Ermopoli

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Faltea 18-12-2010 17.08.45

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 94343)
........ora ne sto per periodi discreti fuori ma quando capita è molto più pesante di quando era una condizione più o meno continua. ....
.

Capitava anche a meabbraccio: ...
Quando mi rado i peli delle gambestrabuzza: (giuro che c'ho pensato ma non mi sovviene nessun'altro esempio concretoicon_mrgr:icon_mrgr: ) dicevo... quando mi rado i peli delle gambe con il mio decennale silkepil (non mi ricordo nemmeno più se si scrive così) appena comincio sento un dolore atroce.. poi il corpo si adatta emette le sue magiche pozioncine e il dolore cala ed io continuo con il cavapeli maledettodiavolo.g: quasi canticchiando:sornione:
Se mi fermo qualche secondo, per due parole al volo, quando riparto il dolore è di nuovo fortissimo... e poi si placa di nuovo...
Può sembrare un'esempio assurdo ma il corpo si adatta sempre per far sentire meno il dolore...
Quando si comincia con l'altalena, il su è FANTASTICO il giù è infernale... Il corpo non arriva ad adattarsi..
Immaginati un metronomo di quelli di una volta (ora sono tutti digitali :( ) che si mettevano sul pianoforte per segnare il tempo... ora batte lento e lo spazio che la lancetta deve fare per passare dall'altro lato è lungo... piano piano diverrà sempre più corto, il tic tac più veloce ed il tuo equilibrio + stabile...

abbraccio:

Edera 10-01-2011 23.46.02

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 94289)
questo e' un discorso importante e serio .
L'analista puo' fare enormi danni .
.

Oggi parlavamo del controllo. Siamo partiti dalla mia paura di volare (legata ovviamente al controllo che devo patologicamente sempre tenere su tutto) e fin qui ok. Però quando inizio ad approfondire un attimo l'argomento sbatto ogni volta sulle convinzioni esistenziali della mia analista.
Secondo lei magia, intento ecc non sono altro che forme di onnipotenza di cui le persone si invasano, illudendosi di poter in qualche modo avere effetto sulla realtà.
Invece io so che la volontà e l'intento quando applicati in modo corretto da chi sa farlo possono davvero plasmare la realtà di un individuo che sa attingere a forze Altre. Ogni forma di magia secondo lei è quindi qualcosa da curare, di malato e qui si alza il muro tra me e lei perché devo fermarmi, non posso esprimere le mie idee senza cadere in un quadro di sindrome da 'onnipotenza'. Non posso parlare di ricerca, di spirito devo sempre rimanere nel solito ambito di traumi infantili e cose da rielaborare, materiale certamente utile ma non sufficiente, cioè non è tutto qui...

Edera 10-01-2011 23.47.06

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 94415)

Immaginati un metronomo di quelli di una volta (ora sono tutti digitali :( ) che si mettevano sul pianoforte per segnare il tempo... ora batte lento e lo spazio che la lancetta deve fare per passare dall'altro lato è lungo... piano piano diverrà sempre più corto, il tic tac più veloce ed il tuo equilibrio + stabile...

abbraccio:

Grazie Faltea:)

Ray 11-01-2011 01.39.08

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 95303)
e qui si alza il muro tra me e lei perché devo fermarmi, non posso esprimere le mie idee senza cadere in un quadro di sindrome da 'onnipotenza'.

Beh, secondo me faresti bene ad esprimerle questo problema, se inficia o rischia di inficiare la vostra relazione.
Però scusa, sul controllo ce n'è da esplorare senza finire nella magia... convinzioni o meno c'è il rischio di usare sta cosa per non affrontare quello che invece è possibile affrontare senza tirare in ballo la magia.


PS: ma è freudiana?

Edera 11-01-2011 10.55.30

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 95310)
Beh, secondo me faresti bene ad esprimerle questo problema, se inficia o rischia di inficiare la vostra relazione.
Però scusa, sul controllo ce n'è da esplorare senza finire nella magia... convinzioni o meno c'è il rischio di usare sta cosa per non affrontare quello che invece è possibile affrontare senza tirare in ballo la magia.


