Ermopoli

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turaz 29-05-2008 10.16.26

:))) bella quella storiella (era da tempo che non la risentivo).
per me (forse lo avevo già scritto all'inizio) il daimon non lo considero mai "negativo".
per me è una specie di "amico" che mi dice dove devo ancora crescere (quando mi mette a dura prova)
penso che anche il significato di certe raffigurazioni ove fa da "guardiano della soglia" con due spade che poi diventano due ali siano a lui riferite.

Uno 29-05-2008 10.26.58

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 54204)
:))) il daimon non lo considero mai "negativo".

Però consideri negativa la parola negativo icon_mrgr:

(urge un 3d sul negare dry.gif)

turaz 29-05-2008 10.38.59

evidentemente distorgo il significato profondo di quella parola.
la intendo in un modo "comune" ma erroneo.
ma anche li ho notato che dipende dal mio stato interiore

nikelise 29-05-2008 11.52.22

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 54120)
Cioè alla nascita con la nostra forma attiriamo un certo tipo di daimon e ne respingiamo altri... le forme di questi daimon però sono dinamiche e si adattano e cambiano nel corso della nostra vita in rapporto a come cambiamo noi?
Nel senso che sono sì, tentatori, ma al tempo stesso si fanno "tentare" così facilmente da noi che appena ne "invochiamo" uno (soprattutto inconsciamente) questo non tarda a plasmarsi di conseguenza? (per poi tentarci a sua volta in futuro). Un gioco di "specchi" insomma...
Fai l'esempio dell'albero a 10 metri, e io che lo vedo mi imprimo la sua forma nella percezione... al tempo stesso però se io "penso" ad un albero, questo mi appare davanti di conseguenza (cioè stessa situazione ma con dinamica invertita)

Se i daimon sono la risultante dei nostri piccoli io, conoscere il vero nome di quelli che abbiamo implica già una grande conoscenza di se stessi e del tipo di lavoro che si dovrebbe svolgere verso l'Integrazione..

Le forme di questi daimones sono dinamiche...
Ecco, il concetto di dinamismo o di movimento e' importante ma va visto a mio parere con riferimento alla psiche nel suo complesso composta da io ratio e se' inconscio .
La psiche tutta , gli archetipi che la influenzano ed i daimones funzionano non per unita' ma per coppie complementari tipo puer senex , maschile femminile schiavo padrone ecc .
Uno dei due poli e' accettato dall'io l'altro resta nell'inconscio.
Quando uno dei due quello accettato dall'io ed al quale si da' troppo spazio si espande troppo , si diventa unilaterali ci si blocca non c'e' piu' movimento .
L'insoddisfazione nasce sempre dalla mancata emersione della parte inconscia del nostro demone o archetipo.
Se sono solo serio preciso inappuntabile monotono ecc. sono solo senex e....triste perche' il bambino non riesce ad esprimersi.
Quanti ce n'e' in giro cosi' convinti che cosi' solo si deve fare perche' il demone del vecchio si e' impossessato di loro?.D'altra parte l'elogio della follia e' un vecchio tema.
Oppure se sono uomo ho nel mio inconscio la donna e se la proietto all'esterno identificandola con una figura femminile , mi innamoro e mi struggo dal desiderio di unirmi a lei . Se non ce la faccio ad unirmi o sono lasciato , questa parte femminile si espande a tal punto da relegare l'io in un angolo e....mi blocco ,la mia realta ' diventa solo quella donna , divento unilaterale.
Quindi il movimento e' essenziale inteso come passaggio da un polo all'altro.
Il polo che crea il movimento, perche' e' inconscio non emerso in quanto guaritore e' l'angelo ma non perche' sia buono o cattivo ma perche riequilibra io e se' .
Ad ogni passaggio da un polo all'altro del daimon si comprende qualcosa in piu'.
Cosa favorisce il movimento: una diversa visione delle cose un diverso modo di essere ma con cio' non ho detto nulla .
L'archetipo ,espresso da un'immagine simbolica, studiata da jung per sbloccare e muovere la psiche e' quella di Ermes il dio dei confini tra le cose, in estrema sintesi , il messaggero del nuovo modo di vedere le cose, la figura che non sta al centro ma al margine e che favorisce il passaggio da puer a senex ecc.
Ma sappiamo che e' un'immagine , ce ne possono essre altre questa ha il vantaggio di essere stata descritta da Omero negli inni il che facilita.

