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Hai presente il principio dei vasi comunicanti? La generosità nasce dall'animo di chi dona come l'acqua che versi nel primo vaso, ma se non c'è un secondo vaso che riceve....... Normale non significa giusta e nel modo giusto. Per riprendere l'esempio di Astral (solo perchè mi sembra efficace e semplice ma possiamo farne altri) l'extracomunitario che ti chiede soldi per mangiare oggi è diventata una richiesta normale, ma non è giusta. Non è giusta perchè non ti sta chiedendo di mangiare, ti sta chiedendo dei soldi. Perfino l'esempio che facevo prima del saluto ha un giusto e un non giusto. Se uno da e chiede il saluto come gioia di incontrarsi di vedesi in buona salute etc.. è giusto, ma se uno chiede il saluto ponendosi in posizione di superiorità (per esempio l'ufficiale al soldato semplice) non è giusto e quindi costa fatica se uno è costretto a farlo. Non solo ma non senza. P.s. certo anche una richiesta fatta nel modo giusto può essere respinta, per egoismo appunto. Cioè chi dovrebbe accogliere la richiesta decide di rispondere picche perchè a quella determinata persona non vuole concedere nulla. La stessa egoista persona ad un figlio, ad un'amante etc... insomma a chi ritiene... risponderà nel modo corretto non degenerato dagli usi e dal personale. Oppure ancora risponderà favorevolmente per tornaconto e quindi ancora non nel modo corretto |
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Prendi un vaso riempito fino ad un certo punto, camminando trovi sassi, sabbia, acqua etc... puoi usare ciò che trovi di più adatto alla quantità che ti manca per riempire il vaso. Se invece il vaso è pieno oltre al colmo mentre cammini è praticamente impossibile che cada solo e precisamente ciò che è oltre il colmo. Se un sasso mezzo fuori togliendolo lascia un buco. Potresti cavartela solo con la sabbia se però sei tu con la mano a livellare il piano, se cade "da sola" (spinta dal vento o altro) farà sicuramente un buco. Questo ci insegna che se riempi il colmo con materiale grossolano è impossibile arrivare ad un pareggio di bilancio. |
Noi riempiamo i vuoti con materia grossolana. mi viene da pensare che magari pensiamo di riempire l'amore, con del sesso occasionale, pensiamo di riempire un vuoto esistenziale, con i soldi. Pensiamo di riempire il vuoto con l'eccesso di cibo.
Come si fa, a sapere quanto è giusto? Mi viene in mente ad esso chi è diventato famoso e poi è morto quasi subito, aveva chiesto fama, successo, gloria, e poi ha pagato il prezzo, morendo per droga, o per altro? Tipo Mickeal Jackson per esempio, che sembra che tutto quello che ha avuto nella vita, ad un certo punto gli è stato tolto con gli interessi. |
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Così come altri personaggi che hanno avuto fama e gloria arrivano ad una età veneranda senza aver per forza avuto drammi tremendi. Evidentemente ogni caso deve fare storia a se, è difficile trovare regole fisse e applicarle indistintamente. |
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Non voglio andare OT, anche molti bambini muoiono in Africa, non è questo il punto, ma in alcune vite, si può vedere come il picco del successo è enorme, surreale, e poi si paga lo scotto. Quelli che arrivano alla veneranda età, magari non hanno chiesto più del dovuto, se lo sono guadagnato veramente...(sto parlando di artisti, non di politici).
Come faccio a sapere quanto è giusto? me lo sono domandato, ma penso che se si mette da parte un po' d'ego e ci si ascolta, ci possiamo rispondere da soli. Magari prima di sapere quanto è giusto chiedere, dobbiamo vedere quanto non stiamo dando. Toh, ho fatto la domanda e me so pure risposto. :( |
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Riguardo il cibo il sesso e altro in eccesso o di qualità scadente, sarà il corpo stesso, così separato da noi, a dircelo e in modo puntuale. |
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La paura penso stia già in partenza nel sentirsi mancanti di qualcosa che altri hanno e nel momento in cui la chiediamo è come un mettersi nelle mani dell'altro. L'altro ora ha il potere di soddisfare o colmare il nostro bisogno o lasciarci nel bisogno senza dare ciò che ci siamo abbassati a chiedere. Ci si può sentire a rischio sopravvivenza. Nello scambio invece è come pareggiare le posizioni, chiedo e subito do in cambio denaro o altro per compensare il vicendevole abbassarsi per chiedere. Quando chiedo senza aver nulla da dare al momento la paura si fa più forte perchè si crea un debito verso colui al quale si chiede. Pensare che sia l'universo a compensare il debito può mettere ancora più paura nel pareggiare il conto con Dio. E' difficile affidarsi all'Universo, rimettere il proprio debito senza sapere a priori cosa ci sarà chiesto per compensare, se siamo in grado o abbastanza generosi da ricambiare come ci sarò chiesto quanto toccherà il nostro turno. Eppure sto sperimentando essere una cosa liberatoria, soprattutto se si chiede il giusto. Chiedere predispone al dare, chiediamo nella misura in cui siamo disposti a dare. Immagino finchè siamo centrati nei bisogni materiali, il nostro Cuore non è raggiunto, non siamo in grado di chiedere perchè non siamo abbastanza generosi nel dare. |
Penso che il chiedere non/chiedere dipenda anche dal valore di sè, da quanto si pensi essere meritevoli di ricevere. Uno scarso valore di sè porta alla chiusura, alla rinuncia, non si chiedere perchè si pensa non si meriti risposta, l'altro si disturba e cose così. Viceversa chi ha un alto valore di sè arriva a chiedere con la pretesa, come tutto gli fosse dovuto.
Il punto è come uscirne qualunque sia la causa. Se in me riconosco poco valore e non chiedo per questo, quindi reprimo, dovrò fare una forzatura graduale per chiedere e sopportarne il senso di frustrazione, di paura nel sentirmi eventualmente rifiutata. Ma anche viceversa occorre sopportare la frustrazione di essere rifiutati per troppa arroganza, in questo caso occorrerebbe trattenere la domanda. Occorre anche saper chiedere il giusto nel giusto modo e questo credo dipenda anche da quanto valore diamo all'altro oltre che a noi stessi. |
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