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Volevo citare il tuo post Astral, ma era troppo lungoboccaccia: icon_mrgr: L'evoluzione spirituale non è per tutti, e forse è proprio qui che sta il nocciolo del discorso. Ci sono persone che definiamo superficiali, che nascono, vivono e muoiono seguendo dei canoni prestabiliti e stanno benone così. Spettegolando in chiesa, guardando il grande fratello, amici, litigando con il vicino, leggendo Harmony.. Persone che il massimo della spiritualità che hanno è la conoscenza delle preghiere, dei salmi che snocciolano come le poesie che ci facevano studiare a scuola... solo memoria, niente sentimento. Si sposano, hanno figli, tutto con meccanicità, forse un giorno si risvegliano, forse no... proseguono nel loro sonno. Non si può far nulla. E qui ho appena capito cosa si intende per ricezione... in mezzo a persone come sopra ci può essere un super illuminato a mo' di palla di luce fluorescente che loro continueranno nel loro cammino, con la differenza che avranno qualcosa in più da raccontarsi in chiesa... Una cosa non ho capito, perché parli proprio del '70? |
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L'evoluzione spirituale è per tutti ma non tutti sono per l'evoluzione spirituale. |
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Si è vero noi non dobbiamo giudicare chi non segue un percorso spirituale, pensando solo al nostro. Tuttavia permettimi di direfiori.gif che oggi ci sono per esempio molti giovani che sono spinti dall'approfondimento spirituale, ma non avendo la conoscenza magari indirizzano questo desiderio entrando in circoli come sette satanici o gruppi di dubbia spiritualità. E' vero poi che chi cerca trova, ma ad un certo punto ci vuole un aiuto. E' come se uno dice ad un obeso che chi vuole dimagrire veramente lo fa. Dal mio punto di vista noto intorno un intorpidimento delle qualità culturali (che sono quelle che ti incuriosiscono, che stimolano la cultura e aumentano la civilità) spirituali (rapporto con Dio interiore o esteriore a seconda della tradizione) e morali. Nel migliore dei casi Dio e tutto ciò che riguarda lui, è un beneficio del dubbio, la quale presenza o assenza è indifferente, e nel peggiore dei casi si deride o si offende Dio (bestemmia), le religioni (tutti bigotti) e i percorsi esoterici (tutti ladri o peggio). Ne va che finchè ci sono questi ostacoli che spesso sono culturali, veramente pochi approfondiranno, il che di certo non va a vantaggio dell'evoluzione globale. Uno che raggiunge l'illuminazione deve tenerlo per se? |
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Ti aspetto dopo le ferie, mi interessa avere il tuo parere su questo 3d. Citazione:
Se arriva da me un'obeso, gli dico di andare da un medico.. Perché la soluzione è proprio nel volerlo! Evoluzione è saggezza. Ora lasciamo che i ragazzini che si avvicinano alla spiritualità facciano i loro passi falsi, ne abbiamo fatti tutti.. non si può salvare il mondo. Ma di sicuro uno che è spiritualmente progredito o basta un po' saggio sa chi può aiutare e prendere con se e chi no perché sprecherebbe il suo tempo. Il discorso dei ricettivi che non avevo compreso finché non mi sono chiarita qui. Non tutti possono ricevere anche se la luce emanata è tale da illuminarci tutti. Edit: ho corretto concetto con 3d |
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Anche Ray dice che ad un certo punto si è impazziti.. regrediti? Sarebbe interessante capire dove e perché.. |
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Certo gli ultimianni o decenni sembrano caratterizzati da un piattume impressionante :( Quote:
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Direi che la nostra "malattia" è iniziata nel momento che le varie tradizioni descrivono come un allontanamento dalla connessione col divino. Nella nostra cultura la cacciata dal paradiso terrestre in conseguenza dell'assunzione del frutto della conoscenza del bene e del male. Poi via via le cose sono peggiorate. Questa sconnessione da una parte permette la formazione di un'individualità cosciente, dall'altra si paga con la perdita di senso, di posto nel mondo... perchè non c'è la percezione diretta di far parte di qualcosa di ampio e sensato. L'idea, ma non certo mia, di tutte le tradizioni, è che c'è da fare esperienza personale e tornare nella connessione. Però c'è anche da dire che le stesse tradizioni parlano di passaggi evolutivi globali, seppur lenti e seppur connessi e dovuti all'azione diretta di qualche singolo evoluto. L'esempio forse più "vicino" a noi è proprio quello di Cristo, di cui abbiamo paralto in molti tread, che ha reso disponibile a tutti la possibilità dell'evoluzione spirituale. Chiaro che "possibilità" è ben lungi da "realizzazione" e anche solo da "intraprendenza". Ma se si va a vedere queste tradizioni i passaggi di cui sopra sono appena più di un paio. |
Faccio una premessa: quando parlavo di anni 70 ovviamente parlavo in senso più culturale che spirituale, è vero che l'uomo si è separato da Dio dal paradiso terrestre, e da li ci dovrebbe essere stata la separazione dall'Uno, alcuni dicono che risaliremo, altri non sono daccordo.
