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luke 21-12-2011 12.27.26

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 107349)
Luke ti capisco, hai dato un taglio personale alla cosa. Ma penso che per il solo fatto di essere qui su Ermo ad esempio tu riesca a vedere qualcos'altro nelle 'martellate' che ti arrivano, come tutti gli altri qui in città. Mi riferivo più alle malattie e ai dolori subiti da chi non ha proprio nessun strumento per comprenderle... Nemmeno minimo

Si certamente parto dalla mia esperienza ma non mi fermo a questa, avendo avuto contatto anche con situazioni simili a quelle da te descritte, vedo che ci può essere molto molto di peggio con meno strumenti per comprendere il tutto e quindi la cosa mi si fa ancora più inspiegabile.

Edera 21-12-2011 12.37.11

Ma alla fine non dovrei nemmeno preoccuparmene, dovrei pensare solo al mio.. E' che quando mi trovo davanti a certe cose tento sempre di capire quale sia l'ordine

griselda 21-12-2011 12.46.55

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 107338)
Il problema mi pare è che molti non accettando un minimo di introspezione e cambiamento nemmeno davanti a dolori fortissimi, estremi. Non riescono proprio ad approcciare il loro dolore in maniera costruttiva ma lo vivono come un fumine piovuto dall'alto, una disgrazia. Che senso ha? Che senso ha che qualcuno soffra così tanto, senza avere i mezzi per comprendere la sua sofferenza. A volte i disegni dell'universo mi sembrano davvero strani. Forse i mezzi si sviluppano a suon di dolori? Esiste un punto, una soglia di sofferenza oltre la quale uno riesce ad accettare una reale modifica della sua esistenza? A me sembra si possa continuare a soffrire senza un barlume per vite e vite

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 107348)
A volte penso anche io che certi accadimenti abbiano n carattere afflittivo più che "stimolante"...
Va bene pungolare, va bene far capire delle cose, ma certe volte pare non esserci alcuna correlazione tra impegno profuso e martellate che continuano ad arrivarti a destra e manca, anche quando , dal basso della mia infinita piccolezza e inutilità, mi sembrerebbe più utile e costruttivo ricevere altro rispetto a sofferenza e problemi, almeno per dei tratti, dei momenti ben definiti.

Beh ragazzi, credo che sia anche normale dopo anni e anni in cui hanno lavato il cervello alle persone e ai medici, alle prime ad andare da loro e ai secondi a pensare di dividere il corpo in tanti piccoli pezzetti ognuno con la sua specializzazione e nessuno che tenesse conto dell'insieme e meno che meno della psiche da dove tutto ha secondo me origine.
Basta rendere l'uomo ignorante spaventato da tutto e via il gioco è fatto.
Una volta c'era lo Sciamano andava nell'invisibile a curare il malato ....
qui invece si continuano a dare medicinali che tolgono i sintomi e nessuno che cura la sofferenza nella psiche....basti pensare che qui in Italia fanno in tanti psicologia e poi però non si hanno sbocchi lavorativi se non nei settori dove sfruttano la psicologia come la pubblicità per vendere, roba da matti! Invece che darla gratuita come sostegno alluomo che soffre e non solo nelle situazioni ormai senza rimedio!

Sì il corpo grida aiuto, ma chi oggi è in grado di ascoltarlo? Chi sente cosa dice e cosa c'è nella psiche di conflittuale che preme e strappa?
Chi sa dare una risposta alle urla?
Chi ascolta?
Chi è in grado di vedere dove sta il problema e come risolverlo?

Dottore buongiorno, sa mi fa male qui...(facciamo l'esempio del fegato?) Andare bene, ma proprio bene ti visita e ti schiaccia e se ti fa male ti da le pilloline magiche che se ti va male ti fanno scomparire il sintomo.
Non è che ti domanda ma lei è solito ad arrabbiarsi? Cosa le crea conflitto con chi è arrabbiato......e no niente scienza per questo, per questo devi andare in chiesa....Padre sto male fisicamente: beh vai dal medico figliolo e prega.... nessuno che ti dice vai dallo psicologo perchè ti costa soldi e di solito ci vanno quelli che hanno grossi problemi psicologici così ancora si crede...che nemmeno si sa cosa voglia dire.
Nessuno che ti dice cerca di capire cosa vuoi davvero, cosa hai paura di perdere cambiando vita, cosa temi? Qualcuno che ti aiuti a superare gli empasse della vita i passaggi dolorosi, visto che gli anziani non ci sono più e quei pochi che lo diventeranno non hanno vissuto/sbagliato abbastanza per diventare saggi.

