Ermopoli

Ermopoli (https://ermopoli.it/portale/index.php)
-   Simboli (https://ermopoli.it/portale/forumdisplay.php?f=117)
-   -   origine e interpretazione dei nomi (https://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=1121)

Ray 25-09-2007 23.19.36

Daniele
 
Daniele è un nome che nasce al maschile, il femminile Daniela ne è un derivato. Viene dal latino Daniel che a sua volta viene dal greco Danièl che ancora a sua volta viene dall'ebraico Daniyel... composizione di dan (giudicare) e el (forma contratta di elohim = Dio)... quindi il significato è "giudicato da Dio" o "Dio è il mio giudice".

Ci sono vari onomastici. A mio avviso il più importante è il 21 Luglio, quando si festeggia il Daniele "originale", ovvero il profeta che era diventato ministro di Nabucodonosor. All'arrivo dei persiani e conseguente disfatta dei babilonesi, Daniele fu perseguitato per la sua fede e dato in pasto ai leoni. I queli però non hanno pasteggiato perchè lui li ha ammansiti (mi ricorda certe "leggende" egizie) e per questo ottenuto la grazia.

Altro suo merito è quello di aver dato il nome alla cittadina che si chiama San Daniele del Friuli dalla quale viene un ottimo prosciutto.

Un nome che è equivalente a Daniele è Danilo che ci viene dall'adattamento italiano del corrispondente russo di Daniele (Danil). Anche qui grande diffusione fin dagli inizi dell'era cristiana e vari santi... fra tutti San Danilo da Lodi (22 aprile), soldato di Carlo Magno ucciso dagli infedeli e San Danilo di Padova, patrono in seconda della città, martirizzato sotto Diocleziano.

Molti personaggi famosi hanno protato questo nome... una curiosità: il famoso artista Daniele da Volterra, discepolo di Michelangelo, fu soprannominato "il braghettone" perchè gli toccò, per ordine di Paolo IV, ricoprire di lievi panni i nudi di Michelangelo nella Cappella Sistina...

celia 27-09-2007 19.02.54

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 39333)
. Il Lavoro di un Maestro (non il solo lavoro) o di un Santo.

Messa così il nome è un augurio.... :C: Celia, spero che adesso avrai un rapporto un pochino migliore con sto nome...

ti ringrazio tanto, Ray! :) amo molto quando nelle parole ci sono significati sottesi, che non tutti colgono.
Certo che adesso va molto meglio...non è solo il nome di un albero, non solo un artificio letterario.
(adesso il mio nome mi sembra quasi magico:@@ )
graziegrazie!

Il Folle 27-09-2007 20.46.50

grazie ray....

dafne 29-09-2007 10.46.18

Ilaria e Laura?
e poi volevo chiederti una cosa, riferita anche al discorso della numerologia,a me di nomi ne han "regalati" tre, solo al Battesimo però, non in Comune (voglio dire non c'è nemmeno la famosa virgola) considerando che mi chiamano e mi firmo con un nome solo gli altri due hanno una loro importanza o sono solo, come dire, a margine?
grazie!
ps
giusto per sorridere, mia sorella, la prima, glia han dato un nome, al secondo due nomi (a mio fratello però gli toccano anche in firma) mentre a me tre...e meno male che si son fermati, sai che dramma vrebbe vissuto che ne so, il quinto? icon_mrgr: icon_mrgr:

Ray 29-09-2007 12.02.09

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 39855)
Ilaria e Laura?
e poi volevo chiederti una cosa, riferita anche al discorso della numerologia,a me di nomi ne han "regalati" tre, solo al Battesimo però, non in Comune (voglio dire non c'è nemmeno la famosa virgola) considerando che mi chiamano e mi firmo con un nome solo gli altri due hanno una loro importanza o sono solo, come dire, a margine?
grazie!
ps
giusto per sorridere, mia sorella, la prima, glia han dato un nome, al secondo due nomi (a mio fratello però gli toccano anche in firma) mentre a me tre...e meno male che si son fermati, sai che dramma vrebbe vissuto che ne so, il quinto? icon_mrgr: icon_mrgr:

Ilaria arriva (è un nome interessante, ma occhio a non essere troppo ilare eh...), per Laura perchè non provi a leggere la prima pagina di questo tread diavolo.g: ?

I secondi, terzi, ennesimi nomi, hanno la loro importanza e anche sono a margine, nel senso che influiscono ma non sono il centro... un po' come gli aspetti secondari dei pianeti in un tema natale. Poi il grado di influenza dipende anche da quanto il nome è "vissuto", ma una certa influenza di fondo c'è comunque.

Ray 30-09-2007 17.56.57

Ilaria
 
Ilaria, anche se più diffuso di Ilario, tuttavia è il femminile derivato, anche se la cosa non è proprio rigida visto che la parola viene da un aggettivo (quindi sia maschile che femminile), però pare si sia iniziato ad usarlo come nome al maschile.

L'aggettivo originario è il greco hìlarios, che poi, come nome )i greci lo usavano slo come aggettivo) è diventato da una parte il latino Hilarius e dall'altra il bizantino Hilariòn.

Il significato è "allegro, gaio"... come ilare, ma non direttamente connesso al ridere, come tendiamo ad usare l'aggettivo adesso.

Messa così il nome sembrerebbe un sigillo di alcune caratteristiche "psichiche" a discapito di altre, oppure di una tendenza augurata ad equilibrarne un'altra... quindi opposta.

Ma siccome ci interessano gli agganci tradizionali, nei quali spesso troviamo ben più profondi interessi, scaviamo ancora un po' e troviamo che le Ilarie (lat. Hilaria) erano delle feste antico romane che, il 25 Marzo (dice nulla?) celebravano la resurrezione del dio Attis... divinità importata dall'asia minore assieme al culto di Cibele.

Erano molto apprezzate... riporto le parole dell'imperatore Giuliano a proposito di queste: "Che cosa vi può essere di più felice e lieto di un'anima che, sfuggita alla corsa verso l'infinito, alla generazione e al disordine interiore, viene rapita in alto dagli stessi dei?"
Da alcune parole, come sfuggita alla corsa, generazione ecc. possiamo risalire ad una serie di conoscenze ed impostazioni di pensiero "esoteriche", evidentemente allora piuttosto diffuse... almeno fino al cristianesimo.

Cristianesimo che però, almeno agli inizi, ha pensato di cristianizzare la questione, forse ritenedola utile ed importante. Infatti importarono il nome Ilario, sostituendo la derivazione "pagana" con un induzione di significato che potremmo esprimere così: "felice in quanto illuminato dalla Grazia".

Pagano o cristiano, queste connessioni spingono il significato del nome ben più in la della semplice tendenza d'animo e lo collegano direttamente alla conseguenza di un certo stato spirituale raggiunto. Quindi un augurio. Mettendo assieme le due cose, la tendenza e l'augurio, si potrebbe dire: "colui che per tendenza sarà lieto ad obiettivo raggiunto", dove per obiettivo intendiamo spirituale.

In ogni caso il nome era assai diffuso nella cristianità delle origini, ci fu pure un papa nel V secolo, anche se il più famoso Ilario è precedente. Vescovo di Poitiers, fu teologo e evangelizzatore della Gallia. Si festeggia il 13 Gennaio.

