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filoumenanike 05-02-2012 01.56.04

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 109291)
Mi fai venire un dubbio Filo.
Male e crudeltà sono la stessa cosa?
Voglio dire, il male necessità di esistere per far esistere, manifestare, il bene..non vorrei dire che sono forze neutrali ma non mi viene l'aggettivo.
Uccidere per sfamarsi è biologico e normale, uccidere per il piacere di farlo è crudele e deviato. Torturare è un male che è privo di un senso, di una reale funzione..

Non sò non riesco a metterla giù meglio.

Per me quando osservo un'azione crudele, fatta coscientemente o in modo impulsivo, mi viene spontaneo pensare al Male che in quel momento prende il sopravvento, si manifesta in modi diversi ma sempre Male è.
Prova a pensare alle catene di lavorazione dei polli, dei maiali, dei pulcini e poi fammi sapere se in quelle azioni cruente e a volte sadiche compiute per scellerataggine non sono la manifestazione del Male che incombe sul mondo, agisce per mezzo di stolti, di povera gente in cui la spiritualità è ben poca cosa.
Uccidere per sfamarsi non è bilogico, fa solo comodo pensarlo, ci sono animali erbivori e animali carnivori, pensa agli elefanti così grossi si nutrono solo di erba!
Anche nel comune pensiero se si pensa ad un leone accostiamo alla sua immagine la violenza, se pensiamo ad una giraffa, invece, mai saremmo capaci di fare altrettanto.
L'uomo può vivere anche senza la carne secondo il parere di famosi medici, non ultimo Veronesi, da sempre vegetariano.

Ray 05-02-2012 02.14.07

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 109293)
Uccidere per sfamarsi non è bilogico, fa solo comodo pensarlo, ci sono animali erbivori e animali carnivori, pensa agli elefanti così grossi si nutrono solo di erba!

Beh no dai. Uccidere per sfamarsi è biologico eccome. Innanzitutto anche l'erba è viva. Inoltre se anche l'uomo potrebbe in certi casi nutrirsi senza carne, prova a dirlo ad un cane. E perchè il cane dovrebbe diventare vittima a sua volta se non può nutrirsi di carne? Per lui sarebbe male...

Con questo vorrei provare a veicolare un concetto (non certo nuovo, se ne era già parlato): Filo, riesci ad immaginare un'azione qualsiasi che non comporti male in una qualche misura?

Faltea 05-02-2012 02.27.12

i bambini spesso sono crudeli ma non per questo hanno a che fare con il male.

o forse si?

griselda 05-02-2012 02.30.30

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 109291)
Mi fai venire un dubbio Filo.
Male e crudeltà sono la stessa cosa?
Voglio dire, il male necessità di esistere per far esistere, manifestare, il bene..non vorrei dire che sono forze neutrali ma non mi viene l'aggettivo.
Uccidere per sfamarsi è biologico e normale, uccidere per il piacere di farlo è crudele e deviato. Torturare è un male che è privo di un senso, di una reale funzione..

Non sò non riesco a metterla giù meglio.

La crudeltà e il torturare credo che anch'esso sia un cercare di prendere coscienza di un grande male che si è subìto.

Sole 05-02-2012 09.49.44

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 109288)

Il male che funzione ha? Quella di farci vedere dove stiamo sbagliando, o le parti che stiamo più trascurando.

Questa funzione è la parte che l'uomo riesce vedere approcciandoci e sbirciandolo. Il Male, se lo identifichiamo con Satana/Diavolo è il separatore, l'avversario. E' come se fosse l'addensatore di materia il differenziatore. Mi azzardo a dire che se non ci fosse il male non avremmo tante specie di alberi e frutti. Se il male non ci fosse non ci saremmmo neppure noi. La funzione del Male è in questo senso molto più ampia... e ampliamola ragionandoci in termini più profondi ed espansi vista la sezione.
Quote:



Male, cattiveria, qualcosa che sta in cattività, ovvero è prigioniera. Diciamo che è questo principalmente.

Se fossimo identificati con lo Spirito, dubito che faremmo i danni che facciamo.:C:
Se fossimo identificati con lo Spirito dall'inizio avremmo ben poco da perdere tempo in questo mondo.

Io non parlarei di male in termini cattiveria o bontà perchè ci porta solo a dare dei giudizi soggettivi sulle azioni altrui senza esserci dati la possibilità di capire e si rischia di girare a vuoto. Noi che invece ricerchiamo la trasparenza...e l'oggettività dobbiamo ampliare la visuale. Penserei più ad un guerriero che va in guerra e con forza e coraggio combatte per resistere. Uno più su parlava di resistenza e la identificava con l'uomo. Era un punto importante.

Sole 05-02-2012 10.09.58

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 109293)
Per me quando osservo un'azione crudele, fatta coscientemente o in modo impulsivo, mi viene spontaneo pensare al Male che in quel momento prende il sopravvento, si manifesta in modi diversi ma sempre Male è.
Prova a pensare alle catene di lavorazione dei polli, dei maiali, dei pulcini e poi fammi sapere se in quelle azioni cruente e a volte sadiche compiute per scellerataggine non sono la manifestazione del Male che incombe sul mondo, agisce per mezzo di stolti, di povera gente in cui la spiritualità è ben poca cosa.

Se tu prendi queste osservazioni che hai fatto e le usi su ogni cosa del mondo, ne vien fuori che l'uomo che fa meccanicamente e senza pensare alle azioni che fa è un uomo che subisce il male.
Posso interpretare le tue parole così? Se sbaglio correggimi.

Non ci sono dubbi che sono pochissimi quelli che non lo subiscono e che altrettanto pochissimi sono quelli che cercano di ricordarsi di ricordarsi di averlo notato..

