Ermopoli

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griselda 23-08-2011 18.59.42

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102805)
Ma l'adattamento al mondo e' costrizione e' una necessita' non e' liberta' .
Per questo e' un contrario della liberta'.
Se devo cambiare per forza per adattarmi sono costretto quindi non sono libero .
Se invece sono libero significa che non ho bisogno di adattarmi ma questa condizione non e' di questo mondo o di questa dimensione .
Quella che indichi tu e' la sintesi dei due termini contrari , l'opposto , che li conserva entrambi perdendo qualcosa dell'uno e dell'altro .
E' quello stato che non riesco a definire ....ma forse e' indefinibile , e' l'enigma che sta dietro ai due contrari , l'opposto solo intuibile ma non definibile .

Ma l'adattamento non potrebbe divenire una libera scelta? booh.gif

nikelise 23-08-2011 19.08.48

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 102807)
Ma l'adattamento non potrebbe divenire una libera scelta? booh.gif

Certo ma non e' banale scegliere , veramente scegliere , di adattarsi anzi e' una vera svolta ed e' una condizione diversa dal dover necessariamente adattarsi cosi' com'e' anche diverso dall'essere del tutto libero .

griselda 23-08-2011 19.12.02

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102809)
Certo ma non e' banale scegliere , veramente scegliere , di adattarsi anzi e' una vera svolta ed e' una condizione diversa dal dover necessariamente adattarsi cosi' com'e' anche diverso dall'essere del tutto libero .

Ma per arrivare a questo secondo te basta conoscersi?

nikelise 23-08-2011 22.21.05

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 102810)
Ma per arrivare a questo secondo te basta conoscersi?

Basta conoscersi ?!!! Socrate campa da 2500 anni con questa massima '' conosci te stesso '' , se avesse il copy right , lui o gli eredi ......

Certo , bisogna conoscere la propria legge , la propria vocazione che si manifesta con una voce interiore , il daimon di Socrate e seguirla ad ogni costo .

Astral 23-08-2011 22.38.43

Il problema è il come conoscersi.

griselda 23-08-2011 22.57.01

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102813)
Basta conoscersi ?!!! Socrate campa da 2500 anni con questa massima '' conosci te stesso '' , se avesse il copy right , lui o gli eredi ......

Certo , bisogna conoscere la propria legge , la propria vocazione che si manifesta con una voce interiore , il daimon di Socrate e seguirla ad ogni costo .

Acc! Ho dimenticato di virgolettare ma era chiaro che non sminuivo con quel basta dato che prima ho detto la stessa cosa usando "solo" virgolettato ed infatti è passato intatto
Hai iniziato dicendo che non si può cambiare...ma per me la scelta già porta con se un cambiamento perchè da adattato diviene libero di scegliere.
Inoltre dici che basta conoscersi e secondo me manca dell'accettarsi perchè se io so di essere in determinato modo e non riesco ad accettarlo mi porta la nevrosi.....
Insomma mi pareva molto semplicistico detto nei primi post ma sono sicura che parlandone verrebbero fuori le cose che non sono state menzionate inizialmente

Ray 24-08-2011 00.39.03

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 102818)
Inoltre dici che basta conoscersi e secondo me manca dell'accettarsi perchè se io so di essere in determinato modo e non riesco ad accettarlo mi porta la nevrosi.....

Uhm, questo mi convince poco. L'avrei messa al contrario... se non mi accetto non posso conoscermi. Mi intravedrò, ma poi mi rifiuterò e quindi non mi conoscerò se non molto superficialmente (ovviamente tutto va per gradi, ma in linea di massima credo che mi posso conoscere nella misura in cui sono disposto ad accettarmi).

griselda 24-08-2011 11.48.44

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102820)
Uhm, questo mi convince poco. L'avrei messa al contrario... se non mi accetto non posso conoscermi. Mi intravedrò, ma poi mi rifiuterò e quindi non mi conoscerò se non molto superficialmente (ovviamente tutto va per gradi, ma in linea di massima credo che mi posso conoscere nella misura in cui sono disposto ad accettarmi).

Sì hai ragione Ray ed hai fatto bene a dirlo perchè ho come l'idea che mi devo rivedere bene questa parte visto che l'ho messa al contrario pur sapendo com'è. Mi sa che mi voglio dire qualcosa che in questo momento non colgo ma spero di riuscirci. fiori.gif

Faltea 24-08-2011 13.30.05

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102806)
Ecche' vorresti nascere illuminata forse come Buddha ....anche per dimensioni pero' pensa che parto icon_mrgr: icon_mrgr: . Eppoi che faresti dall'infanzia alla vecchiaia ?

