Ermopoli

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Sole 22-06-2011 00.08.08

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 101217)
Quale è per te la differenza tra Ego ed Io?


Così nessuna

luke 22-06-2011 00.15.20

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101228)
Così nessuna

Potrebbe anche essere che l'Ip sia una degenerazione dell'ego, più o meno inevitabile, però mentre l'IP si può e si deve far scomparire, l'ego si dovrebbe "gestire", ma comunque va mantenuto , non è di per se negativo.

nikelise 22-06-2011 06.36.54

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 101222)
Uhm, mi sa che allora parliamo d'altro. L'IP non è la tendenza o il desiderio di essere importanti per qualcuno, è proprio il sentirsi importanti in genere, per il fatto di esserci. Mi viene il dubbio tu abbia letto il tread per intero...

Non credo che parliamo d'altro .

Io proprio di tendenza all'IP voglio parlare perche' anche la IP , cioe' come dici il sentirsi importanti per il fatto di esserci, non e' mai uno stato definitivo , costante e continuo .
E' invece in continua alternanza col suo contrario : il non essere NIENTE di importante pur essendoci .
Ed e' per questo che puoi dire , come anche tu hai detto mi pare ed e' giusto , che l'una ha fonte nell'altra e viceversa .

diamantea 22-06-2011 08.01.05

Questa storia dell'IP mi chiarisce molte cose. Ad esempio ho capito di cosa sono stati affetti i miei genitori tutta la vita:
enorme, spaventosa, oceanica, megagalattica IP!
Si sono scannati tutta la vita lottando per dimostrare che l'uno valeva più dell'altro, ovvero l'uno era più importante dell'altro.
Periodicamente ci chiediamo con mia sorella perchè mia madre ha sempre quel tono di superiorità quando si rivolge a chiunque, le sue cose valgono sempre di più, può essere la sciocchezza di un fazzolettino ma rivolta alla sua persona diventa di importanza vitale.
Il suo sembra essere un continuo monologo anche se ha davanti una platea.
Così era mio padre.
La mia IP a confronto con quella dei miei genitori era sempre nulla. Il senso di frustrazione e di impotenza ci ha sempre accompagnati, anche ora in certi ambiti.
Qualunque valore credevo o desideravo o avevo realmente era puntualmente schiacciato e annullato dalla loro IP.
Mia madre ha chiuso la sua attività commerciale, non aveva una minima difucia nei figli che potesso continuare da dove lei voleva lasciare. Ed è stato un bene per noi che abbiamo trovato il nostro valore da soli in altre attività che ci gratificano secondo la nostra attitudine senza paragone con lei.
Ma nel lato affettivo credo di aver ingabugliato la matassa con la IP. Non riesco a discernere il vero valore dalla IP.

Sole 22-06-2011 08.04.26

Citazione:

Originalmente inviato da luke (Messaggio 101230)
Potrebbe anche essere che l'Ip sia una degenerazione dell'ego, più o meno inevitabile, però mentre l'IP si può e si deve far scomparire, l'ego si dovrebbe "gestire", ma comunque va mantenuto , non è di per se negativo.

Io non credo che l'IP si possa e si debba far scomparire esattamente per lo stesso motivo per cui l'ego si deve imparare ad aggregarlo e gestirlo. Non si elimina niente al limite si trasforma.
Se non ci fosse l'IP come si sentirebbero certe nostre emozioni nascoste? Il sentire certe emozioni sono dei piccoli io che compongono l'ego e formano l'Ego. Se elimino la possibilità di sentire non sto vivendo davvero sto ignorando certi aspetti e si ignora ciò che non si conosce o che non si ha voglia di gestire. Questo non vuol dire che si debba correre dietro all'IP ma controllarla si.
Più aggregato è l'Io e maggiore sarà il controllo. La controlla un Io formato e per intanto che si forma, se mai si formerà, ci sarà lo sforzo di osservazione e il disidentificarsi con ciò che ci colpisce e che prendiamo sul personale. Tutto ciò che prendiamo sul personale è IP, imparare a non farlo vuol dire crescere sotto molti aspetti ma non vuol dire che non sentiamo più certe caratteristiche. Impariamo a ridimensionarci ma se non sentiamo l'IP ridimensioniamo chi rispetto a cosa? Poi un giorno un piccolo io si arrabbierà ma non avrà forza, ma lo farà. IO non si arrabbierà, non si perturberà.