Il punto non è tanto cosa fa l'uomo ma come lo fa. Nel tuo esempio e come ti fa notare Ray, mangiare dobbiamo mangiare e se non sono gli animali è una pianta che in quanto nasce cresce e muore meccanicamente come un animale e noi umani è viva intendendo la vita proprio così, poi c'è altra vita ma non è inerente adesso.
Se osservi la natura, un leone che a te ispira violenza a me ispira forza e potenza. Non uccide... va a caccia e si nutre per sopravvivere. Non caccia più di quelloc eh gli serve e questo è bene. Non uccide per dimostrare la sua forza e questo è bene. Non si diverte a spaventare i più deboli e questo è bene. Uccide per mangiare e questo è il suo bene. Ma la gazzella uccisa era madre di un piccolo cucciolo... e questo è un male. Ma è inevitabile. La comprensione di questo meccanismo naturale sta alla base per l'applicazione di ciò che comunemente vien detto "fare il male minore".

Facciamo un esempio: hai la possibilità di salvare 30 persone dalla morte tra adulti anziani uomini e donne, ma ti viene chiesto il sacrificio di un bambino per poterlo fare.
Sei costretta a scegliere o verranno uccisi tutti. O la vita di un bambino o le altre persone. Cosa farai? E' difficile vero? Ma è così.. c'è sempre un innocente o più da sacrificare agli dei.

Astral 05-02-2012 10.58.13

Si Filo, capisco il discorso che fai sugli animali, quello di cui è male, è come vengono allevati, trattati come bestie e comunque ogni azione ha delle conseguenze (alimentazione cattiva, tumori).

Si l'intento come ha detto Sole conta, ad esempio uccidere una persona che sta mettendo una bomba in una scuola di bambini, io non lo vedo male. Certo l'azione ideale sarebbe riuscirlo a neutralizzare, ma purtroppo come si dice in tanti casi bisogna scegliere il male minore.

Chi è illuminato dallo Spirito Santo, sa sempre qual'è il male minore, ed il bene supremo, ovvero non un bene egoistico di tornaconto personale, ma l'azione che scatena una catena di bene che riguarda più esseri.
Si dico più esseri, perchè il bene è un energia che dovrebbe prendere in considerazione l'universo intero.

Il caso di Sole è estremizzato, ma succede per esempio quando un medico deve scegliere se salvare la madre, o il bambino. Uno dei due muore, e l'altro soffrirà per la perdita.

Credo che il male esista solo nell'uomo, infatti un animale non uccide perchè erediterà tutto, o per divertimento.
D'altra parte però credo che esiste una forma di male diabolica che è alimentata dalle gerarchie inferiori.
Quando un uomo uccide per esempio non per un tornaconto personale, ma per il desiderio di vedere quella persona soffrire e trarne piacere, ci vedo in azione una forma demoniaca.

Poi noi ragioniamo in termini di giusto o sbagliato, ma secondo me vedo le azioni come una serie di sfumature, alcune sono bianche, altre grigie al 20%, altre al 70, altre sono nere.

C'è un male poi che è necessario, che è quello che non tutti i mali vengono per nuocere.

Spesso associamo al bene la creazione, e al male la distruzione.
Ricordiamo che un eccesso di creazione può portare anche al male, e un ordinata distruzione, può ripristinare l'equilibrio.

Sole 05-02-2012 11.45.06

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 109302)
Si l'intento come ha detto Sole conta, ad esempio uccidere una persona che sta mettendo una bomba in una scuola di bambini, io non lo vedo male. Certo l'azione ideale sarebbe riuscirlo a neutralizzare, ma purtroppo come si dice in tanti casi bisogna scegliere il male minore.
Scusa Astral ma questo è quello che hai capito tu dal mio discorso... io non intendo e non intenderò mai che uccidere qualcuno sia una soluzione. CApisco che volevi fare un esempio estremo ma non è quello che io intendevo.
Quote:




Credo che il male esista solo nell'uomo, infatti un animale non uccide perchè erediterà tutto, o per divertimento.
D'altra parte però credo che esiste una forma di male diabolica che è alimentata dalle gerarchie inferiori.
Quando un uomo uccide per esempio non per un tornaconto personale, ma per il desiderio di vedere quella persona soffrire e trarne piacere, ci vedo in azione una forma demoniaca.
Non sono d'accordo sul discorso degli animali. Tutte le azioni che compiamo sono cmprese di bene e di male (ti contraddici infatti..) è inevitabile, non ci possiamo fare niente in questa realtà viviamo. Pertanto tutta la natura il più ampiamente intesa funziona ine questa dualità. Come dicevo prima il male esiste in quanto entità... e se vogliamo arrivare a capirci qualcosa bisogna prescindere dall'atteggiamento cattivo o buono che ha l'uomo verso le cose. Non si sta parlando di essere buoni o cattivi.
Quote:





Spesso associamo al bene la creazione, e al male la distruzione.
Ricordiamo che un eccesso di creazione può portare anche al male, e un ordinata distruzione, può ripristinare l'equilibrio.
Provocazione... se credi in quello che hai detto fino in fondo... la guerra ripristina l'equilibrio della natura. Pertanto è un bene.

filoumenanike 05-02-2012 12.36.57

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 109294)
Beh no dai. Uccidere per sfamarsi è biologico eccome. Innanzitutto anche l'erba è viva. Inoltre se anche l'uomo potrebbe in certi casi nutrirsi senza carne, prova a dirlo ad un cane. E perchè il cane dovrebbe diventare vittima a sua volta se non può nutrirsi di carne? Per lui sarebbe male...

Con questo vorrei provare a veicolare un concetto (non certo nuovo, se ne era già parlato): Filo, riesci ad immaginare un'azione qualsiasi che non comporti male in una qualche misura?

Biologico per noi esseri umani sarebbe nutrirci di vegetali, abbiamo una struttura fisica adatta a questo, tanto è vero che per mangiare la carne dobbiamo usare molti aromi, farla frollare e spesso fatichiamo a digerirla, è un cibo adatto a animali con zanne lunghe, tipo il leone che, tuttavia, non mangia quasi mai le giovani madri ma si accontenta dei vecchi esemplari che faticano a stare dietro al gruppo, o purtroppo dei giovani esempari in difficoltà. Certo anche questa è violenza, è il Male, sta in tutte le cose sono d'accordo con te, non riesco a immaginare niente che non abbia in sè un germe di cattiveria, forse potrei salvare il rapporto genitori-figli sebbene ci siano tanti esempi negativi.

