Una violenza sessuale è solo quella che si concretizza con una penetrazione?
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A meno che non parliamo di violenza fisica (ma questo è un'altro discorso che può essere scisso da una sessuale) non vedo come. Beh in teoria con qualche preliminare si potrebbe. Sta di fatto che l'uomo è meno violato e non c'è il rischio della gravidanza. Se vai dai carabinieri e hai dei segni, si tratta di violenza e basta. Poi c'è da dire che molti stupri non vengono portati a termine, perchè vengono interrotti o la vittima si difende, quindi c'è il tentato stupro. Le donne non hanno la dinamica e la complicità del gruppo: in pratica non si è quasi mai sentito che un gruppo di donne violentano un uomo (apparte nei film di Johnny Dorelli). Poi c'è un tipo di stupro velato: ovvero quello dei fidanzati, quando lui vuole, e lei non vuole, e quello è anche più difficile da dimostrare legalmente. Per riassumere la penetrazione, o il tentare di penetrare fa parte della violenza. Il toccare qualcosa a qualcuna, mentre passa è una grande mancanza di rispetto, ma non è violenza. Il picchiare e basta è violenza ma non è sessuale e questo può essere fatto da chiunque e per diversi motivi. Per questo motivo le donne vanno maggiormente tutelate. |
Astral sei mai stato baciato nella bocca toccato nella zona intima costretto a baciare la zona intima di qualcuno contro la tua volontà?
Immagina una donna più corpulenta e forte di te magari in un'età più tenera oppure ti ha indotto a bere o a fumare e che ti fa schifo solo a guardarla... E' vero che nella casistica sono notevolmente di più le donne che denunciano di essere state abusate, gli uomini anche per orgoglio personale lo fanno di meno ma la giurisprudenza registra dei casi di violenza da parte di donne su uomini anche se sono sporadici ma anche nascosti cosa ne sappiamo? tu andresti a denunciare un fatto simile mentre un agente ti guarda in faccia? E' già difficile per una donna figuriamoci per un uomo. |
Io credo che violenza sessuale sia anche ad esempio obbligare qualcuno non pronto a vedere un filmino pornografico. Anche obbligare a certi giochi erotici,anche se sono appunto giochi, se non si è capaci di accettarli è violenza.
Tutto ciò che forza è una violenza,una penetrazione violenta non solo fisica ma psicologica ed emotiva che lacera parti ben più delicate di un'imene... si specifica sessuale perchè relativa alla sfesa del sesso e ci sono infiniti modi per togliere dignità a una persona, maschio o femmina che sia. Si può notare infatti che un violentatore è una persona che viene da una violenza, è una sorta di impronta che a volte diventa un solco abbastanza profondo da impedirci di uscirne facilmente. |
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Comunque a sto punto subentra una domanda: tranne nei casi in cui è impossibile ribellarsi perchè si è neutralizzati, ci sono soggetti più predisposti alla violenza, sopratutto quando è psicologica? Voglio dire magari non sono convinto/a del tutto di fare un gioco erotico, dopo mi rimane il senso di essere violato/a ma poi se ci penso non ho saputo dire bene di no, o impormi? In questi casi non ho saputo fermare la violenza io? |
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Pensandoci ancora un po' mi è venuto in mente che tutto ciò che non è approvato da un nostro desiderio può essere violenza.
