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Prova a pensare alle catene di lavorazione dei polli, dei maiali, dei pulcini e poi fammi sapere se in quelle azioni cruente e a volte sadiche compiute per scellerataggine non sono la manifestazione del Male che incombe sul mondo, agisce per mezzo di stolti, di povera gente in cui la spiritualità è ben poca cosa. Uccidere per sfamarsi non è bilogico, fa solo comodo pensarlo, ci sono animali erbivori e animali carnivori, pensa agli elefanti così grossi si nutrono solo di erba! Anche nel comune pensiero se si pensa ad un leone accostiamo alla sua immagine la violenza, se pensiamo ad una giraffa, invece, mai saremmo capaci di fare altrettanto. L'uomo può vivere anche senza la carne secondo il parere di famosi medici, non ultimo Veronesi, da sempre vegetariano. |
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Con questo vorrei provare a veicolare un concetto (non certo nuovo, se ne era già parlato): Filo, riesci ad immaginare un'azione qualsiasi che non comporti male in una qualche misura? |
i bambini spesso sono crudeli ma non per questo hanno a che fare con il male.
o forse si? |
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Io non parlarei di male in termini cattiveria o bontà perchè ci porta solo a dare dei giudizi soggettivi sulle azioni altrui senza esserci dati la possibilità di capire e si rischia di girare a vuoto. Noi che invece ricerchiamo la trasparenza...e l'oggettività dobbiamo ampliare la visuale. Penserei più ad un guerriero che va in guerra e con forza e coraggio combatte per resistere. Uno più su parlava di resistenza e la identificava con l'uomo. Era un punto importante. |
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Posso interpretare le tue parole così? Se sbaglio correggimi. Non ci sono dubbi che sono pochissimi quelli che non lo subiscono e che altrettanto pochissimi sono quelli che cercano di ricordarsi di ricordarsi di averlo notato.. Il punto non è tanto cosa fa l'uomo ma come lo fa. Nel tuo esempio e come ti fa notare Ray, mangiare dobbiamo mangiare e se non sono gli animali è una pianta che in quanto nasce cresce e muore meccanicamente come un animale e noi umani è viva intendendo la vita proprio così, poi c'è altra vita ma non è inerente adesso. Se osservi la natura, un leone che a te ispira violenza a me ispira forza e potenza. Non uccide... va a caccia e si nutre per sopravvivere. Non caccia più di quelloc eh gli serve e questo è bene. Non uccide per dimostrare la sua forza e questo è bene. Non si diverte a spaventare i più deboli e questo è bene. Uccide per mangiare e questo è il suo bene. Ma la gazzella uccisa era madre di un piccolo cucciolo... e questo è un male. Ma è inevitabile. La comprensione di questo meccanismo naturale sta alla base per l'applicazione di ciò che comunemente vien detto "fare il male minore". Facciamo un esempio: hai la possibilità di salvare 30 persone dalla morte tra adulti anziani uomini e donne, ma ti viene chiesto il sacrificio di un bambino per poterlo fare. Sei costretta a scegliere o verranno uccisi tutti. O la vita di un bambino o le altre persone. Cosa farai? E' difficile vero? Ma è così.. c'è sempre un innocente o più da sacrificare agli dei. |
Si Filo, capisco il discorso che fai sugli animali, quello di cui è male, è come vengono allevati, trattati come bestie e comunque ogni azione ha delle conseguenze (alimentazione cattiva, tumori).