Pensare di non considerare l'IP ha il rischio di farla crescere a dismisura secondo me.

_____
Boh, in generale ho l'impressione che stiamo intendendo cose diverse ma che la sostanza sia molto simile.

Uno 22-06-2011 09.20.42

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101221)
E' che emerge l'IP mentre la NIP e' sempre occulta ed e' un dramma intimo di ogni persona , per chi piu' per chi meno .

Più o meno intendi come per la faccenda della luce e del buio. la luce si vede, il buio si percepisce solo, se si percepisce, come mancanza della luce.
Con l'importanza personale però le cose sono meno nette, è sempre importanza personale quando qualcuno "si tira" in parte ma tentando di essere in questo modo cercato e questo è in una percentuale altissima di chi appare come "ritirato". Sono pochissimi quelli che realmente non alimentano l'importanza personale ma per loro non è di certo un dramma, è una cosa naturale come respirare e bere acqua.
Diciamo che non alimentare l'importanza personale è la vera umiltà, cosa che non significa non curare se stessi, non perseguire degli scopi, dover per forza essere poveri o cose simili.... potrebbe essere più umile uno ricco sfondato di un medio borghese o anche di uno che sta veramente messo male (la richezza è solo un esempio)

nikelise 22-06-2011 09.20.47

Citazione:

Originalmente inviato da diamantea (Messaggio 101235)
Questa storia dell'IP mi chiarisce molte cose. Ad esempio ho capito di cosa sono stati affetti i miei genitori tutta la vita:
enorme, spaventosa, oceanica, megagalattica IP!
Si sono scannati tutta la vita lottando per dimostrare che l'uno valeva più dell'altro, ovvero l'uno era più importante dell'altro.
.

Ma perche' avevano questa IP ?
Perche' si sono scannati per affermarsi l'uno sull'altro '
Per non essere NIENTE l'uno nei confronti dell'altro .
Pensa al rapporto tra i due e vedi cosa c'era veramente sempre e di continuo in gioco in un'alternanza continua :
DI PIU' DI TE PER NON ESSERE MENO DI TE .

Poi c'e' un altro risvolto : non appena dimostri di esser qualcosa di piu' c'e' sempre il senso di impotenza per il fatto che non basta mai e di nuovo si arriva al sentirsi meno .....e cosi' via .

Dietro questa coppia di opposti sta l'Unita' da raggiungere .

nikelise 22-06-2011 09.28.55

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 101237)
Più o meno intendi come per la faccenda della luce e del buio. la luce si vede, il buio si percepisce solo, se si percepisce, come mancanza della luce.
Con l'importanza personale però le cose sono meno nette, è sempre importanza personale quando qualcuno "si tira" in parte ma tentando di essere in questo modo cercato e questo è in una percentuale altissima di chi appare come "ritirato". Sono pochissimi quelli che realmente non alimentano l'importanza personale ma per loro non è di certo un dramma, è una cosa naturale come respirare e bere acqua.
Diciamo che non alimentare l'importanza personale è la vera umiltà, cosa che non significa non curare se stessi, non perseguire degli scopi, dover per forza essere poveri o cose simili.... potrebbe essere più umile uno ricco sfondato di un medio borghese o anche di uno che sta veramente messo male (la richezza è solo un esempio)

Gia' ma c'e' un altro risvolto : come la IP non e' solo male presa asetticamente per quello che e' : importarsi di se' , sano egoismo , amor proprio ecc. cosi' la NIP non e' sempre bene .
Allora e' di questa NIP che vorrei parlare perche' e' ovvio che laddove si tratta sempre e solo di non accrescere la IP va bene tutto ma quando si passa al vero contrario cioe' al considerarsi NIENTE allora i discorsi cambiano .
Questo sentire non fa bene ed e' la rampa di lancio della nuova IP in un loop senza fine a meno che non si superino i due contari con qualcosa che si OPPONGA a loro .

