Kael posso capire che apparentemente ogni cosa richiede uno sforzo, ma nello stesso tempo ogni cosa avviene anche in modo naturale e progressivo, un bambino non fa nessuno sforzo a diventare un adolescente, è soltanto nella mente dell'uomo che deve "faticare" per avere.
Questo non è un invito a non muoversi concretamente per qualcosa anzi, ma il concetto di fatica è umano. Ci sono delle qualità che abbiamo già dalla nascita e non dobbiamo certo fare fatica a tirare fuori, altre invece che non ci appartengono e quindi richiede più fatica lavorarci. Pensa ai vari tipi di semi, non sono tutti uguali, alcuni crescono con maggiore acqua, altri in certe condizioni atmosferiche etc. Se il discorso è riferito alla libertà, qui sono daccordo, la ricerca interiore, e il lavoro spirituale è una scelta personale che va presa in piena libertà, e chi non la concepisce evidentemente non evolverà come dici tu, ma è probabile che torni al punto di partenza. Per quanto riguarda la coscienza: tutti ne abbiamo una, tutti , il problema è che quando nasciamo, subentra l'educazione e ci gettiamo fango e fango sopra che ogni volta dobbiamo ricominciare da capo. Sul fatto dei semi posso essere daccordo, è vero ciò che dici, ma rifletti un attimo anche che un seme marcio, feconda la terra, e fa crescere nuove piante che danno altri semi. Quindi il seme marcio, affronta un nuovo ciclo quando muore, e si ritrova anche al punto di partenza. Una sola possibilità per apprendere è un po' poco. PER UNO: Il corpo si disintegra, la mente si disintegra, l'anima si disintigra, lo spirito è immortale. Rimane comunque sempre lo spirito, evoluto o non evoluto dove finisce? Quindi resuscita lo spirito? Per me c'è differenza tra anima e spirito, è per questo che dico che una si spenge e l'altra no. |
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In parole povere hai detto che un essere umano, se non raggiunge l'elevazione spirituale, muore sia nel corpo che nell'anima.
Mi sorge la domanda sulla destinazione del suo io spirituale però, che rimane ancora senza risposta. Ma forse per trovarla ci sarebbe da fare una discussione, sull'origine dell'anima. Quindi non esiste nemmeno nessun ciclo reincarnativo? P.s: sono solo domande, ovviamente rispetto ogni visione differente. |
Vabbeh rispondo io, visto che mi avanzano 10 minuti.
Io e spirituale sono due parole che si conciliano poco, lo spirito non ha io.... è metaforicamente come un gas dal nostro punto di vista.... non decide, non sceglie... "semplicemente" esplora tutte le possibilità, in tutte queste possibilità c'è tra le altre cose un Uno e un'Astral etc etc... i quali non si reincarnano, perchè la parola presupporrebbe che rimane tutta la complessità della personalità di Uno (astral etc) da qualche parte e poi questa si reincarna, si capisce? Iniziando dal nome proseguendo a come ci muoviamo, come parliamo, come ci guardiamo allo specchio , come mangiamo, come camminiamo etc etc etc è tutto personalità, persona, non è io, l'io è appena accennato e abbastanza formato in pochi, completamente in uno su non so quanti... il discorso è complesso ma possiamo dire come definizione che un io formato contiene e può manifestare tutte le personalità possibili anche se poi ne usa prevalentemente una, un io embrionale le contiene lo stesso ma manifesta sempre le stesse e senza sceglierle. Solo un io formato può salvarsi, altrimenti comunque lo spirito ha "fatto esperienza", non è esatto ma rende un pò, diciamo che ha percorso quella variabile, quel corpo, con quell'io frammentato, non completo, e quel miscuglio di personalità non scelte.... Il discorso continuerebbe ma non so se fin qui è chiaro, indi mi fermo |
se parliamo di anima, dovremmo dare per scontato che esista
una "Entità" superiore da cui è derivata (scintilla divina) o parallelamente il concetto che questa sia come un ologramma nei confronti della fonte. che sappia, l'ologramma è la riproduzione di un oggetto, e tutte le riproduzioni sono perfettamente uguali all'originale. ora sia l'originale che gli ologrammi, scomparirebbero allorquando si toglierebbe la fonte o fascio di luce. se l'anima è paragonata all'ologramma, ogni singolo frammento è infinitamente durevole esattamente come la durata della fonte, e non si tratterebbe di arrivare ad un qualche livello promozionale, ma direttamente relazionato alla sua fonte. |
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Però se fosse proprio così saremmo tutti uguali... |
perchè ho parlato di essere il primo (UNO) della classe?
