Ermopoli

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griselda 08-07-2011 11.47.01

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 101778)
Sentendo mancanza di affetto viene fame, perchè con la pancia piena non si affetto in abbondanza pure da elargire?
Ma forse, al contrario, elargendo amore, passa la fame?
Pare di si a quanto dicono i giovani innamorati icon_mrgr:


Dai, ho acceso il barbecue, ci ho messo sopra la carne, dategli una girata se no si brucia.

Se prendo la mia esperienza posso dire che è vero io da innamorata non mangio se non quel minimo indispensabile....è divento magra e bella e pure sto bene di salute
Ma oggi sono sposata ho dei doveri verso il matrimonio che ho scelto....ho capito però che innamorarsi non vuol dire tradire se non si fa uscire niente da dentro se stessi lo si può vivere all'interno fino a che cade la proiezione ...sono ot mi spiace ma intanto metto giù qualcosa che è difficile da dire
Oggi è difficile per me innamorarmi sono solo innamorata della ricerca anche se mi riesce come mi riesce icon_mrgr: vabbeh però ho provato a vedere se mi innamoro ancora ci ho provato e mi riesce ma dura forse un paio di giorni forse perchè la vivo nel virtuale o forse perchè entra in gioco il voler possedere che non essendo possibile già in partenza fa cadere il tutto o perchè la prospettiva è diversa non so bene con sicurezza so solo che cade e bon
Beh anche perchè se sono in cerca di affetto non sono più disosposta a pagarlo così a caro prezzo come mi è successo sempre e di più e anche il vedere che l'altro non vede che i suoi bisogni e non te e che la verità è altra rispetto a quello che credevo una volta mi svuota il cestino della merenda prima ancora divederlo pieno, se cerco amore non voglio un calesse icon_mrgr:
Quindi scartata questa opzione perchè non sta in piedi, a meno che di trovar l'amor cortese, che io chiamo cosìche poi sarebbe amore sublimato questa opzione è da scartare
Fine ot

Innamorarmi di altre cose l'ho fatto tutta la vita ma erano correnti d'aria come dice bene Sole mi facevo tirar dentro e poi le piantavo lì...persino la musica e lo strumento che adoravo....per poter continuare dovevo prima vincere il mio perfezionismo che mi ha fatto abbandonare tutto ancora prima di cominciare a mettermi in gioco il non voler perdere o il vincere facile o il tutto subito a seconda di come lo si guarda mi hanno impedito persino di provarci quindi non avendo un'amore da coltivare di mio per me ho spostato su altri ma poi quando non ci sono mi sento persa vuota quando rimango sola mi sento un elettrone che ha perso il suo nucleo attorno cui girare ed è terribile, perchè io sono il vuoto e girare intorno al vuoto non è possibile e mi sento persa divento un elettrone impazzito che non sa dove girare e rimane fermo quasi immobile, anche perchè non ho neppure risolto il discorso di prima sulla perfezione...quello che faccio rimane limitato al mio enturage di confort così non mi devo mettere in gioco più di tanto e l'esposizione è relativa
Poi a volte ne esco per obbligo...acciacchi, malanni e lì devo interagire devo uscire e andare e fare obbligatoriamente, e lì dovrei fare per forza da sola ma poi ho paura e allora chiedo aiuto e questo mostra i miei problemi che non avrei mai voluto mostrare dall'alto del pulpito dove avrei sempre voluto vivere, chi non fa non mostra di non saper fare allora meglio "pagare" qualcuno che mi aiuti a farlo o che lo faccia per me in cambio posso amarlo ma anche qui c'è un ma perchè se hai un carattere oltretutto ribelle alla terza richiesta sei già stufo di obbedire o di sottometterti e allora l'amore sparisce da ogni direzione è li mare diventa calma piatta o si inverte in maremoti dovuti all'assenza di amore

Ritornando alle tue parole Uno....Dare amore, dando amore ci si sente pieni...si in buona parte lo capisco...perchè se perdono ad esempio non sento più quel vuoto...come se gualcuno mi avesse privato di chissàche ma non sempre mi riesco di perdonare e non a tutti e anche questo è curioso, a mio marito riesco a perdonare 80 a mio figlio 100 ad un amica 100 dopo un po' ad un altra 99 dopo un po' insomma non riesco ad essere capace di amore come dovrei.
Bon tu dirai prova a dare almeno quel che riesci e poi con il tempo...
Bon ho scritto un papiro scusate ho tirato fuori cose che normalmente non avrei scritto ma penso mis erva, ma non so bene poi invece dove doveva girare il discorso per cui rimango a seguire

Ray 08-07-2011 12.19.14

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 101778)

Dai, ho acceso il barbecue, ci ho messo sopra la carne, dategli una girata se no si brucia.

In pratica, cosa che avevamo già toccato altrove a suo tempo, non soffriamo perchè gli altri non ci danno amore, ma perchè noi non lo diamo agli altri.
Sempre pensiamo di risolvere i nostri problemi prendendo... quando invece faremmo meglio a chiederci cosa potremmo dare.

D'altronde credo sia esperienza di chiunque... noi sentiamo amore quando amiamo non quando veniamo amati... altrimenti non esisterebbero amori non corrisposti.

Astral 08-07-2011 12.36.56

Si però ogni rapporto va da se che vuole la sua corrispondenza.
Un contadino che semina amore, va da se che si aspetta che cresca un buon raccolto, una persona che ama all'inizio riempie ma come ogni rapporto (e l'amicizia è un esempio) se soltanto uno ama, la cosa è destinata a perire.

Noi sentiamo amore quando amiamo e veniamo corrisposti, se mi amano può non interessarmi e se amo soltanto prima o poi sfuma.
E' il classico esempio del genitore che ama il figlio indipendentemente se ricambia, ma forse se ricambia sarebbe un'altro paio di maniche no?

Sole 08-07-2011 12.39.32

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 101788)
In pratica, cosa che avevamo già toccato altrove a suo tempo, non soffriamo perchè gli altri non ci danno amore, ma perchè noi non lo diamo agli altri.
Sempre pensiamo di risolvere i nostri problemi prendendo... quando invece faremmo meglio a chiederci cosa potremmo dare.