Uno 22-06-2011 09.58.50

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101239)
Gia' ma c'e' un altro risvolto : come la IP non e' solo male presa asetticamente per quello che e' : importarsi di se' , sano egoismo , amor proprio ecc. cosi' la NIP non e' sempre bene .
Allora e' di questa NIP che vorrei parlare perche' e' ovvio che laddove si tratta sempre e solo di non accrescere la IP va bene tutto ma quando si passa al vero contrario cioe' al considerarsi NIENTE allora i discorsi cambiano .
Questo sentire non fa bene ed e' la rampa di lancio della nuova IP in un loop senza fine a meno che non si superino i due contari con qualcosa che si OPPONGA a loro .

Quella di cui parli tu, la chiamerei più sottostima di se stessi o qualcosa di simile, ma comunque va bene, basta capirsi :)

Ray 22-06-2011 09.59.40

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101236)
Io non credo che l'IP si possa e si debba far scomparire esattamente per lo stesso motivo per cui l'ego si deve imparare ad aggregarlo e gestirlo. Non si elimina niente al limite si trasforma.
Se non ci fosse l'IP come si sentirebbero certe nostre emozioni nascoste? Il sentire certe emozioni sono dei piccoli io che compongono l'ego e formano l'Ego. Se elimino la possibilità di sentire non sto vivendo davvero sto ignorando certi aspetti e si ignora ciò che non si conosce o che non si ha voglia di gestire. Questo non vuol dire che si debba correre dietro all'IP ma controllarla si.

Secondo me stai invertendo. Se non ho IP non ho neanche quelle emozioni di cui parli, se le ho mi danno la misura dell'IP.
Sono d'accordo che già non alimentarla è una gran cosa, ma continuo a pensare che non serva a nulla e che meno ne abbiamo meglio stiamo. Si può vivere benissimo senza IP... se poi mi dici che Io e Ego sono la stessa cosa confermi quanto dico. Più l'ego è formato più bassa è l'IP... un ego completo non necessita di alcuna IP. Sa di se, sa esattamente cos'è e quanto è e si considera di conseguenza, ossia non si considera.

luke 22-06-2011 10.03.29

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101236)
Io non credo che l'IP si possa e si debba far scomparire esattamente per lo stesso motivo per cui l'ego si deve imparare ad aggregarlo e gestirlo. Non si elimina niente al limite si trasforma.
Se non ci fosse l'IP come si sentirebbero certe nostre emozioni nascoste? Il sentire certe emozioni sono dei piccoli io che compongono l'ego e formano l'Ego. Se elimino la possibilità di sentire non sto vivendo davvero sto ignorando certi aspetti e si ignora ciò che non si conosce o che non si ha voglia di gestire. Questo non vuol dire che si debba correre dietro all'IP ma controllarla si.
Più aggregato è l'Io e maggiore sarà il controllo. La controlla un Io formato e per intanto che si forma, se mai si formerà, ci sarà lo sforzo di osservazione e il disidentificarsi con ciò che ci colpisce e che prendiamo sul personale. Tutto ciò che prendiamo sul personale è IP, imparare a non farlo vuol dire crescere sotto molti aspetti ma non vuol dire che non sentiamo più certe caratteristiche. Impariamo a ridimensionarci ma se non sentiamo l'IP ridimensioniamo chi rispetto a cosa? Poi un giorno un piccolo io si arrabbierà ma non avrà forza, ma lo farà. IO non si arrabbierà, non si perturberà.

Pensare di non considerare l'IP ha il rischio di farla crescere a dismisura secondo me.

_____
Boh, in generale ho l'impressione che stiamo intendendo cose diverse ma che la sostanza sia molto simile.

Forse l'Ip è la spia di qualcosa che non va, che si può migliorare, per esempio la frammentazione dell'io.
Fino a che esiste non possiamo sopprimerla, magari si può cercare di non sentirla, di far finta che non esista, ma prima o poi risalta fuori.
Fino a che abbiamo un IP vuol dire che qualcosa da sistemare ancora c'è, il giorno in cui davvero non la sentiremo più vorrà dire, a mio avviso , che un problema è stato davvero risolto, non essendoci più la "malattia " sottostante, anche i sintomi spariscono.
COme dicevo sopra non credo si possa lavorare sull'Ip e basta, quello è solo un riflesso di altro, a mio parere, anche se molto evidente ed ingombrante, lavorando su altro, ad esempio sul raggiungere una reale individuazione allora anche l'IP può eliminarsi, perchè le avremo tolto alla base i rifornimenti energetici.
Altrimenti io posso ripetermi quante volte voglio che non sono niente, non mi spetta niente ecc, ma se dentro abbiamo una caterva di piccoli io che in qualche modo vogliono esistere, che succhiano energia, il problema non si risolverà mai.

