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luke 08-01-2010 21.34.45

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 79197)
Ecco. Io appunto intendevo, quando dicevo che assolversi e perdonarsi sono due cose diverse, che assolversi è stabilire che non si ha colpa, mentre perdonarsi la implica.
Tuttavia mi è stato fatto notare, giustamente, che in confessionale veniamo assolti dai nostri peccati, quindi la cosa non mi torna più tanto. Forse sono due termini che vanno indagati meglio... voi che ne pensate?

Il mio primo pensiero coincideva col tuo primo paragrafo, riflettendo su quello scritto dopo....ho provato a vedere l'etimologia e assolvere deriva da absolvere cioè "sciogliere da", mentre perdono contiene per- (intensitivo) e donare cioè concedere, però anche qui si nomina la colpa.

Mi chiedevo se fosse possibile vedere l'assoluzione come uno "sciogliere" la colpa che può essere comunque presente, mentre perdonare lo riferirei più alla pena vera e propria, un esimere dallo scontare la pena stessa, reale o figurata che sia.

griselda 08-01-2010 22.41.27

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 79197)
Ecco. Io appunto intendevo, quando dicevo che assolversi e perdonarsi sono due cose diverse, che assolversi è stabilire che non si ha colpa, mentre perdonarsi la implica.
Tuttavia mi è stato fatto notare, giustamente, che in confessionale veniamo assolti dai nostri peccati, quindi la cosa non mi torna più tanto. Forse sono due termini che vanno indagati meglio... voi che ne pensate?

Prima ancora di questo tuo post mi sono andata a vedere sia l'etimologia e non mi ha soddisfatta, ma anche la frase di rito del sacerdote che è: "Ego te absolvo a peccatis tuis in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti"
Mi domando come possa il sacerdote assolvermi dai miei peccati? Solvere vuol dire sciogliere, assolvere cosa vuol dire?
Inoltre sciogliere presuppone che ci sia un nodo, nodo=peccato=mancanza? Se così fosse il sacerdote non può scioglierci da ciò, può solo aiutarci a perdonarci, per cui ci libera dal senso di colpa al limite. Perchè ci da la Penitenza con la quale ci mettiamo in pari, mi sa che tutto è allegorico d'altro. Mah!
Lo so lo sento mi sto per intorcolare aiuto Rayyyy

Ray 08-01-2010 23.29.11

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 79206)
Prima ancora di questo tuo post mi sono andata a vedere sia l'etimologia e non mi ha soddisfatta, ma anche la frase di rito del sacerdote che è: "Ego te absolvo a peccatis tuis in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti"
Mi domando come possa il sacerdote assolvermi dai miei peccati? Solvere vuol dire sciogliere, assolvere cosa vuol dire?
Inoltre sciogliere presuppone che ci sia un nodo, nodo=peccato=mancanza? Se così fosse il sacerdote non può scioglierci da ciò, può solo aiutarci a perdonarci, per cui ci libera dal senso di colpa al limite. Perchè ci da la Penitenza con la quale ci mettiamo in pari, mi sa che tutto è allegorico d'altro. Mah!
Lo so lo sento mi sto per intorcolare aiuto Rayyyy

Rispondo a Gris perchè mi fa ansia, ma avrei citato anche Stella e Luke. Entrambi i loro spunti sono interessanti e credo possano starci tutti e due. E' infatti vero che l'assoluzione viene data da qualcuno... ce la possiamo dare da soli solo se appunto la colpa non c'è. Anzi, e qui rispondo anche a Gris, forse nessun uomo può assolverci se abbiamo colpa, infatti il giudice ci assolve se siamo innocenti. Invece l'officiante ci assolve nel nome del Padre ecc, ossia non lo fa lui, lui è solo il tramite della forza superiore che agisce e scioglie (ab-solvere = sciogliere da) il nodo che ci siamo fatti "nell'anima" peccando.

Molto interessante anche quanto dice Luke sulla penitenza. Mentre il perdono (per-dono... a gratis) cancella la colpa, è come se non ci fosse stata, l'assoluzione si limita a scioglierla ma non esime dal pagamento, anzi lo rende possibile. Ecco quindi che l'officiante ci assolve nel nome del Padre ecc., ci permette di fare penitenza e quindi di riparare/rci mentre il Padre ci ha già comunque perdonato.

griselda 09-01-2010 01.26.57

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 79207)
Rispondo a Gris perchè mi fa ansia, ma avrei citato anche Stella e Luke. Entrambi i loro spunti sono interessanti e credo possano starci tutti e due. E' infatti vero che l'assoluzione viene data da qualcuno... ce la possiamo dare da soli solo se appunto la colpa non c'è. Anzi, e qui rispondo anche a Gris, forse nessun uomo può assolverci se abbiamo colpa, infatti il giudice ci assolve se siamo innocenti. Invece l'officiante ci assolve nel nome del Padre ecc, ossia non lo fa lui, lui è solo il tramite della forza superiore che agisce e scioglie (ab-solvere = sciogliere da) il nodo che ci siamo fatti "nell'anima" peccando.

