sulla voglia di imparare nuove cose etc... si che abbiamo un certo margine di potere. E' possibile sforzarsi di fare una cosa indipendentemente dal fatto che poi lo sforzo dia risultati. Ok mi fermo perchè ho messo parecchio materiale in gioco. |
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Nel senso che tu ritieni buono quello che stavano facendo prima e non buono quello che vanno a fare dopo. In realtà la vita è molto più varia e non va a senso unico, solamente decide di trasformarsi in qualcos'altro e per farlo si riproduce in altro modo. Io direi che decide di riprodursi in modo diverso... Siccome che a noi interessa solo "noi stesso" la reputiamo una degenerazione, ma la vita se ne frega perchè evidentemente persegue altri fini.... |
No Tele anche la vita considera bene che le cellule di un corpo umano (o meno) fino ad un certo punto di riproducano in un certo modo. Se così non fosse la razza umana (ed altre), parliamo almeno da un punto di vista fisico e con questi corpi, sarebbe estinta da un pezzo.
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Io presumo di avere un fisico che dimostra, sotto divrsi punti di vista, svariati anni di meno rispetto a quelli che ha, e la stessa cosa l'ho riscontrata in altri casi simili al mio, come se mi "stesse aspettando"...certo questa attesa non potrà, credo , essere eterna, però ho sempre avuto la sensazione che ci siano diversi tipi di percorso che ognuno è più portato a fare rispetto ad altri, poi non è detto che li faccia in concreto, e la frase "gli ultimi saranno i primi", letta in un certo modo, mi ha spesso fatto riflettere... |
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Ok ne prendiamo atto, ma ci perdonerai se continuiamo questo, per te inutile, discorso. |
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Certo da un po' di anni mi tratto abbastanza bene perché mi serve tutta l'energia che coi miei limiti sono in grado di raccogliere quindi non fumo, non bevo, mangio in maniera abbastanza sana ecc.. Ma più di qualche volta mi sono trovata a pensare che la mia carne in qualche maniera sta collaborando col mio percorso, come se avesse rallentato rispetto ai miei coetanei. .. Oddio è un discorso un po' assurdo ma sembra così. blink.gif Ho anche pensato che il giorno in cui per qualche motivo dovessi fermarmi o arrendermi invecchierò un sacco nel giro di breve |
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In ogni caso, venendo a quello che dici, da una parte sembra che sia il blocco della crescita ad innescare le possibilità ulteriori dell'individuo che da quel momento da lui dipendono, dall'altra sembra (intendo a me sembra) che è come se la natura ci porta fin dove è arrivata, fin dove il collettivo è arrivato e quindi ci arrivano tutti (salvo qualche eccezione che qui non credo conti) e poi chi può/vuole prosegue, gli altri iniziano a morire. Intendevi questo? |
Stavo pensando che proprio durante l'adolescenza si inizia ad avere anzi a volere essere qualcosa (eliminando tutto il resto) anche se a tentativi e poi per tutta la vita può essere che quello che volevamo essere magari siamo convinti di esserlo oppure convinti di non poterlo mai diventare in ogni caso fossilizziamo lì.