Amo molto i cani però penso che la loro natura sia un gradino inferiore all'uomo, l'uomo dovrebbe avere la possibilità di migliorarsi, di salire quella scala spirituale che lo porti a vivere più in alto, sempre più vicino all'Entità del Bene e più si avvicina più percepisce l'orrore del comune fare.
Anche l'erba è una forma di vita, comunque dai non esageriamo, i livelli di sofferenza sono molto diversi, mangiare i fagioli, i legumi, le uova non sparge sangue...dolore...
sei mai andato in una qualche azienda dove lavorano le carni? Il terrore degli animali è qualche cosa di straziante, le loro urla ti penetrano dentro, avverti davvero Il Male, è lì presente e si impossessa di quegli operai che ridono, scherzano mentre infliggono pene crudeli a esseri impotenti, legati ad aspettare il proprio turno, quello è il Male che agisce, potente e imbattuto.

filoumenanike 05-02-2012 12.49.22

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 109300)
Se tu prendi queste osservazioni che hai fatto e le usi su ogni cosa del mondo, ne vien fuori che l'uomo che fa meccanicamente e senza pensare alle azioni che fa è un uomo che subisce il male.
Posso interpretare le tue parole così? Se sbaglio correggimi.

Non ci sono dubbi che sono pochissimi quelli che non lo subiscono
Il punto non è tanto cosa fa l'uomo ma come lo fa.

Facciamo un esempio: hai la possibilità di salvare 30 persone dalla morte tra adulti anziani uomini e donne, ma ti viene chiesto il sacrificio di un bambino per poterlo fare.
Sei costretta a scegliere o verranno uccisi tutti. O la vita di un bambino o le altre persone. Cosa farai? E' difficile vero? Ma è così.. c'è sempre un innocente o più da sacrificare agli dei.

Per il primo punto non ti sbagli, la penso proprio così, l'uomo che non pensa e fa le azioni meccanicamente è sotto l'influsso potente del Male.

L'esempio che mi porti è un po' estremo, tuttavia anche se sceglierò di sacrificare il bambino secondo me non lo sacrificherò agli dei ma all' Entità-Male che mi ha messo alla prova e ha vinto! Mi chiedo comunque se la vita di un bambino valga la vita di 30 persone, qual è il metro di giudizio che mi spinge a sacrificare il bambino?

Astral 05-02-2012 12.53.56

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 109304)
Provocazione... se credi in quello che hai detto fino in fondo... la guerra ripristina l'equilibrio della natura. Pertanto è un bene.

L'equilibrio della natura è già ripristinato con la morte, non abbiamo bisogno di ulteriori guerre, comunque si in alcuni casi, se devi difendere un popolo e se la diplomazia fallisce la guerra potrebbe essere una soluzione.

Quanto al discorso animali, io ho detto semplicemente che si potrebbe fare il male minore, ovvero allevarli bene prima di mangiarle, piuttosto che trattarli come oggetti. Il fatto che devo sopravvivere, non mi autorizza ad allevarli per esempio come avviene oggi.

Si è vero tutte le azioni sono comprese di bene e male, ma se fosse cosi, non dovremmo nemmeno proporci una morale migliore o un cammino spirituale, tanto qualsiasi cosa di bene facciamo è anche allo stesso tempo male.

Non saprei, secondo me c'è il discernimento tra i due, e non vorrei che qualcuno utilizzasse questa relatività per fare quello che vuole...fiori.gif


Filo certe teorie sull'alimentazione vegetariana, solo state create anche per il business che c'è sui prodotti biologici.
dovresti mangiare solo cibi naturali e di qualità, cereali integrali il che implica pure un bel costo. (cmq di questo se cerchi sul forum se ne parla altrove).

Ti dirò che c'è gente che parla alle piante, ed è stato dimostrato che persino le pianti hanno emozioni primordiali.

Inoltre non saprei se gli animali vivono in modo cosi meccanico come ha detto Sole, secondo me sono dotati di una loro intelligente ed un "anima" inteso come cuore, a volte anche superiore a quello di certi esseri umani.

filoumenanike 05-02-2012 12.55.27

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 109295)
i bambini spesso sono crudeli ma non per questo hanno a che fare con il male.

o forse si?

Secondo me i bambini nella loro innocenza compiono un'azione malvagia e crudele seguendo gli impulsi naturali che sono insiti nella natura umana, non hanno ancora le capacità di scelta, di operare quell'azione di trattenimento del Male che poi si opera da adulti, Male che in alcuni momenti prende in loro il sopravvento.

Uno 05-02-2012 12.58.06

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 109310)
Secondo me i bambini nella loro innocenza compiono un'azione malvagia e crudele seguendo gli impulsi naturali che sono insiti nella natura umana, non hanno ancora le capacità di scelta, di operare quell'azione di trattenimento del Male che poi si opera da adulti, Male che in alcuni momenti prende in loro il sopravvento.

Fino a quanti anni... o mesi?

filoumenanike 05-02-2012 13.03.25

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 109311)
Fino a quanti anni... o mesi?

Non so bene il numero preciso di anni, so che le esperienze che abbiamo fatto tutti da bambini ci fanno capire qual è il ben o il male, meglio dire quale è l'azione buona e quella cattiva, sì da arrivare a dominare gli istinti.
Posso dire che per alcune cose non bastano 30/40 anni, sono conquiste a volte lente e faticose, la scala dei valori è tutta in salita, spesso non riusciamo a vedere con lucidità, ci barrichiamo dietro false credenze.

Astral 05-02-2012 13.15.47

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 109310)
Secondo me i bambini nella loro innocenza compiono un'azione malvagia e crudele seguendo gli impulsi naturali che sono insiti nella natura umana, non hanno ancora le capacità di scelta, di operare quell'azione di trattenimento del Male che poi si opera da adulti, Male che in alcuni momenti prende in loro il sopravvento.

Non tutti i bambini sono uguali, ti posso dire per esempio che quando io vedevo i bambini uccidere insetti (un po' come diceva Dafne) il mio senso di bene da bambino, era picchiarli tutti e farli smettere, e stando a quello che mi diceva mia sorella funzionava.