Si l'intento come ha detto Sole conta, ad esempio uccidere una persona che sta mettendo una bomba in una scuola di bambini, io non lo vedo male. Certo l'azione ideale sarebbe riuscirlo a neutralizzare, ma purtroppo come si dice in tanti casi bisogna scegliere il male minore. Chi è illuminato dallo Spirito Santo, sa sempre qual'è il male minore, ed il bene supremo, ovvero non un bene egoistico di tornaconto personale, ma l'azione che scatena una catena di bene che riguarda più esseri. Si dico più esseri, perchè il bene è un energia che dovrebbe prendere in considerazione l'universo intero. Il caso di Sole è estremizzato, ma succede per esempio quando un medico deve scegliere se salvare la madre, o il bambino. Uno dei due muore, e l'altro soffrirà per la perdita. Credo che il male esista solo nell'uomo, infatti un animale non uccide perchè erediterà tutto, o per divertimento. D'altra parte però credo che esiste una forma di male diabolica che è alimentata dalle gerarchie inferiori. Quando un uomo uccide per esempio non per un tornaconto personale, ma per il desiderio di vedere quella persona soffrire e trarne piacere, ci vedo in azione una forma demoniaca. Poi noi ragioniamo in termini di giusto o sbagliato, ma secondo me vedo le azioni come una serie di sfumature, alcune sono bianche, altre grigie al 20%, altre al 70, altre sono nere. C'è un male poi che è necessario, che è quello che non tutti i mali vengono per nuocere. Spesso associamo al bene la creazione, e al male la distruzione. Ricordiamo che un eccesso di creazione può portare anche al male, e un ordinata distruzione, può ripristinare l'equilibrio. |
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Amo molto i cani però penso che la loro natura sia un gradino inferiore all'uomo, l'uomo dovrebbe avere la possibilità di migliorarsi, di salire quella scala spirituale che lo porti a vivere più in alto, sempre più vicino all'Entità del Bene e più si avvicina più percepisce l'orrore del comune fare. Anche l'erba è una forma di vita, comunque dai non esageriamo, i livelli di sofferenza sono molto diversi, mangiare i fagioli, i legumi, le uova non sparge sangue...dolore... sei mai andato in una qualche azienda dove lavorano le carni? Il terrore degli animali è qualche cosa di straziante, le loro urla ti penetrano dentro, avverti davvero Il Male, è lì presente e si impossessa di quegli operai che ridono, scherzano mentre infliggono pene crudeli a esseri impotenti, legati ad aspettare il proprio turno, quello è il Male che agisce, potente e imbattuto. |
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L'esempio che mi porti è un po' estremo, tuttavia anche se sceglierò di sacrificare il bambino secondo me non lo sacrificherò agli dei ma all' Entità-Male che mi ha messo alla prova e ha vinto! Mi chiedo comunque se la vita di un bambino valga la vita di 30 persone, qual è il metro di giudizio che mi spinge a sacrificare il bambino? |
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Quanto al discorso animali, io ho detto semplicemente che si potrebbe fare il male minore, ovvero allevarli bene prima di mangiarle, piuttosto che trattarli come oggetti. Il fatto che devo sopravvivere, non mi autorizza ad allevarli per esempio come avviene oggi. Si è vero tutte le azioni sono comprese di bene e male, ma se fosse cosi, non dovremmo nemmeno proporci una morale migliore o un cammino spirituale, tanto qualsiasi cosa di bene facciamo è anche allo stesso tempo male. Non saprei, secondo me c'è il discernimento tra i due, e non vorrei che qualcuno utilizzasse questa relatività per fare quello che vuole...fiori.gif Filo certe teorie sull'alimentazione vegetariana, solo state create anche per il business che c'è sui prodotti biologici. dovresti mangiare solo cibi naturali e di qualità, cereali integrali il che implica pure un bel costo. (cmq di questo se cerchi sul forum se ne parla altrove). Ti dirò che c'è gente che parla alle piante, ed è stato dimostrato che persino le pianti hanno emozioni primordiali. Inoltre non saprei se gli animali vivono in modo cosi meccanico come ha detto Sole, secondo me sono dotati di una loro intelligente ed un "anima" inteso come cuore, a volte anche superiore a quello di certi esseri umani. |
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Posso dire che per alcune cose non bastano 30/40 anni, sono conquiste a volte lente e faticose, la scala dei valori è tutta in salita, spesso non riusciamo a vedere con lucidità, ci barrichiamo dietro false credenze. |
