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Tanto per iniziare direi comunque che dovrebbe arrivare fin dove arriva il desiderio dell'altro, e non prevaricarlo. Cosa questa che si ricollega all'eterna diatriba sull'eutanasia ad esempio... Ad ogni modo, a chi dice "eh ma se gli è capitato vuol dire che il destino voleva che andasse così", ribatterei dicendo "eh ma se il destino ti ha messo sulla sua strada, forse gli ha fatto capitare quella cosa perchè contava su di te per dargli una mano..." |
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Non è facile un esempio Ombra, il rischio di fraintendimento è troppo alto.
Comunque... Se nel tuo immediato c'è di studiare l'inglese, io faccio il tuo bene se ti aiuto a velocizzare questo studio. Le azioni relative però, a dispetto dell'assoluto velocizzare, potrebbero tendere a spingerti se ti fermi o a rallentarti se vai troppo veloce e fai male le cose dovendo poi riprenderle. Se c'è nel tuo percorso prossimo essere lasciato dalla compagna, faccio il tuo bene se posso fare qualcosa perchè l'intero processo si compia il più velocemente possibile, ma questo potrebbe significare lasciare subito la compagna oppure ritardare lo stacco perchè magari poi ci metteresti più tempo ad elaborare il "lutto". Parlo di immediato, futuro prossimo, percorso prossimo, perchè è quello che in linea di massima è per le persone comuni già stabilito, deciso, scelto. |
Ma in base a cosa si determina se bisogna accellerare o rallentare?
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In senso assoluto se vuoi fare del bene devi sempre aiutare a velocizzare. Una persona deve arrivare alla serenità? Il suo bene è aiutarlo ad arrivarci il prima possibile. Un persona deve passare per una malattia? Il suo bene è passarci il prima possibile etc.... In senso relativo rispetto alle circostanze, le cose possono essere diverse. Metti che una persona deve passare per una malattia ma ora è tanto debole, fare il suo bene è rallentare la cosa. La persona che deve conquistare la serenità, non è ancora in grado gestirla e la perderà? Il suo bene è rallentarla. Se è pronta prima ci arriva meglio è. Spero che sia più chiaro anche se ho scritto le stesse cose. |
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Se ho litigato con uno e' meglio rallentare perche' capisca o velocizzare con un volemose bbene sperando che i nodi siano sciolti ? Il problema resta tale e quale mi pare no? |
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Se questa ipotetica persona che ha litigato con te, ha nel suo piano di volo che farà pace con te, per fargli del bene devi cercare di velocizzare questa pace. A quel punto il fatto che da ciò ne scaturisca una sua comprensione di qualcosa o no è oltre la sfera della tua responsabilità. Cercare di influire su questa sarebbe comunque un male non sapendo quali ingranaggi vai a toccare. (tanto per fare un esempio). Viceversa se nel suo piano di volo c'è che deve capire una cosa questo processo devi velocizzare in assoluto e in relativo accelerare o rallentare la pace. Se aspettare troppo lo fa inacidire e non comprenderà più quello che deve comprendere ci sta pure un volemosebbene, per capirci. Ogni caso è a se. In questo caso specifico entri in gioco anche tu, ma se vi siete incontrati/scontrati i vostri piani di volo coincidono, quindi ciò che è bene per lui lo è anche per te. Anzi dovrebbe essere più facile capire le cose avendo due parametri di giudizio. nella realtà le cose purtroppo non stanno quasi mai così perchè non si vede ad un palmo dal proprio naso e non si conosce (o non ci si vuole prendere una responsabilità su) quello a cui stiamo andando incontro. |
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Del resto credo non ci si debba curare . Il MEGLIO per me dovrebbe coincidere col meglio per lui in ogni caso . E' quel amare il prossimo come te stesso . Ama te e amerai gli altri . Difficile e' amare se' e allora siamo punto a capo . |
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Però, si è così come dici tu, se ho a che fare con qualcuno basta pure conoscere bene il mio piano di volo per fare il bene anche dell'altro |
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Anzi accompagnarle e poi sedersi e vedere cosa accade . Insomma intervenire il meno possibile osservando dove le cose si stanno dirigendo e mettersi meno possibile di traverso . Accompagnarle favorendole nello sviluppo e nel contempo mettersi ridossati da qualche parte . Il bene dovrebbe apparire da solo a sistemare le cose dando significato a quel che accade . Bello e' leggere gli accadimenti . E' facile vedere chi si da' troppo da fare muoversi inutilmente e sbagliare , correggersi e sbagliare di nuovo . In questo senso lasciar che accada e' velocizzare . |
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frenarsi e' tutt'altro che ignavia. Perche' se il proprio piano di volo altro non e' che realizzare quello che si e', quello che ci tocca , allora lasciar fare e' far manifestare il piano di volo proprio ma soprattutto altrui . Lasciar che accada e accompagnare quel che accade e' far si che si realizzi il piano di volo . Poi sara' quel che dovra' essere ......con una frase che ho gia' sentito . I conti si faranno alla fine . |
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Se si hanno dei propositi e si mettono in pratica, è quasi una conseguenza che chi ci circonda, di riflesso, inizia a cambiare qualcosa. Se ad esempio si è fumatori incalliti e si decide di smettere,può succedere che chi ci vive accanto inizi a fumare di meno,come di riflesso appunto. Si può dire che in un certo senso diamo l'esempio,come se incoraggiassimo attraverso il nostro comportamento le persone a noi vicine. Se Giulio può,allora posso pure io..ma il cambiamento deve essere reale, perchè gli altri possano percepirlo. Ancora potrebbe essere una trasformazione inconsapevole,ma lo stesso porterebbe del bene,nel senso che se sempre Giulio è gentile per dirne una,il più delle volte riceverà gentilezza. Quando si mantiene la rotta, poi saranno le altre persone a poter scegliere se seguirci o meno,resta fisso,che noi sappiamo dove vogliamo andare. Non ho citato,ma il discorso sul rallentare ed accellerare per me non fa una grinza e ringrazio perchè mi ha confermato diverse idee che avevo in testa icon_mrgr: boccaccia: |
Io penso che nei fatti quotidiani è facile capire quando velocizzare e quando rallentare, più difficile è a lungo termine...
