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Un medico deve sapere solo di cose mediche al massimo delle sue possibilità ma deve poter accettare che gli parli di magia e religione? :@@
Comunque ho vissuto un passaggio come il tuo, ho fatto un percorso con uno psicologo per tre anni, a singhiozzo ovviamente diavolo.g: , e ho vissuto la tua identica situazione. Ho imparato molto di più su Ermo e con lui avevo la sensazione di non poter toccare certi argomenti. In realtà condivido con Ray che debbano come professionisti mantenersi cauti nell'affrontare certi argomenti. Anche perchè loro non lo sanno che affrontiamo certi argomenti con spirito ermopòlico :H invece che come magia da 4 soldi o da fenomeni da baraccone :( Comunque un giorno ho timidamente accennato all'argomento, purtroppo sul finire, e sono piacevolmente rimasta sorpresa dalla sua posizione serena. Poi ho realizzato anche che se qui lavoravo bene li con lui ero obbligata a verbalizzare, a mettere vivo e vero quello che avevo colto e pensato qui, a trasportarlo e spiegarlo. Soprattutto perchè non sapevo se l'avrebbe accettato, se avrei riscosso comunque la sua approvazione. In quest'ottica la cosa mi è servita moltissimo. Quasi più adesso che è un pò che non ci vado che prima soio.gif Per finire eravamo arrivati a un punto morto, credo che sia inevitabile quando c'è un passaggio successivo che il paziente deve fare da solo (qui la serietà che è mancata al professionista che cita Nike secondo me) quando è pronto. E io non lo ero. Non lo sono tutt'ora temo ma confido di ricevere prima o poi un segnale positivo, a quel punto probabilmente cercherò un nuovo referente che mi obblighi a trasportare sul reale le cose che elaboro solo mentalmente. E, soprattutto,in modo costante. (ma questo è un problema mio :H ) :C: |
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Se un medico si trova di fronte un testimone di Geova che rifiutando la trasfusione rischia di morire, dove sta il confine tra il suo e il non suo su ciò che dice la religione del suo assistito? A lui non interessa quello che dice la religione dei testimoni di Geova, secondo le sue conoscenze questa persona può morire se non si fa fare la trasfusione, quindi pur rimanendo nel suo di fatto sconfina in altro che quasi sicuramente non conosce. Ho estremizzato parlando di possibile morte per evidenziare ciò che il professionista è costretto a fare per seguire la sua professione, ma anche se trasporti il tutto al tuo caso il discorso non cambia. Per essere più chiari di quello che ti hanno già detto, se tu hai l'esigenza di altro oltre a ciò che quel terapeuta propone e segue, il problema non è un eventuale errore del terapeuta, ma che non è il terapeuta adatto alle tue necessità o come detto da Ray una scusa che poni per non andare oltre in un certo lavoro. Nell'esempio del TdG, diremmo che questo volendo suicidarsi impedisce al medico di fargli la trasfusione con la scusa della religione, viceversa se il suo bisogno di seguire la religione è imponente dovrebbe cercare un medico che sia capace di utilizzare alternative in linea con la religione (nel caso estremo della trasfusione è praticamente impossibile, ma è un esempio) |
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Dal mio punto di vista più che dell'analista avrei bisogno di avere fiducia in me stessa e di seguire quello che sento anche quando non è conforme alla maggioranza. |
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martello.: |
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Penso anche io che se di terapia psicologica si tratta non si debba sconfinare in percorsi religiosi, artistici, o esoterici; ci ho provato a sconfinare a suo tempo. Quella persona è preparata per l'ambito psicologico. Tuttavia resta che come persona ha certamente diritto di credere o no alla magia per esempio, semmai potrebbe correttamente dire che si scusa se non riesce lì ad aiutarti più di tanto non essendo un campo che l'ha appassionata. Perchè demolire e basta non serve a nulla, è chiusura e basta; è delirio di onnipotenza dalla parte opposta allora direi. Da paziente ogni volta che mi è a rrivato un limite di questo tipo voleva dire che ora potevo sentire altra campana se non staccare(e a volte mi è accaduto alla prima seduta), ma non per svalutare il ben fatto che di sicuro c'è se sei rimasta così a lungo, ma perchè nel tempo mi sono covinta che il terapeuta è un essere umano, come lo è il medico, il prete, limitato anch'egli come tutti, e se ti ha dato degli strumenti è possibile che non te ne possa dare altri ancora che tu desideri, e che tu meriti. Un'altra persona sarà meno calma, meno precisa, non so ti lascia aspettare troppo ogni volta o parla troppo piano, sono solo degli esempi, ma magari ha da darti altre cose che l'altra non aveva. E può darsi anche, perchè no, che non ti servivano gli insegnamenti di quella terapia, o che ti abbia favorito anche solo il pensiero di averla la persona che di sicuro ti ascolta, permettendoti magari di andare più veloce nel godere di tutto ciò che hai trovato in Ermopoli, tutto è possibile. Ti è costato certo, pazienza...(a proposito pure io avrei da allegare la P.I. al forum laughing7:) Bay Edera, anche io ho percepito qualcosa di diverso in te. Mi sei sembrata più sciolta e più aperta, e anche molto più simpatica rispetto a prima che eri più seria(seria lo sei, non saprei dirlo meglio). :C: |
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Non posso ora rispondere dettagliatamente al tuo post ma ti dico che tutto sommato credo di aver fatto comunque un percorso con lei e tutto sommato non è stato affatto negativo. Riguardo al limite con la spiritualità tutto è nato dalla mia convinzione che lavorando piano piano in più di qualche vita sia possibile incarnare in noi lo Spirito, lei associa questo tipo di ragionamento al ragionamento 'magico' che fanno i bambini quando sono piccoli, magico nel senso di irreale, fantastico, quindi qualcosa da correggere. |
Ci ho pensato tutta oggi e anche prima mentre correvo.
Ho trovato il motivo del mio disappunto sulla questione, io non voglio che lei tenti di smantellare questa mia idea perchè infondo so che ho una struttura bucherellata sotto e che quest'idea è il collante, ciò che tiene assieme tutto e gli dà un motivo per andare avanti. E' una resistenza quindi, una specie di salvavita che scatta, come quando infili una spina umidiccia nel muro e si spegne tutto per evitare danni. Su questo pensiero ho fondato la mia esistenza |
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