Non capisco perchè se cerco di visualizzare qualcosa di vissuto vado alla grande posso addirittura rivivere le sensazioni provate, mentre se provo con qualcosa di non vissuto che devo creare mi perdo mi distraggo non visualizzo quella tal cosa cioè senza trasporto o sentimento non creo niente, dove sbaglio? martello.: martello.: martello.:
|
vai a "passi"
prima la vista poi il rumore poi l'odore... pensa a quando sei lontana e guardi i fuochi di artificio... prima li vedi... poi senti il botto... infine senti l'odore... ciauzz |
anche rilassamento e discernimento...
come se si guardasse un film, almeno all'inizio..... fiori.gif |
Citazione:
Mi ha attirato questa discussione perchè le nuvole hanno sempre avuto un loro fascino per me( eh, ci ho vissuto per un bel pò diavolo.g: ) anche se in realtà poche volte ho fatto il gioco di trovarci una forma, più che altro in compagnia di amici perchè era divertente scoprire che la stessa nuvola diventava cose completamente diverse..cmq..guardare una nuvola mi mette in pausa, un pò come nei dvd, quando devi fermare il film un attimo e non gli dai stop...ok, sto forse per dire una cavolata ma la sensazione è difficile da spiegare (e non accade sempre, ogni volta che mi fisso su una nuvola, ci va lo stato d'animo giusto) è come se guardando la nuvola e entrando in quel momento di pausa non ci fosse nulla attorno e nulla dentro ma non è vuoto...nonso.gif temo di non sapermi spiegare per bene. Sul pensare senza usare parole in effetti ho incontrato diverse difficoltà, per esempio ho cercato di immaginare che prendevo in mano il telefono per risolvere un problema con un consulente e le parole "adesso chiamo" sono state più veloci, quello che ho notato però è che per dirle prima ci ho pensato e poi me lo sono detto (mi sto intorcolando?) un pò come se una parte di me non ci fosse cosicchè ho pensato a una cosa da fare e poi me la sono detta..per poi farla, andare a pranzo con un mio amico invece è stato un pensiero più facile da vedere, o forse prima l'ho visto e poi l'ho pensato... la cosa strana è che cercando di eliminare le parole ho avuto la sensazione che la mia testa fosse zeppa di pensieri "inutili" perchè quando gli ho tolto la voce sono per un istante spariti mentre l'immagine del consulente da chiamare è comunque rimasta così come quella del mio amico devo continuare a provare Magari provando a sentirmi muta,il principio è quello no? se non posso parlare fisicamente userò dei segni, così come la mia mente userà delle immagini.. dry.gif fosse facile... |
...continuo a provarci, anche se mi riesce solo poche rare volte, sono talmente abituata a raccontarmi le cose che fare silenzio è davvero difficile..
martello.: ..ma le poche volte che ci riesco ho un piacevole senso di leggerezza..mah chi lo sa spiegare.. :C: |
Succede anche a me di avvertire leggerezza/riposo quando ho quei momenti benedetti in cui le associazioni mentali non vanno come matte.
A volte ho la sensazione che la mente esploda tante sono le parole su parole, il non riuscire a fermare l'immagine e aver bisogno di parole. Le parole sono un "ingombro" notevole che tra l'altro lavora con continue associazione e questo porta a dispersioni continue di concentrazione, e quindi stanchezza mentale, pesantezza. Come diceva Red sopra tanti post fà, addirittura per poter fermare le parole in alcune elaborazioni ho bisogno di fermare il respiro, sospendere .. come il tuo dvd. Sembra un fermare il tempo per poterlo controllare. Per me questo esercizio è particolarmente complicato da fare... proprio perchè tendo notevolmente a disperdere e a stancarmi. |
Siamo in buona compagnia.. fatico parecchio anche io con questo esercizio. Che mi ha dato la chiara idea di quanto i pensieri non siano miei, ma di come arrivano, disordinati e come ha detto Sole un'associazione dietro l'altra.
Con le nuvole non c'è niente da fare, mi parte l'associazione, appena vedo una forma ecco che mentalmente arriva la parola a cui associo l'immagine. E' di un automatismo pauroso sta cosa. Invece con la variante che ha aggiunto Uno, riesco un po' meglio, anche se per non molto tempo, ho visto pero' che insistendo poco per volta i tempi si allungano.. la sensazione che dite di leggerezza, riesco a provarla solo quando non ho la sensazione di stare sott'acqua mentre faccio l'esercizio (molto raramente ...) e quando succede è una sensazione come di liberazione.. |
La sensazione di leggerezza (non so per dafne) la sento non per mio merito, ma solo quando i miei tantissimi piccolissimi io decidono che stan buoni. Ci son giorni che mi accorgo di non poter zittire le parole. Mi accade soprattutto di mattina.
A me risulta difficile anche immaginare il percorso, ad un certo punto c'è come uno stallo: e adesso? E parte l'associazione e mi perdo. Riprendo ma di nuovo lo stallo...ogni stallo è un respiro.. forse c'entra qualcosa la discussione sui passaggi di Ray. Ogni respiro è un cambio, dovremmo essere in grado di entrare dentro quel cambio mantenendo la presenza... ma mi pare che da qualche nel forum si si detto che riuscire ad entrare nel passaggio del respiro sia pura fantascienza per noi.. vorrei solo non entrarci con la razio ma osservare l'esperienza. E come si fa? Esercizio, costanza, pazienza. Adesso me ne faccio un tatuaggio.. |
..non avete la sensazione ogni tanto che se guardate quello che avete attorno, nei dettagli, se lo mettete bene a fuoco e allo stesso tempo sentite che respirate e che vi muovete, anche solo nel muovere la testa, questo esercizio diventi più semplice?
