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ahah icon_mrgr:mi sconcentri, mi fai troppo ridere...vorrei essere con te quando vai con calma...fiori.gif se mi passi la faccina con le pistole la incollo sul cruscotto della mia amica, lo sogna tutti i giorni,non ne fa mistero.:C: cerco di imitarti, ma il tuo è talento allo stato puro |
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Cara Griselda, si che lavoro su me stessa, ed è già fruttoso che io vi legga e possa scrivere qui. Da un mese monitorizzo la mia giornata scrivendo accadimenti, emozioni e pensieri associati. È così che ho scoperto le scariche di adrenalina. Da una decina di giorni non le ho più. Ma non grido al miracolo, semplicemente il doverlo mettere nero su bianco mi ha fatto accorgere di questa cosa che andava in automatico e vi ero talmente abituata da non accorgermi del momento del suo insorgere. Un passo avanti è individuare il tipo di sentimento associato alla generica scarica. Se è rabbia posso sintonizzarmici e agire, oppure immaginare di agire con rabbia, o se sono sola parlarne a voce alta. Eccome se la rabbia non prende sfogo, anziché sentire la pancia paralizzata, il fuoco mi sale al viso, e la mia adrenalina anzichè bloccare in una morsa appunto la pancia o lo stomaco, lascia posto a rilassamento e mi calmo. Una tecnica questa che avevo appreso dai libri di Assagioli e da terapia che la usava. E’ molto complessa la situazione, non è miracolo ora per me, questo è solo qualcosa meglio di nulla, la motivazione me la da la persona che mi da supporto, da sola mi riprendo i sintomi, perché non posso stare a vita a monitorare e fare esercizi di psicosintesi. Ora va molto meglio qualcuno si è preso un po il peso delle mie responsabilità, è un fatto che mi sto rilassando, il resto si vedrà. Ci lavoro. Tu Griselda sei stata fortunata finora se non ti sei ammalata nel corpo. Hai la fortuna di potere a tratti incarnare mister Hyde. Io invece non possopiù di tanto, il mio veto è molto forte. Un altro tipo da te , un’altra storia. Non sono stata mai nemmeno picchiata, ma il male ha tante strade. Se lo associamo ad una natura di base, ecco che ognuno di noi è un caso a parte. Semmai esistono dei meccanismi che si assomigliano. Cosa ti spinge a rivelare il tuo disagio in un modo così eclatante mi chiedo, e dove vuole andare a parare, e come mai adesso, hai lanciato una mina quanto un palazzo,perlomeno a me è arrivata così, forse perchè sono nuova tra voi. Spero e non lo credo che tutte le cose della tua vita siano da mettere al bando, leggendoti i conti non mi tornano. Scrivo così, ma non mi aspetto ovviamente una risposta. Per quanto mi riguarda al di la delle cause lontane, lo so da dove ha origine il mio disagio, non posso cambiare le cose, ma se potessi…Devo cercare strade alternative, molto alternative de dovessi essere drastica. Io farei la barbona fin da subito, purche d’inverno non debba soffrire il freddo. Solo quello mi spaventa. Ho scritto ad un mio caro amico che sono in terapia, e lui mi ha risposto affettuosamente che farei meglio a vivere, a sentire il corpo, a fare una vacanza, etc . Gli ho risposto a mia volta, si, il fatto è che io so già cosa voglio per me. Se si potesse stare di più a contatto con gli elementi, ma a lungo abbastanza da apprendere nuovamente quel modo naturale di seguire l'istinto del corpo, e il flusso dei pensieri che diventano più semplici e più in relazione diretta coi bisogni, allora non avremo veramente, più, bisogno di elucubrazioni, di svisceramenti psicologici, e la ricerca spirituale non avrebbe nemmeno senso, già sarei un essere spirituale, ma qualcuno mi corregga se sbaglio. Io la penso così veramente. Continuo. Se potessi appropriarmi delle cose degli altri, andare a letto con l'uomo che mi piace anche se non è mio, e quando mi piace, sarei più felice. Se potessi mangiare solo ciò che mi