Ermopoli

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Sole 08-06-2006 15.33.54

Questa discussione sarebbe stata benone qui


Non sei stato affatto lungo, anzi se vuoi prego.... poemizza!!!

E tutto molto chiaro solo una cosa però mi fà venire dei dubbi ed è la frase che cito.

Citazione:

Originalmente inviato da Osiride
Un campo di energia, cioè, organizzato ed ordinato (e questo anche se il pensiero proviene da un matto).

Se noi captiamo e trasformiamo.. siamo in potenza anche capaci di creare pensiero .. ma nn essendo Uomini ma uomini riusciamo appena ad accorgerci che esiste un pensiero figuriamoci se possiamo Sapere che esso nn ci appartiene ma lo stiamo solo "acchiappando" nell'etere.
Ora noi tutti generiamo un campo, un Uomo lo genera talmente forte da poter creare un pensiero .. ma un matto, un uomo dalla mente alienata da chissà che disturbi.. così come uno psicolabile o un sempliciotto incapace di gestire la propria vita, come fà ad avere tanta forza da genereare un pensiero? Mi vien da rispondermi semplicemente perchè ha un campo eletromagnetico.. come dici tu.. bene ma allora questo pensiero nn potrà mai essere ordinato ed organizzato! Sarà semmai distorto, disordinato.. disarmonico .. sbaglio?

Papi 08-06-2006 17.01.06

chiedo ..ma è solo una questione di quantità di energia o di qualità, di intensità di vibrazioni, di alte o basse frequenze, di diversi livelli di connessione? (massaggino alle tempie)

Uno 08-06-2006 17.45.17

Citazione:

Originalmente inviato da griselda
la mia ignoranza non ha limiti haimè! martello.: martello.: martello.:
Scusa Uno ma come si vivifica il pensiero della preghiera? booh.gif

Di certo non recitandola a memoria mentre sogni altro :H
A parte gli scherzi, qualcosa trovi già nei vari posti dopo il mio che hai citato... comunque per quanto riguarda la preghiera o qualsiasi cosa che si rifà e che ha dietro una tradizione come riti, rituali etc la vivificazione consiste nel essere cassa di risonanza attiva. Aspe che provo ad esprimerla più semplicemente se riesco.
Lo scopo delle religioni, delle tradizioni etc etc è di avvicinarci al Divino ma allo stesso tempo di filtrare la potenza che non siamo in grado di ricevere... diciamo che in un certo senso ti orientano come se tu seduta su una sedia girevole venissi girata dalla parte del sole, ma allo stesso tempo ti dessero una tela leggera per non farti scottare.
Sto parlando di tradizioni sane ovviamente, non di abberrazioni moderne.
In questo modo c'è l'officiante di solito un Maestro, oppure un Sacerdote che dall'alto si fa tramite, però questo che arriva all'interno (ed anche no) del gruppo risuona... immagina come che in parte rimbalza da uno all'altro... se questo "rimbalzare" è passivo pian piano si spegne, perde forza... se invece è attivo ognuno attingendo a fondo alla propria forza interiore (che poi è in contatto con quella Universale) dà una sorta di nuova vitalità a questo movimento. Hai mai giocato seriamente a pallavolo? se tu metti le braccia in baker e stai ferma la palla rimbalza con la forza che aveva, se tu ti abbassi piegando le gambe e al momento di colpire ti alzi la palla oltre la forza di prima guadagna la tua forza e la direzione che gli imprimi (per esempio al compagno)

Ok ho fatto un casinone icon_mrgr: spero che si capisca un pelino almeno

P.s. quell'organizzazione delle cellule del cervello di cui parlava Osiride in un altro piano diviene l'organizzazione di un gruppo spirituale, microcosmo-macrocosmo

Uno 08-06-2006 17.46.32

Citazione:

Originalmente inviato da Papi
chiedo ..ma è solo una questione di quantità di energia o di qualità, di intensità di vibrazioni, di alte o basse frequenze, di diversi livelli di connessione? (massaggino alle tempie)

Manca un soggetto. boccaccia:
Per fare che?

Uno 08-06-2006 17.52.06

Citazione:

Originalmente inviato da Sole
Questa discussione sarebbe stata benone qui


Non sei stato affatto lungo, anzi se vuoi prego.... poemizza!!!

E tutto molto chiaro solo una cosa però mi fà venire dei dubbi ed è la frase che cito.



