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filoumenanike 21-02-2009 18.06.07

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 65262)
La libertà c'è eccome invece. Il fatto che esista un senso etico, un senso del dovere, non vuol dire che non si può far come molti e cioè fregarsene dei propri figli. Anche se mi trovo per le mani un figlio che inizialmente non volevo, posso scegliere se dargli tutto me stesso o no, e se non riesco a non dargli tutto me stesso vuol dire che ho già scelto, magari non razionalmente, ma la libertà c'è sempre.

Ricordo ancora una volta che la vera libertà non è fare quello che si vuole, ma Volere quello che si fa...
PS: Vittime passive dell'amore incondizionato? Se è amore veramente incondizionato saremo felici, non vittime... 8-)

sì, hai ragione...amare incondizionatamente i figli è una scelta, non avevo considerato questo punto di vistafiori.gif
ho tentato di spiegare il passaggio iniziale di vittime passive: ho un figlio non voluto (a parte che potremmo incosciamente agire per averlo!) e dunque sono vittima della circostanza ma poi l'amore per il figlio mi guida istintivamente, per lo meno nella maggior parte dei casi, a prendermi cura con amore del figlio e dunque divento felice;)

Uno 22-02-2009 02.12.19

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 65250)
e in senso emozionale?

In senso emozionale mica te lo puoi provocare da sola qualcosa che ti porti alla liberazione.

aspetta, riavvolgo il nastro e replay:

tu chiedi

Ma come fare per liberarsi, ammesso di averli visti, dei bisogni degli altri?

E' forse quello che scrivevi dall'altra parte capo? Quel "spezzare le catene del passato"?


io ti rispondo

Si in senso cognitivo-razionale è questo in sintesi


Intendendo che spezzare le catene è ciò su cui possiamo razionalmente ragionare, che possiamo vedere anche prima di iniziare, poi ovviamente il lavoro vero e proprio per essere completo dovrà toccare tutta la sfera della nostra personalità ivi comprese le emozioni. Queste però da soli non possiamo decidere di spingerle in un senso o in un'altro più di un certo punto, altrimenti non sarebbero più emozioni ma razionalizzazioni.
Noi al massimo se abbiamo capito bene come funziona possiamo cercare di portarci in in situazioni che accelerano le dinamiche che ci interessano, altrimenti dobbiamo aspettare che arrivino.
Invece una persona da fuori che veda tutto e sappia quello che fa potrebbe in occasioni favorevoli piazzarci di fronte a situazioni che per forza stimolano la giusta emozione, se la parte razionale è già pronta il gioco è fatto.

nikelise 22-02-2009 17.52.08

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 65282)
In senso emozionale mica te lo puoi provocare da sola qualcosa che ti porti alla liberazione.

aspetta, riavvolgo il nastro e replay:

tu chiedi

Ma come fare per liberarsi, ammesso di averli visti, dei bisogni degli altri?

E' forse quello che scrivevi dall'altra parte capo? Quel "spezzare le catene del passato"?

io ti rispondo

Si in senso cognitivo-razionale è questo in sintesi

Intendendo che spezzare le catene è ciò su cui possiamo razionalmente ragionare, che possiamo vedere anche prima di iniziare, poi ovviamente il lavoro vero e proprio per essere completo dovrà toccare tutta la sfera della nostra personalità ivi comprese le emozioni. Queste però da soli non possiamo decidere di spingerle in un senso o in un'altro più di un certo punto, altrimenti non sarebbero più emozioni ma razionalizzazioni.
Noi al massimo se abbiamo capito bene come funziona possiamo cercare di portarci in in situazioni che accelerano le dinamiche che ci interessano, altrimenti dobbiamo aspettare che arrivino.
Invece una persona da fuori che veda tutto e sappia quello che fa potrebbe in occasioni favorevoli piazzarci di fronte a situazioni che per forza stimolano la giusta emozione, se la parte razionale è già pronta il gioco è fatto.


Questo che scrive Uno e' molto interessante ed utile , affrontare situazioni difficili e fare scelte difficili e' quanto e' in nostro potere per rimanere sotto pressione per mantenere alto il livello dello sforzo .
Cosi' non rischiamo di annoiarci.....ma che fatica .
Parliamo delle ricompense , quando arrivano ?
Come sono fatte?

dafne 22-02-2009 23.38.08

E se non ci fossero?
Se la ricompensa fosse solo una, una ed unica, finale.

Questo potrebbe essere il motivo di crolli e rinunce, ci aspettiamo sempre che ci sia una ricompensa al dolore, alla soffernza ma bene che ci vada possiamo giusto avere la possibilità di ricominciare.

Mancanza di ricompense per trovare l'unica spinta vera ed originale, non mossa da un bisogno o da un desiderio di colmare...

griselda 23-02-2009 14.19.38

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 65298)
Questo che scrive Uno e' molto interessante ed utile , affrontare situazioni difficili e fare scelte difficili e' quanto e' in nostro potere per rimanere sotto pressione per mantenere alto il livello dello sforzo .
Cosi' non rischiamo di annoiarci.....ma che fatica .
Parliamo delle ricompense , quando arrivano ?
Come sono fatte?