aggrada di più, per esempio solo costosi frutti di mare e frutti esotici diventerei piu allegra. Se potessi fare le pulizie solo quando ne ho voglia, che grande cosa sarebbe! E poi, lavorare solo quando la mia creatività preme fino a non poterla respingere più, per dare vita solo alle cose che sento, e ancora: avere una rendita che mi permetta di stare anche lunghi periodi senza l'obbligo di fare delle cose per la sopravvivenza. Se potessi dare via i miei gatti(ma non potrei mai) a qualcuno che li tenga bene al posto mio, mi libererei del loro pelo in casa, disagio che a volte mi sembra superi l'affetto e il piacere che mi danno. Se mio figlio si lavasse i panni da solo e mangiasse ai fastfood non sarebbe male. Altro che terapia psicologica!! La terapia dovrebbe aiutarmi a trovare il modo di realizzare in qualche modo il peter pan che non è mai cresciuto perché veramente troppo presto ha dovuto cedere il posto ad un adulto tutto fare per una situazione di emergenza che non finiì più. la situazione poi magari trova soluzione un giorno, ma resta lo stato di emergenza cronico dentro. . |
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In ogni caso non stiamo facendo una gara su chi delle due ha o non ha più o meno problemi e come giustamente hai detto anche tu ognuno ha i suoi e io dico che ognuno ha la propria croce da portare e i muscoli adeguati ad essa. Il mal di vivere in questo mondo è comune a più persone di quanto si possa immaginare anche di quelle che credono o fingono che tutto vada bene, è già importante secondo me rendersi conto che qualcosa non va e poi lavorare, facendo quel che si può sui i propri problemi, confidando sempre in Dio, la parola ultima è la Sua. La libertà di cui parli, mi ricorda tanto la comunità che aveva messo su Osho in America, credo che si potrebbe rifare specialmente oggi, allora era dura, basterebbe trovare le persone adatte. Auguro ad entrambe di ottenere ciò che di più ci necessita. :C: |
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Per quanto riguarda la comune, non so, un paio di anni sotto i ponti per iniziare me li farei comunque. Se qualcuno va in avanscoperta, magari ci potrei pensare, non si sa mai magari poi mi chiedono di svolgere qualche compito!! |
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Correggimi se ti sto fraintendendo, ma mi sembra che tu ti sentiresti libera fuggendo in un certo senso. Liberandoti dalle tue responsabilità in ambito familiare, lavorativo, in ambito quotidiano. Mi pare che tu ti senta oppressa, e che questo senso di oppressione pensi che potrebbe sciogliersi in una evasione da .... dai gatti, dalla famiglia, dalle faccende del quotidiano. Ma la libertà non si realizza attraverso la fuga. E'un sentimento illusorio. Forse non sono le condizioni esterne quelle che ci opprimono, ma è il nostro modo di approcciarle, di vederle. Mi spiego: se mi sento incatenata, è facile che io creda che le catene siano esterne a me. E' attraverso un processo di crescita interna che noi intravediamo gli anelli della catena, e poi piano piano, con fatica, i lacci che impediscono alla nostra anima di librarsi si consumano, fino a spezzarsi. fiori.gif |
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Immaginare di agire con rabbia, o prendere a pugni un cuscino (tecniche molto in voga negli anni 80) come hai già visto sono palliativi e metodi subdoli per reprimere una parte profonda anche se si sfoga un pò in superficie Quote:
Immagina di possedere un campo che da qualche parte ha un bellissimo fiore profumatissimo che vuoi annusare. Puoi essere contenta solo sapendo che hai già il campo e che all'interno c'è quel bel fiore profumatissimo. Lo sia perchè qualcuno te lo dice. Puoi accontentarti di sederti sul confine del campo e sperar che prima o poi il vento riesca a trasportare un pò di profumo. Oppure puoi entrare nel campo ed iniziare a cercare questo fiore. Le prime due sono Spiritualità, ma solo l'ultima è Ricerca Spirituale. Citazione:
Aggiungo qualcosa, tu (Tina) non sei una barbona. A prescindere dalle circostanze avverse o favorevoli della vita, si vive o meno da barboni se si è barboni, se è nel proprio essere, come si è disordinati, ordinati, pretenziosi, precisi etc... tutte caratteristiche che possono essere cambiate volendo, ma se si cambia il modo di essere. Se cambia il modo di essere cambiano le caratteristiche della personalità, mai viceversa, ci si può costringere temporaneamente... reprimendo quel che si è, ma poi riesce con tutti i danni della repressione. Insomma uno potrebbe far fallimento e costretto a vivere sotto i ponti ma non essere un barbone e se gli capita l'occasione etc... ed uno potrebbe vivere in una bella casa ma essere un barbone. Questo vale per tutto. Citazione:
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Forse ho scritto troppo ieri e oggi le parole non mi aiutano, a loro posto mi piacerebbe lasciare spazio a quella immagine di campicello dove da qualche parte c’è un esile fiore rosso venato di bianco. Posso restare ai margini e ogni tanto sentirne il profumo, e sperare che maggiore regalo mi sia fatto dalle mie messe doti che si sentono assai orfane. Apprezzo molto il vostro contatto. E non pensare Logos che non abbia riflettuto a ciò che mi hai scritto. Un abbraccio a Griselda, non appena tornano le parole, vorrei ancora esprimerti qualcosa che mi arriva da ciò che hai comunicato. :C::C: |
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Seconda cosa, pensavo a tre categorie di persone, in riferimento al perfezionista che però sa di non essere perfetto: a)le persone che meritano distanza da noi stessi, b)quelle che sono insignificanti e di cui non ci si occupa, e c) coloro che invece riteniamo più perfetti e dalle quali temiamo ci venga ritirato l'amore se ci si comporta male. Come se l'amore lo richiedessimo proprio alle persone che riteniamo migliori di noi stessi, perchè un desiderio di elevazione è li come sottofondo. Ecco che il loro giudizio ci ferisce e ci fa temere il rifiuto, addirittura di perdere l'amore. Mi chiedo in merito alla domanda da dove arrivi la paura di perdere l'amore, quanto ci sentiamo adeguati alle persone da cui lo abbiamo desiderato e magari ottenuto. Quanto si è a contatto con quella parte “no” che da qualche angolo tiranneggia all'insaputa.. Poterla sgominare,guardarla in faccia... La stessa parte che spesso ci fa rifiutare l'amore, perchè pensiamo sia troppo per noi. Sono pensieri che mi appartengono Griselda, ma che mi sono venuti in mente ancora leggendo il tuo interessante ,complesso, sofferto post. Anche se poi si ritorna alle cose normali di tutti i giorni, ma sta scritto lì. Hai tirato un sasso, questa è un' piccola onda di ritorno. :C: |
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Ciao Gri , ciao a tutti , si sono scappato il 4/8 ,sono andato a prendere energia e ricordi per l'inverno . Sono andato senza salutare da maleducato ma non mi piacciono i saluti meglio che tutto sia un continuo nel tempo senza addii e bentornati ( che caratteraccio no!! ). Riprendo da Dioniso e Apollo sperando di non andare fuori tema che e' la paura di perdere l'amore ma in verita' e' la paura il vero tema. Di cosa? C'e' una cosa che ho letto molto chiara e che merita di essere citata ( ne aveva parlato Uno tempo fa in termini quasi uguali ) : tutto quello che facciamo , lo facciamo per non '' morire'' non per vivere , la vita e' un'arena non e' lo scopo , lo scopo e' non morire ( cosi' Don juan a Castaneda ). Qualsiasi urlo o pianto e' una ribellione alla tendenza alla morte , morte psicologica . Non e' come il '' dormire '' perche' chi dorme non se ne accorge e non chiede nulla , e' di piu' e meglio perche' e' una lotta cosciente contro qualcosa . Che cosa ? Il nostro