Perchè nessuno ti dice che la strada più facile è quella che ti porta i problemi oggi, che quello che più ti piace è ciò che ti fa stare bene ma ti consuma o che se te lo dice una persona non autorevole non l'apprenderai mai.

Nessuno che da più l'esempio che porterà alla saggezza.
Non è solo questione di introspezione ma della paura di ciò che puoi trovare perchè non è facile mollare tutto perchè non è facile risalire la corrrente come fanno i salmoni lo si riesce a fare quando si è incoscienti poi le bastonate prese ti tolgono la capacità di osare.

Questa società che ti rinchiude nel matrimonio tomba non dell'amore ma del trasporto amoroso, l'amore diventa affetto ma quella vibrazione che ti faceva salire di tono se ne va ed in cambio ti da problemi da risolvere tuoi e di convivenza aggiunti all'impossibilità di trovare un lavoro sicuro che ti permetta di pagare l'affitto di un appartamento e sopperire ai bisogni primari mica di diventare ricco in una società dove contano solo i simboli di potere, ma la possibilità di essere indipendente a meno che di sfondare in questa società. E poi tutti a cercare via di fuga che però non trovano e li in conflitti aumentano e le malattie pure questo è un mondo di infelici dove tutti fingono di essere felici per attirare i giovani nelle loro stesse infelicità e malattie.

Tutti a crearsi via di fuga le stesse che poi portano le malattie perchè si scappa ma poi ci si sente codardi, vigliacchi e peccatori e via con i conflitti.

Stanno bene quelli che se ne fregano.....che se ne fregano di tutto siiiiiiiiii come canta Vasco e io dico liberi, liberi di sentire liberi di vivere senza fermarsi mai senza mai pensare se non pensi mai non farlo mai non farti corrompere dalla mente è lei che crea i conflitti nel tentativo di trovare quello che non ti darà mai lei non ha pace lei cerca soluzioni ma non conosce l'amore e quando le dai il potere lei lo usa per distruggerti in un qualunque conflitto dove tu rimani imprigionato a meno che qualcuno non ti dia una mano a capire come uscirne......

Edera 21-12-2011 13.01.30

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 107352)
Non è solo questione di introspezione ma della paura di ciò che puoi trovare perchè non è facile mollare tutto perchè non è facile risalire la corrrente come fanno i salmoni lo si riesce a fare quando si è incoscienti poi le bastonate prese ti tolgono la capacità di osare.

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Sì Grii ma in molti casi anche se si trova qualcuno o un approccio olistico per affrontare il male, non viene preso in considerazione, non lo si vuole, anzi la tendenza è quella di rifugiarsi ulteriormente nelle proprie convizioni, rafforzando i comportamenti che causano il male. Per me il lavoro è accettare che le persone, continuino per la loro strada di sofferenza, faccio fatica perchè mi sembra una cosa così assurda non provare a modificare o almeno pensare a qualcosa di diverso davanti a certi drammi.. Mi sembra un sacco di dolore inutile, inutilizzato. E cosa fondamentale, devo pensare ai miei di problemi.
Mah.. Sono arrivata alla conclusione che per accogliere la verità bisogna essere in grado di reggerla altrimenti, senza esagerare, ti butti dalla finestra. Ma diamine almeno una lucetta, un lumino, un fiammifero piccolo piccolo.. no eh..

griselda 21-12-2011 13.58.31

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 107353)
Sì Grii ma in molti casi anche se si trova qualcuno o un approccio olistico per affrontare il male, non viene preso in considerazione, non lo si vuole, anzi la tendenza è quella di rifugiarsi ulteriormente nelle proprie convizioni, rafforzando i comportamenti che causano il male. Per me il lavoro è accettare che le persone, continuino per la loro strada di sofferenza, faccio fatica perchè mi sembra una cosa così assurda non provare a modificare o almeno pensare a qualcosa di diverso davanti a certi drammi.. Mi sembra un sacco di dolore inutile, inutilizzato. E cosa fondamentale, devo pensare ai miei di problemi.
Mah.. Sono arrivata alla conclusione che per accogliere la verità bisogna essere in grado di reggerla altrimenti, senza esagerare, ti butti dalla finestra. Ma diamine almeno una lucetta, un lumino, un fiammifero piccolo piccolo.. no eh..

Ti capisco Edera e ti dico che fai bene. Io anche facevo così tutti i casi pietosi erano miei....anche oggi se vincessi dei soldi sarei tentata di aprire un luogo dove poter accogliere la gente che soffre....vorrei poter aiutare chi sta male dentro.....creando luoghi dove imparare a....poi mi rendo conto della proiezione e mi dico: ma' ndo vai? Che quella che sta male sei tu!