Poi non e' vero che chi viene dopo parte da zero , certo avra' le stesse tappe da compiere ma c'e' modo e modo di viverle , di soffrirle .

Per rispondere anche a Ray, il mio zero come partenza è comprensivo di tutto il bagaglio che ho ereditato ed il posto dove sono nata, pensavo fosse scontato visto ciò che avevo scritto prima.. non sono stata molto chiara.scusa.gif
Lo definisco zero proprio come provocazione, in quanto stiamo ripercorrendo strade già seguite da altri. Facciamo scoperte (per noi lo sono) che hanno scoperto già altri.. Socrate con conosci te stesso, 2500 anni fa..
Cogli l'attimo (stesso periodo se non sbaglio)
E perché ad oggi non nasciamo con la capacità di conoscerci maggiormente e di vivere il qui ed ora se chi è stato qui prima di noi ne ha scoperto la grande importanza?
Oppure non abbiamo istituito degli asili, scuole materne, che potessero direzionare verso questi obbiettivi?
Perché non sono nostri, non sono del collettivo.

In natura gli alberi e tutte le piante presenti nei paesi inquinati si sono evolute adattandosi. Respirano (come noi) l'inquinamento. Se potessimo portare una persona del 500 qui da noi, con l'aria di oggi, sentirebbe la puzza, si ammalerebbe, avrebbe problemi a respirare, etc...
Il nostro corpo si è evoluto adattandosi alle condizioni climatiche, come le piante e come gli animali.
La nostra spiritualità? Non segue questo processo evolutivo? Perché?
E se questa evoluzione c'è stata, dov'è? Magari sono io che non la vedo...
Forse la soluzione sta proprio nel metodo evolutivo dell'uomo, per spirito di adattamento. Per (soprav)vivere una coscienza spiritualmente evoluta non serve e chi la vuole se la fa da se..

nikelise 24-08-2011 14.04.04

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 102837)
Forse la soluzione sta proprio nel metodo evolutivo dell'uomo, per spirito di adattamento. Per (soprav)vivere una coscienza spiritualmente evoluta non serve e chi la vuole se la fa da se..

Brava , e' proprio cosi' alla natura non gliene frega niente dell'evoluzione spirituale dell'uomo .
Questo e' affare del singolo meglio della sua anima e forse dello Spirito .
L'uomo puo' tranquillamente vivere e morire senza porsi alcuna domanda e per molti e' cosi' e questo spiega forse l'insensibilita' dello Spirito rispetto alla sorte di tante persone .
Forse...

Ray 24-08-2011 15.57.07

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102839)
alla natura non gliene frega niente dell'evoluzione spirituale dell'uomo .

E' peggio ancora. In linea di massima non gli frega niente, è disposta a tollerare una certa piccola percentuale di individui ma per il resto ostacola prepotentemente. L'essere evoluto va contro i suoi scopi, almeno nel breve.

Edera 24-08-2011 16.06.36

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102839)
Brava , e' proprio cosi' alla natura non gliene frega niente dell'evoluzione spirituale dell'uomo .

Anch'io la vedo così..

Citazione:

L'uomo puo' tranquillamente vivere e morire senza porsi alcuna domanda e per molti e' cosi' .
E si sentono benissimoicon_mrgr:

luke 24-08-2011 16.26.50

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102842)
E' peggio ancora. In linea di massima non gli frega niente, è disposta a tollerare una certa piccola percentuale di individui ma per il resto ostacola prepotentemente. L'essere evoluto va contro i suoi scopi, almeno nel breve.


Maledetta natura , te la faremo pagare prima o poi :( icon_mrgr:
In effetti per la natura sono più funzionali individui che pensano mangiare, riprodursi, morire e fare da concime, che non individui intenti ad esplorare se stessi, magari che mangiano o si accoppiano solo quando serve davvero, che non fanno figli "ad minchiam", ma solo se si sentono davvero in grado ecc ecc

Astral 24-08-2011 17.03.01

Non solo si dice che l'alchimista va contro natura quando effettua il suo lavoro, ma io penso anche qualsiasi persona che deve evolvere all'inizio va contro natura, ma con questo non intendo che è contro l'ambiente o madre terra (tipo che inquina).