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Se sto per morire di fame rubo. L'atto è spiegato, ma mai giustificato. |
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Gli stupratori adesso li considero tutti malati psichici, però quando era prassi a seguito della conquista del villaggio vicino, e magari ti toccava anche se non ti andava e cercavi di andarci il più piano possibile, forse le cose erano un po' diverse. Comunque questa sono dinamiche del collettivo e collettivi la natura ci considera perchè collettivi siamo, almeno finchè non decidiamo di evolverci e riusciamo a diventare qualcuno. Seguendo questa linea e collegandomi a quanto è emerso dopo, la violenza che fa i maggiori danni li fa appunto nella psiche. Dove forse c'è qualcosa di non collettivo... che la natura non protegge. Il corpo, a parte certi rari casi, guarisce. Ci pensa appunto la natura. Una volta guarito si può partorire e allevare. L'anima fatica a guarire... di quella dobbiamo occuparci noi. |
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Prendiamo il più semplice. La minaccia. Se una donna mi minaccia e so che è in grado di attuare la sua minaccia non escludo di cedere alla violenza (chiamalo ricatto se vuoi, ma è violenza sessuale). E' vero, come dice Nike, che non gestiamo l'erezione... non del tutto. Vale anche al contrario dell'esempio che ha portato lui, possiamo non essere in grado di non avere un'erezione. In ogni caso, se costretti, è molto probabile riuscire ad obbligarsene una. |
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Ed e' poi quella piu' invasiva anche a livello psico oltrecche' psico . |
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Parlo di vera violenza e non sadismo o masochismo ecc. che gia' sono patologie mentale a mio modesto avviso . |
Mi viene difficile credere che un uomo davanti ad una donna fisicamente più forte di lui che abbia pure un'arma in mano possa sforzarsi di avere una erezione. La donna credo, comunque e a differenza dell'uomo, debba escogitare delle strateggie che innanzitutto sappiano portare l'altro in una eccitazione malgrado lui preferirebbe di no. Non conosco bene i meccanismi dell'uomo fino a questo punto,forse esistono delle statistiche, non so.
Ho dubbi anche sulla relazione istinto-motivazione, non posso esserne sicura ma sarebbe altrimenti come affermare che chi mangia troppo fino a morirne lo fa sotto la spinta dell'istinto a nutrirsi. A me pare che molte attitudini che nascono dagli istinti siano diventati nell'uomo e magari in certi primati(vedi autoerotismo delle scimmie nelle gabbie) meccanismi di soddisfazione utilizzati per soddisfare altri bisogni. Quindi l'ultima cosa che penserei dello stupratore è che sia motivato dall'istinto a cui è legata in principio la sessualità. Voglio precisare che intendo dire nemmeno inconsapevolmente. E non intendo nemmeno mettere in discussione ciò che porta uomini e donne normalmente a diversi comportamenti e atteggiamenti nella ricerca dell'altro,e su quanto incida la spinta istintiva eccetera. |
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Inoltre potrei anche accettarre la violenza, ma poi si deve rendere conto dell'evidenza dei fatti... Inoltre se prendiamo lo stupro che spesso è dinamica di gruppo, una donna non trova solidarietà nelle altre donne in questo. Non si è mai sentito che un gruppo di ragazzine adolescenti hanno violentato un ragazzo, si sente purtroppo spesso ragazzi che violentano in gruppo qualcuna, per poi dire che la tr... del gruppo. Inoltre si crea un controsenso: se in quanto uomo una donna riesce a scatenarmi un erezione, evidentemente tutta sta violenza non c'è... Anche se devo dire forse la troppa continenza sessuale porta ad avere un erezione indiscriminata verso tutto e tutti che non può essere contenuta. E' il maschile che non riesce a contenersi rispetto al femminile e non so in quale tradizione si dice che è il femminile che contiene sempre il maschile, e mai viceversa. Lo vediamo anche quando una donna rimane in cinta: il femminile contiene il maschile (seme). Ricollegandosi a Ray la natura è cieca spesso e l'associerei al colore verde (neutralità e indifferenza) ha i suoi cicli ed in un certo senso se ne frega dei sentimenti umani o delle regole delle legge. Il più forte sopravvive, il più debole perisce, viene abbandonato o serve come pasto. Se dovessimo seguire la natura in tutto e per tutto, dovremmo essere cinici e spietati e pensare solo alla sopravvivenza. L'essere dotati di intelligenza a noi peggiora le cose. Se un animale infatti uccide per sopravvivere, per fame, o per istinto, mai per secondi fini o scopi personali. L'uomo uccide o violenta oltre che per istinto, anche per il male, i secondi fini. |
