"Sono proprio belli quei pennini di una volta, tutti lavorati e decorati! Ha molto fascino scrivere con i pennini antichi. Quasi quasi do un'occhiata anch'io se ne trovo qualcuno. Tu Emma quanti ne hai a casa? Tanti? Ma li usi anche o solo li collezioni?"
"No Giulia, sta sera è domenica ed è il mio giorno libero, un'altra volta volentieri. Senti sennò tu a che ora stacchi qui? Se ti va andiamo a fare due passi e magari a prendere un gelato.." |
Ma di che parlo con sta tipa? le avessi detto che cercavo una bussola atomica avrei capito, ma pennini!!! Ho anche fatto una descrizione quasi perfetta, senza contare che all' angolo c'è uno schermo gigante che pubblicizza in continuazione l' ultima mostra in corso " La scrittura nel passato" proietta continuamente ogni sorta di utensili compresi pennini.
" Si Roberto ne ho qualcuno, ho anche provato a usarli ma ci vuole una mano, diciamo antica? che io non ho" e sorridendogli sbircio la Giulia che ha proprio un' aria scocciata. "Non disperare Giulia, la disco non scappa e c'è sempre una prossima volta" Saluto entrambi e me ne vado, felice di andarmene. "Alla prossima, ciao ragazzi" |
"ciao Emma, sì per la disco non dispero...intanto stasera usciamo a prendere un gelato! vero Rob?
bè la mano antica potresti anche avercela, Emma!" Le sorrido acida, vuol farmi apparire ignorante ma sono sicura che ha la mano antica...lei è tutta antica! meno male che se ne va! i pennini non li ha trovati, eppure quei cosi dovrebbero esserci nella scatola rossa, di sicuro non li ha voluti prendere qui da me! |
"Divertitevi ciao"
Quel sorriso acido non ha certo faticato a scovarlo, la ragazza ha un problema, anzi di più, il primo che è acida dentro, il secondo che ha difficoltà a socializzare, il terzo è Roberto. Comunque sia il problema è solo suo, guarda, a me fa pure tenerezza. Mi volto a guardarli, sorrido tra me e me avviandomi tra le innumerevoli bancarelle |
"Magari Emma con un pò di pratica viene anche a te la mano antica.. Mai dire mai!"
Alla fin fine però da una donna in carriera e tutta alla moda non è che si può pretendere che sia antica... Direi che è già tanto che colleziona pennini! "Ok, ciao Emma! Ci vediamo!" "Allora Giulia dopo a che ora finisci?" Certo che è parecchio insistente però. Non me la ricordavo così.. Spero solo che non sia una di quelle ragazze appiccicaticce che non ti mollano più e non ti lasciano respirare! |
Finalmente Emma se ne è andata, lei e i suoi pennini e la mano antica! Intanto non mi ha comprato niente, ha messo in disordine tutte le mie cianfrusaglie, sfogliato tutti i i vecchi libri e quaderni, spostato tutte le cornici con le foto, che disastro! e poi fa la gran signora!
" Sai, Roberto, prima delle sei non riesco a finire, considerando, poi, che ho tutti gli oggetti da riordinare! Se per te va bene, possiamo incontrarci verso le sette, ancora è giorno e potremo passeggiare tranquillamente!" Peccato che sia così nervoso, spero che non esca con me perchè l'ho asfissiato, pazienza, mi piace uscire con qualcuno che non sia il solito perdigiorno del mio gruppo, però a volte avverto la distanza sociale basata soprattutto sulla mia poca capacità di dialogare, come fanno loro, di cose importanti! |
Mi avvio tra le bancarelle grata al sole e al clima mi godo la passeggiata.
