Osservo la mia amica chiaramente tesa, non si decide a leggere le pagine, come se preferisse ascoltare prima ciò che io ne penso... In fondo la capisco, ho avuto lo stesso timore reverenziale davanti a quegli scritti.
"Sì che lo sento Emma, ma ora leggi fino a dove riesci, in modo che possiamo poi parlarne e scambiarci le impressioni!" |
Accosto la mia sedia a quella di Carla, mi accorgo di trattenere il respiro mentre apro la copertina.
"Non farmi fretta, ok? adesso leggo" Sfoglio la prima pagina lo stupore mi fa spalancare gli occhi, è uno spettacolo di colori. La scrittura elaborata ed elegante tracciata con inchiostro blu scuro esalta le immagini finemente ed accuratemente miniate. "Sembra un testo medievale, quelli scritti a mano dai monaci che passavano giorni interi a scrivere, copiare" Lo sguardo di Carla mi incita, abbasso gli occhi e inizio la lettura. La piazza, i rumori, la gente, tutto perde d' importanza. |
Questo il testo che c'è nelle prima due pagine, le uniche che riuscite a leggere.
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Finalmente Emma si decide ad aprire il diario e incomincia a leggere, io la guardo affascinata... so che cosa le sta capitando, l'ho vissuto, leggendo quelle righe. E come se entrasse in un altro mondo, come se si ritirasse all'interno di sè stessa.
Attendo in silenzio che finisca la lettura. |
Leggo tutto d' un fiato, sento lo sguardo di Carla fisso su di me, mi calmo e ricomincio da capo cercando di fissare il senso di ciò che sto leggendo.
"Ma ti rendi conto? non so se ridere o piangere, si rivolge direttamente a chi legge, mi sta venendo un' ansia che non immagini. Ma poi scrivere dove? riversare dove? Le altre pagine sembrano un blocco unico anche volendo come ci scrivi? Ti sei fatta un' idea, o brancoli al buio pure tu? Sento che stanotte la passo in bianco con tutti sti interrogativi che mi girano in testa" |
L'incontenibilità di Emma mi fa sorridere, penso alla mia di notte bianco, tento di spiegarle il mio stato d'animo:
"La mia è stata una lunga notte piena di interrogativi a cui non ho saputo dare risposta... e si è conclusa con il maldestro tentativo di iniziare questa giornata facendo shopping come se nulla fosse successo, rimandando ogni decisione... Ho tentato di aggrapparmi ancora una volta alle certezze che ho sempre avuto, la mia affermazione personale attraverso la mia professione. Oh sì, dentro di me ho sempre saputo che non poteva essere tutto lì, ma è stato quanto di meglio sono riuscita ad ottenere, tutto il resto mi ha delusa, o meglio mi ha spinta a credere che non ne valesse la pena." Mi interrompo un momento e bevo il cappuccino, più che altro per prendere tempo e raccogliere i pensieri. Emma ha ancora il diario tra le mani: "Nemmeno a me è chiaro come fare ciò che ci viene chiesto Emma, ma poi ho pensato che l'importante sia la decisione, il volerlo con tutto con te stesso... e allora sento che una risposta a questo interrogativo in qualche modo arriverà." |
"Che posso dire mia cara, sta cosa ci mette davanti il nocciolo della questione. Quante volte abbiamo parlato di scelte? Di libero arbitrio? centinaia di volte vero? abbiamo passato nottate con gli altri a parlaredi crescita, consapevolezza ecc.
Ecco ste due paginette ci danno la sveglia, come a dire:' ragazza fa quel che vuoi, ma deciditi a fare, puoi mollare tutto e tanti saluti, oppure scegliere di impegnarti, ma a sto punto fallo!!! Non puoi continuare a giocare" E' quello che penso, rendendomi conto di aver espresso il pensiero a voce alta. Carla sorride, la conosco e so che anche lei ha un bel po di domande che le frullano in testa. "Che pensi di fare? porterai il diario nel clan? Non dice di tenerlo segreto, non dà limitazioni, a quanto pare ci sarà una selezione naturale portata da chi riuscirà e da chi non riuscirà ad aprirlo" |
"Beh prima di tutto c'è una decisione da prendere... Rileggi quel punto nella pagina Emma: se partecipi quando avrai finito saprai a chi passarmi... Quando avrai finito. E io non so nemmeno da che parte incominciare in questo momento!"
