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Riprendo il discorso da alcune domande che potrebbero trovare risposta con facilità, anche se poi non sono sicuro di avere la stessa facilità per far capire quello che intendo
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Anche da altri, siamo tutti collegati e tutto è collegato Quote:
Esatto, come dici dopo le informazioni non si propagano solo dal passato al futuro, ma anche dal futuro al passato proporzionalmente all'intensità dell'evento e di conseguenza al numero di entità coinvolte. La metafora del fuoco rende bene, un fuoco non emana calore solo da sinistra verso destra ma anche da destra verso sinistra ed emana il calore a distanza proporzionale dalla sua grandezza, cioè dal combustibile coinvolto. Uscendo di metafora una guerra mondiale è percepibile più tempo prima ed è ricordata più tempo dopo rispetto ad un "semplice" omicidio. Le entità coinvolte direttamente o indirettamente sono il carburante che alimentano l'evento e quindi la sua propagazione. Se l'evento è un uomo nelle sue azioni e nei fatti che gli accadono il discorso è medesimo. Quote:
In sostanza (e razionalmente parlando, poi la ratio non funzia in queste cose, non da sola almeno) tutte le emanazioni percettive che ci arrivano e non sono giustificate dal presente o dal passato sono per forza del futuro. |
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Se sono rette (e lo sono) non c'è scampo, dopo che è segnato dal passato al presente verso il futuro deve per forza continuare in via retta. Altrimenti sarebbero linee, curve etc. Però questo non deve farci pensare ad un destino immutabile, lo è per la maggior parte della nostra vita e per la maggior parte delle nostre cose, ma ci sono dei punti in cui riusciamo a fare delle scelte ed in un certo senso siamo liberi. Questo accade quando iniziamo delle nuove rette o ne pieghiamo una già iniziata. In entrambi i casi ci vuole energia, nel primo caso per il parto, la retta non c'è e dobbiamo crearla, nel secondo caso la retta c'è già ma ci costringerebbe verso il futuro segnato, l'unico modo è spezzare la retta nel presente (poeticamente potremmo dire tagliando con il passato per quella tal questione). Ho semplificato al massimo la faccenda, in realtà c'è sempre un misto delle due cose e le rette in gioco sono più di due, cioè una dal passato ed una verso il futuro. Potrebbe essere che siamo costretti a spezzare più rette dal futuro per costruirne una nuova dal passato e viceversa o ne spezziamo diverse dal passato e ne costruiamo diverse nel futuro che si accordano tra loro. Quote:
L'aforisma dice che tutto è relativo, il che è vero in assoluto, però volevo mostrare che relativamente ad un punto le cose sono assolute, parlo della nostra vita, ma qualsiasi evento risponde alle stesse leggi Quote:
Per fare un esempio concreto. Metti che tu hai una ragazza (punto 1), poi ti sposti e non stai più con questa ragazza (punto 2), però comunque sia c'è una retta che da questa ragazza arriva a te. Quando eri nel punto 1 la retta che da essa veniva ti faceva essere in un certo modo per esempio innamorato etc... spostandoti nel punto 2 c'è ancora questa retta che magari ti fa sentire sofferente o arrabbiato etc... muovendoti verso il punto 3 potrebbe rimanere un ricordo che magari verso il punto 4 finisce e con questo la retta. In ogni caso in tutti e quattro i punti la stessa retta, cioè che arriva dal passato determina chi e cosa (chi e cosa, prendete nota) tu sia. Il punto lo sposti continuamente vivendo, generalmente in una vita comune ad un certo punto (quando si diventa adulti) tende a stabilizzarsi parecchio e a muoversi di pochissimo, quasi sempre per spinte esterne , ma volendo si può spostare anche di parecchio, cosa che è consigliabile fare con una certa preparazione, cognizione, magari pure assistenza etc... |
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Capisco anche che le entità coinvolte siano il carburante che alimentano la propagazione però a questo punto le cose si complicano. Se io percepisco un evento che mi riguarda prima che accada posso forse in parte modificarlo. Ma se sono il combustibile di quell'evento e riesco a modificarlo, modifico anche la sua alimentazione... insomma mi pare di essere a rischio paradosso, a meno che, piegando una retta, non "salto" in un possibile altro, lasciando comunque inalterato ciò che ho percepito. Diversamente la possibilità di piegare la retta e di modificare quindi l'evento dovrebbe obbligarmi a parificare in qualche modo l'immissione di combustibile... come dire che evitare certe cose potrebbe essere non conveniente. Chissà se ciò che ci viene incontro è sempre "il minimo indispensabile"... |
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Spesso però gli eventi che viviamo/vivremo comportano la partecipazione di altre persone, quindi noi dobbiamo fare la nostra parte e nel contempo altri individui la loro, per fare in modo che i vari percorsi convergano, e se non la fanno? anche i vari eventi che potrei vivere subiranno modifiche? Lo stesso ovviamente a parti invertite, quanto faccio io può incidere su altre persone, che magari adesso neanche conosco...:wow: motivo in più per cercare di comportarsi al meglio delle mie condizioni attuali e con più responsabilità possibile. |
io sono un fermo sostenitore del relativismo,non esiste un punto di unoione all'interno dell'uomo perché l'essere umano è cotraddittorio ed ha diversi punti di vista all'interno di se stesso. Sono un pò confuso sulla questione aperta da uno quindi se sono andato fuori tema fatemelo pure notare
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Noi umani solo rallentando o velocizzando la respirazione possiamo cambiare molte cose anche se comunque quello che abbiamo in magazzino e quello che c'è fuori rimane uguale. Per capirci (e non è una metafora) rallentando la respirazione possiamo vivere di più ma agire materialmente meno e viceversa. Quote:
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Però dove va a finire l'energia delle linee che taglio? O partecipano anch'esse alla direzione? |
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