Astral 29-05-2008 13.40.40

Scusate se non uso il multiquote, rispondo un po' a tutti:


UNO: si ho capito cose intendesse Sole, io volevo vedere soltanto la differenza tra entità e archetipi. In ogni caso l'esempio del passero calza, e si potrebbe dire che non tutti i mali vengono per nuocere. L'aspetto fondamentale del male in generale, è proprio illuminarci su dove ci stiamo troppo spingendo oltre e quale parte stiamo trascurando. Si chiama appunto lato oscuro, però rimane nascosto, rimane indietro, ma potrebbe essere una potenzialità.

KAEL: E' interessante quello che hai scritto, e credo che per uscirne fuori ognuno dovrebbe riconoscere le varie personalità e trovare col rischio di sbilanciarsi il suo opposto. Ad esempio capita che a persone molto timide e paurose, quando riescono a reagire mostrando grinta e determinazione, si riapporpriarsi di una parte di se stessi. All'inizio la reazione può essere anche eccessiva, ma aiuta poi a riequilibrarsi.
Quindi a noi ci capitano determinate situazioni in base a quella parte che sta sotto?

Kael 29-05-2008 13.55.16

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 54209)
Le forme di questi daimones sono dinamiche...
Ecco, il concetto di dinamismo o di movimento e' importante ma va visto a mio parere con riferimento alla psiche nel suo complesso composta da io ratio e se' inconscio .
La psiche tutta , gli archetipi che la influenzano ed i daimones funzionano non per unita' ma per coppie complementari tipo puer senex , maschile femminile schiavo padrone ecc .
Uno dei due poli e' accettato dall'io l'altro resta nell'inconscio.
Quando uno dei due quello accettato dall'io ed al quale si da' troppo spazio si espande troppo , si diventa unilaterali ci si blocca non c'e' piu' movimento .
L'insoddisfazione nasce sempre dalla mancata emersione della parte inconscia del nostro demone o archetipo.
Se sono solo serio preciso inappuntabile monotono ecc. sono solo senex e....triste perche' il bambino non riesce ad esprimersi.
Quanti ce n'e' in giro cosi' convinti che cosi' solo si deve fare perche' il demone del vecchio si e' impossessato di loro?.D'altra parte l'elogio della follia e' un vecchio tema.
Oppure se sono uomo ho nel mio inconscio la donna e se la proietto all'esterno identificandola con una figura femminile , mi innamoro e mi struggo dal desiderio di unirmi a lei . Se non ce la faccio ad unirmi o sono lasciato , questa parte femminile si espande a tal punto da relegare l'io in un angolo e....mi blocco ,la mia realta ' diventa solo quella donna , divento unilaterale.
Quindi il movimento e' essenziale inteso come passaggio da un polo all'altro.
Il polo che crea il movimento, perche' e' inconscio non emerso in quanto guaritore e' l'angelo ma non perche' sia buono o cattivo ma perche riequilibra io e se' .
Ad ogni passaggio da un polo all'altro del daimon si comprende qualcosa in piu'.
Cosa favorisce il movimento: una diversa visione delle cose un diverso modo di essere ma con cio' non ho detto nulla .
L'archetipo ,espresso da un'immagine simbolica, studiata da jung per sbloccare e muovere la psiche e' quella di Ermes il dio dei confini tra le cose, in estrema sintesi , il messaggero del nuovo modo di vedere le cose, la figura che non sta al centro ma al margine e che favorisce il passaggio da puer a senex ecc.
Ma sappiamo che e' un'immagine , ce ne possono essre altre questa ha il vantaggio di essere stata descritta da Omero negli inni il che facilita.

Molto interessante quanto dici, anche se affronti l'argomento più che altro in chiave psicologica. E' vero il discorso della polarizzazione, dello yin e yang, ma quelli siamo sempre noi, sia l'io sia la parte rifiutata che resta nell'inconscio. E sono anche d'accordo sul fatto che la parte inconscia che crea il movimento può essere definita "angelica" perchè ci permette di muoverci e quindi di vivere, ma questo solo dal nostro punto di vista.

Da un punto di vista più "grande", il daimon è proprio un'entità esterna che si "attacca" al nostro polo inconscio e cerca di tentarlo, quindi è vero che tutti ce l'abbiamo, ma noi non siamo il daimon. E questo infatti varia a seconda del nostro movimento, più "smuoviamo" le acque dell'inconscio, più tale daimon si adatta di conseguenza.

