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è una situazione transitoria, si'. ma a volte necessaria, e che evolve o in un perdono "vero", o in una ritirata, da parte mia, dopo aver battuto il muso contro evidenza contraria. |
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In sostanza quello che forzi è la possibilità di perdono, non il perdono in sè e se anche ritieni possibile il perdono non stai ancora perdonando neanche all'inizio. Stiamo parlando ancora di processi completamente e solamente razionali, processi che a volte potrebbero essere, a torto o a ragione, essere completamente messi in parte o solo affiancati da altri processi irrazionali e che nella tua visione (quello che hai scritto sopra in altri post) definisci automatici ma non lo sono poi così tanto. In ogni caso un vero e completo perdono necessita di entrambi, quindi anche non può esistere un perdono completamente irrazionale, senza cioè un processo di elaborazione, che sia questo conscio o inconscio. |
mi aiuti PF a capire quali processi io definisco automatici, cosi' come ti è arrivato? ho il dubbio che ci sia un po' di equivoco, forse.
(in generale sono d'accordo col senso di quel che dici, e non sono sofismi, e comunque meglio i sofismi delle minacce, siamo facendo enormi passi in avanti) |
Mi chiedo:
Se si considera il perdono un sentimento, bisognerebbe ammettere che lo si può provare con riserva. Se invece per carattere ci si muove di prefernza in modo razionale, perdonare, si potrebbe intendere come una funzione più che altro della ragione? A mio parere solo in quel caso si può "provare" verso un altro o verso se stessi il perdono con riserva, ma è ancora sentimento? Leggo ora Uno |
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Torna? |
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Le riserve sono mentali... e agiscono su una possibile repressione. Come dire ti amo/odio ma aspetto di vedere e in caso reprimo. O reprimo e aspetto di vedere se lasciare andare, ma quest ultimo è un raccontarsela ancora maggiore dato che una volta represso col tubo che lascio andare quando mi pare. Se fossi capace non avrei paura di provare nulla e se non avessi questa paura non reprimerei mai nulla. |
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per me l'apertura è GIA' parte del perdono, è la prima fase del processo. non posso forzare il perdono, ma posso forzare (non sempre, senno' sarebbe un automatismo, e non è cosi') questa apertura. e se sono aperto a te io sono già tutto nella fase "perdono". che posso poi rimangiarmi, o pentirmi di avere concesso (in linea teorica, poi in pratica non mi succede mai), ma non è un'attesa del perdono, il perdono già c'e'. |
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Invece direi che ci si sente in colpa per aver mal valutato e c'è una nuova cosa da perdonare che si confonde con la precedente. |
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:H |
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Ed io non lo credo possibile se viene dal cuore come pensavo di avere chiarito dopo. |
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Rispondendo anche a post che hai aggiunto sotto e che non cito: il perdono (vero) non è una cosa che puoi ritirare... ma tutto sommato neanche pentirtene. Se perdoni realmente sblocchi delle cose (detta in maniera molto semplice anche se è più complesso) e non che poi se ci ripensi puoi riformare (soprattutto da solo) quel blocco. La vicenda che ti porta a dovere perdonare qualcosa nasce tra due (o più) persone, il perdono è univoco (anche se entrambi avessero da perdonare qualcosa all'altro), perchè uno commette un fatto, l'altro lo perdona. Non so se rendo l'idea.... uno ti pesta un piede, tu lo perdoni, non è che puoi pentirti di averlo perdonato e togliergli il perdono ripestandoti il piede da solo. L'ho banalizzata ma cerca di capire il concetto. Se invece, e succede a volte, lui ti ripesta il piede è un'altro episodio.... magari tu potresti decidere che visto il precedente non vuoi riperdonarlo, ma non gli stai togliendo il perdono già dato. |
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Non credo ci possa essere spazio per una riserva, un "per adesso".. Mi sovviene.. ma nel caso di un tradimento, che perdono, ma nei momenti difficili o nelle giornate no, ho paura di non averlo in realtà fatto perché mi sento nel dubbio che l'altro mi possa tradire ancora... Cos'è? Bisogna ri-perdonare? O forse per prima cosa bisogna perdonare se stessi per aver perdonato e solo allora si può perdonare davvero? mente contorta... più del solito. |
Io penso che sia molto difficile perdonare, io vedo che su alcune cose ci passo sopra, però non dimentico quello che mi è stato fatto, sicuramente se perdonassi tutto e cancellerei tutto, farei sempre gli stessi errori.
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Perchè perdonare te stessa che hai perdonato? Non hai fatto qualcosa di male. Dovresti perdonare forse te stessa se col perdono ti aspetti che l'altro sia cambiato. Può succedere che chi riceve il perdono cambi, ma non è sicuro. |
Penso a quelle siturazioni in cui l'uomo rincasa tardi, magari dopo una serata con gli amici al bar, dimenticandosi della cena, e la donna che lo riprende, si arrabbia ed alla fine perdona, ma lui continua imperterrito ad arrivare tardi la sera..
Questo non è perdono è ingenuità e voler non vedere.. Per quello dico perdonare per aver perdonato, non è un male un perdono così? |
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