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Riguardo la storia che un uomo davanti ad una donna che riesce ad estorgliergli una erezione debba necessariamente pescare in una qualche volontà di farlo,ho preferito toglierlo. In effetti non conosco il potenziale dell'uomo che si trova in questa circostanza. Espresso in quel modo dice qualcosa che non è esattamente ciò che volevo dire e che non so esprimere meglio. |
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Certo, se vogliamo spiegare lo stupro solo dal punto di vista fisico, cioè con la trasmissione dei geni la penetrazione è l'unica violenza definibile come tale sessualmente. Però allo stesso tempo se concordiamo che violenza è tutto ciò che ci viene fatto da qualcuno contro la nostra volontà e se concordiamo che sessuale è ciò mette in relazione un maschile con un femminile, allora unendo i due termini ne esce che la violenza sessuale è qualcosa accade tra due esseri con una volontà, più precisamente la parte maschile di uno/una che penetra contro la sua volontà la parte femminile dell'altro/a. Penetrazione che non intendo per forza fisica. Del resto, le signore qui presenti potranno confermare o smentire, anche un semplice complimento con accentuato connotato sessuale se non è gradito e soprattutto quando imposto da una posizione di forza (vedi un superiore sul lavoro o simili) è vissuto da chi lo riceve come una violenza sessuale. Ovviamente in una scala di distruzione psicologica è meno importante* di uno stupro fisico totale, ma se vogliamo indagare la dinamica delle violenze sia nella parte di chi violenta che di chi riceve la violenza dobbiamo per forza considerare tutti i tipi di violenza sessuale. Astral, scusa se uso come esempio chiò che ci hai raccontato, ma mi pare perfetto per capirci. L'episodio accaduto a tua sorella come lo consideri? E' o non è una violenza di tipo sessuale quella a cui hanno costretto tua sorella anche se per fortuna non è arrivata alla peggiore conclusione? *= il che poi non è proprio matematico, se qualcuno è costretto per anni a subire una violenza del tipo descritto potrebbe rimanerne intaccato/a forse più di un unico forte episodio traumatico. La famosa goccia che scolpisce la pietra senza dargli la possibilità di richiudere la ferita. |
Riguardo al discorso uomo/donna, l'uomo non può avere l'erezione se etc.....
Intanto è approccio sbagliato perchè impedisce di comprendere l'altro, ma comunque non è corretto perchè nell'analogia bisogna considerare la diversità dei due sessi. Per parlare di violenza su un uomo non si può parlare della sua parte maschile. La parte maschile che sia di un uomo come di una donna, non può essere violentata perchè è la parte attiva. E' solo la parte femminile (presente sia nella donna che nell'uomo anche quando non è manifesta) che può essere violentata. Ma so già che questo discorso non può essere compreso a fondo, l'ultima volta che abbiamo parlato di maschile e femminile siamo rimasti impantanati e non siamo ancora in grado di uscirne. Comunque per stare sul concreto all'erezione o no, dobbiamo contrapporre l'orgasmo o no per capire quanto la volontà può essere scavalcata o meglio potrebbe non essere ciò che si vuole veramente o ciò che si vuole razionalmente ma non fisicamente etc.... etc... |
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Ti impone il suo desiderio ed è un atto comunque punibile anche per legge. Si... anche chi si struscia sugli autobus o il capo che fa apprezzamenti forzati è una forma di violenza, se per sessuale non intendi soltanto il rapporto fisico, ma tra parte maschile e femmile. Quindi in una violenza bisognerebbe riutilizzare la parte maschile per controbilanciare la forza, e respingerla. Oppure far sentire allo stupratore la propria parte femmile(cosa difficile). Parte maschile che spesso ci serve anche a respingere fuori altre pressioni della società, seduzioni, intimidazioni che riceviamo. |