D'altronde credo sia esperienza di chiunque... noi sentiamo amore quando amiamo non quando veniamo amati... altrimenti non esisterebbero amori non corrisposti.

Oltre a questo io riflettevo anche su altro aspetto della questione. Non sentiamo amore e riusciamo a sentirlo solo dandolo, ma allora se la mancanza è nostra è noi stessi che dobbiamo riempire di amore, autoamarci per così dire, cosa che inevitabilemente si trasferisce sugli altri.

Ray 08-07-2011 13.12.25

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 101794)
Si però ogni rapporto va da se che vuole la sua corrispondenza.
Un contadino che semina amore, va da se che si aspetta che cresca un buon raccolto, una persona che ama all'inizio riempie ma come ogni rapporto (e l'amicizia è un esempio) se soltanto uno ama, la cosa è destinata a perire.

Noi sentiamo amore quando amiamo e veniamo corrisposti, se mi amano può non interessarmi e se amo soltanto prima o poi sfuma.
E' il classico esempio del genitore che ama il figlio indipendentemente se ricambia, ma forse se ricambia sarebbe un'altro paio di maniche no?

Tutto ciò deriva dal fatto che non siamo in grado di reggere l'amore più di un tot... quindi si innescano tutti i meccanismi che descrivi... facciamo un po' a turno, aspettative, vantaggi personali eccetera.
Ma quando provi amore sei pieno e ti senti bene e non ti occorre altro. E' quando cala, come dici tu, che senti tutte le mancanza di questo mondo... e ovviamente cerchiamo rimedio negli altri, in quello che gli altri non CI danno e che assolutamente dovrebbero...

Faltea 08-07-2011 13.13.21

Non capisco... dovrei sentire quel buco perché non do amore?
La soluzione allora sarebbe darlo... ma in che modo il darlo mi permette di chiudere il buco?
Non mi fa nulla, se ho quel senso di vuoto, coccolare/amoreggiare.. il senso di vuoto rimane, mi distraggo e basta.

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101795)
Oltre a questo io riflettevo anche su altro aspetto della questione. Non sentiamo amore e riusciamo a sentirlo solo dandolo, ma allora se la mancanza è nostra è noi stessi che dobbiamo riempire di amore, autoamarci per così dire, cosa che inevitabilemente si trasferisce sugli altri.

Forse è un amare, amandosi? E se è così è un po' la solita storia della coda....
Sono cicciotta, non mi amo, buco, mangio e rimango cicciottamanata.gif

Ray 08-07-2011 13.16.45

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101795)
Oltre a questo io riflettevo anche su altro aspetto della questione. Non sentiamo amore e riusciamo a sentirlo solo dandolo, ma allora se la mancanza è nostra è noi stessi che dobbiamo riempire di amore, autoamarci per così dire, cosa che inevitabilemente si trasferisce sugli altri.

Il "trucco" non sta nello scegliere meglio il destinatario dell'amore (noi stessi invece dell'altro) anche se forse all'inizio non possiamo fare che così. Il trucco dicevo sta nell'amare e basta, senza preoccuparsi prima di chi. Quando non lo si prova l'amore, si può tentare di connettersi al suo flusso proprio grazie a qualcuno che "amiamo" più o meno a sprazzi (noi, l'altro, l'animale...) o con la commozione che può derivare dal considerare qualcosa (dal tramonto al sacrificio Cristico al gesto caritatevole letto sul giornale a qualsiasi cosa). Connessi al flusso l'amore passa attraverso di noi e ci riempie e va dapperutto a meno di direzionarlo, cosa che spesso non riusciamo a non fare. Il problema è che reggiamo quel che reggiamo e che basta la minima quisquilia per ricadere nel nostro "importantissimo" personale, fuori dal flusso.
Anzi, spesso sarebbe meglio proprio dimenticarsi di se stessi, come bersaglio dell'amore, nostro o altrui, e concentrarsi su ciò che troviamo in giro e ci sembra "meritevole di amore".

Astral 08-07-2011 18.05.54

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 101801)
Tutto ciò deriva dal fatto che non siamo in grado di reggere l'amore più di un tot... quindi si innescano tutti i meccanismi che descrivi... facciamo un po' a turno, aspettative, vantaggi personali eccetera.
Ma quando provi amore sei pieno e ti senti bene e non ti occorre altro. E' quando cala, come dici tu, che senti tutte le mancanza di questo mondo... e ovviamente cerchiamo rimedio negli altri, in quello che gli altri non CI danno e che assolutamente dovrebbero...

Si, a me succedeva quando tornavo dalle preghiere del rinnovamento dello spirito, tornavo pieno di gioia, e direi amore, quando qualcuno voleva litigare ero troppo in "grazia di Dio" e non mi irritavo, ero sempre sereno, e non mi mancava nulla, tanto meno il cibo.
Oggi ribeccare quello stato è un po' un casino.

Comunque rispondendo a Griselda, si mangia anche per rabbia, per noia, o perchè non riusciamo ad affrontare un problema. Se poi diventa un abitudine, possiamo mangiare tante cose, mentre siamo sovrapensiero, perchè ormai è un meccanismo.
A me capita qualche volta quando sono in casa, di mangiare e di rendermi conto dopo...

griselda 08-07-2011 21.02.48

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101795)
Non sentiamo amore e riusciamo a sentirlo solo dandolo, ma allora se la mancanza è nostra è noi stessi che dobbiamo riempire di amore, autoamarci per così dire, cosa che inevitabilemente si trasferisce sugli altri.

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 101803)
Il "trucco" non sta nello scegliere meglio il destinatario dell'amore (noi stessi invece dell'altro) anche se forse all'inizio non possiamo fare che così.

