Citazione:
Queste posizini è ovvio che hanno un significato ed è altrettanto ovvio che quello essoterico è solo il velo di quello vero. Per altro io vedo una corrispondenza tra il segno della croce (fronte, cuore, spalle) e i tre piccoli tau (fronte, bocca, cuore). Quel "bocca" potrebbe essere benissimo gola e a mio avviso è equivalente delle due spalle. Interessante la variazione nella sequenza. |
Riporto un post di Uno trovato nelle cantine della Città (se volete andare al thread basta che clicchiate sulla freccia blu).
Citazione:
Pregare vorrebbe dire trovare quel canale in cui io voglio la stessa cosa che vuole l'Universo. Tutto il nostro Essere, tutto il nostro Tempo e Lavoro deve tendere alla realizzazione di questa circostanza. Che non vuol dire essere strumenti ma essere attivamente partecipi di quella Volontà. Gesù ce lo ha insegnato sudando sangue. Quando ci fu insegnato a pregare ci furono date delle frasi su cui meditare e ho idea che Gesù, quella volta sulla montagna, non solo abbia dettato una preghiera, ma abbia descritto un metodo. Quel che diceva Griselda qui: Citazione:
Ora la domanda nasce spontanea: come si fa a capire se vogliamo la stessa cosa? Una risposta posso iniziare a darmela dicendo che basta iniziare a rispettare la libertà degli individui anche di sbagliare. |
Io avrei una domanda...
il cristiano o il sacerdote, prega e si affida a Dio, l'esoterismo o il mago è egli stesso Dio, ma allora a cosa serve pregare per un esoterista? Quale la differenza, di che tipo di preghiera si parla? |
Citazione:
|
Ho fatto un errore di grammatica, intendevo esoterista. Comunque forse ho capito male io, ma c'è una concezione diversa di preghiera.
Quindi entrambi pregano i santi, la madonna o Dio? |
Citazione:
Teoricamente l'esoterista ha un approccio un pochettino più consapevole e per certi versi un po' diverso, ma se prega poco importa se sia esoterista o no. Pregare quello è. |
Quindi il fedele proietta all'esterno su queste entità, ma queste entità non esistono?
L'esoterista prega la parte divina che è in se? Io pensavo fosse questa la principale differenza. Un cattolico crede in un dio esterno e personale per esempio, chi segue un percorso esoterico, pensavo di no, che credesse nella divinità dentro di se (anche se detto cosi sembra new age). |
Citazione:
Come stanno realmente le cose? E io che ne so... Per altro, il punto di vista esoterico ci dice che dobbiamo modificarci affinchè lo Spirito si incarni sempre più in noi e che la Realizzazione c'è quando si incarna "perfettamente". Ci dice anche che lo Spirito è in noi però... e, almeno apparentemente, le due cose sono in contraddizione. In realtà non lo sono. Il problema è sempre dato dalla stessa cosa: il nostro limitatissimo punto di vista, unito alla convinzione più o meno radicata di essere qualcosa di a se stante. Era emerso anche in qualche altro tread... ci si chiedeva se lo spirito era parte di noi, cosa che implicava, se mi ricordo bene, che c'erano altre parti non spirito e via così. Avevamo accennato al fatto che il punto di vista spirituale, come quasi sempre accade, ribalta le cose: siamo noi ad essere parte di Lui. Questo risolve molti problemi (anche di carattere causale, ma bon, qui non c'entra): lo incarniamo ma in minima parte. Se lo incarnassimo zero saremmo carne morta, se riusciamo ad incarnarlo perfettamente siamo realizzati... siamo Lui (e non più noi... anche qui sta la paura, la difficoltà, il rifiuto). Ovviamente, siccome noi siamo parte di un tutto e le separazioni sono illusioni date dalla nostra percezione di un qualcosa che necessariamente avviene dall'interno, lo Spirito è sia dentro che fuori di noi, posto che dentro e fuori abbiano un significato decisivo e non siano frutto di quelle percezioni di cui sopra. D'altronde, sempre la spiritualità, ci dice di fare il dentro come il fuori... E' evidente che finchè siamo immersi inestricabilmente nella convinzione della separatezza tenderemmo a pregare qualcosa di esterno, possibilmente che abbia alcune caratteristiche di concretezza... Gesù era per noi anche un uomo che ha incarnato perfettamente lo Spirito, ma noi non siamo Gesù. D'altronde, pregandolo, anche se non sappiamo bene dove indirizzare la preghiera (cosa del tutto inutile, dato che il punto semmai e a chi indirizzarla) speriamo più o meno consapevolmente di far risuonare "il Gesù che è in noi". Come dire che alla fin fine molti di questi problemi concettuali sono più trappole mentali che altro anche se possono funzionare ottimamente da spunto riflessivo. Boh, non so se è più chiaro, magari parlandone ci chiariamo tutti un pochino. |
Grazie Ray, è stata una spiegazione esaustiva, si ne parlerei, perchè molti vengono da un percorso cattolico e sono abituati a santi, madonne e pregare un Dio che se anche non è un vecchio con la barba bianca, è visto comunque come qualcosa di esterno. Altri invece pregano la divinità interiore, come se fosse una parte di noi più elevata, una visione simile a quella della psicologia.
