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Una moto, per quanto bilanciata e dunque in equilibrio finchè ferma nel box (riposo in se stessa), diventa instabile se messa a correre in strada (influenze esterne), e il pilota che la governa deve possedere il giusto "quando" per far fronte alle sollecitazioni cui andrà incontro (curve, macchine, ecc..) Diversamente, cadrà... (i maghi neri mi sembra siano caduti...) A questo punto se la cristallizzazione avviene, il come e il quando si fondono insieme dando vita ad una nuova moto che non può "cadere" nè stando ferma nè mentre corre... Una moto che si potrebbe definire immortale o, quantomeno, assai più permanente di quanto non fosse prima... |
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Il mio corpo per ri-equilibrarsi ha utilizzato un procedimento legato alla compensazione (come diceva Gris con l'esempio dell'ernia)si è adattato al problema magari modificandone il ricordo o cancellandolo completamente, creando un finto equilibrio di parvenza stabile. Se rimesto, posso ledere la compensazione e di rimando l'equilibrio diventa instabile.... Ps: parlo in prima persona, ma sono esempi.. mi è più facile esprimermi se "entro" nella parte...:) Citazione:
Scompensi.. disequilibrio. Penso.... la compensazione avviene quando c'è una carenza, l'equilibrio ha carenza se il centro si sposta a dx o a sx, ne deduco che avviene una compensazione dell'equilibrio? Ossia, l'equilibrio si compensa? La compensazione è un sotto-fattore dell'equilibrio allora..... mubble mubble...newbie.gif |
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Non entro troppo sul personale perchè non gradisci.... (peggio per te :H) però... boccaccia: Senza togliere nulla a quelli che hanno "fatto" la storia un nome più o meno grande non mi condiziona minimamente quando affronto un argomento, parliamo di psicologia? Ok Freud, Jung ed altri l'hanno reinventata, onore al merito, ma sono uomini, quindi perfettibili... quindi devo conoscere quello che dicono loro... non posso rifiutarli a priori, ma subito dopo posso decidere se ciò che io ho sperimentato (direttamente o indirettamente, e quest'ultimo allarga notevolmente le possibilità se fatto con spirito critico) allarga ulteriormente le prospettive, le contraddice o le conferma semplicemente. -------------------------------------------------------------------------------------------------- Sapete quando è possibile Creare veramente? Vabbeh, non aspetto le risposte.... quando si raggiunge, si trova l'equilibrio perfetto (anche se relativo solo al "settore" dove dobbiamo creare) cioè compensato... equilibrio che da vivi non si può mantenere a lungo... a meno di non porsi in una sorta di "ibernazione"... quando si raggiunge, con un atto di volontà si rompe in una determinata direzione... da questa rottura scaturisce una reale Creazione... del resto Nostro Padre docet 8-) ----------------------------------------- Questo da Harry Potter si impara solo al 5° anno icon_mrgr:, per cui è presto... ma impara l'arte e....... |
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va beh... quello che volevo dire è che non capivo cosa c'entrasse tutto quello che è stato detto sulla differenza tra i termini equilibrio e compensazione con il blog... non è necessario parlare di Freud e Jung, anche se mi sembra d'obbligo almeno nominarli se si parla di psicologia...comunque... non importa...:C: |
Ancora con questa cosa della simpatia? Si ok non importa.... ma se parli di quozienti intellettivi riferendoti ad un fuori tema o non sai mettere le parole in riga o ci hai dato degli scemi... e finiamola qui... posso fare a meno di quotarti e/o risponderti ma riservami lo stesso trattamento, grazie.
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la mia era una battuta...
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Tornando a queste sostanze Castaneda secondo i suoi racconti ne faceva uso, per usare i suoi termini, per spostare il punto di assemblaggio (o fissaggio che dir si voglia) dalla posizione usuale di percezione ordinaria a un'altra, e questo credo intendano Ray con “spostano il fuoco”e Uno con “spostamenti di coscienza“. Quindi riferito al primo post che ho quotato di Faltea, nell’assunzione di queste sostanze, è davvero la mente che fa vedere immagini irreali, fare un viaggio più colorato di un sogno come dice Grey, oppure è uno spostamento della coscienza in un’altra realtà? All’interno dell’inconscio, se non sono completamente fuori strada? Comunque Castaneda sembra le abbia prese solo il tempo sufficiente per conoscere e accettare, vista la sua "indole", l’esistenza di altri livelli quindi completamente d’accordo che sono deleterie. |
Credo si chiamino stati alterati di coscienza che come ha detto Uno si possono ottenere in diversi modi anche senza intossicarsi, ma per quanto ne so volerci arrivare invece che arrivarci può essere solo deleterio.
