Quindi l’offesa parte dal giudizio su di se o su gli altri, si crea un metro e si inizia a misurare noi siamo quel metro e chi misura di più lo mettiamo sopra chi misura meno sotto. Sempre secondo il nostro metro di giudizio. Ma per non soffrire di queste misurazioni tendiamo a giudicare chi riteniamo stia sopra sminuendolo e chi sta sotto ci aiuta a sentirci importanti, magari li consoliamo pure. ( con chi riteniamo pari facciamo di mal comune mezzo gaudio)
Si è parlato di osservazione dell’offesa della gratitudine verso chi ce la mostra, quindi l’osservazione serve per individuare il punto esatto dove ‘sta freccia dell’offendente colpisce, ma per cosa? Per rafforzare quella parte in modo che non vi sia più spazio per l’offendente? Oppure per trovare il modo di accettare di essere così e di conseguenza accettandolo nessuno potrà più offenderti nel senso che se anche lo facesse non diverrebbe più offesa? Se si eliminasse il metro di giudizio saremmo ancora passibili di offesa? Alla fine arriva una fine, cioè si smette di offendersi? |
Vediamo questo offendente
ho inserito un concetto in post: il taglio (che con il fendere è connesso) e adesso aggiungo il toccare Perchè incidere? Per entrare in profondità, nell'intimo... il modo di dire non mi tocca che significa? Esiste qualcosa che possa non toccarmi? E chi sono io, un cadavere, come gia detto? Quindi il toccare si riferisce al cuore (nel senso di centro, intimo, interno) come quando si dice anche di una cosa tenera... "mi tocca il cuore" Avete percepito i due opposti? una cosa tenera e una cosa dura tagliano/entrano lo stesso... la prima da affetto (che potrebbe essere il salame... studiate le parole... insegnano molto) la seconda dà dolore. Il bello è che adesso dirò una cosa che lascerà perplessi.. chi offende non ha mai intenzione di fare del male (tranne quando risponde in qualche faida che non finisce più) quanto invece vorrebbe entrare in un'altro, capire che cosa questo ha di diverso da se... toccare (forse qualcuno leggerà l'episodio di S.Tommaso in maniera diversa ora e prendete anche le parole di Gesù per il resto del discorso), perchè non esiste un metro "è meglio di me", "è peggio di me" quanto invece esiste un "è diverso da me, sotto o sopra che sia". Qui ci si può riagganciare alla parte passiva della vicenda... toccare mi toccano comunque... che cosa cambia allora nell'atteggiamento (non costruito, cioè naturale) che posso avere di fronte ad un offesa? |
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ps. ho postato insieme a Uno quindi ho letto dopo... amen :D |
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Fare un complimento ad una persona, ad esempio affermare che è gioiosa, non è altro che assumere il pretesto per farlo a noi stessi. Allo stesso modo offendere una persona( qualsiasi) non è altro che il pretesto per parlare a noi stessi, considerandoci, come "qualcuno " estraneo alla nostra personalità. Insomma si approfitta, indirettamente, dell'altro per bypassare la nostra personalità che in quel momento, se cercassimo di vederlo direttamente, potrebbe risultare uno scudo. Da questo si tende, secondo me, ad utilizzare( le qualità, in questo caso l'offesa, dell') l'altro per evidenziare, in noi stessi, i punti che individuano una sorta di confine tra quel che siamo e quel che mostriamo. |
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Se fossimo gli alcoolisti anonimi ti direi: " Ham tu hai un problema" invece non lo siamo... e più di questo non posso fare se non ne prendi coscienza, neghi sempre..... ti arrampichi sempre sugli specchi.... mah... quando leggerò i tuoi post mi limiterò a che siano pubblicabili senza leggerne il senso.... |
Chi offende non hai mai l'intenzione di farlo...