Se ci pensate la legge della natura è la sopravvivenza, una madre ha 3 cuccioli, i due piu forti sopravvivono, il terzo muore e funge da cibo.
L'evoluzione della società si basa sulla soliderietà: un handicappato se seguissimo il ragionamento della natura, dovrebbe essere lasciato a se stesso, oppure quando c'è qualcuno più debole dovremmo approfittarci di lui (come fanno poi tante bestie umane).

Lo sforzo tipico dell'evoluzione, è in contrapposizione a ciò che ci viene naturale. Poi è ovvio che se uno non è piu identificato con la propria umanità, ma più spesso con la propria divinità, allora poi diventa naturale quello che prima era più difficile.

Ray 24-08-2011 23.39.14

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 102845)
Maledetta natura , te la faremo pagare prima o poi :( icon_mrgr:
In effetti per la natura sono più funzionali individui che pensano mangiare, riprodursi, morire e fare da concime, che non individui intenti ad esplorare se stessi, magari che mangiano o si accoppiano solo quando serve davvero, che non fanno figli "ad minchiam", ma solo se si sentono davvero in grado ecc ecc

Se uno si "sveglia" in tempo non fa figli. I figli si fanno sempre per istinto, cioè te li fa fare la natura. E' tollerato un parziale risveglio dopo aver figliato.

diamantea 25-08-2011 00.20.34

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102857)
Se uno si "sveglia" in tempo non fa figli. I figli si fanno sempre per istinto, cioè te li fa fare la natura. E' tollerato un parziale risveglio dopo aver figliato.

E' scoraggiante per me Ray, che lavoro a fare? ho già figliato. Ho ascoltato la parte istintiva molto forte che mi ha fatto diventare madre invece di ascoltare quella parte più debole che voleva restare libera.
Ora è tardi, i figli sono per sempre anche se sono lontani, se muoiono, è un varco che si apre e non si chiude mai.
I figli da questo punto di vista penalizzano perchè una parte più o meno grande di se stessi resta vincolata a loro.

Ray 25-08-2011 00.39.23

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 102859)
E' scoraggiante per me Ray, che lavoro a fare?

Beh, ma che c'entra? Mica ho detto che se si fa figli non si può più evolvere. Ho solo detto che se ti evolvi abbastanza prima non li fai.

nikelise 25-08-2011 06.46.17

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102857)
Se uno si "sveglia" in tempo non fa figli.

Perche' se uno si sveglia prima non fa i figli ?
E' vero che e' l'istinto materno a portare la donna a volerli ma non c'e' solo lei ma anche lui che l'istinto materno non ce l'ha :
oggi i figli sono voluti magari senza una vera e propria coscienza del loro valore , ma non nascono per una costrizione perche' questo e' l'istinto : una forza che si impone .
Anche solo il voler assistere anzi provare a vivere il mistero della nascita e' un volere un figlio .

Poi se si va piu ' a fondo , il rapporto con i figli come anche il rapporto di coppia se vissuto in modo '' cosciente ''e non per pressione dell'inconscio nelle sue varie modalita', anzi forse piu' il rapporto con i figli che non quello di coppia , e' un vero e proprio percorso di crescita personale :
il continuo rispetto della personalita' dei figli in una situazione , la nostra , di supremazia fisica e psicologica nei loro confronti ti impone un lavoro interiore, se lo vuoi fare , che non puo' venire da nessun altro rapporto .

Certo puoi pensare che il nostro non sia un bel mondo ma e' l'unico che c'e' e non dovrebbe bastare ad astenerti dal farli come non puo' bastare questo argomento ad evitare di vivere una vita che meriti di essere vissuta .

Tanto e' vero , se ci pensi bene , che capita spessissimo se non sempre che uno non fa figli ma poi li va a cercare in altri rapporti piu' o meno stretti ma sempre necessari alla propria crescita e alla fine a dare un senso alla propria vita .

diamantea 25-08-2011 07.49.17

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102857)
E' tollerato un parziale risveglio dopo aver figliato.