Concludo quasi ridendo. |
"Se non fossi astemia ordinerei qualcosa di forte" le dico sorridendo per allentare la tensione che sento anche in lei
"Per cominciare l' hai 'passato' a me, altra cosa si deve poter aprire il diario, mi spiego meglio" Ho nella testa un vortice di parole che cozzano una contro l' altra, cerco un modo per dare ordine a quello che ho in mente per dare un senso logico. "Vediamo, poterlo aprire non basta, è un' occasione, una possibilità, il passo successivo è decidere di 'partecipare' oppure no e se partecipi lo devi fare mettendoci del tuo, se non partecipi l' averlo aperto non ha utilità. A questo punto puoi passare la mano" |
"Sì, l'abbiamo aperto e da parte mia posso dirti che ho l'intenzione di partecipare versando me stessa lì dentro. E adesso qual è il passo successivo secondo te?"
qui non se ne esce icon_mrgr: la regia ha qualche suggerimento o dobbiamo arrangiarci da sole a trovare un modo? |
Citazione:
PS: se proprio proprio non ci arrivate arriverà un aiutino... come a scuola. |
"Gran bella domanda, vediamo, tu hai deciso di si..io anche quindi da qui si deve partire.
Rileggendo quella parte, dice che sapremo a chi passarlo quando avremo finito, prima dobbiamo lavorare noi, infatti dice chiaramente :' Versa te stesso qua dentro e vedrai aprirsi il resto di me'. Il passo successivo è al buio, e visto che per noi è un rebus sai che possiamo fare? Non potendo scrivere, per ovvi motivi, sulle pagine gia scritte proviamo a mettere giu le nostre 'anime' a parte, e vediamo che succede. Chene dici?" Spero proprio che Carla abbia un' idea migliore della mia. |
"Scrivere a parte? E magari iniziando con un bel 'caro diario...', non ricordo di averlo fatto nemmeno quando avevo 15 anni!"
Comincio a ridere di gusto a questa immagine, quindi continuo: "Sto scherzando Emma, ma vediamo... proviamo a prendere in considerazione la tua idea e scriviamo a parte, mettiamo giù le nostre anime come dici tu, e poi? Come le mostriamo al nostro amico qui? Chissà... magari funziona come uno scanner? Vediamo se a forza di idee assurde riusciamo ad arrivare alla soluzione. Vai, tocca a te!" |
(ah però!! grazie Sha..vedo che allo scarica barile mi stai superando diavolo.g: ok fammici pensare va)
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"Ridi, ridi, è intanto le idee, seppur assurde sono solo le mie"
Le rispondo con un broncio fasullo che in un attimo diventa risata "Tutta questa cosa è assurda, cominciamo dall' inizio. Intanto dice che avendolo aperto dovremmo sapere di che si tratta. Sappiamo perfettamente che le cose non vanno come dovrebbero, troppo egoismo, troppo consumismo, poca responsabilità individuale, poco rispetto o niente per qualsiasi cosa, tantè che per ogni situazione avversa incolpiamo il tempo piuttosto che il governo" la sbircio e le sorrido "Qui si tratta di prendersi le proprie responsabilità, tuttavia non so da che parte cominciare" "Cara Carla, ti rendo partecipe di un mio segreto: 'Caro diario' non è nemmeno nei miei di 15 anni" e me la rido osservando la sua 'attesa'di questo segreto rivelato.. |
La rivelazione di Emma mi lascia interdetta e incuriosita, prendo tempo per risponderle con calma senza investirla di domande
"Beh sì... il diario dice chiaramente che le cose stanno involvendo, che l'umanità intera rischia di avviarsi verso questo processo. Ciò che dici sulle responsabilità che ognuno si dovrebbe prendere mi trova più che d'accordo e poi... hai letto anche tu: ogni singolo che riesce nell'intento di evolversi rende le cose più facili alla globalità e viceversa. Pensa Emma... ci è stata donata questa opportunità..." La guardo e poi non resisto più, avvicino ancora di più la mia sedia alla sua: "Di che si tratta? Se vuoi rendermi partecipe del tuo segreto ne sono onorata, e chissà che questo non ci aiuti in qualche modo dandoci un'idea per il diario!" |