Su questo avrei un po' da ridire: sono daccordo che chi offende vuole entrare nell'altro, ma qui subentra sempre la volontà, io posso voler offendere per entrare dentro l'altro, e distruggere la sua fortezza interna. Ovviamente è più probabile che succeda per i motivi che abbiamo espresso prima, ma non mi sentirei di escludere nemmeno questo sopracitato. C'è chi usa l'offesa anche come arma per abbattere la fortezza del cuore altrui. |
of_fendere,
è un concetto da mille sfaccettature, (uno , nessuno, centomila direbbe Pirandello). offendere è far sentire l'altro inferiore a te come cultura, argometazioni..., oppure far vedere che si è superiori a tutti, mostrando così spergiudicatezza nei confronti di qualcuno che ti capitata "a tiro" (appunto come l'arco e le freccie), è come quando si vuole intimidere e si prende il capro espiatorio, per star a significare che chiunque ci riprova fa la stessa fine. questo è il punto di vista vedendo la parte di chi offende e ovviamente immedesimandosi nell'offeso. |
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Per scatenare una reazione come i prick test per vedere a cosa si è allergici. il modo di dire non mi tocca che significa? Esiste qualcosa che possa non toccarmi? E chi sono io, un cadavere, come gia detto? Ok faccio ammenda vero chi non ha emozioni è nella cassettina. Quindi il toccare si riferisce al cuore (nel senso di centro, intimo, interno) come quando si dice anche di una cosa tenera... "mi tocca il cuore" Si si dice anche mi ha toccata profondamente…mi ha toccato il cuore…mi ha commosso… Avete percepito i due opposti? una cosa tenera e una cosa dura tagliano/entrano lo stesso... Si una mi scioglie all’altezza del cuore e l’altra mi stringe dove è lo sterno. Una commuove lacrime dolci l’altra rimane sullo stomaco lacrime amare (coccodrillo?) la prima da affetto (che potrebbe essere il salame... studiate le parole... insegnano molto) la seconda dà dolore. Affetto taglio faccio a pezzi a fettine-affetto forma di amore sentimento Il bello è che adesso dirò una cosa che lascerà perplessi.. chi offende non ha mai intenzione di fare del male (tranne quando risponde in qualche faida che non finisce più) quanto invece vorrebbe entrare in un'altro, capire che cosa questo ha di diverso da se... toccare (forse qualcuno leggerà l'episodio di S.Tommaso in maniera diversa ora e prendete anche le parole di Gesù per il resto del discorso), perchè non esiste un metro "è meglio di me", "è peggio di me" quanto invece esiste un "è diverso da me, sotto o sopra che sia". Sono pienamente d’accordo che è il modo in cui dobbiamo imparare a porci. Qui ci si può riagganciare alla parte passiva della vicenda... toccare mi toccano comunque... che cosa cambia allora nell'atteggiamento (non costruito, cioè naturale) che posso avere di fronte ad un offesa? Ma potrei dire fermarsi un attimo, ricordarsi, che ci vuole conoscere, che quello è il modo in cui cerca di farlo e prendersi la responsabilità del nostro eventuale dolore che è solo nostro e non di chi lo ha involontariamente scatenato? Io non lo so ancora fare e mi offendo a volte anche reagisco….poi mi pento e piango proprio come i coccodrilli non so gestire il mio dolore? |
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Se nel momento in cui mi sento offesa, riuscissi a ricordarmi che chi lo sta facendo non aveva intenzione di ferirmi, probabilmente l'offendermi non avrebbe ragione di essere... rimarrebbe solo il dolore che sento .. e quello è mio.. non di chi ho di fronte.. |
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Anche chi facesse il maestrino, lo farebbe per riscattare qualche episodio morti-ficante... quindi risposta, quindi faida..... ma si può cercare di far vedere quello che si vuole, prima o poi si rimane nudi con qualcuno..... |
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Sai cosa mi dicevano da bambina? Ti sei offesa? Bene prendi la parte (of) fesa cucinala e mangiala! Sai che facevo io? Mi inc....vo ancora di più perchè non capivo che volesse dire.icon_mrgr: |
Secondo me la cosa delle faide come unico caso in cui l'offendente intenda ferire non è molto chiara e, leggendo le risposte che ha prodotto, forse non solo per me. E questo non dipende solo dalla scarsa chiarezza sull'eterna diatriba bene/male, dato che chi attacca per ferire spesso ha un'idea piuttosto confusa sulla faccenda quanto chi viene attaccato... ha solo una vaga e confusa percezione di un "male" soggettivo. Questo tuttavia non gli impedisce di cercare di ferire, e di riuscirci sovente. Provo quindi a chirirmi come posso la faccenda.
In effetti, se ci si pensa bene, nessuno offende mai in prima istanza per ferire. Quando, poniamo, insultiamo qualcuno con l'intenzione di ferirlo questo avviene sempre per reazione. Ovvero siamo stati prima feriti o riteniamo di esserlo stati. Guardando il meccanismo a cronologia inversa troviamo sempre un inizio dove la prima "offesa" era involontaria o, perlomeno, la volontà non era consapevole. Esempio: siccome l'atteggiamento di Tizio mi ha fatto sentire poco considerato ecco che, per reazione, lo insulto cercando di ferirlo e lui a sua volta, credendo la cosa essere iniziata dal mio insulto, risponde per reazione e cerca di difendersi. Questo modo di vedere conferma quanto dice Uno, solo che pone il meccanismo faida ad una frequenza molto più elevata da quel che poteva apparire dal discorso... discorso che, d'altra parte, cercava giustamente di mettere in rilievo l'altra faccia della medaglia, ovvero il perchè della prima, non intenzionale, offesa. Bon, se ho capito finalmente la cosa potremmo approfondire quel tentativo di entrare, sentire il diverso... |
"Non è chi insulta che ci offende, ma il nostro considerarlo un insulto; così, se uno t'insulta, è la tua stessa opinione che è insultante."
