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Per ottenere la massima resa mi è parso di capire che il corpo dovrebbe collaborare mettendosi in una posizione di concentrazione-espansione tale,da favorire ed "assecondare"il flusso energetico controllandolo,anzichè scaricarlo altrove (questo scarico equivarrebbe a dispersione?). Kael parlava di aumentare la resistenza per non collassare,ma praticamente c'è un modo per farlo volontariamente,oppure è l'esperienza che ci porta ad accrescerla volta per volta?Quale sarebbe in pratica il modo migliore a cui accenni? Rifacendomi anche ai post 47-49 sento di dire che se non ci autoinducessimo in questo stato,entrando in noi più profondamente,cercando di compensare gli sbilanciamenti...daremo risposte superficiali (meccaniche). Aggiungo e concludo dicendo che ho notato che tale stato bisogna ache imparare a mantenerlo costante (per il discorso della curva,dalla quale puoi scendere da un momento all'altro)perchè se cedi anche solo un minimo d'attenzione l'incantesimo si rompe...almeno in base alla mia piccola esperienza. OT P.S.il discorso dell'agire per poi subire mi ha fatto capire in parte come funziona l'esercizio del fachiro che si passa la fiamma in volto senza scottarsi...trattato altrove... |
Volevo fare una domanda anche se appare un po' strampalata, mi piacerebbe sapere se ogni centro ha una sua memoria, perchè da questo potrei poi mettere insieme degli ulteriori pezzi.
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Che poi non è inconciliabile con quello che ho detto io (che poi ho detto "a occhio", ossia mia opinione). Ste memorie di sti centri comunicano tra di loro in un qualche modo? |
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Mi è capitato di raggiungere un ricordo tramite l'emozione o l'emotività mentre un'altra volta ne ho raggiunto un altro tramite il movimento, dimmi che si capisce ti prego. Ecco da dove mi è venuta l'idea, addirittura avevo pensato che ricapitolando io dessi la possibilità a tutti i centri di avere una memoria che per qualche motivo che mi è sconosciuto in quel momento io avessi potuto registrare invece con un solo centro poiuttosto che con tutti insieme e che in quel modo sarei andata a recuperarli tutti in una volta. Mi raccomando che sono superba e mi è costato un casino tirare fuori questa cosa che reputo già io fantascienza. new_shock: |
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E' chiaro che l'accesso ad un determinato ricordo dipende dal nostro rapporto coi vari centri... ed ecco che determianti ricordi magari ci son accessibili tramite un unico centro e magari solo in determinate condizioni. Però, una volta avvenuto l'accesso, possiamo recuperare tutti il ricordo, anche ciò che è di pertinenza degli altri centri. Come ti pare adesso? Con questa ipotesi abbiamo messo le due cose assieme? |
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Quoto da altro thread questo post, perchè leggendolo mi sono resa conto di aver trascurato per molto tempo di osservare questa cosa. Vorrei capirla meglio, non riesco a farmi degli esempi che mi tornino pienamente su tutte e tre i centri (quattro ma lasciamo perdere per adesso).
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Quello che non riesc a riconciliare è l'energia emotiva. Non riesco a trovare esempi, non riesco a dividere l'emotivo dal resto. Mi aiutate? |
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Prendiamo per esempio il provare piacere nel corpo mi fa produrre una sensazione ed emozione di piacere che a livello mentale mi faranno avere certi pensieri, piuttosto che sia di dolore invece. Ma può avvenire anche il contrario: comincio a pensare e a produrre emozioni in base al pensiero che poi avrò sul corpo. Semi OT Trovo che il canto sia l'arte per eccellenza per vedere l'interazione corpo-emozioni e pensieri. Ad esempio immaginare certe aperture ed uscite con la mente, aiuta a farle con corpo, oppure pensare certe note giù, nonostante siano su. A me sembra che le emozioni nascono da sensazioni o pensieri. Dico sensazioni, perchè per esempio una pianta non pensa, eppure prova emozioni. |
Ehm mi accodo alla ricerca di aiuto fiori.gif, sui centri sto iniziando a documentarmiin questi giorni leggendo qua e la, per adesso immagino solo che li uso male , che il centro intellettuale inferiore probabilmente svolge troppo lavoro a discapito degli altri , l'apparato formatore, mi pare si possa chiamare anche così, probabilmente svolge gran parte del lavoro.
