L'esempio della sedia è sicuramente utile per capire il concetto in generale, ma se la sedia non si vede ancora? se ci dovessimo lasciar andare "sulla fiducia" senza avere la certezza che ci sarà una sedia robusta pronta ad accoglierci?
Saremmo costretti a rimanere in piedi anche coi muscoli che ci fanno male , coi crampi ecc ma preferiremmo questa condizione a quella di lascirsi andare col rischio di non trovare la sedia e sbattere violentemente il sedere a terra ed a quel punto coi muscoli ultrastressati non si sa se ce la faremmo a rialzarci. Certamente si può dire "se ti fossi arrischiato prima a lasciarti andare al buio avresti avuto la possibilità di rilazarti e riprovare nuovamente, quindi più tardi ti butti e peggio è", lo so però ho "per costituzione"le ossa delicate piango.gif |
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Vado per intuizione ma forse imparare a conoscere quel vuoto, quel senso di pericolo, ci può foirtificare da una parte e rendere più scaltri dall'altra. Ho anche una sensazione, ma è piuttosto stiracchiata. Per cambiare certi schemi cristallizzati bisogna imprimere una maggiore forza e fare un salto (se ne parlava anche nella discussione delle ottave) per uscire dal circolo abituale. Forse in quel cambio si sperimenta un vuoto e se non c'è sufficiente forza o un'immagine di cambiamento di riferimento in quel vuoto ci si perde un attimo e per, come dire, sopravvivenza, si ritorna alla situazione abitudinaria...nel migliore dei casi, ci si smarrisce mentalmente nel peggiore. stosvegli: |
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Questa tua frase mi ha fatto pensare a una cosa. Forse è scollegato ma mi sembrava troppo aprire un nuovo topic per parlarne. Vorrei riportare una mia sensazione riguardo 'il lasciarsi andare nel vuoto'. La chiamo sensazione ma non credo sia corretto... Io avverto una parte di me che sembra sempre perfettamente lucida e cosciente e che sa sempre cosa bisognerebbe fare. Spesso quello che questa parte mi suggerisce è qualcosa di molto doloroso per me Edera e faccio di tutto per non ascoltarla. Se ne frega di me, delle mie paure, del mio bisogno di ringhiere e di sicurezze, degli altri e delle loro reazioni. A te succede Luke? A voi succede? E se sì come vi comportate con questa parte così 'canchera'? Scritta così può sembrare uno sdoppiamento di personalitàicon_mrgr: In realtà è una specie di osservatore sconosciuto (perdonatemi non riesco a chiamarlo in altri modi) che mi trovo incorporato tipo satellitare e che sa immediatamente cosa dovrei fare nelle varie situazioni. Spesso mi porterebbe in una via completamente contraria a sicurezza, protezione, riposo, mi getterebbe in mare aperto a calci nel di dietro, in nome di un principio imparziale che ancora non riesco definire bene. Se almeno si potesse spegnere, lo posso coprire ma lui sotto sotto è sempre lì, silenzioso che attende. Che delirio di post:) |
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Quando c'è altro respiro meglio, più profondo, sento quasi un solletico per il corpo,una strana sensazione in gola, il corpo più vivo (tanto per non farti delirare da sola :)) vado avanti più a intuizione e messa in atto immediata che a pensiero a getto continuo e ripensamenti vari , poi però mi passa....:(, durasse più a lungo probabilmente non mi farei tanti scrupoli sui passaggi, i cambiamenti,prima e dopo. li vivrei e basta comportandomi all'istante nel modo più idoneo. |
Hai tutta la mia comprensione Edera abbraccio: mi è capitato spesso di sentirmi così e di dire nooooooooooooo icon_mrgr:
Poi, magari non è la stessa cosa ma di fatto quando l'ho ascoltata alla fine ne ha prodotto del bene, anche se magari non nei termini in cui io lo vorrei stò bene icon_mrgr: E una di quelle cose che se ci lasciavo troppo sù l'attenzione rischiavo di impazzire. Tu, me, lei, idda, issa, essa, fancippen Adesso è diverso, in qualche modo a furia di dai e dai ho capito che siamo la stessa persona :H solo che io sono piccola e tonta mentre lei è grande e guarda intorno invece del pavimento che guardo io che sono sempre col popò per terra. Và che ci tocca fidarci di quello che consideriamo ignoto per non cascare nel solito conosciuto mi sà. Il casotto è quando siamo da una parte e vorremmo passare all'altra, un salto nel buio, bisogna spegnere la lucina della mente che nel mentre si attrezza di candele, fiammiferi, neon, fiamme ossidriche, pietre pomice icon_mrgr: |
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Per portarmi dove poi? E se perdo tutto (perderei sicuramente tutto)? E se cado? Sopra parlavo di affidarsi... Ehhhh.:@@ |
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Nel passaggio dissolviamo quello che siamo secondo me e lo dobbiamo fare per passare da in piedi a seduti, le mille sfumature in mezzo alla fin fine possono forse aiutarci a capire quando siamo vicini al momento del vuoto e prapararci un appiglio, l'immagine a cui vogliamo arrivare. Bon io vivo a immagini per cui magari per qualcun altro è più semplice pensare a un'idea, un pensiero. Se poi i salti li facciamo così, a estrazione del lotto può capitare che ci ritrovi seduti credendo di voler essere stesi e allora nascono i problemi. In negativo come in positivo, penso, non rientrano forse nei casi positivi quelli che chiamiamo satori? leggo.gif |
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Se te vuoi io fare pakko prioritarien e spedire Edera a casa tua jaaaaaaa, io tenere edera con piccolen e misere illusionen, essere molto più simpatica jaaaa. rido1.gif piango.gif |
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