dissolvimento come appartenenti a questo mondo , come tutte le cose di questo mondo che sembrano a momenti non avere senso e quindi si dissolvono quando perdono di senso. Da qui il panico e la ribellione al panico con un urlo di dolore che Ermopoli raccoglie. Ma il panico e la paura sono anche un lasciarsi andare ad un'ebbrezza da caduta che da' un retrogusto di piacere , il piacere di sapere che piu' in la' non si puo' andare ....piu' giu' di cosi' non e' possibile . Questa tendenza a cadere e a non reagire alla caduta ha senz'alro origine nella propria infanzia e nelle prime risposte che sono state date alla paura . Questo sentimento e' quel cupio dissolvi dionisiaco che e' di tutti e che e' espresso artisticamente con la musica , con una certa musica che lo richiama e lo fa vivere ogni volta che la si ascolta. A questa tendenza al dissolvimento viene data una soluzione da parte di ciascuno di noi che consente di continuare a vivere . Tutti riusciamo a rinunciare all'ebrezza che ci annienta e ogni volta troviamo qualcosa che ci spinge nuovamente a vivere ,che da' provvisoriamente un senso alla vita . L'autore di questo miracolo continuo e' Apollo o la visione apollinea del mondo caratterizata dalla misura ,dalla chiarezza ,dalla distanza dale cose. Come in una grande seduta psicoanalitica Dioniso sta sotto a livello inconcio e Apollo sta sopra a livello conscio . |
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Questo è un periodo per me in cui faccio molta fatica a districarmi in mezzo alle parole, vorrei rispondere ma il più delle volte le parole mi entrano e paiono non lasciarmi niente per cui devo aspettare, aspettare e aspettare sino a che avviene un piccolo movimento e piano piano qualcosa si dipana, è come una sorta di rifiuto almeno così mi pare o di salvagente. (?) Boh so solo che non è piacevole è una sensazione di non gestione di...me. OT Per quanto riguarda il non perdere l'amore di qualcuno in questi giorni ci ho pensato tanto e poi ancora di più. Credo che dietro ci sia il potere, voler avere potere su qualcuno. Soffro perchè questa persona non mi da attenzione perchè vorrei avere potere su di lei, essa mi piace, provo trasporto affettivo verso di lei, MA non mi basta, perchè? Perchè lei non è MIA. Pensavo a quanto egoismo c'è in me quanta possessività, voler possedere l'altro/a e provare gelosia/sofferenza perchè così non può essere è limitante per l'altro ma anche per noi stessi è un limite al nostro provare amore ce ne priviamo noi stessi, anche se è automatico è orribile. Il bambino che non capisce e che rimane ferito devia dal suo vero essere e fino a quando quella ferita non è sanata... Per quanto riguarda il sasso e le onde non ho capito il senso. :C: |
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Te che un pomeriggio quieto all’esterno e dentro affollato di scontentezza, ti sei avvicinata alla riva di uno specchio d’acqua, hai poggiato sul pugno della tua mano le lettere con cui hai composto i pensieri gravi,e soffiandoci sopra li hai fatti arrivare nell’acqua. Piccole onde si sono allargate e raggiungendo le persone anch’esse in riva allo stesso specchio ,magari dal lato opposto, qualcuna è stata rimandata indietro con un piccolo messaggio. Mi fai riflettere, per me è giusto che si possa verbalizzare non prima che si è presi consapevolezza di una cosa, altrimenti è un pensare parlando, se tu avessi le idee così pronte non staresti qui a scrivere un quesito così serio. Terza cosa che vorrei dire è che sinceramente è bello possedere. per questo le cose, i soldi sono belli. se li hai puoi dire che sono tuoi. E perchè no anche le persone? mannaggia. forse possedere ha a che fare con la utilità, il bisogno voglio dire, e pultroppo più bisogno hai più gli altri si allontanano. potrebbe darsi anche che l'altro/a non ti gradisca, ma non credo sia questo il caso, non ti faccio il tipo