Vedo che sia te che Sole avete le idee chiare sul cosa e penso anche sul come a me manca il come.
Se una persona non ha ricevuto amore come può conoscere cosa voglia dire amarsi? Come lo può imparare?
Quote:


Il trucco dicevo sta nell'amare e basta, senza preoccuparsi prima di chi. Quando non lo si prova l'amore, si può tentare di connettersi al suo flusso proprio grazie a qualcuno che "amiamo" più o meno a sprazzi (noi, l'altro, l'animale...) o con la commozione che può derivare dal considerare qualcosa (dal tramonto al sacrificio Cristico al gesto caritatevole letto sul giornale a qualsiasi cosa). Connessi al flusso l'amore passa attraverso di noi e ci riempie e va dapperutto a meno di direzionarlo, cosa che spesso non riusciamo a non fare. Il problema è che reggiamo quel che reggiamo e che basta la minima quisquilia per ricadere nel nostro "importantissimo" personale, fuori dal flusso.
Anzi, spesso sarebbe meglio proprio dimenticarsi di se stessi, come bersaglio dell'amore, nostro o altrui, e concentrarsi su ciò che troviamo in giro e ci sembra "meritevole di amore".
Hai fatto due post bellissimi Ray mi piacerebbe davvero prenderli per intero ma per ora mi interesserebbe capire benee come fare la prima fase.

Nel caso del cibo amarsi vorrebbe dire non mangiare cose che fanno male al corpo, ma così la psiche magari rimane scoperta, meglio dare la precedenza al corpo? Cioè non siamo fatti solo di carne a chi dare amore?
insomma pare chiaro che sono confusa sul dare amore a me stessa mi aiuti?

griselda 08-07-2011 21.07.47

Stamattina bevuto spremuta e poi sono stata fuori fino alle 15 dopo di che al ritorno ho pranzato con un melone e basta.
Successivamente ho discusso ed è bastato questo per spingermi a mangiare dei salatini che però con un atto di forza ho ...deciso all'ultimo di far finire nella pattumiera.
Ho notato che piuttosto che discutere me ne vado a mangiare come atto consolatorio, sarebbe più intelligente che mi trovassi una consolazione che non mi facesse male di altro tipo. :)

Ray 08-07-2011 23.36.45

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 101817)
Se una persona non ha ricevuto amore...

Se una persona non ha ricevuto amore (ma poi, chi non l'ha ricevuto? Semmai non ne ha ricevuto abbastanza... 8-)) è chiaro che deve capirlo. Poi però, dopo che l'ha capito non è che può stare lì tutta la vita ad averlo capito... oddio, si può eccome, sai quanti...

Dopo che l'ha capito deve andare oltre. Quello che non ha ricevuto, quel po' che non ha ricevuto, non lo riceverà mai. Ma se anche un minimo ha ricevuto, sa dare. Sarà più difficile, ma non impossibile. Farebbe meglio, quella persona, a smettere di considerare quanto poco ha ricevuto, quanto poco ha dato e inizi a cercare di dare. Il come un po' l'ho descritto... se ne può parlare più approfonditamente ma solo se uno ci prova e ha qualche sprazzo, sennò restano favole.

griselda 09-07-2011 00.39.06

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 101821)
Se una persona non ha ricevuto amore (ma poi, chi non l'ha ricevuto? Semmai non ne ha ricevuto abbastanza... 8-)) è chiaro che deve capirlo. Poi però, dopo che l'ha capito non è che può stare lì tutta la vita ad averlo capito... oddio, si può eccome, sai quanti...

Non so se diciamo la stessa cosa tu mi pare che parli di sentire io invece di trasmettere insegnamenti ricevuti che però hanno a che vedere con il provare amore.
Ti faccio un esempio io ho ricevuto per amore il lasciar correre e lasciar fare quel che un figiio vuole senza troppa gestione, un lasciar fare per non crearsi troppi problemi che avrebbero portato ansia e problemi che l'incapacità di risolverli li avrebbe sopraffatti, cosa che ho visto oggi, quando l'ho vista sta cosa ho iniziato a fare diversamente io. Come anche la discordia tra genitori crea poi i conflitti interni ed io quando l'ho capito ho messo rimedio iniziando ad agire diversamente.
Perchè intendevo che quello che hai ricavuto sei abitualmente portato a ridarlo, se poi vedi il perchè ne comprendi i motivi ti sforzi di comportarti diversamente e di essere anche diverso, ma mica sempre vedi e puoi, del resto come io ho ricevuto quel che mi hanno potuto dare anche io faccio del mio meglio
Quote:


Dopo che l'ha capito deve andare oltre. Quello che non ha ricevuto, quel po' che non ha ricevuto, non lo riceverà mai. Ma se anche un minimo ha ricevuto, sa dare. Sarà più difficile, ma non impossibile. Farebbe meglio, quella persona, a smettere di considerare quanto poco ha ricevuto, quanto poco ha dato e inizi a cercare di dare. Il come un po' l'ho descritto... se ne può parlare più approfonditamente ma solo se uno ci prova e ha qualche sprazzo, sennò restano favole.
Qui invece per me si parla di sentire, di sentimento, quel che mi è stato trasmesso da cuore a cuore e che fa star bene nell'anima.
E faccio riferimento a quello che hai suggerito e che se guardo bene nel mio passato facevo cercavo di rimanere nell'amore ed ogni modo era quello buono l'importante era esserci, un film, l'animaletto, un libro, un ragazzo, un luogo qualunque cosa creasse dentro di me un sentimento di amore, perchè stare nell'amore, provare amore è la cosa più bella che si possa vivere è come espandersi e quando quello stato si interrompeva facevo come il ragno che costruisce un'altra ragnatela

Non ho capito se vuoi dire che ognuno deve accontentarsi dell'amore che è capace di dare quand'anche facesse parte delle passioni più basse :@@
Spero di aver capito ciò che volevi dirmi :)

Astral 09-07-2011 09.47.05

Mi viene da pensare che quando siamo piccoli dobbiamo ricevere amore dal cibo, dal sonno e dai genitori.
Quando siamo bambini dobbiamo ricevere attenzioni da tutto ciò che c'è intorno l'ambiente, giocattoli e cose varie, quando si è adolescenti dovremmo ricevere amore dagli amici e quando si è adulti in genere lo riceviamo dal mondo del lavoro (posso farmi una risata?) o dal partner/famiglia.
L'amore perso non torna come dice Ray, anche se individuare le fasi dove non abbiamo ricevuto amore, può aiutare.
Poi penso che sia una questione di sensibilità personale, diversa in ognuno di noi. Ci sono persone più ciniche per esempio che hanno meno bisogno di dare amore, e anche meno di riceverlo, magari il loro amore è dato per esempio dal lavoro.

