Ermopoli

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MoonCat 05-05-2007 18.27.47

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 33525)
A me invece risulta difficile comprendere com'è che rischi di ripescare problemi non risolti (altrimenti non genererebbero ansie ecc) senza avere squilibri o anomalie. Se non hai squilibri nessuna indagine può scatenare problemi. Certo, possiamo essere compensati, ma chiamare questo equilibrio...

Esatto...fiori.gif

credo che sia oltretutto molto difficile trovare persone che non hanno qualche squilibrio, (io non ne conosco per lo meno);)

Uno 05-05-2007 20.43.23

E va bene.... tocca sempre a me pignoleggiare icon_mrgr:, tra l'altro avevo buttato una domanda con nonchalance... per vedere se qualcuno raccoglieva

Compensare ed equilibrare non sono la stessa cosa anche se a prima vista così sembra.... è sottile la cosa... molto, per cui dico che è più facile trovare persone equilibrate che compensate...
E' un punto importante da comprendere questo, per questo vi lascio tempo... sempre che vi interessi.

griselda 05-05-2007 20.57.35

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 33548)
E va bene.... tocca sempre a me pignoleggiare icon_mrgr:, tra l'altro avevo buttato una domanda con nonchalance... per vedere se qualcuno raccoglieva

Compensare ed equilibrare non sono la stessa cosa anche se a prima vista così sembra.... è sottile la cosa... molto, per cui dico che è più facile trovare persone equilibrate che compensate...
E' un punto importante da comprendere questo, per questo vi lascio tempo... sempre che vi interessi.

Intendi ho un difetto lo compenso con una qualità? leggo.gif

RedWitch 05-05-2007 22.48.50

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 33548)
E va bene.... tocca sempre a me pignoleggiare icon_mrgr:, tra l'altro avevo buttato una domanda con nonchalance... per vedere se qualcuno raccoglieva

Compensare ed equilibrare non sono la stessa cosa anche se a prima vista così sembra.... è sottile la cosa... molto, per cui dico che è più facile trovare persone equilibrate che compensate...
E' un punto importante da comprendere questo, per questo vi lascio tempo... sempre che vi interessi.

Se immagino una retta, l'equilibrio per me è il punto al centro.. quindi se questo punto non è perfettamente in centro ed è spostato o a destra o a sinistra è sufficiente muovere il punto e riportarlo in centro.. sempre prendendo la stessa retta posto che l'equilibrio è al centro, se ho uno scompenso la retta non sta più dritta, ma uno dei due estremi pende in basso e uno in alto. Compensare per me significa riportare dritta la retta, in questo caso non è il centro che si sposta, ma se ho uno scompenso ho troppo da una parte e troppo poco dall'altro. Presente le antiche bilance? avevano bisogno di pesetti .. togliendoli o aggiungendoli si poteva determinare il giusto peso..
Se devo equilibrare quindi ho già tutto al proprio posto, dovrò spostarmi.. se devo compensare devo proprio agire sullo scompenso.. la macchina ha qualcosa che non funziona bene, che devo aggiustare e devo intervenire, togliendo da una parte o aggiungendo all'altra..

MoonCat 06-05-2007 03.57.22

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 33548)
E va bene.... tocca sempre a me pignoleggiare icon_mrgr:, tra l'altro avevo buttato una domanda con nonchalance... per vedere se qualcuno raccoglieva

Compensare ed equilibrare non sono la stessa cosa anche se a prima vista così sembra.... è sottile la cosa... molto, per cui dico che è più facile trovare persone equilibrate che compensate...
E' un punto importante da comprendere questo, per questo vi lascio tempo... sempre che vi interessi.

Per mantenere l'equilibrio di qualcosa devo contrapporre dei pesi.
Compensare invece significa "pesare insieme" quindi nel primo caso l'equilibrio è dato dalla contrapposizione di due forze, nel secondo dall'unione.

Ray 06-05-2007 06.53.42

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 33548)
E va bene.... tocca sempre a me pignoleggiare icon_mrgr:, tra l'altro avevo buttato una domanda con nonchalance... per vedere se qualcuno raccoglieva

Compensare ed equilibrare non sono la stessa cosa anche se a prima vista così sembra.... è sottile la cosa... molto, per cui dico che è più facile trovare persone equilibrate che compensate...
E' un punto importante da comprendere questo, per questo vi lascio tempo... sempre che vi interessi.

Mi sa che dobbiamo accordarci sui termini.
Per come la vedo io la stragrande maggioranza degli esseri umani è compensata, equilibrati una sparutissima minoranza.

Il che non significa che un compensato non scompensi mai, anzi in qualche modo egli è destinato a scompensare.
La compensazione può essere esterna o interna ed è qualcosa che che fa da contrappeso ad uno squilibrio che non si vuole o non si sa equilibrare.
Una compensazione esterna può essere qualsiasi cosa, dalla mamma/papà, al compagno/a, alla pillolina, all'oggetto transazionale. In campo fisico è una stampella.
La compensazione interna può esseree un atteggiamento, un meccanismo che contrasta un altro, una repressione anche.
La compensazione serve a produrre uno stato di apparente equilibrio del tutto instabile.
Ipoteticamente, nel caso delle compensazioni esterne, esse possono durare molto a lungo, anche tutta la vita, pur se difficilissimo... quelle interne sono destinate a saltare più facilmente.