Quindi si ti dico fai bene continua così cerca di stare bene tu (io ancora non so bene come fare ma ci provo) anche perchè cambiare è difficile uscire dagli schemi pure, se anche uno vede me o io vedo un altro se l'interessato non vede se stesso e non trova la forza e la volontà per farlo rimarrà sempre solo con lo sguardo fisso sui suoi guai terrorizzato e basta che è peggio.

E se, nonostante lo sai lo continui a fare vuol dire che ti sei arresa, il che è ancora peggio.
Spero tanto che tu ce la facciafiori.gif

Edera 21-12-2011 15.28.31

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 107355)
....vorrei poter aiutare chi sta male dentro.....creando luoghi dove imparare a....poi mi rendo conto della proiezione e mi dico: ma' ndo vai? Che quella che sta male sei tu!

Grazie Grii:)
Più che volerli aiutare, la mia proiezione è voler vedere che loro si aiutano, da soli.

Edera 21-12-2011 15.59.53

Gibran ha detto: chi è buono non chiede a chi è nudo: "Dov'è il tuo vestito?", né a chi è senza tetto: "Cos'è accaduto alla tua casa?".
Non glielo chiede, anche se sa perchè è nudo e perchè è senza casa. Nemmeno io lo chiedo ma mi sento punta nel profondo. Quindi la rabbia che avverto quando osservo l'inerzia davanti alla malattia, in realtà è la rabbia per la mia stessa inerzia davanti alle mie malattie. Potrebbe essere così.

diamantea 21-12-2011 16.07.09

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 107357)
Più che volerli aiutare, la mia proiezione è voler vedere che loro si aiutano, da soli.

Non potrebbe essere che si proietta negli altri il proprio bisogno di aiutare se stessi? Di vedere se stesso che si aiuta, che prende quell'aiuto che forse non sa prendere?

ps:
Cara, se hai bisogno di un fiammifero chiedi pure a me, ne ho sempre uno in più di riserva soio.gif

griselda 21-12-2011 18.03.42

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 107357)
Grazie Grii:)
Più che volerli aiutare, la mia proiezione è voler vedere che loro si aiutano, da soli.

A me questo pare ancora più bello, anche se ci vedo un possibile limite, perchè ogni cosa può prendere una via discendente o una ascendente la prima va nei difetti la seconda nelle qualità/possibilità e la flessibilità è ciò che ci permette di non romperci.

griselda 21-12-2011 18.42.46

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 107362)
Gibran ha detto: chi è buono non chiede a chi è nudo: "Dov'è il tuo vestito?", né a chi è senza tetto: "Cos'è accaduto alla tua casa?".
Non glielo chiede, anche se sa perchè è nudo e perchè è senza casa. Nemmeno io lo chiedo ma mi sento punta nel profondo. Quindi la rabbia che avverto quando osservo l'inerzia davanti alla malattia, in realtà è la rabbia per la mia stessa inerzia davanti alle mie malattie. Potrebbe essere così.

Alla fine mi viene in mente cosa ho vissuto da bambina quando i miei si sono ammalati ed io inconsciamente mi proteggo così ancora, ho paura di riprovare quella sofferenza che ho vissuto allora e che non sapevo gestire e che mi ha spaventata da morire, quella sofferenza che non era mia ma che creava in me ansia data dalla paura di non riuscire a farcela senza di loro e l'odio/paura verso tutto ciò che li faceva soffrire e quindi verso la malattia che ancora oggi mi terrorizza perchè mi proietta indietro ad allora dove quella povera bimba di nove anni fu abbandonata da una zia perchè la malattia le aveva strappato i genitori e senza di loro non c'era chi si prendeva cura di lei della sua paura e della sua sofferenza ed è stato lì che sono iniziate le mie fantasie di fuga.
Fuggire dalla realtà per superare il dolore, la paura, l'ansia, la sofferenza per rifugiarsi nella fantasia
E forse sono ancora là a cercare di scacciare la sofferenza di allora dei miei che non sopportavo di sentire piangere e soffrire e ciò che mi facevano provare a quell'età perchè chissà forse ogni volta che la vedo mi ritrovo ad aver nove anni e non saper cosa farci se non fuggire.....o tentare di toglierla a chi l'ha come avrei voluto la togliessero a me allora come ora.......mentre oggi c'è necessità di imparare a conviverci...sapendo che c'è sempre una nuova primavera anche dopo l'inverno più freddo fiori.gif


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