Ermopoli

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stefano 02-07-2010 16.30.02

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 87460)
Allora ora è normale per me il desiderio di perfezione? Mi sono completata come donna ed ora voglio far emergere il mio maschile penalizzato?



Se parliamo di fasi parliamo di estremi e quindi bisogna conoscerli entrambi per trovare l'equilibrio?




Già, come si fa...



Per me sbagliano. E' importante la competizione soprattutto con se stessi, misurarsi con la propria forza, volontà... altrimenti rimarranno dipendenti di qualcuno che spinga per loro sempre.

da questo punto di vista è errato tutto ciò che sposta l'attenzione a "fuori di noi"
perchè l'altro è un altro noi stessi.
e allora che senso ha competere arrivando a imbrogliare ecc. ecc. (magari)?
così come è meglio "competere" con le parti di se stesso oppure "unire le forze" e procedere "tutti insieme appassionatamente":)?
a quel punto se uno è più "indietro" non ha forse più senso fermarsi ad aspettarlo?

stefano 02-07-2010 16.31.00

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 87465)
Il problema non e' se ma come provarci .

se si ha Voglia di farlo il Come prima o poi si trova.
se invece si ha voglia è un altro discorso

diamantea 06-07-2010 20.25.47

Ragazzi mi è appena accaduto. Ho cantato un pezzo da solista in chiesa al 25° anniversario di matrimonio di mia sorella accompagnata all'organo dal mio compagno. Una signora ci ha chiesto di suonare e cantare al matrimonio civile di sua figlia sabato.
Non posso crederci! Io non sono una professionista ma la signora si accontenta, le è piaciuta la mia voce, le imperfezioni non le ha nemmeno sentite.
Del resto una professionista dovrebbe pagarla molto, io mi accontento anche solo di debuttare, sarebbe la prima volta per estranei.
Io che sono così esigente in fatto di suono e tecnica perfetta vengo scelta con le mie imperfezioni. Certo è relativo alla preparazione musicale del pubblico che mi ascolterà, diranno che sono brava quando io conosco le mie lacune ma se mi accontento farò l'esperienza altrimenti rimando alla prossima vita.
Dovrò essere umile con me stessa ed accontentarmi dei complimenti di chi molto non capisce di tecnica vocale e godermi il piacere di cantare.
Che ne dite?

nikelise 06-07-2010 20.57.48

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 87649)
Ragazzi mi è appena accaduto. Ho cantato un pezzo da solista in chiesa al 25° anniversario di matrimonio di mia sorella accompagnata all'organo dal mio compagno. Una signora ci ha chiesto di suonare e cantare al matrimonio civile di sua figlia sabato.
Non posso crederci! Io non sono una professionista ma la signora si accontenta, le è piaciuta la mia voce, le imperfezioni non le ha nemmeno sentite.
Del resto una professionista dovrebbe pagarla molto, io mi accontento anche solo di debuttare, sarebbe la prima volta per estranei.
Io che sono così esigente in fatto di suono e tecnica perfetta vengo scelta con le mie imperfezioni. Certo è relativo alla preparazione musicale del pubblico che mi ascolterà, diranno che sono brava quando io conosco le mie lacune ma se mi accontento farò l'esperienza altrimenti rimando alla prossima vita.
Dovrò essere umile con me stessa ed accontentarmi dei complimenti di chi molto non capisce di tecnica vocale e godermi il piacere di cantare.
Che ne dite?

Certo goditi questo debutto per quello che e' ....mica puoi diventare una Callas in ogni caso e allora che problema c'e'?
Come se uno rinunciasse ad una partitella a calcetto perche' non e' un kaka' icon_mrgr: .

stefano 06-07-2010 21.32.02

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 87649)
Ragazzi mi è appena accaduto. Ho cantato un pezzo da solista in chiesa al 25° anniversario di matrimonio di mia sorella accompagnata all'organo dal mio compagno. Una signora ci ha chiesto di suonare e cantare al matrimonio civile di sua figlia sabato.
Non posso crederci! Io non sono una professionista ma la signora si accontenta, le è piaciuta la mia voce, le imperfezioni non le ha nemmeno sentite.
Del resto una professionista dovrebbe pagarla molto, io mi accontento anche solo di debuttare, sarebbe la prima volta per estranei.
Io che sono così esigente in fatto di suono e tecnica perfetta vengo scelta con le mie imperfezioni. Certo è relativo alla preparazione musicale del pubblico che mi ascolterà, diranno che sono brava quando io conosco le mie lacune ma se mi accontento farò l'esperienza altrimenti rimando alla prossima vita.
Dovrò essere umile con me stessa ed accontentarmi dei complimenti di chi molto non capisce di tecnica vocale e godermi il piacere di cantare.
Che ne dite?