In ogni caso dipende anche dal nutrimento dei rapporti, io quando sto con un amico/a con cui sto veramente bene mi sento nutrito, e probabilmente anche lui/lei perchè c'è scambio, con persone con cui mi trovo meno bene, si può sentire che spesso prende o da solo uno, o nessuno e di conseguenza il rapporto si perde.

In ogni caso valuterei il fatto che il cibo significa nutrirsi di qualcosa, perchè abbiamo fame, ma non è detto che siano amore e attenzioni in senso stretto, potreebbe essere che non riusciamo ad assaporare tutto, o abbiamo fame di divertimento di nuovi spazi, di nuove esigenze.

griselda 09-07-2011 13.47.11

Voglio provare a fare come dice Ray...quando sento il vuoto d'amore d'affetto trovare qualcosa che mi riempia che non sia il cibo per il corpo che è nutrimento per lui mentre l'affetto e l'amore sono nutrimento per l'anima.

L'ho già detto che ho letto che non si dovrebbe mai mangiare arrabbiati ma mettersi a pregare sino ache non stiamo meglio e poi avvicinarsi al cibo.
Quindi se ho quel desiderio sfrenato quel bisogno di mandar giù qualcosa... che nutra l'anima posso farlo con qualcosa di piacevole ma che sia un'impressione e non cibo qualcosa che cambia anche l'umore ed eleva lo spirito.
Anche se penso che dopo un po' di volte se mi conosco l'abitudine toglie il piacere di quel nutrimento, e allora bisognerà trovarne altri. :@@
Bon voglio provare e poi riporterò qui i risultati.

Oggi a pranzo nonostante non ci fosse calma piatta ho mangiato tre pezzi di agnello mezzo panino un pomodoro e un cucchiaio di maionese questa per coccolarmi era per consolazione.
(però stavo considerando che alla fine poi questi strappi che faccio ad una dieta corretta non sono altro che dare energia alla parte in conflitto che approfitta di questi momenti di sbarellamento in cui vado in cerca di consolazione per fregarmi ad ogni strappo dieta do energia alla parte in conflitto a cui piace pasticciare:()

RedWitch 09-07-2011 16.35.13

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 101778)
Sentendo mancanza di affetto viene fame, perchè con la pancia piena non si affetto in abbondanza pure da elargire?
Ma forse, al contrario, elargendo amore, passa la fame?
Pare di si a quanto dicono i giovani innamorati icon_mrgr:


.........

La mancanza che si avverte e che si riempie con il cibo è sempre di affetto/amore?

Ray 09-07-2011 16.43.05

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch (Messaggio 101826)
La mancanza che si avverte e che si riempie con il cibo è sempre di affetto/amore?

Per come la vedo io si, nel senso che può essere anche mancanza di sicurezza, bisogno di sentirsi protetti, paura, ansia... ma se si guarda bene tutte queste mancanze non sono altro che mancanza d'amore. O, se vogliamo vederla dall'altra parte, l'amore è il jolly e riempie tutto.

D'altronde in sto modo si finisce in quei discorsi melensi da pseudo spiritualità per i quali ad ogni domanda la risposta è amore (paceamoreluceicon_mrgr:) fatti da gente che più che piena d'amore sembra vuota di cervello...
quindi, anche se alla fin fine i discorsi di cui sopra ad un certo livello sono pur veri, tocca però conoscersi e conoscersi, capire le nostre specifiche mancanze, o meglio le forme che in noi hanno preso le mancanze e utilizzare le stesse per conoscersi meglio e accettarsi eccetera... e questo apre la strada all'amore che poi darà una prospettiva del tutto diversa alla questione.

luke 09-07-2011 18.13.36

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 101827)
Per come la vedo io si, nel senso che può essere anche mancanza di sicurezza, bisogno di sentirsi protetti, paura, ansia... ma se si guarda bene tutte queste mancanze non sono altro che mancanza d'amore. O, se vogliamo vederla dall'altra parte, l'amore è il jolly e riempie tutto.

D'altronde in sto modo si finisce in quei discorsi melensi da pseudo spiritualità per i quali ad ogni domanda la risposta è amore (paceamoreluceicon_mrgr:) fatti da gente che più che piena d'amore sembra vuota di cervello...
quindi, anche se alla fin fine i discorsi di cui sopra ad un certo livello sono pur veri, tocca però conoscersi e conoscersi, capire le nostre specifiche mancanze, o meglio le forme che in noi hanno preso le mancanze e utilizzare le stesse per conoscersi meglio e accettarsi eccetera... e questo apre la strada all'amore che poi darà una prospettiva del tutto diversa alla questione.

A parere mio l'amore unidirezionale , coiè da noi a fuori, è un traguardo a cui si deve tendere, un traguardo intermedio cui si deve arrivare per progredire ancora.
Non so fino a che punto sia un traguardo però raggiungibile solo con le nostre forze,il nostro impegno,, impegno comunque necessario ma temo non sufficiente,se parliamo di amore puro e non di altro mascherato da amore puro.

A meno di essere mistici o santi invasati sin da piccoli, il percorso dovrebbe comprendere almeno all'inizio delle fasi a due versi, in entrata ed in uscita, poi dopo , avendo il giusto atteggiamento con osservazioni lavoro su se stessi ecc, si può arrivare oltre.
Però un qualcosa che ci permetta di arrivare ad un punto critico, al punto di fusione del nocciolo , secondo me, è necessario ed in alcuni casi pressochè obbligatorio.
Poi magari per alcuni può essere l'amore per il lavoro, per altri per una compagna/o o per la religione ecc ma un momento di grazia nel quale si da fuoco alle polveri ci deve essere, a patto di aver accumulato le polveri ovviamente.

Astral 09-07-2011 21.15.06

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 101827)
D'altronde in sto modo si finisce in quei discorsi melensi da pseudo spiritualità per i quali ad ogni domanda la risposta è amore (paceamoreluceicon_mrgr:) fatti da gente che più che piena d'amore sembra vuota di cervello...