Insomma, non è che generalmente vi dite"adesso ruoto la testa a destra, adesso afferro la matita..", ma provate ad immaginarlo un attimo prima di farlo.. lo faccio per pochi minuti diverse volte al giorno, non so a voi ma di solito fare quest'esercizio mi stanca un pò.. forse perche come dice Sole tendo a disperdere? martello.: |
Citazione:
Ti dirò Sole che, stranamente, io riesco anche a stare senza parole per un pò,(prima che vi parta il dito killer e mi smontiate ho detto un pò..boccaccia: ) mi piace,è quello che accade quando guardo le nuvole (in pratica quando non ho relazioni con il reale,quando sono immobile,senza fare qualcosa non so se mi spiego) quello che mi risulta davvero difficile è non parlarmi dentro quando devo fare un'azione... Non ho capito bene cosa intendi per stallo invece... |
Per stallo intendo quando immagino di fare una cosa e poi l'immagine si ferma si disslve, nebbia, non riesco più a capire cosa stavo facendo e dove devo andare. Una sensazione brutta una perdita temporale quasi.. insomma mi addormento e mi perdo.. e acccade da solo. Ma l'immagine che poso riportare è proprio di dissolvenza e nebbia fino a: ma dove ero e dove vado?
Mi fai notare con questa domanda che manca il "dove sono" in effetti... |
In questi giorni ho provato a fare l'esercizio anche con tutto il resto, guardando ad esempio un fiore, o un frutto, o l'orizzonte. Mi sono accorto che una volta partita la domanda "che cosa è questo, cosa è quello?" non c'è più possibilità di bloccare la risposta, è come se fosse direttamente inclusa nella domanda. Quindi quello che bisogna bloccare è la domanda.
Quando si riesce a guardare un qualsiasi oggetto senza l'interferenza della mente, che cerca subito di de-finirlo, si prova una forte emozione, la luce ed i colori si fanno più brillanti, le forme più nitide e, soprattutto, si ha la consapevolezza che in realtà è la prima volta che lo vediamo sul serio, anche se i nostri occhi si sono posati sopra migliaia di volte. Non è facile spiegarlo a parole, assomiglia ad uno stupore infantile, dove la mente non c'è e lascia posto ai sensi. Se ricordate quel giochino dove a parte la prima e l'ultima lettera tutte le altre erano invertite, tipo "Vetede cmoe si resice a lgegere lo setsso?", il nostro cervello da pochi input immediatamente "riordina", corregge e completa quello che manca così da formare qualcosa di senso compiuto. In modo simile, quando posiamo la vista su qualcosa, il cervello completa l'immagine prima ancora che l'abbiamo osservata del tutto, impedendoci così di osservarla davvero. Ecco, quando si riesce a osservare "senza mente" è un'emozione forte, completa, come se non ci fosse distanza fra l'osservatore e la cosa osservata, pieni di viva e sana curiosità.. |
Citazione:
Ma se nel primo non c'era niente di legato nel secondo mi è parso portarsi a dietro un ricordo dimenticato. In pratica era come se lo sentissi invece che vederlo. Ma non so se diciamo la stessa cosa Kael. fiori.gif |
Citazione:
|
Citazione:
|
Citazione:
Citazione:
Bene la mia IP soffrirà un po' ma sopravviverò icon_mrgr: Grazie Kael per averlo raccontato fiori.gif |
Eh magari, purtroppo non sono affatto certa si tratti della stessa cosa di Kael, non credo sia per niente semplice osservare 'bloccando' la domanda, evitando di definirla.
Però mi ha ricordato dei momenti in cui magari dopo aver corso all'aperto mi sono fermata ad osservare qualche fiore o qualche albero e ho sentito letteralmente un piccolo sobbalzo al cuore, come un guizzo. Nel caso dell'albero ad esempio non mi è bastato osservarlo ma d'istinto l'ho anche annusato come se lo vedessi per la prima volta e dovessi conoscerlo, inoltre ho annusato le foglie e i rami più piccoli per registrare le differenze. Tuttavia credo che la percezione di Kael sia qualcosa di più profondo, uno stato di vera assenza della mente |
Citazione:
Ad ogni risposta la mente genera subito una serie di ulteriori domande. La risposta sta nell'assenza di domanda. ------------------- Ieri sera ho voluto provare l'esercizio di visualizzare il percorso da casa al lavoro. Devo dire che sono riuscita a vederlo passo passo, respirando profondo e costante. L'immagine era tratteggiata come una serie di fotogrammi uno dietro l'altro. Ho notato che il respiro si è regolato automaticamente per permettermi l'esercizio. La mente era presente cercava di interferire, sono riuscita a non perdere mai il contatto con il percorso sequenziale fino a due ore del vissuto del mattino. Poi mi sono voluta fermare. Non so che tipo di esercizio ho fatto, se c'entra qualcosa con quanto descritto da voi oppure ho fatto tutt'altro. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 13.19.37. |
Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271