Sto parlando di 6,7 anni, io non sopportavo che insetti che non centravano nulla, venissero schiacciati da dei deficienti e mi sentivo in dovere di fermarli.
Ovviamente questo nella mente del bambino, anche i bambini non sono tutti uguali e hanno anche oltre l'educazione il loro patrimonio genetico.
Io ho trovato sempre crudele uccidere gli animali, una volta per sbaglio è successo a me, e mille sensi di colpa, ma secondo me conta anche l'intento.

Il male non la vedrei soltanto come una scelta inconsapevole o meccanica, c'è chi fa il male e lo sa che è male, semplicemente non gliene frega niente, o pensa che chi attacca per primo attacca due volte.

Gli unici impulsi che potrei vedere naturali ma inconsapevoli, è quando il bambino tocca il seno di una madre, una zia o una maestra, perchè sente l'energia sessuale e non capisce.

Uno 05-02-2012 13.27.19

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 109312)
Non so bene il numero preciso di anni, so che le esperienze che abbiamo fatto tutti da bambini ci fanno capire qual è il ben o il male, meglio dire quale è l'azione buona e quella cattiva, sì da arrivare a dominare gli istinti.
Posso dire che per alcune cose non bastano 30/40 anni, sono conquiste a volte lente e faticose, la scala dei valori è tutta in salita, spesso non riusciamo a vedere con lucidità, ci barrichiamo dietro false credenze.

C'è differenza tra sapere la differenza bene/male e fare bene o male per scelta.
La prima come dici tu si può imparare anche a 30/40 anni oppure mai, la seconda è possibile per certe cose anche dopo pochi giorni di vita.

Ti faccio un esempio preventivo: non ti serve conoscere il funzionamento di ogni meccanismo del sistema sterzante e differenziale della tua auto per scegliere se andare a destra o sinistra girando il volante.
Per capirci meglio, la famosa conoscenza che implica la responsabilità è già quella della possibilità di scelta, non quella delle conseguenze, ovviamente la seconda aumenta enormemente la responsabilità, ma la prima non ne è esente.

filoumenanike 05-02-2012 14.28.51

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 109316)
C'è differenza tra sapere la differenza bene/male e fare bene o male per scelta.
La prima come dici tu si può imparare anche a 30/40 anni oppure mai, la seconda è possibile per certe cose anche dopo pochi giorni di vita.

Arrivare a ragionare sulla differenza tra il Bene e il Male comporta già una sensibilizzazione, occorre vedere come ci si pone di fronte a questi concetti, si può anche scegliere il Male consapevolmente oppure fare il Male senza consapevolezza, cosa che forse è anche peggiore. La responsabilità dell'azione è diversa secondo il grado di consapevolezza che abbiamo, dunque il bambino che sceglie di uccidere le lucertole senza capire la ferocia delle sue azioni è quasi innocente, il bambino che invece lo fa sapendo di fare un'azione cattiva è preda di quella parte di Male che comunque esiste e lo domina.

Uno 05-02-2012 14.42.16

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 109322)
dunque il bambino che sceglie di uccidere le lucertole senza capire la ferocia delle sue azioni è quasi innocente, il bambino che invece lo fa sapendo di fare un'azione cattiva è preda di quella parte di Male che comunque esiste e lo domina.

Non esiste il quasi innocente come non esiste il quasi vergine etc...
Se pesti una lucertola senza accorgertene sei innocente, in tutti gli altri casi sei responsabile, più o meno ma sempre responsabile.

Sposta il discorso, prendi un assassino che da una sola coltellata ad una persona e l'uccide e prendi l'assasino che da (ferocemente) 20 coltellate.
Il primo è quasi innocente? (pur avendo già detto che il "quasi" non esiste in questo caso)

Gira completamente il discorso.
E' più importante un bene fatto con la consapevolezza di far del bene o uno fatto scegliendo ma spontaneamente?
Sono uguali, non avrebbe invece lo stesso valore un bene fatto per sbaglio o senza la minima scelta anche se ovviamente noi che preferiamo il bene ne saremmo comunque contenti.

Andando oltre, come già detto in altre occasioni, anche il non scegliere è una scelta, ma qua mi fermerei prima, vivisezionare troppo ci impedisce di vedere i passaggi.

filoumenanike 05-02-2012 16.00.56

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 109323)
Non esiste il quasi innocente come non esiste il quasi vergine etc...
Se pesti una lucertola senza accorgertene sei innocente, in tutti gli altri casi sei responsabile, più o meno ma sempre responsabile.

E' più importante un bene fatto con la consapevolezza di far del bene o uno fatto scegliendo ma spontaneamente?
Sono uguali, non avrebbe invece lo stesso valore un bene fatto per sbaglio o senza la minima scelta ...

Certamente non esiste il quasi innocente, la responsabilità c'è sempre, tuttavia ci sono le attenuanti, puoi essere più o meno responsabile...
Il Bene fatto consapevolmente scegliendo di farlo ha un valore intrinsico maggiore, coinvolge la persona nel profondo,anche se poi il risultato della sua azione non cambia

Faltea 05-02-2012 17.44.33

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 109312)
Non so bene il numero preciso di anni, so che le esperienze che abbiamo fatto tutti da bambini ci fanno capire qual è il ben o il male, meglio dire quale è l'azione buona e quella cattiva, sì da arrivare a dominare gli istinti.
Posso dire che per alcune cose non bastano 30/40 anni, sono conquiste a volte lente e faticose, la scala dei valori è tutta in salita, spesso non riusciamo a vedere con lucidità, ci barrichiamo dietro false credenze.

Secondo me, il bene e il male o la differenziazione tra le due cose avviene nel momento in cui c'è chi dice cosa è bene e cos'è male.
Ma se un bambino o un gruppo di bambini crescesse in un ambiente dove seviziare un gatto fosse considerato giusto avrebbe la stessa nostra idea di bene e male?
Sicuramente no, avrebbe la sua idea di male e di bene.
Per lui sarebbe normale far del male al gatto e non lo considererebbe Male.