L'equilibrato invece si regge da se, non ha bisogno di compensazioni.
Quello che descrive RedW (la cosa della retta) per me è un equilibrato che, di fronte ad un momentaneo squilibrio o a un fattore potenzialmente squilibrante, riporta il sistema in equilibrio. Se fosse un compensatore, piegherebbe anche l'altra parte della retta in modo che sembri dritta o, perlomeno, che non si spezzi.

Gli equilibrati son rarissimi perchè devono conoscersi. Se no mi conosco e ho un meccanismo perturbante e risistemo momentaneamente il tutto senza andare a vederloe con minima o zero modifica reale, quella è compensazione (operazione che tra l'altro il compensato deve mantenere attiva più o meno costantemente se no va fuori di testa).


Per la domanda: credo che quasi tutti siano soggetti a scompensi (altrimenti sarebbero isolati), solo che l'equilibrato appunto riequilibra, anche a costo di ribaltare il sistema, il compensato mette un puntello e fa finta di niente.

Uno 06-05-2007 12.25.01

Mettiamoci d'accordo ok...
Come siamo d'accordo (su questo non ho dubbi) l'uso comune delle parole fa si che queste spesso perdano il valore determinato e preciso e spesso sfumino e vengano interscambiate con altre simili, ma come più volte detto se due parole nascono un motivo c'è.
Dunque... abbiamo equilibrio e compenso e le loro varianti equlibrare compensare, squilibrio scompenso etc etc....
Proviamo a vedere in alcune frasi di uso comune quale dei due è più adatto:

Gigetto mi ha fatto un lavoretto è giusto che abbia il suo compenso
I soldi del mio primo lavoro non bastano compenso la cosa con il secondo lavoro
Ho pochi affetti compenso con tanti amici

etc etc

Posso andare in moto perchè ho un sufficiente equilibrio
Temo di lasciare Teresa da sola perchè ha un equilibrio instabile (o anche precario)
Il giocoliere era famoso perchè sapeva tenere in equilibrio una pila di piatti su un'asta

la prima cosa che salta all'occhio è che compenso non ha bisogno di un aggettivo (sufficiente, instabile etc) e neanche di un verbo (tenere in, ristabilire l', mantenere in, etc etc) ma questo potrebbe non dirci nulla... la cosa che forse può aiutarci meglio è che compensare è un azione che inizia e finisce, può essere ripetuta ma è un'altra compensazione, l'equilibrio indica un gioco di forze che deve essere mantenuto... a parte il famoso equilibrio perfetto che per esempio geometricamente si ottiene se uno sgabello ha almeno tre zampe.... equilibrio però ottenuto tramite la compensazione perfetta delle tre zampe.

insomma... io potrei con uno sforzo tenere in equilibrio una moto sbilanciata (che equivale nel discorso a scompensata) ma una moto compensata è equilibrata

notare che dire è equilibrato indica lo stato dell'essere equilibrato ma dire persone equilibrate può significare anche che si mantengono in equilibrio se non specificato, anche se ametto sarebbe più preciso dire persone in equilibrio

Insomma compenso, compensato etc indica una certa "fissità"... equilibrio una certa "dinamicità" non è precisissimo ma suppongo che sia quello che rende meglio tutto il pappone che ho scritto sopra e che pochi sapranno leggere con attenzione...

Se le due cose coincidono allora c'è l'equilibrio perfetto, cosa che coincide anche con una cristallizzazione... la quale potrebbe esistere anche con una totale compensazione non in equilibrio (urca e questa come la "spiegherei"? icon_mrgr:)

Provo un esempio, sperando di non essere frainteso, i famosi geni del male.. sono compensati (in maniera particolare) ma non equilibrati

Va beh... passerà poco ma tanto rimane qui scritto... è molto importante come concetto, mi ripeto e non perchè l'ho scritto io.... provate a capirlo

Ray 06-05-2007 15.59.07

Ok.

Io avevo usato i termini nell'accezione della psicologia moderna, che corrisponde solo in minima parte a quello che dici tu (lo dico anche per quelli che hanno una formazione di questo tipo). Il tuo concetto è, se ho capito almeno un po', parecchio più largo di quello.
C'è un fattore comune ai due ed è visibile dall'esempio che porti sui geni del male. Anche in psicologia si dice che sono compensati ma non equilibrati... si tratta della famosa "psicopatia pura", che però è poco più di un'ipotesi.

Invece la psicologia allarga questo anche ad altre situazioni, in effetti, adesso che lo hai fatto notare, in modo decisamente impreciso. Essa infatti considera "compensati" stati di non equilibrio (o diciamo di equilibrio decisamente instabile) nei quali lo squilibrio continua a sussistere (squilibrio inteso come forza squilibrante) ma è momentaneamente tenuto a freno da puntelli vari. Stando al tuo discorso non si dovrebbe parlare in questi casi di compenso ma di "copertura" semmai... un po' come gettare la polvere sotto il tappeto.