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No, ma il succo è: siamo tutti uguali?
P.s. il mio era un complimento sincero, forse non lo hai preso come tale, peccato |
siamo tutti uguali?
_______ che forse un fratello è diverso da l'altro? ovvero anche se diverso per i genitori è sempre sangue del loro sangue o no? P.S.: ti è riuscita bene, bravo... sottitende un giudizio |
Si che un fratello è diverso da un'altro, neanche i gemelli sono uguali.... e non ho paura di usare questa parola, diverso.
P.s. dimmi per la prossima volta che formula accetteresti come complimento e non vedresti come sottointeso giudizio |
ho correto, quando tu hai risposto, quindi non hai visto la modifica.
cmq pensi che essendo diversi, un genitore potrebbe scacciare o addirittura lasciar morire quello più diverso? P.S.: le frasi di consenso di certo non le posso suggere agli altri è evidente che non c'è bisogno di applausi e questa non è una gara, credo, cioè non è bene far sentire l'altro come se stesse arrancando (ma forse ho male interpretato) |
Questo è il problema, pensare che qualcuno cacci o avvantaggi.... se metto una tavola piena tu puoi mangiare il giusto, un'altro prendersi un'indigestione, la tavola è la stessa, se un padre mette dei soldi nel cestino della merenda dei figli e uno si compra la merenda e l'altro gioca a flipper e rimane con la fame non c'è stata discriminazione ma diversa scelta. Siamo diversi perchè facciamo scelte diverse non coscienti, se le facessimo coscienti pure facendo scelte diverse saremmo uguali dopo un pò.
P.s. Ok non ti farò più complimenti se ti fanno star male. |
posso accettare l'invito a questo discorso della tavola imbandita o dei soldi, va bene.
______ Cit. UNO Siamo diversi perchè facciamo scelte diverse non coscienti, se le facessimo coscienti pure facendo scelte diverse saremmo uguali dopo un pò. _____ diciamo quelli che fanno scelte coscienti arrivano a... quelli che non fanno scelte coscienti, non arrivano a.., ma come tu dici alla fine facendo scelte diversamente coscienti, siamo uguali, ma non solo alla fine (è qui che non ci siamo), sorpattutto all'inizio. (chi non è cosciente non ricorda cosa fare, pur tuttavia è uguale) |
Citazione:
Invece quelli che fanno scelte coscienti iniziano ad essere uguali solo dopo che ne hanno fatte un certo numero, tra le quali parecchie simili.... la meta è la stessa ma le strade sono diverse |
Citazione:
diviso tre, parlando in numeri, cioè una unità è divisa in due parti (uguali o diverse), dove una parte resta omogenea, e l'altra parte è ha sua volta separata in due specie di vasi comunicanti o meglio paratie, dove si accede per gradi e tutta la scematura che rimane al livello più alto forma l'elisir, un pò come la ricotta. |
Lo sapevamo che eravamo d'accordo icon_mrgr:
Si chiama legge del terzo, alcuni pensano di vincere al lotto usandola... non l'hanno capita bene :H |
se ciò è confermato, è ovvio che siamo difronte a un genitore
che sapendo le caratteristiche peculiari dei suoi molti figli, che fa, prima cosa, non gli risparmia le sofferenze e non solo assiste impassibile alla loro disfatta. seconda cosa, non soddisafatto ancora di tutto ciò, sceglie soltanto i migliori, e con loro si sposta in un'altro luogo, lasciando a soffrire gli altri. |
ora (scusate se traggo le conclusioni da solo)
considerato che, sono un genitore che possiede ampi spazi di terre da coltivare e orti da lavorare, cosa faccio!!! prendo i migliori e scaccio i peggiori oppure a seconda del grado di cultura e attitudine, attribuisco a ciascuno la sua mercè?? |
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Il buon genitore non cerca le sofferenze per i figli, ma comunque lascia che se la sbrighino in quelle che capitano loro, perchè sa che solo così possono crescere e maturare.... Allo stesso modo non sceglie nessuno, ma sono quelli che maturano che si trovano casa e si fanno una vita, invece che stare tutta la vita in casa dei genitori |
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possibilità che gli offre la vita, a lui e agli altri.:) |
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l' essere genitori non si ferma allo stato puramente materiale del possedere una persona, è altro |
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Notte |
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e soprattutto dai punti di vista Notte a te:) |