Certo che Roberto non lo vedo entusiasta della prospettiva di portare in giro la Giulia, mentre lei oltre che entusiasta mi è parsa possessiva, sta cosa mi fa sorridere. Mi fermo davanti a una bancarella stracarica di cose, ad ogni minimo movimento qualche oggetto potrebbe cadere, ma stranamente sta su. C'è di tutto, da vecchi tegami a cose che davvero non mi dicono nulla. Il venditore mi dice che è a disposizione della mia curiosità e che posso toccare la merce esposta. |
(sta Emma ha fatto il vuoto icon_mrgr: la regia mi dica dove ho sbagliato..grazie)
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Citazione:
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"Sì alle sette può andar bene, magari andiamo anche a mangiare qualcosa vista l'ora.. ci vediamo qui?"
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" Sì, ci vediamo qui alle sette, grazie Roberto, sono davvero contenta di uscire un po'! domani devo lavorare ma stasera voglio proprio riposarmi! ciao, a dopo!"
Sono felice ma anche tanto preoccupata, non so come ccomportarmi, tutto mi sembra così difficile, gli uomini mi invitano per divertirsi con me e poi finisce sempre cjhe rimango sola. Non ho fortuna, non so conquistare il cuore di un uomo, conquisto solo il loro desiderio, il mio corpo li attrae, stanno con me ma per loro sono solo un desiderio, niente di più! Vorrei che questa serata con Roberto mi facesse sentire apprezzata per me dentro, per quello che è il mio animo assetato di amore, di quell'amore vero, sincero, tenero che unisce molti giovani che conosco... Ora, dopo aver messo via tutto, vado a prepararmi, non dovrò esagerare con trucchi e scarpe alte, dai Giulia vEdrai che andrà bene! |
Cambio di scena.
Emma, dopo aver proseguito per qualche minuto nel mercatino, arriva ad un bar. Seduta ad uno dei tavolini vede Carla (Shanti) che beve qualcosa e sta leggendo quello che sembra un vecchio libro (si, il famoso diario). Ha con se un paio di borse di roba acquistata al mercatino. Carla e Emma si conoscono, oltre che per l'appartenenza al clan, anche per lavoro e negli anni sono diventate abbastanza amiche. Carla, infatti è direttrice del reparto smistamento al dettaglio di un'importante multinazionale di trasporti e import-export e da poco è diventata anche una delle quattro amministratrici delegate. La multinazionale è cliente dell'agenzia di pubblicità di Emma. Carla ha 36 anni, è single, è sempre elegante e sorridente con tutti (la ditta richiede esplicitamente che quelle al suo livello si comportino in un certo modo anche fuori dall'ambiente lavorativo). Intanto scambiate quattro chiacchiere, nel mentre riceverete istruzioni in privato. |
Mi sono stancata di spinte e spintoni, è davvero affollato oggi. Bevo una cosa e poi me ne torno a casa.
Cerco un bar con un tavolino libero, e vedo Carla seduta ad un tavolo assorta in qualcosa. "Ciao Carla anche tu in questo caos"? Le chiedo sorridendo. |
Ho un appuntamento con Mattia nel bar vicino alla piazza del mercato, nell'attesa ho deciso di approfittare di questa splendida giornata per fare un giro tra le bancarelle, mi regalerò qualcosa di speciale. Amministratrice delegata! Quanto ho lavorato per arrivare a questo, e quanto l'ho desiderato! E a quante cose ho rinunciato... Ma ora ce l'ho fatta, e anche se le responsabilità sono aumentate insieme allo stress, in una giornata come questa posso pensare solo che ne valeva la pena. Posso permettermi di toglermi qualche sfizio finalmente, mi sa che oggi ho pure esagerato!