Tornando a quello che dicevi tu invece, che non mi pare mi sia entrato del tutto, i compensi dovrebbero portare (o ri-portare) all'equilibrio e sono azioni singole e dirette che o ridanno l'equilibrio o consentono un avvicinamento ad esso.
La differenza grossa è che, se ho capito la dinamica del tuo discorso, l'equilibrio raggiunto tramite compenso è sempre un equilibrio diverso da prima, necessariamente un equilibrio (sempre dinamico) più vicino a quello perfetto, dato che il compenso va a restituire quel che lo scompenso ci ha portato... che è sempre un'aggiunta. Quindi il sistema, raggiunto un nuovo equilibrio, sarà più "largo" di prima.
Viceversa, il compenso che non porta equilibrio (che non sarebbe vero compenso) è simile a quello che dicevo prima (ma cmq il mio era più ristretto) dato che ricerca lo stato precedente (mantenimento dello status quo) e/o fissa uno stato di squilibrio impedendo di fatto, in questo caso, un nuovo equilibrio (a meno di "solvere" di nuovo proprio tutto).

griselda 06-05-2007 16.43.10

Uff ho bisongo di dire la mia anche se ho capito poco martello.:
Se uno ha un 'ernia al disco il dolore lo porterà a camminare storto con l'andare del tempo il corpo per mantersi in equilibrio andrà a compensare stortandosi, mettendonsi fuori assetto. Divenendo così un equilibrio che non è originale ma compensato. Per poter togliere la compensazione si dovrebbe eliminare ciò che l'ha fatta entrare in azione. Questa è una compensazione meccanica.
Il subacqueo appena si immerge inizia la compensazione dell'azione della pressione dell'acqua sul timpano. Spingendo dal di fuori con una tecnica ristabilisce l'equilibrio originario del timpano. ( che tra l'altro è sede dell'equlibrio fisico)
Quindi compensare è una azione di ripristino o di reintegro di qualcosa che si era perso o sti stava per perdere in equilibrio. Compensazione con tecnica.
La stessa potrebbe essere rapportata al comprendere ciò che ha portato al comportamento anomalo dell'uomo, del suo reagire... questo farebbe si che ogni volta che gli si presentasse davanti agli occhi la reazione lui compensasse con la compassione nata dalla comprensione. Con il ripristino dell'equlibrio originale.

MoonCat 06-05-2007 17.32.57

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 33564)
Mettiamoci d'accordo ok...
Come siamo d'accordo (su questo non ho dubbi) l'uso comune delle parole fa si che queste spesso perdano il valore determinato e preciso e spesso sfumino e vengano interscambiate con altre simili, ma come più volte detto se due parole nascono un motivo c'è.
Dunque... abbiamo equilibrio e compenso e le loro varianti equlibrare compensare, squilibrio scompenso etc etc....
Proviamo a vedere in alcune frasi di uso comune quale dei due è più adatto:

Gigetto mi ha fatto un lavoretto è giusto che abbia il suo compenso
I soldi del mio primo lavoro non bastano compenso la cosa con il secondo lavoro
Ho pochi affetti compenso con tanti amici

etc etc

Posso andare in moto perchè ho un sufficiente equilibrio
Temo di lasciare Teresa da sola perchè ha un equilibrio instabile (o anche precario)
Il giocoliere era famoso perchè sapeva tenere in equilibrio una pila di piatti su un'asta

la prima cosa che salta all'occhio è che compenso non ha bisogno di un aggettivo (sufficiente, instabile etc) e neanche di un verbo (tenere in, ristabilire l', mantenere in, etc etc) ma questo potrebbe non dirci nulla... la cosa che forse può aiutarci meglio è che compensare è un azione che inizia e finisce, può essere ripetuta ma è un'altra compensazione, l'equilibrio indica un gioco di forze che deve essere mantenuto... a parte il famoso equilibrio perfetto che per esempio geometricamente si ottiene se uno sgabello ha almeno tre zampe.... equilibrio però ottenuto tramite la compensazione perfetta delle tre zampe.

insomma... io potrei con uno sforzo tenere in equilibrio una moto sbilanciata (che equivale nel discorso a scompensata) ma una moto compensata è equilibrata

notare che dire è equilibrato indica lo stato dell'essere equilibrato ma dire persone equilibrate può significare anche che si mantengono in equilibrio se non specificato, anche se ametto sarebbe più preciso dire persone in equilibrio

Insomma compenso, compensato etc indica una certa "fissità"... equilibrio una certa "dinamicità" non è precisissimo ma suppongo che sia quello che rende meglio tutto il pappone che ho scritto sopra e che pochi sapranno leggere con attenzione...