penso che se la mania di perfezione porta a non godersi la vita... di certo qualcosa di esagerato c'è

stefano 06-07-2010 21.36.10

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 87458)
Dobbiamo prenderla come una rischiesta? boccaccia:

assolutamente no.
ma dato che esiste un detto "non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te" che io reputo "legge" visto che io apprezzo quello che ho scritto sopra lo faccio a mia volta.
se tu non lo fai a me sinceramente non me ne frega na mazza:)

Uno 07-07-2010 00.16.00

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 87458)
Dobbiamo prenderla come una rischiesta? boccaccia:

Che sarebbe una richiesta con il rischio? icon_mrgr:

Tornando al discorso del 3d, anzi entrandoci perchè fin'ora non ci sono mai entrato sul serio.... non vorrei dar l'idea che ne sottovaluto la profondità, ma potremmo sintetizzare il tutto con:

Essere completi è tendere alla perfezione.

diamantea 07-07-2010 08.41.13

Citazione:

Originalmente inviato da stefano (Messaggio 87653)
penso che se la mania di perfezione porta a non godersi la vita... di certo qualcosa di esagerato c'è

Sono d'accordo con te anche se questa affermazione mi è estranea.
Io non sono maniaca della perfezione, anzi sono molto imperfetta e non mi super impegno per avvicinarmi alla perfezione.
Il mio è un anelito, una certezza che si può fare di più e meglio.
Io mi sono fermata nel saper fare tanto ma non mi sono perfezionata in nessun campo. Questo non mi impedisce di guardare a chi o cosa si avvicini alla perfezione.
Io mi accontento del mio livello canoro ma se devo ascoltare una voce voglio nutrire il mio udito con ciò che più si avvicina alla perfezione del suono. Voglio godere della vista di un bel panorama non certo di scempio edilizio.
Se posso scegliere, se ho scelta, altrimenti mi accontento di quel che c'è.
E' una questione di qualità. Riesco a percepire cosa è più bello, più perfetto anche se non riesco a riprodurlo. Non è un cruccio perchè non riesco a farlo io ma è piuttosto una ricerca interiore di avvicinarmi a ciò che sento migliore per me.
Ma saper scegliere è una qualità che va coltivata e sviluppata. E' la capacità di discernimento che consente la distinzione.

Se ricevo un complimento per un mio difetto da me riconosciuto con consapevolezza non mi ci attacco con l'ego altrimento non cresco. Sono critica con me stessa perchè non voglio fermarmi dove sono anche se al momento mi accontento. Dentro ho la spinta a migliorare.

Rifaccio la domanda che ho posto più su: da dove viene l'anelito alla perfezione? Cos'è la perfezione?
Esiste il termine di paragone verso cui tendiamo ad avvicinarci altrimenti non ci sarebbe crescita, evoluzione.

stefano 07-07-2010 09.27.05

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 87663)
Sono d'accordo con te anche se questa affermazione mi è estranea.
Io non sono maniaca della perfezione, anzi sono molto imperfetta e non mi super impegno per avvicinarmi alla perfezione.
Il mio è un anelito, una certezza che si può fare di più e meglio.
Io mi sono fermata nel saper fare tanto ma non mi sono perfezionata in nessun campo. Questo non mi impedisce di guardare a chi o cosa si avvicini alla perfezione.
Io mi accontento del mio livello canoro ma se devo ascoltare una voce voglio nutrire il mio udito con ciò che più si avvicina alla perfezione del suono. Voglio godere della vista di un bel panorama non certo di scempio edilizio.
Se posso scegliere, se ho scelta, altrimenti mi accontento di quel che c'è.
E' una questione di qualità. Riesco a percepire cosa è più bello, più perfetto anche se non riesco a riprodurlo. Non è un cruccio perchè non riesco a farlo io ma è piuttosto una ricerca interiore di avvicinarmi a ciò che sento migliore per me.
Ma saper scegliere è una qualità che va coltivata e sviluppata. E' la capacità di discernimento che consente la distinzione.