Mi domando se invece un eccesso di cervello è quello che ci fa creare poi tutte le sofferenze, e non ci fa entrare o esprimere l'amore. Se infatti lavoriamo molto di testa, in certi casi sembra che contrasti con l'amore.

Ray 10-07-2011 01.15.22

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 101831)
Mi domando se invece un eccesso di cervello è quello che ci fa creare poi tutte le sofferenze, e non ci fa entrare o esprimere l'amore. Se infatti lavoriamo molto di testa, in certi casi sembra che contrasti con l'amore.

Non è il tanto cervello il problema, ma sempre lo scarso cuore. Siccome il cuore è scarso ci si rifugia nella testa. Ma quando si riapre il cuore non è che si diventa scemi...

Faltea 10-07-2011 14.25.17

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 101833)
Non è il tanto cervello il problema, ma sempre lo scarso cuore. Siccome il cuore è scarso ci si rifugia nella testa. Ma quando si riapre il cuore non è che si diventa scemi...

Più che altro sembra che gli scemi se la passino meglio... non si fanno tante pare, vivono e basta.
Ma non è questo il discorso...

Ieri mi sono trovata nervosetta (che vuoi, ciclo, lavoro, boh... ) e che ho fatto?
Primo impulso: mangiucchiare, ho smesso subito.
Mi sono piazzata davanti al pc (che per ora viaggia in win) e mi sono messa a giocare ad un giocomanata.gif .. o mamma non ve lo dico altrimenti la mia considerazione qui finisce nel pattumeicon_mrgr:
Mi sono ben ben scaricata e sembra che abbia riempito quel vuoto.
Ma sono ben conscia che questo è solo un paravento, Ray ha ragione quando dice che bisogna connettersi con il flusso...
Il problema è trovare il veicolante e poi il mantenerlo.
Questa notte ho sognato (eh si lo faccio anch'ioicon_mrgr: ) che piangevo su un foglio dove c'era una storia/racconto ora non ricordo bene, commovente.
E mi sono detta, questo è il veicolante, senti come mi sento vicina al tutto.. ma come fai a mantenerlo? Mica hai sempre questi stimoli..
Specialmente persone come me che non si commuovono quasi maidiavolo.g:

Ray 10-07-2011 15.49.10

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 101839)
Mi sono ben ben scaricata e sembra che abbia riempito quel vuoto.

Questo è interessante: sembra un controsenso...

nikelise 11-07-2011 11.48.21

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 101729)
Di bene in meglio o di male in peggio Nikeeeeeeee, saremmo fifone?
Non ci dai neppure la capacità di una scelta?boccaccia:nonono.gif

E' piu' facile rinunciare e restare a pensare a quello che si dovrebbe fare piuttosto che decidere di fare .
Siamo talmente persona cioe' maschera per rimanere integrati e pieni del consenso collettivo , consenso collettivo che agisce in noi anche se si e' soli in bagno cioe' nella massima intimita' , che anche solo per fare qualcosa di personale e quindi inevitabilmente fuori dai canoni accettati ci vuole un coraggio leonino .
Da qui il senso del ridicolo che va affrontato per essere fuori dal collettivo : ci si sente ridicoli e gli altri ci vedono ridicoli o ci si immagina visti ridicoli da altri .....e la pressione sale , meglio sale la pesantezza alle membra che dovrebbero muoversi per fare .
Ci vuole coraggio anche solo per ammettere di aver bisogno d'altro , figurati per farlo .
Prova ne sia l'appagamento del tutto corrispondente al senso di sazieta' che si prova quando si riesce a rompere gli schemi e a seguire una sana semplice e naturale propria esigenza .

Ora , quel fare , quell'esigenza naturale che se realizzati avrebbe agito a livello di impressioni e nutrito l'anima cosi' da influenzare il corpo col senso di sazieta' ed appagamento indovinate se insoddisfatti quale effetto contrario hanno prima sull'anima e dopo sul corpo ?
Non c'e' dubbio che quel NON fare crea prima vuoto spirituale , e poi voglia di riempire con un surrogato .
Ecco allora la comparsa di quel surrogato che e' il cibo che agisce come risposta alla richiesta dell'anima prima e del corpo dopo .
Il fare compulsivo del mangiare supplisce per un breve periodo al fare vero di cui si ha bisogno e a livello fisico quel corpo vuoto e' riempito come se si trattasse di un sacco.... vuoto .

Faltea 11-07-2011 12.26.49

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101859)
E' piu' facile rinunciare e restare a pensare a quello che si dovrebbe fare piuttosto che decidere di fare .
Siamo talmente persona cioe' maschera per rimanere integrati e pieni del consenso collettivo , consenso collettivo che agisce in noi anche se si e' soli in bagno cioe' nella massima intimita' , che anche solo per fare qualcosa di personale e quindi inevitabilmente fuori dai canoni accettati ci vuole un coraggio leonino .
Da qui il senso del ridicolo che va affrontato per essere fuori dal collettivo : ci si sente ridicoli e gli altri ci vedono ridicoli o ci si immagina visti ridicoli da altri .....e la pressione sale , meglio sale la pesantezza alle membra che dovrebbero muoversi per fare .
Ci vuole coraggio anche solo per ammettere di aver bisogno d'altro , figurati per farlo .
Prova ne sia l'appagamento del tutto corrispondente al senso di sazieta' che si prova quando si riesce a rompere gli schemi e a seguire una sana semplice e naturale propria esigenza .

Ora , quel fare , quell'esigenza naturale che se realizzati avrebbe agito a livello di impressioni e nutrito l'anima cosi' da influenzare il corpo col senso di sazieta' ed appagamento indovinate se insoddisfatti quale effetto contrario hanno prima sull'anima e dopo sul corpo ?
Non c'e' dubbio che quel NON fare crea prima vuoto spirituale , e poi voglia di riempire con un surrogato .
Ecco allora la comparsa di quel surrogato che e' il cibo che agisce come risposta alla richiesta dell'anima prima e del corpo dopo .
Il fare compulsivo del mangiare supplisce per un breve periodo al fare vero di cui si ha bisogno e a livello fisico quel corpo vuoto e' riempito come se si trattasse di un sacco.... vuoto .