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Sto parlando di 6,7 anni, io non sopportavo che insetti che non centravano nulla, venissero schiacciati da dei deficienti e mi sentivo in dovere di fermarli. Ovviamente questo nella mente del bambino, anche i bambini non sono tutti uguali e hanno anche oltre l'educazione il loro patrimonio genetico. Io ho trovato sempre crudele uccidere gli animali, una volta per sbaglio è successo a me, e mille sensi di colpa, ma secondo me conta anche l'intento. Il male non la vedrei soltanto come una scelta inconsapevole o meccanica, c'è chi fa il male e lo sa che è male, semplicemente non gliene frega niente, o pensa che chi attacca per primo attacca due volte. Gli unici impulsi che potrei vedere naturali ma inconsapevoli, è quando il bambino tocca il seno di una madre, una zia o una maestra, perchè sente l'energia sessuale e non capisce. |
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La prima come dici tu si può imparare anche a 30/40 anni oppure mai, la seconda è possibile per certe cose anche dopo pochi giorni di vita. Ti faccio un esempio preventivo: non ti serve conoscere il funzionamento di ogni meccanismo del sistema sterzante e differenziale della tua auto per scegliere se andare a destra o sinistra girando il volante. Per capirci meglio, la famosa conoscenza che implica la responsabilità è già quella della possibilità di scelta, non quella delle conseguenze, ovviamente la seconda aumenta enormemente la responsabilità, ma la prima non ne è esente. |
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Se pesti una lucertola senza accorgertene sei innocente, in tutti gli altri casi sei responsabile, più o meno ma sempre responsabile. Sposta il discorso, prendi un assassino che da una sola coltellata ad una persona e l'uccide e prendi l'assasino che da (ferocemente) 20 coltellate. Il primo è quasi innocente? (pur avendo già detto che il "quasi" non esiste in questo caso) Gira completamente il discorso. E' più importante un bene fatto con la consapevolezza di far del bene o uno fatto scegliendo ma spontaneamente? Sono uguali, non avrebbe invece lo stesso valore un bene fatto per sbaglio o senza la minima scelta anche se ovviamente noi che preferiamo il bene ne saremmo comunque contenti. Andando oltre, come già detto in altre occasioni, anche il non scegliere è una scelta, ma qua mi fermerei prima, vivisezionare troppo ci impedisce di vedere i passaggi. |
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Il Bene fatto consapevolmente scegliendo di farlo ha un valore intrinsico maggiore, coinvolge la persona nel profondo,anche se poi il risultato della sua azione non cambia |
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Ma se un bambino o un gruppo di bambini crescesse in un ambiente dove seviziare un gatto fosse considerato giusto avrebbe la stessa nostra idea di bene e male? Sicuramente no, avrebbe la sua idea di male e di bene. Per lui sarebbe normale far del male al gatto e non lo considererebbe Male. Tornando al discorso di prima evitare il male o non vederlo come volontariamente faccio io è una limitazione. |
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Non so cosa intendi per evitare il male, se come penso è evitare di affrontare la sofferenza degli altri, rifugiarsi nel proprio nido e baipassare potrebbe essere una difesa da quanto ti spaventa, ma sai ugualmente che esiste il Male, il Male ci circonda e prima o poi ti chiede il conto, purtroppo e allora sarai costretta ad aprire gli occhi, a guardare, a soffrire abbraccio: |
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Poi ogni periodo storico ha avuto la sua morale che mutava col mutare della società. Ad esempio il contadino uccide la gallina con un colpo secco al collo, lo fa in quanto è necessario per nutrire la famiglia ma non lo fa con senso di sevizia, per infliggere dolore e godere di ciò. Ci sono persone che vivendo in città, nel vedere questa azione inorridiscono. In questo caso il contadino non ha operato nel male eppure qualcuno potrebbe pensare il contrario. |
C'è comunque il fatto che alcuni mali ed il doloro sono inevitabili, se qualcuno per sbaglio e non volendo per un incidente uccide a me una persona cara, per quanto non abbia voluto fare male, il male l'ha fatto a quella persona, ed il dolore lo lascia anche a me.