Allora dico la mia, anche se so che gia la pensate diversamente, uno scambio non fa di certo male, poi ognuno può tranquillamente rimanere della propria opinione no?;)
Se veramente fosse vero che partiamo tutti con le stesse condizioni di partenza, la saggezza del Padre avrebbe permesso che tutti avessimo un posto dove vivere, e che tutti potessimo evolvere allo stesso modo. Cosi non è, non solo perchè alcuni uomini scelgono diversamente, ma perchè alcuni sono impossibilitati o vengano impediti dai loro confratelli. Vista da quest'ottica la costruzione dell'anima non è imparziale per tutti, pensiamo ai bambini che nascono o muoiono, o a quelli che muoiono prematuramente( se ho una sola possibilità quanto meno devo avere almeno il tempo di scegliere liberamente). Spesso vedo in ogni religione, un accanimento a volte marcato, a volte molto sottile, riguarda a persone che non scelgono un sentiero spirituale, ed una certa meritocrazia per coloro che lo percorrono. mi spiego meglio... Secondo l'ottica di un cattolico chi non segue determinati precetti perde l'anima, secondo alcuni dipinti di ortodossi, solo loro in paradiso, etc.. Chi lo decide che perde l'anima? Dove sta scritto che chi non si costruisce un anima sulla terra non abbia un'altra possibilità o forse più di una? La misericordia di Dio è infinita, e a mio avviso non tutti mai riusciranno in una sola a vita a costruirsi un anima. La spiegazione è che molti uomini pensando ad una sola possibilità, sono spronati maggiormente a seguire un sentiero spirituale rispetto ad altri che magari perdono tempo. Oppure questo sentiero spirituale costa talmente tanti sacrifici, che spesso ci si permette di dire ad altri che sono nel disinteresse totale, che andranno all'inferno, o che la loro anima si spegnerà, la forma cambia a secondo della religione ma il contenuto è lo stesso. Le differenze ci sono? No. Per Dio siamo tutti uguali, quello che cambia, è quanto uno decide di avvicinarsi o allontanarsi e questo comporta che un anima più evoluta sicuramente dovrà fare un percorso più breve, rispetto ad un anima più involuta che sarà costretta a causa della sua densità vibrazionale a fare un percorso piu lungo( e piu doloroso). Per cui lo sviluppo della consapevolezza deve essere sempre dato in piena libertà alla persona, senza la minaccia dietro l'angolo( palese o sottilmente velata) dell'inferno, o dell'oblio eterno. Ovviamente è un discorso impersonale che faccio, spero di aver dato spunto per la ricerca interiore, e sulle vere motivazioni che dovrebbe veramente spingerci( il viaggio verso l'evoluzione, e non la sopravvivenza). fiori.gif |
Per quanto ho capito io e non so se ho capito bene credo che ci sia uno Spirito che si incarna ed insieme allo Spirito una abbozzo di Anima portatrice di talenti. Se noi non lavoriamo questi talenti come si dice anche nel Vangelo nella Parabola… Cosa viene fatto a quello che i talenti li aveva sotterrati? …quindi l’Anima muore. Rimarrà lo Spirito si ma niente più Anima quindi niente più Gris. Quindi il Padre è vivo in noi come Spirito e ci spinge ma se noi non Lavoriamo che può fare? Obbligarci? Lui ce li ha dati i talenti noi dobbiamo capire quali sono e metterli a frutto almeno come ringraziamento al Padre che ci ha Creati.
Poi se ho capito male chiedo a qualcuno per favore di correggermi. |
Astral scrive:
"Chi lo decide che perde l'anima? Dove sta scritto che chi non si costruisce un anima sulla terra non abbia un'altra possibilità o forse più di una?" ti dirò...proprio perchè sono scritte...ogni religione se le "gestisce" come meglio crede..... cio che è stato scritto...è stato perso...ritrovato... modificato...travisato..... magari poi...sono effettivamente scritte....su "pagine" alle quali non tutti hanno accesso....ma chi l' ha...sa anche leggerci onestamente...col Cuore e con l' Anima che mano mano si è costruito....e sa anche perchè non sono accessibili a tutti.... ho bisogno di leggere spesso questa discussione... una visione dell' anima...non religiosa....la sento vera....ma non basta sentirla vera....la devo fare mia...una cosa ho capito però....anche se hai mille altre possibilità...il gioco sta nell' usare quèsta come fosse l' unica....senza spreco...perchè questa hai al momento....ed è da qui che nasce l' impegno.... manata.gif |
Certo che uno può (e deve) rimanere della propria opinione Astral, se la cambia comunque è la sua.... e anche se a qualcuno può non sembrare siamo qui appositamente per scambiare qualcosa......