Se le due cose coincidono allora c'è l'equilibrio perfetto, cosa che coincide anche con una cristallizzazione... la quale potrebbe esistere anche con una totale compensazione non in equilibrio (urca e questa come la "spiegherei"? icon_mrgr:)

Provo un esempio, sperando di non essere frainteso, i famosi geni del male.. sono compensati (in maniera particolare) ma non equilibrati

Va beh... passerà poco ma tanto rimane qui scritto... è molto importante come concetto, mi ripeto e non perchè l'ho scritto io.... provate a capirlo


Io sono proprio fuori pista..:U
.... ormai comincio a pensare che il mio quoziente intellettivo non sia abbastanza alto per starvi dietro...piango.gif Sob....nonso.gif

Kael 07-05-2007 00.42.33

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 33564)
Insomma compenso, compensato etc indica una certa "fissità"... equilibrio una certa "dinamicità" non è precisissimo ma suppongo che sia quello che rende meglio tutto il pappone che ho scritto sopra e che pochi sapranno leggere con attenzione...

Se le due cose coincidono allora c'è l'equilibrio perfetto, cosa che coincide anche con una cristallizzazione... la quale potrebbe esistere anche con una totale compensazione non in equilibrio (urca e questa come la "spiegherei"? icon_mrgr:)

Se dovessi mettere in avverbi l'esempio direi che la fissità del compenso coincide con il "come", mentre la dinamicità dell'equilibrio coincide con il "quando"...

Una moto, per quanto bilanciata e dunque in equilibrio finchè ferma nel box (riposo in se stessa), diventa instabile se messa a correre in strada (influenze esterne), e il pilota che la governa deve possedere il giusto "quando" per far fronte alle sollecitazioni cui andrà incontro (curve, macchine, ecc..) Diversamente, cadrà... (i maghi neri mi sembra siano caduti...)

A questo punto se la cristallizzazione avviene, il come e il quando si fondono insieme dando vita ad una nuova moto che non può "cadere" nè stando ferma nè mentre corre... Una moto che si potrebbe definire immortale o, quantomeno, assai più permanente di quanto non fosse prima...

Faltea 07-05-2007 13.44.40

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 33525)
A me invece risulta difficile comprendere com'è che rischi di ripescare problemi non risolti (altrimenti non genererebbero ansie ecc) senza avere squilibri o anomalie. Se non hai squilibri nessuna indagine può scatenare problemi. Certo, possiamo essere compensati, ma chiamare questo equilibrio...

Secondo me qui ci azzecca proprio il "compenso", magari ho latenti delle problematiche acquisite nell'infanzia, un trauma o che so...
Il mio corpo per ri-equilibrarsi ha utilizzato un procedimento legato alla compensazione (come diceva Gris con l'esempio dell'ernia)si è adattato al problema magari modificandone il ricordo o cancellandolo completamente, creando un finto equilibrio di parvenza stabile.
Se rimesto, posso ledere la compensazione e di rimando l'equilibrio diventa instabile....

Ps: parlo in prima persona, ma sono esempi.. mi è più facile esprimermi se "entro" nella parte...:)


Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 33529)
Esiste qualcuno che non ha scompensi?

Il discorso psicotropici e sostanze esterne è sempre pericoloso, voglio sottolineare (già fatto da RedW ma meglio abbondare) che in un percorso avrebbe senso solo sotto una guida, il fai da te è impossibile... inoltre... vorrei proprio vedere chi mi trova il peyote puro a Milano, Roma o Canigattì etc... usare cocaina, marijuana o altro non è la stessa cosa.
Il discorso secondo me esula dal senso del thread... comunque come accenni per rispondere a qualche interrogativo di Faltea....
Saprai che il nostro corpo produce endogenamente sostanze di tutti i tipi... molte di esse hanno effetti molto simili alle sostanze psicotropiche e alle droghe, l'esempio più classico potrebbe essere l'adrenalina che in caso di produzione abbondante per un qualche episodio che scateni la cosa, ci da l'impressione (non solo l'impressione però e vedremo perchè) di essere invincibili.
Non solo l'impressione perchè comunque nel momento della sua entrata in circolo effettivamente abbiamo una lucidità maggiore ed altre caratteristiche che potremmo anche definire superiori... il problema nasce quando qualcuno scoprendo questo cerca di stimolarne la produzione ponendosi in situazioni di pericolo... vedi i vari sport estremi il cui fine sotto sotto è questo, in questo modo il meccanismo si altera, il corpo si abitua a quelle dosi e appena scende il livello si "addormenta".. ne ha fame ed entra nel circolo vizioso di volerne ancora.
Quindi entrando più nello specifico poniamo che qualcuno abbia caratteristiche psicofisiche dormienti (e chi non ne ha? icon_mrgr:), un Maestro studiandole potrebbe decidere di utilizzare un catalizzatore... una miccia da accendere... cioè far sperimentare all'allievo degli spostamenti (perchè come detto sono alterazioni, non allargamenti ) di coscienza...
Se leggete con attenzione i resoconti tramandati scoprite come c'è un fattore comune, i Maestri spingono sempre verso l'esplorazione di alcune parti del subconscio facendo emergere dei mostri... i nostri mostri... l'effetto è molto potente ma avendo usato sostanze esterne è solo un assaggio... "adesso vedi che c'è, poi devi arrivarci da solo" e può prendere forme diverse (cioè il materializzarsi dei mostri, quando con un percorso lungo può non succedere).
Per incompleti che siano come accenni spero che diano un'idea... ma ribadisco: chiunque (in Italia soprattutto.. ma comunque ovunque facendolo senza sapere cosa fa) assuma sostanze stupefacenti, alcoolici o faccia sport estremi, corra come un pazzo in auto, sia sessodipendente etc etc anche se inconsciamente cerca una via, non la troverà in quel modo.

