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Comunque è come un voler impressionare chi legge l'utilizzo di certe frasi...e sinceramente diversi post li ho letti a metà perchè mi passava la voglia di leggerli...quindi, secondo me, la responsabilità maggiore è di chi scrive, perchè già il fatto di cominciare a leggere un post denota un certo interesse, che poi si spegne quando cominciano i concetti resi incomprensibili(credo che spiegati meglio potrebbero essere capiti).8-) |
Sono ancora mezzo in "ferie" però mi va di rispondere a questo post, conscio che questo discorso è come quello sul bene e male, come il paradosso della gallina e dell'uovo etc etc cioè non finirà mai.
Spiegare un concetto e farlo capire sono due cose diverse, tanto più il concetto è astratto dal nostro punto di vista. Sono d'accordo con te Moona che chi ha compreso una cosa la sa spiegare, però non è detto che l'altro capisca o voglia capire. Per quanto mi riguarda spesso mi trovo con tre alternative, post sintetico che poi non viene capito come vorrei, post interminabile che comunque apre talmente tanti fronti che inevitabilmente ne lascia aperti alcuni, quindi crea più confusione che altro e "dulcis" in fondo mezze frasi, ermetismo. Lo scopo di quest'uso (per quello che mi riguarda) è stimolare e comunque lasciare dei rami aperti per qualcosa che riprenderò in seguito in altri thread. Non nego che spesso capita che la stessa mezza frase (spero di non farlo pure io) serve a non prendere posizioni, della serie se dici nero io ti dico che intendevo bianco e viceversa... ho sempre ragione e sono sempre il più bravo. Ecco mi fermo se no scrivo altre tre pagine icon_mrgr: |
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Beh... diciamola tutta, la semplicità è un dono o comunque una conquista.
La semplicità richiede energia... io vedo benissimo quando scrivo un post dedicandomici al 100% o quando mi ci dedico al 99% perchè ho rogne ed impegni in giro (sotto quella percentuale non scendo icon_mrgr:, piuttosto non scrivo), le differenze sono già notevoli... figuriamoci un post scritto per scrivere. Il problema si allarga, da una parte io per primo sprono a scrivere a muoversi perchè l'espressione aiuta a vedersi, a lavorare su se stessi e tante altre belle cose.... dalll'altra non tutti, non sempre, hanno l'energia per farlo con un senso costruttivo (per se stessi e per gli altri solo in seconda battuta). Riprendo la prima frase di questo mio post: "la semplicità richiede energia", (che merita un thread a parte) so che non tutti saranno d'accordo, è vero che complicando se ne perde molta di energia... però è pur vero che la stessa energia occorre per agglomerare la semplicità intorno ad un nucleo di pensiero (spero che sia un'immagine facile da visualizzare), la differenza è che nel primo caso (complicando) l'energia si perde nell'ambiente e nel caos, nel secondo caso crea luce (diciamo poeticamente) dentro ed intorno a noi. Quindi occorre saper indirizzare quest'energia. Premesso che non c'è sempre (a volte si ma molte volte no) reale intenzione di complicare, ma spesso non si è capaci di far diversamente, vedo una sola soluzione. Quando so che qualcuno vuole conoscersi: in maniera a volte velata, ma spesso diretta glielo faccio presente. Se tutti lo facessero, senza polemiche, basterebbe dire:"Ma che hai scritto? Non capisco... Tu ti capisci? Si? Allora me lo riscrivi meglio per piacere?" o simili cose... sarebbe un'arricchimento per tutti. Ovviamente torniamo al discorso sopra, ci deve essere un pelino di sforzo di chi vuole capire cosa l'altro esprime, anche se non è un concetto importantissimo, anzi meglio dal punto di vista umano. P.s. ho risposto non perchè mi sentissi preso in causa, so di non poter essere compreso sempre da tutti (come tutti), ma non do molta importanza alla cosa finchè so di averci messo la mia buona volontà, comunque la comunicazione è alla base dell'uomo, senza... qualsiasi cosa se ne dica non diventerà mai Uomo. Questa discussione se portata avanti con volontà di far luce è importantissima, grazie per averla riportata su. |
Farsi comprendere….quando capisco immediatamente e riesco a rispondere abbastanza chiaramente è perché conosco o credo di conoscere l’argomento. Magari perché è parte del mio bagaglio di esperienze.