PS: ma è freudiana?

Dice che adopera una sintesi di tutte le correnti principali quindi nè una nè l'altra.

Sì c'è n'è a bizzeffe da esplorare nella relazione controllo/magia, è un campo lontano dalla mia ricerca ma un giorno se arrivassi ad essere pronta non escluderei un percorso di questo tipo volto non a controllare la realtà ma ad esplorare me stessa,(SE arrivassi ad essere pronta) ma non è questo il punto, non posso nemmeno parlarle di spirito o altro senza essere presa per matta. Però questi argomenti fanno parte della mia struttura e del mio modo di muovermi nel mondo, la stessa struttura che assieme stiamo cercando di sbrogliare...
Purtroppo non credo di essere riuscita a spiegare bene i limiti che avverto in questo percorso è come se mi vedesse a metà

Ray 11-01-2011 12.05.28

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 95315)
non posso nemmeno parlarle di spirito o altro senza essere presa per matta.

Questo però è un limite suo (ma lo dice o è una tua percezione?) e alla faccia della sintesi dei metodi. Hai mai provato a sentire un'altra campana?
In ogni caso intendevo che si può esplorare, a livello psicologico, la questione del controllo senza tirare in ballo spirito magia o altro.
Sottolineo quel "a livello psicologico"... l di là dei supposti limiti della persona, da un certo punto di vista apprezzo questo approccio. Molti psicologi, apesso sull'onda di Jung o di altri meno diciamo evoluti (ma non mi piace il termine) si mettono a paralre di tutto e di più e fanno pericolosi frullati tra ambito psicologico e altri ambiti più ampi. Sono frullati che nel migliore dei casi non portano a nulla se non a una gran confusione... se uno va da uno psicologo fa una ricerca psicologica e, secondo me, a quello dovrebbe limitarsi.
Certo che uno dovrebbe anche poter esprimere le proprie convinzioni religiose (in senso ampio) senza venir preso per matto... molti però avrebbero bisogno di sentirsi dire, a riguardo, che non c'entra col discorso e venir riportati in tema.

Edera 11-01-2011 12.25.29

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 95319)
Questo però è un limite suo (ma lo dice o è una tua percezione?) e alla faccia della sintesi dei metodi. Hai mai provato a sentire un'altra campana?

No fin'ora no, quando ho iniziato la terapia mi ero promessa di stare alle regole, questo genere di 'limite' mi era parso chiaro fin dall' inizio però l'ho messo da parte perchè ho fatto un ragionamento simile al tuo, cioè che infondo per me era meglio così, che in qualche modo mi avrebbe costretto a lavorare senza divagazioni varie. Oltretutto fare una terapia senza mettere in discussione la persona che me la faceva rappresentava una specie di metodo per 'mettermi in riga', una specie di esercizio per aderire a delle regole esterne senza inficiare col giudizio.
Ora son passati due anni e credo di aver combinato certamente qualcosa ma ripeto ho l'impressione di aver fatto di più grazie a Ermopoli che nel suo studio. E' come se lì non riuscissi ad andare in profondità come qui.
Citazione:

Molti psicologi, apesso sull'onda di Jung o di altri meno diciamo evoluti (ma non mi piace il termine) si mettono a paralre di tutto e di più e fanno pericolosi frullati tra ambito psicologico e altri ambiti più ampi. Sono frullati che nel migliore dei casi non portano a nulla se non a una gran confusione... se uno va da uno psicologo fa una ricerca psicologica e, secondo me, a quello dovrebbe limitarsi.
.
Quindi tu dici che per me un approccio terra-terra può essere più fruttifero? E' quello che in teoria ho fatto ma a questo punto mi viene il dubbio che rimanendo in ambito strettamente psicologico avrei comunque dovuto provare più campane o diversi metodi.

