Ho disertato questa discussione fin'ora, riprendo un punto in alto.
Quando mentre pensiamo svolgiamo delle attività fisiche (es scarabbocchiare o camminare) è proprio perchè non siamo in grado di concentrare tutto sul pensiero (se è questo che vogliamo)... cerco di esprimere meglio, quanto un problema ci sta a cuore (definizione illuminante) lo ragioniamo in una maniera talmente coin-volgente che ci fa usare potenzialità di solito inespresse, mettiamo in moto la capacità di reperire un flusso maggiore di elaborazione (che non si limita al razionale ma appunto coinvolge tutto l'Essere), recepiamo un flusso energetico maggiore del nostro normale e nella migliore ottimizzazione tutta la nostra individualità dovrebbe agire.... quando però stiamo lavorando su un concetto astratto o comunque non tangibile in quel momento... per esempio anche pensiamo ai nostri rapporti con persone non presenti, a situazioni sociali etc etc.... il corpo non sa come occuparsi perchè non è abituato ad integrarsi in certi processi, in quelle situazioni la sua resa massima sarebbe nell'immobilità la messa a disposizione di tutta la sua massa fisica e psicha.... una sorta di quello che comunemente è scambiato per meditazione (o almeno la sua accezione materiale razionale) però appunto come dicevo il corpo si trova a gestire un flusso che va oltre il limite abituale, quindi cerca lo scarico di parte di tale attività per non collassare. Questo non è sbagliato completamente perchè se non ci si prepara appositamente meglio di così non si può fare, ma appunto non è la migliore cosa che si può fare. l'altro punto sull'intelligenza, istinto ed intuito merita un pò più tempo per essere approfondito |
sono d'accordo
volevo precisare inoltre che nel caso specifico in cui si pensa a qualche cosa intensamente, ci si concentra su di essa, ci viene istintivo di metterlo su carta, per riflettere e riordinare le idee. Questa operazione è più profonda di quanto si possa pensare a prima vista in quanto l'operazione di riflessione è "gestita" dalla luna. Mi spiego meglio: se è vero che l'uomo è tutt'uno con l'universo, se è vero che ciò che è in alto è come ciò che è in basso ecc ecc, l'astro che riflette per eccellenza è la luna. Sappiamo che la luna è associata alla mente, mentre il sole al cuore. Quindi, se il sole è artefice della conoscenza del cuore, cioè quella del "tutto" quella "perfetta" e quella raggiunta direi per "illuminazione", la luna si occupa invece di influenzare il ragionamento e la riflessione. D'altro canto ricordiamo che il papiro è una pianta tipicamente lunare, papiro sul quale noi ci chiniamo per scrivere e quindi riordinare le idee. A92 |
Scrivere su di un foglio l'ho sempre visto come una elaborazione di pensieri.. un modo di catturarli senza distrarsi.
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Forse integrare nn è la parola corretta... stiamo facendo lavorare al meglio il centro. QUesto potrebbe essere un modo per comprendere e riuscire a muovere volontariamente, anzi, consapevolmente i centri senza lasciare che interferiscano l'un l'altro? Mi sembra di capire che alla fin fine i centri sono una scoperta dell'Osservazione e il loro funzionamento corretto sia il frutto di essa. |
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Il corpo dovrebbe "arrendersi" alla mente in questo caso... Ma purtroppo, per arrendersi, bisogna avere un alto grado di resistenza... |
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Sono eteri... energie... vibrazioni... sono un flusso continuo... non un centro... vi e' una convergenza verso quel centro... ma non e' un centro generante.... Citazione:
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Non me ne voglia Kael... ma sul "centro" emotivo si puo' e si deve ampliare la discussione... Un ultima cosa... il sangue e il sistema simpatico a cosa risiedono nella tua schematizzazione?.... AGGIORNAMENTO: Mi scuso per l’intromissione al tuo dire… in effetti rileggendo il 3d non mi ero reso conto che… sei giunto alla trattazione del rapporto fra centro istintivo e centro motore… in tutto quello che hai scritto concordo pienamente… trovo interessante questo approccio analitico della macchina umana (come la definisci tu)… attendo nuovi scritti… bello il 3d… mi verrebbe da dire… appassionante… Alle mie domande di prima non badare… sono forvianti in questo punto della trattazione. ... |
Oggi vagavo nel sito e il primo tread che ho aperto è stato questo che parlava di una favola postata da Uno e sotto c'era un suo commento, mi sembra che insieme possano chiarire un paio di cose così copio e incollo
(icon_mrgr:) Citazione:
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Grey, come avrai visto stavo parlando solo del centro emotivo inferiore...