Quando invece interagisco con gli altri esponendo un pensiero estratto da un ragionamento è più difficile per me essere chiara ad esempio perché non è frutto di esperienza, ma di costrutto mentale e costruire con la mente ahimè non mi risulta facile. Anche quando è qualcosa di appena “assaggiato” ma nuovo come “sapore” trovo difficoltà e descriverlo. Però interagendo con gli altri mettendo nero su bianco, sapendo che magari gli altri non comprenderanno bene cosa sto dicendo, so però che aiuterò me a capire meglio. Spesso l’avere un interlocutore aiuta a comprendere meglio, almeno a me, stimola la comprensione. E’ come se avessi un panetto di pongo e mentre scrivo ed interagisco con gli altri eliminassi quel pongo superfluo che mi impedisce di vedere la forma che sta li dentro ed aspetta solo di venire alla luce. Chiedo scusa se questo può creare qualche problema, ma spesso ad esempio mi è stato domandato di chiarire e quando ci riuscivo l’ho sempre fatto con piacere, e quando non vi riuscivo dicevo che non avrei saputo fare di meglio. ( In questo caso di solito avevo già a monte scritto e riscritto il post tante volte prima di postarlo) Qualcuno potrebbe dirmi: beh allora aspetta tempi migliori!. Però io trovo che interagire comunque aiuti a mettere ordine, specialmente in chi non ha il dono della comunicazione. Se mai mi alleno mai migliorerò. P.S. Come dice Uno si dovrebbe domandare se non si comprende e l’altro dovrebbe sforzarsi di rispondere è un buon metodo per ordinare meglio le idee, di sforzarsi ulteriormente. A volte vedo la mia stupidità… perché non ho capito un post ma mi vergogno a mostrare che non ho compreso bene, mentre tutti gli altri sì, e questo fa si che mi precluda da sola la possibile comprensione, chiedendo lumi. Altre volte entrano in gioco gli specchi e non faccio una cosa perché non vorrei fosse fatta a me. E’ come tentare di pararsi il ……..manata.gif Dovrei essere più umile e più semplice……martello.: |
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Questo è un buon punto... se a prescindere dal nostro conoscere una cosa rimaniamo sempre aperti come se fosse la prima volta che ne sentiamo parlare potremmo imparare parecchio. Questo non significa rinnegare quello che si conosce... perchè questa è la sensazione che si ha e questo ci frena nell'apertura. Insomma "mai lasciare la strada vecchia per una dubbia... ma comunque sempre una strada è... se camminiamo con gli occhi aperti ce n'è da vedere" |
Orca l'oca quanto è vero! fiori.gif
E' uno dei freni maggiori almeno per me, faccio tanta fatica. A volte è come una molla che tento di estendere e che se non faccio attenzione torna nella posizione iniziale. Grazie abbraccio: |
Come suggeriva Uno, trovo che la via più utile e semplice per tutti sia chiedere se non si capisce qualcosa che viene detto, partendo dal presupposto che quando qualcuno complica, non lo faccia per mettere in difficoltà altri, ma perchè non sa esprimere chiaramente determinati concetti.. non vedo nulla di male nel chiedere spiegazioni, poi, se proprio non mi riesce di capire lascio perdere e poi ci torno su dopo un po' di tempo..