Epitteto L'ho trovato negli aforismi...credo che qui ci stia bene...no? :C: |
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente.
Oscar Wilde Questo è ancora da mettere negli aforismi :D |
Ho cercato di rileggere più volte ma più leggo più mi si confondono le idee.
Per quel pò che ho osservato quando offendo lo faccio con sarcasmo (sistema familiare)e perchè mi sono offesa..eh si..un bel circolo vizioso...è questo che s'intende con faida? Un qualcosa, un meccanismo, una parola ecc che ci ha offeso, cioè invece di toccarci ci ha tagliato, ferito ecc provoca una reazione a faida che provoca un'eterno offendersi? Una cosa ho notato, quando mi sento offesa se cerco di capire quanto m'importa dell'opinione dell'altro nove volte su dieci scopro che non m'importa ma mi obbligo a crearmi l'importanza...è un meccanismo strano e che non mi piace per niente osservare.. Delle volte quando sono realmente offesa mi accorgo che lo sono perchè ho fatto qualcosa che sapevo in fondo in fondo che non andava bene, che non collimava con me...ci sono lontana anni luce me lo sento, un aiutino? Perchè vorrei mettere in briglia sia l'offendina che la pigrona e sospetto che le de cose siano legate per certi versi.....leggo.gif PS Ma la differenza tra offendersi e seccarsi? C'è qualche attinenza? |
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Che poi io dico ma 'sta benedetta IP non se ne va mai definitivamente? Dopo una due tre bordate e bastaaaa sparisci...invece niente si autoriforma immediatamente come prima pronta a ridare ogni volta i numeri...:(, è come se avesse una sorgente inesauribile che la riforma ogni volta.. Ma si può evitare che le arrivino i rifornimenti ogni tanto? Magari dovrei dirottarli altrove...leggo.gif |
Comunque ripeto, tutta questa discussione, non giustifica la condotta di chi accusa, può essere per chi è accusato un buon terreno per lavorare sulle debolezze, ma chi mi accusa non mi sta facendo un favore, anche lui dovrebbe lavorare sul perchè dell'offesa.
Non possiamo giustificare sempre dicendo che qualsiasi cosa ci succede dobbiamo lavorarci noi, si questo va bene, ma anche la controparte deve lavorare e prendersi le sue responsabilità. Altrimenti finisce che se qualcuno viene a rubare a casa mia è perchè inconsciamente me lo sono meritato, e quel ladro mi sta insegnando il non possesso ai beni materiali! Peccato che mi stia insegnando qualcosa che lui non ha imparato :) Mi viene in mente (10 anni fa) quando ad una ho detto che scriveva talmente male che se pubblicavo le sue cose sul giornalino, il giorno dopo chiudeva. Non volevo essere cattivo, solo divertente, eppure s'è offesa ed anche di brutto. Forse non stato cattivo, ma la frase è stata comunque infelice e lei si offesa, vero o no che era. Comunque si può offendere per invidia e superbia sicuramente. Quanto alla cattiveria, bisogna vedere l'ondata che si sente, ed è più facile vederla quando si offendono terze persone. |
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L'idea che mi sono fatta è che, in linea di massima, il diverso spaventa. Sempre per teoria il bambino inizia a crescere proprio quando inizia a percepire la madre come entità separata, diversa da sè...correggetemi se sbaglio ma il tentativo poi è quello di attaccarcisi (inglobarla o rimanere inglobati..uguali a..) per poi a piccoli passi tentare di separarsi. Il famoso cordone ombelicale...dry.gif Ora, per riconoscere una cosa diversa da me devo avere un'idea di me dal quale distaccare quella cosa. Percepire il diverso significa percepire qualcosa che non conosciamo. Se una persona mi tocca mi permette di conoscerla a poco a poco, la percezione è morbida...se il contatto è violento, beh dai..diciamo improvviso :@@ ... ecco che l'impatto col diverso mi fà del male, mi offende (fende in profondità giusto?) e mi mette in posizione di difesa...cioè di ritirargli indietro la sensazione sgradevole vissuta come un boomerang..senza calcolare che oramai l'esperienza si è impressa in me e quindi stò cavolo di boomerang ritorna indietro proprio a me!! Qui si apre la faida? Cioè il tentativo di buttare via quell'esperienza invece di cercare di assorbirla e ricapitolarla?...uff...aiuto! Quando sono tranquilla, più sicura di me mi offendo meno..come se la sicurezza mi permettesse di vivere il contatto con l'esterno con una sorta di protezione diversa, più elastica, più distaccata? Bon ma metto su troppa carne al fuoco aspetto lumi...stosvegli: |
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