Devo dire che ho avuto molti dubbi su questa cosa, a me un po' aiuta pregare all'esterno e poi allo stesso tempo volgere all'interno, ma forse perchè ho la necessità di unire un percorso interiore ad uno devozionale, e sembra che se non seguo entrambi mi manca qualcosa, ma forse sbaglio. Quello di cui sono certo invece è che in entrambi i casi, la preghiera riveste un ruolo fondamentale, a livello energetico c'è un innalzamento e non è soltanto un'impressione psicologica, ma si può sentire in maniera più sottile. Avevo fatto una domanda simile qualche anno fa, ma non ne trovo più la discussione col motore cerca. |
Effettivamente si tende sempre ad avere una raffigurazione concettuale dei fenomeni, ed in casi come questi può essere fuorviante, ci si immagina come parti separate o come se avessimo un piccoloesserino dentro da risvegliare ecc non a caso poi chi vaavanti nell'evoluzione dice che molte cose non possono essere comunicate con le parole, sono indescrivibili.
Teoricamente l'effetto a livello "psicologico" della preghiera potrebbe essere lo stesso sia che mi rivolga a DIo sia che mi rivolga al citofono di casa, solo che poi , presumo, rivolgendomi al citofono nonsuccede più nulla, mentre rivolgendomi a Dio , a qualche Santo ecc "qualcosina" in più potrebbe anche accadere , o sbaglio? Alla fine io prego più che altro per chiedere, per implorare anzi, e la cosa è alquanto curiosa nel senso che ti pare che in ALto non sanno cosa mi serve? ed allora la preghiera potrebbe servire per raccogliermi in me stesso, e nel silenzio potrebbe arrivarmi qualche intuizione o breve illuminazione forse, in virtù di una maggiore connessione con l'Alto che però non è in Alto davvero o con qualcosa/qualcuno di cui io però già faccio parte, o per ottenere un'estasi e contemporaneamente un'entasi ($) |
Citazione:
Si dall'alto sanno di cosa abbiamo bisogno, ma c'è la questione del libero arbitrio, quindi... |
Citazione:
Sui Santi so che ne esiste uno per ogni problema (io sovente mi rivolgo a San Giuda Taddeo specifico per casi disperati e senza speranza icon_mrgr: ) anche se non so bene queste "competenze" se siano reali o solo fittizie , assegnate dalla Chiesa così, senza aver sentito se il Santo in questione sia davvero d'accordo ed efficace per certe cose ... La loro funzione principale dovrebbe in ogni caso essere quella di intercedere a livelli più alti, anche se messa così sa tanto di organigramma burocratico dry.gif E' vero del libero arbitrio, ma per esercitarlo dovremmo, a mio avviso , avere davanti situazioni, circostanze che ci permettano di fare delle scelte, quindi la preghiera che faccio è più per vedersi aprire queste circostanze e poi scelgo io quale seguire, se ci si trova davanti ad un vicolo cieco che libero arbitrio è? certo si può dire sei tu che sei cieco e non il vicolo, va bene... io a lavorare per aprire gli occhi ci provo, a qualcosa prima o poi servirà. Piagnisteo finito piango.gif icon_mrgr: |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 23.34.33. |
Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271