A proposito... scusa se mi permetto... (ti uso come cavia icon_mrgr: ) ma ti sarai accorto che PRIMA hai risposto, e solo dopo hai letto interamente il thread... Questo apre una nuova questione: i centri, oltre essere duali (positivo e negativo) sono a loro volta divisi in tre parti: intellettuale, emotiva e meccanica. Questo significa che ogni centro è diviso in sei parti effettive. Se prendiamo il centro intellettuale, la dualità è affermazione e negazione, si e no. La parte meccanica del centro intellettuale include tutto il lavoro di registrazione delle impressioni, dei ricordi e delle associazioni. Questo è quello che dovrebbe fare normalmente, se cioè le altre parti facessero ognuna il loro lavoro. Non dovrebbe mai rispondere agli interrogativi, non dovrebbe mai tentare di risolvere i problemi di nessun genere, nè prendere mai alcuna decisione. Sfortunatamente, è sempre pronta a voler fare di testa sua ma, fortunatamente, è anche abbastanza facile riconoscerla: Non sa contare fino a due (dualità appunto) Caratteristica principale: non richiede nessuno sforzo per operare. La parte emotiva del centro intellettuale include l'emozione intellettuale, cioè desiderio di conoscere, desiderio di comprendere, soddisfazione di sapere e cosi via... Richiede un certo sforzo (spesso agevolato dall'identificazione col soggetto stesso --->interesse, entusiasmo, ecc) La parte intellettuale del centro intellettuale contiene in sé la capacità di creare, di costruire, di inventare. Richiede un tale sforzo da non poter essere messa in moto senza volontà cosciente. A questo punto, considerando i centri dal punto di vista dell' Attenzione, sapremo subito in quale parte ci troviamo. Senza attenzione, o con un'attenzione superficiale, saremo nella parte meccanica. Con un'attenzione attirata e trattenuta dal soggetto dell'osservazione saremo nella parte emotiva. Con un'attenzione controllata e mantenuta tramite sforzo dalla volontà, saremo nella parte intellettuale. La butto là, dimmi se sbaglio. Hai risposto con la parte meccanica del centro intellettuale e, subito dopo, la parte emotiva dello stesso centro ti ha spinto a leggere per intero il thread, per il desiderio di sapere, conoscere. E infine, l'aggiornamento.... icon_mrgr: abbraccio: |
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Per concludere... la parte intellettuale-emotiva e' di per se' egoica... mentre la parte intellettuale-intellettuale ha preso coscienza che... il mio fare non era "utile" alla trattazione..hehehehehe |
Ben vengano invece vostri commenti e punti di vista diversi dal mio caro Grey... Lo scopo è mettere insieme... non lasciare diviso ciò che è già diviso.
Comunque, il pensiero per "associazione", ossia la parte meccanica del centro intellettuale, è molto più usata di quanto si creda... Con l'osservazione si può vedere quanto spesso stiamo pensando senza il minimo sforzo... un pensiero del tutto superficiale che risponde con frasi fatte, slogan da partito politico, ecc.. Ad ogni domanda siamo portati a rispondere di getto si o no... e solo dopo interviene una riflessione più accurata del problema, osservandolo da più punti di vista. Anche qui in forum possiamo osservare come potremmo rispondere in tre modi differenti allo stesso post, a seconda di quale parte usiamo. Certo però che, per usare appieno ogni centro, dovremmo saper unificare tutte le sue sei parti... |
Sarà che sono egoico o egoista... chissà?... ma sarei curioso di sapere altro sui centri e attività umane...
Kael... se trovi il tempo e l'ispirazione giusta mi piacerebbe che tu continuassi nell'esposizione... l'argomento è d'interesse non solo per me... sono sicuro che altri possano cogliere interessanti spunti per le loro ricerche e le loro sintesi... |
Appena possibile porterò sicuramente avanti il thread Grey, però mi pare che ci siano già parecchi punti che sono stati toccati solo superficialmente e andrebbero approfonditi per bene.. Anzi, direi proprio che andrebbero "spremuti" come dei limoni... sennò niente "succo" del discorso... non ci "abbeveriamo"... e restiamo con la "sete"...