Sta di fatto che io parlavo sopratutto nel nostro paese che dopo il dopoguerra c'erano dei presupposti per formare meglio le nuove generazioni e avrebbe aiutato non poco, perchè in una società troppo materialistica, di certo certi fiori non possono fruttare. Anche il passaggio che diceva Ray sull'evoluzione globale con la venutà di Gesù fa riflettere, si passava da una concezione occhio per occhio dente per dente, al perdono, è stata una vecchia rivoluzione. Ma la mia domanda è se ci fosse un evoluzione del genere oggi, la sapremmo vedere? Oppure diremmo subito che è una truffa, o una finta tradizione? Riprendendo la frase di Uno in altri termini: Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti. |
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O forse ci speravo? Perché così affermando, ne consegue che stiamo peggiorando nonostante il nostro lavoro individuale e che questo non solo non serve alla massa che ci circonda in quanto non in grado di recepire ma nemmeno ad una coscienza collettiva, perché scopriamo cose che già sono state scoperte e probabilmente è da lì che le cogliamo. Insomma un lavoro inutile. Beati gli stolti. |
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Perchè lavoro inutile? Non capisco... |
Mi sto perdendo un attimo ma vi seguo e riprendo, appena riesco a rientrare nella discussione :)
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Riprendo qualche punto a cui volevo rispondere.
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Lo si diceva in un altro thread e lo riprendeva Ray più su, siamo fatti di materia, tutto è materia e il nostro stato attuale è molto vicino a certe influenze che impediscono un accesso immediato a certi piani alti e che addirittura ci impediscono di vederli a volte. Tocca faticà, tanto e non è detto che nonostatne la fatica si arrivi, è da mettere in conto prima ancora di partire e nonostatnte questo c'è chi parte lo stesso. Quote:
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Il fatto di nascere e dover appena iniziare a incamminarsi non vuol dire partire da zero, ma vuol dire partire dalla somma di tutto ciò che siamo. Si nasce con un pacchetto genetico che sia quello dei genitori e degli avi e di tutte le colpe dei padri per sette generazioni.. che sia il proprio Karma inteso come esperienze e circolo da cui uscire, nasciamo per compiere uno scopo. Se nasciamo con i meriti altrui, che senso avrebbe il solo nascere? Si rinasce con i propri meriti e demeriti. Su quelli si gioca tutto il passaggio tra nascita e morte. E poi chi ci aiuta e apre porte c'è. Il nascere in certe condizioni è la migliore possibilità che ci si possa presentare. Sfruttarla non è compito di altri ma del singolo. Anche trovare di farci influenzare da un influsso più elevato e scegliere di sentire quell'influenza dipende dal singolo e non da altri. E poi si nasce comunque con certe tendenze, doti, caratteristiche. Citazione:
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P.s. scusate è molto lungo. |
Si è vero ognuno parte in circostanze diverse: chi è molto ricco per esempio potrebbe non lavorare e avere più tempo di dedicarsi alla spiritualità, purtroppo spesso chi è troppo ricco invece si dedica ad altro. Chi è povero può cercare la forza interiore e magari avere tutto ciò che gli serve. Ognuno parte con una situazione di partenza.