Quindi, l'idea che avevo è che si può cominciare a lavorare sull'IP che è una cosa che salta subito all'occhio, ad esempio non identificandoci con essa, ma poi deve servire per arrivare alle sue fonti , alle sue cause prime.

nikelise 22-06-2011 17.10.06

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101238)
Dietro questa coppia di opposti sta l'Unita' da raggiungere .

Correggo : dietro questa coppia di contrari non di opposti .

griselda 22-06-2011 18.19.12

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 29802)

In realtà i Sentieri tendono sempre al controllo anche se con mezzi diversi, è l'idea che ce ne facciamo che sembra di soppressione, aiutati poi da un prolificità di libri scritti da commercianti dell'anima.

Rileggendo questo post iniziale di Uno mi pare di capire che non vada soppressa l'IP, ma come l'ego vada conosciuta e non gli va dato seguito come ha detto Luke non ci si deve identificare. Al che mi ero chiesta perchè e risponde ancora Uno in quel post dicendo che l'IP è qualcosa che fa parte della personalità e non della nostra Essenza quindi se ho capito bene è ciò che tiene lontani dal conoscere quello che siamo realmente. La sofferenza che proviamo non importante perchè è egoica anche se in effetti ci fa male comunque

Sole 22-06-2011 18.27.41

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 101259)
La sofferenza che proviamo non importante perchè è egoica anche se in effetti ci fa male comunque


E questo è così tanto difficile per la mente da capire figurarsi da accettare.
Se soffro sono io che soffro e mi identifico con la sofferenza, ma se mi interiorizzo e lascio il mondo fuori da me, non sono Io che soffro. E la mente va in tilt.

Faltea 22-06-2011 22.08.07

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101239)
Gia' ma c'e' un altro risvolto : come la IP non e' solo male presa asetticamente per quello che e' : importarsi di se' , sano egoismo , amor proprio ecc. cosi' la NIP non e' sempre bene .
Allora e' di questa NIP che vorrei parlare perche' e' ovvio che laddove si tratta sempre e solo di non accrescere la IP va bene tutto ma quando si passa al vero contrario cioe' al considerarsi NIENTE allora i discorsi cambiano .
Questo sentire non fa bene ed e' la rampa di lancio della nuova IP in un loop senza fine a meno che non si superino i due contari con qualcosa che si OPPONGA a loro .

Secondo me l'Ip e la NIP sono la stessa cosa, o meglio la NIP è comunque IP.
L'importanza personale può essere esageratamente sia in un verso una super IP sia nell'altro una niente ip, ma sempre IP è.
Che poi ci voglia qualcosa che equilibri questi due estremi è fuori dubbio, ma già il lavorare sugli estremi è un lavorare sull'Ip per fargli perdere "potenza" e determinare più saldamente il proprio ego o essere.

centomila 22-06-2011 23.24.16

L'importanza personale, così come tanti altri comportamenti, dipendono esclusivamente dal fatto che non si considera con sufficiente realismo la vita.

Se tenessimo ben presente che la vita è estremamente breve e molti di noi, ne hanno già vissuta più di quanto gliene rimane da vivere, bè.........hai voglia a prendertela per 'ste cose qua!

Però non dev'essere un pensiero di una notte d'estate impegnata a discutere dei massimi sistemi; dev'essere una costante quotidiana.

Da dei ricercatori un pò me lo aspetto.

Sole 23-06-2011 10.09.09

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 101242)
Secondo me stai invertendo. Se non ho IP non ho neanche quelle emozioni di cui parli, se le ho mi danno la misura dell'IP.