Io trovo che tu hai un'immagine di un Dio persona.... un Dio che sta li a vedere quello che facciamo, a punirci quando sbagliamo o a premiarci quando facciamo giusto.... o a doverci dare infinite possibilità.... Prendiamola dall'inizio e terra terra... quanti spermatozoi tentano di fecondare un ovulo? Di solito ci riesce uno... c'è ingiustizia in questo? Gli altri non vanno all'inferno o rimangono nell'oblio... nel ciclo naturale sono riassorbiti dall'universo per poter essere potenzialmente tutto.... quindi il nirvana buddista (per esempio) ha un senso.... non quello che ne viene dato dalla manipolazione ma c'è.... e volendo con pazienza potremmo "incasellare" qualsiasi tradizione, filosofia e religione... però per far questo dovremmo liberarci dalla spazzatura che ci hanno e abbiamo voluto farci propinare, dovremmo per primi invece che rifiutare tutte le filosofie tenendo solo quella che ci fa comodo, accettarle tutte dirimendone il senso reale..... a quel punto non ci ritroviamo più con la nostra opinione ma con la comprensione di quello che è. Ritorniamo sempre sugli stessi passi "lo sviluppo della consapevolezza deve essere sempre dato in piena libertà alla persona, senza la minaccia dietro l'angolo( palese o sottilmente velata) dell'inferno, o dell'oblio eterno." Ma chi deve darci questa manna? E chi ci impedisce di sviluppare la consapevolezza? Solo noi possiamo decidere in tal senso.... Al contrario le manipolazioni, in un senso e nell'altro tentano di bloccarci paradiso/inferno = mettiti paura e non cercare reincarnazione = tanto se non fai niente prima o poi ci arrivi nirvana = non fare niente, devi capire di tornare al tutto etc etc fino alle assurdità più moderne.... invece le stesse cose viste da un punto di vista diverso hanno un senso (non le assurdità moderne, parlo di tradizioni con la T maiuscola) e non si contraddicono Sono d'accordo con Era... comunque vivo adesso, ammesso e non concesso che esista una reincarnazione adesso sono qui... altrimenti potrei anche per esempio uccidere, tanto poi una delle mie futura reincarnazioni pagherà. |
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Sul fatto di vivere la vita intensamente come dice Era, sono daccordo anche io, se facciamo un discorso personale, anche io cerco di darmi da fare in piena libertà, il discorso mio riguardava gli uomini nella loro totalità.
Non ho mai detto che tanto lavori o non lavori è uguale per tutti, oppure tanto c'ho mille possibilità prendiamocela comoda. Chi ha cuore la conoscenza di Sè e la realizzazione interiore, e ce l'ha dentro, non ha bisogno ne di minaccie( puoi non farcela), ne di stimoli ( ti attende il paradiso oppure Dio è contento di te). Non ho di certo una visione meritocratica di Dio, anzi come hai letto nel precedente topic, spiegavo proprio che non ero daccordo con le persone che scelgono il destino degli altri, e che magari hanno interpretato in quel modo, e ti facevo l'esempio di alcune religioni ( anche movimenti moderni si) dove spesso chi segue un percorso spirituale, si sente un po' eletto, questo senza nulla togliere a chi lo segue con cuore sincero. Non c'è ingiustizia per quanto riguarda gli spermatozoi, ma come ripeto, per alcune categorie di persone si, che nascono e nemmeno hanno la possibilità di studiarla la filosofia, o muoiono di fame dall'altra parte del mondo? Ti pare che partono con le stesse condizioni di partenza, di come sono partito io, o qualcun'altro. Non tutti riescono a lavorare sui propri talenti( non mi riferisco a chi non vuole, mi riferisco a chi non può.) Griselda, chi nasce con un handicap, riesce a lavorare con i propri talenti secondo te? Ovviamente non sto parlando in termini filosofici, ma in termini logici. Noi siamo in un certo senso fortunato, abbiamo le risorse, i mezzi e tutto, l'unico ostacolo è se vogliamo farlo o meno. Ma forse non ho capito bene il concetto di riassorbimento e diventare potenzialmente il tutto. Poi il fatto di reincarnarsi nuovamente( vero o non vero) non mi autorizza di certo a non essere responsabile delle mie azioni. Ovviamente non metto in dubbio le antiche tradizioni, ma credo che il miglior percorso sia sempre cercando di arrivarci da solo, non prendendole come verità assolute ( questo vale per tutto). Sono daccordo con te, anche sul fatto