Meglio se mi avvicino al bar, Mattia starà arrivando. Entro e mi guardo intorno, ancora non c'è. C'è molta gente, vedo un tavolino libero e vado ad occuparlo. Dopo qualche minuto di attesa decido di ordinare un cappuccino. Subito dopo vedo entrare Mattia quasi di corsa nel bar, ha una valigetta in mano, quasi non mi dà il tempo di salutarlo, si siede e mi dice che ha poco tempo e deve consegnarmi qualcosa di importante. Dalla valigetta tira fuori un libro, sembra molto antico... lo guardo affascinata mentre Mattia me lo porge. Lo prendo e per un attimo sfioro la copertina con le dita. Poi lo apro. Mattia quasi fa un balzo sulla sedia, io lo guardo stupita e lui mi sussurra "Tu puoi...". Sono confusa, torno a guardare il libro e poi di nuovo Mattia, non capisco e le domande mi escono tutte insieme: "Posso che cosa? Perchè tanto mistero? Che cos'è questo libro? E perchè tu sei tornato qui dopo tutto questo tempo? Che cosa sta succedendo?" In quel momento si avvicina la cameriera con il cappuccino, aspettiamo in silenzio che si allontani. Mattia mi guarda serio: "Non posso rivelarti molto... Posso dirti che questo è un diario, posso dirti che sono tornato perchè ho il compito di consegnarlo alla tua famiglia, posso dirti che non tutti hanno la possibilità di aprirlo... i tuoi genitori non ci sono riusciti. Tu lo hai appena fatto." A questo punto osservo meglio il diario che ho tra le mani, è vero l'ho aperto, ma stranamente riesco a sfogliare solo alcune tra le prime pagine, le altre sembrano incollate in un unico blocco. Mi concentro sulla prima pagina, sembra contenere un'introduzione. E comincio a leggere... Sono totalmente assorbita nella lettura, quando a un certo punto mi sento chiamare. Mi guardo intorno stralunata, Mattia non c'è più, di fronte a me c'è Emma sorridente. "Emma che piacere, hai fretta? siediti" C'è troppa confusione qui, d'istinto chiudo il libro e lo metto nella borsa, più tardi forse gliene parlerò. "Ho ordinato un cappuccino mezz'ora fa e oramai è freddo, ne ordinerò un altro, tu che cosa prendi?" |
Chi è Mattia?
L'ultimo post è da rifare :D |
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Nel racconto aggiustiamo la questione Mattia, se hai dubbi chiedi. |
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strabuzza: è l' amico di Teresa scomparso e ricomparso We Capo son gia confusa di mio se ti ci metti pure tu manata.gif icon_mrgr: |
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No, e allora chi "lo muove" al bar? |
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OPS: il capo sa parlare da solo scusa.gif |
"Ma che fretta Carla, oggi è una domenica strana, avevo in programma una gita ma è andato tutto a monte. Prendo la cosa come viene, e ti dirò, viene bene ti vedo una volta con calma invece che di corsa per il lavoro.
E tu come stai"? Le sorrido e mi siedo. Mi fa piacere fermarmi con Carla, persona piacevole ed affidabile. |
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Ho deciso di approfittare di questa splendida giornata per fare un giro tra le bancarelle, mi regalerò qualcosa di speciale. Amministratrice delegata! Quanto ho lavorato per arrivare a questo, e quanto l'ho desiderato! E a quante cose ho rinunciato... Ma ora ce l'ho fatta, e anche se le responsabilità sono aumentate insieme allo stress, in una giornata come questa posso pensare solo che ne valeva la pena. Posso permettermi di togliermi qualche sfizio finalmente, mi sa che oggi ho pure esagerato!
Entro nel bar vicino alla piazza del mercato, c'è molta gente, vedo un tavolino libero e vado ad occuparlo. Dopo qualche minuto decido di ordinare un cappuccino e mentre aspetto prendo dalla borsa il diario che mio padre mi ha consegnato ieri. Subito vengo assorbita dalla lettura, quasi non mi accorgo della cameriera che mi ha portato il cappuccino, fino a che mi sento chiamare per nome. Alzo lo sguardo e di fronte a me c'è la mia cara amica Emma sorridente. Le sorrido a mia volta: "Emma che piacere, hai fretta? siediti" C'è troppa confusione qui, d'istinto chiudo il libro e lo metto nella borsa, più tardi gliene parlerò. "Ho ordinato un cappuccino da un po' e oramai è freddo, ne ordinerò un altro, tu che cosa prendi?" |
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3 Allegato/i
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"Sto bene grazie, mi dispiace per la tua gita andata a monte, in effetti oggi è una giornata splendida e sarebbe stato l'ideale. Scusami un attimo..."