Scoppio a ridere
"Ma dai!! scherzavo sul segreto, era per mettermi dalla parte di chi non ha mai tenuto un diario. E pensare che mi conosci e sai quanto so essere citrulla" poi mi calmo e torno seria "Tutto ciò non significa che non ho segreti, o meglio cose taciute, i motivi sono molti, una per tutte l' insicurezza che ti fa sentire oltre la barricata, di qui i sicuri di se, di la tutti gli altri" torno a sorriderle. "Torniamo al diario dai. Certo è un' ottima oppurtunità, se penso a quante ne ho sprecate. Per quel che mi riguarda non salverò il mondo, gia è miracoloso che non mi son persa da sola, una cosa però mi impegno a fare, quello che posso in prima persona, senza scuse ne alibi senza senso. Quindi, come dico spesso quando mi sento saggia (sto scherzando Carla) : una goccia fa poco, a volte fa traboccare il vaso questo si, un' infinità di gocce formano i mari. Proviamo a essere gocce in crescita, che ne dici"? |
"Va bene, Emma. Torniamo un attimo a ciò che ci viene chiesto, e cioè di versare dentro il diario la nostra esperienza in materia di evoluzione spirituale, la nostra storia... Subito mi ha preoccupata questa richiesta, al di là delle nottate passate a parlare tra di noi di crescita e consapevolezza mi sono resa conto che non sono mai andata oltre la superficialità dei discorsi. " Le sorrido e continuo:
"Certo c'entra l'insicurezza, che mi ha portata a credere che la mia esperienza sia cosa di poco conto... Ma poi mi sono detta che in fondo è la mia storia, non mi importa se è simile a tante altre, è la mia e per questo è unica." Resto un attimo in silenzio, quindi sfioro il diario che Emma tiene ancora tra le mani e mi rivolgo a entrambi: "E io non l'ho mai raccontata a nessuno." |
"Ciò che ci viene chiesto dici? e va bene, cominciamo con il raccontare tra di noi quello che sappiamo o crediamo di sapere"
La guardo per prendere tempo "Per cominciare so poco o niente, per certo so che non mi aggrada come vivo è che c'è un modo migliore, so che perdo tempo in cose inutili, soprattutto so che ho una paura tremenda di aprirmi. Tu e pochissimi altri avete, di rado, squarciato sto muro che ho alzato davanti a me" Resto in silenzio a rimuginare sullecose che ho appena detto. |
Lo sfogo di Emma mi lascia interdetta, rimaniamo in silenzio per un po', infine dopo aver riflettuto sulle sue parole le rispondo:
"Emma... che cosa intendi con raccontare quello che sappiamo o crediamo di sapere? te lo chiedo perchè è qualcosa che mi fa scattare sulla difensiva... e succede lo stesso anche a te mi sembra. Hai notato? hai messo subito le mani avanti dicendomi che sai poco o niente!" Le sorrido con affetto e continuo: "Riflettiamo sulle parole del diario: ci dice che è uno strumento di conoscenza, di noi stessi in primis... E che versando noi stessi lì dentro vedremo aprirsi il resto di esso, tanto più di noi verseremo tanto più di noi conosceremo. Quindi ricapitolando ciò che dovremo raccontare è ciò che siamo, o almeno ciò che crediamo di essere, che crediamo di conoscere di noi stesse... e a giudicare dalle poche pagine che siamo riuscite ad aprire direi molto poco. Forse in questo possiamo aiutarci a vicenda, a conoscerci un po' di più..." |
Beautiful con le sue 5566 puntate (ho cercato su google, sembra incredibile il numero, purtroppo non lo è, ci faccio un 3d) in cui la situazione è sempre la stessa vi fa.... meglio che non lo dico va... icon_mrgr:
Sono principianti in confronto a voi |
esagerato! abbiamo i nostri tempi, prima o poi ci arriviamo :D
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