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Volendo fare un paragone con la natura fisica immagino una persona che voglia sollevare 70 chilogrammi per qualche attimo. Cosa possibile. Poi immagino quella stessa persona che voglia tenere sollevati i 70 Kg per minuti, ore. Continuando a vivere, tra l'altro, la sua vita normale. A me appare del tutto impossibile. :) |
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In fondo questi erano degli shock che usava per i suoi allievi, avevano una valenza solo in quel preciso momento e davanti a quelle precise persone. Riportarle poi su un libro toglie gran parte della "forza" di quelle frasi, che non erano assolutistiche ma relative. Quindi le contraddizioni che riporta Ouspensky nei suoi libri sono piuttosto frequenti, ma forse anche queste erano volute appositamente da Gurdjieff. :C: |
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Come non servirebbe ad un bambino dire che un giorno porterà 70 kg senza neanche pensarci, il peso del suo corpo, che ora pesa pochi kg. (non sto dicendo che sei un bambino eh... :)) |
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Il fatto che quei 70 kg siano il peso del corpo e che la struttura possa reggerli batte con l'asserzione di Gurdjieff che il ricordo di se e il risveglio sono condizioni appannaggio del diritto dell'uomo, anche se perse. |
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Ciao:) |
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Quel che conta è l'esempio, ciò che il bambino vede, in modo da poterne avere controprova e tirare da solo le debite conclusioni. In questo senso il solo dire non serve a nulla... :C: |
Oppure può voler dire che da bambino non si conoscono le proprie reali capacità che potenzialmente si svilupperanno. Ma ci vuole allenamento e certo qualcuno che ti dica che puoi farlo.
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L'esempio del bambino è piuttosto pragmatico, noi siamo come bambini, non abbiamo oggi questo peso, non abbiamo la sostanza che ci permette di essere in noi costantemente, poi come il bambino cresce e mentre cresce aumenta peso ma anche i muscoli, noi possiamo diventare individui e ma di pari passo questo divenire individui significa anche avere sempre più questa sostanza che ci veicola e unifica allo stesso tempo. |
Prendo spunto da questa discussione perché ho cominciato a leggere la quarta via, ha singhiozzo in quanto non è una lettura "serale" ma abbisogna di attenzione, attenzione che riesco a riservare solo durante il giorno.... di rado riesco a leggere di giornopiango.gif
Comunque... sto cercando di mantenermi cosciente, di essere cosciente del qui e ora.. bene è un lavoraccio immane:( riesco ad essere "sveglia" si è no per qualche secondo forse anche qualche minuto poi la mente scivola via come una forsennata, Cerco di essere presente e cosciente ogni volta che me ne ricordo... ma anche ora che sto scrivendo passo ogni due parole all'incoscenza.... poi ritorno e poi me ne rivado via. Appena mi rendo conto di un processo meccanico, mi "sveglio"... ma non è che succeda poi spessopiango.gif Questo essere addormentati fa correre più veloce il tempo, i giorni e le settimane.... I periodi/minuti che riesco ad essere cosciente e sveglia rendono la giornata più lunga La percezione modifica lo scorrere del tempo in quanto l'essere sveglia fa si che il tempo sia più pieno e scorra più lentamente... Morale.. esiste un trucco per riuscire a ricordarmi di ricordare più spesso?scusa.gif Teser portatile con orologino che ogni tot mi da scossadiavolo.g: ? Ma ciao... ma come state?? |
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Se sei nel qui e ora se sei in un punto solo la percezione del tempo manca quindi mentre lui scorre non te ne accorgi , quindi scorre velocemente . Il tempo rallenta quando sei continuamente qui e in un altro posto in cui deve accadere qualcosa . Questo misurare continuamente lo spazio rende il tempo piu' lento a scorrere . Piu' ti rapporti ad altro piu' misuri lo spazio nell'attesa ed il tempo rallenta . E tu dov'eri finita fino ad oggi ? Cosa ti ha distratto ? |
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Faltea si è rifatta viva, scrivendo, perchè ha visto il test di Natale diavolo.g:, ma tanto non ho tempo per rispondere boccaccia: |
Uno sei tremendodiavolo.g: icon_mrgr:
Più sono presente, e "vivo" ogni minuto sveglia (durissima..) più il tempo si riempie, guardo l'orologio e mi accorgo che non mi è sfuggito... E' difficile da spiegare, ma quanto sono staccata e lavoro (per cui lato meccanico.. deo grazie che c'è altrimenti otto ore cosciente/sveglia sarebbero due palleicon_mrgr: ).. dicevo quando lavoro quattro ore volano... alzo gli occhi e vedo che sono già le 12, mi guardo indietro e mi accorgo che ho fatto un sacco di cose ma era un'altra che le faceva... io ero sopita... strabuzza: Che cosa pazzesca.... tutto dipende dalla percezione che abbiamo... tempo, sofferenza, malumore, felicità... Mah... E.. si. Sono stata un po' presa. Vi leggevo sempre ma non interagivo... Mi hanno operato, mi sono sposata, :o insomma un anno pieno pieno... Ma ora sono quiicon_mrgr: |
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E' molto importante. O.t. Citazione:
fine O.t. |
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(A questo punto sono arrivata? Tutto si legge tra le righeicon_mrgr: ... era meglio quando convivevamo e basta, non che l'amore sia passato, o che so ... è proprio una condizione dell'essere che cambia, si modifica...magari si approfondisce in un 3d a parteicon_mrgr:) Non è proprio corretto ciò che ho scritto, in quanto G la meccanicità la definische come mangiare.. dormire... cose automatiche - automatismo. Invece io ritengo che sia estensibile a tutto quello che si fa senza essere coscienti. Esempio: tutte le mattine faccio il tale tragitto in auto/autobus a piedi per recarmi al lavoro/scuola/ufficio, quante volte è successo che ci arrivo senza nemmeno ricordarmi il tragitto? La mente lì si spegne, ma cosa rischio nel frattempo? Mi sono sempre chiesta, se succede che dall'angolo sbuca lo scoiattolino/gatto di turno, che faccio? Lo liscio senza rendermi conto o mi desto? Ho chiesto un po' in giro, una persona a me cara è passata direttamente con il rosso, per cui penso che lo liscio (poveropiango.gif ), poi però un'altra mi ha detto che si è destata, allora lo schivo icon_mrgr: (fiuuuu) Ma se "dormo" posso aver fatto qualcosa di cui non ricordostrabuzza: ... Se faccio tutto un tragitto di 10 minuti dormiente... e non mi ricordo nulla.... Ahhhhhhhhhhh voglio una telecamera che mi sorvegli($) icon_mrgr: |
ot...