Sorridendo alla cameriera che sta passando lì vicino, le domando se cortesemente può portarmi altri due cappuccini. Quindi torno a rivolgerrmi a Emma: "Comunque l'importante è staccare ogni tanto la mente dal lavoro, anche tu hai fatto un giro al mercato? Hai trovato qualche pezzo interessante per la tua collezione di pennini?" |
" Ho dato uno sguardo in giro compreso il banchetto occasionale di Giulia, sai quella domestica carina che incrociamo di tanto in tanto, vende cianfrusaglie della nonna. No non ho trovato nulla, a dire il vero perchè non sono uscita di casa per cercare pennini ma per farmi passare la mattinata"
Le sorrido e lei ricambia con fare distratto. " Carla sbaglio o hai un colpo di vento contro " Le chiedo curiosa. " Hai lavorato tanto e con tanto impegno da meritarti questi successi sul lavoro no? e allora che c'è? cosa ti frulla in testa? mi sambri alquanto assorta in altro, se ti fa piacere ti ascolto" |
"Sì ho lavorato tanto per arrivare a questa promozione, e ti confesso che pur avendo chiare in mente le strategie che vorrei seguire, non riesco a fare a meno di sentirmi tesa e..."
Mi blocco e la guardo negli occhi, ci conosciamo da molti anni e so che di lei mi posso fidare, e poi è del clan. Ma penso a quello che è successo ieri a casa dei miei. Mattia ha rivelato che il diario doveva essere consegnato alla mia famiglia, spiegando che non tutti sono in grado di aprirlo. I miei genitori non ci sono riusciti e lo hanno consegnato a me... e si è aperto appena l'ho preso in mano, anche se ho avuto la possibilità di leggerne solo poche pagine. E così so che non posso rivelare il contenuto a chi non riesce ad aprirlo... Penso velocemente e altrettanto in fretta prendo una decisione. "Aspetta Emma, ti mostro una cosa" Apro la borsa e prendo il diario tra le mani, quindi glielo porgo: "Ecco guarda, e dimmi che cosa ne pensi" |
Carla che fa la misteriosa? Sorrido tra me e seguo le sue mani veloci infilarsi nella borsa ed estrarre quel che sembra una vecchia agenda consunta.
"E' un acquisto di oggi"? le chiedo prendendola in mano, ha un che di vissuto, non è solo un vecchia agenda, sfioro le scritte e i fregi sulla copertina, noto i segni del tempo, immagino le molte mani che lo hanno sfogliato, sembra un vecchio diario. Naturalmente sono portata ad aprirlo, alzo gli occhi sul viso di Carla come a chiedere il consenso e noto una leggera ansia. "Carla, non capisco che hai? spiegami per favore" così dicendo apro il diario che oppone resistenza, è come se le pagine fossero incollate tra loro. |
Per Emma: ti si aprono le prime pagine, ma le altre restano un blocco unico.
Per Carla: proprio come è successo a te. Per tutti: arriva il testo a breve. Intanto qualche altra battuta può essere scambiata prima di leggere. |
Seguo con un po' d'ansia i movimenti delle dita di Emma che sfiorano le scritte sulla copertina del diario, poi lei mi guarda titubante, sembra chiedermi il pernesso per aprirlo. La invito a farlo con uno sguardo e lei capisce al volo. Con sollievo vedo che il diario si apre tra le sue mani, così come le poche pagine che io stessa sono riuscita a sfogliare.