Eccolo qui il pasticcio che non ci ha fatto capire. Potrei dire che anche tu inverti, ma non è questo il punto ma quanto sia reale non avere quelle emozioni. Se esiste la tentazione in proporzione all'evoluzione del singolo le emozioni che ci caratterizzano non possono non esserci più, sarebbe troppo facile se non inutile la funzione della tentazione. Si può evitare di sentirle, ma non sarebbe un reale controllo interiore o dominio dell'IO. Certo che l'emozione sarà in proporzione all'evoluzione. Questo dal mio punto di vista. Quindi se senti le emozione il veicolo sarà l'IP e non perturberà nemmeno con una piccola onda lo stato dell'Essere dell'IO integrato, ma ci sono, non possono non esserci fanno parte dello stesso Io che però non si disgrega a causa di esse.
L'imperturbabilità non è non sentire le emozioni che ci disgregano per me, assenza di emozioni negative o personali, ma il raggiunto stato di quiete nonostante queste.

Anche in quiete si sente l'emozione, sotto, molto molto sotto, un sottofondo che non perturba ma c'è.

Comunque l'importante è essersi capiti.

griselda 23-06-2011 10.43.52

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101261)
E questo è così tanto difficile per la mente da capire figurarsi da accettare.
Se soffro sono io che soffro e mi identifico con la sofferenza, ma se mi interiorizzo e lascio il mondo fuori da me, non sono Io che soffro. E la mente va in tilt.

Provo a vedere se le tue parole coincidono con il mio pensiero:
Tu usi interiorizzare io me lo spiego con rimanere esclusiamente con tutti se stessi sul proprio sentire, ovvero fissare lo sguardo solo sul dolore che si sta provando e sul corpo per ascoltarlo anche lì lasciando per quel tempo il mondo al di fuori di noi, il che vuol dire che l'altro o chi per esso ci ha toccato la ferita non venga preso in considerazione. L'importante è non fare uscire niente. Poi si può piangere anche per il dolore che si prova ma l'importante è non fare uscire l'eco della perturbazione interna.
Però ho qualche dubbio che diciamo la stessa cosa per via di quel che dici sulla mente che va in tilt...rimango in attesa di eventuali chiarimenti

nikelise 23-06-2011 13.11.06

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 101241)
Quella di cui parli tu, la chiamerei più sottostima di se stessi o qualcosa di simile, ma comunque va bene, basta capirsi :)

Ma la sottostima e' l'effetto , la conseguenza di una poca importanza di se' come la stima cioe' conoscere il proprio valore e' l'effetto della importnza di se' .
Io vedo che il problema sta nell'attaccamento ad uno dei due poli non tanto nei due poli stessi che sono ineliminabili .
Se avessimo la capacita' di distaccarci e passare ad una sintesi dei due poli non avremmo problemi .
Ma questo vuol dire che i due poli sono indispensabili , non possono non esserci .
Pensate ad una vita vissuta totalmente senza l'importanza di se' o senza lo smarrimento della sua negazione , e' impossibile !
Il problema e' tenere e superare allo stessio tempo le due condizioni dipartenza , ecco l'enigma da sciogliere , la quadratura del cerchio .

diamantea 23-06-2011 16.37.15

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101238)
Ma perche' avevano questa IP ?
Perche' si sono scannati per affermarsi l'uno sull'altro '
Per non essere NIENTE l'uno nei confronti dell'altro.

Non era solo per questo, era per affermarsi verso l'esterno. La distruttività si allargava anche su di noi, loro sempre meglio di noi, ma poi anche sempre meglio di altri.
Mio padre diceva che era il nostro dio, e non credeva nella sua esistenza. La religione era un fatto sociale da donne.
Mio padre cadeva in polemica con tutti, voleva sempre e solo ragione lui, però stranamente era un osservatore della legge. Credeva nel valore dello Stato, della famiglia e delle Istituzioni malgrado non volle essere mai un dipendente nè statale nè privato.
Mia madre molto più credente ma con gli estranei atteggiamento da commerciante.
Man mano che osservo negli altri vedo anche in me come funziona questa IP, come rende invivibili e impossibili i rapporti quando è esasperata.