Questo può valere in alcuni casi, non è così semplice.
Questo non fare di cui parli è generico, potrebbe voler dire tutto o nulla.
E' scontato che se fai fai fai non senti il vuoto, ma solo perché non ne hai il tempo. Non ti prendi il tempo di fermarti e sentire il tuo corpo.
Ma è sbagliato anche questo.


Ray mi hai fatto pensare che magari quello che si definisce vuoto non è tale, ma è un esubero e non è il cibo che riempie ma l'atto della masticazione che scarica, la prossima volta provo con una carota (o sedano a chi piace:bleah: )..

griselda 11-07-2011 14.02.34

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101859)
E' piu' facile rinunciare e restare a pensare a quello che si dovrebbe fare piuttosto che decidere di fare .
Siamo talmente persona cioe' maschera per rimanere integrati e pieni del consenso collettivo , consenso collettivo che agisce in noi anche se si e' soli in bagno cioe' nella massima intimita' , che anche solo per fare qualcosa di personale e quindi inevitabilmente fuori dai canoni accettati ci vuole un coraggio leonino .
Da qui il senso del ridicolo che va affrontato per essere fuori dal collettivo : ci si sente ridicoli e gli altri ci vedono ridicoli o ci si immagina visti ridicoli da altri .....e la pressione sale , meglio sale la pesantezza alle membra che dovrebbero muoversi per fare .
Ci vuole coraggio anche solo per ammettere di aver bisogno d'altro , figurati per farlo .
Prova ne sia l'appagamento del tutto corrispondente al senso di sazieta' che si prova quando si riesce a rompere gli schemi e a seguire una sana semplice e naturale propria esigenza .

Ora , quel fare , quell'esigenza naturale che se realizzati avrebbe agito a livello di impressioni e nutrito l'anima cosi' da influenzare il corpo col senso di sazieta' ed appagamento indovinate se insoddisfatti quale effetto contrario hanno prima sull'anima e dopo sul corpo ?
Non c'e' dubbio che quel NON fare crea prima vuoto spirituale , e poi voglia di riempire con un surrogato .
Ecco allora la comparsa di quel surrogato che e' il cibo che agisce come risposta alla richiesta dell'anima prima e del corpo dopo .
Il fare compulsivo del mangiare supplisce per un breve periodo al fare vero di cui si ha bisogno e a livello fisico quel corpo vuoto e' riempito come se si trattasse di un sacco.... vuoto .

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 101862)
Questo può valere in alcuni casi, non è così semplice.
Questo non fare di cui parli è generico, potrebbe voler dire tutto o nulla.
E' scontato che se fai fai fai non senti il vuoto, ma solo perché non ne hai il tempo. Non ti prendi il tempo di fermarti e sentire il tuo corpo.
Ma è sbagliato anche questo.

Io mi ritrovo a concordare con quello che dice Faltea e che poi collima anche con quello che ha detto Ray.
Non è così generico e magari quel comportamento che uno usa per riempire è un anestetico...se non ti conosci non puoi sapere dietro a quel palliativo cosa si nasconde davvero.
Perchè certi comportamenti che scaricano una serie di droghe endogene e che scaricano proprio perchè si va contro al collettivo: quella che si definisce trasgressione non è risolutiva. Mi sembra un po' seguire l'istinto e stop messo così

Faccio un esempio...solo nel mio enturage di amici...sono tutti spostati per l'amore libero, senza però essersi svincolati dal matrimonio perchè seocndo loro da vita ed è quella la strada giusta....si ma con il tizio poi che passa a chiederti il conto del cuore aperto per se e chiuso per gli altri e il cervello a lungo andare si annacqua, ma vaglielo a dire...pare la moda del momento! :@@ E questo è solo un esempio.

Poi invece ci sono altre cose che sono l'andare contro la propria IP che fanno bene e creano tensione che è roba buona,ma questo è altro.
Magari però tu volevi dire altro che non ho capito in caso son qui che leggo.

griselda 11-07-2011 14.06.01

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 101862)


Ray mi hai fatto pensare che magari quello che si definisce vuoto non è tale, ma è un esubero e non è il cibo che riempie ma l'atto della masticazione che scarica, la prossima volta provo con una carota (o sedano a chi piace:bleah: )..

Sono curiosa anche io...che spesso e volentieri sento la necessità di scarivare la tensione mangiando cewingum.
Aspettiamo Ray...:)

nikelise 11-07-2011 16.21.23

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 101863)
Magari però tu volevi dire altro che non ho capito in caso son qui che leggo.

Certo che volevo dire altro .
Quelli dell'amore libero alla fine si innamorano come liceali.
Il collettivo si contrappone alle intime aspirazioni della persona come loro antagonista e repressore , non delle trasgressioni che sono invece in opposizione a tutto : collettivo ed intimo .

Quanto al fare , certo che e' generico : sta alla ricerca di ciascuno trovare il suo fare che e' in stretta relazione al suo Essere .
Fare per fare meglio stare a casa a leggere..... che poi e' un fare anche quello .

Da condannare allora e' la rinuncia giustificata dal collettivo e dalla paura di affrontare se' stessi .
Gli esempi possono essere moltissimi e se li cercate vedrete che saranno esempi che sfiorano il ridicolo non fosse altro per la difficolta' che si incontra a fare cose cosi' banali .

griselda 11-07-2011 17.00.58

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101867)

Da condannare allora e' la rinuncia giustificata dal collettivo e dalla paura di affrontare se' stessi .
Gli esempi possono essere moltissimi e se li cercate vedrete che saranno esempi che sfiorano il ridicolo non fosse altro per la difficolta' che si incontra a fare cose cosi' banali .

Scusa ma non capisco, perchè non ne fai tu uno di esempio?
Non è facile capire cosa vuoi dire mica ti leggo nel pensiero eh icon_mrgr: sembra che organizzi al caccia al tesoro icon_mrgr:icon_mrgr:

nikelise 11-07-2011 18.17.12

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 101870)
Scusa ma non capisco, perchè non ne fai tu uno di esempio?
Non è facile capire cosa vuoi dire mica ti leggo nel pensiero eh icon_mrgr: sembra che organizzi al caccia al tesoro icon_mrgr:icon_mrgr:

Andresti in giro con due code intrecciate stile squaw indiana ?
Scherzo , ma e' ridicolo raccontare una cosa ridicola che alla fine mi riguarderebbe .
Con cio' e' dimostrato quanto e' difficile togliersi di dosso la maschera icon_mrgr: .