Se ricevo un complimento per un mio difetto da me riconosciuto con consapevolezza non mi ci attacco con l'ego altrimento non cresco. Sono critica con me stessa perchè non voglio fermarmi dove sono anche se al momento mi accontento. Dentro ho la spinta a migliorare.

Rifaccio la domanda che ho posto più su: da dove viene l'anelito alla perfezione? Cos'è la perfezione?
Esiste il termine di paragone verso cui tendiamo ad avvicinarci altrimenti non ci sarebbe crescita, evoluzione.


quello lo chiamerei "gusto del bello".
ma è abbastanza relativo.
nel senso che confrontando due persone una che canta "perfetta" e l'altra con imperfezioni (secondo me) occorrerebbe valutare anche altro.
magari la tal persona è partita da un livello molto più basso rispetto all'altro e ha migliorato molto di più rispetto all'altra che di per se consideri "perfetta".
e comunque se la prima per essere così ha violentato se stessa e ha perso il "gusto" di cantare, mentre la seconda ogni volta che canta esprime tutta se stessa secondo me una non ha compreso un'acca, l'altra ha compreso tutto.

webetina 07-07-2010 12.46.25

Citazione:

Originalmente inviato da stefano (Messaggio 87665)
quello lo chiamerei "gusto del bello".

E' anche nutrirsi di cibo eccellente, l'anima ne gode, e talvolta ne viene anche risanata.

Citazione:

... comunque se la prima per essere così ha violentato se stessa e ha perso il "gusto" di cantare,
difficilmente chi dell'arte ne ha fatto una violenza verso se stessi ottiene cose belle delle quali altri possano goderne.
Citazione:

mentre la seconda ogni volta che canta esprime tutta se stessa secondo me una non ha compreso un'acca, l'altra ha compreso tutto.
Estremamente esagerato e arbitrario il tuo giudizio, immagino parta da esperienza tua personale, in tal caso comprenderei.

stefano 07-07-2010 13.01.44

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 87674)
E' anche nutrirsi di cibo eccellente, l'anima ne gode, e talvolta ne viene anche risanata.


difficilmente chi dell'arte ne ha fatto una violenza verso se stessi ottiene cose belle delle quali altri possano goderne.

Estremamente esagerato e arbitrario il tuo giudizio, immagino parta da esperienza tua personale, in tal caso comprenderei.


per la prima parte sottolineata non è detto, se non consideri tutto e non solo il lato "tecnica"...

sulla seconda parte per me è così'.
e non riguarda esperienze personali

webetina 07-07-2010 13.05.10

Michelangelo passò gli ultimi venti anni della sua vita sopra un ponteggio, in inverno ache a quel freddo ,nella Cappella Sistina, con il corpo e le mani dolenti, per completare tendendo alla perfezione il suo lavoro. Di sicuro la sofferenza fisica lo tormentava, ma era la cosa che egli desiderava di più finire quel lavoro, era il suo unico bruciante scopo, quel messaggio e quella testimonianza descritti coi colori e con i segni, davano il senso al suo sforzo.

Quando dici esprimere tutto se stessi, bisogna pensare che non riesce solo perchè lo desideri con tutto il cuore, prima devi avere affinato gli strumenti per farlo, altrimenti è come il bambino che è già capace di articolare bene i pensieri ma l'area della sua parola non è matura e non gli permette di esprimersi ancora. Quando parliamo di arte devi anche fare i sacrifici della esercitazione, dell'affinamento delle tecniche, che deve essere cosa diversa dal subire violenza.

diamantea 07-07-2010 13.07.03

Concordo con te Webetina ed aggiungo che senza la conoscenza di regole, metodi, disciplina non si può dare il meglio di se stessi, non si può dare arte, bellezza, perfezione.
Ma, parlando di musica, si può dare con tutto se stessi tanta cacofonia...

stefano 07-07-2010 13.33.08

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 87677)
Michelangelo passò gli ultimi venti anni della sua vita sopra un ponteggio, in inverno ache a quel freddo ,nella Cappella Sistina, con il corpo e le mani dolenti, per completare tendendo alla perfezione il suo lavoro. Di sicuro la sofferenza fisica lo tormentava, ma era la cosa che egli desiderava di più finire quel lavoro, era il suo unico bruciante scopo, quel messaggio e quella testimonianza descritti coi colori e con i segni, davano il senso al suo sforzo.