Ray 11-01-2011 12.34.38

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 95321)

Quindi tu dici che per me un approccio terra-terra può essere più fruttifero? E' quello che in teoria ho fatto ma a questo punto mi viene il dubbio che rimanendo in ambito strettamente psicologico avrei comunque dovuto provare più campane o diversi metodi.

Io dico che per te e per tutti, o quasi, se dallo psicologo va a fare una terapia psicologica nell'ambito della psicologia dovrebbe restare. Per carità, nulla vieta si parli anche di altro, purchè si distingua bene gli ambiti e si sia consapevoli di quello che si sta facendo e dei rischi che comporta. Certo che, se dovessi pagare per una terapia psicologica, perderei molto poco tempo a chiacchierare di spiritualità, anche se non deve essere certo un argomento tabù.

Due anni sono un buon tempo per un rapporto terapeutico... se quella volta hai scelto di aderire senza discussioni perchè di questo avevi bisogno non è detto che le cose non siano diverse adesso. Magari oggi puoi andare a fare qualche colloquio esplorativo con qualcun altro, magari per scoprire che la tua terapeuta è meglio. Ci si possono anche prendere pause di riflessione.
Comunque sia, se hai la sensazione che con lei non vai più di tanto in profondità potreste essere davanti ad un limite del vostro rapporto. Ma potrebbero anche essere tue resistenze. Ti consiglio di parlarle di questa sensazione.

Edera 11-01-2011 13.04.20

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 95322)
Io dico che per te e per tutti, o quasi, se dallo psicologo va a fare una terapia psicologica nell'ambito della psicologia dovrebbe restare.

Questa cosa un pochino mi rinfranca.
Vedremo magari gliene parlo anche se il nostro rapporto è ormai al termine, a marzo la terapia finirà perchè è incinta e poi ha detto che potrei provare a camminare da sola.
Dopo il primo anno più o meno per questi motivi volevo prendermi una pausa di riflessione e lei ha detto che stavo scappando dalla terapia quindi sono rimasta. Alla fine mi sono fidata parecchio di lei, ho accettato ciò che diceva come verità anche se a volte si è convinta di cose verso cui in realtà ho qualche riserva ... Ad esempio è convinta che ho grosse difficoltà 'inconsapevoli' a interrompere la nostra relazione (per via della difficoltà ad accettare il distacco...vero ma in altri rapporti non in questo) in realtà non vedo l'ora perchè con quei soldi ho in progetto di pagarmi le lezioni di piano che ho mollato anni fa e in ogni caso mi apre la possibiltà di sentire altre campane cosa che avrei voluto fare da un bel po'.

Faltea 11-01-2011 13.32.57

Concordo con Ray, ma io mi bloccherei se andando dall'analista definisse baggianate magia e simili...
Fa tutto parte di noi e ritengo che un punto di vista così ristretto da parte di un medico non sia corretto..nonono.gif
Sia corretto far capire che non è la strada da percorrere, forse fondamentale ma scorretto tacciarlo :(

Edera 11-01-2011 15.21.52

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 95326)
Concordo con Ray, ma io mi bloccherei se andando dall'analista definisse baggianate magia e simili...

Più che altro lo definisce delirio da onnipotenza. Io invece credo che un medico debba sapere solo di cose mediche al massimo delle sue possibilità e basta, il problema si pone quando non devo curarmi una gamba ma qualcosa di più complesso che prende altre sfere..

dafne 12-01-2011 01.21.19

Un medico deve sapere solo di cose mediche al massimo delle sue possibilità ma deve poter accettare che gli parli di magia e religione? :@@

Comunque ho vissuto un passaggio come il tuo, ho fatto un percorso con uno psicologo per tre anni, a singhiozzo ovviamente diavolo.g: , e ho vissuto la tua identica situazione. Ho imparato molto di più su Ermo e con lui avevo la sensazione di non poter toccare certi argomenti.