Se non sbaglio questo può causare anche problemi di ansia in molte situazioni in quanto l'energia convogliata per svolgere determinati lavori o prove è molto grezza ed il cenro intellettuale ineriore non è in grado di lavorarla e quindi fa tilt... leggo.gif |
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Non riesco a capire quando uso energia emotiva nel corpo, energia del corpo nella mente, energia della mente nell'emotivo.
Ad esempio, uno ne ho trovato su di me :D, se devo impegnarmi con una persona nel dialogo e ci metto molta energia emotiva mi stanco anche fisicamente.... tanto. Quindi mi vien da pensae che non uso tutta energia emotiva come dovrei, ma sto sconfinando in energia fisica, giusto? Come faccio allora a creare dei confini, come posso accorgermi di quando inizia l'invasione di una parte nell'altra? ... che poi lo so che osservando o ricapitolando devo trovare, ma mi aiuterebbe capire cosa è energia emotiva, energia fisica ed energia mentale secondo voi. Energia del corpo può essere quella meccanica, veloce ed automatica, quella dell'emotivo basso una energia molto forte che spinge verso una direzione, e quella dell'intellettuale molto lenta che per accellerarsi usa altro? Non lo so.. mi serve di chiarire queste cose. |
Secondo me manca una quarta energia da considerare, e poi la cosidetta energia sessuale, dove la collochiamo tra le tre?
Se proprio vogliamo fare i fissati mentali, avevo messo sette energie, delle sottoenergie. Tra queste energia creativa ed energia volitiva. Ma non complichiamo rimaniamo a queste tre. Se ti può essere utile Sole, mi ero fatto anche io tempo fa degli schemi, molto grezzi ed inconscio di questa discussione. Posso condividere che non mi serviva tanto sapere quali erano le energie, ma quali erano i trasformatori. Perchè come sappiamo l'energia non si crea, non si distrugge, ma si trasforma. Quindi la chiave è come trasformare certe energie, e siccome non ci riusciamo ci sentiamo vuoti e spenti da una parte, e dall'altra ipereccitati e squilibrati per eccesso energetico. Un esempio potrebbe essere la tanto citata dieta dimagrante. Io do al corpo un alimentazione ipocalorica, con la mente so che è giusto dimagrire perchè devo e so che è giusto muoversi. Con le emozioni sono convinto esattamente del contrario, perchè soltanto poca energia è selezionata sul sentire questo cambiamento. Di conseguenza succede che non c'è una vera comunicazione tra corpo e mente. Io l'energia emotiva la vedo proprio immezzo, mi sembra strano che corpo e mente possono comunicare senza di essa, saremmo automi, che seguirebbero soltanto dei comandi. (effettivamente se ci pensiamo bene, le persone sono un po' cosi). |
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Un sistema inizialmente milgiore a mio avviso è quello di distinguere le azioni che i vari centri dovrebbero compiere e cercare di impedire che uno faccia le cose di un altro. Questo tentativo di impedire rende più osservabile quello che dicevi, ossia l'energia usata male, cioè più o meno raffinata per quella cosa. Citazione:
Come dire che, se tiro su pesi, la stanchezza che sento è si per il lavoro fatto, ma soprattutto per il muscolo che cresce... (se trasporti il discorso...) Poi ovviamente ci sono le tensioni del corpo mentre ti impegni e mille altre cose che magari non controlli che aumentano la stanchezza ma bon, è solo roba da osservare. |
Non ho capito bene cosa cerchi Sole, ma butto lì quello che mi è venuto in mente.
