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Per il resto credo che tu e Kael abbiate ragione. Forse non è che mi manca il tempo perchè ricordarsi di sè non necessita, appunto, di tempo. Ma di energia. E' quella che comincia a mancarmi.sonno.gif |
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E io che pensavo che la tua firma era un monito per noidiavolo.g: Anche io trovo difficile ricordarmi di me, cerco di farlo in piccoli gesti quotidiani, ad esempio se mi ricordassi di me ogni volta che vado in bagno o siedo sulla macchina, facendolo ogni giorno sarebbe già un gran passo! Il problema è che spesso c'è una parte remota ma dentro di me, che non è tanto convinta dell'utilità del ricordarsi di se. |
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Iniziando a ripetermi che devo ricordarmi di me, mi ricordo più volte al giorno di ricordarmi( ($)), ma al momento di farlo non so che fare, cioè mi guardo intorno, mi dico mentalmente che sto ricordandomi di me, provo a concentrarmi sul corpo e dopo 3 minuti già mi riaddormento. Certamente ci vuole tempo prima di aumentare il periodo in cui ci si ricorda, però vorrei riuscire a farlo mentre parlo, lavoro, mentre mi arrabbio, mentre mi criticano ... |
Più che ricordarmi di me io mi ricordo della vita, non so se è proprio la stessa cosa, cioè ad un certo punto è come se fermassi la giornata e cerco il significato profondo della vita, forse non è proprio un ricordarsi di se, ma sicuramente è uno stato un po' diverso del normale, e mi accorgo che il 90% delle volte viviamo tra routine, pensieri automatici e schemi preimpostati, alla fine mi sembra proprio che non stiamo a vivere per niente.
p.s per luke: mi fai morire dalle risate :) |
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Purtroppo esiste anche un ricordarsi di sè meccanico, cioè il pensare di essere svegli quando in realtà si continua a dormire. Per quello servirebbero shock ad oltranza per svegliarsi e non riaddormentarsi, in mancanza di qualcuno che ce li dia alla bisogna si sfrutta ciò che si può avere sotto mano nel corso della giornata, imporsi alcuni momenti nei quali ci si sforza di essere presenti, anche se come ho detto prima magari non sarà vera presenza all'inizio, anche in modo "brutale", c'era l'esempio del rompere degli oggetti a casa che ho fatto qualche post sopra, ma senza arrivare a questo metti che stai sentendo una canzone ti stanno partendo in automatico le emozioni, all'improvviso, d'impulso spegni tutto , lì per lì resti disorientato un attimo e può essere più "facile" ricordarti di te in quel momento, solo che poi devi riuscire a far durare il tutto, e la volta seguente devi trovare un modo diverso per "spezzare". |
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Io ho sempre notavo una cosa e cioè se cerco di vedermi vivere mi rendo conto di quanto mostruosamente lento è il centro intelletuale. Se provi a fare le cose osservandole dal centro intellettuale non ne esci più... mi sono accorta di come sia fondamentale il centro meccanico per dare spazio a noi di concentrarci su altro. Ad esempio sulla strada e il traffico mentre guidiamo. Quando mi ricordo di me mi sento, mi percepisco in tutti i livelli che riesco, certamente il corpo è il punto di riferimento perchè occupa materialemnte uno spazio, c'è e io sono li dove è il corpo. Per me ricordarmi vuol dire non lasicare che nulla accada senza la mia attenzione. Essere presente nel presente. E' attenzione a se e tutto ciò che accade intorno a se. In modo tale da formare una copia di tutto. E' qualcosa che vivo come avvicinarsi un passo dal qui ed ora. |
Comunque anche se ci si scorda di ricordarsi di se, se si impara a fare le cose con attenzione e a calmare un pò la mente è ricordarsi di se, dimenticandosi di ricordarsi di ricordarsi di se.. pufff...
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In effetti neanche a me sono tre minuti....icon_mrgr:
La cosa del corpo che hai detto è importante, nel senso che percepirlo esserne più consapevole ti può dare, credo, già un punto di appoggio nel senso che un vero IO dovrebbe basarsi anche sul corpo,che potrebbe rappresentare già una parte "intera" non spezzettata in piccoli io che se ne vanno per conto loro. |
Non so ma da qualche parte ho letto, che non è importante il risultato, ma il continuo sforzo. Il continuo sforzo è quello che cambia qualcosa dentro di noi a prescindere se duriamo 2 minuti o se il nostro centro intellettuale è una lumaca, la perseveranza è la chiave.
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