Grazie, ora tutto è più chiaro. Quantomeno la motivazione dell'uso di queste sostanze che non mi era chiara.

Scompensi.. disequilibrio.

Penso.... la compensazione avviene quando c'è una carenza, l'equilibrio ha carenza se il centro si sposta a dx o a sx, ne deduco che avviene una compensazione dell'equilibrio?
Ossia, l'equilibrio si compensa? La compensazione è un sotto-fattore dell'equilibrio allora.....

mubble mubble...newbie.gif

Uno 08-05-2007 11.36.54

Citazione:

Originalmente inviato da MoonCat (Messaggio 33574)
Io sono proprio fuori pista..:U
.... ormai comincio a pensare che il mio quoziente intellettivo non sia abbastanza alto per starvi dietro...piango.gif Sob....nonso.gif

Ma no, non è questione di quozienti intellettivi... non ho mai fatto test ma non mi stupirei se risultassi averlo basso icon_mrgr:... il "trucco" sta nel non dare mai nulla per scontato.... anche se adesso fanno i saldi tutti i giorni diavolo.g:
Non entro troppo sul personale perchè non gradisci.... (peggio per te :H) però... boccaccia:
Senza togliere nulla a quelli che hanno "fatto" la storia un nome più o meno grande non mi condiziona minimamente quando affronto un argomento, parliamo di psicologia? Ok Freud, Jung ed altri l'hanno reinventata, onore al merito, ma sono uomini, quindi perfettibili... quindi devo conoscere quello che dicono loro... non posso rifiutarli a priori, ma subito dopo posso decidere se ciò che io ho sperimentato (direttamente o indirettamente, e quest'ultimo allarga notevolmente le possibilità se fatto con spirito critico) allarga ulteriormente le prospettive, le contraddice o le conferma semplicemente.

--------------------------------------------------------------------------------------------------

Sapete quando è possibile Creare veramente?
Vabbeh, non aspetto le risposte.... quando si raggiunge, si trova l'equilibrio perfetto (anche se relativo solo al "settore" dove dobbiamo creare) cioè compensato... equilibrio che da vivi non si può mantenere a lungo... a meno di non porsi in una sorta di "ibernazione"... quando si raggiunge, con un atto di volontà si rompe in una determinata direzione... da questa rottura scaturisce una reale Creazione... del resto Nostro Padre docet 8-)

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Questo da Harry Potter si impara solo al 5° anno icon_mrgr:, per cui è presto... ma impara l'arte e.......

MoonCat 08-05-2007 18.23.22

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 33608)
Ma no, non è questione di quozienti intellettivi... non ho mai fatto test ma non mi stupirei se risultassi averlo basso icon_mrgr:... il "trucco" sta nel non dare mai nulla per scontato.... anche se adesso fanno i saldi tutti i giorni diavolo.g:
.....

Caspita ti sto proprio simpatica eh?
va beh...
quello che volevo dire è che non capivo cosa c'entrasse tutto quello che è stato detto sulla differenza tra i termini equilibrio e compensazione con il blog...
non è necessario parlare di Freud e Jung, anche se mi sembra d'obbligo almeno nominarli se si parla di psicologia...comunque...
non importa...:C:

Uno 08-05-2007 19.39.30

Ancora con questa cosa della simpatia? Si ok non importa.... ma se parli di quozienti intellettivi riferendoti ad un fuori tema o non sai mettere le parole in riga o ci hai dato degli scemi... e finiamola qui... posso fare a meno di quotarti e/o risponderti ma riservami lo stesso trattamento, grazie.

MoonCat 08-05-2007 20.04.30

la mia era una battuta...

Shanti 08-05-2007 23.58.22

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea
Pensavo al concetto delle sostanze definite allucinogene.
C'è chi ne faceva e fa uso per "aprire le porte della percezione" ma mi sono sempre chiesta, non avendolo sperimentato, se è considerabile come apertura o solamente si entra maggiormente in sé stessi e la mente "gioca" nell'nconscio facendo vedere/immaginare siuazioni irreali..

Citazione:

Originalmente inviato da Ray
PS: le sostanze psicotrope, più che "aprire porte" spostano il fuoco. Tipo presente i riflettori di teatro? Ma a mio avviso non si tratta quasi mai, se non mai, di allargamento della coscienza. Quindi certo che si deve avere un grande equilibrio... posto che basti.

