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Non sono tornato a Messa ma sono andato a sentire dei canti gregoriani in una cattedrale......bello...:H
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Posso darti un consiglio Edera? Lasciati andare. Non serve una certificazione di accettazione di tutto il credo per partecipare a una messa ancora, grazie al cielo, quella della coerenza è un problema che lambisce costantemente anche me ma è qualcosa che siamo bravissimi a vedere su cose che magari al momento ci servono poco. Lasciati prendere da quel qualcosa che cerca di farti cedere e vedi, me lo disse anni fà anche Cento e lo ringrazio ancora per averlo fatto fiori.gif perchè prima di dire questa cosa fà per me o non fà per me bisogna aver fatto tutta la strada. Poi, ripeto, se salti la comunione di fatto non entri al momento in nessun reale conflitto secondo me, sei solo un pellegrino in cerca di Dio e Dio ci cerca sempre, ha sempre amore da dare e per lo stesso principio del perdono della confessione non credo che chieda un certificato di presenza totale per darci una possibilità. Ritornando alla Quaresima avevo notato la cosa della carità..poi mi son distratta...e ieri m'è capitata tra le mani una piccola dispensa proprio sull'argomento :U che riportava un pezzo del messaggio del santo padre dove, in pratica, la carità non è vista solo come elemosina o aiuto materiale per i poveri ma come darsi gli uni agli altri, ovvero cercando di giovare al prossimo senza cercare l'utile, considerando l'altro come "se la sua vita e la sua salvezza riguardino la mia vita e la mia salvezza. Come le dita di una mano che si muovono singolarmente ma appartengono a una stessa mano". Questo concetto di custodia verso l'altro mi richiama al concetto di apertura e poi la carità intesa come un mettersi a disposizione evitando "la tiepidezza" mi chiede di esplorare meglio il concetto che non si lega più solo, appunto, all'elemosina per i poveri. Di fatto se estendiamo ai bisogni e non solo ai soldi siamo tutti poveri che elemosinano. Io mi ci ritrovo perlomeno se penso all'amore. leggo.gif |
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Per qualcuno già il fatto di sentire il desiderio di andare a messa è un richiamo divino, poi il resto verrà, mi han detto. Poi magari non verrà mai e non sarai mai cattolica praticante ma perdersi il richiamo è come fare due passi all'inizio del sentiero e fermarsi a chiedersi dove troveremo il bivio e che cosa faremo. Io per me ho deciso che è meglio intanto che ci arrivo vicino, li poi prenderò la strada che sento.fiori.gif Questa è una mia sensazione,sia chiaro, non significa che vada bene anche per te per forza bacini.gif |
Ma perchè farsi tante domande piuttosto che fare?
abbraccio: |
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(inboccallupo) |
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erano dei "suggerimenti per la postura e la localizzazione negli spazi di culto", anche se non si intitolava esattamente cosi'. il post non era tecnico. o forse era una trasmissione satellitare di qualche programma particolare, roba che se non hai la parabola non la prendi. Forse il canale 18 di Sky, il programma che va dalle 9 alle 14. diavolo.g: |
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come se andare li' fosse riservato a quelli "bravi", quelli coerenti. all'inizio della messa ci han messo quella cosa del battersi il petto, e non è una misura antipolvere. |
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Sì può essere coerenti e cattivi. |
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Bisogna capire perchè uno vorrebbe partecipare alla quaresima, per la passione di Cristo? Perchè andare in una chiesa cattolica, e non in una evangelica per esempio? La maggior parte delle persone che vanno a messa è vero che non praticano i comandamenti, ma ti assicura che sono persone addormentate dall'abitudine, vivono la religione come voglio, e a quel punto se fai cosi, tanto vale fare il new ager. |
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Quello che intendo è che in qualsiasi cosa secondo me bisogna cercare la coerenza, non solo nell'aderire a un culto... per quel che riusciamo ovviamente. Altrimenti ci stiamo prendendo in giro, sono d'accordo con Astral è come fare parte del wwf e andare a caccia. |
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Benissimo, guarda che mica cercavo di convincerti ad andarci eh? :H L'ho detto all'inizio che era una riflessione personale. Comunque non posso fare a meno di chiedermi una cosa, se si tratta di coerenza e coerentemente non vi sentite di andare in chiesa..qual'è il problema? Non andateci e basta no? Non è una critica o una provocazione, tengo a precisarlo, ma se non ci si sente in linea con determinate cose a cui non si è obbligati a sottostare si fà a meno e basta. Non vedo conflitto in questo. Se c'è conflitto allora c'è ancora qualcosa di poco chiarito che lavora sotto. Penso. E forse un modo per vederlo è cercare di avvicinarcisi più possibile...poi sai le milioni di volte in un giorno in cui siamo incoerenti..icon_mrgr: |
Un luogo sacro è un luogo consacrato al culto verso l'alto (in linea di massima quando quella è la direzione).