Qualcuno mi corregga se sbaglio fiori.gif P.S. per Shanti verrò a scuola di pazienza da te, tutti quei quote strabuzza: abbraccio: |
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La nostra percezione, quella solita, è limitata ad un determinato range di "realtà". Se la coscienza si amplia possiamo ipotizzare un allargamento di questo range, d'altra parte, se si sposta (artificialmante o meno) possiamo ipotizzare uno spostamento, totale o parziale, di quel range... non varierebbe di ampiezza ma di focalizzazione. Quindi, in caso di spostamento, potremmo pensare di percepire "cose" tanto reali quanto le solite o, ancora meglio, tanto irreali quanto le solite. Interne o esterna che siano... anche qui, molte tradizioni veicolano l'idea che anche quello che percepiamo solitamente sia interno, insomma non è molto chiara la cosa, ma sempre per via della limitatezza del range. Lo spostamento artificiale controllato può dare a qualcuno la nozione che la "realtà" è molto più ampia di quel che immaginava, anche se poi non riesce ancora ad ampliare il range, dovrà ben ampliare il suo concetto di realtà e quindi si sforzerà di ampliare anche il range successivamente... o almeno credo questo sia l'intento. |
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Non so... mi è difficile comprendere una realtà vista con occhi "impuri", per quanto ampia o più ampia possa essere.... Anche quando sei alterato dall'alcool hai una visione di una diversa realtà, può sembrare assurdo il paragone ma l'alcool spesso porta a galla ciò che c'è sotto (inconscio?), tendi a vedere le cose sotto un'ottica diversa dal solito, spesso subisci anche una mutazione caratteriale, a seconda dello stato emotivo in cui ci si trova la si definisce balla felice o balla triste... Di conseguenza mi viene naturale pensare che anche l'assunzione di sostanze debba sottostare allo stato emotivo del momento... Comunque, concordo sul deleterio ma principalmente sul non produttivo. :C: |
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Magari sbaglio ma mi da l'idea per la legge che il simile attrae il simile che entrare con il proprio inconscio nell'incoscio collettivo potrebbe essere un po' pericoloso :U
P.S. Shanti eventualmente vengo anche per quello visto che era un complimento sincero. fiori.gifdove posso imparare qualcosa vado volentieri. |
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Mettiamo che la "realtà" tutta sia una scacchiera. La nostra percezione solita, il range limitato a cui mi riferivo, fa si che noi percepiamo, poniamo, solo le quattro caselle centrali. Essendo questa l'unica percezione di cui abbiamo esperienza, siamo continuamente tentati di convincerci che quelle quattro caselle rappresentino la realtà tutta. C'è chi suppone o ha la sensazione che esistano altre caselle o altre cose (e mantiene il dubbio) e chi invece si radica sempre più sulla convinzione. Ma non finisce qui. Normalmente noi percepiamo quelle quattro caselle con addosso degli occhiali colorati, occhiali che sono il nostro abituale modo di vedere il mondo, la serie dei nostri atteggiamenti mental-emotivi se vogliamo, ma c'è anche altro. Se io ho addosso sempre occhiali poniamo rossi, vedrò quelle sole quattro caselle e per di più velate di rosso. Se non cambio mai modo di vedere mi convinco che siano rosse. Fortunatamente mi basta ubriacarmi o anche essere eccitato o triste per cambiare colore agli occhiali ed ecco che percepirò sempre quelle quattro caselle, ma in un altro modo, da un altro punto di vista. Quindi non è facile convincersi che gli occhiali non esistano e che le caselle siano proprio rosse (alcuni lo fanno comunque)... inoltre ognuno ha occhiali diversi (personalità se si vuole) e mi basta un minimo di comunicazione (vera però, anche se di basso livello), un minimo di considerazione esterna, per rendermi conto che ho degli occhiali e che anche gli altri li hanno e ognuno diversi. Se invece, con ausilio di sostanze o meno, sposto il range ma senza allargarlo) vedrò altre quattro caselle o magari due di prima più altre due. Questo modificherà il mio modo di essere... anche se non riuscirò ad allargare la mia percezione a tutte le caselle di cui ho fatto esperienza, almeno però saprò che ce ne sono altre e, magari cercherò di ripetere l'esperienza fino ad arrivare a percepirle tutte assieme. Quando le percepirò tutte assieme avrò allargato la coscienza. Per alcuni (per alcune forme mentis) questa esperienza può essere utile, ovviamente con il controllo di chi sa (percepisce tutte le caselle in questione) in modo da non dover subire le spiacevoli conseguenze di uno spostamento forzato. |
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:) Citazione:
Ma non so dilungarmi oltre, diventerei ripetitiva. Mi frulla in testa la solita domanda... il filo che separa ciò che la mente crea dalla realtà. Un momento o l'altro vado in crisi... piango.gif Viaggio su un filo sottile sottile tra ciò che ritengo (?) relatà e ciò che penso sia illusione..... manata.gif martello.: |
Credo che potremmo farne un tread a parte, ma perchè considerare illusione opposto a realtà?
Se la realtà è la totalità di ciò che esiste allora le illusioni ne fanno parte, se invece realtà ed "tutto ciò che esiste" sono ambiti diversi (con reatà più ristretto) allora potrei dire che le illusioni esistono ma non sono reali... PS: l'inconscio collettivo è parte di quella scacchiera... |
Ma che cos'è in fondo che di una cosa mi fa domandare se è illusione o reltà? Il fatto che non sono soltanto io a vederla, sono più persone a vivere la stessa cosa, che fanno di questa una realtà.
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