Citazione:

Originalmente inviato da RedWitch
Per quel che riguarda queste sostanze, a me sorge una domanda.. a seguito di quel che ha scritto Moon, ma anche ricordando la Tradizione che ci racconta Castaneda nei suoi libri. Lui ha fatto uso di sostanze psicotrope,seguendo un ben determinato percorso, e non da solo, ma seguito da un Maestro.

Citazione:

Originalmente inviato da Uno
Quindi entrando più nello specifico poniamo che qualcuno abbia caratteristiche psicofisiche dormienti (e chi non ne ha?icon_mrgr: ), un Maestro studiandole potrebbe decidere di utilizzare un catalizzatore... una miccia da accendere... cioè far sperimentare all'allievo degli spostamenti (perchè come detto sono alterazioni, non allargamenti ) di coscienza...

Ehm...scusate, ho un mio modo di capire le cose e poi rapportare :D

Tornando a queste sostanze Castaneda secondo i suoi racconti ne faceva uso, per usare i suoi termini, per spostare il punto di assemblaggio (o fissaggio che dir si voglia) dalla posizione usuale di percezione ordinaria a un'altra, e questo credo intendano Ray con “spostano il fuoco”e Uno con “spostamenti di coscienza“.
Quindi riferito al primo post che ho quotato di Faltea, nell’assunzione di queste sostanze, è davvero la mente che fa vedere immagini irreali, fare un viaggio più colorato di un sogno come dice Grey, oppure è uno spostamento della coscienza in un’altra realtà? All’interno dell’inconscio, se non sono completamente fuori strada?
Comunque Castaneda sembra le abbia prese solo il tempo sufficiente per conoscere e accettare, vista la sua "indole", l’esistenza di altri livelli quindi completamente d’accordo che sono deleterie.

griselda 09-05-2007 00.28.28

Credo si chiamino stati alterati di coscienza che come ha detto Uno si possono ottenere in diversi modi anche senza intossicarsi, ma per quanto ne so volerci arrivare invece che arrivarci può essere solo deleterio.
Qualcuno mi corregga se sbaglio fiori.gif
P.S. per Shanti verrò a scuola di pazienza da te, tutti quei quote strabuzza: abbraccio:

Ray 09-05-2007 06.28.55

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 33624)
Quindi riferito al primo post che ho quotato di Faltea, nell’assunzione di queste sostanze, è davvero la mente che fa vedere immagini irreali, fare un viaggio più colorato di un sogno come dice Grey, oppure è uno spostamento della coscienza in un’altra realtà? All’interno dell’inconscio, se non sono completamente fuori strada?

Non sono così sicuro che ci sia questa netta contrapposizione.

La nostra percezione, quella solita, è limitata ad un determinato range di "realtà". Se la coscienza si amplia possiamo ipotizzare un allargamento di questo range, d'altra parte, se si sposta (artificialmante o meno) possiamo ipotizzare uno spostamento, totale o parziale, di quel range... non varierebbe di ampiezza ma di focalizzazione.

Quindi, in caso di spostamento, potremmo pensare di percepire "cose" tanto reali quanto le solite o, ancora meglio, tanto irreali quanto le solite. Interne o esterna che siano... anche qui, molte tradizioni veicolano l'idea che anche quello che percepiamo solitamente sia interno, insomma non è molto chiara la cosa, ma sempre per via della limitatezza del range.

Lo spostamento artificiale controllato può dare a qualcuno la nozione che la "realtà" è molto più ampia di quel che immaginava, anche se poi non riesce ancora ad ampliare il range, dovrà ben ampliare il suo concetto di realtà e quindi si sforzerà di ampliare anche il range successivamente... o almeno credo questo sia l'intento.

griselda 09-05-2007 13.14.59

Citazione:

Originalmente inviato da MoonCat (Messaggio 33612)
quello che volevo dire è che non capivo cosa c'entrasse tutto quello che è stato detto sulla differenza tra i termini equilibrio e compensazione con il blog...

Si chiamano thread non blog.

Faltea 09-05-2007 13.30.14

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 33630)
Non sono così sicuro che ci sia questa netta contrapposizione.

La nostra percezione, quella solita, è limitata ad un determinato range di "realtà". Se la coscienza si amplia possiamo ipotizzare un allargamento di questo range, d'altra parte, se si sposta (artificialmante o meno) possiamo ipotizzare uno spostamento, totale o parziale, di quel range... non varierebbe di ampiezza ma di focalizzazione.

Quindi, in caso di spostamento, potremmo pensare di percepire "cose" tanto reali quanto le solite o, ancora meglio, tanto irreali quanto le solite. Interne o esterna che siano... anche qui, molte tradizioni veicolano l'idea che anche quello che percepiamo solitamente sia interno, insomma non è molto chiara la cosa, ma sempre per via della limitatezza del range.

Lo spostamento artificiale controllato può dare a qualcuno la nozione che la "realtà" è molto più ampia di quel che immaginava, anche se poi non riesce ancora ad ampliare il range, dovrà ben ampliare il suo concetto di realtà e quindi si sforzerà di ampliare anche il range successivamente... o almeno credo questo sia l'intento.