Molto interessante anche quanto dice Luke sulla penitenza. Mentre il perdono (per-dono... a gratis) cancella la colpa, è come se non ci fosse stata, l'assoluzione si limita a scioglierla ma non esime dal pagamento, anzi lo rende possibile. Ecco quindi che l'officiante ci assolve nel nome del Padre ecc., ci permette di fare penitenza e quindi di riparare/rci mentre il Padre ci ha già comunque perdonato.

Ti domando scusa per l'ansia innanzitutto, e ti ringrazio invece per la risposta però non sono ancora riuscita a mettere ordine, purtroppo.
Tu dici che l'assoluzione avviene, prendiamo ad esempio, il tribunale vi è assoluzione piena quando cadono tutte le accuse e l'atto non sussiste. Per cui niente reato nessuna pena anzi assoluzione piena per non aver commesso il fatto.
Assoluzione avviene quando non vi è colpa.
Quindi partendo dal presupposto che noi non siamo liberi di fare nulla, siamo condizionati in ogni nostra azione, già non esserne coscienti è peccato.
Noi il peccato lo commettiamo ma non siamo in grado di intendere e di volere (siamo degli zobie) è per questo che ci viene data l'assoluzione? (poi il fatto che ci arrivi dal Padre l'assoluzione tramite l'officiante non sono mai riuscita a comprenderlo.)
Chiaro è che se commetti un reato che sia o un peccato è uguale devi scontare la pena, il prete ti dice che vi è la penitenza, (ma possibile mai che basti quella? saremmo tutti a posto e non ci succederebbe niente) invece tutti i nodi vengono al pettine e si pareggiano da soli, forse è per questo che la penitenza dovrebbe bastarci, perchè tanto l'universo si pareggia da sè sia che lo vogliamo o no.
Il perdono poi per me è qualcosa di sconosciuto ahimè. Capisco che è qualcosa che cancella, che fa come se non fosse mai esistito, che resetta il torto fatto o subito, il peccato, il reato come fa l'amnistia, ma è difficiile da comprendere.
Ho scritto con più calma nella speranza di non farti più venire l'ansia e te lo dico con il cuore. :)

Ray 09-01-2010 01.55.29

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 79211)
Quindi partendo dal presupposto che noi non siamo liberi di fare nulla, siamo condizionati in ogni nostra azione, già non esserne coscienti è peccato.
Noi il peccato lo commettiamo ma non siamo in grado di intendere e di volere (siamo degli zobie) è per questo che ci viene data l'assoluzione?

Bon, io non la farei così tragica... è vero che dormiamo, è vero che non siamo liberi, ma è anche vero che abbiamo comunque una certa dose di possibilità di scelta, soprattutto nelle piccole cose. E infatti sono piccoli i peccati che commettiamo, sono pochi quelli capaci di grandi atti, nel bene e nel male.
Ma non è per questo che ci viene data l'assoluzione. Se così fosse tanto più uno è cosciente tanto meno dovrebbe venire assolto. Ci viene data perchè la chiediamo.

Belgarion 09-01-2010 01.58.22

Il sesno di non capacità lo creiamo noi stessi... l'insicurezza è un parto della nostra fantasia, e se temiamo qualcosa sicuramente sarà la cosa che la nostra stessa natura inconsciamente ci porterà ad affrontare, quandi si è chiari dentro se stessi si è chiari all'esterno e queste cose non succedono. Comunqe dimmi dove abiti che vengo dove sei e spacco le gambe del "porco" martello.:martello.:

griselda 09-01-2010 02.04.46

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 79213)
Bon, io non la farei così tragica... è vero che dormiamo, è vero che non siamo liberi, ma è anche vero che abbiamo comunque una certa dose di possibilità di scelta, soprattutto nelle piccole cose. E infatti sono piccoli i peccati che commettiamo, sono pochi quelli capaci di grandi atti, nel bene e nel male.
Ma non è per questo che ci viene data l'assoluzione. Se così fosse tanto più uno è cosciente tanto meno dovrebbe venire assolto. Ci viene data perchè la chiediamo.