PS: Soprattutto, questo è un lavoro che andrebbe fatto su se stessi più che in forum... certo, qua c'è il completamento, ci si scambia le proprie impressioni e si cerca di metterle insieme... ma senza un'osservazione diretta su se stessi in ogni momento della giornata, per studiare il lavoro dei centri, poco rimane... (con questo intendo che ogni singolo post, anche di poche righe, può essere il risultato di mesi interi di osservazioni...) Per questo trovo giusta una pausa (qui) per dare tempo a tutti di osservarsi e, se possibile, riprendere pure anche punti in alto... :C: |
Interrompo il filo per una cosa che mi sembra interessante per capire meglio i centri.
Gurdi distingue, e tiene a sottolinearne l'importanza del comprenderlo, tra provare e sentire. Fa appartenere la prima (provare) al centro motore e la seconda (sentire) al centro emozionale. Riflettendoci un pò ricollegherei il provare ad un reagire inconsciente ed involontario automatico a stimoli esterni. Il sentire invece è una vera e propria interazione tra noi e l'esterno. Non lo subiamo ma lo viviamo. Attendo lumi... fifone18.: |
Rifettendoci meglio, in effetti entrambi possono essere subiti se si è incoscienti.
La differenza sta in un provare fisico e in un sentire sentimentale. |
Banalmente è la differenza tra
sensazione (azione dei sensi) ed emozione (azione del sangue) poi il parlar comune fa al solito confusione e le emozioni si sentono e si provano e le sensazioni pure ecc. ecc. Quel che invece richiama attenzione, a mio avviso, è il fatto che le sensazioni possono produrre emozioni (tocco il fuoco, caldo - dolore - paura) e le emozioni possono produrre sensazioni (paura - scarica di adrenalina - calore)... questo forse è da approfondire. Altra cosa che merita attenzione è il fatto che sia sensazioni che emozioni siano azioni. Qualcosa che si compie. Certo, se dormiamo subiamo, ovvio. Ma dormendo, in questo caso, ci perdiamo la consapevolezza del fatto che in entrambi i casi siamo noi che agiamo e non qualcosa che agisce su di noi. Per le sensazioni, ancor pià che per le emozioni, sembrerebbe l'opposto a prima vista... |
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fiori.gif :C: |
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Sembra una stupidaggine ma messa come l'hai scritta si rischierebbe di chiudere la stalla quando le pecore sono già scappate, non so se si capisce..... del resto se no diremmo una cosa tipo emosubite, invece le senza-azioni sono "subite" cioè percepiamo punto.... naturalmente sempre consapevoli o meno. A prima vista questo discorso che ho fatto può sembrare assurdo.... emozioni volontarie? Tipo voler innamorarsi.... invece che essere innamorati, voler arrabbiarsi invece che essere arrabbiati.... si collega alla discussione del caffè, il volere amplifica qualcosa che c'è, non si può volere nel nulla, poi un'amplificazione costante aumenta la base su cui quel volere lavora...... ect e venne un gatto che si mangiò il topo che al mercato........... |
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:C: |
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- la carrozza rappresenta il corpo - il cavallo che la traina rappresenta le emozioni - il cocchiere che guida il cavallo rappresenta il pensiero - il padrone che dice al cocchiere dove condurlo rappresenta l'Io, la Coscienza. Questo almeno, dovrebbe essere l'Uomo (maiuscolo) i cui centri funzionano correttamente secondo la sua volontà. E' la Coscienza che comanda, e passa gli ordini al cocchiere che poi li passa al cavallo che infine muove la carrozza. Ma se una coscienza dorme, ecco che la carrozza sta ferma in mezzo alla strada, sottoposta ad ogni tipo di sollecitazione esterna che, essendo accidentale, non può essere prevedibile. La carrozza è senza-azioni, ossia di per sé non potrebbe muoversi senza l'aiuto del cavallo (infatti oltre a emo-zioni (azioni del sangue) mi piace anche chiamarle e-mozioni (ossia moto verso l'esterno)...) Ma stando ferma in mezzo alla strada e "subendo" gli inevitabili urti accidentali cui è sottoposta (urti di altre carrozze, pioggia, vento, odori, ecc ecc) questo mette in moto le emozioni, che iniziano a galoppare senza aver ricevuto ordini dal pensiero, così che il Padrone si trova a venir portato di qua e di là accidentalmente, senza averlo deciso. Così, se la giusta tendenza dovrebbe essere: Coscienza ---> pensiero ---> emozioni ---> corpo l'uomo ordinariamente si trova a subire l'inverso: Un uomo viene insultato da un altro. Il suo corpo "prova" (subisce) determinate sensa-azioni, che vanno a scatenargli delle emozioni. Tali emozioni a loro volta condizionano il suo pensiero e il Padrone, magari anche per giorni, subirà tali pensieri senza averli realmente decisi, ossia: corpo ---> emozioni ---> pensiero ---> Coscienza |
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Anche queste manifestazioni " fisiche " possono rientrare in quello sfogo che il corpo si piglia, per espellere il surplus energetico mi sembra e ciò porterebbe, al contrario, a considerare il mal di testa, ad esempio, come ulteriore fenomeno di sudditanza del corpo alle emozioni che, da un dolore " autoprodotto ", possono derivare. |
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Temo proprio di non esserci.
