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Voglio dire se io nell'esplorazione interiore trovo delle parti di me che non mi identificano e nel farlo tolgo, nel farlo scopro anche quello che sono allora fortifico... Non lavoro da cipolla ma tolgo ciò che è "errato" e fortifico ciò che mi definisce, in cui mi riconosco. così facendo l'essenza come faccio a trovarla? Lei si avvicina a me passando attraverso le mie parti fortificate?... non mi suona mica giusto... Forse è impregnata nelle mie parti fortificate come dice Gray? |
Penso anche io che la prima o una delle prime cose da fare per scoprire o avvicinarci all'essenza sia togliere quello che c'è sopra, d'altra parte essenza----> è senza icon_mrgr:
Certamente non è un'operazione semplice, anche perchè sono sovrastrutture conle quali siamo cresciuti man mano, che in parte ci hanno anche "ammortizzato " a volte degli scossoni, certo lo hanno fatto anestetizzandoci , ma visto che la soluzione più comoda era quella ... Poi credo che ci siano forse anche operazioni successive ma non mi addentro nel discorso visto che sono ancora troppo concentrato sullo scoprire e togliere quello che non è essenziale. La sensazione è che man mano che si scopre l'essenza le cose dovrebbero venire più "naturali", più piene di come fossero in passato con le varie incrostazioni. |
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Non siamo noi a scoprire l'essenza, è lei a scoprire noi (ci viene incontro). |
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Questa cosa è così terribile da accettare, così impossibile,che intuisco che preferisco persino essere brutta e cattiva piuttosto che niente dry.gif Citazione:
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Ovviamente 8-) |
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Pigrizia...... boccaccia: |
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quello che intendevo dire con "non siamo noi a scoprire l'essenza ma è lei a scoprire noi" è che il processo di togliere tutto quello che non è, come diceva Nike, porta ad una sorta di passività... passività non è proprio il termine che vorrei, ma è per dire che il processo lo subiamo più che farlo. Il punto è: se siamo l'essenza chi è che la trova? Non certo noi... Quindi partiamo con la sensazione di essere qualcosa e l'essenza però è occulta, nascosta, non manifesta. Togliendo togliendo quel che non siamo arriviamo appunto a stabilire ciò che non siamo, non ciò che siamo, però nel farlo inevitabilmente ci avviciniamo. questo però porta noi che cerchiamo ad essere sempre meno... quindi in realtà è lei ad avvicinarsi a noi. Quando ipoteticamente togliamo tutto ciò che non è e rsta l'essenza noi non siamo più qualcosa e lei ci ha trovati, ma non siamo noi a scoprirla altrimenti ci sarebbe un noi diverso dall'essenza che trova l'essenza. Ma se siamo l'essenza... Quindi ecco che l'unica possibilità è una sorta di resa che permetta a lei di trovarci. Ps: non sono scevro da pigrizia, ma non è che non ci provo. Questo a parte continuo a ritenere che sia cosa utile non solo a me riportare il frutto di intuizioni anche in forma di frasi forse poco comprensibili, perchè penso, forse a torto, che può provocare intuizioni anche in altri e permettere a tutti di ragionarci ed espandere. Ma se mi si dice che non è chiaro in linea di massima cerco sempre di spiegare. |
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Comunque su uova come la pigrizia è come rubare in chiesa... icon_mrgr: |
Ormai denudato delle coperture della mia pigrizia, vedo se riesco a spiegarmi meglio anche su questo.
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Ma alla fin fine non siamo nulla... trovassimo questa essenza, questo nulla in potenza tutto, potremmo decidere di manifestare qualunque delle sue possibilità (pur in accordo con le Legi del piano di manifstazione, quindi ad esempio non due possibilità contrarie contemporaneamente), ma si deve passare per il nulla. Non so se adesso è più chiaro... |
strabuzza:
parlo per me ma mi si è intortolato il cervello... Quando tolgo mi appoggio a quello che resta, altrimenti cado.. nel vuoto (niente..) Ma quello a cui mi appoggio dopo lo devo togliere per forza... ma ora che ho tolto cado nel vuoto... o nell'essenza?icon_mrgr: |
Dunque, che siamo niente lo avevo capito, anche se noin sono in grado di accettarlo, non perdavvero, intellettualmente è inconcepibile.
Quello che non riuscivo, sorry, non riesco a capire è cosa significa che l'essenza ci viene incontro. Forse che una volta tolti tutti gli strati ce la troviamo davanti? Però se è assenza di...come facciamo a percepirla? blink.gif |
scomposizione del nome
Stavo pensando (poi leggo i post... ora volevo buttare giu quest'idea prima di andare a lavorare)
Nel corso di Runologia (e si... quello della fifaicon_mrgr: ) ci aveva mostrato un metodo per trovare i vari blocchi e non, che ci portavamo da vite/situazioni precedenti.. Si raggiungeva trasformando il nome in caratteri runici e poi scomponendolo fino a raggiungere una runa sola. Quello era il nocciolo di Faltea. Alcuni avevano trovato la runa del blocco e così sapevano che le difficoltà che avevano trovato e trovavano erano da imputarsi ad un blocco che permaeva nel loro essere. Facendo la stessa cosa, si poteva vedere nell'albero genealogico da chi questo blocco provenisse ed identificarlo in situazione dandogli un nome ed un cognome. (non sempre la runa identificava problemi, identificava anche la predisposizione per..) Che fosse un metodo per trovare l'essenza? qtank.gif vado a lavorare... a dopoicon_mrgr: |
Vorrei prendere dei punti
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Cosa questa da non confondere con lo Spirito, stiamo parlando di un Noi, quindi del punto in cui possiamo iniziare ad essere individui completi, nello Spirito l'individualità non esiste. Citazione:
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L'Essenza è per l'Essere ciò che è l'anima per il corpo. In alcuni punti le due (entrambe femminili, se nelle catene seguite le serie di poli opposti non sbagliate mai: spirito->anima->corpo; spirito->essenza->essere) si sovrappongono, almeno a prima vista, ma comunque mantengono le funzioni distinte. Lo so che questo ultimo paragrafo non è semplice da capire, provate a pensare all'Essenza come ad uno strofinaccio immerso in un vapore (Spirito) e poi strizzato nel mondo (il Mutus Liber, tra le varie cose, descrive anche questo processo). Una volta afferrata l'immagine pensate che non c'è un prima ed un dopo ma avviene in continuazione in un eterno presente. Poi per finire l'immagine pensate all'anima come ad una nebbia, costruita dall'umidità strizzata dallo strofinaccio e dallo stesso vapore, nebbia che man mano scendendo si addensa fino al massimo stadio possibile del ghiaccio (corpo allo stato più materiale). Il processo non ha un solo senso di marcia, almeno in teoria, poi in pratica, in moltissime vite, spesso si. In un post solo mi è difficile illustrare anche la "risalita" comunque in metafora lo strofinaccio può assorbire più vapore etc... insomma l'Essenza può crescere. |
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