dell'opinione personale, infatti se cerco la verità, non devo cercare ciò che mi piace, o mi piace credere, ma devo cercare ciò che è. Credo soltanto che è importante capire anche quando senti qualcosa che ti stona e capire il perchè o sentire il perchè. Quando realizzi che non viene da tue paure personali, o idee fisse, è meglio che rifletti, questo ti impedisce di accettare qualcosa che in realtà non senti veramente. Non vorrei essere frainteso, sono daccordo anche io che come il corpo si coltiva con l'alimentazione e il movimento, la cura della propria anima è altrettanto importante( se non addirittura priorità). Sono daccordo anche che chi semina raccoglie, chi non semina non raccoglie. |
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Queste sono domande e questioni che prima o poi ci poniamo e che fanno male in effetti. Ci si sente inermi davanti al cielo. Però se vogliamo possiamo vederla diversamente.. vedere ad esempio che se nn ci fosse questo genere di espereienza per alcuni, neppure per il genitore del bambino morto prematuramente o del ragazzo con handicap ci sarebbe l'esperienza. Non voglio dire, come si dice in giro che sono anime buone venute a dare .. solo che la vita ci propone l'esperienza che meglio ci si addice in questo momento. E' una scuola. Dura. Se ribaltiamo le questione vediamo degli equilibri.. e comunque, a quanto ho capito, "muore solo " ciò a cui siamo attaccatissimi, un nome delle personalità. :C: |
"Non c'è ingiustizia per quanto riguarda gli spermatozoi, ma come ripeto, per alcune categorie di persone si, che nascono e nemmeno hanno la possibilità di studiarla la filosofia, o muoiono di fame dall'altra parte del mondo?"
scusa Astral....questo è un discorso diverso....non stiamo a disturbare le leggi cosmiche....qui si tratta solo di umanità...nel senso più normale del termine... ossia: uomo...con i suoi limiti...carenzeegoismi...paure.. e sonno profondo....se di ingiustizia si parla...non è certo "giustizia divina" tuttavia anche in questo caso esiste un "disegno"..... "Griselda, chi nasce con un handicap, riesce a lavorare con i propri talenti secondo te?" ti rispondo io ...poi Gri aggiungerà il suo.... ebbene si....non tutti certo....(o forse si) i disabili gravi...mentali intendo vivono un mondo tutto loro...e se così nascono....o ci diventano.... mi ripeto....un motivo certo c'è...nel caos cosmico esiste (mio pensiero) una sorta di ordine....e niente è dato al caso.... l' autistico ad esempio...è un genio....un genio irrazionale.. e se vive male nella società...e sempre causa del disinteresse verso il prossimo ( lo vogliamo chiamare Amore?) dell' uomo....che nella sua "evoluzione" vive il diverso con paura..anche se non lo ammetterò mai... potrei fare altri esempi credo però che sia comprensibile... e pensare che per costruire quell' anima di cui si parla qui.... avremmo mille occasioni.....ma per coglierle bisogna aprire gli occhi.... fiori.gif |
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Il problema della discussione è quando si è parlato di morte dell'anima come una sorte di oblio, quindi volevo soltanto fare un po' di chiarezza su questo punto, scusate se rompo, ma non voglio darlo per scontatofiori.gif
Che il corpo muoia è scontato, si parlava della possibilità che l'anima muoia, si perde soltanto ciò che si ha, non ciò che si è. Ho sentito parlare di perdita dell'anima non di morte. Era lo so che per ogni causa c'è un motivo, non me la prendo sicuramente con Dio, stavo parlando soltanto di pari opportunità. Quel bambino che muore prematuramente da modo di far fare evoluzione spirituale ai genitori, ma secondo il ragionamento precedente, lui un anima non ha avuto tempo per costruirsela. Ha sacrificato per sempre la sua, per fare evolvere quella dei genitori? Credo che se ci fosse soltanto una possibilità per ognuno, nulla verrebbe, come dici tu, lasciato al caso, e nel disegno divino sarebbe previsto il fatto, che molti non possono completare la costruzione dell'anima, a causa della volontà di qualcun'altro. Insomma forse è la visione di un Padre che aspetta presto o tardi il ritorno dei figli. Bene mi state confermando che quindi l'evoluzione dell'anima è soggettiva per ognuno di noi. Torna comunque il discorso che le modalità di costruirsi l'anima sono diverse, e non sappiamo se sono uniche. Sole ha parlato di scuola, e mi fa venire in mente che in una scuola si può essere promossi o bocciati, se si è promossi si passa alla classe successiva, se si è bocciati non si viene esplulsi da scuola, ma si ripete la stessa classe, certo poi posso cambiare la scuola( percorso spirituale) e scegliene una che mi consenta di prendere il diploma che più si addice al lavoro che sono portato. Allora muore il corpo, l'anima non costruita muore subito dopo il trapasso? booh.gif |