Il provare sensazioni significa ricevere impulsi indotti dall'esterno o dall'interno, quindi sono subite, involontarie. Però se da sveglio decido di sentire ed indurmi una emozione allo stesso tempo posso procurarmi una sensazione proveniente dall'azione volontaria del centro emozionale. Anche in questo caso è comunque subita? Uguale può dirsi al contrario. Se avverto una sensazione posso decidere di usarla ed azionare il centro emozionale o intellettuale, anche se in questo caso sarebbe un riflesso. fifone18.: |
Citazione:
Stiamo parlando di autoinduzione..... è chiaro che se ascolto solo sensazioni indotte dall'ambiente solo subisco N.b. subisco non da vedere in senso negativo come comunemente si identifica questa parola. |
Ecco, è chiaro adesso.
C'è un esercizio che gurdi consiglia per comprendere la differenza tra le due cose ed in questo caso appunto il provare è indotto. Si tratta di spostare la propria attenzione sulle dita della mano e sceglierne due e nello stesso momento sentirne uno, con il centro emozionale qundi, e con il centro motore "provare" l'altro. Sentire e provare le due dita contemporaneamente. Citazione:
L'etimologia dice: sub-ire - sotto andare. Lasciare che sotto scorra. Ma così se ne siamo coscienti anche il subire può diventare attivo, no? |
Citazione:
Se rileggi ho scirtto che può essere attivo solo ciò che tu fai per poi avere di ritorno quello che subisci.... ma quest'ultimo non può essere attivo.... altrimenti verrebbe fuori e non rimarrebbe sotto....... Sono sicuro che non capirai al 100% ancora.... c'è una discussione che sta aspettando il concepimento, comunque puoi continuare anche qui. :C: |
Ieri sera in moto mi è capitata una cosa... Ad un tratto mi sono trovato davanti al viso una mosca (o un insetto simile) e me la sono beccata dritta in un occhio (un dolore... come se uno mi avesse tirato un pallino con la fionda a 80 km/h... icon_mrgr: )
La cosa incredibile è stata che, nella frazione di secondo in cui si è svolto il tutto, la mosca è scomparsa dalla mia vista, di lei ho visto solo un fotogramma quando era ancora a un metro abbondante da me. Poi il cervello non è riuscito ad andare alla velocità del centro motore, e si è perso praticamente tutto il "filmato"... Il mio corpo invece ha avuto tempo per vedere la mosca e chiudere prontamente l'occhio per proteggersi, così che l'insetto mi ha beccato in pieno la palpebra. Il tutto si è svolto così simultaneamente che, quando il cervello (centro intellettuale) ha "inviato" al corpo l'ordine di chiudere l'occhio, il centro istintivo l'aveva già chiuso da un pezzo* e già stava iniziando a provare il dolore per la collisione... *pezzo (in senso di molto) inteso dal punto di vista del centro istintivo, che invece per quello intellettuale era solo un microsecondo... PS: Mi ha sorpreso moltissimo il fatto che della mosca ho visto un solo fotogramma, e se si riescono a percepire 25 fotogrammi al secondo ciò significa che la cosa è durata in totale 1/25imo di secondo... e il mio corpo ha avuto il tempo di fare tutto ciò che doveva mentre il cervello brancolava ancora nel buio... |
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