Anche al femminile ci sono sante, almeno due. La più famosa si festeggia il 3 Dicembre, in ricordo della martire a Roma nel III secolo.

dafne 01-10-2007 08.57.17

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 39860)
Ilaria arriva (è un nome interessante, ma occhio a non essere troppo ilare eh...), per Laura perchè non provi a leggere la prima pagina di questo tread diavolo.g: ?
.

icon_rddd: ops...Laura mi era scappato...molto poco casuale per la verità..vabbè
Grazie per la risposta, non hai idea del numero di spunti che mi hai dato su cui riflettere...
un abbraccio

dafne 01-10-2007 09.13.50

ps
 
...ho cercato bene..icon_mrgr: Teresa?
e se mettiamo insieme Ilaria Teresa Maria? (Maria ho visto che l'hai messo)
e poi a farti fare gli straordinari mi piacerebbe chiederti Roberto...
fiori.gif grazie

celia 01-10-2007 16.59.46

ciao Ray, eccomi di nuovo qui:@@
In realtà ho trovato così interessante il modo con cui hai affrontato un nome non semplice, come Ornella, che mi è venuta l'idea di proportene un altro.
Quando puoi, naturalmente, potresti dirmi qualcosa sul nome Alfredo? grazie in anticipo!fiori.gif

Ray 01-10-2007 21.50.10

Sei come un jukebox jukebox... non ti fermare, jukebox jukebox... fatti pagare, jukebox jukebox... abbiamo messo altre cento lire... (bennato docet)

In lista:
Teresa
Roberto
Alfredo

Si però Celia, io ti spiego anche qualcosa di Alfredo, ma tu devi leggere "Il signore degli Anelli"... è un nome elfico...

jukebox jukebox... lalalalala...

Ray 05-10-2007 23.34.59

Roberto
 
Mi scuso con Dafne, ma sposto Teresa in fondo alla lista perchè è un nome la cui origine è molto incerta e quindi sto facendo ulteriori ricerche.

Roberto è di origine germanica, lo portarono in Italia settentrionale i Longobardi.
Si diceva Hrodeberth, che era un composto di hroth (fama, gloria) e bertha (illustre, ma anche illuminata/o).
Tradotto in latino inizialmente in Rodepertus e in seguito in Ropertus o Robertus, è diventato l'italiano Roberto (di cui Roberta è il femminile derivato). La traduzione latina non ha corrispondenza di significato... è stato latinizzato il suono.

Come potete vedere dai significati che ho riportato per le due parole che compongono il nome, le combinazioni possibili e quindi il significato del nome, variano a seconda di come ci poniamo nei loro confronti, ovvero di come le consideriamo. Questo accade spessissimo, tra l'altro non solo coi nomi.

Quindi Roberto può essere letto, come si fa abitualmente al giorno d'oggi, come "illustre per fama"... non solo ma anche attribuendo a queste parole un significato del tutto profano... la fama che rende illustre e che è acquisita dall'esterno, nel senso che sono famoso se tutti mi conoscono, ma in realtà non mi conoscono ma credono di sapere chi sono solo perchè so come mi chiamo e quattro cose che ho fatto.
Anticamente la stessa fama, pur essendo un qualcosa di profano (legato al mondo degli uomini) derivava tuttavia da un valore interiore che era questa la causa delle eventuali imprese di qualcuno... adesso avviene viceversa.

Tuttavia si può tradurre Roberto anche come "illuminato (o illustre) dalla gloria", utilizzando i termini in senso sacro. Anche se oggidì gloria e fama vengono perlopiù e popolarmente usati come sinonimi, non lo sono per nulla. La gloria è qualcosa di legato alla spiritualità (il corpo di gloria è quello di Gesù dopo risorto) ed è concessa dall'alto, dallo Spirito. Sempre per meriti interiori a quanto pare, ovvero come la fama ma applicate le debite proporzioni.

Io sono propenso a credere che i nomi antichi abbiano tutti un significato che in origine era improntato verso l'ambito spirituale, così come le parole stesse. Lo sviluppo (o se si vuole degenerazione) ha portato prima ad estenderle anche a significati corrispondenti di ambito profano (sviluppo) e poi ad identificarle esclusivamente con quest'ultimo (degenerazione), dimenticandosi l'origine perchè ormai troppo distante dalla forma mentis diffusa.

Al di la delle mie opinioni personali su nomi e parole, Roberto è un nome potente, che indica qualcuno fuori dal comune. Come tutti i nomi di questo tipo è da considerarsi un augurio per chi lo porta (viene dato ad un bambino), tuttavia veicola qualcosa, una spinta se vogliamo... anche il suono, con la ripetizione della erre, ha una vibrazione particolare.

Mi sono perso in elucubrazoni, quindi vado per le spicce col resto... Roberto è nome di molti vip storici e santi. Ricordo Roberto il Guiscardo, creatore del Regno Normanno nel sud... se non fosse morto nell'assedio di Cefalonia probabilmente sarebbe arrivato fino a Costantinopoli; tra i santi mi limito a Roberto di Molesme, fondatore nel medioevo dell'Ordine dei Cistercensi. Si festeggia il 29 Aprile.

:C:

dafne 08-10-2007 11.59.23

grazie mille Ray quando hai tempo
fiori.gif

Ray 11-10-2007 23.07.48

Teresa
 
Le mie ricerche filologiche si sono concluse con un pugno di mosche... che è sempre più di niente, quindi eccovi le mosche.

Teresa è un nome che si è diffuso in Italia a partire dal XV secolo, con l'arrivo degli spagnoli, anche se ha iniziato ad avere fortuna più tradi, grazie al culto di Santa Teresa d'Avila (sempre spagnola) una delle mistiche più famose d'occidente. A Roma, presso Santa Maria della Vittoria, c'è uncapolavoro dell'arte gotica che la raffigura trafitta da dardi divini. Lo dobbiamo alla maestria del Bernini.

Ci sono due teorie (almeno a me non ne risultano altre) sulla sua origine. Si crede venga dal greco... una teoria vuole Teresa come therasia, ovvero abitante di Tera, l'attuale Santorino... l'altra teoria la vuole tarsa, nativa di Taranto.
La mia sensazione è che siano entrambe teorie piuttosto deboli.

Quindi "giochiamoci" pure su, come abbiamo fatto per altri nomi e/o parole.


Salta all'occhio te-resa... arresa a te. La resa è una restituzione... ma anche un cessare le ostilità e concedere il territorio. La resa spirituale infatti, mai veicolata meglio del "sia fatta la Tua e non la mia Volontà", prevede la "restituzione" del controllo da parte della personalità al principio spirituale... il passo verso l'impersonalità... la connessione con l'Origine.

Altra cosa che salta all'occhio è ter-esa. Tre e sei. Con le relative simbologie... gurdijeffianamente che si potrebbe dire? Dal dominio del centro intellettuale (3) alla santità (6)? Ipotesi da esplorare...


Ilaria-Teresa-Maria?

Beh più chiaro di così icon_mrgr: ... "la Grazia alla resa alla Madre"...