Per il discorso dello scrivere e dell'esporsi, per quanto mi riguarda mi è stato molto utile forzarmi di farlo, visto che avevo difficoltà, ma credo anche che non sia strettamente necessario espormi sempre e comunque, tanto per farlo.. mi capita di notare la differenza quando scrivo un post con molta attenzione perchè mi interessa e quando invece lo faccio perchè mi forzo, non parlo di percentuali, perchè non sempre riesco a mettere il 100%, anzi mi è capitato di credere di essere attentissima, e poi di rileggere magari il giorno dopo e accorgermi che stavo dormendo beatamente (in quei casi comunque già mentre scrivo il post non è fluido, ma pesante , intorcolato oppure molto superficiale..) .. E' vero che esporsi fa vedere delle cose, aiuta anche ad accorgersi quando si scrive tanto per farlo, ma nello stesso tempo, ultimamente mi sono resa conto che c'è il tempo per parlare (scrivere in questo caso) e il tempo per tacere. Se proprio non capisco un thread, posso al massimo domandare, ma è inutile che mi tuffi in assurde elucubrazioni.. a volte non è il post difficile, è proprio la mia mente che rifiuta... e allora basta tornarci dopo un po' di tempo..:C: |
Alla fine, mi pare di capire, che si parla facile....solo se si è semplici. A volte però mi son trovato in situazioni per cui, anche la semplicità di un concetto ( sia nell'esprimerlo e sia nel riceverlo ) faceva fatica ad esser compreso. Non so se la semplicità sia relativa... ma questa non dovrebbe essere scissa dal punto in cui uno si trova...no?nonso.gif
Beh...per quanto mi riguarda non credo di esserlo spesso anzi quasi mai ed a volte, solo dopo , mi rendo conto che non ero attento nel cercare di esprimere un concetto o proprio perchè quel concetto "non era mio ". Credo però che la comunic-azione debba avvenire da parte di entrambi gli interlocutori. E' vero. mi rendo conto, che da un post di Tizio ( mio per esempio, però a volte o spesso ? Senza esclusione di colpi mi servirebbe saperloicon_mrgr: ) non si capisce granchè e questo, oltre che incomprensibile è abbastanza lungo da annoiare ma è anche vero che uno sforzo, se si vuole trovare un punto comune, dovrebbe essere reciproco. Solo cosi si potrebbe gettare sul tavolo ciò che si conosce senza alcuna pretesa. In questo ci vedo oltre che uno sforzo per favorire la comunicazione anche un motivo di crescita e di confronto. |
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sai cosa penso? che si complica quando si cerca di dilungarsi nelle spiegazioni....allora si che ci si incasina.... personalmente avrò un vocabolario limitatissimo.... ma è pur vero che per dire :"condominio" puoi scrivere almeno 3 righe o più...contro una parola: "una struttura alta diversi metri ed altrettanto larga... suddivisa in sezioni delimitate da muri...scale e piani... nelle quali vivono molte famiglie" volendo si può continuarediavolo.g: ok in Alasca magari si direbbe :" 10 igloo uno sull' altro"boccaccia: comunque non è un problema di vocaboli conosciuti o meno.... è spesso un modo tencnico di parlare con persone che tecniche non sono...ed è qui la "bravura" nel farsi capire..dire "condominio" boccaccia: così come il non tecnico...deve avere la modestia di chiedere....e non fingere di comprendere solo per evitare una figuraccia.....leggo.gif ecco so stata semplicemente complicata icon_mrgr: |
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Non sono del tutto d'accordo.. nel senso che secondo me aggiungendo parole e altri significati, si puo' ampliare la conoscenza generica che si ha della cosa. Nel tuo esempio se si usa la parola condominio e basta, ognuno penserà al condominio per come lo conosce . Se invece si amplia il concetto con le conoscenze di tutti, alla fine di un thread, sicuramente tutti avremo imparato qualcosa di nuovo.. è chiaro che se un geometra si mette a spiegare tecnicamente come sono fatti i pavimenti o i solai, capirò poco.. ma se lo stesso geometra, con parole alla portata di chi non lo è, lo spiega, qualcosa passerà.. se invece, vuole solo fare bella figura, puo' anche parlare per ore con i suoi termini e solo altri geometri potranno capirlo... aggiungo una domandina provocatrice... chi di voi non si mai "innamorato" di un post che ha scritto? :D |
Riflettevo tra me e me e mi chiedevo quanta prevenzione c'è davanti a qualcosa di diverso....?