Mah ultimamente mi sto accorgendo che non ce ne sono, l'unica ricompensa pare sia l'allargamento della sopportazione per poter fare nuovi sforzi più grandi.
leggo.gif

Ray 23-02-2009 15.48.14

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 65298)
Questo che scrive Uno e' molto interessante ed utile , affrontare situazioni difficili e fare scelte difficili e' quanto e' in nostro potere per rimanere sotto pressione per mantenere alto il livello dello sforzo .
Cosi' non rischiamo di annoiarci.....ma che fatica .
Parliamo delle ricompense , quando arrivano ?
Come sono fatte?

Le ricompense arrivano, anche se quasi sempre te ne accorgi solo dopo un po' che sono arrivate. Sono fatte "al negativo", nel senso che, per la maggior parte, tolgono o compensano gli impedimenti che c'erano allo sviluppo. Quindi finisce che si ottengono cose che "verrebbero da se" (o verrebbero fornite) in situazioni ideali tipo età dell'oro ma che nella realtà non possono arrivare se non dopo percorso.
Insomma lo sforzo e il risultato rendono attive funzioni prima solo potenziali.

Sole 24-02-2009 00.42.04

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 65321)
Mah ultimamente mi sto accorgendo che non ce ne sono, l'unica ricompensa pare sia l'allargamento della sopportazione per poter fare nuovi sforzi più grandi.
leggo.gif

Per me già questa è una ricompensa, riuscire ad avere un vaso più largo ..

filoumenanike 24-02-2009 01.10.54

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 65327)
Le ricompense arrivano, anche se quasi sempre te ne accorgi solo dopo un po' che sono arrivate. .

la ricompensa potrebbe essere la mancanza di dolore, di sofferenza, non sappiamo riconoscere gli attimi che diventeranno importanti e compensativi,
mi è capitato di vivere momenti che sapevo irripetibili eppure in quei momenti l'attimo era uguale agli altri, solo la memoria... il ricordo, rielaborato e interiorizzato, lo ha reso indelebile, ed allora solo dopo averlo vissuto l'ho goduto veramentefiori.gif

stella 24-02-2009 23.19.49

Io penso che quando una cosa interessa si fa qualsiasi cosa per ottenerla e per portarla a termine, e se fosse una cosa che dura tutta la vita la ricompensa è già quella di essere sulla strada per raggiungere quel fine.
Una cosa che sta a cuore è una cosa che si ama, e l'amore vero è gratuito, non chiede nulla in cambio, non aspetta la ricompensa, essendo già insita nel fatto di amare.
Le cose che inizio e non porto a termine sono tante comunque, perchè dentro di me faccio una graduatoria delle cose più importanti e quelle meno. Qualche volta capita che presa dall'entusiasmo di un nuovo inizio trascuri per un po' le cose più importanti, ma appunto per questo quelle cose che non porto a termine significa che in fondo in fondo non erano tanto necessarie e questo lo vedo perchè mi richiedono uno sforzo di volontà per continuarle e quindi un po' alla volta vengono accantonate a quando avrò tempo e voglia di continuarle.
C'è invece un altro genere di cose che vorrei inziare perchè fanno parte delle cose che desidero veramente per me, ma non riesco mai a iniziare, mettendo davanti sempre quelle che ritengo più importanti, come i rapporti familiari, i doveri quotidiani che quando si fanno con amore di farlo diventano leggere, se le faccio controvoglia diventano pesanti, e quindi mi chiedo tutti quei semi che potrei seminare e avere un mio raccolto non li pianto mai nella terra, questo mi rendo conto che non è giusto nè verso di me nè verso gli altri, ho paura che l'amore per un hobby, una cosa che mi piace, mi tolga tempo per le altre cose e mi faccia passare per egoista e insensibile e invece so che non è così perchè quando si soddisfano i propri bisogni si è felici e raggianti e persone più complete anche verso gli altri.
E allora perchè succede questo ?
Forse quello che ritengo importante sono bisogni non miei ma instillati dagli altri che identifico con l'amore mentre l'amore è seminare tutti i nostri talenti e le nostre passioni....
Eppure so che è possibile coordinare il tutto in maniera armoniosa e in questo modo si moltiplica anche l'amore per quello che si fa, e allora perchè non ci riesco ?