Ray 18-10-2007 00.20.23

Alfredo
 
Alfredo è un nome magico anzi, o forse proprio per questo, Alfredo sono due nomi. strabuzza:

Il primo Alfredo non è italiano anche se si è diffuso in Italia, neanche tanto a dire il vero, fin dal V secolo. A portarlo furono i Longobardi.
Nella loro lingua si diceva Alifrid... che è un composto di alda (anziano, saggio) e frithu (pace). Quindi il nome collega la pace alla saggezza e quest'ultima all'età. Lo scatenarsi delle passioni giovanili poi si concretizza nella pace interiore (data dall'unità) ottenuta grazie alla saggezza dell'età anziana... il nome è un augurio ma in qualche modo anche una profezia.
Da questo Alfredo deriva il latino Alfredus, ma esso si diffuse di più nei paesi germanici, grazie anche al culto di un santo... Altfried. Si festeggia il 14 Agosto.
La "leggenda" legata a questo santo è interessante per i "nostri discorsi". Era un monaco benedettino, eletto vescovo in Sassonia nell'815. Qui fece costruire una cattedrale (ad Hildesheim) e la dedicò all'Assunta. La leggenda dice che lui volle una pianta di rose sopra il coro della cattedrale, a simboleggiare la Vergine come Rosa Mistica... ci deve aver messo parecchio del suo dato che, ancora oggi, in quel luogo fiorisce ogni anno la famosa "rosa dei mille anni" (pare).

Il secondo Alfredo si diffuse in Italia molto più dal poco fortunato longobardo, ma ciò accadde solo nel settecento. La derivazione questa volta è inglese... la traduzione dell'omonimo Alfred. L'anglosassone Aelfred è composto da elf (elfo) e read (assemblea)... quindi assemblea di elfi.

Gli elfi della mitologia nordica, sui quali ci vorrebbe un tread, sinteticamente sono spiriti dell'aria che nascono dalla terra e dal'acqua. Il loro agire è caratterizzato nel tentare e tormentare le passioni degli adolescenti, cercando di farli "perdere" se vi cedono. Gli adulti non li vedono perchè ormai troppo spenti da quel punto di vista (o li vedono ma non li subiscono perchè sono "radicati").

Sembrerebbe un nome negativo... indicherebbe una "moltitudine" di passioni tentatrici all'interno di chi lo porta. E' in realtà l'idicazione di una particolare caratteristica... la presenza assai forte di impulsi che dal basso spingono per portare l'essere in alto, ma che se non sono gestiti, se vi si cede, fanno perdere.

Insomma il secondo Alfredo ha molto gas per salire... gas magico... ma deve stare attento a non finire con la testa tra le nuvole, soprattutto in età giovanile. Se domina, con la saggezza dell'età, conquisterà la Pace (così li ho uniti... fuori dai canoni come cosa, ma a me due nomi diversi con lo stesso nome icon_mrgr: mi insospettiscono... sarò strano)

celia 18-10-2007 16.23.57

innanzitutto GRAZIE Ray, :@@ lo so che, insomma, ti ho chiesto uno dopo l'altro due nomi impegnativi, sorry...
Mi e' piaciuta proprio la tua interpretazione: il nome e' di mio marito, Sagittario asc. Scorpione...non immagini quanto gli si adatti. Il nome Alfredo e', a mio parere, bello e molto musicale; gli elfi poi mi hanno sempre affascinato.
ciaociao e di nuovo grazie! fiori.gif

dafne 18-10-2007 16.57.50

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 40725)
Le mie ricerche filologiche si sono concluse con un pugno di mosche... che è sempre più di niente, quindi eccovi le mosche.

Teresa è un nome che si è diffuso in Italia a partire dal XV secolo, con l'arrivo degli spagnoli, anche se ha iniziato ad avere fortuna più tradi, grazie al culto di Santa Teresa d'Avila (sempre spagnola) una delle mistiche più famose d'occidente. A Roma, presso Santa Maria della Vittoria, c'è uncapolavoro dell'arte gotica che la raffigura trafitta da dardi divini. Lo dobbiamo alla maestria del Bernini.

Ci sono due teorie (almeno a me non ne risultano altre) sulla sua origine. Si crede venga dal greco... una teoria vuole Teresa come therasia, ovvero abitante di Tera, l'attuale Santorino... l'altra teoria la vuole tarsa, nativa di Taranto.
La mia sensazione è che siano entrambe teorie piuttosto deboli.

Quindi "giochiamoci" pure su, come abbiamo fatto per altri nomi e/o parole.


Salta all'occhio te-resa... arresa a te. La resa è una restituzione... ma anche un cessare le ostilità e concedere il territorio. La resa spirituale infatti, mai veicolata meglio del "sia fatta la Tua e non la mia Volontà", prevede la "restituzione" del controllo da parte della personalità al principio spirituale... il passo verso l'impersonalità... la connessione con l'Origine.

Altra cosa che salta all'occhio è ter-esa. Tre e sei. Con le relative simbologie... gurdijeffianamente che si potrebbe dire? Dal dominio del centro intellettuale (3) alla santità (6)? Ipotesi da esplorare...


Ilaria-Teresa-Maria?

Beh più chiaro di così icon_mrgr: ... "la Grazia alla resa alla Madre"...

L'ho letto solo ora Ray ti ringrazio tanto fiori.gif fiori.gif fiori.gif fiori.gif fiori.gif fiori.gif ...come monetine per il jukebox van bene i fiori?
abbraccio:

Ray 18-10-2007 21.15.43

Citazione:

Originalmente inviato da celia (Messaggio 41176)
innanzitutto GRAZIE Ray, :@@ lo so che, insomma, ti ho chiesto uno dopo l'altro due nomi impegnativi, sorry...
Mi e' piaciuta proprio la tua interpretazione: il nome e' di mio marito, Sagittario asc. Scorpione...non immagini quanto gli si adatti. Il nome Alfredo e', a mio parere, bello e molto musicale; gli elfi poi mi hanno sempre affascinato.
ciaociao e di nuovo grazie! fiori.gif

Sagittario ascendente scorpione e si chiama pure Alfredo strabuzza:

maròòò, te credo che partecipi poco... sarai sempre li con l'estintore icon_mrgr:
psst, senza che senta, non dirgli mai cose come "datti una calmata"... sai le fiammate che fa... haha

digli che non se la prenda eh... era una celia icon_mrgr:

salutoni ad entrambi :C:

Shanti 18-10-2007 23.26.56

Mi metto in coda con un nome che penso interessi almeno altre 3 o 4 persone in questo forum :D Andrea
Grazie fiori.gif

celia 19-10-2007 16.44.28

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 41199)

...salutoni ad entrambi :C:

:C:

Ray 24-11-2007 01.48.23

Citazione:

Originalmente inviato da Shanti (Messaggio 41206)
Mi metto in coda con un nome che penso interessi almeno altre 3 o 4 persone in questo forum :D Andrea
Grazie fiori.gif

Col capo chino ammetto che mi era sfuggita questa richiesta e vado a cercare di soddisfare le curiosità di queste 3 o 4 persone (che sono almeno 5 icon_mrgr: )...

Andrea è uno di quei nomi incredibilmente facili che un po' spiazzano, dato che l'origine è talmente certa da esserci ben poco da dire... eh bon, qualcosa mi inventerò.

Andrea è il corrispondente italiano del latino Andreas, che a sua volta è la trasposizoine fonetica con assimilazione di significato del greco Andrèas.
Viene dal vocabolo Anèr, Andròs... che significa "uomo". A dir la verità significa anche "guerriero", ma in greco la differenza che ne facciamo noi praticamente non esiste... i due termini per noi distinti, per loro erano equivalenti. E questo non per la mascolina belligeranza delle popolazioni in questione, o per la partiarcale organizzazione della società fondata sulla maschia aggressività, come proporrebbero sicuramente volentieri tutta una serie di moderni, ma per i motivi che cercherò di veicolare.