Mi viene anche in mente il film la bussola d'oro, ogni persona ha un daimon "fisso" mentre invece i bambini ne hanno uno che può cambiare continuamente di forma... e questo a livello psicologico è possibile proprio perchè nei bambini l' "io" come concetto non è ancora formato ed è quindi mutevole...
In questo senso il significato di "tornare come bambini" non significa perdere l'io che ci siamo formati nel corso della vita, ma semmai di ampliarlo fino a possedere un io talmente grande (quindi Integrato) che può assumere qualsiasi forma perchè le comprende tutte...

nikelise 29-05-2008 16.42.16

Citazione:

Originalmente inviato da Kael (Messaggio 54211)
Molto interessante quanto dici, anche se affronti l'argomento più che altro in chiave psicologica. E' vero il discorso della polarizzazione, dello yin e yang, ma quelli siamo sempre noi, sia l'io sia la parte rifiutata che resta nell'inconscio. E sono anche d'accordo sul fatto che la parte inconscia che crea il movimento può essere definita "angelica" perchè ci permette di muoverci e quindi di vivere, ma questo solo dal nostro punto di vista.

Da un punto di vista più "grande", il daimon è proprio un'entità esterna che si "attacca" al nostro polo inconscio e cerca di tentarlo, quindi è vero che tutti ce l'abbiamo, ma noi non siamo il daimon. E questo infatti varia a seconda del nostro movimento, più "smuoviamo" le acque dell'inconscio, più tale daimon si adatta di conseguenza.

Mi viene anche in mente il film la bussola d'oro, ogni persona ha un daimon "fisso" mentre invece i bambini ne hanno uno che può cambiare continuamente di forma... e questo a livello psicologico è possibile proprio perchè nei bambini l' "io" come concetto non è ancora formato ed è quindi mutevole...
In questo senso il significato di "tornare come bambini" non significa perdere l'io che ci siamo formati nel corso della vita, ma semmai di ampliarlo fino a possedere un io talmente grande (quindi Integrato) che può assumere qualsiasi forma perchè le comprende tutte...

Ma a me sfugge veramente anche solo l'utilita' di ritenere il daimon qualcosa di diverso di una parte del nostro inconscio , la nostra ombra , l'altro polo di noi stessi.
Come si fa ad incidere su di noi se abbiamo a che fare con entita' estranee a noi .
Ancor di piu' se poi si passa a considerare il daimon come il nostro destino e quindi se si accede a quel modo di vedere che anche ha la funzione di lenire il disagio , secondo cui quello che ci accade e' necessitato quindi gia' determinato altrove ;
e se poi si passa a considerare quello che ci capita necessariamente anche come giusto per noi secondo un disegno trascendente e non solo per noi ma anche ,giusto , nella funzione che ha rispetto al destino degli altri con i quali abbiamo a che fare;
E soprattutto se il processo di individuazione altro non e' che essere quello che si e' e non migliori , migliori rispetto a cosa?
Poi come diceva Uno si puo' ,per affrontarli meglio, anche materializzarli in simboli ma forse e' un'altra cosa.

stella 29-05-2008 17.44.10

Io preferisco pensare al daimon come a un'entità esterna a noi, ma talmente aggrappata al nostro "io" da pensare che siamo noi stessi ad emanarla.
Altrimenti perchè accade spesso che vorremmo essere diversi da quello che siamo, e che non ci sentiamo padroni di noi stessi...
In forma estrema si parla di persone "possedute", in cui non agisce la persona stessa ma il daimon che ha dentro di sè...
Da bambina mi dicevano che dovevo condividere la mia vita con un angioletto e un diavoletto, e veramente certe volte capita di avere delle reazione contrastanti di fronte a un'azione da compiere o una scelta da effettuare, allora si dice che sì è combattuti tra una vocina che ti incita a fare quella data cosa, e un'altra che ti dice il contario....
Ma a questo punto chi siamo veramente ? Siamo la risultante di queste forze contrastanti, e se riuscissimo a integrarle, potremmo cercare di agire autonomamente, sfruttando ora l'una ora l'altra, per arrivare alla completezza dell'individuo.

nikelise 29-05-2008 18.18.56

Citazione:

Originalmente inviato da stella (Messaggio 54224)
Io preferisco pensare al daimon come a un'entità esterna a noi, ma talmente aggrappata al nostro "io" da pensare che siamo noi stessi ad emanarla.
Altrimenti perchè accade spesso che vorremmo essere diversi da quello che siamo, e che non ci sentiamo padroni di noi stessi...
In forma estrema si parla di persone "possedute", in cui non agisce la persona stessa ma il daimon che ha dentro di sè...
Da bambina mi dicevano che dovevo condividere la mia vita con un angioletto e un diavoletto, e veramente certe volte capita di avere delle reazione contrastanti di fronte a un'azione da compiere o una scelta da effettuare, allora si dice che sì è combattuti tra una vocina che ti incita a fare quella data cosa, e un'altra che ti dice il contario....
Ma a questo punto chi siamo veramente ? Siamo la risultante di queste forze contrastanti, e se riuscissimo a integrarle, potremmo cercare di agire autonomamente, sfruttando ora l'una ora l'altra, per arrivare alla completezza dell'individuo.