Quanti peccati capitali tipo pigrizia superbia arroganza orgoglio etc ci impediscono di capirci e di farci capire. Se io penso che tutti debbano scrivere facile, ogni volta che trovo qualcuno che non lo fa, divento prevenuta nei suoi confronti, del tipo non lo leggo o se lo leggo sbuffo e giudico rimango condizionata dal mio modo di concepire la cosa perdendomi quello che quella persona che reputo complicata potrebbe darmi se solo io gli domandassi delucidazioni ovvero aprissi un dialogo con lei/lui. Abbiamo già afrontato in forum da qualche parte il fatto che le parole vegono interpretate perchè le abbiamo legate ad emozioni o immagini che sono del tutto soggettive, quindi noi crediamo di comprendere ma il più delle volte vediamo solo ciò che vogliamo vedere che sappiamo vedere e trovare. Credo che mettendo da parte tante "remore" (eufemismo) ci sarebbe più dialogo e comprensione che non rimanendo attaccati al nostro solito modo di fare. Poi sono d'accordo con RedW che ci sono cose che in quel momento non sono adatte a noi, ma dirlo a priori senza chiedere, secondo me è un modo di precludersi il fatto stesso di comprenderlo sul campo. Certo che se dopo aver domandato non capisco proprio vorrà dire che non è il momento e siccome non si perde nulla prima o poi ciò che cmq ho letto mi potrà essere utile in futuro. P.S. di post no di poesie si |
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C'è una sorta di " soddisfazione "..non so...per aver spiegato, pure brevemente, ciò che in altra occasione non avrei condensato al meglio. Non so però se definirlo dal lato dell'ego o, viceversa, dal lato dal quale si è riusciti a " concludere " qualcosa di complicato. Nel senso, per quello che si può, rendere semplice un concetto che evidentemente prima non lo era( per me ovvio ) e meravigliarsi di esserci riusciti. Aggiungo che, come diceva MoonA più su, se si va a rileggere vecchi post e li si associa, per esempio, ad un periodo particolare, ci si rende conto che nella maggior parte delle volte risulta quasi incomprensibile. Altre volte invece, sempre in lettura postuma, appare piuttosto chiaro. Lo so non centra nulla con " l'innamoramento del proprio post " ma è una cosa che ho notato. Tornando all'amore unilaterale hai fatto bene, Red, a portarlo su. Gris, poi, ha sintetizzato secondo me i motivi per cui si fa fatica a comunic-are. Ognuno, in sostanza, è convinto che ciò rientra nella " sua " sfera sia il parametro di riferimento . Non che non sia corretto per carità. Secondo me però, tornando allo sforzo, si deve andare oltre la " lettura " superficiale se partiamo da un presupposto, vale a dire che tutto ciò che si tenta di capire, oltre a rapportarlo alla nostra condizione soggettiva atttribuendo a questa una superficialità, lo si dovrebbe, poi, tentare di capire dal lato opposto ossia: che cosa ha voluto dire Tizio che io non capisco o che lui non ha saputo spiegare? Azz...so stato più o meno sintetico...?icon_mrgr: |
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Ciò dipende dal fatto che ancora non ci conosciamo del tutto (poco o tanto che sia non cambia il discorso... l'autoconoscenza come ogni cosa ha gradi), infatti se ci conoscessimo del tutto, in un certo qual modo sarebbe come se ci fossimo già fatti tutti i discorsi e allora, se parlassimo, parleremmo davvero agli altri. In questo caso ecco che sceglieremmo il modo di esprimerci migliore alla bisogna del siingolo caso, complicato, semplice, ermetico o quel che è... la scelta si baserebbe unicamente sull'altro (o altri) e su ciò che in esso vorremmo provocare. Invece, da ricercatori di se stessi, quindi parzialmente auto-ignoranti, parliamo per noi stessi (e anche per gli altri, sempre per quel parzialmente) e quindi la scelta di come comunicare a noi e come comunicare agli altri si mescola... con i risultati via via diversi di cui è pieno il forum. Ciò a mio avviso non è male, ma va osservato. Se osservato diviene fonte ulteriore di auto-conoscenza. Per esempio, dal modo in cui di volta in volta mi scopro a scegliere per comunicare con me stesso, posso capire/dedurre/intuire il mio atteggiamento verso quella cosa o argomento o persona e fare delle scoperte interessanti a proposito, sempre per esempio, delle cose da cui mi nascondo o che volgio mostrare o che mi devo ripetere perchè pur sapendole non le voglio imparare e via così... vabbeh mi fermo. Si, davvero un tread importante questo. |