Ray 25-02-2009 01.00.37

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 65371)
Io penso che quando una cosa interessa si fa qualsiasi cosa per ottenerla e per portarla a termine, e se fosse una cosa che dura tutta la vita la ricompensa è già quella di essere sulla strada per raggiungere quel fine.
Una cosa che sta a cuore è una cosa che si ama, e l'amore vero è gratuito, non chiede nulla in cambio, non aspetta la ricompensa, essendo già insita nel fatto di amare.
Le cose che inizio e non porto a termine sono tante comunque, perchè dentro di me faccio una graduatoria delle cose più importanti e quelle meno. Qualche volta capita che presa dall'entusiasmo di un nuovo inizio trascuri per un po' le cose più importanti, ma appunto per questo quelle cose che non porto a termine significa che in fondo in fondo non erano tanto necessarie e questo lo vedo perchè mi richiedono uno sforzo di volontà per continuarle e quindi un po' alla volta vengono accantonate a quando avrò tempo e voglia di continuarle.
C'è invece un altro genere di cose che vorrei inziare perchè fanno parte delle cose che desidero veramente per me, ma non riesco mai a iniziare, mettendo davanti sempre quelle che ritengo più importanti, come i rapporti familiari, i doveri quotidiani che quando si fanno con amore di farlo diventano leggere, se le faccio controvoglia diventano pesanti, e quindi mi chiedo tutti quei semi che potrei seminare e avere un mio raccolto non li pianto mai nella terra, questo mi rendo conto che non è giusto nè verso di me nè verso gli altri, ho paura che l'amore per un hobby, una cosa che mi piace, mi tolga tempo per le altre cose e mi faccia passare per egoista e insensibile e invece so che non è così perchè quando si soddisfano i propri bisogni si è felici e raggianti e persone più complete anche verso gli altri.
E allora perchè succede questo ?
Forse quello che ritengo importante sono bisogni non miei ma instillati dagli altri che identifico con l'amore mentre l'amore è seminare tutti i nostri talenti e le nostre passioni....
Eppure so che è possibile coordinare il tutto in maniera armoniosa e in questo modo si moltiplica anche l'amore per quello che si fa, e allora perchè non ci riesco ?

Perchè "coordinare tutto in maniera armoniosa" è difficilissimo. Dici tu stessa che sai che se ti dedicassi a delle cose che ti interessano andrebbe meglio anche sul resto ma non ci riesci (sensi di colpa)... il che è come dire che l'intelletto dice una cosa e il centro emotivo un'altra... quindi fai/inizi ma non fai, pensi ma non dici eccetera. Comune condizione umana credo (il che non significa ovviamente che non si debba cercare di armonizzare eccetera).

Sul discorso comunque mi viene una considerazione, che al limite potrebbe anche diventare un tread, e cioè la differenza tra importante ed urgente, anche se forse ne avevamo già parlato. Ci sono mille cose urgenti che dobbiamo fare prima, e a volte al posto, di quelle importanti...

stella 25-02-2009 23.32.18

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 65377)
Perchè "coordinare tutto in maniera armoniosa" è difficilissimo. Dici tu stessa che sai che se ti dedicassi a delle cose che ti interessano andrebbe meglio anche sul resto ma non ci riesci (sensi di colpa)... il che è come dire che l'intelletto dice una cosa e il centro emotivo un'altra... quindi fai/inizi ma non fai, pensi ma non dici eccetera. Comune condizione umana credo (il che non significa ovviamente che non si debba cercare di armonizzare eccetera).

Sul discorso comunque mi viene una considerazione, che al limite potrebbe anche diventare un tread, e cioè la differenza tra importante ed urgente, anche se forse ne avevamo già parlato. Ci sono mille cose urgenti che dobbiamo fare prima, e a volte al posto, di quelle importanti...

Sì è vero, non sempre le cose urgenti sono le più importanti.
Comunque, tornando al tema principale del tread, l'amore per quello che si fa in questo modo si perde, diventano cose meccaniche, e tutto quel potenziale che abbiamo dentro si soffoca dentro a tanti gesti abituali che ripetiamo tutti i giorni.
La passione e lo stare a cuore lo conserviamo per cose speciali che solo raramente si riesce a fare come si vorrebbe ma quando questo accade anche le cose abituali è come se acquistassero nuova luce, è come se le nostre energie si moltiplicassero e si riesce a fare tutto perchè è l'amore e la gioia di fare che ci fa muovere...
Ma questi momenti di coordinamento armonioso in cui non si trascurano le cose urgenti ma nello stesso tempo si fanno anche le cose che stanno a cuore mi fanno pensare che questo non è impossibile ma molto difficile, penso si tratti di disposizione mentale o di aumento dell'attenzione perchè ci si sente in armonia con quello che si fa perchè coincide esattamente con quello che vogliamo.
Il problema è che forse "non lo voglio veramente" per paura di perdere chissà cosa, e invece ho notato che molte volte si perde molto tempo a pensare a questi ragionamenti, tempo che si potrebbe impiegare per le proprie passioni. In effetti nessuno mi impedisce veramente di fare nulla, sono io che mi metto dei limiti, e poi alla sera mi chiedo che cosa ho fatto veramente a parte le cose abituali e mi dico che non ho fatto nulla di importante per me e di conseguenza per la felicità mia e di chi mi sta intorno.

Kael 28-02-2009 12.54.01

Le ricompense arrivano, lo dice la parola stessa, com-pensare ossia pesare insieme. Se su un piattino mettiamo i nostri sforzi, sull'altro ne avremo l'equivalente contraccambio.
Il momento della pesa però non è quando vogliamo noi, si può solo prevedere, fra l'altro neanche troppo accuratamente penso.

Il fatto è che spesso tutto quello che facciamo dimentichiamo che sia un mezzo e lo vediamo come un fine. Pertanto è nel mezzo che speriamo di vedere i risultati quando invece, nel fine, la ricompensa è già arrivata da parecchio...


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