Quando dici esprimere tutto se stessi, bisogna pensare che non riesce solo perchè lo desideri con tutto il cuore, prima devi avere affinato gli strumenti per farlo, altrimenti è come il bambino che è già capace di articolare bene i pensieri ma l'area della sua parola non è matura e non gli permette di esprimersi ancora. Quando parliamo di arte devi anche fare i sacrifici della esercitazione, dell'affinamento delle tecniche, che deve essere cosa diversa dal subire violenza.

non sto di certo affermando il contrario.
ma se il tendere alla perfezione (e quindi imparare quanto vai dicendo), impedisce di vivere la vita sapendola assaporare al meglio e sapendo gioire delle piccole cose... di fatto questo porta alla lunga a mal di vivere e frustrazione.
quindi a disequilibrio.
questo era il senso di quanto ho scritto.
e di esempi ve ne sono infiniti, anche in musica.
se ci si concentra solo sulla tecnica e non si "espande" se stessi nel resto, si sta violentando se stessi.

stefano 07-07-2010 13.37.01

per questo anche in questo campo il "secchione" di turno non è quello che molti considerano "perfetto" dal mio punto di vista.
il perfetto è colui che sa esprimere al meglio se stesso nel momento in cui lo fa.
per lui quello che per te è "cacofonia" è il massimo ottenibile in quel momento.
se invece tu potresti dare 100 ma rendi 50 sebbene tu sia migliore a livello chiamiamolo globale rispetto all'altro non sei "perfetto" in questo senso.

Edera 07-07-2010 15.08.26

Secondo me tendere alla perfezione è l'unico modo per muoversi davvero verso qualcosa, qualsiasi essa sia. Molto probabilmente non ci si arriverà mai, ma l'importante è tendere l'arco il più possibile. :)
Chiaro che se diventa un'agonia qualcosa che non va c'è..
Per quel che ho potuto osservare su di me la cosa diventa pensante quando non lo si fa per se stessi ma per avere il giudizio favorevole degli altri. Quando lo sforzo invece è fatto solo per sè non c'è sacrificio che tenga.

luke 07-07-2010 15.27.38

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 87682)
Per quel che ho potuto osservare su di me la cosa diventa pensante quando non lo si fa per se stessi ma per avere il giudizio favorevole degli altri. Quando lo sforzo invece è fatto solo per sè non c'è sacrificio che tenga.

Condivido questa parte, solo che è tanto difficile arrivare al punto in cui si riesce a inseguire una cosa solo ed esclusivamente per se stessi, l'attesadel giudizio favorevole degli altri tende a intrufolarsi dappertutto, anche dove non dovrebbe esserci spazio.

Addirittura anche quando si realizza che il giudizio favorevole degli altri è difficilmente ottenibile a prescindere, magari perchè non ti concederanno mai la soddisfazione di riconoscere un tuo buon risultato, anche in questo caso invece di concentrarsi solo su se stessi, si continua, (sto facendo tutto questo discorso in modo impersonale ma ce l'ho soprattutto con me stesso) a voler cercare il modo in cui mettere gli altri con le spalle al muro, quasi a costringerli , senza scampo, a darci un giudizio positivo .

stefano 07-07-2010 15.59.56

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 87682)
Secondo me tendere alla perfezione è l'unico modo per muoversi davvero verso qualcosa, qualsiasi essa sia. Molto probabilmente non ci si arriverà mai, ma l'importante è tendere l'arco il più possibile. :)
Chiaro che se diventa un'agonia qualcosa che non va c'è..
Per quel che ho potuto osservare su di me la cosa diventa pensante quando non lo si fa per se stessi ma per avere il giudizio favorevole degli altri. Quando lo sforzo invece è fatto solo per sè non c'è sacrificio che tenga.


concordo più o meno.
Anche se paradossalmente anche il farlo per te stessa inizialmente... può essere vincolato da un certo scarso giudizio che hanno gli altri di te (è una delle casistiche)

nikelise 07-07-2010 16.13.50

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 87682)
Secondo me tendere alla perfezione è l'unico modo per muoversi davvero verso qualcosa, qualsiasi essa sia

Non e' irrilevante verso dove ci si muove anzi il punto e' proprio li':
il perfezionismo ci muove verso la massima efficenza ,
la completezza verso dove ci muove?