Uno 11-07-2011 20.29.10

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 101839)
Mi sono ben ben scaricata

Visto da un altro punto di vista hai messo amore e passione in quel gioco.

Ray 11-07-2011 23.34.10

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 101839)
Mica hai sempre questi stimoli..

Chissà di chi era quella storia...

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 101862)
Ray mi hai fatto pensare che magari quello che si definisce vuoto non è tale, ma è un esubero e non è il cibo che riempie ma l'atto della masticazione che scarica, la prossima volta provo con una carota (o sedano a chi piace:bleah: )..

Come si capisce da quello che ha detto Uno e come abbiamo già detto recentemente altrove, in realtà quando ci sentiamo scarichi non siamo quasi mai davvero vuoti, anzi siamo pieni ma non circola. Quindi spingendo fuori inizia a circolare...
I vuoti che percepiamo, posto che percepiamo sempre dopo, più che vuoti li vedo come nuclei che attraggono... quando il circolo si ferma, dopo un po' che è fermo, ecco che lo sentiamo tirare...

griselda 12-07-2011 11.29.31

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 101875)
Come si capisce da quello che ha detto Uno e come abbiamo già detto recentemente altrove,

piango.gif non m ricordo dove ne ha parlato ($)
Quote:


in realtà quando ci sentiamo scarichi non siamo quasi mai davvero vuoti, anzi siamo pieni ma non circola.

no spetta che non ho capito, siamo pieni di energia ma che è stagante come un acquitrino e non circola invece come il fiume.
Quote:


Quindi spingendo fuori inizia a circolare...

E' questo spingendo fuori che non lo iinquadro, come la spingo fuori ?
Quote:

I vuoti che percepiamo, posto che percepiamo sempre dopo, più che vuoti li vedo come nuclei che attraggono... quando il circolo si ferma, dopo un po' che è fermo, ecco che lo sentiamo tirare...
Questo pezzo proprio non lo Leggo booh

Comunque ieri sera dopo una giornata di piscina lavori vari e attenzione data mi sentivo vuota ma non vuota dentro e non avevo fame ero solo piacevolmente stravolta e avevo sonno...gli occhi pesanti etc beh pensavo che sarei andata a letto immediatamente crollando per la stanchezza. Bon invece no, mi è bastato trovare delle formiche per farmi uscire dall'altra energia da impiegare per pulire etc....dopo di che ancora la stanchezza....poi un battibecco e mi sono messa a pulire casa.
Quindi in effetti per ben due volte pensavo di aver terminato l'energia ma non era così, però era così nel senso che pensando alle parole di Ray....ero come tappata piena o vuota ero tappata nel senso che in me non scorreva, perchè l'emozione anche pur bassa fa scorrere energia al nostro interno questo è quello che ho avuto idea che succedesse...non era la mia energia ma io venivo attraversata e questo mi dava forza di fare...
Faccio fatica però a capire il vuoto della fame finta....se ho capito bene quel che dice se ho un tappo come lo definoso io l'energia non scorre e questo crea un fermo del flusso che può dare anche il senso di vuoto?
Ho incasinto peggio? :@@

griselda 12-07-2011 11.37.05

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101872)
Andresti in giro con due code intrecciate stile squaw indiana ?
Scherzo , ma e' ridicolo raccontare una cosa ridicola che alla fine mi riguarderebbe .
Con cio' e' dimostrato quanto e' difficile togliersi di dosso la maschera icon_mrgr: .

Beh è ciò che bisogna fare per creare tensione questo ma non lo lego con il vuoto da riempire lego invece di più quello che ho scritto che se ho dei bisogni e non li sento perchè li reprimo poi sento fame e la scambio per fame fisica.

Magari può essere anche che si possa parlare anche di aspirazioni inevase ma il fulcro è semper la repressione delle stesse quindi il tutto si rimanda alla repressione se non vedo come faccio come e perchè non posso porvi rimedio.

Poi è anche vero quello che dici che il "mondo" ci condiziona ma io vedrei più l'imporanza che diamo ad esso e le paure che viviamo che ci impediscono di fare quel che vorremmo eil non poterlo fare o il crederlo anche solo ci condiziona a non sentire più quel bisogno per non soffriren etroppo e farne una malattia che poi invece è proprio quel che avviene diveramente.

Per passione posso anche andare in giro con tre treccie sulla testa sempre che mi bastino i capelli icon_mrgr:icon_mrgr:icon_mrgr:

Sole 12-07-2011 12.33.38

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 101880)

si rimanda alla repressione se non vedo come faccio come e perchè non posso porvi rimedio.

Ma se si applica la formula del far fluire amore poi piano piano qualcosa si va a muovere. Anche se non sai cosa e come.
Ad esempio si può potare una rosa con moltissimo amore (in questo periodo può capitare di potarle per farle continuare a fiorire e questo darle aria è un gesto d'amore). Si può dare una carezza al micio con tantissimo amore. Si può annaffiare il prato la sera con amore per farlo bere e nutrirlo. Si può leggere un libro per il solo piacere di farlo o anche mangiare una qualunque cosa che ci sfizia la mente con amore. Si può aiutare qualcuno che ce lo chiede con amore.
Insomma è vero che diventa un discorso mieloso, ma la mente tende a dirci che se non capisce prima, meglio non agire. Invece si può bene agire, poi le aspetterà i nostri tempi per capire.

griselda 12-07-2011 12.44.11

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101881)
Ma se si applica la formula del far fluire amore poi piano piano qualcosa si va a muovere. Anche se non sai cosa e come.
Ad esempio si può potare una rosa con moltissimo amore (in questo periodo può capitare di potarle per farle continuare a fiorire e questo darle aria è un gesto d'amore). Si può dare una carezza al micio con tantissimo amore. Si può annaffiare il prato la sera con amore per farlo bere e nutrirlo. Si può leggere un libro per il solo piacere di farlo o anche mangiare una qualunque cosa che ci sfizia la mente con amore. Si può aiutare qualcuno che ce lo chiede con amore.
Insomma è vero che diventa un discorso mieloso, ma la mente tende a dirci che se non capisce prima, meglio non agire. Invece si può bene agire, poi le aspetterà i nostri tempi per capire.

cupidarro:albero.giflove1.gif

nikelise 12-07-2011 16.47.08

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 101880)
Beh è ciò che bisogna fare per creare tensione questo ma non lo lego con il vuoto da riempire lego invece di più quello che ho scritto che se ho dei bisogni e non li sento perchè li reprimo poi sento fame e la scambio per fame fisica.