Tornando al discorso di prima evitare il male o non vederlo come volontariamente faccio io è una limitazione.

filoumenanike 05-02-2012 18.30.02

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 109331)
Secondo me, il bene e il male o la differenziazione tra le due cose avviene nel momento in cui c'è chi dice cosa è bene e cos'è male.

Tornando al discorso di prima evitare il male o non vederlo come volontariamente faccio io è una limitazione.

Fino ad una certa età puoi avere una sensazione distorta del mondo ma poi quando cresci vedi che cosa è la sofferenza, il dolore e cominci ad operare delle scelte, diventi sensibile a qualsiasi forma di sofferenza e se anche da bambino non lo percepivi da adulto sai quale è l'azione che produce dolore gratuitamente e allora ti porrai diversamente, non tuitto dipende da come siamo stati educati, molto dipende da noi, dalle esperienze che mettiamo a frutto.

Non so cosa intendi per evitare il male, se come penso è evitare di affrontare la sofferenza degli altri, rifugiarsi nel proprio nido e baipassare potrebbe essere una difesa da quanto ti spaventa, ma sai ugualmente che esiste il Male, il Male ci circonda e prima o poi ti chiede il conto, purtroppo e allora sarai costretta ad aprire gli occhi, a guardare, a soffrire abbraccio:

Grey Owl 05-02-2012 18.54.16

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 109331)
Ma se un bambino o un gruppo di bambini crescesse in un ambiente dove seviziare un gatto fosse considerato giusto avrebbe la stessa nostra idea di bene e male?

Secondo me non bisogna confondere quello che è il bene ed il male e la morale comune. Se un bambino crescesse in un ambiente in cui seviziare un gatto fosse considerato giusto e questi non si ponesse troppe domande, beh... riterrebbe normale fare ciò. Ma ritengo che ognuno di noi conosca bene il confine tra bene e male, basterebbe adottare la regola del non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso.
Poi ogni periodo storico ha avuto la sua morale che mutava col mutare della società.

Ad esempio il contadino uccide la gallina con un colpo secco al collo, lo fa in quanto è necessario per nutrire la famiglia ma non lo fa con senso di sevizia, per infliggere dolore e godere di ciò. Ci sono persone che vivendo in città, nel vedere questa azione inorridiscono. In questo caso il contadino non ha operato nel male eppure qualcuno potrebbe pensare il contrario.

Astral 05-02-2012 19.26.06

C'è comunque il fatto che alcuni mali ed il doloro sono inevitabili, se qualcuno per sbaglio e non volendo per un incidente uccide a me una persona cara, per quanto non abbia voluto fare male, il male l'ha fatto a quella persona, ed il dolore lo lascia anche a me.

Comunque spesso chi fa il male consapevolmente è privo di sensi di colpa. Dipende molto dall'educazione, se mi insegnano che il sesso è male, io potrei sentirmi in colpa anche se "mi masturbo", mentre uno che attua una violenza carnale o un pedofilo, non sente nessun senso di colpa.

Il discorso della sopravvivenza dipende: se esistesse un vampiro che si nutrisse di sangue per sopravvivedere, dovrebbe comunque valere, d'altronde anche un pedofilo deve sopravvivere e saziare i suoi appetiti cosa giusta dal suo punto di vista, e sbagliata dal nostro.

dafne 06-02-2012 00.04.22

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 109316)
Per capirci meglio, la famosa conoscenza che implica la responsabilità è già quella della possibilità di scelta, non quella delle conseguenze, ovviamente la seconda aumenta enormemente la responsabilità, ma la prima non ne è esente.

Ecco con crudeltà cercavo di arrivare a questo. La crudeltà la vedo come un accanimento, un'intenzionalità diversa, maggiore, rispetto alla "semplice" cattiveria.
Il gusto cosiddetto sadico per la tortura, per il dolore altrui è cosa diversa dalla, pèr esempio, vendetta rancorosa.
Sempre male è ma ha gradi diversi.

Se faccio del male gustandone il piacere agisco già nel campo della conseguenza. Far del male a puffo non mi assolve ma comunque mi rende meno colpevole.
Colpevole nell'ordine in cui divento debitore verso..verso che? L'universo?
Se non ricordo male il diavolo stipulava contratti con peccatori incalliti che incassavano subito un premio per cui avrebbero pagato in seguito, con l'anima.
Il fatto che la sua vittoria stia nel passare inosservato potrebbe significare anche che incassiamo, in varie misure ovviamente, dei crediti senza meriti nè reale comprensione della conseguenza delle nostre azioni.

In fondo però anche solo provare soddisfazione nel vedere un cattivo soffrire è male...è la forza a cui siamo più vicini. leggo.gif

Uno 06-02-2012 11.32.25

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 109324)
Il Bene fatto consapevolmente scegliendo di farlo ha un valore intrinsico maggiore, coinvolge la persona nel profondo,anche se poi il risultato della sua azione non cambia

Eh no, può cambiare anche il risultato.
Esempio:

Ad un angolo di strada mi scontro con Tizia e le faccio cadere un pacco di documenti. Questo porta ad evitare a Tizia di finire sotto un'auto perchè ci fermiamo a raccogliere quello che abbiamo fatto cadere nello scontro.
Un documento importante si perde sotto un'auto parcheggiata. Con quel documento sarebbe scaturito un bene.

Io ho fatto inconsapevolmente del bene a Tizia perchè le ho salvato la vita, ma la mia azione inconsapevole ha messo in moto altro.

Stessa situazione ma non mi scontro con Tizia, vedo con la coda dell'occhio un'auto che arriva impazzita e blocco Tizia sul bordo del marciapiede.
Salvo la vita a Tizia ma non inizializzo altre variabili indirette.

L'unica cosa su cui agisco (non poco importante, ma comunque diretta) è la prosecuzione della vita di Tizia piuttosto che il suo termine.