Non tanto la prima affermazione quanto la seconda vorrei che chiarissi meglio.
Posso capire che se ci si risveglia prima si potrebbe non fare i figli ma potrei anche farne con consapevolezza come dice Nike.
Invece già il fatto di aver figliato riduce la tolleranza... è come sapere in partenza che non toccherò il traguardo, sento un fondo di verità limitante in me che mi scoraggia dal continuare.
Non che non ne abbia il desiderio, anzi, è sempre più forte, ma avverto il limite, non so se è questo o altro ma potrebbe essere questo, io so che l'essere madre mi vincola in qualche modo.
Credi che non mi accorga di come giro intorno mancando di continuo l'obiettivo?

Se è vero quello che dici, per me non ci può essere speranza di un totale risveglio in questa vita.

webetina 25-08-2011 09.15.35

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 102863)
Se è vero quello che dici, per me non ci può essere speranza di un totale risveglio in questa vita.

Io credo che per la donna che ha figliato, diciamo così, è più difficile che possa fare il percorso di crescita fino in fondo perchè non è libera, non è solo di se stessa. E' scritto dentro la condizione stessa di madre che non può rischiare fino in fondo, non può permettersi quella "morte" di cui si parla, necessaria, per superare la condizione che la lega principalemente all'istinto di protezione verso i figli.
Accade anche all'uomo che si crede necessario a questo scopo.
Penso che quando il desiderio di andare oltre preme , spesso nella donna-madre è più drammatico, proprio perchè più violento, una volta che una delle esperienze più forti e più sconvolgente per gli esseri umani, appunto il figliare, sia stata sperimentata e goduta. Questo potrebbe essere un aspetto della questione.

nikelise 25-08-2011 09.46.15

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 102863)
Non tanto la prima affermazione quanto la seconda vorrei che chiarissi meglio.
Posso capire che se ci si risveglia prima si potrebbe non fare i figli ma potrei anche farne con consapevolezza come dice Nike.
Invece già il fatto di aver figliato riduce la tolleranza... è come sapere in partenza che non toccherò il traguardo, sento un fondo di verità limitante in me che mi scoraggia dal continuare.
Non che non ne abbia il desiderio, anzi, è sempre più forte, ma avverto il limite, non so se è questo o altro ma potrebbe essere questo, io so che l'essere madre mi vincola in qualche modo.
Credi che non mi accorga di come giro intorno mancando di continuo l'obiettivo?

Se è vero quello che dici, per me non ci può essere speranza di un totale risveglio in questa vita.

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 102864)
Io credo che per la donna che ha figliato, diciamo così, è più difficile che possa fare il percorso di crescita fino in fondo perchè non è libera, non è solo di se stessa. E' scritto dentro la condizione stessa di madre che non può rischiare fino in fondo, non può permettersi quella "morte" di cui si parla, necessaria, per superare la condizione che la lega principalemente all'istinto di protezione verso i figli.
Accade anche all'uomo che si crede necessario a questo scopo.
Penso che quando il desiderio di andare oltre preme , spesso nella donna-madre è più drammatico, proprio perchè più violento, una volta che una delle esperienze più forti e più sconvolgente per gli esseri umani, appunto il figliare, sia stata sperimentata e goduta. Questo potrebbe essere un aspetto della questione.

Scusate ma non condivido affatto .
L'aver messo al mondo un figlio condiziona certo ma anche in bene come ho detto piu' su .
L'attaccamento viscerale di una madre , di certe madri , e' grande e' vero ma e' proprio una tappa importante il suo superamento .
Come qualsiasi altra ''droga '' psicologica del resto .
Arrivati a 18 , 20 i ragazzi anzi spesso ti inducono a pensare piuttosto che limitarti .
Anche ti limitano ma non piu' di quanto ci si limiti da soli .

webetina 25-08-2011 10.07.45

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102865)
Scusate ma non condivido affatto .

Come qualsiasi altra ''droga '' psicologica del resto .

Nike hai usato un brutto termine anche se virgolettato, soprattutto se era una generalizzazione.
Citazione:

Arrivati a 18 , 20 i ragazzi anzi spesso ti inducono a pensare piuttosto che limitarti .
Anche ti limitano ma non piu' di quanto ci si limiti da soli .
Concordo invece sul fatto che è una questione di età. Una volta adutli, i figli cresciuti veramente, diventano degli interlocutori meravogliosi a parte che man mano si affrancano dalla posizione di bisogno e di dipendenza totale dai genitori e possono diventare addirittura supporto per chi li ha generati.
parliamo di tempo, che alla donna spesso, se è concesso per se stessa in modo totale, arriva quando è già in età molto matura.

nikelise 25-08-2011 10.12.37

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 102866)
Nike hai usato un brutto termine anche se virgolettato, soprattutto se era una generalizzazione.