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E' come un parlare a se stessi scrivendolo pubblicamente...e in effetti è utile avere risposte anche dagli altri oltre che da se stessi.:) |
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certo hai ragione e mi sono riletta.... non credo comunque di aver lanciato un referendum o una campagna a favore del "sole cuore amore" intendevo dire che a volte si complica il semplice... il discorso tra tecnici...con termini tecnici...e giusto tra tecnici appunto icon_mrgr: ma quando si tenca di comprendere e di farsi comprendere ci sono termini chiari per tutti... e se proprio incontri na capocciona tipo me....chiedere è legittimo...e doveroso... in fin dei conti non siamo troppo distanti fiori.gif |
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come mai? sempre di ogni post....mentre lo scrivo.... dopo di che me ne scordo...cercando di innamorarmi del prossimo icon_mrgr: |
la distinzione tra facile e "difficile" acquisisce importanza nel momento in cui ogni qualsivoglia cosa che si tenta di spiegare non è stata "vissuta".
quando la si vive in prima persona tutto si "dipana" e appare immediatamente comprensibile. ciauzz |
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Porto un esempio... se volessi descrivere cosè l'amore... è sicuramente una gran bella impresa... posso sentirmi innamorato... ma descriverlo è altra cosa... ci posso provare descrivendo gli effetti sul corpo... le sensazioni del cuore... i pensieri che corrono nella mente... ma alla fine riuscirei nell'intento?...
Magari tenterei con la poesia... con la pittura... con la musica... cercando di scriverlo in un post... qualcosa magari passa... ma l'innamoramento và oltre... l'esperienza in sè và oltre... Serve comunicazione... condivisione... è come un ponte che ha bisogno di due sponde... il ponte rappresenta la comunicazione tra due sponde di chi scrive e di chi legge. |
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Quando cerchiamo di scrivere per farci capire tentiamo in tutte le maniere che ci sono possibili di aprirci e di tirare fuori il meglio che riusciamo. Il problema è che siamo spesso tanto preoccupati di dare il massimo e cercare di spiegarci che finiamo per non capirci neppure da soli. Tendiamo/tendo ad avere la pretesa di essere compresa e la possibilità eventuale che questo non accada fa si (spesso...)che io non dica come sgorga dal cuore, e come vorrebbe venir fuori ma sia filtrato, sacrificando poi il senso del post alla chiarezza, che poi non vien fuori. Questo non vuol dire che la mente non deve filtrare, ma non deve filtrare, ma che deve collaborare con tutto il resto. Io ad esempio mi trovo spessissimo in questa condizione: scrivo un post, poi successivamente altri di noi ne scrivono un'altro dicendo più o meno il senso di quel che volevo esprimere io come fosse un doppione (ovviamente la cosa appare solo a me) e qui la domanda sorge spontanea: non si capiva il mio? Evidentemente no... questo perchè il desiderio di farmi capire lo aveva occultato rispetto a ciò che volevo essere... è chiaro no?icon_mrgr: Così quel che dice Red è vero e giusto, cercare di portare esempi e spiegare al meglio, ma anche che spesso ci complichiamo per la paura di non essere capiti. Citazione:
Questo tread è un pò un decalogo del buon forumista leggo.gif |