Credo... "credo" di aver capito, ma allora è una percezione più ampia della "realtà" (virgolettata perché diversa da quella di tutti i giorni)?
Non so... mi è difficile comprendere una realtà vista con occhi "impuri", per quanto ampia o più ampia possa essere....
Anche quando sei alterato dall'alcool hai una visione di una diversa realtà, può sembrare assurdo il paragone ma l'alcool spesso porta a galla ciò che c'è sotto (inconscio?), tendi a vedere le cose sotto un'ottica diversa dal solito, spesso subisci anche una mutazione caratteriale, a seconda dello stato emotivo in cui ci si trova la si definisce balla felice o balla triste... Di conseguenza mi viene naturale pensare che anche l'assunzione di sostanze debba sottostare allo stato emotivo del momento...
Comunque, concordo sul deleterio ma principalmente sul non produttivo.
:C:

Shanti 09-05-2007 20.33.34

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 33634)
Non so... mi è difficile comprendere una realtà vista con occhi "impuri", per quanto ampia o più ampia possa essere....
Anche quando sei alterato dall'alcool hai una visione di una diversa realtà, può sembrare assurdo il paragone ma l'alcool spesso porta a galla ciò che c'è sotto (inconscio?), tendi a vedere le cose sotto un'ottica diversa dal solito, spesso subisci anche una mutazione caratteriale, a seconda dello stato emotivo in cui ci si trova la si definisce balla felice o balla triste... Di conseguenza mi viene naturale pensare che anche l'assunzione di sostanze debba sottostare allo stato emotivo del momento...
Comunque, concordo sul deleterio ma principalmente sul non produttivo.
:C:

Eh non lo so, però ricordo una testimonianza: tre persone che sotto l'effetto di queste sostanze si erano trovate tutte e tre a vivere la stessa identica situazione "irreale". Vabbeh più OT di così martello.: , a meno che non lo si agganci all'inconscio collettivo di cui ho letto qualche post indietro.

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 33627)
P.S. per Shanti verrò a scuola di pazienza da te, tutti quei quote strabuzza: abbraccio:

Naaa non ti conviene, però me la cavo bene con l'arte del "tacere" icon_mrgr:

griselda 09-05-2007 21.36.15

Magari sbaglio ma mi da l'idea per la legge che il simile attrae il simile che entrare con il proprio inconscio nell'incoscio collettivo potrebbe essere un po' pericoloso :U
P.S. Shanti eventualmente vengo anche per quello visto che era un complimento sincero. fiori.gifdove posso imparare qualcosa vado volentieri.

Ray 09-05-2007 22.00.35

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 33634)
Credo... "credo" di aver capito, ma allora è una percezione più ampia della "realtà" (virgolettata perché diversa da quella di tutti i giorni)?
Non so... mi è difficile comprendere una realtà vista con occhi "impuri", per quanto ampia o più ampia possa essere....
Anche quando sei alterato dall'alcool hai una visione di una diversa realtà, può sembrare assurdo il paragone ma l'alcool spesso porta a galla ciò che c'è sotto (inconscio?), tendi a vedere le cose sotto un'ottica diversa dal solito, spesso subisci anche una mutazione caratteriale, a seconda dello stato emotivo in cui ci si trova la si definisce balla felice o balla triste... Di conseguenza mi viene naturale pensare che anche l'assunzione di sostanze debba sottostare allo stato emotivo del momento...
Comunque, concordo sul deleterio ma principalmente sul non produttivo.
:C:

Provo a cercare un esempio per quello che intendevo, anche se non sono certo che reggerà.

Mettiamo che la "realtà" tutta sia una scacchiera. La nostra percezione solita, il range limitato a cui mi riferivo, fa si che noi percepiamo, poniamo, solo le quattro caselle centrali. Essendo questa l'unica percezione di cui abbiamo esperienza, siamo continuamente tentati di convincerci che quelle quattro caselle rappresentino la realtà tutta. C'è chi suppone o ha la sensazione che esistano altre caselle o altre cose (e mantiene il dubbio) e chi invece si radica sempre più sulla convinzione.

Ma non finisce qui. Normalmente noi percepiamo quelle quattro caselle con addosso degli occhiali colorati, occhiali che sono il nostro abituale modo di vedere il mondo, la serie dei nostri atteggiamenti mental-emotivi se vogliamo, ma c'è anche altro. Se io ho addosso sempre occhiali poniamo rossi, vedrò quelle sole quattro caselle e per di più velate di rosso. Se non cambio mai modo di vedere mi convinco che siano rosse. Fortunatamente mi basta ubriacarmi o anche essere eccitato o triste per cambiare colore agli occhiali ed ecco che percepirò sempre quelle quattro caselle, ma in un altro modo, da un altro punto di vista. Quindi non è facile convincersi che gli occhiali non esistano e che le caselle siano proprio rosse (alcuni lo fanno comunque)... inoltre ognuno ha occhiali diversi (personalità se si vuole) e mi basta un minimo di comunicazione (vera però, anche se di basso livello), un minimo di considerazione esterna, per rendermi conto che ho degli occhiali e che anche gli altri li hanno e ognuno diversi.