.

Addirittura , brutto !?
Perche' brutto , conta se e' un termine corretto , giusto nel contesto o meno .
Non mi pare brutto anzi rende bene l'idea di un rapporto madre figli talmente coinvolgente da essere , come tutte le cose un limite .
Ma credio si capisca bene cosa intendevo dire anche senza ulteriore spiegazione .
PS Anche un amore , uno sport , il lavoro puo' essere una droga psico figurati un figlio per una madre .

webetina 25-08-2011 11.16.29

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102867)
Addirittura , brutto !?
Perche' brutto , conta se e' un termine corretto

Appunto, è proprio scorretto a mio avviso. Comunque questo per me è solo la punta di quell'iceberg sommerso che è la distanza e la non conoscibilità che la natura ha messo tra donna madre e uomo.

Sento che sulla evoluzione spirituale si dovrebbe forse fare un distinguo per ciò che caratterizza il percorso spirituale e dell'uomo e della donna.

nikelise 25-08-2011 11.34.59

[quote=webetina;102866

Concordo invece sul fatto che è una questione di età. Una volta adutli, i figli cresciuti veramente, diventano degli interlocutori meravogliosi a parte che man mano si affrancano dalla posizione di bisogno e di dipendenza totale dai genitori e possono diventare addirittura supporto per chi li ha generati.
parliamo di tempo, che alla donna spesso, se è concesso per se stessa in modo totale, arriva quando è già in età molto matura.[/quote]

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 102868)
Appunto, è proprio scorretto a mio avviso. Comunque questo per me è solo la punta di quell'iceberg sommerso che è la distanza e la non conoscibilità che la natura ha messo tra donna madre e uomo.

Sento che sulla evoluzione spirituale si dovrebbe forse fare un distinguo per ciò che caratterizza il percorso spirituale e dell'uomo e della donna.

Beh pero' concordi che i figli possono essere un mezzo importante per la crescita anche del genitore e questo e' un punto fermo importante , molto importante .....nonostante l'iceberg che , dici , divide l'uomo e la donna madre .
Forse tutta questa differenza alla fine non c'e' .

griselda 25-08-2011 11.44.03

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102857)
Se uno si "sveglia" in tempo non fa figli. I figli si fanno sempre per istinto, cioè te li fa fare la natura. E' tollerato un parziale risveglio dopo aver figliato.

Sono d'accordo con te per quanto riguarda il fare figli anche perchè se si vuole davvero fare qualcosa per i giovani nati ce ne sono tanti in giro che hanno bisogno ammesso e concesso che siamo arrivati ad essere svegli e a riuscire a fare il loro bene.

Ma per la seconda non mi è molto chiara non so intendi che una volta figliato la natura se ci svegiamo un po' ce lo permette nel senso che lascia che sia ma nel momento che vogliamo andare oltre quell'aver fatto il figlio sarà l'ostacolo che lei ha messo da superare non so se la parola che ho usato è corretta.
Mi pare che fosse Sai Baba che ebbe dei problemi perchè "indusse" una donna a lasciare i suoi figli piccoli e la famiglia...perchè per risvegliarsi bisgna divenire liberi ed indipendenti da tutto e da tutti o non condizionati da niente nonso.gif

griselda 25-08-2011 11.47.48

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 102868)

Sento che sulla evoluzione spirituale si dovrebbe forse fare un distinguo per ciò che caratterizza il percorso spirituale e dell'uomo e della donna.

Trovo interessante ciò che dice Tina mi sono sempre chiesta perchè si parla spesso di uomini e molto poco di donne a parte quelle poche che sono diventate sante nonso.gif e mi domando se i percorsi evolutivi sono identici oppure divergono allo stesso modo in cui siamo diversi esteriormente? nonso.gifnonso.gif

gibbi 25-08-2011 11.51.44

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102857)
Se uno si "sveglia" in tempo non fa figli. I figli si fanno sempre per istinto, cioè te li fa fare la natura. E' tollerato un parziale risveglio dopo aver figliato.

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102861)
Beh, ma che c'entra? Mica ho detto che se si fa figli non si può più evolvere. Ho solo detto che se ti evolvi abbastanza prima non li fai.