Magari può essere anche che si possa parlare anche di aspirazioni inevase ma il fulcro è semper la repressione delle stesse quindi il tutto si rimanda alla repressione se non vedo come faccio come e perchè non posso porvi rimedio.

Poi è anche vero quello che dici che il "mondo" ci condiziona ma io vedrei più l'imporanza che diamo ad esso e le paure che viviamo che ci impediscono di fare quel che vorremmo eil non poterlo fare o il crederlo anche solo ci condiziona a non sentire più quel bisogno per non soffriren etroppo e farne una malattia che poi invece è proprio quel che avviene diveramente.

Per passione posso anche andare in giro con tre treccie sulla testa sempre che mi bastino i capelli icon_mrgr:icon_mrgr:icon_mrgr:

E' repressione dici tu, e' mancanza di coraggio dico io .
Cosa e' meglio delle due?
Per me la seconda .
Per te , mi sembra , sia meglio la prima ipotesi.
Sei sicura ?

Faltea 12-07-2011 17.36.07

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 101875)
Chissà di chi era quella storia......

Mia credo... ricordo poco ma mi sembrava la mia scrittura..



Citazione:

Come si capisce da quello che ha detto Uno e come abbiamo già detto recentemente altrove, in realtà quando ci sentiamo scarichi non siamo quasi mai davvero vuoti, anzi siamo pieni ma non circola. Quindi spingendo fuori inizia a circolare...
I vuoti che percepiamo, posto che percepiamo sempre dopo, più che vuoti li vedo come nuclei che attraggono... quando il circolo si ferma, dopo un po' che è fermo, ecco che lo sentiamo tirare...
Tira per riprendere a circolare, per far si che noi poniamo l'attenzione su quel nucleo preciso, si?
Poi noi capiamo bisi per fave e cerchiamo la soluzione nel frigomanata.gif !

griselda 12-07-2011 22.55.02

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101892)
E' repressione dici tu, e' mancanza di coraggio dico io .

Non credo sia un problema di definizione anche se soggettivamente potremmo anche definire in modo diverso ciò che oggettivamente è ipoteticamente identico.

Ma la mancanza di coraggio la vedo, poi magari la giustifico....

Mentre ciò che reprimo, se non ho compreso male ciò che è stato detto sino ad ora, è un movimento che rimane inconscio e per questo definito represso, mentre l'altro non è espresso, ma se ne è coscienti, il secondo invece no
Quote:


Cosa e' meglio delle due?
Per me la seconda .
Per te , mi sembra , sia meglio la prima ipotesi.
Sei sicura ?
E'quello che appare?:@@

Secondo me sono due problematiche che vanno individuate entrambe, la prima affontata la sconda scoperta

Meglio l'una o l'altra ti dirò non lo so, ma non ne farei una questione di meglio, forse di capacità....quello che credo è che vorrei trovare la forza di affrontare le mie paure e la giusta intuizione per scoprire le altre :)

Ray 12-07-2011 23.02.17

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 101897)
Tira per riprendere a circolare, per far si che noi poniamo l'attenzione su quel nucleo preciso, si?

Non è che c'è un'intenzionalità nella cosa, tipo subconscio che coi sogni mi manda messaggi, è un "semplice" meccanismo... c'è un nucleo e come tale ha una forza attrattiva tipo gravità. E' meccanico e fa il suo lavoro. In determinate circostanze ce ne accorgiamo... poi si, capiamo bisi per fave e cerchiamo di compensarlo in modi non fruttuosi.

griselda 13-07-2011 15.28.18

Stamattina solita spremuta e a mezzodì ho mangiato un insalata con il tonno al naturale un cucchiaio di olio e qualche alga per evitare il sale.
Oggi pomeriggio mi sono messa a pulire le zanzariere per non stirare icon_mrgr: non avevo voglia granchè di fare..mentre trafficavo..straccio...detersivo...bagno...
risciacquo...mi cade una bottiglia di detersivo saponato in terra e anche se cerco di rimanere calma arrabbiat:per continuare a fare quel che facevo con la stessa passione di prima ma nisba ero irritata ed ho anche faticato a pulire per terra poi finoto di pulire tutto mi è venuta una fame e mi sono mangiata tre biscotti giganti (metterò lar icetta) ne deduco che il nervoso e il surplus di lavoro che non volevo fare mi ha scatenato un vuoto da riempire con qualcosa che mi calmasse.a

Aggiungo:
Enon ero anora soddisfatta mi sono scaldta un po' di latte di kamut e l'ho bsutov intingendoci un altro biscotto.

Mi sto domandando che c'è che non va?
Evidentemetne sto reprimendo qulacosa, c'è qualcosa che non voglio vedere e che mi crea questa fame finta

griselda 13-07-2011 16.34.48

Oggi non sto facendo niente di bello, non ho fatto niente che mi piacesse che mi facesse stare bene o che mi rendesse felice ho solo cercato di andare contro alla pigrizia che mi attanagliava.

Non ho voglia di fare una cosa che dovrei fare in pratica sto scappando da un dovere

Inotre so che da domani finite le "vacanze" ritornerà ilsolito tran tran, che avercelo questo tran tran non è mica terribile eppure evidentemente....boh

Altra cosa mi sento sempre sotto osservazione da altri ma non è detto che sia così ci sta anche una mia proiezione, il dover semper piacere...il non assecondare questa cosa mi crea ansia o tensione? La tensione mi fa salire l'ansia
E ora mi rendo conto che il lavoro che ho fatto l'ho fatto perchè non volevo mostrare che oggi non ho voglia di fare tubo
Sto provando coem ha detto Sole ha ricapitoalre dopo


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