che varchi il soglio che non ti gradisce. Comunque già mi sono persa, perchè a tal riguardo ne so meno di te. ultima cosa, "Il bambino che non capisce e che rimane ferito devia dal suo vero essere e fino a quando quella ferita non è sanata..." mi fa impazzire quel " fino a quando la ferita non è sanata" sembrerebbe una cosa da nulla. Come , quando, chi deve, da dove si inizia questa guarigione? E' lì il problema più difficile per me. si dice che una cosa iniziata è per metà fatta. Una domanda mi sembra sempre un inizio. mi pare che il tuo livello di consapevolezza raggiunga dei punti di luce, ma oggi qualcuno ha cercato di farmi comprendere che si deve comprendere che quando sia ha una mente molto ricca, generosa, il pensiero che è diventato il miglior conforto ai limiti del resto della persona, della sua capacità di amare,è arduo che lasci spazio alla esperienza reale, al rischio, al nuovo che magari sarebbe meglio del vecchio. Non mi tirare le pietre, magari dimmi che sono impicciona, ma non potresti cambiare oggetto d'amore? diavolo.g: fiori.giffiori.giffiori.gif |
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La mia formazione analitica, e perdonate se ho solo quella, se non altro è una delle tante voci, vi vede un altro aspetto che non esclude questo punto di vista. L’ipotesi che tutti nasciamo geneticamente indotti a vedere che il bicchiere è mezzo pieno , in misura più frequente del caso che sia vuoto. Se non fosse così, se veramente facessimo caso a come siamo aleatori in questa vita, che potremmo morire per un nonnulla, che è assolutamente inevitabile che qualche gazzella tra le altre sarà pasto ogni giorno,per le fiere, non credo potremmo fare un qualche ben minimo progetto. Non potremmo mai rilassarci, mai partire per un viaggio in autostrada. La natura ci correda di corazza, per pensare che il nostro progetto sarà possibile , specialmente nel nostro singolo caso. Da qui, la paura della morte è tenuta a freno. È normale che ci sia, e non solo perché è funzionale. Percepiamo cmq la possibilità di morire. L’amore , come la libertà, per esempio, è una di quelle cose che se adeguate nella misura, sostiene molto la corazza protettiva. Quando si sperimenta ripetutamente la sottrazione di tali cose, allora saltano fuori i “geni” del bicchiere mezzo vuoto, e si comincia a vedere più spesso quello. Qui la paura della morte può farla da padrone.Era per dire in merito al quesito di Griselda, che la perdita dell'amore e me sembra che può essere di per se autentica , anche se ,centra, con la paura della morte, comunque, poi. Hai l'amore? è un bel salvaguardia, ci rende felici, ci fa pensare di meno alla paura di morire. |
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se non sono queste cose piu' nobili ci sta la macchina, il calcio, la vacanza esotica o l'isola sperduta. la forza di fare nasce dal sogno di qualcosa che merita vivere. Qualcuno dice che questa e' la vera realta' , l'unica realta non provvisoria: l'immagine del sogno non quella della realta' di ogni giorno . Ci sta allora di sognare ad occhi aperti guai non farlo. |
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Rispondo dalla domanda finale, credo che se le cose non cambiano dentro di me sia inutile che tenti di cambiarle fuori. Nike un giorno ha scritto una frase che mi è rimasta impressa e che diceva pressapoco così: "non puoi farmi questo!" non so a chi si rivolgesse, ma mi è rimasto nella mente ed ogni tanto riecheggia perchè io questa frase credo di non averla mai detta, e questa non so se sia una bella cosa. Se non ho capito male eh, mi pare che tu parli di bisogni... di necessità...già credo che questo sia determinante. Credo inoltre che dimostare di avere bisogno crei una certa prospettiva. Proprio in questi giorni mi sono accorta che non alzo mai la voce che faccio fatica a farlo non fa parte di me, ma vuol dire che non