E' un esempio stupido solo per visualizzare almeno in parte la questione, in realtà le cose sono più complicate ma comunque sia il bene che il male cambiano parecchio se consapevoli o inconsapevoli. A prima vista ciò che scaturisce (nell'esempio il salvare la vita a Tizia) non cambia, ma invece poi porterà una serie di diramazioni a volte molto importanti.


@Faltea, come ti ha già detto (diversamente) Grey esiste un bene ed un male oggettivo ed uno soggettivo. Tu prendi in considerazione solo quello soggettivo.

Siamo in esoterismo e non in filosofia quindi posso definire questi male e bene riducendo la questione in termini base concreti.
Possiamo dire che il bene oggettivo è ciò che tende all'unione, alla percezione della realtà oggettiva (che più semplicemente definiamo verità) etc...
Il male oggettivo al contrario tende alla divisione, alla non percezione della realtà oggettiva etc...

Uno 06-02-2012 11.37.25

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 109339)
Comunque spesso chi fa il male consapevolmente è privo di sensi di colpa. Dipende molto dall'educazione, se mi insegnano che il sesso è male, io potrei sentirmi in colpa anche se "mi masturbo", mentre uno che attua una violenza carnale o un pedofilo, non sente nessun senso di colpa.

I sensi di colpa sono una cosa che viene dopo.
Chi fa del male consapevolmente (e anche chi inconsapevolmente) si nutre della sofferenza altrui come normalmente la persona "per bene" si nutre della gioia altrui

Astral 06-02-2012 13.26.43

L'indifferente invece non si nutre di nulla?

Il problema forse è che noi non sappiamo se facciamo veramente del bene. Io non credo che dovremmo fermarci a calcolare tutte le variabili indirette razionalmente, semplicemente se sei guidato dallo Spirito agirai sempre bene, viceversa le azioni potranno avere conseguenze ed un grado di discutibilità sempre maggiore, rispetto a livello di evoluzione della persona.

Non credo che chi fa del bene, lo fa per ricevere una gioia, quella è soltanto una conseguenza, che se non avviene invece dovrebbe farci riflettere. Gioire per qualcuno e invidiare qualcuno, non possono essere messi sullo stesso piano.
Se io faccio il male, se mi nutrisse della sofferenza, avrei qualcosa di sadico o demoniaco, ma potrei fare anche del male semplicemente perchè ne ricavo un mio bene personale.

Nell'esempio di Tizia, se non avessi agito per esempio, avrebbe portato tutta una serie di variabili, magari sensi di colpa perchè potevo fermarla, oppure sgomento.
Come ti muovi, fai male :)

Faltea 06-02-2012 13.57.34

Citazione:

Originalmente inviato da filoumenanike (Messaggio 109336)
Non so cosa intendi per evitare il male, se come penso è evitare di affrontare la sofferenza degli altri, rifugiarsi nel proprio nido e baipassare potrebbe essere una difesa da quanto ti spaventa, ma sai ugualmente che esiste il Male, il Male ci circonda e prima o poi ti chiede il conto, purtroppo e allora sarai costretta ad aprire gli occhi, a guardare, a soffrire abbraccio:

Era un concetto che avevo espresso un po' più su... io non riesco a vedere che fanno del male a degli animali, mai. Se è alla tv cambio immediatamente. Come non riesco e a questo punto ho capito che non voglio vedere queto Male intorno a me, ne concludevo che è una limitazione; pericolosa aggiungerei perché potrebbe impedirmi (per non soffrire) di vedere qualcosa chiaramente palesato ai miei occhi...

Faltea 06-02-2012 13.58.56

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 109364)
@Faltea, come ti ha già detto (diversamente) Grey esiste un bene ed un male oggettivo ed uno soggettivo. Tu prendi in considerazione solo quello soggettivo.

Siamo in esoterismo e non in filosofia quindi posso definire questi male e bene riducendo la questione in termini base concreti.
Possiamo dire che il bene oggettivo è ciò che tende all'unione, alla percezione della realtà oggettiva (che più semplicemente definiamo verità) etc...
Il male oggettivo al contrario tende alla divisione, alla non percezione della realtà oggettiva etc...

Vero.
Ho difficoltà a ragionare in oggettivo in quanto qualsiasi cosa viene filtrata dalla mia mente (o dalla mente di un'altro) e diventa soggettiva..
Non so se mi sono riuscita a spiegare...

griselda 06-02-2012 16.15.06

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 109364)
Eh no, può cambiare anche il risultato.
Esempio:

Ad un angolo di strada mi scontro con Tizia e le faccio cadere un pacco di documenti. Questo porta ad evitare a Tizia di finire sotto un'auto perchè ci fermiamo a raccogliere quello che abbiamo fatto cadere nello scontro.
Un documento importante si perde sotto un'auto parcheggiata. Con quel documento sarebbe scaturito un bene.

Io ho fatto inconsapevolmente del bene a Tizia perchè le ho salvato la vita, ma la mia azione inconsapevole ha messo in moto altro.

Stessa situazione ma non mi scontro con Tizia, vedo con la coda dell'occhio un'auto che arriva impazzita e blocco Tizia sul bordo del marciapiede.
Salvo la vita a Tizia ma non inizializzo altre variabili indirette.

L'unica cosa su cui agisco (non poco importante, ma comunque diretta) è la prosecuzione della vita di Tizia piuttosto che il suo termine.

E' un esempio stupido solo per visualizzare almeno in parte la questione, in realtà le cose sono più complicate ma comunque sia il bene che il male cambiano parecchio se consapevoli o inconsapevoli. A prima vista ciò che scaturisce (nell'esempio il salvare la vita a Tizia) non cambia, ma invece poi porterà una serie di diramazioni a volte molto importanti.


@Faltea, come ti ha già detto (diversamente) Grey esiste un bene ed un male oggettivo ed uno soggettivo. Tu prendi in considerazione solo quello soggettivo.

Siamo in esoterismo e non in filosofia quindi posso definire questi male e bene riducendo la questione in termini base concreti.
Possiamo dire che il bene oggettivo è ciò che tende all'unione, alla percezione della realtà oggettiva (che più semplicemente definiamo verità) etc...
Il male oggettivo al contrario tende alla divisione, alla non percezione della realtà oggettiva etc...