Se quella mentale si scarica sulla gamba che saltella, quella emotiva potrebbe scaricarsi col mangiarsi le unghie o le pellicine, arricciarsi i capelli.. Penso che un centro si scarichi su parti diverse del corpo, come dice Ray carichi il centro che ti serve dal serbatoio unico, l'eccesso lo scarichi attraverso dei gesti "meccanici" ma correlati al centro stesso. Questo per il centro mentale ed emotivo, per quello meccanico credo venga utilizzata l'energia ad hoc, proprio perché meccanico non credo ci possa essere un eccesso. |
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Una situazione mi scatena rabbia, posso lasciare che salga che occupi la mia mente e mi faccia diventare arrabbiata, oppure posso concentrarmi in ogni punto di me per poter osservare ogni sapzio che riesco. Quindi la mente sarà concentrata a rimanere quieta e non interferire ma piuttosto supportare con elaborazioni ciò che l'emotivo sarà concentrato a vivere come emozione e sensazione, il corpo sarà fermo e attento anche lui. Il tutto sostenuto da un IO che osserva e che tutto contiene. Se l'esempio sopra è corretto, è plausibile e anche banale, pensare che questo mischiarsi delle varie attività dei centri siano concausa dei vari spostamenti spazio/temporali dei piccoli io. O anche viceversa, o anche le due cose insieme. |
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Si potrebbe pensare che le varie azioni che compiamo debbano essere sostenute via via da un centro o dall'altro. In realtà tutti e tre dovrebbero sempre prendere parte a tutto, solo con compiti diversi e specifici a seconda dei casi. se lavo i piatti, ad esempio, dovrei farlo col corpo, l'intelletto dovrebbe fare attenzione, rilevare le necessità specifiche dei singoli piatti e rispondere adeguatamente e per il resto stare zitto, e l'emotivo dovrebbe "amare" quel lavoro, i piatti e desiderare un buon risultato. L'esempio che fai tu della rabbia è già più complesso, perchè prevede una reazione a qualcosa e poi, semmai, un'azione. Cioè qualcosa ti fa rabbia (esterno o interno che sia) e si scatena un lavorio generale... poi magari decidi di fare qualcosa e si apre una strada nella quale i centro dovrebbero collaborare ognuno col suo (in questo caso l'emotivo in partenza mette a disposizione una gran bella quantità di materia grezza che, teoricamente, il sistema può raffinare e usare...) |
Citazione:
Se nel frattempo che faccio come dici in sottofondo canto una canzoncina, non con le parole come una nenia (tra l'altro mi viene automatico appena cerco di mettermi con l'emotivo in situazione "amare" si può fare o devo forzarmi di evitarlo? E' una domanda del cavolo lo so ma mentre lo faccio se non mi do una risposta mi chiedo, adesso, di continuo se è giusto o no farlo. icon_mrgr: (non si può avere una faccina che suda ? icon_mrgr:) |
Una frase di Gurdjieff:
"rilassate i muscoli utilizzando solo quelli necessari, tenete in serbo i pensieri, esprimete i vostri sentimenti solo se lo volete" dovrebbe essere indicativa di un utilizzo dei centri più "naturale". |
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Però una volta che il corpo avverte la sensazione vuol dire che la mente è già intervenuta facendo viaggiare sotto il cosciente qualche pensiero. Ad esempio quando si avverte quella brutta stretta allo stomaco dell'ansia, quella c'è perchè già la mente sta lavorando senza controllo. O perchè le emozioni sono troppe e non si riesce a gestirle. In questo caso il centro intellettuale o emotivo sta invadendo il corpo e ne sta utilizzando le energie. Il corpo, in quel caso, si stanca mentre la mente/ mente emozionale ha energia per andare in loop. E' come se fosse un buco di dispersione. |
Sono daccordo con Sole, però bisogna anche dire che un corpo irrigidito, tende ad influenzare negativamente la mente, e viceversa, ed anche se molto spesso la miglior indagata è la mente, anche il corpo ha le sue colpe.
Troppo spesso religioni lo hanno considerato la fonte di male, troppo spesso il nostro stile di vita dall'alimentazione allo scarso movimento lo indeboliscono. Il doppio lavoro sta sia nel rafforzare la mente, che nel rafforzare il corpo. Alcune via come lo Yoga ci aiutano tanto a lavorare su entrambi, ma potrei citarne altre come le arti marziali o persino la musica. Tornando al corpo ci sono poi corpi che sentono prima e con maggiore intensità degli altri, e questo crea appunto quell'accumulo emozionale di cui la mente non riesce a gestire. |
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