Uno 23-06-2011 17.48.56

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101298)
Ma la sottostima e' l'effetto , la conseguenza di una poca importanza di se' come la stima cioe' conoscere il proprio valore e' l'effetto della importnza di se' .
Io vedo che il problema sta nell'attaccamento ad uno dei due poli non tanto nei due poli stessi che sono ineliminabili .
Se avessimo la capacita' di distaccarci e passare ad una sintesi dei due poli non avremmo problemi .
Ma questo vuol dire che i due poli sono indispensabili , non possono non esserci .
Pensate ad una vita vissuta totalmente senza l'importanza di se' o senza lo smarrimento della sua negazione , e' impossibile !
Il problema e' tenere e superare allo stessio tempo le due condizioni dipartenza , ecco l'enigma da sciogliere , la quadratura del cerchio .

Più che una conseguenza la sottostima è l'unica cosa abbinabile ad una persona che grosso modo richiama il contrario di importanza personale come lo intendevi tu.
Non esiste il polo opposto di importanza personale in una persona Nike, per esserci una persona deve esserci un minimo di importanza personale, è il solo modo con cui questa persona può vivere, altrimenti morirebbe se non si desse importanza da sola.
Diverso invece il discorso di un polo opposto che però non è nella persona, questo potrebbe essere (non è preciso ma rende l'idea) l'integrazione dell'importanza personale e della sottostima di se stessi. Questa è caratteristica dell'individuo formato, che sa chi è, che non ha bisogno di conferme neanche da se stesso.
I poli sono eliminabili (IP e sottostima) altrochè... non ci servono mica per vivere come individui, come esseri, ci servono solo finchè siamo identificati nella persona.
Io posso fare le stesse identiche cose senza pensare ogni 2 secondi che la mia persona è la cosa più importante dell'universo, anzi, sicuramente le farò meglio.
La persona invece non si elimina, quella serve per comunicare con gli altri, ma puoi dargli importanza oppure no. Non è un discorso nichilista eh Nike....

Prova a portare il concetto fuori. Invece che rivolgerlo all'interno a se stessi spostalo suglle altre persone. Se dai importanza alle persone (invece che agli esseri) ami i belli, i ricchi i potenti etc... ma questo è già un discorso difficile quindi lo metto in parte per tempi migliori, parliamo di onestà per esempio. Puoi essere onesto solo con i potenti? Solo con quelli che abitano nel tuo paese? O prendi il gruppo/la categoria che preferisci.
No... o sei onesto o non lo sei, se lo sei lo sei con tutti, quindi non contano le persone intese come maschera, ma contano le persone intese come esseri, perciò per essere onesto non devi dare importanza alle persone ed è possibile farlo.
Rigira da capo tutto all'interno e forse puoi intravedere quello che intendo.

nikelise 23-06-2011 18.14.30

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 101325)
I poli sono eliminabili (IP e sottostima) altrochè... non ci servono mica per vivere come individui, come esseri, ci servono solo finchè siamo identificati nella persona.
.

Io ho detto pero' che i poli IP E SOTTOSTIMA sono contrari superabili ma non eliminabili .
Non ti pare meglio cosi' ?
Come per il nero o l'ombra , e' la stessa cosa : non li elimini mai ma li superi , forse meglio , li controlli attraverso un salto di qualita' , di comprensione che e' uno stato opposto cioe' l'integrazione dei due poli contrari .
I poli restano contrari ma sono superati in qualcosa che e' il loro opposto . l'io integrato , il SE .
Loro , i due contrari devono lavorare sempre e tu li devi superare sempre .

Insomma voglio dire che la corsa continua e' tra contrari che stanno sullo stesso piano ( piu' correttamente che non tra opposti ) : IP e sottostima , non tra opposti , l'opposto come dici tu e' Uno , e' l'arrivo , lo stop , un momento in cui tutto si ferma .


Altra questione e' se possa durare questo stop o se e' una rincorsa continua di superamento dei contrari , un top , l'apice e poi giu' di nuovo .


Che ne dici ?