Come ogni nome sufficientemente antico dobbiamo andare ad interpretare il suo significato in chiave spiritual-esoterica, o per dire meglio, tradizionale. Dato che sia i termini spirituale che esoterico sono attualmente intesi in modo assai diverso che ai tempi dei nomi in questione. Come dire che se guardiamo a questi nomi con occhi disposti agli argomenti dei forum corriamo molti meno rischi di grossolani errori che a non farlo, indipendentemente da quanto possano sembrare fantasiose certe proposte interpretative a chi, per partito preso, vuole gli antichi sempre maggiormente "selvaggi" dei moderni.

Quindi quell'"uomo" a mio avviso ha da essere pensato come "Uomo", ovvero indica la condizione umana più alta raggiungibile, l'uomo al suo pieno sviluppo, al pieno possesso di tutte le sue facoltà, colui che si conosce interamente. Tradizionalmente colui che ha portato a termine i "piccoli misteri", gurdjieffianamente Uomo5.
In questo senso il nome è ovviamente un augurio, come anche però il veicolo di una tendenza, una certa particolare diciamo predisposizione, forse un'eredità. Quindi anche un segno. E' un nome carico di forza (dal suono si sente sta cosa).

Diventare Uomo implica vincere l'uomo. Qualunque metafora vogliamo usare, qualunque Via preferiamo, di li non si scappa. Che si tratti di vincere i propri isitinti fino a fargli sentir ragione, che si tratti di abbattere il Guardiano o sconfiggere il Drago, che si tratti di accollarsi sforzi e sofferenze, che si tratti di Lavorare o in qualunque modo si preferisca metterla, è necessario ottenere una vittoria. E per ottenerla è necessario combattere.
In tutte le tradizioni del globo per altro esiste un assimilazione tra l'Uomo e il Guerriero, ove addirittura non vi sia codificata proprio la Via del Guerriero, di cui la tradizione dei samurai è un esempio o quella dei monaci guerrieri d'occidente. Nell'Islam è necessario afforntare la guerra santa che, lungi dall'essere la stortura attuale, era tradizionalmente la guerra che il guerriero doveva combattere al suo interno, per prendere possesso del territorio. Insomma la lotta interna tra il bene e il male.

Questo fa si che Andrea sia un nome sia maschile che femminile, essendo questa lotta comune ad ogni individuo della terra ed essendo la condizione di Uomo indipendente dal sesso manifestato dall'involucro corporeo.
Curiosità vuole che il nome sia effettivamente usato per entrambi i sessi a seconda dei luoghi.

falco 25-11-2007 20.10.41

Ciao Ray,anch'io sono molto curiosa sull'origine dei nomi...e anch'io vorrei sapere il significato del mio nome...appena puoi certo!:@@ il nome e' Deborah ,e se posso...posso?
quello di Greta,mia figlia ha deciso di chiamarsi cosi' dal secondo mese di gravidanza. Sara' vero che ci scegliamo i nomi? Un grosso grazie ciaoooo:C:

Ray 30-11-2007 18.24.57

Citazione:

Originalmente inviato da falco (Messaggio 44068)
Ciao Ray,anch'io sono molto curiosa sull'origine dei nomi...e anch'io vorrei sapere il significato del mio nome...appena puoi certo!:@@ il nome e' Deborah ,e se posso...posso?
quello di Greta,mia figlia ha deciso di chiamarsi cosi' dal secondo mese di gravidanza. Sara' vero che ci scegliamo i nomi? Un grosso grazie ciaoooo:C:

Eccoci qui cara Falco, meglio tardi che mai (anche se non rispondo subito chiedete pure, prima o poi mi ci metto) e grazie per l'opportunità che dai ad un chiacchierone di cianciare liberamente anche a lungo. Per la serie "largo ai giovani" iniziamo da Greta che è un nome che mi intriga parecchio.

Innanzitutto va detto che Greta (così come Gretel...quella della fiaba) è l'italianizzazione, nonchè diminutivo, del nordico Margerethe... che corrisponde, per derivazione e significato, al nostro Margherita, che vuol dire... perla. strabuzza:

Infatti il nome viene dal latino margarita (e a sua volta dal greco margarìtes) che significa appunto perla.
Nel tardo medioevo la parola ha iniziato a designare il fiore il quale tuttavia continua a mentenere il suo nome scientifico latino di Bellis Perennis. Questo cambiamento ha riguardato anche il nome... se prima veniva usato per augurare alle figlie la luminostà e la purezza delle perle, poi venne usato per augurare alle stesse la purezza e la luminosità delle margherite (fiori).

Il fatto che la parola latina abbia apparentemente all'improvviso mutato designazione è una specie di mistero che, nel tentativo di interpretare il nome, dobbiamo cercare di indagare.

Il simbolismo della perla (sul quale forse è il caso di aprire un tread specifico a parte) è particolare per costanza ed universalità di significato... ovvero è presente in tutte le culture del mondo e vuol dire sempre la stessa cosa.
Nata dalle acque e dalla luna, cresciuta in una conchiglia, la perla rappresenta il principio Yin, l'essenza del femminile e della femminile creatività. Il simbolismo sessuale della conchiglia, l'analogia perla-feto all'interno di essa, conferisce alla perla tutta la forza femminile e la collega alle sue valenze ostetricio-ginecologiche. Estendendo, la triplicità luna-acqua-donna conferisce alla perla le sue valenze magiche curative generiche, anche se particolari per le questioni legate al femminile. In India è considerata una panacea (emorragia, follia, itterizia eccetera eccetera) e antiche leggende (molto antiche) narrano di come i lidi dell'India siano stati abitati inizialmente proprio da cercatori di perle venuti dalla lontana "isola perduta d'occidente"... il che simbolicamente vale a dire che ci si stabilisce dove le correnti femminili sono più forti e quindi la proliferazione è più facile.

La margherita dal canto suo simboleggia la rignerazione della primavera. Il suo nome volgare, prima di appropriarsi della perla (e anche dopo la cosa è rimasta) era primaverina. Infatti fiorisce particolarmente ad Aprile... il mese dedicato ad Afrodite (vedi i nomi dei mesi in questa stessa sezione), quindi il significato della femminilità creatrice è richiamato. Nei vecchi calendari la margherita veniva utilizzata a simboleggiare il rinnovamento dell'anno e molti pittori, come il Botticelli, la infilavano in dipinti che raffiguravano la nascita del Cristo (o l'adorazione dei Magi) ad alludere alla "primavera" della Redenzione.
Nel Medioevo vennero attribuite a questo fiore facoltà profetiche soprattutto in campo amoroso (da cui il famoso m'ama-non m'ama) oltre che terapeutico generative. Ovvero ha assorbito in qualche modo le valenze della perla, come se fosse il suo corrispondente floreale... e come se si fosse spostata un certo tipo di attenzione dall'acqua alla terra.

Una curiosità sul m'ama/non m'ama: come molti sapranno il processo di accrescimento della margherita e quindi il numero dei suoi petali , così come moltissime sequenze floreali, segue la sequenza di Fibonacci, strettamente connessa col famoso numero aureo (di cui abbiamo già parlato altrove e continueremo a parlare). Questo fa si che in quasi tutte le magherite i petali siano 21, 34 o 55 (ce ne sono anche di 89) che sono numeri di Fibonacci. Come vedete ci son più dispari che pari... il che fa si che, se comincio da "m'ama" è facile che anche finisco con "m'ama". Il fatto che la margherita sia quindi più "propensa" a dare responsi favorevoli ha alimentato questa sua tendenza ada agevolare la fertilità e l'amore.
Sempre per curiosità, le spire delle conchiglie seguono la sequenza di Fibonacci...