Caspita ma è difficilissimo muoversi.

Mi dispiace devo fare un esempio personale chiedo scusa per esprimere il concetto e spero di non andare fuori tema.

Quando ero bambina nove dieci anni c'era un bambino di un anno o due più piccolo di me, che era molto violento, seviziava gli animali, insetti.... non dico cosa faceva ai gatti per non urtare la sensibilità altrui ma era devastante solo sentirlo raccontare, non l'ho mai visto per fortuna.

Ma lo vedevo picchiare spesso un bambino più piccolo di lui di quattro anni o cinque non ricordo.
Beh a me è capitato di picchiarlo per difendere il bambino piccolo da lui.
Questo ragazzo poi è morto molto giovane è stato ucciso davanti alla sua casa per via della droga.

Dopo tanti anni ho saputo che la madre era andata in depressione post partum e che il padre era un violento.

Il male era entrato in quel piccolo bambino prendendolo alla sprovvista e lo manifestava fuori come un grido di aiuto, penso io oggi.

Era come se dicesse che quel male che faceva era la manifestazione di quel che aveva subito, che la crudeltà del suo agire era il frutto di quel che era stato seminato in lui. (almeno così io penso) O che con esso cercasse di esorcizzarla di tirarla fuori da sè. Non ha vissuto abbastanza per poterci riuscire.

Io nel ricordare mi sono chiesta se picchiandolo quando ero bambina non avessi contribuito anche io ad aggiungere male ad altro male?

E che la differenza di fare il male senza averne di così grande da digerire è più facile rispetto a chi fa il male e questo gli serve per prenderne coscienza velocemente.
Se io da bambina schiacciavo gli scarafaggi perchè mi facevano schifo, perchè mi generavano paura ed evidentemente muovevano paura verso lo sporco e tutto ciò che così consideravo/ro è diverso che uccidere e seviziare i gatti e gli animali in continuazione. Una crudeltà apparentemente senza ragione.
Non so se mi spiego.
Ci sono gradazioni di male e di male utile e di male che richiama altro male inutilmente (ok ci sarà dietro altro significato altro fine) allora diciamo male grande che avrà come fine un bene di altri non so nonso.gif

Ma tornando al fulcro del discorso in quel caso il male era quello che aveva subito e il suo tentativo era il cercare di digerire facendone esperienza cercando di comprendere il più possibile di quell'esperienza? Di quel che aveva subito?
E il male fu di chi invece comprendere questo ha aggiunto altro male? Io compresa con le botte che gli diedi anche se inconsapevolmente?

Ray 06-02-2012 18.39.54

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 109393)
...

Secondo me se il picchiarlo era l'unico modo che avevi per scegliere se intervenire o lasciarlo picchiare l'altro bambino, hai fatto il male minore.

Astral 06-02-2012 19.23.21

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 109393)
Caspita ma è difficilissimo muoversi.

Mi dispiace devo fare un esempio personale chiedo scusa per esprimere il concetto e spero di non andare fuori tema.

Quando ero bambina nove dieci anni c'era un bambino di un anno o due più piccolo di me, che era molto violento, seviziava gli animali, insetti.... non dico cosa faceva ai gatti per non urtare la sensibilità altrui ma era devastante solo sentirlo raccontare, non l'ho mai visto per fortuna.

Ma lo vedevo picchiare spesso un bambino più piccolo di lui di quattro anni o cinque non ricordo.
Beh a me è capitato di picchiarlo per difendere il bambino piccolo da lui.
Questo ragazzo poi è morto molto giovane è stato ucciso davanti alla sua casa per via della droga.

Dopo tanti anni ho saputo che la madre era andata in depressione post partum e che il padre era un violento.

Il male era entrato in quel piccolo bambino prendendolo alla sprovvista e lo manifestava fuori come un grido di aiuto, penso io oggi.

Era come se dicesse che quel male che faceva era la manifestazione di quel che aveva subito, che la crudeltà del suo agire era il frutto di quel che era stato seminato in lui. (almeno così io penso) O che con esso cercasse di esorcizzarla di tirarla fuori da sè. Non ha vissuto abbastanza per poterci riuscire.

Io nel ricordare mi sono chiesta se picchiandolo quando ero bambina non avessi contribuito anche io ad aggiungere male ad altro male?

E che la differenza di fare il male senza averne di così grande da digerire è più facile rispetto a chi fa il male e questo gli serve per prenderne coscienza velocemente.
Se io da bambina schiacciavo gli scarafaggi perchè mi facevano schifo, perchè mi generavano paura ed evidentemente muovevano paura verso lo sporco e tutto ciò che così consideravo/ro è diverso che uccidere e seviziare i gatti e gli animali in continuazione. Una crudeltà apparentemente senza ragione.
Non so se mi spiego.
Ci sono gradazioni di male e di male utile e di male che richiama altro male inutilmente (ok ci sarà dietro altro significato altro fine) allora diciamo male grande che avrà come fine un bene di altri non so nonso.gif

Ma tornando al fulcro del discorso in quel caso il male era quello che aveva subito e il suo tentativo era il cercare di digerire facendone esperienza cercando di comprendere il più possibile di quell'esperienza? Di quel che aveva subito?
E il male fu di chi invece comprendere questo ha aggiunto altro male? Io compresa con le botte che gli diedi anche se inconsapevolmente?


Forse perchè siamo abituati ad un elenco di cose che sono bene, ed un elenco di cose che sono male. Se ascoltiamo il profondo di noi stessi, e chiediamo il discernimento a Dio, sapremo distinguere e scegliere, purtroppo però in genere o nel bene o nel male facciamo sempre di capoccia nostra.

Uno 06-02-2012 19.44.01

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 109374)
L'indifferente invece non si nutre di nulla?

Il problema forse è che noi non sappiamo se facciamo veramente del bene. Io non credo che dovremmo fermarci a calcolare tutte le variabili indirette razionalmente, semplicemente se sei guidato dallo Spirito agirai sempre bene, viceversa le azioni potranno avere conseguenze ed un grado di discutibilità sempre maggiore, rispetto a livello di evoluzione della persona.