faccio mai sentire la mia voce profonda...mi sono resa conto di come le cose cambiano non tanto davanti alla voce grossa ma proprio al dimostrare di non aver bisogno, ma anche di non aver paura. Ah come vorrei essere libera, prima di tutto dalla gelosia, vorrei non aver paura (di aver bisogno e di non sapermela cavare....e di diventare una clochard, cosa curiosa eh?) ed essa se ne andrebbe. Per le ferite...bisogna ricapitolare, sta benedetta ricapitolazione che sto facendo a spizzichi e bocconi perchè non mi ci faccio avezza, anche se so come si fa a volte non riesco ad entrare nei ricordi o a ricordare, ma comunque è attraverso di essa che si ricuciono gli strappi. Stavo pensando che forse un po' di sassi dovrei imparare a tirarli mi avrebbero risparmiato della sofferenza inutile.:) (non mi riferisco a te eh meglio chiarire)fiori.gif :C: |
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Io non credo che tu sia egoista abbraccio:, credo che tu sia soprattutto spaventata, ma, sono sicura che le persone che ti amano davvero, nel momento del bisogno (e anche nel momento del non bisogno) ci sono e ci saranno sempre, solo che qualche volta è difficile vederlo... fiori.gif |
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Direi un bel quadretto no? Dico che si ci vorrebbe un po' di eroismo che non ho. :bleah: Per il fatto di lasciar andare io l'ho fatto ho detto quel che penso solo che mi pare che dall'altra parte non si vuole prendere la responsabilità di fare quello che desidera e che è più facile rimanere a tormentare me. Vabbeh scusate non volevo entrare nei particolari. fiori.giffiori.giffiori.giffiori.giffiori.gif |
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Io credo che quando l'eroe investe il suo coraggio, in qualche modo valuta se ha una possibilità di riuscita e per una bene maggiore. Fa due conti. Per una donna che non è indipendente economicamente per me non è eroismo, ma andare allo sbaraglio. Non è un discorso cinico, la donna si ritrova a volte ad avere investito nel ruolo di madre e di moglie, ed è chiaro che poi si ritrova"senza eserienza lavorativa" e svantaggiata. Dici e spero di non avere capito male( in quel caso perdonami e ne sarei anche più felice che fosse così) che hai delegato lui ad una scelta(ho inteso che volevi renderti libera da lui, giusto perchè tu possa eventulmente smentire). Questa è una cosa diversa, perchè se lui avesse preso la decisione allora tu avresti affrontato le difficoltà? Significa che la tua vita sottostà innanzitutto alle esigenze dell'altro? Ma comprendo che la paura della solitudine esiste ed è paragonabile alla paura di perdere l'amore o la libertà. Ti stavo per scrivere altre cose, ma leggendo i particolari ho capito che era tutto inadeguato. quei particolari sono invece le cose essensiali che fanno sentire abbastanza impotente chi ti legge. Trova un inizio, devi. non posso non scivere questo una volta letto certe cose. un inizio verso la felicità. è sempre stato solo questo il mio obbiettivo,non accontentarmi. e ho vissuto malgrado limiti del mio corpo sempre presenti. non era un invito ad allontanarti da tuo marito, io l'ho fatto ma il prezzo è sempre molto alto quando si ha un figlio, specialmente al sud, qui ancora le gamiglie allargate tranquille non sono arrivate! è un invito a mettere elementi nuovi nella tua testa e nella tua vita, anche pratici, ci sarà qualcosa verso la quale sei portata e sei brava. inizia come sogno impossibile magari e poi i miracoli accadono, ma dico di farla bene, magari iniziando dei corsi. se non guadagni soldi, ne acquisterà cmq la tua soddisfazione. vorrei proporre in una sezione a parte un gioco al sogno impossibile e vedere se Uno ne può trarre qualcosa di carino. |
