beh si alcuni strumenti usano altre chiavi (Ad esempio il basso tuba in si o in fa legge in chiave di basso)
sul termine chiave allora non mi ero poi così allontanato dal significato. |
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se ho un accordo do7 ad esempio
significa che al suo interno tra le note suonate è presente anche la settima rispetto al do quindi il si? in questi casi l'accordo come si forma (con che intervalli)? |
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totale 48 note, senza contare le note alterate che occupano in più altre 34 posizioni per un totale finale di 82 e mi sono tenuto basso, dato che i tagli addizionali non hanno una fine, invece gli strumenti hanno una fine, vedi pianoforte a 88 tasti uno degli strumenti con la massima estensione possibile. |
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do-re-mi-fa-sol-la-si-do 1---2--3-4--5--6--7-8 quindi do7 è uguale a do-mi-sol-si dove si è la settima nota della scala di do |
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si riesce in un' orchestra completa a raggiungere più di 88 note di estensione?
così pensando alle varie estensioni mi verrebbe da pensare che gli strumenti più "acuti" siano il clarinetto piccolo mib, il violino, l'ottavino. i più gravi basso, contrabbasso, fagotto? |
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in questo caso che nota si aggiunge o si modifica nell'accordo? non so il termine "diminuito" mi fa pensare che al posto di una nota (forse la quinta?) si suoni la 4 quindi fa ma potrei dire una scemenza |
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Pensa anche che non sono un compositore cmq do dim 4 a parole significa che hai un do diminuito con una quarta in più, però non lo prendere come oro colato, mi potrei ricordare male e poi già siamo molto in periferia rispetto alle aspettative del thread, come dice Ray dovremmo rallentare e aspettare chi volesse aggiungersi, non stiamo facendo un esame o una tesiicon_mrgr: |
si insomma l'accordo do diminuito 4 sarebbe formato da do-mi-fa-sol.
perdono in "pastosità" le note acute suppongo. così come funziona per la voce. la cassa di risonanza della nota è sempre più "ristretta" e quindi perde in potenza. vocalmente le note acute le devi prendere dal naso in su quindi il suono praticamente gira in uno spazio molto ristretto. le note gravi invece le prendi dal petto in giù, il suono compie un giro differente. idem per gli strumenti se pensi a un ottavino o a un clarinetto piccolo e li paragoni a un contrabbasso ad esempio noti che la cassa di risonanza del suono è più "ristretta" |
ok per il rallentare:)
intanto grazie per le delucidazioni |
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Ogni suono devi agganciarlo in risonanaza di maschera e va pensato all'esterno, non in alto, o in basso. Dovresti provare su più note, e vedere in quelle che sfiati di più, da li riuscirai a capire se è un problema di fiato, articolazione, postura, o se è qualcosa di psicologico.fiori.gif |
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In ogni caso è certamente risolvibile a livello tecnico senza per forza risolvere la questione psicologica. |
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A meno che non ti hanno detto che devi mordere (alcune maestre/i lo dicono) e cosi assumi una postura più rigida che ti fa spezzare il suono. Se non ti succede solo sulla A, può essere un difetto di respirazione (tecnica ovviamente). |
Veramente era un problema di mento in alto non in basso e poi perchè allora la maestra non mi faceva aprire la bocca sufficientemente, poi per fortuna ha cambiato tecnica anche lei e da quando mi fa aprire in modo naturale riesco bene.
Ray sarebbe interessante comunque approfondire il discorso dell'aggressività in relazione con il mento... Astral la risonanza in maschera all'esterno spinge il suono avanti che sembra più squillante ma in verità è più gridato e disturba i timpani e in avanti con gli anni si rischia di restare senza voce soprattutto quando sali sugli acuti. Ma studi canto pure tu? |
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Non posso dirti se è giusto o sbagliato, perchè non ho capito se hai un impostazione lirica. Si studio canto ormai da anni, in modo professionale, ma di indirizzo moderno. Pop, rock, brani piu classici come Bocelli ma non lirico. In realtà è la costrizione della laringe e l'attacco duro che danneggia le corde e si rimane senza voce. Ci sono alcuni appoggi diaframmatici che dovrebbero farci avere più aria, ma paradossalmente costringono la laringe (esempio quello di pancia). Ripeto, ognuno ha il suo metodo e dalla lirica al moderno cambia tantofiori.gif Comunque questo era un topic interessante, chi l'ha aperto forse aveva altre intensioni, però secondo me sto topic c'ha della potenzialità, eppure tante! |
Impostazione lirica, giro voce sul MI, sono un soprano lirico centrale.
Purtroppo non sono professionista, ho iniziato tardi anche se ho sempre cantato nel coro da quando ero ragazzina. Ho iniziato a studiare impostazione per guarire dalla raucedine ormai cronica e poi la maestra mi ha inserito nel coro e da lì un crescendo di impegni maggiori. L'attacco duro è appunto quello spinto in fuori. Degli appoggi diaframmatici non si può fare a meno nella lirica, si canta con il fiato e quello lo mantieni solo con diaframma e pavimento pelvico. Che poi dire diaframma solo è pure sbagliato, si impegnano molti muscoli del corpo, per la postura e per mantere il torace aperto. Lo yoga aiuta moltissimo nel trovare la giusta postura rinforzando tutti i muscoli che servono. La laringe è costretta nel senso deve rimanere giù abbassata altrimenti il suono non gira. |
@Diamantea: ok sono due mondi e due tecniche completamente diverse;)
Lo Yoga aiuta moltissimo perchè lavorano tutti i muscoli e perchè piu non sei rigido, più la voce si esprime meglio. |
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La questione sta sempre negli armonici. Ogni nota fondamentale fa risuonare fino al sesto armonico che è sempre un salto di quinta rispetto la fondamentale, cioè la quinta nota della scala da cui si parte. Per cui se la fondamentale è il Do sentiamo il Sol, se è un Fa sentiamo il Do e così via. L'orecchio percepisce il sesto armonico come nota più acuta, più brillante e quindi è quella che risuona maggiormente. |
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