Se la domanda verteva su quanto sono reali e consistenti, la risposta è che dipende da noi, c'è chi ci ha lottato fisicamente, chi ne avuto ispirazioni solo interiori, c'è chi non ci pensa neanche, c'è chi in alcune tradizioni li materializza volontariamente realmente con grossi pericoli per esempio i tibetani con i tulpa (non vi fidate tanto di quello che si legge in giro) ma anche un Padre Pio che lottava con un cane nero non era un visionario... dipende da quanto noi gli diamo sostanza, dipende da qual'è il nostro daimon personale e con quali collettivi veniamo in contatto

Non è completamente corretto dire che sono altro da noi (un pò più per alcuni collettivi, in cui comunque avremo anche noi la nostra influenza) ma non è neanche corretto dire che sono noi, parti di noi, se consideriamo la nostra essenza sono altro da noi, se consideriamo l'insieme del sistema uomo sono parti di noi.





Se la domanda verteva su quanto sono reali e consistenti, la risposta è che dipende da noi, c'è chi ci ha lottato fisicamente, chi ne avuto ispirazioni solo interiori, c'è chi non ci pensa neanche, c'è chi in alcune tradizioni li materializza volontariamente realmente con grossi pericoli per esempio i tibetani con i tulpa (non vi fidate tanto di quello che si legge in giro) ma anche un Padre Pio che lottava con un cane nero non era un visionario... dipende da quanto noi gli diamo sostanza, dipende da qual'è il nostro daimon personale e con quali collettivi veniamo in contatto

Non è completamente corretto dire che sono altro da noi (un pò più per alcuni collettivi, in cui comunque avremo anche noi la nostra influenza) ma non è neanche corretto dire che sono noi, parti di noi, se consideriamo la nostra essenza sono altro da noi, se consideriamo l'insieme del sistema uomo sono parti di noi.

Ma in effetti ci aveva gia' risposto UNO.
Anche se io vedo piu' utilita ripeto a vederla cosi' ma non e' credo rilevante.

Kael 29-05-2008 23.01.40

Citazione:

Originalmente inviato da Astral (Messaggio 54210)
Quindi a noi ci capitano determinate situazioni in base a quella parte che sta sotto?

Questo si riallaccia a quello che dicevamo nelle Illuminazioni di Celestino: la Sincronicità e in particolare ad un post di Uno, dove diceva che gli eventi si srotolano come un filo che va sotto e poi riaffiora continuamente, dandoci così l'illusione che ogni evento sia a se stante e staccato dagli altri...

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 54222)
Ma a me sfugge veramente anche solo l'utilita' di ritenere il daimon qualcosa di diverso di una parte del nostro inconscio , la nostra ombra , l'altro polo di noi stessi.

Non è per pignoleggiare, ma noi possiamo dibattere sull'utilità di qualsiasi cosa che ciò non modifica minimamente quello che la cosa è in sè...

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 54226)
Ma in effetti ci aveva gia' risposto UNO.
Anche se io vedo piu' utilita ripeto a vederla cosi' ma non e' credo rilevante.

Si infatti tenevo conto del post di Uno quando ho risposto sopra, soprattutto questo:
Citazione:

Originalmente inviato da Uno
E' praticamente la stessa cosa Nike, sono comunque parti che anche quando sono dentro di noi (intendo i daimon personali) hanno una certa dose di vita propria, anche se senza di noi sarebbero nulla.... la definizione che rende meglio è parassita, o meglio simbiote, quindi da non intendere solo in senso negativo, certe edere che coprono degli alberi proteggono quest'ultimi dal freddo o da animali che mangiano la pianta (tanto per fare un esempio), però in cambio prendono nutrimento e vita. Tutto sta a mantenere l'equilibrio, se pretendiamo troppo per noi (della linfa vitale) il daimon si soffoca e noi non possiamo esprimerci oltre un certo punto (l'esempio che facevate del musicista) se concediamo troppo al daimon questo arriva a possederci letteralmente.

Quindi fai bene a considerarli interni a te, parti di te, però credo sia anche importante ricordarsi che non siamo realmente noi (anche se questo può sembrare ininfluente per lo svolgere un certo tipo di lavoro su di se, almeno fino ad un certo punto...). Se in giardino ho un albero che vive in simbiosi con un'edera che lo avvolge lungo il tronco, e io voglio curarmi di lui, giocoforza dovrò curarmi anche dell'edera, devo considerarla parte integrante dell'albero. Altrimenti se l'edera muore non sarà più lo stesso tipo di albero, verranno a spezzarsi degli equilibri delicatissimi che si sono creati con gli anni e non è nemmeno escluso che senza edera l'albero possa morire (magari perchè l'edera lo "proteggeva" da altri parassiti ben più nocivi..)
Ad ogni modo non è nemmeno un caso che a quel particolare tipo di albero si sia attaccata proprio quel particolare tipo di edera e magari non un'altra... Quindi effettivamente quell'edera rivela molto su quell'albero anche se lei non è l'albero stesso...