Comunque spesso chi fa il male consapevolmente è privo di sensi di colpa. Dipende molto dall'educazione, se mi insegnano che il sesso è male, io potrei sentirmi in colpa anche se "mi masturbo", mentre uno che attua una violenza carnale o un pedofilo, non sente nessun senso di colpa. Il discorso della sopravvivenza dipende: se esistesse un vampiro che si nutrisse di sangue per sopravvivedere, dovrebbe comunque valere, d'altronde anche un pedofilo deve sopravvivere e saziare i suoi appetiti cosa giusta dal suo punto di vista, e sbagliata dal nostro. |
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Il gusto cosiddetto sadico per la tortura, per il dolore altrui è cosa diversa dalla, pèr esempio, vendetta rancorosa. Sempre male è ma ha gradi diversi. Se faccio del male gustandone il piacere agisco già nel campo della conseguenza. Far del male a puffo non mi assolve ma comunque mi rende meno colpevole. Colpevole nell'ordine in cui divento debitore verso..verso che? L'universo? Se non ricordo male il diavolo stipulava contratti con peccatori incalliti che incassavano subito un premio per cui avrebbero pagato in seguito, con l'anima. Il fatto che la sua vittoria stia nel passare inosservato potrebbe significare anche che incassiamo, in varie misure ovviamente, dei crediti senza meriti nè reale comprensione della conseguenza delle nostre azioni. In fondo però anche solo provare soddisfazione nel vedere un cattivo soffrire è male...è la forza a cui siamo più vicini. leggo.gif |
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Esempio: Ad un angolo di strada mi scontro con Tizia e le faccio cadere un pacco di documenti. Questo porta ad evitare a Tizia di finire sotto un'auto perchè ci fermiamo a raccogliere quello che abbiamo fatto cadere nello scontro. Un documento importante si perde sotto un'auto parcheggiata. Con quel documento sarebbe scaturito un bene. Io ho fatto inconsapevolmente del bene a Tizia perchè le ho salvato la vita, ma la mia azione inconsapevole ha messo in moto altro. Stessa situazione ma non mi scontro con Tizia, vedo con la coda dell'occhio un'auto che arriva impazzita e blocco Tizia sul bordo del marciapiede. Salvo la vita a Tizia ma non inizializzo altre variabili indirette. L'unica cosa su cui agisco (non poco importante, ma comunque diretta) è la prosecuzione della vita di Tizia piuttosto che il suo termine. E' un esempio stupido solo per visualizzare almeno in parte la questione, in realtà le cose sono più complicate ma comunque sia il bene che il male cambiano parecchio se consapevoli o inconsapevoli. A prima vista ciò che scaturisce (nell'esempio il salvare la vita a Tizia) non cambia, ma invece poi porterà una serie di diramazioni a volte molto importanti. @Faltea, come ti ha già detto (diversamente) Grey esiste un bene ed un male oggettivo ed uno soggettivo. Tu prendi in considerazione solo quello soggettivo. Siamo in esoterismo e non in filosofia quindi posso definire questi male e bene riducendo la questione in termini base concreti. Possiamo dire che il bene oggettivo è ciò che tende all'unione, alla percezione della realtà oggettiva (che più semplicemente definiamo verità) etc... Il male oggettivo al contrario tende alla divisione, alla non percezione della realtà oggettiva etc... |
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Chi fa del male consapevolmente (e anche chi inconsapevolmente) si nutre della sofferenza altrui come normalmente la persona "per bene" si nutre della gioia altrui |
L'indifferente invece non si nutre di nulla?
Il problema forse è che noi non sappiamo se facciamo veramente del bene. Io non credo che dovremmo fermarci a calcolare tutte le variabili indirette razionalmente, semplicemente se sei guidato dallo Spirito agirai sempre bene, viceversa le azioni potranno avere conseguenze ed un grado di discutibilità sempre maggiore, rispetto a livello di evoluzione della persona. Non credo che chi fa del bene, lo fa per ricevere una gioia, quella è soltanto una conseguenza, che se non avviene invece dovrebbe farci riflettere. Gioire per qualcuno e invidiare qualcuno, non possono essere messi sullo stesso piano. Se io faccio il male, se mi nutrisse della sofferenza, avrei qualcosa di sadico o demoniaco, ma potrei fare anche del male semplicemente perchè ne ricavo un mio bene personale. Nell'esempio di Tizia, se non avessi agito per esempio, avrebbe portato tutta una serie di variabili, magari sensi di colpa perchè potevo fermarla, oppure sgomento. Come ti muovi, fai male :) |
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Ho difficoltà a ragionare in oggettivo in quanto qualsiasi cosa viene filtrata dalla mia mente (o dalla mente di un'altro) e diventa soggettiva.. Non so se mi sono riuscita a spiegare... |