Sentire l'attrazione verso questi posti è anche un momento di riflessione. Non per questo significa voler o dover seguire un rituale dettato. Il Cattolicesimo ci è culturalmente vicino, lo abbiamo nel DNA o nella nostra memoria è quindi il primo richiamo che subiamo soprattuto quando si avicinano feste o celebrazioni in cui il richiamo allo Spirito è maggiore. La Quaresima poi è un momento in cui si manifesta uno dei grandi Misteri. Arrivano dei momenti in cui si ha bisogno del "luogo" per sentire più vicino qualcosa e allora perchè non andarci? Se il rituale non lo sentiamo nostro tutto per intero, per parte mia è giusto evitare di seguirlo, ma star li male non fa, ci permette invece di osservare in noi cosa vogliamo e come lo vogliamo (questo era per me il fare) e cosa ancora ci attrae e perchè. E' giusto per me dire "non mi sento di andare per ipocrisia".. ma andare ad ascoltare in tutti i sensi qualcosa che appartiene all'Umanità non è la stessa cosa di dire vado e torno Cattolico e se non sono Cattolico non ci posso andare. A fare la differenza è il sentimento.. Cristo non ha detto che se non sei Cattolico non puoi entrare nella sua casa e ascoltare la sua parola. Lui viene menzionato dei versetti Buddisti, nel Corano... Alla fine quel che voglio dire è che se si avverte il bisogno di essere in un luogo sacro con o senza rito, perchè no? |
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Se riusciamo a fare tutto quel che dovremmo, non c'e' discussione. Se non ci riusciamo, si apre una forbice tra volontà e comportamenti. Il mio punto è che ognuno porta il suo peso di incoerenza e limite, e che il discrimine è la consapevolezza. Se io so di essere incoerente e limitato, e sento l'impulso a partecipare, non farlo per autogiudizio è una punizione autoinflitta. Solo noi sappiamo di cosa è fatto l'impulso a partecipare, nessuno puo' puntare il dito contro il comportamento altrui. E ho la sensazione che diamo alla coerenza una primazia che non merita, tra i comportamenti virtuosi a cui è chiamato chi partecipa. |
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e se non ci riusciamo, non sempre e non subito? nel frattempo che facciamo? facendo cosi' tu metti la coerenza in cima a tutto. è rispettabile, e se per te va cosi' è sacrosanto. io dico solo che non sta scritto da nessuna parte che sia cosi' per tutti, che lo debba essere. |
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bisogna vedere la motivazione che ti spinge ad andare in chiesa, per Cristo forse? beh in questo caso parte tutto da qui. Non chiedersi tanto se sbaglio o condivido, ma perchè voglio andare in chiesa, cosa mi manca? Io credo che una parte per esempio sia (per me) legata ai ricordi affettivi, di quando non si avevano questi problemi, e si era in quella religione. Io pure ci andrei in chiesa, però se poi sento qualcuno che parla contro al divorzio, alle coppie di fatto o al preservativo, col mio carattere, sai che combinerei dentro la chiesa. E alla fine se mi rispondono che io sono quello fuoriluogo, hanno pure ragione. |
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