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Però vorrei collegare il discorso al Nero. L'animale agisce d'istinto e quindi non si pone il problema etico e morale di cosa è giusto o sbagliato mentre l'uomo si. L'uomo ha il contatto con la propria anima che soffre e deve elevarsi per non sentire questa sofferenza, ovvero questo Nero. Diventare individuo vuol dire uscire dal collettivo? Se si, vuol dire essere a conoscenza di queste spinte istintive inconscie e anzichè reprimerle utilizzarle, trasformarle, mi pare questo il senso di studiare i Daimon. Stuprare necessita di una certa forza e freddezza emotiva che potrebbe essere impiegata per fare il medico legale ad esempio. In tale condizione ha più possibilità di diventare un uomo appetibile da non avere il problema di trovare un utero disposto a garantirgli il patrimonio genetico. Certo se il tizio è povero non ha possibilità di studiare quello è ciò che gli rimane per sopravvivere geneticamente. Se un individuo che ha subito violenza rimane nel trauma vittimizzandosi a vita rischia di perpetrare altra violenza sui figli o su chi lo orbita intorno. Utilizzare la sofferenza causata da questo male in attività di studio, di volontariato o altre cose che non mi vengono in mente ora mi sembra utilizzare il nero che si è subito in qualcosa di utile per la propria vita e quella degli altri. Capisco che non è il tema affrontato da questo topic però io che di violenza di varia natura ne ho subita ora vorrei capire meglio per quale motivo mi sono esposta, ho indossato un certo sfondo del telo e come fare per togliermelo senza armarmi di coltelli per difendermi dai vari attacchi. Anche questa potrebbe essere una strategia o una trappola: attirare e uccidere, il seguire e interrompere una spinta istintiva. Il discorso delle possibilità e diversità genetiche mi fa associare il pensiero al tipo intuitivo di Jung, se vi è attinenza fra tipi e il vestirsi con il telo della vittima in quanto inconsciamente più alla ricerca della diversità. |
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Ma il rivedere o il rivivere la violenza proiettandola in diverse situazioni che nulla hanno a che vedere con il sesso. Io non ne ho piena coscienza ho solo delle intuizioni, delle sensazioni...a volte da alcune persone mi sento violentata e nulla ha a che vedere con il sesso ma proprio con la mia parte femminile ferita che non riesce a rimarginare quella ferita nella psiche. Ne ho avanzato spesso il dubbio con diverse persone ma non ho ricevuto un riscontro positivo ma io sento che è così anche se non ho le capacità da sola di individuarlo chiaramente. Faccio solo un esempio se vivo un evento come una mancanza di rispetto mi sale una rabbia spropositata.... e lo stupro è mancare di rispetto in forma molto grave. Per cui immagino che ogni cosa che entra con forza nel mio femminile senza che io lo desideri mi riporti nel passato facendomi rivivere quella rabbia antica con annesso dolore e spropositata reazione. Perchè vorrei dire che subire uno stupro ti mette addosso una rabbia e una voglia di vendicarti pazzesca e ti fa sentire inerme, incapace di difenderti alla mercè del primo pazzo, aggressivo e violento che passa per la strada e non ti passa quella rabbia anche se la vita continua e anche quando hai fatto tutto per cercare di ricrearti. Nonostante abbia ricapitolato diverse volte non ho ancora perso la rabbia che ancora mi porto dentro e con la quale azzanno chiunque cerchi di penetrare in me senza il mio consenso. E mi domando una cosa: i genitori in che modo incosciamente violentano i figli? |
C'era un tread recente, non mi ricordo quale, in cui si parlava di imprinting e di come il maschio tenda a riproporre il traume subito e la femmina a risubirlo, ma era morta la se non sbaglio.
Poi, come dice Uno, oguno di noi ha sia un meschile che un femminile, quindi il discorso è più complesso di così... io sospetto che il maschile, ad esempio, tenda a volersi vendicare di quello che ha subito il femminile e via dicendo. Come dire che, a trauma subito, in ognuno il femminile tenderà a risubirlo e il maschile a riproporlo. Ovviamente a sedonda se uno è maschio o femmina le manifestazioni estere saranno diverse. |
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