Hai anche detto che una volta fatti questi figli viene tollerato un "parziale" risveglio,come a dire che quando hai figliato hai ancora qualche possibilità ,ma questa sarà in ogni caso limitata ?

Non credo vi sia grande differenza tra uomo e donna , la vedo come un utilizzo di energia iniziale , se mi sono risvegliato prima la utilizzo per altro , non per procreare.

Ps :non ho letto Gri

webetina 25-08-2011 12.06.24

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 102869)
Beh pero' concordi che i figli possono essere un mezzo importante per la crescita anche del genitore....

Non lo so, non riesco a vederla da questo punto di vista. E' una esperienza profonda se vissuta al meglio. Però....A mio avviso il genitore è tale perchè per tanto tempo dovrà dare moltissimo di se, senza riserve, e senza pretendere nulla in cambio. La natura ha reso più facile questo compito facendoci dono della bellezza del bambino, se tutto va bene quando è sano, altrimenti sarà molto in salita l'arricchimento che passa sempre attraverso il dare più del ricevere. Poi le cose si possono invertire.

Mi viene anche da pensare che un figlio ti arricchisce con donazioni vere e proprie nella misura in cui è amato, ma il genitore per amare deve essere già ricco. Un figlio però può trovare buone cure e arricchimento anche all'esterno della madre, in quel caso, perchè no, può diventare a sua volta fonte per la madre stessa o per il padre man mano che assume il ruolo preponderante.
Quasi in assoluto sono convinta che sia l'istinto a portare le donne a diventare madri, poi la donna si accorge che deve mortificare molto altro, in genere lo fa volentieri, e farebbe bene se si elevasse prima se vi anela, ma non va così quasi mai nella nostra cultura.

Ho dubbi anche su quanto afferma Ray che se ci si elevasse prima non figlieremmo. Chedo a lui su quali basi o esperienze è arrivato a questa conclusione un pò estrema, che rifiuto così su due piedi perchè non ne comprendo il significato. Se rinascessi non farei figli, ma non so se non avendoli me medesima lo potrei ugualmente affermare.
E' quì il nocciolo, figliamo solo per istinto? L'istinto non si interessa della elvazione spirituale? E non mi basterebbe lo stesso questa spiegazione.

Astral 25-08-2011 12.17.50

Che bello sto un passo avanti, un po' perchè non li ho mai voluti, un po' perchè non posso permettermeli, finalmente un affermazione degna.

Non so forse si Ray si riferisce anche al fatto che chi è risvegliato può utilizzare tecniche per trattenere il seme, o forse il discorso è più ampio.
Ecco quello che vedo e sento in giro è che le persone ad un certo punto smettono di vivere, e proiettano i loro desideri sui figli che devono diventare il più bravo a calcio o la piu brava a fare danza.
Quanti genitori veramente continuano ad evolversi nonostante la prole?
Forse per una madre è più appagante, ma per un padre dover far un figlio e poi non vederlo perchè deve lavorare 10 ore al giorno per mantenerlo, mi sembra un cane che si morde la coda.

nikelise 25-08-2011 12.24.47

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 102873)
Non lo so, non riesco a vederla da questo punto di vista. E' una esperienza profonda se vissuta al meglio. Però....A mio avviso il genitore è tale perchè per tanto tempo dovrà dare moltissimo di se, senza riserve, e senza pretendere nulla in cambio.

Gia' questa e' una prova , e' un distanziarsi dall'io fin da quando e' piccolo .
Ma poi quando e' grande ancora di piu' e meglio : come quando devi rispettarne la personalita' e la natura pur avendo autorevolezza e potere su di lui .
In quale rapporto c'e' il bisogno di un simile autocontrollo in presenza di tanto potere ?
Non nell'amore , non nell'amicizia dove i rapporti di forza sono pressocche' alla pari tutto sommato ( se consideri le reciproche dipendenze ) .

luke 25-08-2011 13.19.15

NOn vorrei sbagliarmi ma mi sembra ci siano casi di persone "sveglie" che comunque hanno avuto figli, Mosè, Maometto, per esempio, magari se cerco trovo anche altri casi booh.gif

Astral 25-08-2011 14.32.07

Si intendeva dire comunque che chi è sveglio non fa figli di certo perchè segue la spinta della natura.