Quindi sempre se ho capito eh, ti prego di avere pazienza, no, non è quello che è uscito quello che volevo dire, se dormiamo siamo in peccato, se ne prendiamo coscienza è li che chiediamo l'assoluzione, se no non lo riconosciamo peccato veramente, ce lo dicono e noi pecoroni lo confessiamo ma poi lo ricommettiamo senza sofferenza, invece prendere coscienza vuol dire che se dovessi ricadere soffrirei da morire, ma fino a che non ho sciolto questo nodo sarò sempre in tentazione e quindi sull'orlo del precipizio.
Ti ringrazio per la pazienza di seguirmi ed aiutarmi a fare un po' di chiarezza.

gibbi 09-01-2010 02.15.50

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 79207)
Rispondo a Gris perchè mi fa ansia, ma avrei citato anche Stella e Luke. Entrambi i loro spunti sono interessanti e credo possano starci tutti e due. E' infatti vero che l'assoluzione viene data da qualcuno... ce la possiamo dare da soli solo se appunto la colpa non c'è. Anzi, e qui rispondo anche a Gris, forse nessun uomo può assolverci se abbiamo colpa, infatti il giudice ci assolve se siamo innocenti. Invece l'officiante ci assolve nel nome del Padre ecc, ossia non lo fa lui, lui è solo il tramite della forza superiore che agisce e scioglie (ab-solvere = sciogliere da) il nodo che ci siamo fatti "nell'anima" peccando.

Molto interessante anche quanto dice Luke sulla penitenza. Mentre il perdono (per-dono... a gratis) cancella la colpa, è come se non ci fosse stata, l'assoluzione si limita a scioglierla ma non esime dal pagamento, anzi lo rende possibile. Ecco quindi che l'officiante ci assolve nel nome del Padre ecc., ci permette di fare penitenza e quindi di riparare/rci mentre il Padre ci ha già comunque perdonato.

Il peccatore pentito riconosce confessa e si "impegna" alla penitenza , riceve l'assoluzione prima di aver aver fatto penitenza .
Differisco da quanto hai detto sul concetto di perdono e di assoluzione . Col primo a mio parere viene cancellata la condanna , come un provvedimento presidenziale di clemenza che influisce sulla condanna senza però incidere sulla colpa che resta in chi ha commesso il crimine .
Con l'assoluzione , attraverso l'officiante , viene cancellata la colpa , davanti a Dio è come se non avessi peccato , l'assoluzione è ristabilire il penitente (o l'accusato) in stato di innocenza.

stella 09-01-2010 11.03.52

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 79218)
Quindi sempre se ho capito eh, ti prego di avere pazienza, no, non è quello che è uscito quello che volevo dire, se dormiamo siamo in peccato, se ne prendiamo coscienza è li che chiediamo l'assoluzione, se no non lo riconosciamo peccato veramente, ce lo dicono e noi pecoroni lo confessiamo ma poi lo ricommettiamo senza sofferenza, invece prendere coscienza vuol dire che se dovessi ricadere soffrirei da morire, ma fino a che non ho sciolto questo nodo sarò sempre in tentazione e quindi sull'orlo del precipizio.
Ti ringrazio per la pazienza di seguirmi ed aiutarmi a fare un po' di chiarezza.

In un certo senso è come dici tu, se dormiamo non ci rendiamo conto di essere nel peccato, ma in questo caso non esisterebbe il pentimento e di conseguenza il chiedere l'assoluzione, ma la confessione è prima di tutto un esame di coscienza che indica che ci siamo accorti che qualcosa non va perchè non ci sentiamo a posto, quindi prendere atto di ciò che siamo e che abbiamo fatto e pentircene perchè consapevoli di aver sbagliato, quindi un accusarci davanti al confessore, che ci assolve facendo da tramite a Dio come ha detto Gesù: "In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo." (Matteo 18.18) da qui l'assoluzione e l'impegno a non commettere più quel peccato, in altre parole rimanere svegli e vigilare.
Non è che l'assoluzione venga data perchè non abbiamo colpa, ma perchè solo Dio ha il potere di rimettere i peccati tramite Gesù Cristo, non certo l'uomo che non abbia ricevuto questo mandato da Dio.
Gesù in croce non ha chiesto di assolvere i suoi crocifissori ma parla di perdono: "Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno".
Ma qui penso che stiamo andando O.T., c'è un altro tread sulla confessione, questo parla di un'esperienza che Dafne sta condividendo con noi, e per riallacciarsi al discorso iniziale, solo dopo aver effettuato questi passaggi, presa di coscienza, perdono, impegno a non ricadere negli stessi errori dato che li abbiamo visti e non ci hanno fatto star bene, che possiamo riacquistare la nostra dignità non solo davanti a Dio ma anche per noi stessi.