Insomma chiamarsi Greta (o Margherita o altri derivati) conferisce una particolare vicinanza e affinità con le caratteristiche femminili, sia che pensiamo alla perla che al fiore. E' quindi su queste caratteristiche, dotate di particolare forza, che ci si dovrà "concentrare" per sfruttare al meglio le proprie possibilità di sviluppo, in qualsiasi senso si voglia intendere questo termine, soprattutto spirituale. E' chiaro che, per il rovescio della medaglia, saranno anche le caratteristiche maggiormente difficili da "imbrigliare"... come per tutto, ciò che non è dominato domina, e più forte è qualcosa, più dura è dominarla.

Concludo riprendendo una vecchia abitudine, ovvero quella di dedicare dove si può dei versi al nome in questione. Qui di seguito le splendide parole che il Pascoli ha dedicato al fiore:

Chi vede mai le pratellne in boccia?
Ed un bel dì le pratelline in fiore
empiono il prato e stellano la roccia.
Chi ti sapeva, o bianco fior d'amore
chiuso nel cuore? E tutta, all'improvviso,
la terra nera ecco mutò colore. [...]

O mezzo aperta come chi non osa,
o pratellina pallida e confusa,
che sei dovunque l'occhio mio si posa,
e chini il capo, all'occhio altrui non usa;
bianca, ma i lievi sommoli, di rosa;
tanto più rosa quanto più sei chiusa:
ti chiudi a sera, chi sa mai per cosa,
sei chiusa all'alba, ed il perchè sai tu;
o primo amore, o giovinetta sposa,
o prima e sola cara goiventù!

E' il verno, e tutti i fiori arse la brina
nei prati e tutte strinò l'erbe e il gelo:
ma te vedo fiorir, primaverina.

estrella 30-11-2007 20.10.29

Cosa dici del nome Esther e di Gabriele?

falco 30-11-2007 22.26.19

wow!! Grazie mille...questa si' che e' una risposta! Greta infatti e' stata concepita gl' ultimi giorni di marzo,quando inizia la primavera(la magica primavera),e' bella e solare...felice , canta,sicura di se',(fara' due anni due gioni prima di natale). Greta e' attratta da tutto quello che ha le ruote,e' scatenata,una vera escursionasta!!Ma il suo modo di porsi,gli approcci,e il cercare di convincerti di stare dalla sua parte,cioe' di averla vinta ..e' tutto al femminile.
Le avevo fatto fare l'oroscopo natale,ed e' anche venuto fuori,che la sua femminilita' e il suo futuro essere donna,potrebbe metterla in difficolta',se non gestita bene.
Si ,io sono confusionaria e mi allargo un po',ma ce' veramente un nesso tra il nome che portiamo e alcune nostre caratteristiche.. !?comunque ti ringrazio anche della poesia...bacini.gif ciaoo

Ray 01-12-2007 01.59.28

Citazione:

Originalmente inviato da falco (Messaggio 44426)
,ma ce' veramente un nesso tra il nome che portiamo e alcune nostre caratteristiche.. !?

Se non ci fosse che ci giochiamo a fare coi nomi? Un bacione sul testone della bella perla da parte mia... e alla prossima con Deborah.

:C:

Ray 16-12-2007 00.55.04

Debora
 
Come prima cosa vorrei dire che esistono molte varianti di questo nome ed esse sono determinate dalla presenza e dalla quantità di "h" e di "r". Ovviamente si tratta dello stesso nome, con lo stesso identico significato e le variazioni sono variazioni di forma di origine linguistica. Dico questo perchè, curiosamente, pare sia caratteristico di chi si chiama Debora preoccuparsi di specificare la presenza o meno dell'acca a fine parola o quante erre ci sono, anche se non viene richiesto per necessita per esempio di scrittura. Magari questa è una leggenda metropolitana... però è mia esperienza di molte Debore che si presentano dicendo cose come "Debora con l'acca".

La forma italiana corretta è Debora in ogni caso. Essa viene dal latino Dèbora, adattato dal greco Deborra... che a sua volta è un adattamento. Infatti vengono tutti dall'ebraico Deborah che, come molte parole ebraiche, può avere vari significati... in linea di massima se ne dovrebbero considerare due: "colei che guida" oppure "ape" strabuzza: ... entrambi derivazioni della radice dbr, che indica la parola e ci collega col ... Verbo. Ma cerchiamo di fare ordine:

Nell'Antico Testamento Deborah era una profetessa che dava i suoi responsi sotto una quercia presso i monti di Efraim. Lei fu la responsabile della sollevazione degli Ebrei contro il re di Asor... spinse Barak a radunare i soldati e a dare battaglia.
La vittoria è celebrata in un carme nel Libro dei Giudici... un estratto di questo carme ci può dire molto: "Era cessata ogni autorità di governo, era cessata in Israele, fin quando sorsi io, Deborah, fin quando sorsi come madre in Israele".
La funzione di guida è qui ben chiara.

Come accennavo prima il nome ebraico dell'ape, dbure, deriva dalla radice dbr che significa la parola. Il termine che ho usato, "deriva", non specifica bene quel che avviene nella lingua ebraica. Le radici hanno dei significati e tutte le parole che si possono formare con quella radice - e quindi i loro significati - sono connesse alla parola diciamo originaria in modo assai stretto. Da un certo punto di vista sono la stessa parola. Come dire che sarebbe meno scorretto dire che "ape" significa "parola (dbr)" puttosto che dire che una deriva dall'altra. Per noi è una cosa un po' difficile da capire (e per me da spiegare)... diciamo che la connessione tra ape, parola e debora è a doppia mandata.

Il simbolismo dell'ape, basato un po' ovunque sulla laboriosità e l'industriosità di questo insetto, nonchè sulla sua capacità a collaborare, nella tradizione ebraica assume connotati solari e regali per via della connessione col Verbo. L'ape rappresenta la saggezza e l'ordine derivante da essa... è quindi l'Iniziato, il figlio della luce. Rappresenta anche l'anima collegata al divino quindi.
L'ape è anche un simbolo di vittoria, vittoria dello spirito... e questo ci collega con Deborah e il suo carme, che è un carme di vittoria.
In linea di massima, anche al di la della tradizione ebraica, l'ape era considerato un animale di natura ignea, di fuoco. Rappresentava lo Spirito, le sacerdotesse, gli Iniziati... l'ape purifica col fuoco e nutre col miele, cibo buono per i mistici. La puntura di ape è la rappresentazione dell'Iniziazione (o anche di quelle minori) probabilmente da tempo immemore... tanto da avere valenza archetipica... così sapete cosa pensare se ve lo sognate icon_mrgr: .

Dopo tutto questo discorso possiamo concludere che Debora è "l'Iniziata"... ovviamente il nome è un augurio. Chi vi dicesse che, per via delle connessioni con l'ape e quindi col miele, io nome può voler dire "la dolce" o "la dolcissima" sta forzando di parecchio la cosa... diffidate dico io.
Però però... una Debora, magari nata sotto qualche segno di fuoco (so che mi pentirò di questa cosa), magari addirittura Leone... beh avrebbe una natura dolce e un dolce modo di porsi... ma dentro un fuoco assai difficile da controllare.