Per esempio se la direzione in cui si procede porta inesorabilmente verso l'orlo di un precipizio che si intravede alla fine, ma non si può tornare indietro ma solo andare avanti e nemmeno fermarsi, è meglio rallentare ritardando il più possibile la caduta, o velocizzare sperando che una volta toccato il fondo si apra una strada per risalire ? |
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Beh ma cosi' e' semplice , se invece ti trovi ad un bivio ad una scelta tra due ipotesi enytrmbe possibili che portano a conseguenze non certe come fai a sapere quale delle due velocizza anche nel breve termine ? Non mi pare cosi' semplice . |
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Personalmente cerco adesso di analizzare meglio che posso il passato, vedere dove e perchè posso aver sbagliato o mancato e correggermi, il pensiero al futuro però mi cade lo stesso e quando ciò capita cerco di convincermi che: a) se io resto lo stesso e non miglioro è verosimile che contiuerò a trovarmi sempre in situazioni simili, magari di intensità diversa rispetto al passato. b) se riesco a migliorare davvero qualcosa di me , mi troverò in uno stato d'essere nuovo, mai sperimentato in precedenza e quindi le dinamiche potrebbero essere del tutto imprevedibili. In ogni caso lo scopriremo solo vivendo (si mi piace Battisti icon_mrgr:), vorrei aver fiducia, fede in Qualcuno che è in Alto, ma i timori ed i dubbi non riesco ancora a togliermeli di dosso, uffa.... |
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Volevo dire quando una situazione è ineluttabile e non ci sono bivi ma solo una strada da percorrere. Per fare un esempio pratico, per non parlare soltanto in senso teorico, quando le uscite superano le entrate nonostante lo stipendio mio e il lavoro della figlia che fa qualche ora di pulizie qua e là, avendo anni fa contratto dei debiti, e le scorte si stanno prosciugando, si arriverà al punto di rottura, quello che chiamo il precipizio, non potendo più onorare i debiti contratti ma nemmeno vivere la vita quotidiana.... A me verrebbe quasi la voglia di accelerare questo processo per vedere cosa accade dopo, non potendo in nessuna maniera evitarlo, Nike non ci sono bivi, se non la Divina Provvidenza che potrebbe far trovare un lavoro al compagno che da troppo tempo l'ha perso e non lo trova, se non lo trovano nemmeno i più giovani di lui, o un colpo di fortuna.... Qual'è il bene da perseguire in questo caso ? Se ci fossero due ipotesi entrambe possibili, sceglierei quella che rallenta, come ho fatto finora, ma alla fine si arriva sempre là, anni fa non avevo fatto previsioni a lungo termine ma ho sempre cercato di vivere del presente nel miglior modo possibile, anche se la situazione era più ottimistica di oggi.... P.s. Nike ho capito il tuo discorso, hai ragione, nemmeno nel presente è facile scegliere l'opzione giusta verso il bene, quello che ieri sembrava un bene forse col senno di poi non lo è, quello che oggi mi sembra un male forse è un'esperienza in più che si deve vivere, lo scopriremo solo vivendo, come saggiamente dice Luke.... |
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Se mi dici che non è facile trovare un lavoro decente comprendo, se mi dici che non si trova uno straccio di occupazione almeno per qualche ora al giorno almeno per arrotondare sono scettico. La figlia pur fa pulizie qua e la... un posto in qualche magazzino, ristorante, manovale o che altro, tappandosi il naso e mettendo un pò di paraocchi, si trova. Non sto giudicando, comprendo che senz'altro non è facile e/o piacevole doversi mettere in gioco in tal senso non più giovanissimi, però bisogna metterci un pò di impegno. Quindi alla fine, in questo caso, il bene è velocizzare il saldo dei debiti (l'unica cosa certa della situazione, in un modo o nell'altro dovrete pagarli) adattandosi (il tuo compagno) a fare qualche lavoretto che non vi faranno diventare ricchi ma pagano qualche rata. Ti/vi auguro che le cose si aggiustino (con un pò di buona volontà) il prima possibile abbraccio: |
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comunque per lavoro intendevo un lavoro con una busta paga regolare, di lavoretti in nero ne fa ma non c'è la sicurezza di un lavoro continuativo... Vi ringrazio, anche se è molto difficile uscire da questa situazione, avendo secondo ma già oltrepassato il punto di non ritorno. Mi rendo conto che però stiamo andando O.T., essendo qui in filosofia, eventualmente su questo discorso potrei aprire in esperienze oppure in psicologia, il parlarne e il raccontarsi aiuta a vedere e vedersi attaverso gli occhi degli altri, prorio partendo dal vissuto personale. fiori.gif |
E' vero che è difficile valutare, anche bel breve periodo, verissimo! Ci sono i bisogni... c'è un confuso senso di rispetto di sè, che poi magari è altro... a volte ti trascini dietro per tanto tempo roba che non ha senso di essere... e poi tronchi altre cose che ti lasciano pieno di dubbi e domande... ma non avevo mai associato questo al concetto di bene e male
Stella abbraccio: |
Ci sono situazioni in cui pur facendo il bene non si aggiunge consapevolezza, ma solo il raggiungimento di un obiettivo fine a se stesso.