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Mi piace l'idea dell'inizio...ma non saprei proprio da dove partire sinceramente, e per i corsi devo sempre sottostare al benestare altrui. Ma se solo avessi un indizio su un qualcosa per la quale sono portata potrei comunque studiare da sola. Ci sto pensando da almeno un paio di anni ma nonso.gif martello.: Anzi battutina finale per sdrammatizzare, ma vera, sono brava a sopportare...icon_mrgr: fiori.gif |
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Avrei voluto completare le mie riflessioni, La gelosia. Un brutto veleno al quale è meglio non sottostare. Ci ho lavorato nel tempo per riuscire a non provarla. E' stato tutto inutile, ma ho risolto decidendo di stare lontana dalle situazioni che me la procuravano, e ancora oggi non appena ne sento l'odore volto pagina. è un pò semplice così, è solo la mia esperienza. una volta lessi, "siamo noi che suscitiamo i sentimenti nell'altro" . Caspita rimasi folgorata da questa frase, e mi rimase incisa a fuoco. Penso che se una persona ti vuol bene fa in modo da non farti ingelosire. Non mi chiedete come, ma so che se è vero amore ciò viene naturale. Non solo , quando si ama, l'altra persona deve sentirsi importante . E viceversa. Altre regole io non ne ammetto. Naturalmente si escludono i casi di gelosia morbosa, patologica. Non è giusto che una donna adulta, intelligente, debba subire questo sentimento. E' uno di quelli che aborrisco. Se una persona mi suscita gelosia più del normale, io non cerco di cambiare le cose, ne me ne l'altra, mi allontano e basta. Perchè di solito è una battaglia persa, anche se cambi, sarà per la prossima volta. Perchè tu cambi, ma l'altro magari no, e rresterà sempre la persona che non aveva abbastanza sensibilità. Se poi la gelosia nasce anche dalla invidia nei confronti di una maggiore ricchezza interiore, o bellezza, dell'altro e può succedere, allora lì è il caso che si cominci a rendere più ricchi se stessi. e a volte le risorse non sono dentro di noi, e necessario solo avere gli strumenti per coglierle alla fonte che si trova spesso all'esterno di noi stessi, e non basta , dobbiamo avere il desiderio di trovarle. Un inizio...fai entrare dentro di te questa parola, uno di questi giorni avrai una idea. La devi aspettare. E' tanto tempo che non mi esprimo così, era un linguaggio che mi piaceva ai tempi della Profezia di Celestino. Da molti anni ho sposato il pragmatismo, ne fui costretta dalla necessità di mandare avanti la mia attività al fine di sopravvivere. Ma stasera ho rispolverato per te Griselda, spero di non avere esagerato. A me a suo tempo diede nuova vitalità e ne ho goduto per un bel pò. Poi le cose vogliono di nuovo essere cambiate, è la sorte delle persone agitate interiormente, che devono avere una intensità di vita sempre alta. La tua storia è diversa, ma comunque ripeto, per me, nuova vitalità ha spesso bisogno di attingere ad elementi esterni. Studia bene quali sono gli strumenti che hai. hai mai pensato ad una disciplina artistica o alla scrittura? |
se ciascuno avesse 24 ore al giorno la consapevolezza di avere in Se tutto... invidia, gelosia ecc. ecc. non esisterebbero a mio parere.
che sia forse questa consapevolezza a mancare e che porta a tutti i comportamenti distorti osservabili? |
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Ho eliminato il doppio Quote:
La gelosia è voler possedere l'altro (o qualcosa che l'altro ha) nessuno può suscitartela se non sei naturalmente predisposta, al massimo può accentuare o alleggerire tale sentimento, ma alla base ci sei tu (seconda persona per discorrere, non mi sto riferendo a te in particolare) Citazione:
Ma dai... se ciascuno avesse 24 al giorno la consapevolezza questo mondo non esisterebbe più, non intendo che sarebbe diverso, proprio non esisterebbe materialmente a tutti i livelli di materia. |
Citazione:
chissà magari è quello cui tendere come Individui in questo mondo di materia e "prova". |
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