:C:

falco 16-12-2007 02.02.33

oohh,,grazie Ray... ebbene si anch'io,ops..ho detto il mio nome..vabbe'! comunque anch'io preciso con l'acca ..ma ormai sembra che tutti lo sappiano e chiedono per primi "con l'acca o senza?"
spero sia di buon augurio..questo bel nome..
e poi no...sono un cancerino...si..ma miele a lune!!! ciao grazieeeeeeeeeeeeeee..abbraccio:

dafne 08-01-2008 13.33.29

Avrei una cosa da chiederti Ray, anzi più di una icon_mrgr: , per il nome Mattia tengo buona la descrizione di Matteo? E invece il significato del nome Fabio?
Marisa è l'insieme di Maria Luisa?
Se mi armo di pazienza e ti pago in abbracci e baci skioccosi mi regali anche il significato di Luciano e Enrico? icon_mrgr: icon_mrgr: icon_mrgr:
abbraccio: comincio subito bacini.gif

fiori.gif

Ray 08-01-2008 16.02.47

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 47495)
Avrei una cosa da chiederti Ray, anzi più di una icon_mrgr: , per il nome Mattia tengo buona la descrizione di Matteo? E invece il significato del nome Fabio?
Marisa è l'insieme di Maria Luisa?
Se mi armo di pazienza e ti pago in abbracci e baci skioccosi mi regali anche il significato di Luciano e Enrico? icon_mrgr: icon_mrgr: icon_mrgr:
abbraccio: comincio subito bacini.gif

fiori.gif

Si, Mattia e Matteo sono equivalenti, quindi vale la descrizione al post 47.
Marisa è Maria e Luisa... manca Luisa mi pare, in ogni caso per i nomi doppi qualcosina da dire c'è... non è sempre la somma pura e semplice dei due significati, anzi direi praticamente mai. Quindi due parole saranno dette con Luisa.

Ricapitolando in lista d'attesa ci sono:
Ester
Gabriele/Gabriella (forse prima questo di tutti perchè mi sta simpatico icon_mrgr: )
Fabio/a
Luisa (con Marisa)
Luciano/a
Enrico/a

Ray 15-01-2008 00.00.20

Gabriele-Gabriella
 
Il nome, originario al maschile e derivato come femminile, è di origine ebraica.
Come ormai sapete, con l'ebraico ci sono sempre varie possibilità interpretative che vengono proprio dalle possibilità di derivazione e non solo dall'interpretazione specifica che si da ad una certa derivazione. Questo accade per via della struttura stessa della lingua ebraica, come ho già accennato.

In ogni caso, per quanto riguarda Gabriele, i dubbi sono ben pochi. Le possibilità da considerare sono sostanzialmente due:
Gabri'el o è un composto di gabar (essere forte) e El (Dio) o è un composto di gheber (uomo) e El (Dio).
Nel primo caso abbiamo un "Dio è la mia forza" o "La forza di Dio" (inteso come valido strumento di Dio).
Nel secondo caso abbiamo un "Uomo di Dio" o un ancora più interessante Uomo-Dio.

Ma vediamo un poì chi era, anzi chi è Gabriele.
Gabriele è probabilmente il personaggio non umano più presente dell'Antico e Nuovo Testamento. E' un angelo, anzi un arcangelo (prima schiera secondo coro se visti da sotto) e la sua funzione è quella di Messaggero... i messaggi che lui porta sono sempre speciali, annuncia del cambiamenti grossi, in qualche modo è foriero dell'agire di Leggi superiori nel piano inferiore. Insomma è un collegamento.
Questa funzione gioca senz'altro a favore della seconda intepretazione... Uomo-Dio, senza per questo escludere la prima.

C'è un fatto interessante che accomuna le apparizioni di Gabriele (ce ne sono molti in realtà, questo è uno) ed è la frase con cui esordisce al suo interlocutore (che lo vede via via in modi diverso... chi una colonna di fuoco, chi in forma umana eccetera). La frase è "non temere...". Ci si può immaginare facilmente perchè: nonostante l'interlocutore presumibilmente non è un tizio qualsiasi resta piuttosto comprensibile che l'apparizione di un Essere energeticamente e essenzialmente tanto superiore (viene visto comunque in modo soggettivo) deve per prima cosa spaventare.
C'è un'eccezione. In un caso il suo esordio è diverso. E' quando, come prima cosa, dice: Ave Maria, piena di Grazia, il Signore è con Te. In questo caso la superiorità pare non esserci, anzi...

Comunque, come Messaggero, come Agente divino in questo piano, è certamente "la Forza di Dio". Dire "Dio è la mia forza" è equivalente... è facendosi veicolo della forza di Dio (quindi rinunciando alla propria) che si è suo strumento "perfetto".

Portare questo nome è quindi benaugurante... l'augurio è quello di poter diventare "strumento", "forza" di Dio... o Uomo-Dio, come si vuole.

L'onomastico ufficiale è il 29 Settembre, in cui si festeggiano anche gli altri arcangeli Michele e Raffaele (l'ostracismo subito da Uriele ci lascia tutti perplessi ($) ). Questa cosa però è recente, risale infatti alla riforma del calendario liturgico del 1970. Prima si festeggiava il 24 Marzo.

Ray 22-01-2008 03.42.13

Fabio
 
Salto momentaneamente Ester in quanto lo stato attuale delle mie richerche mi ha portato a convincermi (per adesso) del fatto che il nome è ben più antico della Ester biblica... ne segue la necessità di un approfondimento.


Gli italiani Fabio e Fabia, così come i loro vari derivati Fabiano/a, Fabiola ecc. derivano dal nome latino gentilizio... la gens Fabia.
Il più famoso appartenente a questa importante famiglia romana è probabilmente Quinto Fabio Massimo, stratega detto "il temporeggiatore" il quale, durante la seconda guerra punica, riuscì a riconquistare Taranto, sconfiggendo il potentissimo esercito di Annibale senza affrontarlo mai in campo aperto.

Il significato del nome romano è tuttavia ignoto, data la sua origine etrusca. Purtroppo, quando retrocedendo nalla ricerca di un significato, ci si imbatte nel popolo etrusco è come trovarsi davanti ad un muro. Stop, la strada finisce qua. Di quella lingua nulla si sa.

Però...

Però in questi casi non è inutile adattarsi a metodi forse meno ortodossi, ma quasi sempre forieri di interessanti correlazioni e spunti. Uno di questi metodi è andare a dare una sbirciatina alle parole (in questo caso latine) di forma molto simile a quella indagata, sospettando o perlomeno non escludendo a priori una parentela.
Ne troviamo due: faber e faba.

La prima ci da uno spunto interessante e, se vogliamo, "facile". Faber in latino è l'artigiano, l'operaio (nel senso di colui che opera, colui che fa, non nel senso moderno di classe sociale). Usato specificatamente indica il fabbro (altri mestieri erano indicati da faber + il materiale... esempio faber ferrarius = fabbro ferraio) come a suggerire il fabbro quale artigiano per eccellenza o artigiano originario. In effetti si narrava che la fucina del fabbro fosse stata tramandata da Vulcano in persona, col suo ruolo di artefice. Ed è con questo significto di artefice che la parola fabbro viene usata nel proverbio "faber est suae quisque fortunae"... ognuno è artefice della propria sorte.