Faccio un esempio esplicatico. Qualche anno fa quattro mie collaboratrici avevo solo la licenza elementare, cambiando la legge sulle assunzioni occorreva la licenza media, e se in possesso di un attestato per la professione anche un aumento di stipendio. Naturalmente le incoraggiai per la scuola serale pur di non perdere il lavoro. Ma due di loro erano molto in difficoltà a preparare tesine ed esami visto il loro scarso bagaglio culturale. Così mi feci carico di prepararle al posto loro con un linguaggio "adeguato". Hanno conseguito i titoli necessari, oggi hanno il lavoro ma non hanno aggiunto nulla alla loro consapevolezza, nè al bagaglio di conoscenza oltre l'esperienza strettamente legata alle loro mansioni. Ora mi chiedo se ho fatto veramente il loro bene sostituendomi nell'impegno e lo studio che doveva essere la loro conquista personale, ma al tempo stesso non mi pento perchè a quest'ora forse erano ancora senza lavoro. Il rallentare e velocizzare in termini di crescita e consapevolezza è pure in rapporto al potenziale a cui possiamo aspirare? |
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Se vorranno cresceranno in cul - tura e se no non sara'cambiato nulla rispetto alla situazione anteriore alla modifica della legge . Non bisogna dimenticare che le leggi le fanno gli uomini . |
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Quindi diventa di fondamentale importanza capire se grazie a questo aiuto hanno davvero appreso, guadagnato qualcosa... sono diventati migliori, o sono come prima. Se sono come prima non sono più adatti al posto che occupano nel mondo, non sanno più cavarsela. Così come se ti porto in spalla sull'albero senza davvero insegnarti ad arrampicarti, ti metto in pericolo. Questo per dire che, allargando e restringendo via via la visuale, è impossibile stabilire se un'azione sia bene o male... tuttalpiù, come diceva Uno, possiamo farlo relativamente ad un determinato ambito, possibilmente ristretto. E anche vuol dire, come sostenevo già, che è impossibile fare solo bene o solo male, facciamo comunque entrambi. |
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Io penso che tutto si pareggia, se hanno ricevuto, magari è perchè prima hanno dato in eccesso e per questo è possibile che abbiano avuto il credito necessario per ricevere. Non sono così sicura che sia stato un male, se è avvenuto probabilmente doveva avvenire. Non mi è ancora chiara questa cosa. Forse il male è il motivo, se non consapevole, del perchè abbiamo fatto questo bene. E' lì secondo me che può risiedere il male. |
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Tante volte vorremmo che gli altri la pensassero come noi, pensiamo cosa avremmo fatto noi al posto loro, a loro interessava solo mantenere il posto di lavoro non già di arricchirsi in termini culturali e quindi di non di farne una concquista personale, può darsi che questo abbia insegnato loro cosa significa ricevere del bene, chi può saperlo ? noi vorremmo vedere in tempo utile il risultato delle nostre azioni, e se non vediamo cambiamenti ci viene il dubbio se abbiamo fatto bene a fare. Dopotutto se non fosse cambiata la legge non sarebbe stato necessario fare questo, tu hai fatto solo in modo che non potessero retrocedere e questo è bene; certo se avessero perso il lavoro avrebbero dovuto mettersi a studiare ma penso che egualmente non avrebbero guadagnato in consapevolezza, essendo per loro il diploma fine a se stesso e per un'utilità pratica. Mi viene da pensare anche al discorso dei piccoli che stiamo facendo nell'altro tread, tu hai teso loro le mani in un momento di difficoltà per loro, quindi non mi porrei dei dubbi. |
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In altri termini l'equilibrio tra male e bene sarebbe salvo, ma non eguale e come se non avremmo agito. |
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