Se invece, con ausilio di sostanze o meno, sposto il range ma senza allargarlo) vedrò altre quattro caselle o magari due di prima più altre due.
Questo modificherà il mio modo di essere... anche se non riuscirò ad allargare la mia percezione a tutte le caselle di cui ho fatto esperienza, almeno però saprò che ce ne sono altre e, magari cercherò di ripetere l'esperienza fino ad arrivare a percepirle tutte assieme.
Quando le percepirò tutte assieme avrò allargato la coscienza.

Per alcuni (per alcune forme mentis) questa esperienza può essere utile, ovviamente con il controllo di chi sa (percepisce tutte le caselle in questione) in modo da non dover subire le spiacevoli conseguenze di uno spostamento forzato.

Faltea 10-05-2007 13.31.31

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 33651)
Eh non lo so, però ricordo una testimonianza: tre persone che sotto l'effetto di queste sostanze si erano trovate tutte e tre a vivere la stessa identica situazione "irreale". Vabbeh più OT di così martello.: , a meno che non lo si agganci all'inconscio collettivo di cui ho letto qualche post indietro.

Sul concetto di inconscio collettivo... bé mi sembra un po' azzardato. Anche se non mi sento di escludere nulla..
:)


Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 33655)
Provo a cercare un esempio per quello che intendevo, anche se non sono certo che reggerà.

Mettiamo che la "realtà" tutta sia una scacchiera. La nostra percezione solita, il range limitato a cui mi riferivo, fa si che noi percepiamo, poniamo, solo le quattro caselle centrali. Essendo questa l'unica percezione di cui abbiamo esperienza, siamo continuamente tentati di convincerci che quelle quattro caselle rappresentino la realtà tutta. C'è chi suppone o ha la sensazione che esistano altre caselle o altre cose (e mantiene il dubbio) e chi invece si radica sempre più sulla convinzione.

Ma non finisce qui. Normalmente noi percepiamo quelle quattro caselle con addosso degli occhiali colorati, occhiali che sono il nostro abituale modo di vedere il mondo, la serie dei nostri atteggiamenti mental-emotivi se vogliamo, ma c'è anche altro. Se io ho addosso sempre occhiali poniamo rossi, vedrò quelle sole quattro caselle e per di più velate di rosso. Se non cambio mai modo di vedere mi convinco che siano rosse. Fortunatamente mi basta ubriacarmi o anche essere eccitato o triste per cambiare colore agli occhiali ed ecco che percepirò sempre quelle quattro caselle, ma in un altro modo, da un altro punto di vista. Quindi non è facile convincersi che gli occhiali non esistano e che le caselle siano proprio rosse (alcuni lo fanno comunque)... inoltre ognuno ha occhiali diversi (personalità se si vuole) e mi basta un minimo di comunicazione (vera però, anche se di basso livello), un minimo di considerazione esterna, per rendermi conto che ho degli occhiali e che anche gli altri li hanno e ognuno diversi.

Se invece, con ausilio di sostanze o meno, sposto il range ma senza allargarlo) vedrò altre quattro caselle o magari due di prima più altre due.
Questo modificherà il mio modo di essere... anche se non riuscirò ad allargare la mia percezione a tutte le caselle di cui ho fatto esperienza, almeno però saprò che ce ne sono altre e, magari cercherò di ripetere l'esperienza fino ad arrivare a percepirle tutte assieme.
Quando le percepirò tutte assieme avrò allargato la coscienza.

Per alcuni (per alcune forme mentis) questa esperienza può essere utile, ovviamente con il controllo di chi sa (percepisce tutte le caselle in questione) in modo da non dover subire le spiacevoli conseguenze di uno spostamento forzato.

Ora posso dire di aver compreso grazie Ray.
Ma non so dilungarmi oltre, diventerei ripetitiva. Mi frulla in testa la solita domanda... il filo che separa ciò che la mente crea dalla realtà.
Un momento o l'altro vado in crisi... piango.gif
Viaggio su un filo sottile sottile tra ciò che ritengo (?) relatà e ciò che penso sia illusione.....
manata.gif martello.:

Ray 10-05-2007 13.50.35

Credo che potremmo farne un tread a parte, ma perchè considerare illusione opposto a realtà?
Se la realtà è la totalità di ciò che esiste allora le illusioni ne fanno parte, se invece realtà ed "tutto ciò che esiste" sono ambiti diversi (con reatà più ristretto) allora potrei dire che le illusioni esistono ma non sono reali...

PS: l'inconscio collettivo è parte di quella scacchiera...

Shanti 10-05-2007 21.49.23

Ma che cos'è in fondo che di una cosa mi fa domandare se è illusione o reltà? Il fatto che non sono soltanto io a vederla, sono più persone a vivere la stessa cosa, che fanno di questa una realtà.


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