L'identificazione di cui parla Ouspensky e G è la stessa cosa dell'IP? Sono ferma e non riesco a capire....abbraccio: |
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Il confine sta nel punto in cui (esempio eh, ce ne sono altri diversi) hai fatto una cosa e dopo devi verificare di averla fatta, di averla fatta bene perchè non ne sei sicura. Con la guida, di solito, non ci si accorge, quando "ti svegli" sai di essere arrivata a destinazione, di non aver fatto incidenti (altrimenti ti saresti svegliata) quindi non hai bisogno di fare verifiche, la verifica è implicita. Ma ti è mai capitato di chiudere una porta con la chiave e di tornare indietro, rinfilare la chiave per controllare se hai dato le mandate? Quella è meccanicità, non il fatto che la tua mano può dare le mandate utilizzando solo la mente corporea. La coscienza è un organo connesso alla mente ma staccato (soprattutto dalla mente inferiore). Quindi prendendo il tuo esempio, se tu guidi tranquilla ascoltando la musica e pensando alla bolletta che devi pagare fino ad un certo punto non c'è nulla di strano ma solo se passa lo scoiattolino imprevisto e la tua reazione è pronta e non deve solo dire grazie ai riflessi automatici. Se invece il passaggio dello scoiattolino è lo shock che ti fa di colpo "risvegliare" vuol dire che prima eri in piena meccanicità. Citazione:
L'importanza personale è ciò che ti fa mettere la tua persona avanti a tutto (scherzosamente la etichetto IOIOIO, che è scritto in maiuscolo per per sottolinearne "la voce alta") che ti fa ritenere indispensabile, migliore etc.. spesso si può nascondere anche nel vittimismo, nella falsa umiltà etc.. L'identificazione è ciò che ti fa percepire di essere qualcosa dimenticandoti di tutto il resto. Se, come hai provato, eri fidanzata ed ora sei diventata moglie, identificandoti nella moglie ti perdi per strada la fidanzata. Se non ti identifichi (nel senso negativo, c'è anche un minimo positivo, necessario e giusto nella comune vita), nei ruoli che man mano la vita di pone d'innanzi, puoi cogliere più sfumature, avere una personalità ricca, da usare, e piano piano costruire la tua vera individualità. |
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E' parecchio difficile e credo sia una condizione molto vicina alla meditazione. |
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A te Ray non è mai successo? Neanche anni fa? |
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Comunque scrivendo questo post mi divien chiaro che mi sfugge qualcosa. Ci torno. |
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Però aggiungo che se fossi cosciente/sveglia userei più energie.. mi troverei più stanca. Se penso ai primi tempi in cui tutta me stessa era concentrata ad assorbire la conoscenza per poter apprendere il nuovo lavoro, la sera ero stravolta... Se fossi andata avanti così non avrei retto un anno... Forse mi sarei ammalata, forse esaurita, il corpo sarebbe crollato. Per cui penso sia una condizione di stand-by che crea il corpo appositamente per risparmiare le energie e non collassare. Possibile? |
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Forse ti troveresti più stanca nei primi tempi, ma non useresti più energie. Ne consumi di più dormendo. E comunque, dopo quei primi tempi, invece di più stanca saresti più carica (poi anche reggere la carica stanca, ma è un altro discorso, come un altro tipo di stanchezza). Provare per credere. |
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Forse vado OT ma voglio porre lo stesso la domanda magari se ne parla altrove. Una volta ottenuto un risultato dopo tanto sforzo tanto da continuare a fare in modo naturale senza sforzo, succede che se ci ferma per un periodo si può perdere la condizione e ripartire può comportare altro sforzo. Sembrerebbe che la condizione naturale dell'uomo sia la stasi, l'utero in cui tutto avviene senza volontà e sforzo, e tutto ciò che ottiene deve prima impegnare uno sforzo e poi una pratica di mantenimento della conquista o si ritorna indietro. Dalla stasi embrionale si ritorna alla stasi della morte. La vita che intercorre tra questi due momenti sembra essere un continuo sforzo. E' così? ed così per tutto? in tutti i campi? |
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