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dafne 22-06-2011 01.10.33

E' passato altro tempo e questa avventura ritorna per chiedermi conto ancora di qualcosa.
Come all'inizio questo post me lo devo.
Così ho fatto come diceva Sole e ho preso la ragazza passata e mi sono guardata.
Che effetto strano.

Colpe mica colpe adesso mi servono a poco. Chissà nella mente di quel povero ragazzo cosa diavolo passava (si ho detto povero...mi stupisco di me medesima ma la violenza è generata solo dalla violenza...adesso lo so).

Può essere che quel mio moto istintivo a dirgli che non era così che volevo fosse la mia prima volta gli abbia davvero mosso un briciolo di coscienza. Chi sono io per stabilire di no?

Di sicuro quello che ha mosso me non era desiderio di violenza, anzi. Solo che ho giocato con meccanismi che non conoscevo.
Poco importa chi avrebbe dovuto insegnarmeli o mettermi in guardia, magari non avrei ascoltato come al mio solito.

Poco importa se questo fatto mi ha infilato in fatti ben più caotici e distruttivi.
Ero così.
Alla fine se ci penso serenamente poteva andarmi decisamente peggio. Come meglio. Ma quello che sono adesso, la conoscenza e la sensibilità che ho acquisito provengono anche da quei fatti.

Adesso è il momento di liberare la ragazzina che voleva vivere e godersi la vita armandola però della conoscenza dell'esperienza, per quel pò che ne ho acquisita.

Ho scoperto grazie a lei che se c'è una me che si sente cozza ce n'è un'altra che si sente incredibilmente fi...ehhmm...gnocca e addirittura si stupisce della gente che non si accorge di tanta bellezza :wow:

Chiamarla bellezza interiore è un placebo.

Questa me gnoccolona viene costantemente mortificata dalla cozza che vuole un placido monotono vivere senza scosse.

Sempre osservando con un certo distacco la me bellissima mi sono accorta che i momenti in cui mi ci sento coincidono quasi sempre con i momenti in cui mi sento più viva 8-) per abitudine quella sensazione la vado ricercando giustificandola nell'attenzione prestatami dagli altri e così casco nell'inghippo bella-brutta, faccio colpo-miprende un colpo icon_mrgr: . Perchè certi ritorni d'immagine non sempre ci sono.

Quindi, quella sera ero particolarmente "viva". Vivacità espressa da una ragazzetta di 13-14 anni nel pieno scoppio ormonale. Vivacità fraintesa, ma forse anche neanche.

Si è fermato.

Chi è venuto dopo con frasi di gentilezza e amore non lo ha fatto. Ho incasinato tutti i ruoli che possono essere legati al maschile, mescolando amico confidente padre tutore amante fidanzato.
In più tradendo ed essendo tradita allo stesso tempo. Un vero macello.
Ma ne stò uscendo, piano piano, come con le guide, con il mio tempo, eppure la verità è lì, è sempre stata lì.

Sono sempre io. In ogni caso. Posso scappare da tutto tranne che da questo.

Ho ripreso confidenza con il mio corpo, pian piano sta figona che mi sento si sta convincendo che non è fascino, non è far colpo sugli altri a essere il brivido che muove ma la vita stessa che scorre e che mi chiede di prendermi cura di me, facendomi sentire bella così, senza ritorni d'immagine.

E' difficile.
Ho lasciato andare il potenziale stupratore e credo oramai anche il patrigno-amante. Potevo non scriverlo ma questo è un cerchio che va chiuso, va chiuso stanotte domani è un altro giorno e vorrei fortissimamente iniziarlo con un senso, una percezione di me più pulita, meno carica di sensi di colpa e di blocchi
Chiedendomi finalmente come stò io e non come si sentono gli altri con me.

Sarà IP stà roba probabilmente, chi lo sà, quello che sò è che senza tutto questo provare e riprovare a guardare riguardare, scornarsi perdersi e ricominciare sarei ancora invischiata in meccanismi autolesionisti senza fine.
Adesso ho una possibilità :H grazie Città abbraccio:


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