Uno 07-07-2010 16.14.04

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 87678)
Ma, parlando di musica, si può dare con tutto se stessi tanta cacofonia...

Dici così perchè non mi hai mai sentito cantare icon_mrgr:
Se io volessi cantare dovrei allenarmi, studiare e molto altro....
Hai voglia che io dia tutto me stesso e basta... lo potrei fare, ma non essendo un talento naturale e volendo il tuo bene sarà meglio che tu non mi ascolti mai cantare icon_mrgr:.

E uno che è dotato naturalmente? Deve accontentarsi?

In sostanza, quali sono i mezzi, i tempi e lo sforzo giusto per tendere alla perfezione?

Sono quelli che vengono naturalmente ma tenendosi sempre nella giusta tensione.

Se vado a correre a 5 km all'ora perchè camminando comodamente e senza fatica faccio 6 km all'ora allora non sto correndo.


Come avete detto voi è importantissimo per chi e per cosa si fanno le cose.
Se studio come un matto per gli altri si che rischio di andar fuori di testa. Se studio come un matto per me stesso.... che dite?

E' giusto o sbagliato?

Uno 07-07-2010 16.18.46

Citazione:

Originalmente inviato da stefano (Messaggio 87687)
concordo più o meno.
Anche se paradossalmente anche il farlo per te stessa inizialmente... può essere vincolato da un certo scarso giudizio che hanno gli altri di te (è una delle casistiche)

Allora non lo fai per te, lo fai per gli altri soio.gif

nikelise 07-07-2010 16.21.49

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 87689)
Dici così perchè non mi hai mai sentito cantare icon_mrgr:
Se io volessi cantare dovrei allenarmi, studiare e molto altro....
Hai voglia che io dia tutto me stesso e basta... lo potrei fare, ma non essendo un talento naturale e volendo il tuo bene sarà meglio che tu non mi ascolti mai cantare icon_mrgr:.

E uno che è dotato naturalmente? Deve accontentarsi?

In sostanza, quali sono i mezzi, i tempi e lo sforzo giusto per tendere alla perfezione?

Sono quelli che vengono naturalmente ma tenendosi sempre nella giusta tensione.

Se vado a correre a 5 km all'ora perchè camminando comodamente e senza fatica faccio 6 km all'ora allora non sto correndo.


Come avete detto voi è importantissimo per chi e per cosa si fanno le cose.
Se studio come un matto per gli altri si che rischio di andar fuori di testa. Se studio come un matto per me stesso.... che dite?

E' giusto o sbagliato?

Sbagliato dico io .
Questo perche' la perfezione nello studio mi fa mancare altro che e' indispensabile a qulla completezza come individuo cui devo tendere .
Se l'individuo e' essere e conoscenza ,faccio un esempio , fare solo conoscenza non basta .
Si puo' andare fuori di testa anche se si studia solo per se stessi , la realta' che ci rappresentiamo ne esce distorta .

stefano 07-07-2010 16.32.16

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 87688)
Non e' irrilevante verso dove ci si muove anzi il punto e' proprio li':
il perfezionismo ci muove verso la massima efficenza ,
la completezza verso dove ci muove?


appunto...

stefano 07-07-2010 16.33.56

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 87691)
Sbagliato dico io .
Questo perche' la perfezione nello studio mi fa mancare altro che e' indispensabile a qulla completezza come individuo cui devo tendere .
Se l'individuo e' essere e conoscenza ,faccio un esempio , fare solo conoscenza non basta .
Si puo' andare fuori di testa anche se si studia solo per se stessi , la realta' che ci rappresentiamo ne esce distorta .

concordo pienamente.
.

stefano 07-07-2010 16.36.39

ribadisco, se questa "tensione" ti porta a non saper vedere la perfezione insita in ogni cosa, c'è qualcosa di fortemente (a mio avviso) distorto e qualcosa di fortemente non compreso dell'esistenza.
cosa che a lungo andare e all'estremo porta a sentirsi superiori-inferiori, a creare classi, sette ecc. ecc. ecc.
se lo si vuol vedere per bene è così.

detto questo è proprio il non equilibrio in questo atteggiamento che causa la maggior parte delle cose di cui ci lamentiamo ogni giorno.

stefano 07-07-2010 16.38.36

scusate la citazione
ma alla luce di questo ditemi come interpretate questa frase:
il regno di dio è dentro di voi e fuori di voi ma voi non lo vedete.

ecco... dove scorna tutto questo bel ragionamento.
scorna a mio sentire con quanto scritto sopra.