Ma non la vedrei solo in termini economici, anche i nostri genitori ed il tipo di lavoro con cui ci hanno messo in discussione secondo me ci fa capire determinate cose. Chi è un artista ed un musicista è ovvio che dovrà frequentare persone simili e capirà per esempio che l'avere pochi amici che lo comprendono (ma potrebbe essere anche un esoterista o uno studioso) lo spingono ad andare in una direzione piuttosto che un altra. A volte ansie, depressioni, quando non sono squilibri dovuti ad un pensiero negativo possono indicarci dove non ci stiamo evolvendo. Sole dice che gli effetti intorno non si vedono, si è vero non ci deve interessare, però io lo vedo, quando mi pongo in una maniera diversa, cercando di non proiettare addosso alle persone parti di me, ottengo risposte e comportamenti molto diversi, rispetto a quanto lo faccio. Sarà che ho assistito a dei veri e propri miracoli, quando ho cambiato semplicemente me stesso. Trovo comunque che nonostante bisogna pensare alla propria evoluzione, sia un atto di amore condividere certi principi spirituali (a chi magari si ritiene pronto) perchè nulla è nostro, e tutto dovrebbe essere a disposizione di tutti, sempre se sono pronti ad accoglierlo. Il discorso che hai citato all'inizio forse è fraintendibile, intendevo che in una società come quella del 2010, occorre oltre a chi pensa alla propria evoluzione, lanciare anche uno spiraglio agli altri. Dopotutto Gesù non era venuto solo per lui o per evolversi (questo vale anche per altri) ma era venuto per i peccatori. Sicuramente fare del proselitismo è sbagliato, in genere è l'esempio che parla, ma a volte può servire anche un informazione, un input per far comprendere che si potrebbe andare oltre, e allo stesso modo dando questo imput, ce lo diamo pure noi. Io non vedo l'evoluzione come una grande fatica, semplicemente come un impegno costante, come d'altronde tutte le cose. Tra ammazzarsi di lavoro e poi lasciare, e fare il giusto, ma costantemente nel tempo, credo che la seconda aiuti molto. Questo vale anche sul piano fisico e mentale. Correre 20 minuti tutti i giorni è piu efficace di 2 ore un solo giorno. Dio dovrebbe essere una costante della vita. In generale invece è già molto che gli si dedica 5 minuti al giorno. E poi ci meravigliamo? Ci rendiamo conto di quanto tempo sprechiamo? Poi non so se per questa società, tolgono più energie orari e condizioni di lavoro e sopravvivenza pietose, o divertimenti inutili e poco profiqui. Ma nessuno si sente derubato del proprio spirito? Però ritorniamo a quello che dice Sole: siamo noi a non dover permettere certi meccanismi offerti dalla società, dall'esterno che ci influenzino. P.S: Staremo pure in vacanza, ma Ermopoli mi sembra che sia tutt'altro che in vacanza :) |