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Mi dispiace devo fare un esempio personale chiedo scusa per esprimere il concetto e spero di non andare fuori tema. Quando ero bambina nove dieci anni c'era un bambino di un anno o due più piccolo di me, che era molto violento, seviziava gli animali, insetti.... non dico cosa faceva ai gatti per non urtare la sensibilità altrui ma era devastante solo sentirlo raccontare, non l'ho mai visto per fortuna. Ma lo vedevo picchiare spesso un bambino più piccolo di lui di quattro anni o cinque non ricordo. Beh a me è capitato di picchiarlo per difendere il bambino piccolo da lui. Questo ragazzo poi è morto molto giovane è stato ucciso davanti alla sua casa per via della droga. Dopo tanti anni ho saputo che la madre era andata in depressione post partum e che il padre era un violento. Il male era entrato in quel piccolo bambino prendendolo alla sprovvista e lo manifestava fuori come un grido di aiuto, penso io oggi. Era come se dicesse che quel male che faceva era la manifestazione di quel che aveva subito, che la crudeltà del suo agire era il frutto di quel che era stato seminato in lui. (almeno così io penso) O che con esso cercasse di esorcizzarla di tirarla fuori da sè. Non ha vissuto abbastanza per poterci riuscire. Io nel ricordare mi sono chiesta se picchiandolo quando ero bambina non avessi contribuito anche io ad aggiungere male ad altro male? E che la differenza di fare il male senza averne di così grande da digerire è più facile rispetto a chi fa il male e questo gli serve per prenderne coscienza velocemente. Se io da bambina schiacciavo gli scarafaggi perchè mi facevano schifo, perchè mi generavano paura ed evidentemente muovevano paura verso lo sporco e tutto ciò che così consideravo/ro è diverso che uccidere e seviziare i gatti e gli animali in continuazione. Una crudeltà apparentemente senza ragione. Non so se mi spiego. Ci sono gradazioni di male e di male utile e di male che richiama altro male inutilmente (ok ci sarà dietro altro significato altro fine) allora diciamo male grande che avrà come fine un bene di altri non so nonso.gif Ma tornando al fulcro del discorso in quel caso il male era quello che aveva subito e il suo tentativo era il cercare di digerire facendone esperienza cercando di comprendere il più possibile di quell'esperienza? Di quel che aveva subito? E il male fu di chi invece comprendere questo ha aggiunto altro male? Io compresa con le botte che gli diedi anche se inconsapevolmente? |
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Forse perchè siamo abituati ad un elenco di cose che sono bene, ed un elenco di cose che sono male. Se ascoltiamo il profondo di noi stessi, e chiediamo il discernimento a Dio, sapremo distinguere e scegliere, purtroppo però in genere o nel bene o nel male facciamo sempre di capoccia nostra. |
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Per esempio non ho scritto che chi fa del bene lo fa per ricevere gioia ma che si nutre della gioia come chi fa del male si nutre del dolore. Ci sono intensità diverse sia da un lato che dall'altro e arrivando a fondo scala si creano dei paradossi di compensazione. Nel bene il santo arriva ad amare così tanto da soffrire per l'amato al punto che gioia e sofferenza si compensano, di fatto è amore puro senza contraccambio. Nella scala opposta invece il cattivo consapevole al massimo livello si nutre della sofferenza altrui e questo esasperato lo rende incapace di provare gioia. Non ho neanche scritto che prima di fare una buona aziona bisogna calcolare tutte le variabili, anche perchè nessuno sarebbe in grado, ma alla fin fine ho suggerito qual'è il sistema più sicuro per far più bene ed evitare possibilità di danni collaterali. All'indifferente ci arrivo un'altra volta. |
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il Male tende alla divisione, alla non percezione della verità... mi piacerebbe capire meglio quanto dici, mi risulta un concetto difficile Inoltre penso che il Male e il Bene uniti insieme formano l'equilibrio e quando questo equilibrio non c'è, magari perchè prende sopravvento il Male, allora ad un'azione malvagia corrisponde inesorabilmente una sofferenza (il sacrificio) di un innocente e dunque la morte accidentale di un bimbo inspiegabile per tutti, rientra in questa macina universale il cui fine mi è ancora poco chiaro! |
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La domanda che mi pongo, è quella che bisogna dare la stessa importanza sia al bene che al male, e non far mai prevalere l'uno sull'altro? C'è un bene e male soggettivo ed uno oggettivo, come si capisce il confine tra questi due? |
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Il male è rimediabile? Esiste un modo per compensare il male che consapevolmente e inconsapevolmente produciamo?
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Se raggiungi la consapevolezza di aver fatto del male allora penso che in quel momento puoi agire per rimediare.. Anche se un Male credo che inconsapevole o consapevole non abbia rimedio, nel senso che se arrivi a seviziare un gatto (tanto per mantenere questo esempio che per me è l'estremo) non torni più indietro, superi un confine che ti potrebbe portare ad un'azione ancora più deprecabile. |
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Comunque, se chiedi se si dovrebbe fare in modo da tenere sempre in equilibrio bene e male, una specie di faccio mezzo bene e mezzo male... in ogni caso non un fare più bene possibile (o più male), stai chiedendo se non fare bene (ma fare un po' e un po') sia bene. Lo vedi adesso? |
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