Vediamo se ho capito qualcosa icon_mrgr:
Le emozioni sono l’energia che ci attraversa, possono avere tensione diversa a seconda dei casi. Più l’emozione è grande più la tensione è forte da sopportare perché ci scalda. Tra il riscaldamento subito nel passaggio di questa emozione di questa tensione all’interno di noi più tempo ci vorrà per raffreddarci. Più esperienze di queste emozioni facciamo passando gradualmente dalle più piccole alle più grandi senza saltare passaggi e conseguentemente il raffreddamento necessario, più il nostro sistema nervoso si rafforza. Se invece si sfuggono… il nostro sistema… nel migliore dei casi cerca qualcosa lui da esperire per creare l’energia da far passare senza protezione/precauzione di sopportazione di tensione. Nel peggiore il sistema si atrofizza e puff non gira più nulla …fine trasmissioni. Come lo sforzo fisico che allena i muscoli del corpo…nessuno può pensare di fare sollevamento pesi senza aver iniziato dalla ginnastica. Si inizia dall’abc proseguendo verso la zeta. Ci sono inoltre altri fattori da aggiungere che sono legati inoltre all’alimentazione che posso aiutare…. L’allenamento quindi dovrebbe essere portato avanti su più fronti per un buon funzionamento del tutto. Ok ho fatto un bel minestrone sono pronta fate piano per piacere martello.: icon_mrgr: :C: |
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Però con questo discorso del raffreddamento e di paraganore le persone a degli elettrodomestici, pur riconoscendo che il discorso sull'energia che scorre dentro di noi è molto importante, a anche ovviamente di ottimizzarla al meglio, vorrei riportare il tema sulla paura e sulla vigliaccheria.
Ci sono molti tipi di paure, come si è visto anche nella discussione parallela sulle fobie, ma c'è una paura su cui vorrei focalizzare l'attenzione davanti a cui non si sa come reagire.... O meglio, è molto soggettiva.... E' la paura, o preoccupazione, che viene quando bisogna fronteggiare una situazione contingente ed urgente e non si sa come procedere, è la paura che viene, per fare un esempio figurato, quando si sa che si sta per affogare, e si vorrebbe evitarla, ma non è possibile.... Lasciarsi andare non si può, in qualche maniera bisogna reagire, ma per quanto si pensi cosa sia meglio fare non si vede nessuna soluzione immediata... fiori.gif |
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ok mi metto in posizione martello.: :C: |
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Avete ragione tutt'e due... quando si corre il rischio di affogare o si sta a galla o si annega.... e questo significa anche vivere l'attimo presente e sfruttarlo meglio che si può. La paura in questi casi è negativa perchè tende a bloccare invece che a far reagire... Invece il presente è la vera cosa che conta. Ciao fiori.gif |
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essi è proprio così...il presente è la vera cosa che conta... e intanto....si cucina pensando ai letti da rifare.... si fa spesa pensando all' appuntamento dal dentista.... e si corre corre corre...e prende l' affanno e poi l' ansia...ed ecco sorella paura arrivare lemme lemme....lei e tutte le sue sfaccettature difensive o offensive....utili o assolutamente gratuite... comunque quasi sempre dominanti.... ebbe il discorso paura ha davvero vasti argomenti.... |
secondo un equazione... se aver paura è uguale ad essere immobilizzati, essere immobilizzati è uguale ad aver paura? :H
Altra equazione: se tanto più il sistema nervoso viene collassato da stimoli esterni al punto di bloccarsi/scoppiare, che differenza c'è tra muoversi e Muoversi? :sornione: (in collegamento alla paura, anche quando non sembra) |
Mi verrebbe da dire di sì.. che se aver paura è uguale ad essere immobilizzati, è vero anche che essere immobilizzati è uguale ad aver paura... pero', generalmente la paura per quanto grande, passa, ma l'immobilità generata dalla paura resta, restano delle rigidità che poi vanno risolte... altrimenti si generano altre paure che immobilizzano ulteriormente, irrigidiscono.. come un serpente che si mangia la coda ..
Quando ci "muoviamo" lo facciamo credo spinti da stimoli esterni, quindi in balia di essi... se ci Muoviamo, lo facciamo volontariamente, non sommersi da qualcosa di esterno, ma utilizzando una spinta interna.. credo... Non credo di aver capito bene... ho provato a ragionare icon_mrgr:... mi piacerebbe chiarirli questi concetti chi mi da una mano? :C: |
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Quando poi sono ferma, immobilizzata la paura se ne è già andata ma io rimango in ascolto anzi magari richiamo il film per vederne i tratti i personaggi le situazioni la rivivo nella fantasia ma in questo caso sono io ad andarla a cercare perché rimanere immobile mi da questa calma apparente che però non mi fa vivere. Così facendo entro in un movimento fermo che non è reale. Come detto sopra se mi muovo, mi muovo nel film mentre se mi Muovo esco dal film e mi Muovo veramente nella vita e non più nella fantasia. nonso.gif :C: |
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Quindi, alla fin fine, secondo me ha ragione RedW |
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Se ho paura, a causa di questa sarò immobilizzato. Sarò immobilizzato invece, anche se non ho paura o meglio se non so di averne. Sarò stato immobilizzato da " qualcosa " della quale, per il momento, non sono consapevole. Mi sembra che l'essere immobilizzati derivi comunque dal mostrarsi o meno della paura. Alla seconda equazione.... Il collasso mi pare che sia collegabile all'essere immobilizzati. L'arrestarsi ( il bloccarsi ) dipende da fattori esterni. Vengo spinto per inerzia e quindi soggiaccio alle condizioni " esterne ". La differenza che c'è tra muoversi e Muoversi sta appunto in questo. il " muoversi " non è reale azione, tant'è che si è spinti, cioè si è in balia di forze esterne e quindi il corpo si " blocca " per sopravvivenza; piu nello specifico si blocca per non oltrepassare quel limite oltre il quale, l'oltrepassarlo, potrebbe nuocergli. il " Muoversi " invece dipende da una spinta interna, quindi ci si è scrollati di dosso la dipendenza dai fattori esterni( o quanto meno non si è più, per la maggior parte, dipendenti da questi ). Qui la paura la vedo...come tensione ( interiore ) costruttiva che da la spinta necessaria...per il Movimento. |
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