In realtà condivido con Ray che debbano come professionisti mantenersi cauti nell'affrontare certi argomenti. Anche perchè loro non lo sanno che affrontiamo certi argomenti con spirito ermopòlico :H invece che come magia da 4 soldi o da fenomeni da baraccone :(

Comunque un giorno ho timidamente accennato all'argomento, purtroppo sul finire, e sono piacevolmente rimasta sorpresa dalla sua posizione serena.

Poi ho realizzato anche che se qui lavoravo bene li con lui ero obbligata a verbalizzare, a mettere vivo e vero quello che avevo colto e pensato qui, a trasportarlo e spiegarlo. Soprattutto perchè non sapevo se l'avrebbe accettato, se avrei riscosso comunque la sua approvazione.
In quest'ottica la cosa mi è servita moltissimo.
Quasi più adesso che è un pò che non ci vado che prima soio.gif

Per finire eravamo arrivati a un punto morto, credo che sia inevitabile quando c'è un passaggio successivo che il paziente deve fare da solo (qui la serietà che è mancata al professionista che cita Nike secondo me) quando è pronto. E io non lo ero.
Non lo sono tutt'ora temo ma confido di ricevere prima o poi un segnale positivo, a quel punto probabilmente cercherò un nuovo referente che mi obblighi a trasportare sul reale le cose che elaboro solo mentalmente. E, soprattutto,in modo costante. (ma questo è un problema mio :H )

:C:

Edera 12-01-2011 10.18.09

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 95381)
Un medico deve sapere solo di cose mediche al massimo delle sue possibilità ma deve poter accettare che gli parli di magia e religione? :@@

Sì un medico o qualsiasi persona dovrebbe accettare di rimanere neutro verso tutto ciò che non conosce e limitarsi al suo, in tutti i campi

Uno 12-01-2011 10.47.07

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 95387)
Sì un medico o qualsiasi persona dovrebbe accettare di rimanere neutro verso tutto ciò che non conosce e limitarsi al suo, in tutti i campi

Non è così semplice.
Se un medico si trova di fronte un testimone di Geova che rifiutando la trasfusione rischia di morire, dove sta il confine tra il suo e il non suo su ciò che dice la religione del suo assistito?
A lui non interessa quello che dice la religione dei testimoni di Geova, secondo le sue conoscenze questa persona può morire se non si fa fare la trasfusione, quindi pur rimanendo nel suo di fatto sconfina in altro che quasi sicuramente non conosce.
Ho estremizzato parlando di possibile morte per evidenziare ciò che il professionista è costretto a fare per seguire la sua professione, ma anche se trasporti il tutto al tuo caso il discorso non cambia.
Per essere più chiari di quello che ti hanno già detto, se tu hai l'esigenza di altro oltre a ciò che quel terapeuta propone e segue, il problema non è un eventuale errore del terapeuta, ma che non è il terapeuta adatto alle tue necessità o come detto da Ray una scusa che poni per non andare oltre in un certo lavoro.
Nell'esempio del TdG, diremmo che questo volendo suicidarsi impedisce al medico di fargli la trasfusione con la scusa della religione, viceversa se il suo bisogno di seguire la religione è imponente dovrebbe cercare un medico che sia capace di utilizzare alternative in linea con la religione (nel caso estremo della trasfusione è praticamente impossibile, ma è un esempio)

Edera 12-01-2011 11.31.41

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 95391)
Ho estremizzato parlando di possibile morte per evidenziare ciò che il professionista è costretto a fare per seguire la sua professione, ma anche se trasporti il tutto al tuo caso il discorso non cambia.

In un caso come quello riportato sono d'accordo ma non riesco a considerarlo uguale al mio, non si tratta di vita o di morte ma solo di rimanere in una posizione più flessibile, ho incontrato uno psichiatra che toccando l'argomento ha detto: ' sono domande che da sempre fanno parte dell'uomo e ognuno risponde a modo suo'. Sono due parole in fondo.