Credo sia il fossilizzarsi il problema come quando ci succede qualcosa di brutto nella vita e si fa fatica poi ad uscire dal buco in cui si è caduti o ci si rifugia. La differenza con i bambini è illuminante secondo me almeno loro non si tirano mai indietro loro giocano ad essere tutto non si pongono limiti per loro tutto è possibile come diventare un grande campione o giocare pensando di esserlo questa è la forza traente verso l'alto credo e verso la vita pensare di poterlo essere o fare. Quando invece si smette, i motivi possono essere molteplici, (blocchi vari) allora si inizia ad invecchiare. Il pensiero fossilizzato di non poter essere inverte la rotta o per lo meno la limita fino al fermo macchine secondo me. Se io penso alla morte vedo in essa rigidità e chiusura alla vita. Se penso alla vita vedo movimento e apertura. Poi ci sono vari squilibri che portano ad avere per troppa chiusura rigidità e verso la vita mollezza. Quindi se io smetto di credere di poter essere qualunque cosa di poter fare qualunque cosa io inizio a cristallizzare su una posizione e come ho detto sopra questa a via andare allontana dalla vita. Non importa arrivare al traguardo ma l'importante penso sia non mettersi limiti o cercare di limare quelli che abbiamo per uscire dalla prigione dove ci siamo per svariati motivi rinchiusi. :) |
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Gli altri possono fare quello che vogliono, ho già detto che la mia opinione vale quanto quella altrui... Tu spieghi il tuo punto di vista , io il mio... Tu hai le tue convinzioni , io le mie... Ma quando parliamo di immortalità, qual'è la nostra fonte d'ispirazione? 1. Crediamo in qualcosa che abbiamo letto sui libri 2. Crediamo a quello che ci ha raccontato qualcun altro 3. Arriva dalla nostra esperienza diretta 4. Abbiamo avuto un 'intuizione "divina" che però non è possibile spiegare o trasmettere a parole 5. E' quello che ci arriva dalla nostra cultura Come dice un bell' aforisma di Emil Cioran che ho trovato su questo forum: "Non si scrive perché si ha qualcosa da dire ma perché si ha voglia di dire qualcosa." |
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In vero conosco persone (anche in famiglia) che non gliene è mai fregato nulla di cercare e hanno la stessa fortuna.... E anche guru e filosofi che alla mia età sembravano mio nonno... Per quanto posso osservare il motivo dell'invecchiamento è semplicemente genetico... La mente cerca sempre spiegazioni misteriose anche per le cose più semplici e ovvie... Ma questa ovviamente è solo la mia opinione.... |
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Invece nella mia esperienza le persone dotate davvero di una seria presenza spirituale sembrano più forti e più giovani ma non in termini estetici, non è una questione di rughe come la vuoi far passare. E' una freschezza diversa, che non ha molto a che fare con l'età, è forza e resistenza che comunque si traduce anche a livello fisico ed è percepibile, volendo. |
Anch'io Edera ho notato questa cose in me. Durante i nove anni del mio precedente rapporto mi ero pian piano invecchiata, mi nutrivo male e non solo per il cibo che comunque ho sempre mangiato sano, ma abusavo nelle quantità, ma non mi dedicavo più alle mie attività ed interessi di crescita. Mi stavo spegnendo come una candela.
Quando mi sono lasciata e ho incontrato il mio attuale compagno, la Mimma, tanta osteoterapia e poi il forum sono rifiorita, ringiovanita nel corpo e nella mente. Ora che sto facendo yoga mi sono ritrovata di nuovo la mia elasticità articolare malgrado i problemi che ho, mi sto ritrovando a pettinarmi come quando ero adolescente con il viso acqua e sapone e la mia età è diventata indecifrabile. Mi sento forte e piena di vita mentre fino a tre anni fa facevo testamento, ero convinta di morire molto giovane. |
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Guardando nel macro, un pianeta come la Terra è vivo grazie agli organismi che lo abitano. Questi organismi muoiono, poi ne fanno nascere altri (le rigenerazione delle cellule) e nell'insieme il pianeta rimane in vita. Se la crescita non si limitasse ad un certo punto saremmo di fronte ad un cancro, perchè comunque ogni entità ha un suo posto e spazio nell'economia dell'ambiente in cui vive. Altrimenti dovrebbe cambiare ambiente o entrare in guerra e mangiare/inglobare le altre entità. Citazione:
L'energia diminuisce, rimane uguale o aumenta Quella che non si usa per la crescita la destiniamo ad altro, in che termini? La destinazione e la portata del flusso potrebbero essere relati strettamente. Lo sono se si pensa anche solo al fatto che meno si fa e meno si ha la forza per fare. Perchè un muscolo già ben allenato se sta a riposo 2 anni perde la forza? |
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Io mangio infrangendo tutte le regole, non faccio sport, ecc. da sempre eppure sono magro, in forma e nessuno mi da l'età che ho...anzi mi chiedono, ma come fai ? segui diete particolari ? sei vegetariano ? fai palestra ? fai yoga ? Io non faccio niente di tutto questo..è solo genetica... Altri mangiano controllati, non bevono, non fumano, fanno palestra e yoga, sono sfatti, con i capelli bianchi e col mal di schiena.... Trovi di tutto e di più al mondo, anche il contrario di ciò che ho descritto. Cosa significa tutto questo ? Che il mondo è bello perchè è vario...icon_mrgr: |
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In ogni caso, se abbiamo a diposizione una certa quantità di energia, per quanto grande possa essere, l'immortalità è esclusa. Se invece ciò che ci caratterizza è solo la portata del flusso (in un range variabile al variare dell'utilizzo), allora le cose cambiano, almeno in teoria. Si tratterebbe solo di non scendere mai sotto un tot di utilizzo per non incorrere nelle degenerazione... per non dire che sopra invece un altro tot si potrebbe riscontrare una nuova generazione. Presupponendo una connessione ad una fonte "infinita" ovviamente... |
Per evitare polemiche (non con te) sia chiaro che ho scelto la sezione filosofia ed impostato il discorso in una certa maniera perchè non sto affermando che l'immortalità sia possibile o no. All'inizio del 3d dico: "se fossimo immortali..."