Ray 25-08-2011 15.00.36

Citazione:

Originalmente inviato da gibbi (Messaggio 102872)
Hai anche detto che una volta fatti questi figli viene tollerato un "parziale" risveglio,come a dire che quando hai figliato hai ancora qualche possibilità ,ma questa sarà in ogni caso limitata ?

Non credo vi sia grande differenza tra uomo e donna , la vedo come un utilizzo di energia iniziale , se mi sono risvegliato prima la utilizzo per altro , non per procreare.

Ps :non ho letto Gri

Intanto rispondo a questo, poi con calma riprendo i vari interventi.

Si esatto, ho detto che una volta pagato lo scotto alla natura e aver messo al mondo figli questa è meno interessata al fatto che ti evolvi e, entro certi limiti, tollera. Poi non è che è impossibile andare fino in fondo, è semplicemente molto difficile, come per altro lo è senza figli. Il punto è che se ti svegli quel tanto da capire di non farli prima di averli fatti.... mentre se invece lo capisci dopo pazienza. Intendiamoci: prendete con le pinze questo mio modo di esprimermi. Sembra da come parlo che la natura sia senziente in modo simmile a noi, che ci tenga d'occhio e che ostacoli intenzionalmente più o meno intensamente tizio o caio a seconda di vari fattori tra cui la prole. Non è certo così... sto usando questo linguaggio per facilità, le cose sono più complesse.
Tuttavia credo sia esperienza di chiunque abbia figli che la spinta ad averne cali, per poi scemare, una volta avuti. Lasciando quindi più "spazio" (tempo, energia, eccetera) al resto.

Si Gibbi, è una questione di energia. Ma siamo in filosofia e non in esoterismo quindi per il momento lascerei perdere di approfondire la cosa se non per quanto ho detto sopra.

Più tardi cerco d rispondre a tutti... accenno una sola cosa per Nike, in caso non ci fossimo capiti. Certo che una volta che hai figli puoi utilizzare il rapporto con loro e il tuo ruolo di genitore per migliorare te stesso. Così come puoi non farlo. Tuttavia non sono certo indispensabili al tuo evolverti, possono semmai essere una parte dei mezzi che usi dato che li hai lì. Ma quello che dicevo, come spero di aver chiarito, è che senza è meglio non che con sia impossibile.

nikelise 25-08-2011 15.50.30

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 102879)
Si intendeva dire comunque che chi è sveglio non fa figli di certo perchè segue la spinta della natura.

O non segue la natura visto che c'e' un istinto di conservazione della specie .

diamantea 25-08-2011 16.04.42

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 102880)
Sembra da come parlo che la natura sia senziente in modo simmile a noi, che ci tenga d'occhio e che ostacoli intenzionalmente più o meno intensamente tizio o caio a seconda di vari fattori tra cui la prole.


Se tutti ci risvegliassimo e nessuno facesse più figli la razza umana si estinguerebbe velocemente, ma la natura invece vuole l'esatto contrario, ovvero autoconservarsi, mandare avanti la specie, quindi comprendo questo istinto forte verso la procreazione e che una volta assolto questo compito verso la natura essa ci lascia in pace, cioè diminuisce l'istinto. Comprendo pure che questo istinto è più forte nella donna in quanto il suo periodo fertile è molto più limitato rispetto l'uomo, quindi di donne risvegliate o sante se ne sente dire di meno rispetto gli uomini. Questo è un argomento se non sbaglio già affrontato altrove.
Comunque aspetto che chiarisci cosa vuoi dire esattamente con "parziale risveglio dopo aver figliato", mi sembra che tocchi una questione molto importante e voglio capire bene.

Astral 25-08-2011 16.23.39

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 102883)
Se tutti ci risvegliassimo e nessuno facesse più figli la razza umana si estinguerebbe velocemente, ma la natura invece vuole l'esatto contrario, ovvero autoconservarsi, mandare avanti la specie, quindi comprendo questo istinto forte verso la procreazione e che una volta assolto questo compito verso la natura essa ci lascia in pace, cioè diminuisce l'istinto. .

Beh il fatto che siamo 7 miliardi in tutto il mondo, indica che l'andatevi e moltiplicatevi è un concetto superato. Di certo oggi come oggi non rischiamo l'estinzione fisica, ciò che si rischia forse è l'inconsapevolezza con cui si fanno, e l'estinzione di certi principi che dovrebbero essere tramandati.fiori.gif

Io penso che la vita del mistico, dell'artista e dell'uomo in carriera è molto più ardua se si hanno figli. Poi ci deve essere anche un motivo di fondo per farli, uno può essere anche un padre spirituale.