Citazione:

o come detto da Ray una scusa che poni per non andare oltre in un certo lavoro.
Se pensi questo mi aiuterebbe saperlo con chiarezza, cambiare terapeuta perchè non è adatto alle mie esigenze o scappare da un eventuale lavoro sono due atteggiamenti che implicano riflessioni molto diverse tra loro.
Dal mio punto di vista più che dell'analista avrei bisogno di avere fiducia in me stessa e di seguire quello che sento anche quando non è conforme alla maggioranza.

Edera 12-01-2011 12.40.32

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 95396)
Dal mio punto di vista più che dell'analista avrei bisogno di avere fiducia in me stessa e di seguire quello che sento anche quando non è conforme alla maggioranza.

Non vorrei sembrare supponente eh, è che mi è salito ultimamente un pensiero cioè che tutto questo ambaradan di analisti ecc sia un'ottima scusa per non muovermi.

Faltea 12-01-2011 13.38.54

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 95396)
Dal mio punto di vista più che dell'analista avrei bisogno di avere fiducia in me stessa e di seguire quello che sento anche quando non è conforme alla maggioranza.

abbraccio: questo è un po il problema di tutti, chi più chi meno necessita di sicurezze, ma sono in noi.. solo che siamo così insicure che non lo vediamo
martello.:

webetina 12-01-2011 17.21.30

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 95323)
... Ad esempio è convinta che ho grosse difficoltà 'inconsapevoli' a interrompere la nostra relazione (per via della difficoltà ad accettare il distacco...vero ma in altri rapporti non in questo) in realtà non vedo l'ora perchè con quei soldi ho in progetto di pagarmi le lezioni di piano che ho mollato anni fa e in ogni caso mi apre la possibiltà di sentire altre campane cosa che avrei voluto fare da un bel po'.

Bella questa tua voglia di musica..A me è capitato che quando sono stata meglio ho avuto subito desiderio di fare qualcos'altro rispetto alla terapia. Poi magari ci sono tornata, ma nel frattempo realizzai delle cose altre(carino, te lo rubo) che mi diedero la misura di quanto io non fossi più proprio bisognosa del legame in quel momento, e se fossi io terapeuta non direi mai che l'altro non ha la forza di staccarsi, è una sentenza che mi suonerebbe male, non so perchè. Lo vedrei anzi un insuccesso della terapeuta arrivare ad un colpo basso, boh.
Penso anche io che se di terapia psicologica si tratta non si debba sconfinare in percorsi religiosi, artistici, o esoterici; ci ho provato a sconfinare a suo tempo. Quella persona è preparata per l'ambito psicologico. Tuttavia resta che come persona ha certamente diritto di credere o no alla magia per esempio, semmai potrebbe correttamente dire che si scusa se non riesce lì ad aiutarti più di tanto non essendo un campo che l'ha appassionata. Perchè demolire e basta non serve a nulla, è chiusura e basta; è delirio di onnipotenza dalla parte opposta allora direi.
Da paziente ogni volta che mi è a rrivato un limite di questo tipo voleva dire che ora potevo sentire altra campana se non staccare(e a volte mi è accaduto alla prima seduta), ma non per svalutare il ben fatto che di sicuro c'è se sei rimasta così a lungo, ma perchè nel tempo mi sono covinta che il terapeuta è un essere umano, come lo è il medico, il prete, limitato anch'egli come tutti, e se ti ha dato degli strumenti è possibile che non te ne possa dare altri ancora che tu desideri, e che tu meriti. Un'altra persona sarà meno calma, meno precisa, non so ti lascia aspettare troppo ogni volta o parla troppo piano, sono solo degli esempi, ma magari ha da darti altre cose che l'altra non aveva. E può darsi anche, perchè no, che non ti servivano gli insegnamenti di quella terapia, o che ti abbia favorito anche solo il pensiero di averla la persona che di sicuro ti ascolta, permettendoti magari di andare più veloce nel godere di tutto ciò che hai trovato in Ermopoli, tutto è possibile. Ti è costato certo, pazienza...(a proposito pure io avrei da allegare la P.I. al forum laughing7:)
Bay Edera, anche io ho percepito qualcosa di diverso in te. Mi sei sembrata più sciolta e più aperta, e anche molto più simpatica rispetto a prima che eri più seria(seria lo sei, non saprei dirlo meglio). :C:

Edera 12-01-2011 20.03.50

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 95433)
. Mi sei sembrata più sciolta e più aperta, e anche molto più simpatica rispetto a prima che eri più seria(seria lo sei, non saprei dirlo meglio). :C:

Grazie Web, sono come gli animaletti selvatici prima di aprirmi ho bisogno di tempo e di addomesticamentoicon_mrgr:
Non posso ora rispondere dettagliatamente al tuo post ma ti dico che tutto sommato credo di aver fatto comunque un percorso con lei e tutto sommato non è stato affatto negativo. Riguardo al limite con la spiritualità tutto è nato dalla mia convinzione che lavorando piano piano in più di qualche vita sia possibile incarnare in noi lo Spirito, lei associa questo tipo di ragionamento al ragionamento 'magico' che fanno i bambini quando sono piccoli, magico nel senso di irreale, fantastico, quindi qualcosa da correggere.

Edera 12-01-2011 23.04.26

Ci ho pensato tutta oggi e anche prima mentre correvo.
Ho trovato il motivo del mio disappunto sulla questione, io non voglio che lei tenti di smantellare questa mia idea perchè infondo so che ho una struttura bucherellata sotto e che quest'idea è il collante, ciò che tiene assieme tutto e gli dà un motivo per andare avanti. E' una resistenza quindi, una specie di salvavita che scatta, come quando infili una spina umidiccia nel muro e si spegne tutto per evitare danni. Su questo pensiero ho fondato la mia esistenza

webetina 14-01-2011 19.35.10

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 95438)
Riguardo al limite con la spiritualità tutto è nato dalla mia convinzione che lavorando piano piano in più di qualche vita sia possibile incarnare in noi lo Spirito, lei associa questo tipo di ragionamento al ragionamento 'magico' che fanno i bambini quando sono piccoli, magico nel senso di irreale, fantastico, quindi qualcosa da correggere.

E' interessante la questione, se ti andava potevi anche condividere questi tuoi convincimenti. Capita spesso anche a me di dire "pazienza, sarà per la prossima vita" , è un rifugio, quando mi sento impotente o non credo di avere motivo di sperare più. E la cosa strana è che infondo nemmeno mi pongo se veramente esista la reincarnazione, è proprio un pensiero rifugio, come ce ne sono altri. Questi pensieri rifugio vanno rispettati, prima eventualmente di cercare di demolirli, che poi, in una persona che sviluppa migliori capacità di adattamento e successivamente scelta di vita, va da se che ciò che è superfluo e fuorviante va via da solo se deve andar via. Secondo me la terapia ha questo scopo, non può partire al contrario dal demolire ciò che ha sempre confortato una persona, fosse anche sbagliato, ma quà nemmeno si può dire che siano pensieri fantasiosi, da come la poni tu è una sorte di fede, e come fede va rispettata, anche io potrei dire che chi crede nel paradiso in cielo è matto, non è intelligente. Io non ho certezze, ma il margine di dubbio lo lascio, di possibilità. Oppure ci troviamo davanti a gente che non crede in nulla, ho passato anche questa fase, oggi vedo in tale atteggiamento poca ricchezza, che mi può andar bene anche in un tecnico, ma se dovrò confrontarmi su certe cose così poco dimostrabili, allora preferisco non farlo con un tecnico come la tua terapeuta, raggiunto lo scopo del miglioramento del mio malessere psicologico, sento altra campana, e magari altro tipo di guida, sempre poi che la si incontri di persona ovviamente.:C:


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