Uno 23-06-2011 18.24.59

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 101328)
Io ho detto pero' che i poli IP E SOTTOSTIMA sono contrari superabili ma non eliminabili .
Non ti pare meglio cosi' ?
Come per il nero o l'ombra , e' la stessa cosa : non li elimini mai ma li superi , forse meglio , li controlli attraverso un salto di qualita' , di comprensione che e' uno stato opposto cioe' l'integrazione dei due poli contrari .
I poli restano contrari ma sono superati in qualcosa che il loro opposto . l'io integrato , il SE .
Loro , i due contrari devono lavorare sempre e tu li devi superare sempre .

Insomma voglio dire che la corsa continua e' tra contrari che stanno sullo stesso piano ( piu' correttamente che non tra opposti ) : IP e sottostima , non tra opposti , l'opposto come dici tu e' Uno , e' l'arrivo , lo stop , un momento in cui tutto si ferma .


Altra questione e' se possa durare questo stop o se e' una rincorsa continua di superamento dei contrari , un top , l'apice e poi giu' di nuovo .


Che ne dici ?

Non è la stessa cosa del nero, quello esiste a prescindere anche se tu fossi luminoso come un neon, quindi finchè esisti ci avrai sempre a che fare anche se in maniera proporzionale a ciò che sei. L'importanza personale o la sottostima le puoi mettere da parte anche vivendo... ti basta vedere ciò che sei e ciò che manifesti senza inventarti nulla, punto.
Adesso devo chiudere, vedo se riesco a continuare stasera.

Sole 24-06-2011 09.23.44

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 101286)
Provo a vedere se le tue parole coincidono con il mio pensiero:
...

Intendevo più qualcosa di simile al ricordo di se. Ma non vorrei fare ulteriore confusione.

Sole 24-06-2011 09.30.22

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 101325)
Questa è caratteristica dell'individuo formato, che sa chi è, che non ha bisogno di conferme neanche da se stesso.
.....

Mi ero persa in questo. Effetivamente il riscontro del risultato, per quanto ricercato anche dentro di noi, è pur sempre una ricerca di conferme ed una potenziale dipendenza.

griselda 24-06-2011 13.21.40

Citazione:

Originalmente inviato da Sole (Messaggio 101339)
Intendevo più qualcosa di simile al ricordo di se. Ma non vorrei fare ulteriore confusione.

Già in qule post allaf ine mi sentivo che avevo fatto confusione
Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 101330)
ti basta vedere ciò che sei e ciò che manifesti senza inventarti nulla, punto.
.

Però dopo questa frase mi sento coem se tutto quello che ho scritto è in più
Quello che capisco dal post di Uno è che basta l'osservazione, puntononso.gif

Sole 30-09-2011 18.24.44

Humm..si, mi sa che ho fatto confusione nell'identificare l'IP con i piccoli io. Era molto, molto più semplice di come la mettevo io. La parola eliminare ancora non mi convince, ignorare nemmeno, perchè se devo ignorararla c'è per cui non vedo come eliminarla... ma effettivamente non si può far diversamente che ignorarla per riuscire a non identificarsi con l'emozione. E' molto, molto più semplice: non dare importanza alla persona.

Faltea 27-02-2012 14.05.25

Gri ha tirato su quella "vecchia" discussione sul sarcasmo & co.
Pensavo... io mi infervero in maniera tosta, anche troppo questo vuol dire che la mia IP è ancora a paletta?

Ma... se io non fossi così facile all'infervoramento non sarei rispettata (vedi ambito lavorativo) se non tenessi duro nel farmi rispettare verrei schiacciata e per farmi rispettare devo tenere alta l'importanza personale..

C'è qualcosa nel ragionamento che fa acqua ma mica lo trovo...
Aiuti?

Ray 27-02-2012 14.35.00

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 110316)
Gri ha tirato su quella "vecchia" discussione sul sarcasmo & co.
Pensavo... io mi infervero in maniera tosta, anche troppo questo vuol dire che la mia IP è ancora a paletta?

Ma... se io non fossi così facile all'infervoramento non sarei rispettata (vedi ambito lavorativo) se non tenessi duro nel farmi rispettare verrei schiacciata e per farmi rispettare devo tenere alta l'importanza personale..