Uno 07-07-2010 16.50.45

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 87691)
Sbagliato dico io .
Questo perche' la perfezione nello studio mi fa mancare altro che e' indispensabile a qulla completezza come individuo cui devo tendere .
Se l'individuo e' essere e conoscenza ,faccio un esempio , fare solo conoscenza non basta .
Si puo' andare fuori di testa anche se si studia solo per se stessi , la realta' che ci rappresentiamo ne esce distorta .

Quindi mi dici che per essere completi non bisognerebbe studiare (per esempio, ma oltre a studiare potrebbe essere qualsiasi cosa) mai in maniera totale e completa?

nikelise 07-07-2010 17.34.27

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 87696)
Quindi mi dici che per essere completi non bisognerebbe studiare (per esempio, ma oltre a studiare potrebbe essere qualsiasi cosa) mai in maniera totale e completa?

Beh in verita' dico che non va bene studiare come un matto cioe' studiare per arrivare alla perfezione se cio' esclude il resto .
E sicuramente studiare per arrivare alla perfezione escluderebbe il resto .

Ray 07-07-2010 18.37.13

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 87689)
Come avete detto voi è importantissimo per chi e per cosa si fanno le cose.
Se studio come un matto per gli altri si che rischio di andar fuori di testa. Se studio come un matto per me stesso.... che dite?

E' giusto o sbagliato?

Se studio come un matto per me stesso, che sia la perfezione il motivo per cui lo faccio o meno, è giusto. E' un modo come un altro che ho trovato per muovermi... la completezza arriverà. Quando avrò finito di studiare come un matto e se mi renderò conto che ho tralasciato qualcosa, mi occuperò di quel qualcosa. Ma se voglio studiare come unn matto e non lo faccio in nome di un concetto di equilbrio serpeggiante quanto sfuggente, alllora si che mi faccio del male e mi genero frustrazione.

Magari riuscire a fare le cose, qualsiasi cosa, "come un matto"!

webetina 07-07-2010 18.41.49

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 87697)
Beh in verita' dico che non va bene studiare come un matto cioe' studiare per arrivare alla perfezione se cio' esclude il resto .
E sicuramente studiare per arrivare alla perfezione escluderebbe il resto .

Il resto potrebbe essere tante cose. Spesso colui che ha dedicato tutto se stesso per una ricerca o per il sogno da realizzare, è colui che ha dato le cose migliori di cui godiamo. Dipende dal modo in cui uno vuol vivere la vita. Se potessi tornare indietro, mi concentrerei su pochissime cose per ottenere qualcosa di completo, visto che non mi ha dato maggiore realizzazione di me stessa averne fatte tante ma quasi sempre mediocremente rispetto a quelle che erano le mie potenzialità. Non sono daccordo in assoluto con te, dipende...

nikelise 07-07-2010 18.50.16

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 87699)
Il resto potrebbe essere tante cose. Spesso colui che ha dedicato tutto se stesso per una ricerca o per il sogno da realizzare, è colui che ha dato le cose migliori di cui godiamo. Dipende dal modo in cui uno vuol vivere la vita. Se potessi tornare indietro, mi concentrerei su pochissime cose per ottenere qualcosa di completo, visto che non mi ha dato maggiore realizzazione di me stessa averne fatte tante ma quasi sempre mediocremente rispetto a quelle che erano le mie potenzialità. Non sono daccordo in assoluto con te, dipende...

Certamente io parlo per me ,e' vero che ci vuole chi dedica la vita a studiare un vaccino per l'AIDS e va bene cosi' per lui.
Cio' non toglie la correttezza del titolo del 3d :
la perfezione o la tendenza alla perfezione in qualcosa e' d'ostacolo al completamento dell'individuo .
Poi uno puo' vivere come gli pare .
Magari se ha capacita' particolari riuscira' a fare molte cose tendenzialmente perfette lo stesso .
In genere e' difficile pero' .

nikelise 07-07-2010 18.54.15

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 87698)
Se studio come un matto per me stesso, che sia la perfezione il motivo per cui lo faccio o meno, è giusto. E' un modo come un altro che ho trovato per muovermi... la completezza arriverà. Quando avrò finito di studiare come un matto e se mi renderò conto che ho tralasciato qualcosa, mi occuperò di quel qualcosa. Ma se voglio studiare come unn matto e non lo faccio in nome di un concetto di equilbrio serpeggiante quanto sfuggente, alllora si che mi faccio del male e mi genero frustrazione.