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Se l’anima è l’interfaccia dello Spirito ovvero è quella cosa con cui lo Spirito agisce in questo mondo, ci sarà un motivo valido se sceglie di dare un tot di Talenti ad uno ed ad un altro. A noi credo valga la pena di comprendere i nostri perché i disegni del Padre sino a che non si è compresi i propri mi sa che sarebbe un qualcosa di azzardato. Però devo dire che con la mia piccola testolina che tenta di capire e il mio cuore che cerca di comprendere vedo per ora che gli Handicappati a volte hanno un funzione prioritaria rispetto a chi si sente superiore, più l’handicap è maggiore e più pare il suo compito grande e Umano ovvero sensibilizzare il mondo. Se poi non rispondiamo all’appello allora non è colpa del Padre ma nostro. Poi siamo d’accordo sul dire che spesso l’uomo cerca di Creare Dio a sua immagine e somiglianza invece di “diventare lui a sua immagine e somiglianza”. |
Secondo me la difficoltà deriva dal fatto che si considera la cosa sempre da un puntio di vista personale... strettamente personale. Non capisco perchè si riesce ad accettare la morte dei corpi e la loro scomparsa, sia che abbiano 90 anni che 2, ma risulta difficile con le anime. Son corpi anche quelli da un certo punto di vista, nel senso di contenitori... meglio son fatti più durano.
Se proviamo a non metterci sempre al centro e consideriamo l'idea che siamo una delle innumerevoli esperienze, prove, emanazioni dello Spirito che le raggruppa tutte, possiamo tranquillamente pensare che certamente farà un'esperienza da handicappato, una da bambino morto presto, una da genitore di handicappato, una da genitore di bambino morto presto, una da squillo, una da convento e chi più ne immagina più ne metta... non vedo alcuna mancanza in tutto ciò... non credo che lo Spirito abbia mancanze... Tra l'altro, se come avevamo detto di qua o di la, quello che si sveglia deve finire per accorparle tutte, vuol dire che tutte ce le cucchiamo... esplorando abissi e cieli prima di divenire completi... |
Proprio perchè è difficile staccarsi dall'idea di persona. Si trasferisce anche sull'anima la persona. Lo Spirito essendo impersonale nella mente umana fa perdere i punti di riferimento e quindi diventa difficile ritrovarsi come Sole, Ray... ecc.. è qui il nodo. Ma nemmeno è facile da sciogliere. Fa paura.
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Non è questione di paura, o di mettersi a ragione sul divino, o sullo strettamente personale, la domanda è semplice, muore il corpo, muore l'anima, cosa rimane?
L'oblio? lo spirito continua a esistere? non si è più? Questa è la domanda, se qualcosa continua ad esistere oltre, morti tutti i corpi. Se c'è un viaggio che continua oppure morta l'anima, semplicemente non si esiste più. sto parlando della parte eterna di ciò che siamo, non dei singoli corpi. booh.gif Quotato da Ray Secondo me la difficoltà deriva dal fatto che si considera la cosa sempre da un puntio di vista personale... strettamente personale. Non capisco perchè si riesce ad accettare la morte dei corpi e la loro scomparsa, sia che abbiano 90 anni che 2, ma risulta difficile con le anime. Son corpi anche quelli da un certo punto di vista, nel senso di contenitori... meglio son fatti più durano. . Semplicemente perchè la morte del corpo fisico è un dato di fatto e c'è poco da commentare, la morte dell'anima puoi contestarla soltanto col dialogo religioso o filosofico e non vi è certezza palese come quella fisica. Comunque forse ho capito... praticamente state dicendo che muoiono tutti i corpi e rimane soltanto lo spirito che è impersonale? |
siete arrivati all'assunto che l'anima, esista o non esista
non ha importanza. allora la domanda è siamo tutti uguali? |
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