Uno 30-05-2008 14.02.59

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 54226)
Se la domanda verteva su quanto sono reali e consistenti, la risposta è che dipende da noi, c'è chi ci ha lottato fisicamente, chi ne avuto ispirazioni solo interiori,

[.....]

Non è completamente corretto dire che sono altro da noi (un pò più per alcuni collettivi, in cui comunque avremo anche noi la nostra influenza) ma non è neanche corretto dire che sono noi, parti di noi, se consideriamo la nostra essenza sono altro da noi, se consideriamo l'insieme del sistema uomo sono parti di noi.

Ma in effetti ci aveva gia' risposto UNO.
Anche se io vedo piu' utilita ripeto a vederla cosi' ma non e' credo rilevante.

Non ho ora il tempo per intervenire sull'argomento ma mi tocca dire che spero tu non abbia preso la Turite icon_mrgr:
Ma che è questo post? 8-)

nikelise 30-05-2008 15.45.09

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 54253)
Non ho ora il tempo per intervenire sull'argomento ma mi tocca dire che spero tu non abbia preso la Turite icon_mrgr:
Ma che è questo post? 8-)

Dovevo citare kael , la mia domanda a Te sull'argomento in un precedente post e la tua risposta ...ne e' uscito quello che e' uscito .
Mi dispiace, l'argomento era se i daimon sono dentro o fuori da noi o altro da noi.

nikelise 30-05-2008 16.15.24

Citazione:

Originalmente inviato da griselda (Messaggio 54073)
Un po OT
Ho letto tempo fa quando mi interessavo di magia, ma ricordo poco che esistono 72 demoni e altrettanti angeli ( curioso che il la loro somma da 144 entrembi i numeri sono menzionati nella Bibbia.) bon come li riconosco i mei demoni?
Quanti sono sti demoni, che spesso si mettono insieme e creano un mostro più grosso?
Per gli archetipi abbiamo visto che guardando un film posso vedere con queli convibro, se mi commuovo se mi immedesimo è perchè quell'archetipo mi muove. E già dargli un nome mi risulta difficile sembrano tutti aggettivi
I tarocchi sono forme di archetipi a quanto ho capito, ma lo sono anche le lettere ebraiche, 22 archetipi?Mah Se guardiamo invece l'alfabeto Sanscrito mi pare siano attorno ai 50. nonso.gif
Ma per i demoni e gli angeli? Io fino ad ora li dividevo in difetti e qualità ma mi sa che non è proprio così.
Inoltre se non si può traformare un demone in un angelo come si può fare farlo agire per il bene collettivo? Usando le sue caratteristiche per sanare invece che distruggere?
Mah ho una serie di interrogativi che non mi portano molto lontano.
Sembra quasi che l'archetipo è come il geometra che dirige i lavori e demone il muratore che li svolge.

Se poi ci metto la mia mente che fa confusione dovunque sono apposto. icon_mrgr:
:C:

Sul come riconoscere i propri archetipi e daimones richiamo la domanda di gri e voglio copiarvi una cosa che a me ha impressionato ed e' servita, forse fa lo stesso effetto a voi :

'' Il signore e' riservato ,laconico , viceversa e' sempre in flagrante confessione lo schiavo;
cio' che nel comportamento di ciascuno ridonda definisce la sua particolare servitu' interiore. Ogni espressivita' senza scopo e' indice di deliri;spergiuri e bestemmie , turpitudini verbali e riempitivi del discorso sono gemiti d'incatenato.
Basterebbe la consapevolezza di queste esibite coazioni , per liberarsene.
La chiave che rinserra ciascuno nella sua cella, lo potrebbe anche liberare:chi si appostasse a sorprendere in se stesso le ridondanze del cuore, del linguaggio ,dei tratti, si emanciperebbe.

