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Meglio bravo con spazio anche per altro che secchione cioe' perfetto in quell'ambito ma senza altri interessi . |
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Anche se è necessario che qualcuno si perfezioni nei vari campi, per dare la spinta all'evoluzione. Penso che per un uomo perfetto in un campo ci debbano essere molte persone complete nei suoi campi carenti per garantirgli sopravvivenza e sussistenza. Immagino un ricercatore, che passa la vita in un laboratorio, non può occuparsi di altre incombenze quotidiane ma necessarie. Eppure se non fosse per la sua ricerca non ci sarebbe crescita, evoluzione, scoperte scientifiche ecc. Lo vedo con il mio compagno, che si è dedicato tutta la sua vita alla musica, si è specializzato e continua a farlo ogni giorno, ma per questo ha rinuciato a tante altre cose che lo interessavano pure, ed ora il risultato è che una parte della sua vita è come vuota, carente di esperienza, di conoscenza. Io l'ho già detto in altro post, ho imparato a fare molte cose, per certi versi mi sento completa come donna, so fare un pò di tutto e sono molto autonoma, quello che non so fare so dove cercarlo eppure mi sembrava una mediocrità la mia di non essere perfetta in qualcosa. In questi giorni di vacanza ho capito che il mio compito in questa vita è di Nutrice. Devo dare nutrimento a coloro hanno idee, progetti, lavorano tanto in un campo e si devono specializzare in qualcosa. Sia in famiglia che al lavoro io do nutrimento ad un progetto già esistente, lo organizzo, lo porto a termine ma non lo creo. A questo punto mi chiedo da dove viene fuori questo anelito alla perfezione. E' una spinta sociale o culturale verso tutto ciò che è perfetto a costo di essere finti, artificiali. Di questo se ne è parlato pure a proposito di creme e depilazioni, di seni al silicone, credo che queste tendenze di moda si riallacciano bene al discorso perfezione. E' forse il ricordo inconscio della Luce di Dio da cui proveniamo che è perfetta in tutti i suoi aspetti? Anche di questo si parla nel 3d dei XXIV Filosofi. Se così è la perfezione è il punto di partenza da cui nasciamo e che perdiamo proprio per la cacciata dall'Eden e che dobbiamo riconquistare con la consapevolezza man mano che ci reincarniamo e saliamo di livello. Ho messo troppa carne sul fuoco rischio di bruciare qualcosa... Sono stata due giorni in silenzio ad osservare il mare e l'orizzonte... |
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ma allora mi sa che sei tu che non hai compreso cosa intendevo:) il secchione non è perfetto in un campo, così come il dongiovanni non lo è in un altro. avevo scritto sopra che "la perfezione sta nell'imperfezione (se parliamo a livello di mente)" secondo me. in più gli esempi fatti (secchione, dongiovanni ecc. ecc.) non sono "perfezioni" per quanto alla mente possano sembrare. la spinta alla "perfezione" se tirata all'estremo è un abile giochetto (a mio avviso) dell'I.P. che non ti fa accettare così come sei (ossia completo perfetto già di tuo) |
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Ma se siamo già perfetti, e se essere secchioni non è perfezione, sto secchione è perfetto o no? |
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quindi di che perfezione parliamo:)? |
altro concettino serpeggiante è quello di essere Vincolati dalla mania dell'essere perfetti...:) non accettandosi per quello che si è così come si è.
ma tant'è |
Allora l'utilita' di questo discorso puo' stare nel non ricercare sempre e comunque la perfezione ne' per noi ne' per i nostri figli ,meglio la completezza .
Tuttavia la completezza e' femmina ed e' un frutto che si raccoglie in avanti nella vita . Non la si puo' chiedere nella prima fase quando per emergere l'uomo ha bisogno della sua parte maschile che lo porta a tendere alla massima efficenza e quindi a tendere alla perfezione . E allora come vivere questa prima parte senza gli errori dell'incompletezza o senza gli errori dell'esasperato efficentismo perfezionistico che la societa' ci richiede ? E quei giovani che sono spaventati dalla competizione e da questo efficentismo e si rifugiano nella comodita' di dottrine che li invitano a non far nulla o a non seguire quello che la civilta' chiede loro , sbagliano o sono nel giusto, addirittura anticipatori dei tempi ? Cosa dire loro ? |
cosa dire loro?
di fregarsene di quanto dicono le dottrine e di quanti affermano la mania dell'efficientismo e della perfezione a tutti i costi. rimanendo centrati in se stessi con maschile-femminile in equilibrio. facile no:)? |
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e vedi se non ti prendi , in modo esplicito od implicito un vigoroso '' vaffa......'' icon_mrgr: . |
ero chiaramente ironico nel post precedente.