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A livello materiale nasciamo in una società che oggi ci fornisce di gingilli per facilitarci il compito. Gingilli che sono stati creati e studiati dai nostri predecessori. Cose che noi possiamo migliorare o lasciare così e sfruttare. A livello esoterico, ogni passo che faccio (parlo per me)è uno scontrarmi con esperienze fatte da altri, scopro un'evoluzione in me che poi trovo nei libri, trovo che altri l'anno già percorsa. Non l'inverso, non parlo di leggere ed imparare, parlo di fare, scoprire, ma poi, solo dopo, leggere che qualcuno l'aveva fatto prima di me! Questo non è frustrante per il mio ego (che detto malamente si può attaccare al tram) ma lo è perché più avanti vado più mi accorgo che percorro una strada che hanno già percorso altri, da cui hanno tratto un insegnamento, ne hanno scritto, ma non hanno cambiato nulla per la collettività. E' come una sorta di girone dantesco! Si continua ad esperire e sperimentare, ma senza lasciare nulla ai nostri sucessori, nessun gingillo che possono usare. Se le scritture vengono lette senza una base cognitiva, non servono a nulla. Ma questa base, secondo la logica, dovrebbe essere stata creata dai nostri predecessori. Se ti dico: cogli l'attimo, vivi il qui ed ora... capiamo che questa è una PERLA per riuscire a liberarsi di una buona parte di angosce (questo intendevo quando dico che sappiamo come farlo, è il falro il problemaicon_mrgr: ), se vado da mio nipote percepisce che se prende 100 euro dato che deve vivere il qui e ora le spende tutte!manata.gif L'esempio è un po' banale ma dovrebbe essere chiaro... Edit: non riuscivo a mettere a posto il quote di Sole |
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Il lavoro mi ruba il 90% dell'energia (non fisica), a fine posso andare a fare una passeggiata, a cavallo, una corsa, posso coltivare il fisico perché non sono stanca.. ma la testa ormai è ko.. Considerando che la maggior parte del tempo lo passo in ufficio (se avete qualche trucco da passarmi per evitare che il lavoro mi ciucci tutte le energie lo coglierò come orofiori.gif ) e le ferie sono poche, concordo con te che non c'è da stuprisi se procediamo così a rilento nell'evoluzione spirituale globale. |
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Sarebbe bello poter dedicare tutto il tempo alla Ricerca, senza il lavoro, la casa, i pensieri correlati, potendosi dedicare solo a meditazioni concentrazioni, esercizi vari ecc Purtroppo così non è e non so fino a che punto potrebbe funzionare, nel senso che per un periodo potrebbe andar bene, avere molto tempo "libero" ma poi, a meno di essere monaci, forse verrebbe a mancare anche buona parte del carburante e degli stimoli che eventi e situazioni stressanti comunque consentono di avere, poi oviamente usarli invece di esserne consumati è un altro discorso. Per l'ufficio...personalmente cerco di essere concentrato in ciò che faccio, di evitare id ontare i minuti che mancano all'uscita, mi immagino di essere un monaco certosino intento al suo lavoro, come sfondo sul computer ho messo un Sant'Agostino, dicono sia di Caravaggio icon_mrgr:, per trarre ispirazione, quando la mente divaga rivedo quel dipinto per cercare di richiamarmi all'ordine, e qualche volta ha funzionato :wow:, tanto a meno di vincite miliardarie per i prossimi decenni quel lavoro dovrò comunque farlo, tanto vale provare a trarne qualcosa. |
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Che si possano fare delle esperienze nel lavoro ciò è indubbio, ed è evolutivo.