Elemire zolla , Archetipi, Cosa fanno gli archetipi all'uomo.
Dopo queste righe io ho controllato molto di piu' le mie esternazioni e ne ho capito l'origine ....spero

turaz 30-05-2008 16.48.44

nella sostanza mi pare di capire che dica di osservarsi e comprendere dove ripete e manifesta senza esserne consapevole
sbaglio?

beh mi viene da dire che quella famosa funzione "testimone" si renda allora necessaria allo scopo.
perchè se si rimane invischiati nel giudice non ci si esce
sbaglio anche qua?

nikelise 30-05-2008 17.09.41

Citazione:

Originalmente inviato da turaz (Messaggio 54260)
nella sostanza mi pare di capire che dica di osservarsi e comprendere dove ripete e manifesta senza esserne consapevole
sbaglio?

beh mi viene da dire che quella famosa funzione "testimone" si renda allora necessaria allo scopo.
perchè se si rimane invischiati nel giudice non ci si esce
sbaglio anche qua?

No e' giusto, spesso non ci si sofferma sul fatto che certi atteggiamenti sono l' espressione di una schiavitu' interiore .La si puo' riconoscere ,la schiavitu',negli altri o evitare di accondiscendere alla nostra con comportamenti solo apparentemente insignificanti e che invece significano e molto.

RedWitch 30-05-2008 18.40.58

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 54259)
..............
'' Il signore e' riservato ,laconico , viceversa e' sempre in flagrante confessione lo schiavo;
cio' che nel comportamento di ciascuno ridonda definisce la sua particolare servitu' interiore. Ogni espressivita' senza scopo e' indice di deliri;spergiuri e bestemmie , turpitudini verbali e riempitivi del discorso sono gemiti d'incatenato.
Basterebbe la consapevolezza di queste esibite coazioni , per liberarsene.
La chiave che rinserra ciascuno nella sua cella, lo potrebbe anche liberare:chi si appostasse a sorprendere in se stesso le ridondanze del cuore, del linguaggio ,dei tratti, si emanciperebbe.

Elemire zolla , Archetipi, Cosa fanno gli archetipi all'uomo.
Dopo queste righe io ho controllato molto di piu' le mie esternazioni e ne ho capito l'origine ....spero

A me questo brano che hai citato, ricorda molto l'argomento che stiamo trattando in questi giorni sulle re-azioni , mi pare che le due cose si avvicinino molto.
"Cio' che nel comportamento di ciascuno ridonda definisce sua particolare servitu' ", su questo sono d'accordo, piu' una cosa e' radicata in noi piu' e' evidente e marcata nei nostri comportamenti, vista sotto quest'ottica pero' sembrerebbe molto facile riconoscere le nostre schiavitu', mentre alla resa dei conti non lo e' poi cosi' tanto..

Mi sembra inoltre che si possa fare riferimento alla presenza di se', avendo consapevolezza di quelle che in genere sono cose che partono automaticamente, si puo' riuscire a tenerle d'occhio..

Mi pare che il consiglio sia comunque quello di tenere sotto controllo le "ridondanze"... e' interessante Nike , grazie :C:

turaz 30-05-2008 18.49.26

analizzando la mia vita cerco anche di osservare non solo i comportamenti "ridondanti" ma anche le esperienze ripetute a livello di "malessere interiore" per capire dove ciò nasce da una mia distorsione o da altro.
credo si colleghi cmq tutto al T.A.e più in profondità anche alla meditazione
a volte ci riesco altre no.
dove non ci riesco spesso trovo mie incapacità di gestire situazioni che mi rimandano prepotentemente a loop infantili di shock emotivi.
ed è li che sta l'inghippo arduo a volte da ri-solvere

nikelise 29-03-2011 17.46.47

Citazione:

Originalmente inviato da Uno (Messaggio 53877)
E' praticamente la stessa cosa Nike, sono comunque parti che anche quando sono dentro di noi (intendo i daimon personali) hanno una certa dose di vita propria, anche se senza di noi sarebbero nulla.... la definizione che rende meglio è parassita, o meglio simbiote, quindi da non intendere solo in senso negativo, certe edere che coprono degli alberi proteggono quest'ultimi dal freddo o da animali che mangiano la pianta (tanto per fare un esempio), però in cambio prendono nutrimento e vita. Tutto sta a mantenere l'equilibrio, se pretendiamo troppo per noi (della linfa vitale) il daimon si soffoca e noi non possiamo esprimerci oltre un certo punto (l'esempio che facevate del musicista) se concediamo troppo al daimon questo arriva a possederci letteralmente.