Magari riuscire a fare le cose, qualsiasi cosa, "come un matto"!

Forse l'errore sta proprio in quell' ''e' giusto '' .
Tutto e' giusto niente e' sbagliato ma perfezione e completezza non sono la stessa cosa e non vanno d'accordo generalmente .

Ray 07-07-2010 19.04.41

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 87702)
Forse l'errore sta proprio in quell' ''e' giusto '' .
Tutto e' giusto niente e' sbagliato ma perfezione e completezza non sono la stessa cosa e non vanno d'accordo generalmente .

Ho detto "giusto" perchè rispondevo alla domanda "giusto o sbagliato"... ma lo intendevo, come credo nella domanda, nel senso di corretto per raggiungere l'obiettivo, non glli davo connotazioni di giudizio.

In ogni caso non concordo quando dici che completezza e perfezione non vanno d'accordo e non sono la stessa cosa. Sono decisamennte correlati invece. La perfezione in se non è raggiungibile in questo piano, la completezza si anche se poi va mentenuta. Ma sono due cose correlate... ciò che in altro piano è perfezione in questo si manifesta come completezza.

D'altra parte, per completarmi devo mettere ciò che manca... e per me magari è proprio studiare come un matto, per te è magari mettere un po' di tutto in dosi simili. Quindi la vedo dura a distinguere cosa ci porta alla completezza senza prendere in considerazione da dove partiamo... ognuno di noi.

diamantea 07-07-2010 19.33.24

Vi siete mai chiesti quanto sacrificio ci sta in una donna gravida che affronta mesi di gravidanza problematica a letto magari con due flebo? Per cosa lo fa? Per se stessa? per il figlio? altro? Non sarebbe più facile lasciare avvenire l'aborto e tentare più là? e quando questo capita più di una volta?
L'Amore è il motore di tutto, quando dietro un sacrificio di qualunque tipo ci sta l'Amore tutto è giusto, è lecito, è bello, è perfetto.
Amore per lo sport, per la musica, per l'arte, per un figlio, per la giustizia, per la libertà, per la patria... l'amore perfetto di Dio credo ci stia dietro, quello da cui proveniamo e a cui ritorniamo.
A sua immagine e somiglianza, finchè la somiglianza non è come lui cioè perfetta non ci fermiamo. Ci completiamo nella perfezione di Lui altrimenti ci accontentiamo fino al prossimo gradino.

stefano 07-07-2010 20.44.15

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 87711)
Vi siete mai chiesti quanto sacrificio ci sta in una donna gravida che affronta mesi di gravidanza problematica a letto magari con due flebo? Per cosa lo fa? Per se stessa? per il figlio? altro? Non sarebbe più facile lasciare avvenire l'aborto e tentare più là? e quando questo capita più di una volta?
L'Amore è il motore di tutto, quando dietro un sacrificio di qualunque tipo ci sta l'Amore tutto è giusto, è lecito, è bello, è perfetto.
Amore per lo sport, per la musica, per l'arte, per un figlio, per la giustizia, per la libertà, per la patria... l'amore perfetto di Dio credo ci stia dietro, quello da cui proveniamo e a cui ritorniamo.
A sua immagine e somiglianza, finchè la somiglianza non è come lui cioè perfetta non ci fermiamo. Ci completiamo nella perfezione di Lui altrimenti ci accontentiamo fino al prossimo gradino.

hai estrapolato la "chiave"... perfetta.
il resto sono solo miriadi di parole.

stefano 07-07-2010 20.48.58

"posso essere il più grande degli scienziati ... ma se non ho amore non sono nulla"...
il secchione...che studia per motivi diversi dall'amore per quello che sta facendo dovrebbe ricordarsi a mio avviso questa frase chiave.
l'artista che non suona mosso esclusivamente da questo, ma fa calcoli su determinate cose... allo stesso modo dovrebbe ricordarsene.
l'uomo comune, ogni qualvolta fa qualcosa dovrebbe chiedersi se quello che sta facendo lo fa per amore o cos'altro...