Se noi captiamo e trasformiamo.. siamo in potenza anche capaci di creare pensiero .. ma nn essendo Uomini ma uomini riusciamo appena ad accorgerci che esiste un pensiero figuriamoci se possiamo Sapere che esso nn ci appartiene ma lo stiamo solo "acchiappando" nell'etere.
Ora noi tutti generiamo un campo, un Uomo lo genera talmente forte da poter creare un pensiero .. ma un matto, un uomo dalla mente alienata da chissà che disturbi.. così come uno psicolabile o un sempliciotto incapace di gestire la propria vita, come fà ad avere tanta forza da genereare un pensiero? Mi vien da rispondermi semplicemente perchè ha un campo eletromagnetico.. come dici tu.. bene ma allora questo pensiero nn potrà mai essere ordinato ed organizzato! Sarà semmai distorto, disordinato.. disarmonico .. sbaglio?

C'è differenza tra un matto ed un sempliciotto
Il primo non è detto che non abbia una organizzazione dl pensiero anche se per fini diversi dai nostri... per dirla bene.. collegandoci al discorso delle attenzioni, un matto vive con il corpo qui e con la mente altrove, ma non è detto che questa mente non possa interagire in questa attenzione.
il secondo è sempliciotto e basta, anche se a volte capita che non avendo strutture mentali complicate possa percepire (ma non interagire in maniera efficace) più di uno elaborato ma chiuso.

griselda 09-06-2006 09.49.18

Grazie per la pazienza! fiori.gif fiori.gif fiori.gif

griselda 03-12-2006 18.18.08

Scusate ma non so se metterlo qui o aprire un thread apposito.
Ricordo che il nuovo Papa aveva proposto che il rito della Messa ritornasse agli albori. Partendo dalla Messa recitata in latino, al Sacerdote che serve con le spalle rivolte al popolo.
Il rito della Messa dovrebbe essere intriso di gesti simbolici che dovrebbero portarci alla comprensione del loro significato, mi domando cosa possa significare servire Dio di spalle o di viso.
:@@ booh.gif :C:

Smashan 03-12-2006 18.49.54

Ciao Gris, provo a risponderti io.

Il ruolo del Sacerdote è quello di farsi veicolo del Divino e trasmetterlo, attraverso la consacrazione e la transustanzazione del vino e del pane nel sangue e nel corpo di Cristo, ai fedeli, astanti in preghiera.
Vi sono aspetti antichi di questo rituale che erano in realtà tesi a rappresentare il cammino dell'uomo verso Dio (Sacerdote), che fosse d'esempio a tutti i fedeli presenti, e che una parte di questo fosse trasmesso attraverso l'eucarestia.
In quest'ottica è molto importante, simbolicamente, che il Sacerdote, arrivato ormai ai gradini più alti dell'altare, tenga le spalle ai fedeli, poichè la sua condizione di veicolo lo innalza dalla condizione umana, e lo avvicina a quella divina (infatti è Dio ATTRAVERSO di lui che TRASMUTA gli elementi consacrati)...i fedeli non possono vedere come viene operato il miracolo, poichè è un mistero che risiede nei cuori.
Teologicamente, quello che ha detto il papa, rispetta la tradizione simbolica.
Scusa le contorsioni, mi auguro sia un discorso chiaro.

Ray 03-12-2006 20.57.05

Concordo completamente con Sma.

Aggiungerei che, considerando che il Sacerdote (l'officiante) dovrebbe appunto fare da tramite (quindi far sparire "la persona" e far agire attraverso di lui il Divino), SE è davvero un tramite (mi sa che al giorno d'oggi...) non è solo tramite del cielo verso la terra ma anche viceversa.
E' infatti suo compito far confluire in se la "tensione a Dio" dei fedeli ed "incanalarla" verso l'alto, mentre incanala verso il basso la "risposta" divina. E siccome si piglia da dietro e di da davanti...
Altrimenti basterebbe che si giri durante l'invocazione e la transustanziazione.

Per quanto riguarda il latino è considerata lingua sacra, quindi più "vicina" all' "intenzione" originaria. I suoi suoni, le sue frasi, i suoi ritmi dovrebbero veicolare più "tradizionalmente".

Astral 23-08-2011 16.20.53

Sono l'unico che pregando ottiene qualcosa qui?

Non è vero, che non si possono ottenere benefici materiali e spirituali con la preghiera.
Bisogna però rendersi conto che la preghiera come la fanno tutti, automatica, di adorazione o sottomissione non serve a molto.
Non sono molto daccordo con la visione di Kael, perchè potrei dire che l'uomo prega (anche se non ottiene nulla) per una sorta di meccanismo psicologico atto a superare la paura della morte, dell'incertezza e la voglia di sentirsi protetto.

Gesù dice: chiedete e vi sarà dato.