Se la domanda verteva su quanto sono reali e consistenti, la risposta è che dipende da noi, c'è chi ci ha lottato fisicamente, chi ne avuto ispirazioni solo interiori, c'è chi non ci pensa neanche, c'è chi in alcune tradizioni li materializza volontariamente realmente con grossi pericoli per esempio i tibetani con i tulpa (non vi fidate tanto di quello che si legge in giro) ma anche un Padre Pio che lottava con un cane nero non era un visionario... dipende da quanto noi gli diamo sostanza, dipende da qual'è il nostro daimon personale e con quali collettivi veniamo in contatto

Non è completamente corretto dire che sono altro da noi (un pò più per alcuni collettivi, in cui comunque avremo anche noi la nostra influenza) ma non è neanche corretto dire che sono noi, parti di noi, se consideriamo la nostra essenza sono altro da noi, se consideriamo l'insieme del sistema uomo sono parti di noi.



Mi fermo perchè il post è già un mattone, sono qui comunque per espandere con calma.

Riprendo questo importante post di UNO , il 26 del 3d daimon , che affronta molti temi che si possono ancora sviluppare e che abbiamo trattato sotto altro nome .
Il rapporto che c'e' tra un Dio forma di una archetipo ed un daimon e' qualcosa di molto importante perche' determina le forze incoercibili , alla fine le dipendenze , che ci muovono .
Il Dio che ci appare e' l'immagine di un archetipo e la qualita' di quell'immagine determina il valore , la forza e l'intensita' del daimon che direttamente gli deriva .
E' un discorso che puo' servire anche a capire appunto le dipendenze e lo spostamento da una dipendenza inferiore ad una superiore che otteniamo modificando l'immagine del DIO come rappresentazione dell'archetipo . .
Pensavo ad un Dio in particolare che e' DIONISO il dio della forza travolgente , totale e dell'estasi e dell'ebbrezza ma anche oscura e distruttiva della natura che puo' avere molte applicazioni in moltissimi daimon che si nutrono di noi .
E' il discorso anche del nero dell'opus alchemico e della sua accettazione e trasformazione .

In definitiva possiamo cambiare effettivamente cambiando le immagini che alimentano i nostri daimon per convogliarli in qualcosa di diverso di piu' utile e di migliore .

nikelise 30-03-2011 10.25.42

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 97979)
Riprendo questo importante post di UNO , il 26 del 3d daimon , che affronta molti temi che si possono ancora sviluppare e che abbiamo trattato sotto altro nome .
Il rapporto che c'e' tra un Dio forma di una archetipo ed un daimon e' qualcosa di molto importante perche' determina le forze incoercibili , alla fine le dipendenze , che ci muovono .
Il Dio che ci appare e' l'immagine di un archetipo e la qualita' di quell'immagine determina il valore , la forza e l'intensita' del daimon che direttamente gli deriva .
E' un discorso che puo' servire anche a capire appunto le dipendenze e lo spostamento da una dipendenza inferiore ad una superiore che otteniamo modificando l'immagine del DIO come rappresentazione dell'archetipo . .
Pensavo ad un Dio in particolare che e' DIONISO il dio della forza travolgente , totale e dell'estasi e dell'ebbrezza ma anche oscura e distruttiva della natura che puo' avere molte applicazioni in moltissimi daimon che si nutrono di noi .
E' il discorso anche del nero dell'opus alchemico e della sua accettazione e trasformazione .

In definitiva possiamo cambiare effettivamente cambiando le immagini che alimentano i nostri daimon per convogliarli in qualcosa di diverso di piu' utile e di migliore .

Mi dispiace non aver quotato l'altra parte del post di Uno che era molto importante ma lo do' per letto .
Volevo dire ancora con una frase ad effetto che l'importanza di questo argomento sta nel fatto che noi a livello psicologico e inconscio siamo per la maggior parte del giorno dei pagani cioe' adoratori di divinita' di molto piu' vecchie di quelle del cristianesimo cattolico .
E qui vedro' il levarsi degli scudi ma spiego quello che voglio dire .
Se e' vero che CRISTO e' la massima espressione dell' UOMO totale ,compiuto , altri dicono archetipo del Se e se e' vero che il battesimo e gli altri sacramenti sono una forza espansa dal rito che dovrebbero aiutarci a strappare quelle immagini pagane , e' anche vero che quando e accade spesso , questa forza del rito ( perr lo piu' incompreso o lontano )non agisce su di noi non c'e' dubbio che siamo invasi da DEI pagani rappresentanti a livello di forma di quegli archetipi che costituiscono l'inconscio collettivo .
Non potrebbe essere che cosi' perche' questi Dei sono molto piu' antichi e quindi stratificati nella nostra cultura conscia e non , del Cristo ;
lo stesso JAVE' ebraico e' una parte di questi dei arcaici .
Allora mi pare assai utile indagare quale sia il mondo di questi Dei pagani che sono ancora cosi' forti da generare daimones cosi' influenti su di noi .
Considerando soprattutto che per i Greci ogni aspetto della psiche umana e' stato divinizzato , grazie ai miti anche gli aspetti d'ombra piu' riprovevoli per il cristianesimo . Tutto era buono ed utile per i Greci ogni aspetto della psiche umana perche' al centro di tutta la loro religione stava l'Uomo .
Cosi' come molto tempo dopo accadde nel rinascimento che riprese proprio per questa ragione il classicismo in ogni campo dell'arte .
La comprensione del mondo di Dioniso e delle baccanti che nutrono e divorano e sovvertono i valori sociali o di Ermes ladro ma anche mago e portatore del divino o di Artemide vergine in tutti i sensi sorella di Apollo per gli aspetti estetici e formali di quel DIO ecc sono utilissimi per affrontare i propri daimones con il giusto atteggiamento .
Questo e' quello che provero' a fare :
disegnare questi mondi ed i daimones che generano .