Se prendiamo questa derivazione ci appare un collegamento tra Fabio e "colui che fa", che poi è il Mastro o Maestro... gradi di perfezionamento spirituale che indicano la possibilità di Fare. Non è per nulla impossibile che la gens Fabia abbia preso questo nome gentilizio (secondo cognome) magari da qualche antico appartenente che ha instaurato così una Tradizione Familiare... è chiaro però che siamo nel campo delle ipotesi, se non delle fantasie... secondo le quali Fabio è quindi un nome augurale di quel grado di perfezionamento.

L'altra parola interessante... faba... vuol dire fava. Il legume. Isidoro di Siviglia ci assicura il nome latino derivante dal greco, addirittura per radice collegato al verbo mangiare, per farci intendere la portata della diffusione del vegetale in questione.
La simbologia della fava è piuttosto interessante. Molti sapranno della particolare avversità mostrata verso questo legume sia da Pitagora che nei Misteri Orfici. Vigeva la proibizione a nutrirsene.

La cosa forse si spiega in parte ad una tradizione contadina che offriva fave nei matrimoni. Esse rappresentavano i bambini maschi che nasceranno. In altra parte dai racconti di Plinio sappiamo che le fave contengono le anime dei morti. In quanto i primi frutti a sorgere in primavera, esse rappresentano le prime offerte del mondo dei morti verso quello dei vivi, il primo affiorare, il primo ritornare da sotto. Sono quindi veicoli di anime che rinascono. Da qui la proibizione a cibarsene... ci si sarebbe ancorati alla materia perdendo la possibilità di sfuggire ai cicli di riascita.
I Maestri quindi, assieme a coloro che desiderano perfezionarsi alla loro strgua, non mangiano fave.
In effetti, nella tradizione egizia, il luogo dove le anime attendevano la rinascita era chiamato "campo di fave"... la fava è quindi un'embrione... alchimisticamente zolfo improgionato nella materia.

Se ci agganciamo a questo, Fabio è colui che porta il seme... l'embrione, la possibilità di perfezionarsi e compiersi... il ri-nato. In qualche modo colui che aspira a diventare Maestro.

dafne 22-01-2008 10.50.11

grazie Ray fiori.gif

Ray 07-02-2008 01.10.54

Luisa (Luigi) e Marisa
 
Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 47504)
Marisa è Maria e Luisa... manca Luisa mi pare, in ogni caso per i nomi doppi qualcosina da dire c'è... non è sempre la somma pura e semplice dei due significati, anzi direi praticamente mai. Quindi due parole saranno dette con Luisa.

Luisa è il derivato femminile dell'originario Luigi. Infatti l'altro femminile, Luigia (diminutivo Luigina) ne è l'equivalente.

Particolarita di questo nome è che ci sono molti altri equivalenti italiani di Luigi, come per esempio Lodovico, Aloisio e Clodoveo strabuzza: . Questo dipende dal fatto che tutti derivano da Hlodowig, un antico nome di origne germanica e di tradizione francone. In particolare un diminutivo di Hlodowig ha dato origine al francese Louis, da cui l'italiano Luigi.

Hlodowig è un composto. Le sue parti sono hluda (illustre, famoso, luminoso) e wigaz (combattente, guerriero).
Piuttosto banalmente quindi Luigi è il guerriero illustre... però, ricordandoci dei discorsi fatti in precedenza per altri nomi, e applicando il principio per il quale, se un nome è molto antico, il suo significato ha quasi certamente (metto il quasi per diplomazia) un aggancio tradizionale, va data un'occhiata più attenta a "illustre" e "guerriero".

Il guerriero è, assieme al sacerdote, la figura tradizionale maschile per eccellenza. Ogni grande Via tradizionale comprende una Via del Guerriero. Senza allontanarci dall'arcinoto si pensi ai Templari per il Cristianesimo, alla guerra santa islamica (quella vera non la strumentalizzazione moderna anti-tradizionale), ai samurai orientali.
Questo perchè la Via prevede una lotta. Uccidere il mostro, il doppio, andare in battaglia sapendosi già morto, vincere la morte e mille altri modi di dire la stessa cosa fan parte integrante del Cammino e ne sono una tappa fondamentale. Tanto che, l'esempio delle arti marziali è il più palese, la stessa tecnica del guerriero può costituire parte della pratica della Via.
Ecco che il Guerriero, quello con la G maiuscola, è assimilabile al Vincitore. Il Vincitore è colui che ha ucciso il suo Minotauro... un risvegliato si potrebbe dire.

Tuttavia un Guerriero non è per forza ancora Illustre... non è detto che brilli, faccia luce. Pur avendo vinto quella battaglia. La sua armatura non è ancora d'oro forse... in ogni caso appare evidente, dalla combinazione di termini che formano il nome, che esiste il Guerriero e che esiste il Guerriero Illustre... illuminato/illuminante.

Da questo punto di vista il nome è, come molto spesso troviamo, l'augurio del raggiungimento di tale grado di perfezionamento.

C'è da dire però che la forma, la predisposizione, il modo per così dire facilitato di questo raggiungimento è convogliato nettamente verso il "maschile" guerresco dell'individuo. Sono le sue energie "marziali" (da Marte) che possono fare la differenza. Va quindi intesa come un'importante indicazione.

E' chiaro che per una donna questo potrebbe risultare un mezzo intoppo. In realtà non è per nulla detto anzi... ovviamente parliamo di "energie maschili" di "guerreschità"... roba presente in diverse misure in tutti, compreso nel gentil sesso. Beh a dire il vero di donne agguerrite, soprattutto di questo tempi... più degli uomini mi sa. Certo è che potrebbero presentarsi delle fastidiose diciamo cozzature con le caratteristiche femminili.

Un composto quindi Maria (la Donna per eccellenza) e Luisa riequilibra bene la cosa prendendo il meglio da entrambe. La Donna Guerriera... ma senza conflitti, ben fusa... Mar-i-sa... quella i in comune è il punto d'unione. Se vi piace vedetelo simbolicamente... la i che di suo collega alto e basso qui collega anche dx e sx (maschile e femminile).


Vanno dette due parole (solo due perchè il post è lunghissimo ma meriterebbe di più) sull'erba luigia o erba luisa (aloysia tryphilla), meglio nota come verbena odorosa. Non va confusa con la verbena officinale, anche se in realtà ha caratteristiche molto simili ma più mitigate, forse più equilibrate. E' un tonico (buono per guerrieri/e) e cura il nervosismo (aumenta la resistenza dei nervi... se vi dice qualcosa) ... ah si, sa tantissimo di limone.

Ray 25-02-2008 23.55.59

Luciano/a
 
Su Luciano-Luciana non c'è moltissimo da dire. Il nome originale è quello maschile, il femminile è suo derivato.

Tra i latini, Lucianus era un secondo cognome, una specie di soprannome, che un singolo poteva portare all'interno di una famiglia (gens) per distinguere una particolarità.

Viene da Lux-lucis, che significa luce... quindi Luciano è "nato al mattino", nel senso di prime luci dell'alba, oppure "di giorno", durante la luce.
Un'altra interpretazione lo vuole "figlio di Lucius (Lucio)" che però viene sempre da luce, quindi il significato è solo interposto.