Poi per valutare cosa potrebbe comportare l'immortalità siamo entrati nel concreto, partendo da dati di fatto. Citazione:
Quindi potrebbe essere che a 18 anni mi rompo una gamba e sto fermo un tot, poi a 20 anni recupero interamente riallenandomi. Il concetto è che più non uso più perdo la possibilità di usare. Che la perdita sia temporanea o definitiva dipende da svariati fattori Citazione:
In ogni caso, più che fonte infinita è sufficiente che la fonte e la connessione ad essa, non sia limitata, non più di quello che occorre allo scopo. Ma torniamo anche al senso del 3d. Come è uscito dal discorso, molti si accorgono che se avessero la certezza di essere immortali potrebbero vivere diversamente, ma io dico che basterebbe sapere di poter vivere qui 2 o 300 anni. In questo caso però qualcuno dice che avrebbe il tempo per fare tutta una serie di cose che adesso preso da altri problemi non riesce. Altri invece sono già consapevoli che alla fine: "tanto c'è tempo..." sarebbero da capo. Se mettiamo insieme la cosa del "se non uso..." e quella del "tanto c'è tempo" è plausibile pensare che la mortalità (e lo sarebbe anche una eventuale immortalità) è la conseguenza della vita e non il contrario. Per correttezza e completezza prendiamo in esame anche la tesi opposta, per esempio Citazione:
Se ascolti un pò in giro l'idea è che bisogna costruire, vivere etc... solo finchè si è giovani, molto giovani. Ci sono casi diversi, ma nella media non tanti.... Quindi alla fin fine della vita se ne usa abbastanza a pieno solo un terzo, il resto, se va bene, è un cercare di godersi non si sa quale risultati. Il più delle volte neanche quello, anche quando i mezzi ci sarebbero. In qualche modo, anche quando l'apparenza pare diversa, tutti aspettano la morte passata una certa età. |
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Ma è vero anche che a volte interessarsi troppo a ciò che non si conosce da il risultato opposto. Troppo pensare astratto ci allontana dal vivere questa vita nel momento presente. Si rischia di non viverla affatto. In tutte le cose ci vuole equilibrio. Forse è questo il modo per viverla pienamente. Io credo anche che noi siamo più preoccupati a pensare come dovremmo vivere la nostra vita invece che a viverla. E' la domanda "qual'è il senso della vita " che ci frega. Se noi accettassimo che la vita può non avere alcun senso, vivere sarebbe un'ottima ragione per dargli un senso. |
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Ma allora sono completamente d'accordo con te... certo che è la prima volta che esprimi questo concetto, dal mio punto di vista dicevi l'esatto opposto. La vita non ha senso in se. Ha senso se chi la vive ne construisce uno. La vita si limita ad offrire delle possibilità... che possono o meno essere sfruttate per costruire senso. Ma non ce n'è a priori. Ci sono solo scopi a priori... nostri, dello spirito se ti va di crederci ecc.ecc. Per quanto riguarda il voler conoscere sempre il nuovo e quello che dici sul pensiero astratto, ti faccio notare che conoscere e pensiero astratto non vanno mica per forza a braccetto, anzi. Per assurdo io potrei voler provare tutti i vini del mondo e questa potrebbe diventare una ragione per cui non mi stufo di vivere. Tornando in tema, ossia quello che diceva Uno, concordo sul discorso dell'immortalità relativa all'ambito in cui si svolge la vita... questione che qui non necessita di ulteriore approfondimento. Invece è chiaro il discorso per cui la mortalità è conseguenza della vita. D'altronde, se fosse il contrario, l'immortalità sarebbe esclusa a monte. |
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