dafne 30-03-2011 10.38.47

Scusa Nike non ho capito una cosa, dici che non è possibile credere nel Cristo e negli dei allo stesso tempo? Quando per Cristo intendiamo la figura sia religiosa che archetipale e degli dei quest'ultima.
No perchè se è così mi devo fare un'esamino approfondito perchè pur credendo fortemente negli archetipi, anche se ancora li conosco troppo poco, non ho difficoltà ad accettare la figura del Cristo Maestro...leggo.gif ...mi son persa qualcosa dammi una mano.fiori.gif

nikelise 30-03-2011 10.44.32

Citazione:

Originalmente inviato da dafne (Messaggio 98020)
Scusa Nike non ho capito una cosa, dici che non è possibile credere nel Cristo e negli dei allo stesso tempo? Quando per Cristo intendiamo la figura sia religiosa che archetipale e degli dei quest'ultima.
No perchè se è così mi devo fare un'esamino approfondito perchè pur credendo fortemente negli archetipi, anche se ancora li conosco troppo poco, non ho difficoltà ad accettare la figura del Cristo Maestro...leggo.gif ...mi son persa qualcosa dammi una mano.fiori.gif

No non ho detto questo anzi ho detto che siamo l'uno e l'altro : pagani e cristiani a livello psico intendo perche' tutti noi non speriamo altro che di arrivare alla completezza di Cristo .

dafne 30-03-2011 10.45.54

Citazione:

Originalmente inviato da nikelise (Messaggio 98021)
No non ho detto questo anzi ho detto che siamo l'uno e l'altro : pagani e cristiani a livello psico intendo perche' tutti noi non speriamo altro che di arrivare alla completezza di Cristo .

Ah ecco grazie, scusami non avevo capito, adesso ci siamo. :C:

nikelise 30-03-2011 12.09.24

Giusto per ripartire bene vorrei suggerire di rileggere il post 11 di Uno ed il 23 mio quest'ultimo solo perche' richiama una completa definizione del daimon che viene da quella grande opera che e' il Simposio di platone .

Ciascuno avra' e potra' trovare il daimon che si merita in base a quello che e' e sara' demoniaco o angelico a seconda della propria costituzione .
La conoscenza del mondo di questi Dei pagani consente di assumerne un lato , un aspetto anzicche' un altro e condizionera' la natura del proprio daimon dandogli un aspetto positivo o negativo .

Il sesso , l'ebbrezza , la musica per Dioniso
l'amore per Afrodite ,
il movimento , la mediazione , lo stare sempre al limite dei valori acquisiti in Ermes ,
la rappresentazione del mondo attraverso il sogno , l'armonia e la bellezza e la logica perfetta per Apollo ecc.
la lontananza il distacco dall'altro per la Vergine Artemide ,
e molti altri ,
sono aspetti da indagare per farsi una ragione di quello che si e' .
E' un porre come i Greci anche noi l'uomo al centro che serve anche a molti altri discorsi che stiamo facendo come l'opera al nero , l'immaginazione attiva , la dipendenza ecc.

Faltea 04-04-2011 18.07.12

Ma i nomi delle divinità sono circoscritti ad un'epoca ed ad un popolo...

E' sbagliato dire che possono essere estesi alle loro controparti degli altri credi?

nikelise 04-04-2011 18.17.36

Citazione:

Originalmente inviato da Faltea (Messaggio 98212)
Ma i nomi delle divinità sono circoscritti ad un'epoca ed ad un popolo...

E' sbagliato dire che possono essere estesi alle loro controparti degli altri credi?

Si ci sono dei doppioni tipo : tot egizio ed Ermes , Ishtar babilonese ed Afrodite anche se forse non del tutto uguali ( Ishtar butta piu' sulla divinita' malvagia che non la corrispondente greca ) ed anche horus figlio di Osiride e Gesu' .


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