"Non è un acquisto di oggi Emma, e posso spiegarti quel poco che so. Ti ricordi di Mattia?" |
Lo sguardo di Carla mi rassicura, riprendo a sfiorare il diario con la massima attenzione come a temere che possa sbriciolarsi sotto le mie dita, invece, e lo dico ad alta voce:
"ma lo sai che mi sento strana? è come se questo diario mi sfidasse o provasse a tastare di che pasta sono fatta" così dicendo lo apro nel mezzo, è una mia vecchia abitudine che in questo caso non riesce, ottengo solo di poter sfogliare le prime pagine. torno aguardare la mia amica e scopro un sorriso di sollievo "Ma insomma, me lo vuoi dire che succede o devo indovinare? Mattia, quel ragazzo che è svanito nel nulla? Che centra lui"? |
"Questo diario lo ha consegnato lui ai miei genitori, e ripeto posso spiegarti quel poco che so. L'unica cosa che Mattia ha rivelato è che aveva il compito di consegnarlo alla mia famiglia, e che non tutti possono aprirlo. I miei genitori non ci sono riusciti, quindi mio padre lo ha consegnato a me... e come l'ho preso tra le mani si è aperto" Le sorrido: "Esattamente come è successo a te!"
In quel momento si avvicina la cameriera con i due cappuccini, mi interrompo e ringraziandola attendo che si allontani dal tavolo. |
Sha, quando nella conversazione arriva il momento, falle leggere il diario. A quel punto metto il testo.
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Aspetto che la cameriera si allontani
"Adesso son davvero curiosa, racconta se no perdo il controllo" lo dico con un sorriso davvero tirato, la realtà è che i misteri mi hann sempre affascinata e questa situazione ha tutte le caratteristiche del mistero. " Sinceramente Carla, dimmi, anche tu senti questo misto di curiosità, timore e disagio? Oppure sono io l' infantile dellasituazione"? |
Osservo la mia amica chiaramente tesa, non si decide a leggere le pagine, come se preferisse ascoltare prima ciò che io ne penso... In fondo la capisco, ho avuto lo stesso timore reverenziale davanti a quegli scritti.
"Sì che lo sento Emma, ma ora leggi fino a dove riesci, in modo che possiamo poi parlarne e scambiarci le impressioni!" |
Accosto la mia sedia a quella di Carla, mi accorgo di trattenere il respiro mentre apro la copertina.
"Non farmi fretta, ok? adesso leggo" Sfoglio la prima pagina lo stupore mi fa spalancare gli occhi, è uno spettacolo di colori. La scrittura elaborata ed elegante tracciata con inchiostro blu scuro esalta le immagini finemente ed accuratemente miniate. "Sembra un testo medievale, quelli scritti a mano dai monaci che passavano giorni interi a scrivere, copiare" Lo sguardo di Carla mi incita, abbasso gli occhi e inizio la lettura. La piazza, i rumori, la gente, tutto perde d' importanza. |
Questo il testo che c'è nelle prima due pagine, le uniche che riuscite a leggere.
Citazione:
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Finalmente Emma si decide ad aprire il diario e incomincia a leggere, io la guardo affascinata... so che cosa le sta capitando, l'ho vissuto, leggendo quelle righe. E come se entrasse in un altro mondo, come se si ritirasse all'interno di sè stessa.
Attendo in silenzio che finisca la lettura. |
Leggo tutto d' un fiato, sento lo sguardo di Carla fisso su di me, mi calmo e ricomincio da capo cercando di fissare il senso di ciò che sto leggendo.
"Ma ti rendi conto? non so se ridere o piangere, si rivolge direttamente a chi legge, mi sta venendo un' ansia che non immagini. Ma poi scrivere dove? riversare dove? Le altre pagine sembrano un blocco unico anche volendo come ci scrivi? Ti sei fatta un' idea, o brancoli al buio pure tu? Sento che stanotte la passo in bianco con tutti sti interrogativi che mi girano in testa" |
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