Uno 07-07-2010 21.06.39

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 87701)
la perfezione o la tendenza alla perfezione in qualcosa e' d'ostacolo al completamento dell'individuo .

Eh no, semmai il contrario.
E semmai la tendenza alla perfezione solo in una cosa è ostacolo alla completezza.

Ma se cerco di tendere alla perfezione, cioè in soldoni a migliorarmi in qualsiasi cosa io faccia e non limito il mio fare in nulla se non ciò che è stupido, io tendo anche ala e forse raggiungerò la completezza.

Tendere alla perfezione non significa farsi una malattia se, come è normale che sia, non la si raggiunge. Ma se non vi tendo come faccio a diventare completo?

Tendere alla perfezione significa anche poter vivere istanti perfetti, istanti che ci permettono di assaggiare la Sua Perfezione e di conseguenza prima prenderne coscienza poi consapevolezza. Noi non saremo comunque perfetti ma così diverremo completi.
Senza quella consapevolezza anche la completezza non esisterebbe.

Due parole sul "come matti".
Qual'è il punto centrale della definizione "matto"?
Il matto è colui che vive in un proprio mondo e non si adatta alla società, alla collettività. Questo è il punto centrale che salta in mente a primo acchito.

Se dico che studio una cosa come un matto, significa che in quel momento mi immergo completamente in quello studio. Non ho scritto studio da matto, o studio da impazzire... è un pò come la frase di cui abbiamo parlato alcune volte "tornerete come bambini", il come non vuol dire uguale, ma che alcuni aspetti sono uguali per analogia.

diamantea 07-07-2010 21.19.50

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 87689)
Dici così perchè non mi hai mai sentito cantare icon_mrgr:
Se io volessi cantare dovrei allenarmi, studiare e molto altro....
Hai voglia che io dia tutto me stesso e basta... lo potrei fare, ma non essendo un talento naturale e volendo il tuo bene sarà meglio che tu non mi ascolti mai cantare icon_mrgr:.

Perdonami la battutaccia Uno, nel coro dei cani latranti trovano posto quei stramolti che vogliono esibirsi senza aver fatto i dovuti sacrifici icon_mrgr:

Affettuosamente... bacini.gif

stefano 07-07-2010 22.29.11

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 87717)
Eh no, semmai il contrario.
E semmai la tendenza alla perfezione solo in una cosa è ostacolo alla completezza.

Ma se cerco di tendere alla perfezione, cioè in soldoni a migliorarmi in qualsiasi cosa io faccia e non limito il mio fare in nulla se non ciò che è stupido, io tendo anche ala e forse raggiungerò la completezza.

Tendere alla perfezione non significa farsi una malattia se, come è normale che sia, non la si raggiunge. Ma se non vi tendo come faccio a diventare completo?

Tendere alla perfezione significa anche poter vivere istanti perfetti, istanti che ci permettono di assaggiare la Sua Perfezione e di conseguenza prima prenderne coscienza poi consapevolezza. Noi non saremo comunque perfetti ma così diverremo completi.
Senza quella consapevolezza anche la completezza non esisterebbe.

Due parole sul "come matti".
Qual'è il punto centrale della definizione "matto"?
Il matto è colui che vive in un proprio mondo e non si adatta alla società, alla collettività. Questo è il punto centrale che salta in mente a primo acchito.

Se dico che studio una cosa come un matto, significa che in quel momento mi immergo completamente in quello studio. Non ho scritto studio da matto, o studio da impazzire... è un pò come la frase di cui abbiamo parlato alcune volte "tornerete come bambini", il come non vuol dire uguale, ma che alcuni aspetti sono uguali per analogia.

questa è una "perla" di saggezza che mi sento di condividere totalmente.

stefano 07-07-2010 22.34.15

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 87723)
Perdonami la battutaccia Uno, nel coro dei cani latranti trovano posto quei stramolti che vogliono esibirsi senza aver fatto i dovuti sacrifici icon_mrgr:

Affettuosamente... bacini.gif

...o senza essere talenti naturali...
ciauzz
ma se anche sono "cani latranti" quell'attimo per loro può essere un attimo gioioso...
e il cane latrante lo vede l'osservatore che si permette pure di giudicare.
insomma dipende.


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