Non credo che chi fa del bene, lo fa per ricevere una gioia, quella è soltanto una conseguenza, che se non avviene invece dovrebbe farci riflettere. Gioire per qualcuno e invidiare qualcuno, non possono essere messi sullo stesso piano.
Se io faccio il male, se mi nutrisse della sofferenza, avrei qualcosa di sadico o demoniaco, ma potrei fare anche del male semplicemente perchè ne ricavo un mio bene personale.

Nell'esempio di Tizia, se non avessi agito per esempio, avrebbe portato tutta una serie di variabili, magari sensi di colpa perchè potevo fermarla, oppure sgomento.
Come ti muovi, fai male :)

Se tutte le cose che hai scritto sopra sono quello che a te pare naturale in risposta a quello che ho scritto va bene, ma non è quello che ho scritto ed intendevo.
Per esempio non ho scritto che chi fa del bene lo fa per ricevere gioia ma che si nutre della gioia come chi fa del male si nutre del dolore.
Ci sono intensità diverse sia da un lato che dall'altro e arrivando a fondo scala si creano dei paradossi di compensazione. Nel bene il santo arriva ad amare così tanto da soffrire per l'amato al punto che gioia e sofferenza si compensano, di fatto è amore puro senza contraccambio. Nella scala opposta invece il cattivo consapevole al massimo livello si nutre della sofferenza altrui e questo esasperato lo rende incapace di provare gioia.

Non ho neanche scritto che prima di fare una buona aziona bisogna calcolare tutte le variabili, anche perchè nessuno sarebbe in grado, ma alla fin fine ho suggerito qual'è il sistema più sicuro per far più bene ed evitare possibilità di danni collaterali.

All'indifferente ci arrivo un'altra volta.

filoumenanike 06-02-2012 20.04.23

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 109364)
Siamo in esoterismo e non in filosofia quindi posso definire questi male e bene riducendo la questione in termini base concreti.
Possiamo dire che il bene oggettivo è ciò che tende all'unione, alla percezione della realtà oggettiva (che più semplicemente definiamo verità) etc...
Il male oggettivo al contrario tende alla divisione, alla non percezione della realtà oggettiva etc...

Il Bene tende all'unione, alla verità
il Male tende alla divisione, alla non percezione della verità...
mi piacerebbe capire meglio quanto dici, mi risulta un concetto difficile

Inoltre penso che il Male e il Bene uniti insieme formano l'equilibrio e quando questo equilibrio non c'è, magari perchè prende sopravvento il Male, allora ad un'azione malvagia corrisponde inesorabilmente una sofferenza (il sacrificio) di un innocente e dunque la morte accidentale di un bimbo inspiegabile per tutti, rientra in questa macina universale il cui fine mi è ancora poco chiaro!

Astral 06-02-2012 21.11.27

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 109409)
Se tutte le cose che hai scritto sopra sono quello che a te pare naturale in risposta a quello che ho scritto va bene, ma non è quello che ho scritto ed intendevo.
Per esempio non ho scritto che chi fa del bene lo fa per ricevere gioia ma che si nutre della gioia come chi fa del male si nutre del dolore.
Ci sono intensità diverse sia da un lato che dall'altro e arrivando a fondo scala si creano dei paradossi di compensazione. Nel bene il santo arriva ad amare così tanto da soffrire per l'amato al punto che gioia e sofferenza si compensano, di fatto è amore puro senza contraccambio. Nella scala opposta invece il cattivo consapevole al massimo livello si nutre della sofferenza altrui e questo esasperato lo rende incapace di provare gioia.

Non ho neanche scritto che prima di fare una buona aziona bisogna calcolare tutte le variabili, anche perchè nessuno sarebbe in grado, ma alla fin fine ho suggerito qual'è il sistema più sicuro per far più bene ed evitare possibilità di danni collaterali.

All'indifferente ci arrivo un'altra volta.

Stavo cercando semplicemente di trarre delle considerazioni, infatti non mi tornavano alcune cose, ora che l'hai spiegato è più chiaro il concetto.

La domanda che mi pongo, è quella che bisogna dare la stessa importanza sia al bene che al male, e non far mai prevalere l'uno sull'altro?

C'è un bene e male soggettivo ed uno oggettivo, come si capisce il confine tra questi due?

Ray 07-02-2012 01.59.17

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 109415)
La domanda che mi pongo, è quella che bisogna dare la stessa importanza sia al bene che al male, e non far mai prevalere l'uno sull'altro?

Lo vedi il paradosso in questa tua domanda?

Edera 07-02-2012 11.27.55

Il male è rimediabile? Esiste un modo per compensare il male che consapevolmente e inconsapevolmente produciamo?

Astral 07-02-2012 12.50.53

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 109422)
Lo vedi il paradosso in questa tua domanda?

No, se no non facevo la domanda :)

Faltea 07-02-2012 13.42.58

Citazione:

Originalmente inviato da Edera (Messaggio 109426)
Il male è rimediabile? Esiste un modo per compensare il male che consapevolmente e inconsapevolmente produciamo?

Se è inconsapevole come fai a renderti conto di averlo fatto?
Se raggiungi la consapevolezza di aver fatto del male allora penso che in quel momento puoi agire per rimediare..
Anche se un Male credo che inconsapevole o consapevole non abbia rimedio, nel senso che se arrivi a seviziare un gatto (tanto per mantenere questo esempio che per me è l'estremo) non torni più indietro, superi un confine che ti potrebbe portare ad un'azione ancora più deprecabile.

Ray 07-02-2012 14.04.46

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 109434)
No, se no non facevo la domanda :)

Non la facevi se vedevi il paradosso prima, ma magari lo potevi vedere dopo che te l'ho chiesto.

Comunque, se chiedi se si dovrebbe fare in modo da tenere sempre in equilibrio bene e male, una specie di faccio mezzo bene e mezzo male... in ogni caso non un fare più bene possibile (o più male), stai chiedendo se non fare bene (ma fare un po' e un po') sia bene. Lo vedi adesso?


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