C'è qualcosa nel ragionamento che fa acqua ma mica lo trovo...
Aiuti?

Rispettata o temuta?

luke 27-02-2012 15.51.07

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 110316)
Gri ha tirato su quella "vecchia" discussione sul sarcasmo & co.
Pensavo... io mi infervero in maniera tosta, anche troppo questo vuol dire che la mia IP è ancora a paletta?

Ma... se io non fossi così facile all'infervoramento non sarei rispettata (vedi ambito lavorativo) se non tenessi duro nel farmi rispettare verrei schiacciata e per farmi rispettare devo tenere alta l'importanza personale..

C'è qualcosa nel ragionamento che fa acqua ma mica lo trovo...
Aiuti?

Non avere IP non vuol dire non poter arrabbiarsi quando è il caso, redarguire chi sbaglia, licenziarlo se fa solo danni.
Presumo che una volta ridotta in modo definitivo l'IP, il rispetto lo si vorrà avere solo e davvero da/per se stesso, senza che ci vengano i brividi ogni volta che non lo otteniamo, cosa sulla quale non possiamo agire anche se ci comportiamo bene non tutti hanno l'umiltà di darti rispetto vero.

Se poi la mancanza di rispetto ricevuto si ripercuote in ambito lavorativo, tipo dipendenti svogliati, come ho detto prima va risolto, anche in modo spietato laddove serve, in funzione di questo e non della questione personale.

griselda 27-02-2012 17.15.31

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 110316)
Gri ha tirato su quella "vecchia" discussione sul sarcasmo & co.
Pensavo... io mi infervero in maniera tosta, anche troppo questo vuol dire che la mia IP è ancora a paletta?

Ma... se io non fossi così facile all'infervoramento non sarei rispettata (vedi ambito lavorativo) se non tenessi duro nel farmi rispettare verrei schiacciata e per farmi rispettare devo tenere alta l'importanza personale..

C'è qualcosa nel ragionamento che fa acqua ma mica lo trovo...
Aiuti?

E' interessante questa cosa che hai scritto provo a vedere cosa esce di quel che ho incamerato.

Per quel che riguarda il lavoro tu dovresti aver il ruolo di qualcuno che fa rispettare la legge quindi usi l'autorità per far rispettare la legge.
Questo non muove necessariamente la rabbia, anzi a dirla tutta come la penso, non dovrebbe proprio uscire rabbia.
Se ti arrabbi la metti sul personale e da qui la parola secondo me la dice tutta.
Tu devi far rispettare la legge del tuo posto di lavoro con l'esempio, buon senso, analizzando l'impegno profuso, e nel caso di necessità continuare ad insegnare anche facendo notare gli errori e chiedendo impegno e nel caso di inadempienza con sanzioni,(date dalla tua posizione di autorità preposta al rispetto) con qualcosa che sia parimenti al castigo per i bambini che ora nonho idea oltre a pensare che non sia contemplato nel codice del lavoro.icon_mrgr:
Se invece ne patisci in qualche modo secondo me dietro c'è IP.

In ogni caso penso non sia facile perchè immagino che tu abbia un capo al quale devi dare ragione del tuo agire e del buon andamento/profitto di chi hai sotto di te e con i tempi che corrono....si salvi chi può.

Faltea 28-02-2012 13.22.01

Citazione:

Originalmente inviato da Ray (Messaggio 110319)
Rispettata o temuta?

Temutadiavolo.g: ...

A parte le battute credo sia entrambe le cose, se non ti temono ti rispettano?
Parlo sempre in ambito lavorativo in quanto è il campo dove mi sembra di non avere scelta.

Anche con il capo stesso, se mollo un po' mi accorgo che poi percepisce questo mio atteggiamento come debolezza e comincia a colpire...

Con i colleghi sono riuscita (mi sembra) ad instaurare un rapporto nel quale non vi sono ordini e leggi ma collaborazione e compiti questo mi permette di fare battute, scherzare e non prendermi troppo sul serio nel mio compito..
Questo dovrebbe far perdere potere all'IP.. no?

Ray 28-02-2012 14.51.45

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 110358)
se non ti temono ti rispettano?

Forse. Ma se ti temono difficilmente ti rispettano.


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