Va però preso in considerazione il senso spirituale del nome che da a quel "venuto alla luce" un valore di nato in senso spirituale... quindi ri-nato. Nato finalmente alla luce e non nelle tenebre, ove avviene per tutti la prima nascita.
E' quindi un nome connesso al grado di perfezionamento spirituale corrispondente e, come tale, va inteso come un augurio.

Però, essendo usato in origine come secondo cognome, qualcosa che designava il singolo a differenziarlo dalla sua collettività/famiglia va pensato come a qualcosa di acquisito piuttosto che come caratteristica ottenuta per "genetica", ovvero un "nato con la camicia" molto sviluppato. Senso che invece veicolerebbe come primo nome, ovvero come si usa adesso.

Quindi, per sviluppo/modifica del significato, questo "venuto alla luce" si riferisce più a qualcosa di tramandato e ottenuto in partenza... una specie di "nato nella/dalla luce".


Discorso analogo ovviamente per il nome Lucio, anche se merita comunque un discorso a parte in quanto il suo femminile Lucia va distinto per una serie di dettagli non secondari.

:C:

dafne 26-02-2008 17.47.18

grazie ancora Ray abbraccio:
aspetto un pochino per chiederti... Giona?
ops..m'è scivolato icon_mrgr: icon_mrgr:
Pensa che era il nome che volevo dare al mio primo bimbo...poi l'ho associato alla balena che se lo mangiava e..ho optato per uno dei nomi che ti ho già chiesto
fiori.gif
Una cosa che ho notato è che tutti i nomi in sè hanno il seme per qualcosa di meraviglioso, per un'evoluzione piuttosto che una conquista o un raggiungimento, nessun nome è di per sè normale o banale. Poi stà al possessore farne un "buon uso"
fiori.gif bello bello grazie mille per questo sforzo che fai per noi Ray fiori.gif

Ray 26-02-2008 18.13.35

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 50223)
grazie ancora Ray abbraccio:
aspetto un pochino per chiederti... Giona?
ops..m'è scivolato icon_mrgr: icon_mrgr:
Pensa che era il nome che volevo dare al mio primo bimbo...poi l'ho associato alla balena che se lo mangiava e..ho optato per uno dei nomi che ti ho già chiesto
fiori.gif
Una cosa che ho notato è che tutti i nomi in sè hanno il seme per qualcosa di meraviglioso, per un'evoluzione piuttosto che una conquista o un raggiungimento, nessun nome è di per sè normale o banale. Poi stà al possessore farne un "buon uso"
fiori.gif bello bello grazie mille per questo sforzo che fai per noi Ray fiori.gif

Per voi... per voi è una parola grossa icon_mrgr: . Mi diverto e imparo. Lo faccio soprattutto per me. Poi se a qualcuno torna utile ben venga.

Si Daf, i nomi hanno quasi tutti un significato "importante", soprattutto da un punti di vista spirituale, che era il punto di vista principale degli "antichi". Come dire che, più il nome è antico, più è probabile che sia "importante".
La motivazione è piuttosto semplice. La cosa importante era il perfezionamento spirituale e, una volta si sapeva meglio di adesso, il Nome influenza decisamente chi lo porta.

Addirittura l'atteggiamento verso il nome era diverso da ora. Ora siamo convinti di dare un nome, sia alle persone che alle cose. Un nostro atto. Più umilmente invece - e quindi più "connessi" all'origine delle cose - anticamente si cercava, magari per ispirazione, il nome delle cose e delle persone. Come se il bambino che nasceva si portasse dietro un proprio Nome, che poi era esplicativo di caratteristiche, ed era compito di chi lo "dava" tradurre queste caratteristiche in un suono confacente alle condizioni particolari del luogo e del tempo.

Questo vale per utti i nomi, anzi per tutte le parole. Come ho detto prima, vale tanto di più quanto di più si va indietro nel tempo. Ad esempio la maggior parte dei nomi di piante veicolano importanti "segreti".

I nomi non si danno, si scoprono.


Ricapitolando il da fare:
Enrico
Ester
Giona

Ray 21-03-2008 14.12.43

Enrico/a
 
Enrico (femminile Enrica o Enrichetta), come nome italiano viene dal latino Heinricus che però è una latinizzazione dell'originario germanico Haimirich.

Haimirich, come molti nomi, è un composto. Viene da haimi, che vuol dire sia casa che patria a seconda dell'ambito a cui viene associata la parola (tedesco Heim,Heimat inglese Home) e rik o rikia che significa ricco, potente se usato come aggettivo e signore, padrone se usato come sostantivo (italiano ricco).

Quindi Enrico è ricco, potente in patria... signore in casa (sua).
Se in ambito sociale il significato rimanda ad uno status ed un ruolo di esercizion di potere, da un punto di vista spirituale indica un particolare grado di perfezionamento nel quale si è appunto "padroni in casa" dove la casa siamo noi stessi. Il pieno dominio di se quindi, che richiede la piena conoscenza sempre di se ed una struttura adeguata ad accogliere il "padrone" che dicenderà ad assumere il comando in luogo del maggiordomo, per dirla con Gurdy.

Da questo punto di vista, come quasi sempre, il nome è sia di augurio (per la realizzazione dello stesso nome) sia indica una predisposizione di struttura per così dire, una possibilità.

Tornando a questioni linguistiche è necessario dire che Haimirich non ha generato, nella nostra lingua, solo il nome Enrico. Per diverso sviluppo e diversi passaggi (Enrico è passato come ho detto da latino) il nome germanico ha prodotto in italiano anche Arrigo ed Amerigo che vanno considerati degli equivalenti di Enrico. Anticamente pare non venissero proprio distinti... ad esempio Dante, parlando dell'imperatore Enrico VII (ultimo imperatore tdesco medievale che cercò di restaurare il potere imperiale in Italia riportando la pace) lo chiama "l'alto Arrigo".
Pare infatti che in Toscana la prima traduzione latina di Haimirich fu Arrigus, a differenza di quanto accaduto in altre regioni.

Il nome è famoso e diffuso in varie parti d'Europa, basti pensare alle tragedie di Shakespeare (Enrico VIII e Enrico VI), in Francia salirono al trono vari con questo nome. Il più famoso è Enrico IV, noto per il suo "Parigi val bene una Messa" (abiurò e si dichiarò cattolico per convenienza) che tanto ha inseganto a molti politici odierni diavolo.g: maestri nel voltar bandiera a seconda del vento.
In Italia il nome si diffuse tra il popolo forse in seguito all'enorme successo del libro Cuore di Edmondo De Amicis (il bambino modello protagonista si chiama Enrico) che è divenuto in brevissimo tempo il secondo libro più letto al mondo dai bambini. Per curiosità: il più letto in assoluto è italiano anch'esso. Si tratta delle Avventure di Pinocchio di Collodi.

jezebelius 21-03-2008 14.23.51

Grazie Ray :er:

:C:

Ray 21-03-2008 14.32.20

Citazione:

Originalmente inviato da jezebelius (Messaggio 51240)
Grazie Ray :er:

:C:

Figurati, mi diverto. Anzi, se vuoi (e aspetti la coda) potrei fare una ricerchina sul nome Jezebele... icon_mrgr:

RedWitch 22-03-2008 19.13.34

Mi metto in coda, quando puoi, mi piacerebbe conoscere i significati di Federica/o e Diana.

Grazie bacini.gif


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 15.22.17.

Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271