Quello però che trovo limitante è il lavorare troppo o a ritmi estremi, forse non vi è mai capitato, io intendo dire fare lavori logoranti che tra orario, traffico stai fuori 12 ore, e quando torni l'unica energia è per dormire. Ma come ho scritto anche il troppo "divertimento" fa male. Pensa già solo i danni a livello culturale che si fanno quando i ragazzi invece di studiare e formarsi, utilizzano il loro tempo per creare il prossimo danno. (fase tra l'altro che ha una maggiore giustificazione nell'infanzia). Forse per noi è facile trovare lezione ed esperienze a lavoro, ma chi è più "terreno" è talmente assorbito dagli impegni, problemi, preoccupazioni quotidiane, ma in queste condizioni come può avvenire non dico un risveglio, ma almeno un salto di coscienza? Se poi decidiamo (chi può) di fare il monaco è un altro discorso, ma questa non è la scelta se si parla delle masse. D'altro canto è vero che con varie crisi, disoccupazioni, non c'è solo chi lavora il doppio a metà prezzo, ma c'è chi lavora meno e chi non lavora, potrebbero essere occassioni di sfruttare la situazione, ma invece che succede? Ci si preoccupa ovviamente per cercare il benessere o la sopravvivenza (come giusto che sia da una parte). Ho scritto parecchie cose, ma sto pensando che finchè siamo schiavi della mente, qualsiasi opportunità anche se ci fosse, non riusciremo mai a vederla. Penso che si possa evolvere nella gioia, e nella letizia, purtroppo è vero che quando la coscienza è intorpidita spesso ci vogliono certe batoste dolorose per scuotersi un po'. |
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I nostri nipoti o figli (per chi ne ha) ti sembra che abbiano quel quid in più? Perchè il mio sconforto parte da qui, il discorso della montagna non regge, quando scendo posso prendere la mia nipotina e raccontargli la meravigliosa esperienza che ho fatto, condividere. Non posso raccontargli il mio percorso evolutivo, non lo capirebbe lo deve percorrere lei sulla SUA strada, è un po' come la dieta (icon_mrgr: ) è persoanle, ma allora pensavo servisse comunque a creare una scia energetica (o coscienza collettiva) che contribuisse al bagaglio dei futuri nascituri. Visti i risultati no, non è così. Il mio lavoro è mio e basta. Generalmente parti o ti avvicini alla Conoscenza per necessità, lavori su te stessa e te ne infischi degli altri, di quello che possono trarne dal lavoro che stai facendo. Ripulita (o quantomeno equilibrata nel marasma del caos interno) cominci a guardarti in giro e chiederti perché gli altri non fanno lo stesso percorso per vivere meglio, per essere FELICI. E' capitato solo a me? Più mi gurado intorno più vedo sofferenza inutile auto-creata, meccanismi trita e ritrita. Gliene parli e ti guardano come se fossi matta, ok la prendi larga e ti dicono "parli facile tu.." Inzomma... sono in crisi nera, mi dico "ed ora?", che me ne faccio di quello su cui ho lavorato tanto? tutto troppo egoistico. Sto rimettendo in dubbio pilastri della mia consapevolezza... barcollo. O mi serve cibo nuovo... ma nuovo e moooolto buono, mah.. Scusate... post un po' di sfogofiori.gif |
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Ciò che è indietro a noi ci appare migliore perchè, secondo me, erano minori le distanze dall'Uno, maggiori sono le possibilità maggiore è la difficoltà, ma maggiore è la difficoltà e forse, azzardo a dire, che maggiore è anche la potenziale capacità dell'uomo di diventare quell'Uomo. Quote:
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Probabilmente rispetto a millenni o secoli fa sono in effetti maggiori gli strumenti o le potenzialità che si hanno a disposizione in generale, l'istruzione è maggiore, anche internet al limite ha facilitato l'approccio a certe tematiche, il venirci a contatto ecc.
Resta il fatto che, secondo me, l'evoluzione continua ad essere un discorso del singolo e non della massa, il fato che io progredisca non vuol dire che lo faranno anche le persone che mi stanno vicine, com ed'altra parte è su altre cose, non è che i figli di grandi scrittori o musicisti o calciatori poi debbano diventare per forza dei grandi in quell'ambito visto che avevano genitori di un certo tipo. Il comprendere che si è molto meno di quello che si pensa di essere, ma che da un altro punto di vista, si può essere molto di più di quello che si crede di essere è una tappa che può raggiungere a mio avviso il singolo individuo e non un gruppo di persone. Presumo, e spero, che tutto ciò sia possibile anche all'interno di una vita ordinaria, cioè che non si debba diventare per forza una persona dedida esclusivamene a quello, tipo Maestro di qualche ordine o Tradizione, ma che granid risultati possano essere conseguiti anche da un postino, da una commessa o da un ragioniere, che vivono nella società pur essendo arrivati a livelli molto avanzati nella propria evoluzione, presumo ne esistano...nonso.gif |
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