Il problema è bisogna vedere come uno chiede, e sopratutto capire che al di sopra c'è un disegno perfetto e una volontà del padre. Certo se un uomo prega perchè la suocerà vada via di casa, e la suocera prega affinchè possa rimanere a casa, secondo voi a chi dovrebbe dare retta a Dio, a chi prega meglio e con più concentrazione?
Come vedete c'è qualcosa che non va in questo ragionamento.

Sono daccordo con Ray che molto spesso non si aspetta la risposta.
Preghiamo Dio intervallando tra paure, pensieri come che domani devo pagare la bolletta dell'enel, poi torniamo a dio, poi ci fermiamo ad uccidere la zanzara che ci disturba mentre pizzica, poi preghiamo dio, ci stanchiamo e torniamo alle attività quotidiane.
Ma voi come vi comportereste con uno che fa cosi che parla solo lui, si distrae e quando tocca a te, se ne va?

In ogni caso la preghiera è sopratutto connessione col divino, io voglio connettermi a lui, non voglio chiedere nulla, ma solo sentire, voglio essere ispirato magari, consigliato o volere unire la mia volontà umana con la sua.
Questo già è un altro tipo di preghiera.

Poi c'è il discorso Ringraziamento: tutti concentrati su ciò che non va della nostra vita, però quello che va è tutto dovuto.
Scusate se ho umanizzato troppo, ovviamente per tutti non mi riferisco al forum, ma parlo in generale.

No decisamente, non sono daccordo che non si ottenga nulla con la preghiera, anzi si possono elevare le proprie vibrazioni, certe situazioni si appianano e a volte si "ottiene" anche oltre di quello che si è chiesto.
Potrei riportare varie esperienza familiari, ma non voglio annoiare, e poi sarebbe inutile, uno certe cose dovrebbe provarle, ma sono sicuro che qui qualcuno ha già sperimentato.

Astral 03-04-2012 00.20.38

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 20770)
Ecco, hai detto proprio bene, qualcosa arriva, è qualcosa di illusorio.
Secondo me per poter accedere in alto ed essere ascoltati .. insomma come dire, secondo me per essere ammessi alla Sua presenza, c'è un grosso lavorone da fare.
Tutti in potenza possono accedere, certo che si.. hai ragione, ma l'illusione di farlo è sempre presente. L'idea del dio che ascolta tutti la trovo abbastanza di derivazione culturale.
Magari ascolta pure (e così dicendo lo umanizziamo già parecchio e umano nn è ... ) ma sono suoni talmente disarmonici che lo stordiscono e lascia perdere icon_mrgr: vabbeh lo ho umanizzato troppo, ma per dare un'immagine di come vedo la cosa.
Ma se Pregare fosse questo .. allora lo sapremmo fare! E tutti avremmo un canale diretto e apertissimo senza bisogno di fare altro.
Non so, vedo la preghiera come una sorta di nn chiedere, nn parole, nn niente .. Imparando a pregare si usano le parole.. ma una volta imparata la "tecnica" fatta propria, il canale è diretto.. forse e probabilmente nn proprio con Dio .. troppo troppo .. ma magari con la nostra Emanazione principale si..

Sai un esempio bellissimo? Il Cantico delle Creature di francesco d'Assisi.
Non ti riempie di gioia? Ecco quella è una Preghiera .. ti riempie l'Anima di armonia e gioia .. nn ci sono domande .. semplicemente ti innalza l'anima un pò di più per percepire quella millenesima parte che diversamente nn potresti .. la porta sarebbe chiusa!

Tutto questo è solo una mia visione della cosa .. nn è certo la "cosa". :H

Si per accedere a Dio c'è un grosso lavoro da fare, ma altre vie sono molto più intuitive rispetto ad altre.
Indubbiamente essere persone più elevate ci fa avvicinare a lui, il problema è che noi abbiamo perso questa facoltà ed il problema è che lui ci parla in modi indiretti.

La nascita della spiritualità, era senza intermediari, poi a mano a mano andiamo sempre peggio.

Onestamente però quante persone pregano? quanto al giorno e come lo fanno in modo automatico?

Ci si può aspettare qualcosa da Dio, se si prega superficialmente? La preghiera serve anche noi, perchè otteniamo quell'energia in più per vincere battaglie fisiche e spirituali che altrimenti ci fanno soccombere.
La preghiera è come la corsa, deve essere praticata sempre, e non tocca far finta di correre, altrimenti non si vincono mai i 100 metri.

Si dice che la preghiera è dialogo, ma molto spesso la "gente" racconta i suoi problemi e della risposta di Dio non gliene frega nulla, alla fine è un monologo non una preghiera, io invece credo che preghiera sia rimanere in ascolto. A volte anche forme di contemplazione senza esprimere parole sono preghiera.


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