fatto sta che è quello che deve fare:) volente o nolente. poi si può cercare il metodo per spiegarglielo ma è un altro paio di maniche:) |
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per cui un discorso bello equilibrato come hai fatto lo cestinano immediatamente . |
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se non provi non puoi saperlo. sei così' sicuro assolutamente che lo cestinino? secondo me vale sempre la pena dare il meglio di Se. se poi lo cestinano amen, si proverà in qualche altro modo. Se nemmeno ci provi usando parole di Uno e Ray (cui piace molto Dante...) sei inetto e vai contro quel comandamento "ama il prossimo tuo come te stesso" così famoso. Se allo stesso modo qualcuno evitasse di provarci con te perchè ti considerasse "incapace di comprendere" tu come la prenderesti? Parlando per me stesso preferirei ci provassero infinite volte piuttosto che desistere senza nemmeno provare. (uso te ma parlo di tutti noi compreso me) |
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perchè l'altro è un altro noi stessi. e allora che senso ha competere arrivando a imbrogliare ecc. ecc. (magari)? così come è meglio "competere" con le parti di se stesso oppure "unire le forze" e procedere "tutti insieme appassionatamente":)? a quel punto se uno è più "indietro" non ha forse più senso fermarsi ad aspettarlo? |
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se invece si ha voglia è un altro discorso |
Ragazzi mi è appena accaduto. Ho cantato un pezzo da solista in chiesa al 25° anniversario di matrimonio di mia sorella accompagnata all'organo dal mio compagno. Una signora ci ha chiesto di suonare e cantare al matrimonio civile di sua figlia sabato.
Non posso crederci! Io non sono una professionista ma la signora si accontenta, le è piaciuta la mia voce, le imperfezioni non le ha nemmeno sentite. Del resto una professionista dovrebbe pagarla molto, io mi accontento anche solo di debuttare, sarebbe la prima volta per estranei. Io che sono così esigente in fatto di suono e tecnica perfetta vengo scelta con le mie imperfezioni. Certo è relativo alla preparazione musicale del pubblico che mi ascolterà, diranno che sono brava quando io conosco le mie lacune ma se mi accontento farò l'esperienza altrimenti rimando alla prossima vita. Dovrò essere umile con me stessa ed accontentarmi dei complimenti di chi molto non capisce di tecnica vocale e godermi il piacere di cantare. Che ne dite? |
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Come se uno rinunciasse ad una partitella a calcetto perche' non e' un kaka' icon_mrgr: . |
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ma dato che esiste un detto "non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te" che io reputo "legge" visto che io apprezzo quello che ho scritto sopra lo faccio a mia volta. se tu non lo fai a me sinceramente non me ne frega na mazza:) |
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Tornando al discorso del 3d, anzi entrandoci perchè fin'ora non ci sono mai entrato sul serio.... non vorrei dar l'idea che ne sottovaluto la profondità, ma potremmo sintetizzare il tutto con: Essere completi è tendere alla perfezione. |
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Io non sono maniaca della perfezione, anzi sono molto imperfetta e non mi super impegno per avvicinarmi alla perfezione. Il mio è un anelito, una certezza che si può fare di più e meglio. Io mi sono fermata nel saper fare tanto ma non mi sono perfezionata in nessun campo. Questo non mi impedisce di guardare a chi o cosa si avvicini alla perfezione. Io mi accontento del mio livello canoro ma se devo ascoltare una voce voglio nutrire il mio udito con ciò che più si avvicina alla perfezione del suono. Voglio godere della vista di un bel panorama non certo di scempio edilizio. Se posso scegliere, se ho scelta, altrimenti mi accontento di quel che c'è. E' una questione di qualità. Riesco a percepire cosa è più bello, più perfetto anche se non riesco a riprodurlo. Non è un cruccio perchè non riesco a farlo io ma è piuttosto una ricerca interiore di avvicinarmi a ciò che sento migliore per me. Ma saper scegliere è una qualità che va coltivata e sviluppata. E' la capacità di discernimento che consente la distinzione. Se ricevo un complimento per un mio difetto da me riconosciuto con consapevolezza non mi ci attacco con l'ego altrimento non cresco. Sono critica con me stessa perchè non voglio fermarmi dove sono anche se al momento mi accontento. Dentro ho la spinta a migliorare. Rifaccio la domanda che ho posto più su: da dove viene l'anelito alla perfezione? Cos'è la perfezione? Esiste il termine di paragone verso cui tendiamo ad avvicinarci altrimenti non ci sarebbe crescita, evoluzione. |
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quello lo chiamerei "gusto del bello". ma è abbastanza relativo. nel senso che confrontando due persone una che canta "perfetta" e l'altra con imperfezioni (secondo me) occorrerebbe valutare anche altro. magari la tal persona è partita da un livello molto più basso rispetto all'altro e ha migliorato molto di più rispetto all'altra che di per se consideri "perfetta". e comunque se la prima per essere così ha violentato se stessa e ha perso il "gusto" di cantare, mentre la seconda ogni volta che canta esprime tutta se stessa secondo me una non ha compreso un'acca, l'altra ha compreso tutto. |
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