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Forse il "segreto" starebbe nello scrivere semplicemente quello che capiamo/conosciamo (o crediamo di conoscere), senza andare ad infilarci in concetti troppo nebulosi per noi al momento, e in quel caso avere l'umiltà di chiedere invece che far finta di sapere... Se si conosce qualcosa, e si ha la voglia di condividerla, lasciando da parte la paura di non essere compresi, o la pretesa di essere compresi (questo secondo me accade quando abbiamo un'idea chiusa, quando non ammettiamo che ciò che crediamo di conoscere possa essere ampliabile, e crediamo che chi ci sta di fronte stia sbagliando..) Insomma è un bel mix... paura di non essere compresi (da chi?... da chi secondo la nostra mente ci puo' giudicare dal modo in cui scriviamo), pretesa di essere compresi (e pretesa che ci sta di fronte cambi le proprie idee perchè consideriamo la nostra giusta..) Scriviamo sempre per noi secondo me.. sia che vogliamo a tutti i costi farci capire (o apparire "fighi"), sia che abbiamo paura di non essere compresi... c'è un riflesso sugli altri sempre ma mi sembra che parta dall'interno .. |
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un' altra cosa che credo importante...avete notato che spesso...a una nostra spiegazione si dice:" non hai capito" dando quasi per scontato che siano sempre gli altri a non capire...mentre noi siamo "bravissimi" a spiegareabbraccio: |
infatti tu non mi capisci mai )))))))
sto assolutamente scherzando cappellaia |
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sono nuova di qui...non nego di essere ancora preda di gioia formicolante nel leggere quello che scrivete... hai ragione Era, diamo sempre per scontato di "saperci spiegare" e quando parliamo e dall'altra parte vediamo che si forma un enorme e gigantesco punto di domanda cerchiamo di spiegarci meglio complicando ancora più le cose...o almeno questo è quanto succede a me... :@@ E sono d'accordo anche che alle volte ci sono cose difficili da spiegare, concetti arcani per cui parole appropiate sono difficili da trovare, ma ci sono anche persone che godono proprio delle parole altisonanti e del piacere di lasciare senza parole chi li sta ad ascoltare...mai incontrati? Fantastici maestri, che sanno solo inchiodarti nel groviglio della loro cerebralità...mah a me piace molto quando un concetto viene spiegato con un esempio...sarò infantile ma lo trovo un modo più diretto... ad ogni modo complimenti, leggervi dà un piacere profondowub.gif grazie |
concordo dafne sul fatto che gli esempi pratici siano molto importanti.
intanto benvenuta |
Citazione:
ma secondo te ci sono cose, esperienze, insegnamenti che non possono essere trasferiti con le parole ma solo..diciamo..sentiti? Non è che le filosofie più antiche che andavano alla ricerca della verità hanno utilizzato i simboli un pò perchè il loro sapere non doveva essere "a portata" di chiunque ma anche perche proprio non era altrimenti spiegabile? E i simboli di allora sono legati a quell'epoca e vincolati a quel periodo o sono ancora attuali?...blink.gif |
ti parlo in base alla mia esperienza.
i simboli racchiudono verità. tali verità vengono "svelate" nel momento in cui dentro di te scatta come una "chiave" che te ne permette la lettura. quindi è vero dire che serve l'esempio pratico. altrettanto vero a mio parere è dire che sino a che non li "vivi" purtroppo non finisci di comprenderli. (e ti dirò ogni istante apprendi qualcosa in più) ciò può accadere in un "lampo". sono attualissimi i simboli. ma occorre viverli nel "qui e ora" per comprenderli. Spero di essere stato abbastanza chiaro. |
Facile o difficile? dry.gif
quando parlo con un medico ed egli sa che non sono un medico, pretendo che mi parli con un linguaggio comune, ma se mi presento come medico o semplicemente mi vede con un camice ed esigo la stessa cosa sono un'ipocrita. :wow: ho fatto l'esempio ! Dafne 8-) |
Citazione:
:C: |
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