Sole 25-08-2011 16.27.06

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 102870)

Mi pare che fosse Sai Baba che ebbe dei problemi perchè "indusse" una donna a lasciare i suoi figli piccoli e la famiglia...perchè per risvegliarsi bisgna divenire liberi ed indipendenti da tutto e da tutti o non condizionati da niente nonso.gif

Se è stato lui, non lo so non ho verificato, questa cosa non fa altro che confermare tutto il peggio che ne pensavo, di santità non ne respirava nulla, semmai puzzava di zolfo.
Che crescita può esistere in un essere umano se la cosa che gli insegni è di non assolvere alle sue responsabilità?
La primissima cosa di cui ti rendi conto è proprio che la tua evoluzione corrisponde al crescere delle responsabilità.

La libertà dai legami non è abbadonare tutti e tutto, ma è non esserne dipendenti pur vivendo in mezzo a loro. Se hai delle responsabilità, se qualcuno di così piccolo dipende da te e credi di essere libero abbandonando il tuo dovere compi un atto contro l'Universo imprigionandoti maggiormente.

Sole 25-08-2011 16.50.39

Citazione:

Originalmente inviato da webetina (Messaggio 102873)

Ho dubbi anche su quanto afferma Ray che se ci si elevasse prima non figlieremmo. Chedo a lui su quali basi o esperienze è arrivato a questa conclusione un pò estrema, che rifiuto così su due piedi perchè non ne comprendo il significato. Se rinascessi non farei figli, ma non so se non avendoli me medesima lo potrei ugualmente affermare.
E' quì il nocciolo, figliamo solo per istinto? L'istinto non si interessa della elvazione spirituale? E non mi basterebbe lo stesso questa spiegazione.

Io condivido pienamente quel che ha detto Ray alzando un vespaio e trovo almeno tre buoni motivi, ma molti di più, a ragione di quanto afferma.

Il primo: proprio primo sopra ogni cosa a mio parere, un uomo che si è risvegliato, certamente non distingue più tra "mio" e "tuo". Ogni bambino e uomo è figlio, non suo figlio ma solo "figlio". Per quanto questo possa essere molto difficile da sentire e capire. L'idea di essere Madre o Padre cambia completamente.

Il secondo: un risvegliato ha chiuso il circolo con la sue ereditarietà, non ha bisogno di trasferire ad altri il proprio corredo se non in circostanze particolari. Prendiamo i tempi antichi in cui la Nobiltà era un fattore reale di eredità. Parlo di tempi molto molto antichi. Un iniziato di quell'epoca (per rispondere a Luke...) aveva forse l'obbligo o la Responsabilità Spirituale di lasciare l'erede che in ogni caso doveva sempre fare il suo percorso. Ad esempio la stirpe di Davide... Gesù viene dalla stirpe di Davide dopo generazioni e generazioni... (e questo forse risponde pure a Faltea) dove ognuno ha fatto il suo singolarmente.

Il terzo: se mi accorgo in tempo, non faccio figli perchè devo (come già detto) provvedere con tutte le mie energie procreatrici a me stessa/o. Ad evolvere. Ogni mio intendimento è verso quell'unico scopo.

griselda 25-08-2011 17.42.39

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 102886)
Se è stato lui, non lo so non ho verificato, questa cosa non fa altro che confermare tutto il peggio che ne pensavo, di santità non ne respirava nulla, semmai puzzava di zolfo.
Che crescita può esistere in un essere umano se la cosa che gli insegni è di non assolvere alle sue responsabilità?
La primissima cosa di cui ti rendi conto è proprio che la tua evoluzione corrisponde al crescere delle responsabilità.

La libertà dai legami non è abbadonare tutti e tutto, ma è non esserne dipendenti pur vivendo in mezzo a loro. Se hai delle responsabilità, se qualcuno di così piccolo dipende da te e credi di essere libero abbandonando il tuo dovere compi un atto contro l'Universo imprigionandoti maggiormente.

Non ne conosco la veridicità, ma era ciò che girava in rete una decina e più di anni fa.
Concordo infatti con quanto hai detto sulla fuga dalle proprie responsabilità e sull'abbandono.....e anche su Sai Baba.


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